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Autore: LaRagazzaImpossibile    20/03/2015    1 recensioni
Volete rilassarvi? Eccovi una Colepaldi leggera da leggere con una tazza di tè e biscotti!
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Togliete il Dottore, togliete Clara, togliete che Peter e Jenna sono attori famosi.
Immaginateli come una ragazza in cerca di una nuova vita e un uomo di mondo, accomunati da un incontro speciale.
Buona lettura!
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jenna-Louise Coleman, Peter Capaldi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Tè, biscotti e Colepaldi -

Capitolo 7: Caroline
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Eccolo lì, il cavaliere d'argento sotto la doccia fredda.
Teneva la fronte poggiata alla parete della cabina della doccia, gli occhi chiusi e respirava rumorosamente cercando di distogliere la mente dai più proibiti pensieri.
L'acqua gelida era come una cascata di rimorso che gli scavava la testa, rimorsi di cosa? Per ciò che aveva fatto?
O per ciò che non aveva fatto?
Eccola lì, la Jenna mentale, la sua Jenna mentale, era dentro la sua testa, lo baciava, lo graffiava e mordeva la sua pelle.
Smettila Peter, non puoi pensarci, basta.
Chiuse l'acqua e si avvolse nell'accappatoio bianco, entrò in salotto con i capelli ancora umidi, la sua attenzione venne catturata dalla spia lampeggiante della segreteria del telefono.
Andò ad ascoltare i messaggi.
"La segreteria contiene 1 messaggi vocali;
Messaggio 1: Peter, sono Caroline, ti chiamo per dirti che sono tornata a Coventry un paio d'ore fa..sai, se volevamo vederci, è da tanto tempo che non ci sentiamo, e ovviamente quello che non si fa sentire sai chi è? Dai, ti perdono se mi offri un caffè, ci sentiamo".
Peter alzò le sopracciglia, era tanto compiaciuto dal fatto che Caroline lo avesse chiamato, c'è stato un tempo...ma ora è passato, diciamo che erano rimasti "amici intimi" nulla di più, nessuno dei due aveva deciso di essere il tipo da relazione fissa, così si dedicavano solo al divertimento, sapevano soddisfarsi a vicenda e ognuno sapeva tutto dell'altro, amici di confidenza stretta e di "letto stretto".

Peter entrò in camera da letto si fermò sulla porta e vide Jenna dormiente nel suo letto
Jenna dormiente nel suo letto, Dio.
Sospirò, si diresse all'armadio e prese dei vestiti, uscì e si vestì.
Erano stati gli istanti in cui si vestiva che non lo fecero pensare a nulla.
Decise così di telefonare a Caroline, che male c'era?
"Peter"
"Caroline! Ciao, ho appena ricevuto il tuo messaggio, come stai?"
"Oh bene, sono ancora incasinata dal viaggio, ma tutto okay, tu che dici?"
"ohw beh..-pensò a Jenna- effettivamente dovrei parlarti di alcune novità"
"Oh Peter, non dirmi che stai per sposarti" disse lei scherzando,
"ahaha nono, non sposerei nessuna al di fuori di te"
"ahahah bene, allora resterai scapolo a vita"
"e tu single a vita, forse"
"il più sexy degli scapoli, ovviamente"
"mmh"
"ahahha dai Peter, ci vediamo tra una mezz'ora al Blue Velvet"
"a dopo" riagganciò accennando un sorriso.
Caroline, la donna che ogni uomo potrebbe desiderare: Gentile, dolce, affettuosa, bravissima a letto e una discretissima confidente.
Si finì di preparare, indeciso se svegliare Jenna per mandarla a casa, dato che stava uscendo, ma gli sembrò troppo scortese, così lasciò una copia delle chiavi dell'appartamento e un biglietto sul comodino.
Indossò una maglietta nera, una giacca grigia e un blu jeans, semplice, perchè a Caroline i vestiti di Peter non interessano, chi vuole intendere intenda.
Peter si sedette al tavolo, prese un bicchiere di Scotch aspettando Caroline che arrivo poco dopo di lui.
"Peter!" entrò nel locale salutando a voce alta, indossava un'elegante gonna poco sopra le ginocchia, un paio di tacchi neri e una camicia bianca morbida infilata nella gonna, i suoi lunghi capelli biondi erano raccolti elegantemente e i suoi occhi azzurri spiccavano meravigliosamente su un volto che non diostrava affatto la sua età vicino a quella di Peter.
Si alzò in piedi per riceverla "Caroline!" le prese una mano e gli mise l'altra sul braccio per salutarla, si abbracciarono.
"Oh, quanto mi sei mancato" disse lei dandogli una leggera pacca sulla spalla.
"Anche tu" rispose Peter annusandola leggermente, le era mancata davvero.
Si sedettero e parlarono.
"Allora, dimmi tutto"
"è una cosa piuttosto delicata...che ne dici se ne parliamo.. -si avvicinò a lei con uno sguardo d'intesa- in privato?".
"Prima devo prendere un caffè" disse maliziosa Caroline provocando un altro sorriso malizioso sul volto di Peter.

Intanto Jenna si svegliò, spalancò i suoi occhi nocciola e scrutò la stanza.
Non era la sua.
Aveva un mal di testa atroce, si portò una mano alla fronte, strizzò gli occhi e si tirò a sedere, riconobbe il fatto che era casa di Peter, si sentiva dal profumo.
Si guardò intorno e notò il biglietto sul comodino "Buongiorno, fa come se fossi a casa tua -Peter".
Jenna sorrise, si stiracchiò e si alzò dal letto andando in salotto, era il primo pomeriggio, ed era il suo primo giorno di lavoro alla caffetteria, avrebbe iniziato alle 16:30.
Si guardò intorno stordita "è tardissimo!" pensò, lasciò casa di Peter controllando di non aver lasciato nulla e andò a prepararsi nel suo appartamento correndo, era il primo giorno di lavoro alla caffetteria, doveva essere al massimo.
La porta di Jenna si chiuse.
Un'altra si aprì di scatto.
Via la giacca.
Via i bottoni della camicia, via i tacchi e due labbra che si cercavano avidamente.
Questi erano, e sono, Peter e Caroline.
Erano attaccati l'uno all'altra, le mani di Peter slacciarono la zip della gonna di lei mentre lei toglieva la cintura ai jeans di Peter.
Ma non si staccarono, due calamite, forse le loro labbra si lasciavano solo per riprendere fiato.
Caroline premeva le unghie sul petto di Peter mentre lui le cingeva i fianchi con il braccio e la premeva a sè.
Conosceva bene quella casa Peter, la casa di Caroline, sapeva bene dove andare per raggiungere il letto, anche se erano mesi che non vi entrava.
Si ritrovarono sul letto, Peter era addosso a lei e le sue mani fremevano scendendo verso il basso, era particolarmente carico, soprattutto quando sentì le gambe di Caroline accoglierlo sempre con molto calore mentre si stringevano intorno ai suoi fianchi.
Si aggrappò a lui, e in un momento tornarono a vivere ciò che entrambi desideravano dai rispettivi corpi, quella complicità che li univa da sempre, senza coinvolgere il cuore, erano talmente attratti l'uno dall'altra da non capire nulla quando la loro pelle si toccava diventando una cosa sola.
Quando l'enfasi finì, Peter poggiò la fronte sul materasso stringendosi a Caroline, buttava via il fiato con la bocca mentre il sudore gli lucidava tutto il corpo, le vene erano gonfie sulla sua fronte.
Si guardarono respirando a fatica.
"allora..-disse Caroline sospirando-..quali sono queste novità?"
Peter sorrise divertito, Caroline è incredibile, sapeva che si trattava di una donna, lo conosceva bene, voleva farlo parlare di un'altra donna, anche se entrambi avevano appena..vabbè, capito.
Si sistemarono comodamente sotto le lenzuola, uno di fronte all'altro, senza stare troppo vicini, una conversazione "normale" insomma.
"ricordi il soggetto che doveva venire nell'appartamento accanto al mio?"
"si"
"Si chiama Jenna, è un qualcosa di...unico, davvero, è fantastica",
un sorriso illuminò il volto di Caroline;
"ti piace?"
"in che senso?"
"santo cielo, devo chiedertelo esplicitamente?"
"Diciamo che quando sono con lei...io.."
"Peter, non ti starai mica imbarazzando? Guardaci! Apri la tua mente..a me" disse scherzando Caroline,
"quando sono con lei -cominciò Peter tra l'imbarazzato e il compiaciuto- quando è vicino a me, il suo profumo, la sua voce, mi fanno solo venir voglia di..prenderla tra le mie braccia, tenerla stretta a me e farla sentire nell'unico modo in cui un uomo può far sentire una donna come lei, farle capire quanto tengo al fatto che sia mia, averla lì, subito -si fermò un attimo e i suoi occhi si persero nel vuoto- però poi, penso che mi basterebbe semplicemente...sederci sul divano, abbracciati a guardare la tv, mangiare schifezze..o a parlare tutta la notte, solo io e lei, è sempre nella mia mente.."
"Peter! -esclamò Caroline provocando uno sguardo stupito di lui- Jenna non è qui -gli mise una mano sulla fronte- Jenna è qui" -gli spostò la mano sul cuore e gli sorrise, Peter la guardò e lei riprese a parlare "Oh Peter, è meraviglioso, ti stai innamorando di nuovo" questa cosa lo irritò, Peter non è un tipo da storie serie, non vuole legarsi saldamente a nessuno, lui ama definirsi 'fedele a se stesso'.
"non mi sto innamorando"
"ma sta zitto, hai gli occhi brillanti quando parli di lei, dovresti guardarti"
"io non sono innamorato di Jenna"
"ma smettila di farle l'orgoglioso del cavolo, che senza di lei ti sentiresti perso"
"no, affatto, la mia è solo attrazione"
"oh certo, conoscendoti non staresti mai con una così sul divano a 'chiacchierare tutta la notte', cederesti subito, io credo che non potrai più liberarti di Jenna"
"invece sì, è una cosa passeggera, passerà"
"ah si? Dimostramelo"
"questi sono i peggiori consigli che potessi darmi" disse Peter irritato alzandosi dal letto.
"non è la prima volta che me lo dici Peter, ma quante volte ho avuto ragione?"
"Okay senti -Peter cominciò a vestirsi- potrei trovarmi una donna per la vita quando voglio, ma ne ho bisogno? No! Non mi serve nessuna donna al mio fianco, nè tu, nè tantomeno Jenna"
"io scommetto che tu all'idea di perderla impazziresti"
"beh, se scommettessi -si infilò la giacca- perderesti! Ora ti saluto"
"ti darò io una mano con lei Peter" disse maliziosa Caroline mentre nuda si avvicinava a Peter, lo abbracciò da dietro e lo fermò.
"Senza Jenna impazziresti, non dovresti stare nel letto con me, ma sul divano con lei" gli baciò il collo, Peter si girò "ho detto: ti saluto".
La baciò sulle labbra delicatamente e se ne andò.
Jenna uscì dalla doccia di casa sua e in corsa si diresse in camera da letto per vestirsi, scivolò sul tappeto e per poco non cadde.
Si vestì con un paio di Jeans e una maglietta morbida, indossò un paio di ballerine, prese al volo la borsa e si precipitò dalle scale, non era nemmeno riuscita a truccarsi, perfetto!
Scendeva le scale infilando una ballerina, uscì dal portone e si avviò alla caffetteria a piedi correndo.
Peter era tornato, la incrociò sul marciapiede mentre frettolosa andava alla caffetteria, gli bastò vederla per ripercorrere la sera prima e sentire un brivido bollente partirgli dallo stomaco e bruciargli il sangue, chissà se lei ricordava.
Decise di fermare l'auto e abbassò il finestrino.
"Jenna!"
"Peter, scusami, sono in ruper ritardo per il lavoro"
"Sali, ti accompagno"
"oddio graziegraziegrazie!" disse stridulamente, si infilò in macchina e tirò fuori il mascara per darsi un'aria più sveglia.
Peter non disse nulla, semplicemente la guardava.
Era bellissima.
Così com era.
"Quale caffetteria?"
"Good One" Peter la conosceva.
"Tutto bene?" chiese quasi spaventato, Jenna infilò il mascara in borsa e lo guardò sorridendo, "grazie...per ieri sera", Peter venne invaso dall'imbarazzo, osò chiedere "per..cosa?" Jenna abbassò lo sguardo sorridendo;
"hai mandato via Samuel e ti sei preoccupato per me così mi hai accolta a casa tua, abbiamo bevuto?" Peter sospirò "si, però abbiamo bevuto un po' troppo così... -chiuse un attimo gli occhi- così ti sei addormentata sul divano e non mi sembrava il caso di portarti a casa tua, ti ho lasciata dormire da me", Jenna contnuava a guardarlo, un attimo di silenzio riempì la macchina di Peter che decise di smorzare la situazione "però tranquilla, ho dormito sul divano" e sorrise, Jenna sorrise di rimando e gli diede uno schiaffo simpatico sulla spalla, entrambi risero.
Ecco fatto, situazione risolta.
Allora perchè Peter si sentiva vuoto?
Arrivarono davanti alla caffetteria e Jenna sospirò.
"Hey..-disse Peter prendendole la mano- buona fortuna!" bisbigliò,
"Grazie!" bisbigliò Jenna aprendo la portiera.
"Passo a prenderti quando finisci?" disse Peter dal finestrino abbassato.
"Oh certo, ti chiamo io!"
"ma io non ho il tuo numero, ora che ci penso, aspetta"
Peter prese un foglietto, una penna e scrisse il suo numero dandolo a Jenna.
"A stasera"
"ciao".
   
 
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