Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: A_GleekOfHouseStark    20/03/2015    4 recensioni
Bastò un solo sguardo a Jon Snow, adolescente di Birmingham (Alabama), per capire che la sua nuova compagna di classe, Ygritte Covington, era diversa da tutte le altre. Aveva qualcosa che lo attraeva in modo spropositato e ben presto si rese conto che avrebbe pagato per capire cosa celavano quei suoi occhi verdi che sembravano perennemente colmi di rabbia.
[Dal terzo capitolo]
“Cosa c’è da capire? Sei innamorato di quella ragazza!” disse suo fratello Robb.
“Come faccio ad esserne innamorato se neanche la neanche conosco?”
“Mai sentito parlare di colpo di fulmine? Basta una sola parola, uno sguardo ed è fatta: entri in quel circolo vizioso che la gente chiama amore.”
AU! Jygritte scritta un po' per noia, un po' grazie alle canzoni degli Skillet. Il titolo di ogni capitolo, infatti, sarà una frase presa delle loro canzoni.
Genere: Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jon Snow, Un po' tutti, Ygritte
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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I’ll be your reason why
“This is the last night you'll spend alone
 Look me in the eyes so I know you know
 I'm everywhere you want me to be.
 The last night you'll spend alone,
 I'll wrap you in my arms and I won't let go,
 I'm everything you need me to be.
 I won't let you say goodbye,
 I'll be your reason why.”
-Skillet, The Last Night
 
Dopo averle parlato ancora un po’ Jon iniziò a recuperare le cose che aveva portato con sé, poi si avviò verso la porta della camera. Stava per uscire quando ad un tratto udì una voce, la sua voce, e gli parve quasi di aver appena avuto un’allucinazione.
“Jon Snow…” sussurrò la ragazza.
Egli si girò verso di lei lentamente, come se non fosse davvero sicuro di ciò che era appena successo, ma resosi conto che era tutto reale si lanciò verso il letto con le lacrime agli occhi.
“Oddio.” Iniziò a piangere. Non era un pianto compulsivo, ma più contenuto e in un certo senso quasi liberatorio. “Sei viva. Ti sei svegliata.”
“Sei rimasto qui con me…” continuò sommessamente.
“Certo. Non esiste altro posto in cui dovrei essere in questo momento.” Tacque per qualche istante poi aggiunse “Ho avuto così tanta paura di non rivederti più.”
“Stai tranquillo. Adesso sono sveglia e giuro che non ti libererai facilmente di me.” disse con un sorriso stanco.
Era rimasta sempre la stessa e solo Dio sapeva quanto la amava.
“Mi sei mancata così tanto.”
“Anche tu Jon Snow. Anche tu.” Si fermò un attimo per riprendere fiato e successivamente gli chiese: “Potresti andare ad avvertire gli infermieri?”
“Certamente, chiamo anche tuo padre e i miei. Mi hanno raccomandato di avvisarli a qualunque cambiamento.”
“D’accordo e…”
“Sì?”
“Grazie mille.”
“Per cosa?”
“Per non essertene andato.”
“Te lo avevo promesso: non ti avrei mai lasciata sola.”
 
Detto questo uscì a chiamare gli infermieri, poi si fermò nel corridoio e telefonò al padre di Ygritte e alla sua famiglia. Nel frattempo un’equipe di medici era entrata nella stanza e aveva iniziato a visitarla costringendo tutti coloro che erano corsi all’ospedale per vederla a restare fuori, ma fortunatamente dopo circa mezz’ora aprirono la porta e lasciarono riversare quel fiume di persone all’interno della camera.
“Ygritte, piccola mia! Mi sei mancata così tanto.” Esclamò suo padre piangendo “Non avrei sopportato di perderti, non ce l’avrei davvero fatta.”
“Sta’ tranquillo papà, ora sono qui.”
Il volto dell’uomo continuava ad essere solcato da lacrime di gioia e teneva stretta Ygritte in un abbraccio che pareva non avere fine. Dopo un po’ Catelyn chiese:
“Cosa ti hanno detto i medici, cara?”
“Che sono stata fortunata. Con un tale incidente ho rischiato la vita ma grazie a Dio non è successo.”
“E ora come ti senti?” domandò Arya.
“Meglio. Mi hanno detto che dopo l’operazione lo stato degli organi interni è migliorato ma ho il femore fratturato quindi dovrò tenerlo ingessato per un bel po’.”
“È permesso?” disse Arianne facendo capolino dalla porta insieme al suo ragazzo, irrompendo in quell’interrogatorio in buona fede che stava iniziando.
“Arianne! Robb! Ci siete anche voi.”
“Ti pare che mi sarei persa il risveglio della mia migliore amica?” rispose la Martell.
“Scusaci per il ritardo,” continuò lui “ma ti abbiamo preso questi.” Esclamò mostrando fieramente un mazzo di fiori.
“Ragazzi, non era necessario.”
“Oh sì che lo era.” Ribatté l’altra “Allora, quando ti dimetteranno?”
“Mi terranno in osservazione per altri due giorni, poi sarò libera di tornare a casa.”
“Mi dispiace rovinare questo bel momento” li interruppe uno dei dottori che l’aveva visitata in precedenza “so quanto le vogliate bene, ma ora Ygritte ha bisogno di riposo.”
“Certamente, adesso andiamo via” disse suo padre “Ci vediamo domani tesoro.”
“A domani.” Replicò lei, dopodiché, tra i saluti generali, il gruppo uscì dalla stanza.
 
Nel corridoio della corsia Jon venne fermato dall’infermiere affetto da nanismo che iniziò a parlargli:
“Ciao ragazzo. Sono Tyrion Lannister, l’infermiere che si è occupato di Ygritte”
“Lannister, seriamente? Quanti ne esistono in questa città?” pensò il ragazzo
“Volevo farti i complimenti” continuò lui “perché lavoro qui da quasi quindici anni e non ho mai visto nessun altro ragazzo della tua età passare così tanto tempo accanto ad un paziente in stato comatoso. Quella ragazza deve essere speciale per te, dico bene?”
“Sì, noi… noi stiamo insieme.”
“La ami davvero tanto, non è vero?”
“Sì…” rimase interdetto per qualche istante perché non sapeva se continuare, se aprirsi con quell’estraneo o meno, ma alla fine aggiunse: “con ogni fibra del mio essere.”
“Allora ascolta il consiglio di questo vecchi nano: tienitela stretta. Un amore come il vostro è raro perfino fra due adulti che si suppone abbiano capito qualcosa della vita, figuriamoci fra due ragazzi che, perdonami per ciò che sto per dire, hanno appena imparato a stare al mondo.” Fece una pausa, poi aggiunse: “Sei un ragazzo fortunato.”
“Ne sono consapevole dottore.” Si fermò poi gli chiese: “Scusi la domanda, ma per caso è imparentato con una certa Cersei Lannister?”
“Già, è la mia dolce sorella.” Rispose sarcastico “Come fai a conoscerla?”
“È la mia insegnante di chimica.”
“Immagino sia tra le tue professoresse preferite.” Scherzò lui.
“Non esattamente…” disse con un sorriso.
“Beh, lascia che ti dica una cosa: io ho il suo stesso sangue e la sopporto a stento, tu che non condividi alcun legame di parentela con lei non sei costretto a fartela piacere per forza. Noi Lannister siamo persone un po’… come dire…”
“Particolari?” azzardò il ragazzo.
“Esattamente.” Rispose l’uomo. “Ora devo andare a visitare alcuni pazienti. È stato un piacere parlare con te.”
Poi l’uomo se ne andò e Jon raggiunse la sua famiglia per tornare a casa.
 
 
Il giorno in cui permisero ad Ygritte di tornare a casa, Jon si sentiva lacerato dentro: da un lato era al settimo cielo perché lei ce l’aveva fatta, ma dall’altro continuava a tormentarlo l’idea di doverla affrontare. Quando si era svegliata la felicità aveva preso il sopravvento e quindi non avevano parlato, ma ora doveva accettare la realtà: Daenerys lo aveva baciato. Non poteva rimandare l’inevitabile, ovvero discuterne di nuovo con Ygritte, semplicemente perché era troppo doloroso parlarne. Beh, in realtà era doloroso anche convivere con la consapevolezza di quel bacio perché lo faceva sentire un traditore, ma quello era un suo problema e in qualche modo lo avrebbe risolto. Ciò che di cui gli importava maggiormente era la reazione della ragazza, della sua ragazza, e sperava con tutto il cuore che lei potesse trovare la forza di perdonarlo.
Stanco di procrastinare, prese il cellulare e le chiavi e decise uscire: sarebbe andato da lei.
Una volta arrivato all’appartamento il padre lo invitò ad entrare e gli disse dolcemente:
“La strada la conosci.”
“Grazie signor Covington.”
“Jon stai con mia figlia da mesi ormai. Potresti iniziare a darmi del tu, cosa ne dici?”
“D’accordo, ti ringrazio”
“Molto meglio.”
Il ragazzo percorse il corridoio con il cuore che gli batteva talmente forte dal nervosismo che temeva potesse sfondargli la cassa toracica.
“È permesso?” esclamò sbucando dalla porta.
“Ciao, entra!” rispose lei.
“Sono passato per sapere come stavi...” iniziò timidamente.
“Molto meglio. Ho appena sentito mia madre che era preoccupata da morire e mi ha promesso che tra qualche settimana potrò vederla di nuovo.”
“Sono felice per te.” Disse, poi aggiunse “Senti… io volevo parlarti della sera del ballo. Del…” le parole gli rimasero incastrate in gola e gli occhi iniziarono a bruciargli a causa delle lacrime “Non volevo tradirti, te lo giuro.”
“Lo so. So che non c’entri niente, so Daenerys lo ha fatto solo per farmi del male. L’ho capito.” Ammise lei.
“Quindi non sei arrabbiata con me?”
“Non lo sono mai stata. Avrei voluto, dico davvero. Ho provato ad odiarti con tutte le mie forze per ciò che credevo mi avessi fatto, ma neanche in quel momento sono riuscita a prendermela con te.”
“E tutte quelle cose che mi hai detto nel parcheggio?”
“Bugie, soltanto una marea di bugie che dovevano servire a convincermi che sarei stata meglio senza di te, ma la verità è che sei uno dei punti fissi della mia vita Jon Snow e una persona non può vivere senza riferimenti perché prima o poi crolla. Non posso pretendere di vivere odiandoti, non ci riesco.” Si fermò un attimo, poi disse: “Dai vieni qui, è troppo tempo che non stiamo insieme.”
“Vuoi che mi stenda vicino a te?”
“Sì. Non sarà la prima volta che una ragazza ti chiede di stendersi sul suo letto.” Esclamò ridendo.
“In realtà sì…” ammise lui.
“Beh c’è sempre una prima volta. Dai vieni, non mordo mica!”
 
Jon si stese sul letto accanto alla ragazza cercando di essere più delicato possibile per non farle male poi, trovata una posizione comoda iniziò a giocare con i capelli di lei passandoseli tra le dita.
“Sai, è ingiusto.” Esclamò all’improvviso.
“Cosa?” chiese lei.
“Insomma guardati. Hai solo diciassette anni e hai vissuto più drammi e problemi della maggior parte delle persone di questa città. A volte mi chiedo come tu abbia fatto a tenerti tutto dentro per così tanto tempo.”
“Non sono esattamente una persona che parla facilmente dei propri sentimenti e per quanto riguarda i problemi, con quelli si impara a conviverci perché ce ne sono sempre e sempre ce ne saranno. La verità Jon Snow è che la vita è una bastarda perché se qualcosa può andare male lo farà, è una sorta di legge non scritta. Un po’ come il pane che cade ogni santa volta dalla parte della marmellata.”
“Non capisco, cosa c’entra ora il pane con la marmellata?” chiese perplesso.
“Era una metafora.” Rispose ridendo “Possiamo vedere la vita come una fetta di pane con la marmellata e se in qualche caso remoto essa dovesse sfuggirti dalle mani, cadrà dalla parte spalmata. Ciò vuol dire che se hai la sfortuna di farla cadere devi prepararti al peggio.”
“È la metafora più assurda e allo stesso tempo veritiera che io abbia mai sentito.”
“Ammetti che ti sei innamorato di me proprio per la mia geniale follia.”
“Mmm…” rifletté ad alta voce “potrei aggiungerlo alla lista di motivi per cui ti amo.”
“Hai pensato ad una lista di motivi per cui mi ami?” fece lei sorpresa.
“In realtà l’ho scritta.”
Ygritte era stupita e per questo rimase in silenzio per alcuni istanti con un sorriso stampato in volto e alla fine disse: “Ce l’hai con te questa lista?”
“Sì.”
“Me la leggeresti?”
Jon era visibilmente imbarazzato anche se non aveva senso dato che quella lista era nata proprio affinché lei potesse leggerla così cercò di dissimulare il suo nervosismo e iniziò a cercare il foglietto che portava sempre con sé da quando lei era stata in ospedale. Non trovandolo nelle tasche dei jeans e della felpa entrò in ansia perché temette di averlo perso, ma fortunatamente si ricordò di averlo nella giacca. Lo prese e iniziò a leggere, ma non arrivò neanche al quarto punto che Ygritte stava già piangendo.
“Ho detto qualcosa di male?”
“No Jon, continua per favore.”
“Ma stai piangendo!”
“Sono lacrime di gioia. Ti prego va’ avanti.”
Il ragazzo continuò, però arrivato alla fine si rese conto che non poteva solo dirle ciò che aveva scritto in precedenza, così decise di aprire il suo cuore per la prima volta.
“Queste parole sono così semplici e chiare che mi vergogno a non avertele dette prima. Sai, quando eri in ospedale ero terrorizzato dall’idea che avrebbe potuto non esserci la possibilità di fartelo sapere, ma se adesso sono qui a rendermi ridicolo, perché sono consapevole di quanto io sia imbarazzante, è perché ti amo. Sì, ti amo con ogni fibra del mio essere e mi sento il ragazzo più fortunato del mondo a sapere che mi hai lasciato amarti a tua volta. Ecco, l’ho finalmente detto.”
Ygritte lo fissava con il sorriso sulle labbra e gli occhi colmi di lacrime di commozione. “Nessuno aveva mai compiuto un gesto così romantico per me.”
“C’è sempre una prima volta.” Esclamò lui avvicinandosi.
“Ti amo così tanto Jon Snow.” Disse lei piangendo di commozione.
Il ragazzo le prese il volto tra le mani e la baciò. Fu un bacio lungo, che sembrò durare per l’eternità. Tutto attorno si dissolse ed era come se fossero diventati una cosa sola, stretta da un legame indissolubile e inseparabile. Erano due anime gemelle che si erano trovate nonostante avessero affrontato mille problemi. Erano come il giorno e la notte, come fuoco e ghiaccio: forze opposte che in qualche modo finiranno sempre per attrarsi.
Quando si staccarono Jon disse riferendosi all’incidente: “Non fare mai più scherzi del genere, okay? Non riesco neanche a pensare a lasciarti andare.”
“Non dovrai farlo.” Rispose lei con un sorriso “Ora sono con te nell’unico posto che in diciassette anni di vita sono riuscita a chiamare ‘casa’ e non ho intenzione di scappare. Resterò qui insieme a te Jon Snow. Resterò fino alla fine.” 



Angolo dell'autrice :3
Eccoci arrivati alla fine. Ancora non ci credo effettivamente di aver terminato la mia prima long: è stato un po' come un viaggio e sono felicissima che ci siano persone che hanno deciso di leggere e seguire questa storia. Il finale è palesemente fluff perché il fandom di GoT\ASOIAF ha già sofferto abbastanza senza che anche io rincari la dose. Ci tenevo a ringraziare tutti i "miei lettori" e in particolare due splendide ragazze che mi hanno incoraggiato fino alla fine aka the_raggedyfangirl e artelelily <3
è stato un piacere!
Kisses -A_GleekOfHouseStark
   
 
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