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Autore: AndreMCPro    22/03/2015    1 recensioni
E se gli anime, i manga, i libri e i videogiochi non fossero pura fantasia? E se i creatori di tutti questi fossero stati ispirati da qualcos'altro? Immaginate: se esistono infiniti universi, non potrebbero essercene alcuni in cui tutte queste cose, che secondo noi sono frutto della fantasia, esistono davvero? Ebbene, un gruppo di ragazzi sta per essere catapultato nel mondo di Minecraft, dove tra mille pericoli, folli scoperte e fantastiche avventure, andranno alla ricerca del portale che li riporterà a casa.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Creeper, Nuovo personaggio, Scheletro, Zombie
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Alternative Dimensions'
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Alternative Dimensions
A journey into a cubic world

Cap.14 Nuovi alleati
 
Era mezzogiorno. Ormai da più di quattro ore i ragazzi stavano cercando lo stand delle iscrizioni. Speravano che almeno all’ora di pranzo la folla si sarebbe sfoltita un po’, ma al contrario, sembrava la gente fosse addirittura aumentata.
“Maledizione… o questa piazza è immensa, o siamo noi che non riusciamo ad orientarci” Si lamentò Matt, che era in coda al gruppo. Solo Clara, subito davanti a lui, riuscì a sentire cosa diceva. Alla vista di uno stand familiare, gli disse:
“Mi sa che hai ragione. Sbaglio o quello è lo stesso fruttivendolo che abbiamo oltrepassato dieci minuti fa?”
“E anche dieci minuti prima veramente… Ehi Sam!” Gridò poi, per sovrastare il rumore della folla. “Sai almeno dove diamine stiamo andando?”
“Faccio fatica anche io a non perdermi!” Urlò il ragazzo in risposta. “Sto cercando di seguire il bordo della piazza!”
“Sono quasi cinque ore che lo facciamo! E se lo stand che cerchiamo fosse…”
Josh cadde, e gli altri rischiarono di inciampare su di lui. Quando Sam se ne accorse, si voltò e vide che si era scontrato con un altro ragazzo. Era di statura media, e i suoi capelli erano di un marrone molto scuro. Un gruppo di quattro adolescenti andò ad aiutare lo sconosciuto, mentre Matt faceva lo stesso con Josh.
“Scusa, devo essermi distratto…” Disse il ragazzo.
“Non preoccuparti…” Rispose Josh rifiutando l’aiuto di Matt e rialzandosi. “Lo ero anche io”
Un altro del gruppo intervenne. Anch’esso di statura media, aveva i capelli castani e gli occhi azzurri. “Scusate, sapete dirci per caso dove siamo?”
“Questa è la piazza” Disse Clara con tono perplesso.
“Di cosa?”
“Di Enderia. Com’è possibile che non sappiate dove siete? È la capitale di questo Regno!”
“E tu come lo sai?” Chiese Josh.
“I cartelli all’entrata della piazza, idiota” Rispose Sam, sferrandogli uno scappellotto. “Possibile che nessuno legga mai i cartelli?”
Sia lui che i cinque dell’altro gruppo arrossirono imbarazzati.
Clara schiarì la voce, attirando l’attenzione dei presenti. “Dicevamo… come fate a non sapere dove siete?”
A rispondere fu sempre il ragazzo dagli occhi azzurri. “Non siamo di qui. Ci siamo ritrovati nella città per caso”
“Capisco…”
“Ragazzi, non vi state dimenticando qualcosa?” Intervenne Matt. “Sapete, lo stand degli Hunger Games e tutto il resto…”
Il ragazzo dagli occhi azzurri sussurrò qualcosa. Sam si accorse della sua espressione pensierosa, ma non riuscì a sentire quello che aveva detto.
“Tutto a posto?” Gli chiese.
“Eh? Sì, tutto ok”
“Mmh, va bene… Allora ci vediamo” Fece Sam iniziando ad avviarsi. La folla iniziava a sfoltirsi e già era molto più facile camminare. Ma il ragazzo lo richiamò.
“Aspettate! Anche noi siamo interessati all’Hunger Game!”
“Davvero?” Iniziò Clara. “Ma se un minuto fa non…”
“Come mai?” La interruppe Sam.
“Vi dirò tutto. Noi cinque veniamo da un’altra dimensione”
Sam rimase shockato. Abbiamo molte cose in comune, allora…
Prese a camminare, cercando di non far notare la sua sorpresa. Gli altri lo seguirono.
“La dimensione da cui proveniamo è molto simile a questa, solo è disabitata. Ci siamo solo noi cinque, lì. Si può dire che voi siete in un server, mentre noi in un mondo LAN”
“Capisco. E come mai siete finiti qui?”
“Si è generato all’improvviso un portale e ci ha portati in un deserto, a poche centinaia di metri dalla città”
“Che genere di portale?”
“Non lo so. Ci ha risucchiati subito e non ho fatto in tempo a vederlo”
“E i tuoi amici? A proposito, non ci siamo ancora presentati! Io sono Sam. Questi, invece, sono Clara, Matt e Josh”
“Inglesi?”
“Americani”
“Noi siamo italiani. Il mio nome è Jay. Piacere di conoscervi”
Uno ad uno tutti si presentarono. Lui escluso, c‘erano tre ragazzi nel gruppo di Jay:
Paolo, il più basso, aveva i capelli biondi e gli occhi verdi.
Roberto, il più alto, aveva i capelli neri e gli occhi marroni.
Christian, quello che si era scontrato con Josh, aveva sia i capelli che gli occhi di un marrone molto scuro.
Infine, c’era Manuela, unica ragazza del gruppo. Aveva i capelli castani e gli occhi verdi ed era di molto poco più bassa di Clara forse solo a causa dell’età.
Purtroppo, nessuno riuscì a descrivere il portale. Così Sam rinunciò.
“Ok, non sapete com’e fatto questo portale. Ma allora come mai siete interessati all’Hunger Game? Di certo il premio non vi aiuterà a comprare i materiali, se nemmeno li conoscete”
“Stavamo combattendo quando è apparso il portale. Forse accadrà di nuovo se lottiamo ancora”
“Lottando? Ma non eravate gli unici abitanti?” Chiese Clara.
“Era un mob. Non so come si chiama, credo faccia parte di una mod che non conosco”
“Ok… Spero per voi di riuscire nel vostro intento. Anzi…”
Lasciò la frase in sospeso per un momento, e poi concluse: “Che ne dite di formare un team unico?”
“Come?”
“Beh, se ci alleassimo, noi avremmo maggiori possibilità di vincere, mentre voi avrete maggiori possibilità di combattere e quindi di aprire il portale che vi interessa. Allora?”
Jay smise di camminare, e con lui tutto il suo gruppo. Stava riflettendo sulla proposta e, Sam ne era certo, presto avrebbe dato una risposta affermativa.
“Allora ragazzi? Accettiamo?”
“Sì!” Gridarono tutti i suoi amici eccetto Manuela che, invece gli si accostò e gli disse qualcosa nell’orecchio. Jay le rispose semplicemente di non preoccuparsi. Dopo quelle parole, anche lei accettò.
“Molto bene!” Concluse Sam. “Ora che siamo d’accordo, troviamo lo stand per l’iscrizione!”
“Eccolo!” Disse Matt, indicando davanti a loro. “Ci avrei scommesso che era al centro della piazza!”
“Iscriviamoci subito, allora!”
 
XII Edizione degli Hunger Games
Città di Enderia, III anno del Regno di CaptainSparklez
Partecipanti massimi: 300
Partecipanti attuali: 217
Premio: 5 Monete di Smeraldo
 
Questo era quello che c’era scritto sulla tabella a fianco dello stand. I partecipanti attuali erano segnati appendendo dei fogli di carta con su scritto i numeri. Sam lesse tutto a mente mentre superava il cartello, ma poi tornò indietro di scatto.
“No, un momento, COSA?” Esclamò, e rilesse: “III anno del Regno di... CaptainSparklez?”
Il ragazzo crollò a terra ed esplose in una fragorosa risata: gli era tornato in mente il “geniale” video che aveva visto la prima volta che era entrato nel suo canale.
I suoi amici tornarono indietro perplessi, e molta gente si voltò a guardarlo. Per fortuna nessuno aveva capito il motivo di quello scoppio d’ilarità, o sarebbero stati guai grossi!
Quando Sam si fu ripreso, i nove si accostarono finalmente al bancone. Sam e Jay, come per tacito accordo, chiesero in coro di iscriversi all’evento. Poi però dovettero entrambi trattenere una risata.
Un Villager si avvicinò. “Partecipate tutti?” chiese. I nove annuirono.
“Prego firmate il foglietto di iscrizione”
Porse ad ognuno un quadrettino di carta. C’erano solo due campi da compilare: Nickname e Codice d’Identità.
“Codice d’identità?” Chiese Jay a Sam. “Cosa sarebbe?”
“Non ne ho idea” Rispose quello. Intervenne il Villager.
“Ne deduco che non avete mai partecipato a questo evento. Il Codice d’Identità non è altro che la coordinata del proprio Spawn attuale. Se non sapete quale sia, dovrete andare dal Ministro Sethbling a farvelo individuare” Indicò una villa in direzione Est. O almeno, Sam credeva che lo fosse. “Avete ancora tre giorni per portare il foglietto di iscrizione compilato. Vi consiglio di tenerlo bene al sicuro nel vostro Inventario”
Sam e i suoi seguirono all’istante il consiglio del Villager. Jay e il suo gruppo andarono invece da Manuela, che aveva una borsa a tracolla. Dopodiché i nove si diressero verso la direzione indicata.
 
I ragazzi giunsero in pochi minuti alla villa di Sethbling. Non fu difficile trovarla perché più che una casa sembrava una centrale nucleare, dato che era fatta interamente di pietra e vetro rinforzati. Appena entrarono notarono subito che le pareti erano spesse due blocchi e videro “Welcome back Sethbling here!” scritto a caratteri cubitali al centro di una rampa doppia di scale, sempre in pietra rinforzata, con al di sotto una terza scala che portava sottoterra. A Sam venne una mezza idea di cosa potesse esserci lì sotto -come minimo tre o quattro Reattori Nucleari- ma assolutamente non ci teneva a verificare la sua ipotesi. Non senza una Tuta Anti-Radiazioni, almeno.
Un Fuoco d’Artificio totalmente bianco esplose sul pianerottolo sopra le scale e quando le particelle svanirono Sethbling era lì, con le braccia aperte e il Guanto Comandi alla mano sinistra. La scritta iniziò a lampeggiare di tutti i colori e lo youtuber disse: “Benvenuti! Qui è Sethbling!” La scritta si spense. “Come posso aiutarvi?”
I nove erano a bocca aperta e non riuscivano a spiccicare neppure una parola. Non sapevano neppure loro se erano stupefatti o totalmente traumatizzati.
“Un momento…” Sethbling si levò in aria e atterrò davanti a Sam e Clara. “Voi non siete i due che stavano combattendo contro quel Mutant Skeleton?”
Ci volle un attimo prima che i ragazzi si riprendessero, ma poi risposero timidamente: “Ehm… sìì?”
“Molto bene. Per voi, tutto quello che volete. Dopotutto posso fare qualsiasi cosa! Ahahah!”
Nessuno rise. Oltretutto a parte Sam, Clara e Jay gli altri erano ancora tutti imbambolati.
“Allora?” Ripeté con un sorriso a trentadue denti.
“Ehm… noi saremmo qui per partecipare agli Hunger Games e… sì, insomma… a parte che non abbiamo i soldi per andare in un hotel… Ma avremmo bisogno che lei ci indichi il nostro Codice d’Identità…” La voce di Clara pareva un fruscio. Già da quando era intervenuto nella miniera era rimasta un po’ intimidita da quel personaggio. Ma ora…
“Beh, posso ospitarvi io se volete” Sam fece una faccia molto preoccupata. Non era per niente rassicurante dormire in una centrale nucleare. “Quanto al Codice d’Identità, dovrete aspettare domani. Ricordate che cambierà se dormirete qui”
“A proposito, perché dobbiamo scriverlo?” Domandò Jay.
“Vedete, l’arena l’ho costruita e programmata io stesso, e la mattina dell’Evento tutti i partecipanti vengono teleportati nella sala d’attesa. Però serve una corrispondenza per i Blocchi Comandi, o il meccanismo non funzionerebbe”
“Oh”
“Dunque, accettate la mia ospitalità?”
“Va bene”
“Ottimo!” Lo youtuber si levò di nuovo in aria e indicò una porta al piano superiore. “Le stanze degli ospiti si trovano al quarto piano. Lì sarete al sicuro… ehm, volevo dire, starete di certo bene. Seguite la scia in Pietrarossa e ci arriverete senza problemi”
Una scia di redstone apparve sul terreno, e i nove si fiondarono su per le scale. Giusto in tempo per non vedere Sethbling che si asciugava la fronte con la mano libera.
 
Un ragazzo con la felpa blu e dei pantaloni neri si avvicinò allo stand delle iscrizioni. Pareva in tutto e per tutto quello che Sam aveva incontrato quella mattina, ma stavolta indossava un paio di occhiali da sole.
“Salve, vorrei iscrivermi all’Hunger Game”
Un Villager si avvicinò. “Certo, ecco a lei il foglio di iscrizione”
Il ragazzo lo prese e lo compilò. Infine lo restituì all’NPC, che disse: “La mattina dell’evento verrà teleportato nella sala d’aspetto. Arrivederci”
L’altro salutò con un cenno del capo. Si allontanò verso nord, diretto alle mura della città.
E adesso vediamo come te la cavi in questo mondo, Drive!
 
Lo stand era chiuso per la notte. Sethbling ritirò i foglietti di iscrizione e andò nella sala di controllo dell’arena ad inserire i dati nei Computer. Sfogliando il biglietti, ne vide uno che lo lasciò perplesso. Ma dopotutto i partecipanti erano liberi di dormire dove volevano. Si limitò a trascrivere.
Il Nickname di iscrizione era Entah
Il Codice d’Identità era X6Y6Z6
 
NDA
Ciao ragazzi! È da un po’ che non vi scrivo, vero? Sarete di certo curiosi di sapere di più su Jay, Manu e tutti gli altri. Ebbene, loro cinque non sono miei personaggi, ma provengono direttamente dalla storia “Minecraft: Il sogno diventa realtà” di Jay000. E prima che me lo chiediate, non solo lui sa di questo crossover, ma è stata proprio una sua idea! Anzi, se andate a vedere la sua storia, troverete questo stesso capitolo scritto dal punto di vista di Jay.
Il crossover durerà quattro o cinque capitoli. Forse anche di più. Buona lettura!
  
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