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Autore: Hayhey    22/03/2015    5 recensioni
«Rosie!»
«Sco’!» urlò Rose correndo verso un ragazzo biondo platino con un sorriso enorme sul volto, specchio di quello dell’altro. Ebbene sì, Scorpius Malfoy e Rose Weasley erano migliori amici da un giorno non ben definito di undici anni fa. [...]Scorpius era –come diceva Rose- un distributore di abbracci: ne avevi bisogno e bastava chiedere per essere stretti in una morsa forte e rassicurante.
I due ragazzi si strinsero come se non si vedessero da una vita e infatti per tutta l’estate non erano riusciti a vedersi, a causa delle vacanze di entrambi, prima una poi l’altro. [...]
Sentirono un fischio acuto e si fiondarono tutti verso il treno per non perderlo e per trovare i posti vuoti e vicini. Quando furono nel vagone si sporsero e salutarono i rispettivi genitori e parenti, Ron e Draco si guardavano un po’ schifati pensando all’assurdo motivo per cui i loro figli fossero migliori amici [...].

Dal capitolo 2
Speciale 1- James e Selene
Speciale 2- Lysander e Arya
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 7- Confessioni
 
Selene stava camminando tranquillamente quel pomeriggio per i corridoi di Hogwarts, diretta alla Sala Comune dato che aveva finito di fare tutti i compiti; aveva lasciato Arya e Rose perchè la prima aveva incontrato Lys e si erano fermati a parlare, mentre Rosie voleva stare un po’ da sola con Sco’ per dirgli che non lo avrebbe abbandonato per un ragazzo qualunque, come le avevano consigliato le sue amiche.
Giusto quando era davanti all’ultimo corridoio prima del suo dormitorio sentì un sospiro e guardando dietro l’angolo vide Frank Paciock appoggiato alla parete con aria afflitta.
«Ehi Frank, che succede? Perchè quell’aria triste?» chiese con preoccupazione per l’amico –più conoscente che amico-.
«Oh. Ciao Selene... Niente di che...»
«Non credo proprio, sai? Vieni con me, parliamo... A volte è più facile parlare con chi si conosce poco... Me lo ha insegnato Arya!» detto questo, lo prese per il braccio e lo condusse fuori dal castello fino alla riva del Lago Nero, su una spiaggia fatta di sassolini dove si sedettero, mettendo il mantello sotto di loro in modo da non bagnarsi eventualmente con l’umidità del terreno.
Il ragazzo si appoggiò come se fosse stanco della vita, affaticato dai problemi che essa gli poneva sulle spalle, poi appoggiò le braccia sulle ginocchia piegate e alzò gli occhi castani, nonostante tutto ancora illuminati della solita luce, verso l’orizzonte. I capelli arruffati erano mossi dalla leggera brezza, ormai fredda, dell’autunno imminente.
Selene attese con calma che lui parlasse, non guardandolo per mettergli pressione, ma ammirando anche lei il paesaggio mozzafiato, con gli uccelli che volavano liberi, invidiati da Frank perchè essi non avevano problemi, potevano volare e dimenticare tutto.
«E così, proprio tu, sei venuta a parlare con me... E sia.» Selene era abbastanza perplessa, perchè proprio lei?
«Semplicemente non ne posso più di tutto quello che mi capita, non riesco a tenere tutto sulle mie spalle, sono solo un ragazzo di diciasette anni, cosa cavolo ho fatto per meritarmi tutto questo?Cosa, cazzo?» strinse un pugno così forte da graffiarsi un po’ il palmo della mano, Selene era colpita, ma non lo interruppe. «Ti starai chiedendo cosa mai mi sarà successo, beh il fatto è che mia zia è una stronza che ci ha lasciato soli e senza molto denaro –non andiamo molto avanti con la paga da professore di papà e quella dei Tre Manici di mamma- e il problema è che la mia sorellina non lo sa e io devo badarle, ma non ce la faccio da solo, non ce la faccio, porca vacca!» Chinò di scatto la testa per afferarsi i capelli con le mani, la Corvonero non sapeva cosa fare se non dargli il suo appoggio morale e gli mise una mano sulla spalla, incerta. Frank alzò il viso verso di lei, sorpreso, una lacrima gli scese finalmente dall’occhio e potè così liberarsi almeno per un po’ di quel peso, sfogandosi abbracciato a Selene che continuava a sfregargli la mano sulla schiena affettuosamente, cercando di aiutarlo come meglio poteva.
«Sai vero che hai tanti amici, sopratutto James?» disse seria.
«Sì, ma-»
«Niente ma, tu glielo dirai, come hai fatto con me, urlando, quello che vuoi! Ma glielo dirai e lui ti aiuterà, stanne certo! E per tua sorella Alice non ti preoccupare, ci penso io con le ragazze, le staremo vicine e passeremo del tempo con lei, così non si sentirà sola!» propose.
«Davvero lo farebbe Jam? E voi mi aiutereste così tanto? Ma perchè?» chiese perplesso, non capiva perchè fossero tutti così generosi.
«Perchè siamo tutti amici e gli amici si aiutano fra di loro, semplice.» sorrise.
«Oh, giusto –sorrise- grazie allora, davvero.» e senza dire nient’altro la abbracciò e se ne andò verso il campo da Quidditch. Nessuno dei due si era accorto che proprio nel momento dell’abbraccio era passato James che si era allontanato con uno sguardo ferito. Quel pomeriggio non diede a Frank la possibilità di parlargli.
 
La cena era finita da più o meno mezz’ora e Rose era seduta di fianco ai telescopi sulla Torre di Astronomia, a fissare le stelle con uno sguardo interrogativo, quasi come se stesse dialogando con loro, un dialogo in cui lei era quella che faceva delle domande sulla propria incasinata vita e le stelle rispondevano, cercando di farsi capire dalla rossa. Era così assorta nel suo dialogo che non si accorse di un ragazzo che stava entrando, probabilmente anche egli doveva riflettere.
«Oh, ciao Rosie, non pensavo fossi anche tu quassù...» era James.
Rose si girò, colta alla sprovvista, poi tirò un sospiro quando si rese conto che non era altri che Jamie, qualcuno che –a pensarci bene- poteva aiutarla, poteva ascoltarla.
«Ciao cugino, devi pensare anche tu?»
James annuì.
«Perchè non facciamo come un tempo? Ci raccontiamo quello che ci affligge?» propose con un tono nostalgico la Corvonero.
«Mi sembra assolutamente una buona idea, sai cugina? Siamo entrambi in un momento in cui abbiamo bisogno di consigli a quanto pare... e allora scambiamoci a vicenda i nostri problemi.»
Si sedette con stanchezza di fianco a lei e le fece segno di iniziare a parlare per prima.
«Prometti solo di non essere protettivo come papà e quindi non fare scenate» iniziò seria, ma quasi divertita «Ieri Michael Gilbert mi ha invitata ad Hogsmeade, non fare quella faccia, ti ho avvertito! Ne sono molto contenta, è stato gentile con me e non aveva l’aria di volermi ingannare...»
«Ma allora dov’è il problema?»
«Se mi lasciassi parlare te lo direi, Jamie! Il problema –gli lanciò uno sguardo di rimprovero, tipico suo- è che sembra che a Sco’ non sia molto piaciuta l’idea, era tutto triste ieri sera e oggi gli sono andata a parlare, gli ho detto che di certo non lo avrei lasciato solo per un ragazzo qualunque! Mi ha sorriso e mi ha detto grazie, ma so che ci sta ancora male perchè aveva gli occhi spenti... non capisco cos’abbia!» concluse e si girò verso il cugino, speranzosa di trovare un consiglio in lui.
James pensò attentamente prima di tirare fuori conclusioni azzardate. A suo parere quel Scorpius era sempre stato un po’ troppo appiccicato alla sua adorata cuginetta, ma a pensarci bene era un ragazzo di cui potersi fidare e di certo lo preferiva a quel damerino di Goulberd, lo conosceva poco ma aveva visto come faceva gli occhi dolci a quasi tutte le ragazze. Ovvero quelle che erano belle.
Quindi preferiva assolutamente che ci stesse Malfoy con la sua Rosie, ma non poteva di certo dirle della cotta colossale che aveva Scorpius per lei e che avevano notato tutti i cugini maschi Weasley-Potter. Anche se non lo conosceva molto c’era una specie di codice d’onore fra di loro –non rilevare mai eventuali infatuazioni alle interessate- e ormai Scorpius era quasi loro cugino. Doveva quindi agire per lui.
«Mah, Rosie... Non so se l’hai visto, Scorpius di sicuro sì dato il suo comportamento, ma questo Galberg è uno che fa gli occhi dolci a tutte le ragazze belle della scuola, e tu lo sei. Non dire il contrario, ti conosco. Quindi molto probabilemente vuole solo proteggerti, mi sembra normale!»
«Mmmh... Ok, può darsi, avrebbe senso... Facciamo così, proverò ad uscire con Michael, Gilbert, Jamie; e se mi darà una brutta impressione lo lascerò subito stare! Grazie cuginetto!» lo abbracciò con affetto, poi gli chiese il motivo della sua preoccupazione di prima.
Il Grifondoro era riuscito a non pensarci, occupato dal problema Rose, ma appena gli tornò in mente tutto si incupì e abbassò la testa.
Sospirò ma si decise a parlare, doveva togliersi quel peso dal petto, dirlo a qualcuno.
«HovistoFrankcheabbracciavaSelene»
«Come? Jamie, così non si capisce niente!» lo sgridò Rose.
«Ho visto Frank che abbracciava Selene. E lei ha ricambiato!» scandì, abbastanza scocciato.
«E con ciò?» la Corvonero aveva un’espressione furba, voleva tirargli fuori la cotta che aveva sospettato per la sua amica, che tra l’altro ricambiava.
«Beh, insomma non è bello quando la ragazza che ti piace abbraccia il tuo migliore amic- Cazzo. Cioè, volevo dire, in verit-» venne fermato dall’urletto eccitato di sua cugina che prese d’improvviso a saltellare per la torre.
«Ma che h-hai? » balbettò rosso come un peperone il Grifondoro coraggioso.
«Ti piace Sel! Ti piace Sel! Ti piace Sel!» disse canzonatoria Rose, dicendo fra sè qualcosa che il ragazzo non riuscì a sentire, ma che gli parve qualcosa come “Se lo sapesse probabilmente sverrebbe dalla felicità”. Ma non era assolutamente possibile, figuriamoci.
«Ma...uffa! Non è possibile che mi cogli sempre in fallo!»
«Sono una Corvonero, Jamuccio caro.» sorrise furba.
«Cattiva... beh comunque cosa dovrei fare?»
«Jamie prova a parlare con Frank, magari ti vuole dire qualcosa d’importante e si sarà trovato prima davanti la nostra Sel, sai che è sempre gentile e pronta ad ascoltare tutti, se sono amici.»
James riflettè. Cavoli, non ci aveva proprio pensato!
«Hai ragione in effetti cugina! Oggi sembrava che mi volesse parlare, ma ero troppo arrabbiato e non ci ho fatto caso. Hanno fatto proprio bene a metterti fra i Corvi!»
Rose sorrise compiaciuta e ringraziò. Il Grifondoro le diede una spallata leggere e si alzò per andare a parlare con il suo migliore amico. Dopo un po’ anche la rossa si alzò e raggiunse la sua stanza, con l’intenzione, la mattina dopo, di parlare con Scorpius e di dirgli della sua idea.


MY CORNER^^
Ehilà gente!
Scusate ma in questo periodo non riesco mai a scrivere, quindi ho deciso di spostare l'aggiornamento ogni due settimane! Quindi la prossima sarà Pasqua, così vi faccio anche gli auguri (mangiando tanto cioccolato)! Anche questa settimana non so quanto scriverò perchè poi ci sarà il mio compleanno sabato e devo pensare ad un po' di cosuccie^^
Dedico questo capitolo come sempre ad Arya, che sta scrivendo una storia magnifica^^
Ditemi cosa ne pensate di questo capitoletto e scusate per le parolacce, ma sono pur sempre ragazzi di 17 anni!
Alla prossima,
hayhey^^

ps. prometto che metterò anche Sco' nel prossimo!
   
 
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