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Autore: Margo Malfoy    22/03/2015    2 recensioni
|AU!HighSchool|
«Appoggia la tua roba sul banco e raccontaci un po’ di te» disse il prof.
Lei si avvicinò alla cattedra e scosse la testa. «Non sono molto brava con i discorsi» disse con un sorriso.
«Beh, puoi rispondere alle domande di questi scimmioni allora, che ne dici?»
«Prof., il fatto che io sia l’unica femmina in classe non mi classifica come ‘scimmiona’» disse una ragazza nel fondo della classe. Wow, solo due ragazze, pensò guardandola. Sperava di riuscire a farsela amica.
«Hai ragione, mi scordo sempre di te, piccola Brenda»
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Minho, Newt, Nuovo personaggio, Thomas, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Be cute, and smile.
 
Maggie credeva che fosse da pazzi tornare a scuola il giorno dopo il rientro da Albuquerque – soprattutto se considerata l’ora in cui arrivarono a casa. Riuscì a dormire si e no sei ore prima che la sveglia suonasse come ogni maledettissimo giorno.
La sera prima Minho l’aveva accompagnata a casa per ultima senza aggiungere niente sul bacio che si erano dati, e ancora ubriaco. Lei, quella mattina, si era svegliata col dubbio su come comportarsi con lui.
Aveva preso dall’armadio i primi vestiti che le erano capitati in mano e si era vestita in fretta e furia perché, come al solito, era in ritardo.
«Buon giorno Maggie» le sussurrò Thomas.
«Ciao Tommy» si fermò in tempo. Nessuno all’infuori di lei e Minho sapevano del bacio e se avesse chiesto a Thomas dove fosse l’asiatico avrebbe sicuramente acceso la curiosità di Tommy. Inoltre, non era sicura di voler parlare con Minho, quel ragazzo la rendeva nervosa.
«Tutto a posto biondina?!» la voce di Newt risuonò nel corridoio della scuola. Tutti si girarono, compreso Minho che stava parlando con Brenda e Teresa dall’altra parte del corridoio. Loro avevano sicuramente capito che Newt stava alludendo a lei.
«Tutto a posto, biondino» gli rispose Maggie. Quando dietro a Newt arrivarono Brenda, Tess e Minho, Maggie cercò il suo sguardo, per capire se anche lui pensava che dovessero parlare. Minho, però, sembrava il solito asiatico addormentato di prima mattina; sul suo viso niente si riconduceva al bacio della notte prima.
La campanella interruppe i pensieri contrastanti di Maggie, che stava viaggiando con la mente nelle più disparate direzioni. Non capiva se Minho evitasse l’argomento perché non sapeva come parlarne o perché se n’era pentito, e il petto le si riempiva di ansia.
Entrarono in classe e – casualmente – avevano una lezione di Ghram alla prima ora. Il prof. era già in classe quando i ragazzi entrarono in fila indiana e si sedettero. Brenda, di solito, si sedeva vicino a Murphy, un ragazzo castano che sembrava drogato ogni volta che Maggie lo incontrava. Lei, però, aveva bisogno di parlare con Brenda, così abbandonò Thomas – che non mancò di protestare lamentandosi – e si mise di fronte a Murphy: «Posso sedermi di fianco a Brenda per oggi?»
«Non ci penso neanche biondina» rispose lui con il suo tono biascicante.
«Andiamo Murphy, alza il culo e va’ di fianco a Thomas» gli urlò allora Maggie.
Lui si levò dalla sedia alzando le mani come se lei avesse potuto fargli del male. Prese il suo quaderno e lo lanciò sul banco di Maggie, stravaccandosi sulla sedia di fianco a Thomas.
Il moro lanciò un’occhiataccia a Maggie e le sussurrò: «Questa me la paghi» prima che la seconda campanella scandisse l’inizio delle lezioni.
Dopo una decina di minuti che Ghram impiegò a disegnare combinazioni chimiche alla lavagna, Maggie si decise a parlare con Brenda di quello che era successo mentre loro erano in autogrill.
«E oggi non ne avete parlato?» sussurrò Brenda scarabocchiando sul libro di chimica.
Maggie scosse la testa, spostando lo sguardo sull’asiatico che stava lanciando delle palline di carta in testa a Thomas – facendo attenzione a non colpire Murphy, che quella mattina sembrava particolarmente irascibile.
«Posso provare a parlarci io» suggerì Brenda.
«No. Se vorrà parlarne ne parleremo, se no farò in modo di scoprire perché mi tratta come se non fosse successo niente» disse Maggie.
L’ora di Ghram finì più alla svelta del previsto, parlare con Brenda era un diversivo niente male.
L’insegnante della seconda ora, la signora Mayer, era in malattia e così i ragazzi ottennero un’ora di studio guidato – che significava che l’insegnante in sostituzione si sedeva alla cattedra e gli alunni parlavano tra di loro. Maggie si spostò vicino a Minho, dicendo a Newt di sedersi di fianco a Thomas e a Murphy di tornare con Brenda.
«Biondina smettila di girare come una trottola, trovati un posto e restaci» gli disse Murphy tornando barcollante vicino a Brenda.
«Zitto Murphy» lo ammonì Maggie.
«Cos’hai Meg? Sembra che tu ce l’abbia col mondo oggi» disse Minho quando lei gli si sedette di fianco.
«Cos’ho?» ripeté stupita lei, che si aspettava che almeno capisse cos’era che le dava tanto fastidio.
Lui annuì senza aggiungere niente e corrugando la fronte.
«Niente» si arrese Maggie. «Sono solo stanca, non ho dormito molto stanotte» mentì.
«Oh, neanche io. Mia mamma mi ha detto che ha dovuto portarmi in braccio, aiutata da mio padre, dalla macchina fino in camera perché ero troppo stanco. E troppo ubriaco»
«Se ne sono accorti?» chiese lei.
«Spero di no, ma non lo so. Non mi ricordo molto di ieri sera» disse sfogliando un quaderno.
Cazzo. Non si ricordava molto di quella sera? Quanto non si ricordava e, soprattutto, che cosa?
«Sul serio?» chiese Maggie fingendo di ridere. Cercò di scavare nella memoria del ragazzo: «Ti ricordi che hai guidato tu, vero?»
Minho annuì. «E che ci siamo fermati all’autogrill?» chiese di nuovo.
Minho corrugò la fronte e scosse la testa «No, credo che da quel momento il mio cervello ci abbia lasciati»
Cazzo. Non si ricordava dell’autogrill, né del bacio. E questa cosa ferì Maggie molto più di quanto non si aspettasse.
Alla fine della scuola Maggie fermò Brenda per raccontarle ciò che aveva scoperto, ma prima di poter dire qualsiasi cosa si fermò, perché Brenda era in lacrime davanti al suo armadietto, e fissava lo schermo del suo telefono.
«Cos’è successo?» chiese Maggie avvicinandosi.
«Jorge mi ha mollata» singhiozzò lei. «Per messaggio» puntualizzò poi asciugandosi le lacrime.
«Che stronzo» constatò Maggie abbracciandola. «Mi dispiace»
«Non devi, è un bastardo traditore» disse Brenda a testa alta. «Vorrei tanto fargliela pagare»
«Potremmo farlo» suggerì Maggie con uno sguardo che, di solito, suscitava in Brenda non poca paura.
«Cosa vuoi fare Meg?» chiese la mora con un sorriso.
«Fargliela pagare» disse lei. «Tra poco sarà Halloween, nessuno sospetterà di noi se a Jorge venissero fatti degli scherzi. Darà la colpa ai bambini e, per quanto lo farà fottutamente incazzare, non si scervellerà per capire quale moccioso lo abbia preso in giro»
«Sai, quando fai questi ragionamenti, mi spaventi» disse Brenda.
«Dovrebbe spaventarti di più il fatto che io possa fare a te una cosa del genere» la corresse Maggie.
«Touché. Volevi dirmi qualcosa prima? Hai parlato con Minho?»
«Si, ma ora non ha importanza. Adesso dobbiamo preoccuparci di far collaborare quei pivelli e Teresa all’operazione Jorge»
«Quanta fantasia» ironizzò Brenda.
«Senti il nome dell’operazione è l’ultima cosa di cui dobbiamo preoccuparci, se ti sta tanto a cuore trovane uno te, di nome originale» disse Maggie andandosene.
«Scusa, biondina» disse Brenda mentre correva per raggiungerla.


Ciao pive!!!
Tutto bene? 
Ecco, questo è il quinto capitolo, con un po' di ritardo, ma ora è pronto.
Spero che vi piaccia e che mi facciate sapere cosa ne pensate. Come sempre, critche cotruttive o complimenti sono ben accetti!
A presto!
   
 
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