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Autore: Winchester_Flame    22/03/2015    3 recensioni
1983.
Offertagli la possibilità di cambiare il destino della propria famiglia, Dean Winchester si ritrova nel 1983.
Il suo corpo è quello di un bambino di quattro anni, la sua mente quella di un trentenne.
Ma potrà davvero alterare gli eventi di quella tragica notte?
E se così fosse, riuscirà il nostro Dean -assieme a Cas e alla famiglia- affrontare e sconfiggere il male che il destino ha in serbo per loro?
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Famiglia Winchester
Note: AU, Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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Family Come Always First
Chapter 4 | Risposte Temute
 

 
Castiel guardò Dean fuggire dalla stanza, e si domandò cosa potesse fare.
Il suo primo istinto era quello di seguire l'amico, magari consolarlo; perché l'angelo sapeva che la reazione del giovane era dovuta dalla giovane età di quel corpo, in cui ormoni ed emozioni si stavano ancora stabilizzando. Insomma, Dean aveva bisogno di aiuto per affrontare tutti quegli avvenimenti. A maggior ragione dopo lo 'scontro' con la madre. 
Ma, allo stesso tempo, non era certo che Dean avrebbe accettato un simile aiuto.
 
Al contrario, Mary Winchester sembrava averne bisogno; in fin dei conti, tutte quelle informazioni erano davvero ardue da accettare. Ma se Castiel fosse riuscito ad aiutarla, forse le cose si sarebbero sistemate anche per Dean.
Bene.
Una volta presa la decisione, l’angelo si avvicinò alla madre, ancora sconvolta e nuovamente seduta sul divano.
 
«Mary, Dean è tuo figlio. So che è difficile da accettare, ma devi fidarti di me: Dean è un uomo buono e giusto. Una persona di cui essere orgogliosi»
 
Mary lo guardò «Non è questo il punto.. Lui non dovrebbe essere un uomo. Dovrebbe essere un bambino. Non avresti dovuto lasciargli i ricordi del sé adulto, Castiel. Non è giusto»
In pochi secondi, era passata dall’essere triste a tremendamente arrabbiata, e la sua rabbia era unicamente diretta a lui.
 
Castiel inclinò la testa di lato «Capisco. Pensi che io abbia forzato la mente di Dean, inserendo ricordi del lui futuro ed adulto. Non è così, Mary. Ho semplicemente preso l'anima di tuo figlio trentenne, e l’ho riportata indietro nel tempo, nel corpo del se stesso di quattro anni»
 
«E quale sarebbe la differenza? Ha comunque perso la sua infanzia»
 
«No, non è così. Dean ha avuto la propria infanzia. Poi è cresciuto. Il Dean che tu conosci non è stato distrutto, ha solo vissuto trent’anni in più. Quando gli ho offerto la possibilità di tornare a questa notte -per prevenire la tua morte-, ha accettato. Ma non posso toglierli quegli anni di conoscenza per avere una seconda infanzia.. Anche se entrambi pensiamo la meriti»
 
«Perché no?»
 
«Perché il futuro risulterebbe peggiore di quanto non era. Le persone salvate da voi Winchester, devono nuovamente essere salvate. Alcuni eventi non possono essere cambiati»
 
«Può farlo qualcun’altro» insistette Mary. E Castiel capì da chi l’amico avesse ereditato la propria testardaggine.
 
«Se fosse così facile, io stesso avrei preso tale onere da tuo figlio..» mormorò Castiel, abbassando la testa; non voleva vedere l’espressione di pura e cocente delusione della donna. Ma poteva capirla: lui stesso desiderava esistesse un altro modo.. Ma questa era l’unica opzione a loro concessa.
«..Ma deve essere lui a compiere determinate azioni. Inoltre, sia gli angeli che i demoni hanno piani che, grazie a Dean, sono stati sventati stasera. Ma nessuno di loro rinuncerà ai propri scopi. Cercheranno vendetta. E senza la sua esperienza, Dean soccomberebbe in pochissimo tempo. Non sarà facile per lui, ma questa volta avrà un poco di supporto»
 
«Supporto? Cosa intendi? Non aveva supporto prima?»
 
«No. Con te morta, e tuo marito ossessionato con la caccia, Dean è rimasto solo. Ha badato e cresciuto sé stesso e suo fratello. Confido che questa volta sarà diverso» Castiel sapeva che le sue parole suonavano come un ordine velato di minaccia, ma voleva accertarsi che Dean fosse trattato bene. Non poteva incolpare Mary per la sua iniziale reazione alla scoperta dell’unicità della situazione del figlio, ma non le avrebbe permesso di continuare a ferirlo. Dean meritava il meglio.
 
«Ma ormai è cresciuto così. Cosa diavolo posso fare ora?»
 
Castiel pensò a un modo semplice e pratico per spiegarle la situazione.
«Sono certo che hai visto la sua reazione emotiva, poco fa» disse, e non appena Mary annuì, continuò: «Prima che lo portassi qui, Dean non avrebbe mai reagito in quel modo. Sarebbe rimasto sconvolto, certo, ma avrebbe nascosto i propri sentimenti a tutti. Devi capire che nonostante i suoi ricordi di adulto, è un bambino di soli quattro anni. Le emozioni che gli vedi affrontare non sono quelle del sé trentenne. Lo negherà e cercherà di comportarsi come un adulto, ma avrà più che mai bisogno di te»

«Me?»
«Dean ha sentito molto la tua mancanza. Riaverti con sé sarà una gioia»
 
Castiel notò come Mary stesse pensando e rivalutando il tutto. Sapeva che nonostante il dolore dell’aver perso il proprio bambino dolce e spensierato, amava ancora Dean.
 
∞∞∞
 

Mary cercò di comprendere quello che Castiel le aveva appena detto. Ma non sapeva come sentirsi a riguardo.
 
Una parte di lei era triste all’idea di aver perso il proprio Dean, ma il bambino che era appena corso al piano superiore era il suo Dean.
 
Si prese la testa fra le mani, cercando di riordinare i propri pensieri. E le proprie emozioni.
Da una parte, era ancora arrabbiata con Castiel per avergli dato i ricordi di un adulto ad un età così giovane. Anche se, a sentire l’angelo, non era esattamente così. E mentre cercava di comprendere cosa significasse tutto ciò per Dean,  Mary capì che Castiel era davvero affezionato al figlio.
Oltre a ciò, era ancora spaventata per gli avvenimenti della serata: da cominciare dall’attacco del demone, per finire con Castiel, che sosteneva che la strada fosse ancora lunga.
 
Dio, com’era confusa. Ed era certa che niente potesse rispondere a tutte le domande che le frullavano in mente, cosa che la infastidì parecchio. Ma forse Castiel poteva rispondere ad alcune.
 
«Perché Dean? Perché deve affrontare tutto questo?»
«Perché così deve essere. Tempo fa gli ho detto che il destino non può essere cambiato, ed avevo ragione. Ma ho poi scoperto che solo alcuni eventi possono essere alterati, mentre altri devono necessariamente avvenire. E Dean deve cacciare. Deve salvare il mondo»
 
Mary lo fissò «Il mondo? Mi sembra un bel fardello da addossargli»
 
«Lo è» ammise Castiel «Ma noi possiamo aiutarlo lungo la strada»
 
Mary cercò di digerire anche quest’ultima notizia: il suo piccolo ometto [che infondo tanto piccolo non era] doveva salvare l’intero pianeta. Ora si sentiva un illusa nello sperare di dargli una vita facile e felice.
 
«Resterai al suo fianco?»
 
Castiel sembrò pensarci prima di rispondere: «Avevo considerato l’idea di tornare al mio tempo, anche se ciò significherebbe smettere di esistere dal momento che ciò che sono ora, lo devo ad avvenimenti che non avverranno più. Ma ho la sensazione che Dean necessiti di me»
 
«Certo che ne ha!» esclamò Mary, con un impeto che colse entrambi di sorpresa «Sei l’unico che lo conosca davvero. Avrà bisogno di te»
Quant’era difficile ammettere che un perfetto sconosciuto conoscesse il figlio meglio della madre stessa!
 
«Allora resterò con lui»
 
Mary guardò l’angelo negli occhi. Cominciava a piacergli. Si vedeva quanto ci tenesse a Dean, ed anche se Mary non fosse stata presente nella vita futura del figlio, qualcuno per lui c’era.
 
«Da quanto conosci Dean? Come vi siete incontrati?»
 
«L’ho incontrato alcuni anni fa» rispose l’angelo.
 
Bene, questo significava tutto e niente. Ma grazie a questa risposta, Mary capì che le stava nascondendo qualcosa: la sua voce era troppo nervosa, i lineamenti del viso troppo tesi. E se prima l’angelo era stato tanto disponibile a condividere certe informazioni shock, i due non dovevano essersi incontrati in un bel modo.
 
«Cosa gli è successo?» chiese la madre «Mi hai già detto che ha dovuto crescere sé stesso e Sam. E’ stato costretto a diventare un cacciatore e -parole sue- sono successe molte ‘schifezze’. Ma cosa gli è successo alcuni anni fa? Perché un angelo si è preso il disturbo di incontrarlo?»
 
Castiel cambiò ripetutamente l’appoggio dei piedi, prima di alzare lo sguardo sul suo «Ho strappato Dean dall’Inferno»
 
«Inferno? Intendi.. Intendi una brutta situazione, giusto?» chiese la donna, dopo alcuni secondi di silenzio.
«No. Intendo proprio l’Inferno. La sua anima è stata mandata laggiù e torturata. Ed io sono stato incaricato di farlo evadere. Così l’ho afferrato e ho riportato l’anima nel suo corpo»
 
Mary era grata di essere seduta, perché in quel preciso momento si sentiva debole.
L’Inferno. Il suo bambino era stato all’Inferno. Un luogo di eterno dolore e tormento.. No. Tutto questo era.. No.
 
«Ma.. Come? Perché? Avevi detto.. che è cresciuto come un uomo buono e giusto. E se è vero, perché si trovava all’Inferno?»
 
«Dean vendette l’anima per riportare in vita Sam, dopo che un soldato di Azazel l’ha pugnalato alle spalle. Gli fu dato un anno, e quando il tempo si esaurì, fu portato laggiù»
 
 «E tu hai permesso che gli succedesse tutto questo?»
 
«A quel tempo non lo conoscevo. Non era mio compito badare a lui»
 
«E chi si preoccupava di lui, huh? Gli ho sempre detto che gli angeli vegliavano su di lui, mentre invece ve ne stavate tutti seduti sulle nuvole a rilassarvi.. E il mio bambino è stato costretto a vendere la propria anima agli Inferi!» Poi, un pensiero le attraversò la mente, e un brivido di gelido terrore le attraversò la schiena «Oddio.. Ti prego dimmi che i mastini infernali non sono venuti per lui»
Il silenzio dell’angelo, fu una risposta più che eloquente. Poche ed amare lacrime scesero sul viso della donna «Mio Dio.. Non posso credere che Dean.. No. Per quanto tempo? Quanto tempo è passato prima che lo salvassi?»
 
«Pochi mesi quassù, ma molti anni laggiù. Mi dispiace di essere arrivato così tardi. Nemmeno per un angelo è facile assediare l’Inferno»
 
«Quanto è.. stato brutto per lui?» chiese Mary, nonostante il timore della risposta, e il senso di stupidità che quella domanda posta le provocava.
 
«Brutto. Ma tuo figlio è forte. Il più forte umano che io abbia mai conosciuto. E’ sopravvissuto»
 
«Non avrebbe dovuto farlo»
«No, non avrebbe dovuto» ammise Castiel.
 
Mary rimase così per diversi minuti, seduta ed in silenzio, cercando di digerire tutte le novità. Aveva sempre immaginato che Dean crescesse in una famiglia piena di amore, che eccellesse a scuola (dato che già mostrava di essere un bambino intelligente e molto creativo), trovasse un buon lavoro, ed infine trovasse e sposasse una brava ragazza. Era il sogno di ogni madre infondo, vedere i propri figli felici mentre si costruivano una propria famiglia da amare.
Ma ovviamente era tutto troppo bello per essere vero. Perché il suo Dean era cresciuto senza nessuno al suo fianco, aveva imparato ad uccidere creature mostruose invece che frequentare la scuola, era diventato un cacciatore a tempo pieno e, per completare l’opera, era stato ucciso dai mastini infernali per essere trascinato all’Inferno.
Era tutto così dannatamente lontano da ciò che desiderava per lui!
 
«E com’è? Come è cresciuto?»
 
«Dean è coraggioso, leale e molto forte. Non si tira mai indietro nei momenti di difficoltà e questo l’ha aiutato a diventare un esperto cacciatore. Sa essere compassionevole. Ha uno strano senso dell’umorismo e nasconde i suoi sentimenti dietro una facciata di indifferenza»
 
«Almeno c’è felicità nella sua vita?» chiese ancora la madre, ansiosa di sapere.
 
«Beh, è soddisfatto quando conclude una caccia» rispose criptico.
 
«No, intendo se è felice. Se qualcosa lo rende davvero felice»
 
«Guidare l’Impala gli da gioia. Ed è felice quando riesce a rendere felice Sam. Gli piacciono i cibi grassi e le torte. Oh, e sembra molto felice quando indugia in alcool e donne»
 
A quelle ultime parole, Mary alzò d’istinto una mano per stroncare la discussione «Basta così. Non voglio sapere queste cose»
 
L’espressione di Castiel mostrò tutta la sorpresa e la confusione per quella brusca interruzione «Ma hai appena chiesto..»
 
«Certo, ma nessuna madre vuole sapere certe cose dei propri figli adulti»
 
L’angelo annuì, nonostante sembrasse spaesato da quelle parole.
Ma la sua risposta aveva reso Mary ancora più triste: non solo aveva vissuto momenti terribili, ma non conosceva neppure  un poco di felicità. E il senso di colpa crebbe a dismisura a quella nuova consapevolezza; perché lei aveva aggiunto un ulteriore elemento alla sua eterna lista di dolore:
Rivoglio il mio Dean. Mama, sono io il tuo Dean. No, non lo sei.
 
Sapeva che doveva rimediare il prima possibile a quell’errore.
E per questo si decise a salire nella sua stanza.
Dovevano parlare e lei doveva spiegargli che lo amava ancora. Che lo avrebbe sempre amato.
 
Ma proprio in quel momento, un urlo di straziante e puro dolore invase il silenzio della notte.
«DEAN!»

 



 
I don't own anything of this story: the characters are not mine.
 
 
 
Note dell’Autrice:
Bentrovati ragazzi! Spero abbiate passato un bel fine settimana c:
Allora, parliamo subito del capitolo: innanzitutto devo dire che sì, il capitolo è più corto del precedente. Non sto diventando una scansafatiche [tranquilli!], ho solo pensato a questo pezzo, come ad una chiarificazione di ciò che è accaduto al nostro Dean: così potrete avere le idee più chiare, anche se avrete ancora mille domande!
Inoltre volevo incentrami un poco su Mary, amo il suo personaggio ma non sappiamo poi molto di lei.
 
So anche che non contiene molta azione, ma –come ho detto nel capitolo precedente- prima di vedere dell’angst, devono sistemarsi le cose in casa Winchester: quindi vi avviso che nel prossimo capitolo ci saranno momenti di incredibile dolcezza, di divertimento.. Oh, e anche di paura! Infondo Dean è.. Beh, diciamo che il suo urlo è molto strano.
Secondo voi cosa è successo? Do il via alle scommesse, forza!
 
In ultimam, ringrazio tutti quelli che hanno recensito lo scorso capitolo [siete fantastici!] e spero di ricevere qualche recensione per questo capitoletto.. Grazie anche a chi si limita a leggere!
A domenica prossima ragazzi!
Winchester_Flame.
   
 
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