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Autore: pentolina    23/03/2015    4 recensioni
In questa storia vedremo la nostra detective Beckett nel ruolo di madre single... un ex che ricompare dopo anni e Castle che le starà sempre a accanto (prima come amico e poi...)
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexis Castle, Kate Beckett, Quasi tutti, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Tre giorni dopo
“Ehi!” Dice Rick sorpreso scontrandosi quasi con la figlia che sta rientrando.
“Ciao, papà…” Saluta appoggiando la borsa.
“Come andata la tua giornata?” Chiede finendosi di abbottonarsi la giacca.
“Bene. Dove stai andando?” Domanda curiosa.
“Vado a recuperare David.” Risponde controllando di avere chiavi e cellulare.
“All’asilo?”
“No, da Jenny.”
“Buon pomeriggio!” Saluta Martha interrompendo i due.
“Ma come sei conciata?” Domanda lo scrittore divertito.
“Dov’è David? Ho bisogno di lui per un consiglio!” Ammette l’attrice.
“Stavo giusto andando a prenderlo.” Risponde Rick pronto ad uscire.
“Ah! Richard, mi è venuta un’idea fantastica per i prossimi giorni. Potrei portare David con me a teatro mentre voi siete al distretto. Si divertirà un mondo.” Propone Martha.
“È un impegno occuparsi di lui… Comunque ne riparliamo stasera quando c’è anche Kate.” Chiarisce lo scrittore aprendo la porta di casa.
“Ti ricordo che ho cresciuto un figlio pure io!” Le fa notare l’attrice infastidita.
“È proprio per questo che non mi fido.” Scherza Rick uscendo dal loft.
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“Ryan?!” Chiede sorpreso controllando di aver fatto il numero giusto.
“Castle, Beckett è con te?” Domanda il detective.
“No… l’ho lasciata da suo padre più di un’ora fa.” Risponde sentendo delle voci in sottofondo.
“Ho provato a chiamarla più volte ma non risponde… devi assolutamente trovarla e portarla qui a Central Park entrata sud.” Ordina Ryan.
“Cosa sta succedendo?” Chiede iniziando a preoccuparsi.
“David è sparito…” Confessa il detective.
“COSA?” Grida lo scrittore facendo quasi cadere il telefono a terra.
“Porta qui, Beckett!” Ripete nuovamente.
“Ma… come… siete sicuri non si sia nascosto da qualche parte? Forse stava giocare a nascondino?” Domanda Rick sperando che sia così.
“C’è un testimone, Castle. Ha visto un uomo prendere David e scappare in direzione dell’uscita sud.”
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“Oddio, Kate! Mi dispiace… io… mi sono distratta un attimo. Stavo allacciando le scarpe a Juliet… ci avrò messo un secondo. Mi sono girata e lui non c’era più.” Racconta Jenny angosciata per l’accaduto.
“È lui?” Chiede la detective guardando l’uomo seduto sulla panchina.
“L’abbiamo già interrogato, capo.” Afferma Esposito.
“Non m’interessa… voglio sentirlo con le mie orecchie.” Lo zittisce superandolo.
“Mr. Donald…” Chiama avvicinandosi.
“Detective, Beckett. Mi racconti un’altra volta quello che ha visto. Voglio i particolari!” Ordina Kate piazzandosi davanti all’uomo.
“Ho già detto tutto quello che so ai suoi colleghi.” Risponde Donald.
“Non m’importa quello che ha detto a loro. Voglio che mi racconti tutto di nuovo!” Ribatte Beckett.
Il testimone ripete per l’ennesima volta tutto ciò che ha visto rispondendo minuziosamente alle domande della detective. Tutto sembra andar bene ma quando Kate mostra la foto segnaletica dell’ex l’uomo risponde:
“Non sono sicuro sia lui… aveva il cappuccio che gli copriva il volto.”
“Come fa a non ricordarsi? Si concentri… mi serve solo un dettaglio: un tatuaggio, un bracciale, il modo di camminare… mi basta una cosa!” Afferma la detective.
“Mi state trattando come se fossi io il colpevole! Vi ho detto tutto quello che so.” Si difende Donald.
“Non è abbastanza! MI SERVE DI Più!” Grida infuriata per la scarsità d’indizi.
“Beckett!” Esclama Esposito mettendosi fra i due.
“Mi servono prove… mi serve un dannato indizio per trovarlo!” Urla arrabbiata.
“Lo so, Kate… ma questo non è il modo. Ti ha già detto e ridetto quello che ha visto. Non porta a nulla urlargli contro.” Dice il detective nel tentativo di farla ragionare.
Castle sta per intromettersi quando il cellulare della detective inizia a suonare.
“Beckett!” Risponde portando direttamente il telefono all’orecchio senza guardare chi la sta chiamando.
“Come va? Tutto bene?” Chiede la voce dall’altro lato.
“Figlio di puttana! Dimmi dov’è? Dov’è mio figlio?” Grida la detective riconoscendo la voce dell’ex.
“Sbaglio o sei un po’ nervosetta… che succede? Lo scrittore non ti soddisfa abbastanza?” Chiede Nick divertito.
“Smettila di fare l’idiota e dimmi dov’è!” Ripete Kate sempre più arrabbiata.
“Ehi… abbassa i toni. La rabbia non porta da nessuna parte.” Ribatte Cooper.
“Fammi parlare con lui!” Ordina.
“A tal proposito dovrò informare il giudice che sei una pessima madre. Perdere il proprio figlio al parco giochi… mi deludi, Kate.” La prende in giro l’uomo.
“Non m’importa un accidenti del giudice! Voglio mio figlio ora!”
“Altrimenti? Altrimenti che fai?” La provoca lui.
“Dimmi dov’è!” Ripete per l’ennesima volta.
“Kate… Kate… eravamo così una bella famiglia assieme. Le serate al pub, le feste…” Ricorda Nick.
“Non siamo mai stati una famiglia e non lo saremo mai.” Chiarisce immediatamente.
“Peccato… avresti potuto partire con noi… ora ci toccherà andare senza di te!” Afferma l’uomo.
“Non ci provare! Non provare a portare mio figlio fuori da New York!” L’avverte.
“NOSTRO figlio! Nostro! Quando imparerai… sono stanco di ripeterlo!” Dice infuriato.
Esposito le mostra un foglio di carta con scritto:
Continua a farlo parlare… stiamo rintracciando la chiamata.
“Giuro che quando riuscirò a metterti le mani addosso non resterà nulla di te!” Lo minaccia la detective.
“Ripeto Kate, la violenza non portano a nulla di buono. Comunque rilassati, David si divertirà un mondo con me. Ci faremo un bel viaggetto poi forse… e ripeto forse ti permetterò di vederlo una volta tornati.” Racconta Nick sentendo l’ansia dell’ex aumentare.
“MAMMA!” Sente chiamare.
“Amore…” Sussurra Kate portandosi la mano sulla bocca per soffocare i singhiozzi mentre Rick la sorregge evitando che possa cadere.
“Lasciami parlare con lui.” Supplica la detective in lacrime.
“Mettiti seduto e finisci il gelato… dobbiamo prepararci ad andare.” Dice rivolgendosi al figlio.
“No! Voglio andare a casa da mamma e papà!” Ribatte David.
“SONO IO TUO PADRE!” Grida Cooper infuriato seguito da un rumore di un vetro in frantumi.
“Nick! NON TOCCARLO! NON FARGLI DEL MALE!” Urla sentendo il pianto del figlio.
Lo scrittore prontamente afferra il cellulare che sta per cadere atterra mentre con l’altro braccio tiene a se Kate che piange disperata aggrappata alla sua camicia.
“Nick!?” Chiama Rick sentendo assoluto silenzio dall’altra parte.
“È andato… ha riattaccato!” Dice dopo un attimo sentendo il segnale acustico.
“Siamo riusciti a individuare la zona in cui sono ma non l’indirizzo esatto.” Gli informa Esposito.
“Dove sono?” Chiede Ryan.
“Brooklyn precisamente a Bushwick!” Risponde il collega.
“Andiamo alla stazione di Morgan Av.” Afferma Castle.
“Perché lì, bro?”
“Prima che riattaccasse ho sentito l’annuncio della metro… sono lì!” Rivela lo scrittore.
“Chiamo immediatamente tutte le unità disponibili nella zona!” Dichiara Esposito correndo verso l’auto.
“Vedrai che lo prendiamo, ok?” Cerca di rassicurarla Rick baciandole la tempia e accompagnandola verso la pattuglia che gli sta attendendo pronti a portarli a destinazione.
 
  
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