Il segreto di Kagome
Capitolo 8
In una
frazione di secondo la ragazza si trovò nella sua epoca.Come sempre nel fondo
del pozzo c’era la scaletta che metteva il nonno ogni volta che viaggiava da
un’era all’altra.Kagome si arrampicò piano piano,finchè
non arrivò in superficie.Con le braccia,si aiutò e
finalmente uscì.Si diresse velocemente verso l’uscita del tempio e in pochi
secondi,fu fuori.Percorse quel breve tratto di strada
che divideva l’edificio sacro dalla casa della sua famiglia e, arrivata,suonò al campanello.
Aspettò
qualche secondo e finalmente una figura maschile,minuta,dai
capelli neri,le aprì.Era Sota,suo fratello.Il bambino
la interrogò con lo sguardo e le chiese:
-K-Kagome,cosa ci fai qui?-
-Sota…….bè,intanto fammi entrare,poi ti spiegherò tutto……-disse
frettolosa la ragazza.
Il
bambino,con un po’ di esitazione,la fece
entrare.Kagome si intrufolò velocissima,tanto che il fratello non potè accorgersi
che era già dentro.La ragazza ad un certo punto chiese:
-Dove sono il nonno e la mamma?-
-La
mamma è andata a fare una commissione e il nonno è andato dal dottore per farsi
gli esami del sangue-rispose esaustivamente Sota.
-Cazzo……..-imprecò Kagome.
La
ragazza,spazientita,si avviò verso il salotto,si stese
sul divano e accese la tv.Aveva la faccia annoiata e spenta (quella classica
dei bulli strafottenti.nd aki-chan).
Fece
uno zapping dei vari canali,mentre intanto si muoveva
nervosamente.Sota la guardò sconvolto.Kagome non si era mai comportata così.
-K-Kagome,ma cosa stai facendo?Non ti ho mai vista così
maleducata……..E poi……..-
-STAI
ZITTO BRUTTO DEFICIENTE!NON SONO AFFARI CHE TI RIGUARDANO!-urlò
rabbiosamente Kagome.
Sota
rimase a bocca aperta.Non aveva mai sentito sua sorella dire certe cose,e soprattutto OFFENDERE LE PERSONE.Dopo qualche secondo
cominciò a singhiozzare,e successivamente,a piangere sonoramente.Kagome ritornò
in sé e rendendosi conto di quello che aveva fatto,si maledì.
“Kagome,SEI SOLO UNA STUPIDA!Come puoi pretendere di dare la colpa
a tuo fratello delle tue disgrazie?!LUI NON HA COLPE,LUI NON CENTRA NIENTE!”
La
ragazza si avvicinò al fratellino,lo strinse forte al
suo petto e lo consolò.Poi gli cominciò a parlare.
-Scusa Sota,SCUSA!Sono stata solo una stupida!Non volevo farti
piangere!Scusami ancora,ti prego…….-
Sota,dal suo canto,la perdonò singhiozzando e ricambiò
l’abbraccio.
-V-va
bene,ma ti p-prego,NON FARMI PIù QUESTO!-disse.
-Ok,te lo prometto-rispose Kagome.
Dopo un
po’ i due fratelli si staccarono dalla stretta ma la ragazza continuò ad
accarrezzare la testa a Sota.Voleva tranquillizzarlo il più possibile.
-Ti
voglio bene Sota-disse dolcemente Kagome.
-Anch’io
te ne voglio tanto-rispose il fratellino.
Si sedettero
sul divano e attesero l’arrivo della mamma e del nonno.Kagome era ansiosa,non vedeva l’ora che arrivassero,per raccontare loro
l’amara verità e per porre fine alla sua sofferenza.Dopo circa mezz’ora la
porta dell’ingresso si aprì.Erano i familiari di Kagome.
-Siamo tornati!-disse
con voce squillante la madre.
-Ohi,ohi quel dottore mi ha proprio fatto soffrire!-si lamentò
come sempre il nonno.
-Oh,insomma smettila!Ti ha fatto solo una punturina,niente di
più!-ribattè la donna.
-Sì,ma…….-protestò,ma non finì la frase.
-Sei
sempre il solito babbione,papà!-rispose a tempo la
donna.
-Umpf……..-disse il nonno battuto per l’ennesima volta dalle parole
taglienti della figlia.
Kagome
ascoltò la scena divertita e non potè fare a meno di farsi scappare una risata.Il
nonno,sentendo la voce della nipote,si precipitò in
salotto e,vedendola,fece una faccia stupita.
-K-Kagome,cosa ci fai qua?Non dovresti essere nell’epoca Sengoku con
quell’ Inuyasha?-chiese incuriosito il vecchio.
-Uh,sì,certo,ma vedi,io,bè ecco,io sono ritornata qui per fare
una cosa…….-rispose balbettando la ragazza.
-Hai
dimenticato qualcosa tesoro?-chiese la madre che
intanto aveva raggiunto il nonno in salotto.
-Uh,no no!Io sono venuta qui per dirvi una cosa……-disse Kagome.
-E che cosa?-intervenì
Sota.
“Dai
Kagome,DILLO E BASTA!Almeno così avrai finito di
soffrire tenendoti tutto dentro…….”pensava intanto.
-Ecco,io…….-cominciò.
-IO
COSA?.......-domandarono in coro tutti e tre i suoi
familiari.
-Io…….-“AVANTI,DILLO”-Io………IO NON TORNERò
MAI PIù DA VOI!-urlò la ragazza.
I
parenti di Kagome rimasero scossi.Non avevano ben capito cosa avesse appena
detto Kagome,ma sapevano che le sue parole non
promettevano niente di buono.La madre si fece coraggio e le chiese:
-E con
questo,cosa vuoi dire?-
Kagome
non voleva spiegare ancora una volta la sua storia,quindi
decise di alzarsi e di dirigersi verso la porta d’ingresso.Intanto i suoi
familiari la seguivano con lo sguardo,ma poi si
alzarono tutti e tre e anche loro proseguirono verso l’uscita della casa.Kagome
aprì di scatto la porta,si girò verso la sua famiglia e urlò in maniera
impressionante.Aveva le lacrime agli occhi.
-QUESTO
VUOL DIRE CHE NON MI VEDRETE MAI Più
PER IL RESTO DELLA VOSTRA VITA!-
Poi
uscì dalla sua casa e sbattè forte la porta dietro di sé.
-Ma che
cosa le è preso?-chiese il nonno.
-Non lo
so papà,non lo so………-rispose la donna.