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Autore: greyflamboyant    23/03/2015    2 recensioni
Sosuke sbuffò, guardando la piscina.
“Era una cosa importante, quella della bibita?” chiese, senza muoversi.
“Può darsi” disse atono, sgranchendosi la spalla. “In realtà, dipende da te”.
Genere: Angst, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Momotarou Mikoshiba, Nitori Aiichirou, Rin Matsuoka, Sosuke Yamazaki
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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Bizzarra.
L’unico aggettivo che a Rin sovvenne, per descrivere quella situazione, era quello.
Una situazione bizzarra. 
Quella notte non riuscì a chiudere occhio, ripensando a quel che aveva visto. Da una parte era sconvolto, sentiva ancora addosso a sé il brivido che gli percorse la schiena nel vedere il suo migliore amico baciarsi con il suo ex compagno di stanza. Semplicemente, non se lo sarebbe mai aspettato, un po’ perché Sosuke non gli sembrava il tipo da invaghirsi di uno come Ai e viceversa per il kohai, e un po’ perché lui non gliene aveva mai parlato, e sì, sapeva come era fatto, ma si aspettava un minimo di coinvolgimento nella faccenda. Certo, era felice per loro, ma si sentiva a tratti geloso di quella situazione, quasi tagliato fuori dai loro schemi. Eppure, era solo grazie a lui se si erano conosciuti, sentiva di meritarsi un ringraziamento.
La testa di Rin, in breve tempo, si gonfiò di quesiti: da quanto tempo andava avanti? Perché non se ne era accorto prima, nonostante li vedesse ogni giorno? Ma soprattutto, quanto intimi erano diventati? 
Iniziò a pensare che forse avrebbe dovuto portare quello snack in palestra un po’ prima, quella sera, sentendosi colpevole per aver violato un momento del genere. Sapeva che d’ora in poi sarebbe stato difficile parlare con loro, senza alludere alla loro relazione. Mentre cercava di addomesticare tutti quei sentimenti contrastanti, decise che in quello stato correre quella mattina non lo avrebbe aiutato. Tantomeno seguire le lezioni: la sua mente avrebbe navigato altrove, e sarebbe stato solo deleterio. Così, stiracchiandosi, si rigirò nel letto. Intanto, Sosuke era appena sceso dal piano superiore.
“Stai andando a correre?” gli chiese, strofinandosi gli occhi.
“In realtà non mi sento un granché bene, oggi. Credo salterò le lezioni”
Sosuke si sedette sul letto di Rin, mettendogli una mano sulla fronte. Rin sobbalzò, e ripensò a quel bacio, guardandolo.
“Uhm, non mi sembra tu abbia la febbre”
“Non ho la febbre, infatti. Solo un po’ di spossatezza, tutto qui” disse, dandogli le spalle.
“Capisco. Riguardati allora. Un capitano malato è inutile”
“Tsk”
Mentre si preparava, Sosuke gettò un’occhiata dolce a Rin. Sotto sotto, trovava adorabile quel suo essere scontroso, e sapeva benissimo che lo faceva per nascondere quella sua natura più romantica e delicata, che ogni tanto usciva fuori spontaneamente. E quando succedeva, Sosuke rimaneva quasi incantato da quella sensibilità che in Rin era innata e fragile. E anche adesso Rin lo stava rifacendo, dandogli le spalle e chiudendosi a riccio sul materasso, mugugnando qualcosa nervosamente. E più lo guardava, più se ne innamorava.
“Hai bisogno di qualcosa, prima che io vada a lezione? Ti porto qualcosa dalle macchinette?”
“Ti ringrazio, sono a posto così” disse, con una nota scontrosa. Alzando una mano e muovendola, fece a Sosuke segno di andarsene via.
Il ragazzo rispose pizzicandogli una gamba con le dita, che fece gettare un urletto a Rin.
“Allora ci vediamo dopo!” disse, chiudendo la porta della stanza rapidamente, prima che il cuscino che l’amico gli aveva appena lanciato finisse fuori per il corridoio, dal quale si poteva sentire un ovattato “Bastardo!”.
Rin, trascinandosi lentamente, recuperò il guanciale, per poi ritornarsene a letto.
“Maledizione a lui… Rende sempre tutto così difficile…” disse, borbottando. 
Continuò a pensare alla scena della sera precedente: non faceva che dirsi che la postura obliqua di Sosuke, ottenuta nel raggiungere le labbra di Ai, avesse un non so che di elegante, mentre Nitori, con le gambe raccolte debolmente, sembrava trasportato da quel gesto con dolcezza.
Più ci rimuginava su, più si diceva che gli pareva di aver visto una dipinto. Si corresse subito: quella plasticità gli rimembrava una statua. 
Una bellissima, intoccabile statua, di quelle greche, che nel loro essere immobili trasmettono tutta l’intensità di quell’attimo scolpito nel marmo.
E la cosa, senza capirne effettivamente il perché, gli suscitava sensazioni dolciamare.

 

*

 

“Di cosa volevi parlarmi?”
“Mi prendi in giro, Yamazaki-senpai?! Spiegami per quale motivo hai fatto una cosa simile ieri sera!”
Clack, la lattina era appena scesa dal distributore automatico. Sosuke la raccolse, la aprì e diede un lungo sorso.
“Semplicemente, mi sono ripreso quello che silenziosamente ti sei rubato”
“Potevi anche evitarlo!”
“Avresti preferito che baciassi Rin?”
Nitori si zittì: decisamente, sarebbe stato peggio. Eppure trovava quel bacio fin troppo imbarazzante.
“In ogni caso, potevi anche spiegarmelo ieri sera, anziché andartene negli spogliatoi senza dire niente a nessuno!”
“Cosa c’é, ti senti sedotto e abbandonato?” chiese, bevendo un altro sorso di Cola. Girando il busto, guardò il kohai negli occhi. “O forse mi stai dicendo che sotto sotto ti è piaciuto?”
“N-non saltare a conclusioni che non stanno né in cielo né in terra!”
“Però non stai negando”
Nitori si nascose il viso rosso tra le mani, colmo di vergogna. Quella situazione lo stava sfinendo, e non gli piaceva per niente. Non avrebbe mai pensato che l’amore fosse una cosa così faticosa da ottenere.
“Yamazaki-senpai, per piacere. Questo non è giocare ad armi pari. Inoltre, mi sento offeso da parte tua, in quanto stai dubitando dei miei effettivi sentimenti nei confronti di Rin-senpai. Quindi ti pregherei di smetterla, cortesemente”
Si guardarono, scrutando uno gli occhi dell'altro. Ciò che li accomunava in quel momento non era l'aria che respiravano, tantomeno la divisa che indossavano, ma il fatto che più si osservavano, più nelle loro menti risuonavano frasi dette da Rin. 

'Ti ricordi quel cigno che si metteva a covare le sue uova proprio lì? Beh, vedi, a me ricorda un sacco Ai'

'Con questo spirito non andrai lontano, però. Devi reagire, positivamente'

 

Ciò che li accomunava, era il loro fine, ma soprattutto ciò che li muoveva ad ottenerlo. Perché era inutile girarci attorno, Rin per loro era diventato il centro di ogni cosa. 
"Tsk. Va bene, ho capito. Cercherò di darmi una regolata. Ma tu non approfittartene"
Sosuke diede un ultimo sorso alla bevanda, guardando altrove. Nitori sorrise appena.
"Stessa cosa vale per te, senpai. Ah, ora che ci penso oggi non ho visto Rin-senpai. É successo qualcosa?"
"Stamattina mi ha detto di sentirsi un po' fiacco, quindi non ha frequentato le lezioni"
"Come?! Vorrà dire che andrò a trovarlo!" disse il kohai, con una vena di preoccupazione.
"Vorrà dire che verrò anch'io con te" disse facendogli il verso, mentre gli poggia una mano sulla spalla, quasi per bloccarlo.
Nitori lo fissò, con la tristezza disegnata sul suo volto, sospirando. 
"Mi sa che è una cosa che non posso evitare, vero?"
"Ottima osservazione"

*


Lo trovarono sul letto, addormentato, con i capelli all'aria e il viso coperto dal cuscino, stretto tra le braccia. Respirava rilassato, provocando uno sbuffo con il naso di tanto in tanto.
Rin mentre dorme è proprio bello.
Lo pensarono entrambi, sedendosi di fronte al letto. Lo pensarono anche nello stesso istante, poiché subito dopo presero a fissarsi, e il senpai incenerì Nitori con un'occhiata, per poi piazzarsi giusto davanti a lui. 
"Non avvicinarti troppo, che poi lo baci un'altra volta"
"Oh, insomma, Yamazaki-senpai! Non lo farei mai davanti a te..."
Sosuke riprese a guardarlo con occhi torvi. Spaventato, Nitori si corresse subito.
"I-in realtà non lo farei comunque... " bofonchiò, ridendo nervosamente.
"A vederlo così, in questo stato, mi viene da ridere: possibile aver perso la testa per un mammone del genere?" 
"Non penso sia giusto dire una cosa del genere nei suoi confronti. Soprattutto sapendo che ha perso il padre"
Sosuke si meravigliò: Nitori riusciva a non mancare di rispetto nemmeno in queste situazioni. Sorrise, guardando altrove.
"Mi ricordo quando successe. Paradossalmente, quella che dimostrò di essere più forte in quella situazione fu Gou. Mi disse che non voleva essere un peso per Rin e sua madre. Mentre Rin per un periodo si chiuse a riccio persino con me. Soffrì moltissimo, ma non gliene faccio una colpa. Riprese a sorridere solo quando mi disse che aveva trovato qualcuno con cui nuotare la staffetta. In un certo senso, il nuoto l'ha sempre aiutato da questo punto di vista. Inoltre, se nuota, lo fa anche per sentirsi più vicino a lui"
Nitorì ascoltò quelle parole, e riuscì a percepirne la tristezza. Per Sosuke non doveva essere stato semplice vedere Rin in quello stato. 
A pensarci bene, aveva conosciuto il senpai durante un periodo piuttosto buio anche lui. Con la differenza che ciò che da bambino era riuscito a strappargli il sorriso, da adulto non faceva che deprimerlo.
"...Nanase-san" disse, sospirando. Nel sentire quel nome, Sosuke si irrigidì.
"E adesso cosa c'entra lui?"
"Stavo giusto pensando che l'anno scorso Rin era parecchio turbato. Nanase-san era diventato un chiodo fisso per lui, quasi un incubo ricorrente"
"Lo è sempre stato, se devo dire la mia"
"...bacio"
"Eh?"
"Non ho detto nulla, senpai"
Entrambi i ragazzi si voltarono, e guardando Rin capirono che stava borbottando qualcosa.
"...Senpai, Rin-senpai parla nel sonno?"
"Ogni tanto, sì. Lo fa da quando era piccolo"
"Non me ne sono mai accorto..."
"Baciato... Sosuke..."
"EH?!"
Il kohai, turbato da quelle parole, osservò Sosuke, con aria affranta, con il cuore in gola: e se anche il senpai avesse baciato Rin?
"Ohi, non guardarmi così, non ho fatto nulla!"
"Baciato... Sosuke... Nitori..."
"C-cosa sta dicendo Rin-senpai?"
"Calmati! Ci sarà una spiegazione al riguardo!"
"...e se...?"
Già, e se.
Sosuke capì al volo cosa voleva intendere Nitori, e la cosa fosse successa davvero, avrebbe seriamente meditato una fuga. Pochi istanti dopo, videro le palpebre di Rin aprirsi deboli, ancora vinte dal sonno, che li osservava languidamente.
Nel panico più totale, i ragazzi non ebbero più il coraggio di guardarsi: agli occhi di Rin, erano diventati una coppia.


******
Note dell'autrice:

Sono tornata!
Scusate il mio immenso ritardo nell'aggiornare, ultimamente sono davvero piena di impegni e il tempo per scrivere è sempre di meno.
Ringrazio moltissimo chi segue la storia e ha la pazienza di aspettarmi, davvero, è molto importante per me.
Dunque, la situazione si complica! Come si districherà questo immenso groviglio di eventi?
Passate a dire la vostra con un commentino!
Grazie, e al prossimo aggiornamento!
- chri

 

   
 
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