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Autore: NaRayquaza    23/03/2015    1 recensioni
Una ragazza è sparita, un'altra è tornata. Una porta si è aperta.
La Soul Society interviene, ma non riesce a fare nulla. Spetta ad Ichigo salvare i suoi cari prima che sia troppo tardi e l'antico e leggendario Guardiano del Tempo si risvegli.
Premessa: racconto la storia in prima persona cercando di immedesimarmi nei pensieri di Ichigo e mantengo i suffissi onorifici giapponesi ove necessari (esempio: Ichigo chiama "Rangiku-san" Matsumoto nell'anime, portandolo per iscritto tendo a spingere il lettore a immaginarsi meglio la voce di Ichigo dire quella parola con il giusto tono).
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

Karakura Town.
Una notte di metà agosto. Anno? Non era importante.
L'orologio segnava le 02:17.
<< Maledizione >> imprecai io in un sussurro guardando l'orologio << Rukia... >>.
Rukia era una mia amica. Kuchiki Rukia, adottata dal nobile clan Kuchiki, una famiglia di Shinigami.
Beh, “amica”... Io la considero tale, ma non so se lei pensi altrettanto di me.
Quel giorno era piombata dal nulla in casa mia, noncurante del fatto che... Ma non mi sono ancora presentato. Sono Kurosaki Ichigo, Sostituto Shinigami a tempo pieno. Sono un ragazzo alto e magro, ma sono forte lo stesso data la mia corporatura, mi attacco con bulli anche più grandi di me o in maggioranza numerica quasi tutti i giorni.
Venivo considerato un teppista anche se non sono mai andato in giro a cercare rogne, sarà per i miei capelli arancioni...? Sì, miei capelli sono arancioni, e sono sparati un po' in tutte le direzioni.
Come dicevo, Rukia è piombata nella mia vita dal nulla. Sono sempre stato un ragazzo particolare: riuscivo a vedere i fantasmi.
Rukia era uno Shinigami, un Dio della Morte, insomma, che si occupava di portare le anime nella Soul Society, dove avrebbero avuto una nuova vita, e di uccidere gli Hollow, un anima mangiata dal dolore che si è trasformata in un mostro con una maschera bianca e che mangia umani, Shinigami, anime... tutto. Purché abbia una forza spirituale appetitosa.
Questa forza spirituale, reiatsu, è la nostra fonte di vita, come la resistenza quando devi fare uno scatto. L'hai esaurita? Sei fregato.
Diverso tempo fa non penso che avrei mai potuto credere a queste cose. Ricordo che non appena Rukia entrò in camera mia la prima volta (era entrata dalla parete, attraversandola) e provai a parlarle lei non mi rispose, non sapendo che io riuscissi a vederla. Si beccò un calcio in testa e cadde a terra stupita, facendo una faccetta buffa che a ripensarci ora mi viene da sorridere, mentre guardo il soffitto sdraiato sul mio letto. Poverina. Subito dopo un Hollow aveva attaccato casa mia, colpendo Yuzu e Karin, le mie sorelline, ed io mi ero subito precipitato giù per aiutarle, seguito dallo Shinigami.
Alla fine rimase ferita gravemente per proteggerci.
Io non potevo fare nulla.
Allora Rukia mi propose di diventare uno Shinigami.
Dovevo infilzarmi con la sua spada e nel caso avessi avuto abbastanza reiatsu avrei potuto reggere il trasferimento di poteri e diventare come lei.
Era molto rischioso.
Questo lo sapevo.
Ma...
Yuzu... Karin... Dovevo proteggerle. Volevo proteggere tutte le persone a me care.
E così accettai.
Sconfiggere il mostro non fu un problema per me, una volta diventato uno Shinigami.
Dovevo tutto a Rukia. Ha dato i suoi poteri ad un mero umano come me, infrangendo le regole e rischiando la pena di morte. Fortunatamente poi siamo riusciti ad infiltrarci nella Soul Society per fermare tutto e salvarla scoprendo un complotto del quale non sto qui a raccontarvi.
Mi rigirai sul fianco sinistro e vidi il piccolo armadio che, dopo quel giorno, era diventato la seconda casa di Rukia.
Ero preoccupato per lei. E molto. Anche se non lo do mai a vedere quando sono in mezzo agli altri, tentando di mantenere il mio fare duro.
I miei occhi si chiusero senza che nemmeno me ne accorsi. Quella mattina mi ero svegliato presto per andare a scuola e come al solito il mio amico Keigo, un ragazzo della mia età dai capelli marroni di lunghezza media, si era messo a fare l'idiota urlando: << I-CHI-GO! >> e correndomi incontro, e come al solito lo avevo respinto. Senza contare che prima di lasciare casa mio padre aveva fatto una cosa simile.
Mio padre è un tipo strano. Non capisco se i suoi assalti mattutini siano dei semplici test per verificare la mia preparazione o un modo per dimostrare il suo affetto. E' il classico tipo egocentrico e allo stesso tempo strampalato.
Keigo è simile a lui. Tiene molto all'amicizia e spesso si sente messo da parte quando io e Rukia lasciamo improvvisamente la classe per andare a distruggere un Hollow.
E si, Rukia è entrata anche nella mia scuola... roba da pazzi.
<< Kuchiki. Kuchiki? Oh, è assente? >> aveva detto la professoressa questa mattina << Kurosaki >> si era rivolta poi a me << Tu che spesso esci a random dalla classe insieme a lei, sai dov'è può essere andata? >>.
Io avevo aspettato qualche secondo prima di rispondere, poi << No. Non lo so, sensei. Mi spiace >>, intanto Keigo stava facendo una faccia disperata.
Poi ripensai agli eventi successivi. Oltre ai vari test scolastici piuttosto complicati, non era successo nulla di così “anormale”. Una giornata tranquilla dopo tanto tempo, finalmente.
Una volta a casa non ho nemmeno mangiato. Ero salito dritto in camera mia, evitando addirittura lo studio.
Rukia mancava da tre giorni. Mi aveva detto che sarebbe tornata entro un giorno, per le due di notte. Facevo bene a preoccuparmi, no?
Aprii gli occhi.
L'orologio segnava le 02:30.
<< Se la caverà >> dissi ad un tratto, deciso << Rukia se la caverà. E' forte. Ma se non torna entro stanotte domani vado a cercarla >>.
Richiusi lentamente gli occhi quando tutto ad un tratto sentii dei passi molto rapidi nel corridoio. Alzai la testa sentendomi un po' frastornato.
<< Ichi-nii! >> Yuzu aprì rapidamente la porta e accese la luce. Aveva uno sguardo terrorizzato e stava piangendo.
<< Yuzu >> dissi io alzandomi dal letto << Cosa succede? Perché hai quella faccia? >>.
Yuzu corse verso di me e mi prese per mano, trascinandomi verso il corridoio << Rukia-chan >> disse con la voce tremante << Rukia-chan è... >>
Un brivido percorse la mia schiena << R-Rukia...? >> dissi io accelerando il passo e trascinando Yuzu.
Una volta arrivato all'entrata vidi una scena terrificante. Rukia giaceva a terra con sguardo vuoto, pancia in su e con un taglio che partiva dalla spalla destra fino ad arrivare all'inizio della gamba sinistra. C'era una pozza di sangue per terra, ma ormai il sangue non correva più.
<< Rukia... >> mormorai io.
No.
Non era possibile.
Non ci credevo.
Mi rifiutavo di crederci.
E' un incubo.
Sì.
Decisamente si tratta di un incubo.
Perché non volevo svegliarmi allora?
La mia faccia era dipinta di un'espressione a dir poco terrorizzata.
Sentivo Yuzu singhiozzare dietro di me.
Aspetta. Yuzu. Lei non può vederla. Quello deve essere solo il suo gigai, ovvero un corpo fittizio creato per permettere agli Shinigami o ad altre forme di vita composte da particelle spirituali di potersi muovere liberamente nel Mondo dei Vivi.
Controllai meglio il “cadavere” e notai che stringeva una pallina verde nella mano destra << Ma quella... >> dissi io. Sì. Si trattava sul serio del suo gigai, Rukia non vi era dentro. E quella pallina era l'anima finta creata apposta per mettere al sicuro il gigai. La raccolsi e me la misi in tasca.
<< Yuzu >> esordii poi.
<< Uh? >> Yuzu alzò la testa.
<< Questa non è Rukia >> dissi io, sicuro << Questo è un... fantoccio >>.
Yuzu mi guardava incuriosita.
<< Tu resta qui >> mi diressi verso la porta e la aprii << Vado a cercare aiuto >>.
Yuzu tornò velocemente in camera sua ed io uscii << Bene >> dissi una volta fuori << Urahara saprà cosa far... >>
<< Kurosaki >> mi interruppe una voce familiare.
<< Uh? >> cercai l'origine della voce con lo sguardo guardando in cielo.
<< Quassù >> parlò di nuovo la voce familiare, e notai che veniva da dietro.
Mi voltai e alzai lo sguardo. Sul tetto della mia casa c'era un ragazzo basso dai capelli bianco-argentati e con una sopravveste bianca sopra il kimono nero da Shinigami. Chiunque lo avrebbe definito un ragazzino delle elementari, ma io sapevo che era il Capitano della Decima Brigata, Hitsugaya Toushirou.
<< Toushirou! >> esclamai io.
<< Capitano Hitsugaya, per te >> disse lui con fare scocciato, come al solito, portandosi una mano dietro la testa e scrutandomi dall'alto.
<< Cosa ci fai qui? >> chiesi io << Sei solo? >>
Lui annuì e saltò giù dal tetto << Sono venuto da solo a cercare Kuchiki >>.
<< Rukia? Le è successo qualcosa? Il suo gigai era qui e... >>.
Non feci in tempo a finire di spiegare che qualcuno mi interruppe di nuovo << Capitano Hitsugaya! >> cantilenò una voce femminile.
<< Matsumoto... >> sospirò Hitsugaya portandosi la mano sulla faccia.
Io mi voltai verso la direzione della voce e vidi una donna alta con dei lunghi capelli arancioni, un kimono nero con una scollatura molto notevole e un petto molto generoso arrivare di corsa con un sorriso stampato sul volto mentre agitava la mano sinistra. Quella donna era il Vice-Capitano della Decima Brigata, Matsumoto Rangiku.
<< Rangiku-san? >> chiesi io << Anche tu qui?>>.
<< Oh, ma guarda chi si vede! >> disse lei << Ichigo! Cosa ci fai qui? >>.
<< E' casa mia questa >> dissi io un po' irritato << Avete fatto gli abusivi diverse volte qui dentro, non ti ricordi? >>.
<< Davvero? >> chiese Rangiku, alzando un po' lo sguardo e iniziando a riflettere.
<< Matsumoto... >> ringhiò Hitsugaya << Ti avevo detto di aspettarmi nella Soul Society! >>.
Rangiku smise di pensare e posò lo sguardo sul suo capitano, poi rispose sorridendo << Oh, si, infatti sono qui per un'altra missione, non si preoccupi >>.
<< Ossia? >> chiese Hitsugaya col suo solito broncio.
<< Ricorda quel buco dimensionale che si è creato dal nulla poche ore fa? >> Rangiku era diventata seria tutto ad un tratto.
<< Mh >> rispose Hitsugaya.
<< Ecco, appena è partito per il Mondo dei Vivi mi hanno incaricata di venire qui a controllare quel buco >>.
Hitsugaya la scrutò chinando un po' la testa verso un lato e mettendo le braccia conserte dicendo: << E tu sai dove si trova? >>.
La risposta arrivò dopo cinque secondi << ... No... >>.
<< Beh >> esordii io << Potresti aiutarci a trovare Rukia, sicuramente le due cose sono collegate. Rukia non è tipo da sparire per tre giorni, e il suo gigai laggiù di sicuro non ce lo ha messo lei per farci uno scherzo >>.
<< Direi che non abbiamo scelta >> disse Hitsugaya guardando prima me e poi di nuovo il suo vice << Kurosaki, Matsumoto. Andiamo >>.
   
 
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