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Autore: cristal_93    23/03/2015    1 recensioni
E' trascorso ormai un po' di tempo dall'ingresso di Leah nel mondo delle squadre d'esplorazione, e lei vive intensamente ogni giorno fantastiche avventure, insieme ai suoi compagni Piplup e Chimchar. Ma la vita non può essere sempre perfetta: il furto dell'Ingranaggio del Tempo sconvolge la quotidianità di tutti gli abitanti di Borgo Tesoro, e arriverà a sconvolgete le esistenze dei tre ragazzi più di quanto si sarebbero mai aspettati. Loro malgrado si ritroveranno coinvolti nella battaglia per la salvezza del mondo, e verranno a conoscenza di segreti che potrebbero influenzare per sempre il destino dei Pokémon di tutto il pianeta. Affronteranno avversari pericolosi e conosceranno Pokémon misteriosi, ma al loro fianco sopraggiungerà un inaspettato alleato....
Genere: Avventura, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Grovyle, Piplup
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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La fiammata di Chimchar non ebbe vita lunga, ma prima che potesse estinguersi Leah lanciò in aria una Lumisfera, che rischiarò la zona intorno a loro e rivelò una caverna. Un' immensa caverna sotterranea. Guardarono in alto e calcolarono di essere precipitati per almeno duemila metri in quell'antro umido e immenso ( a occhio croce eguagliava sicuramente la vastità della foresta in superficie). Dopo essersi guardati intorno si ritennero fortunati ad essere atterrati proprio in quel punto: dove in superficie era totalmente assente, lì, al contrario, l'acqua abbondava eccome, e quello su cui erano caduti era solo uno dei scarsi lembi di terra asciutta ( per modo di dire), mentre il resto del fondo era disseminato di polle di piccole o medie dimensioni, come tanti laghetti in miniatura, a differenza di quello enorme che gli stava davanti. L'acqua però sembrava limpida e fresca, a dispetto di quel forte odore di muffa che permeava l'aria e che dava l'impressione di essere finiti in un pantano. Odore pestilenziale a parte, però, era davvero incredibile.
<< Fifiuuu >> fischiò Chimchar, girando su se stesso col naso all'insù, veramente impressionato.
<< Proprio... >> fu tutto quello che riuscì a dire Leah. Anche Piplup si guardò attorno a bocca aperta. Anche se la Lumisfera aveva reso più chiara la situazione, l'ambiente in lontananza però era ancora oscurato. Evidentemente il raggio d'azione di quella sfera era troppo limitato per un ambiente così vasto. Non tirava vento, ma la temperatura era decisamente più rigida, e l'unico rumore che si sentiva era solo quello delle goccioline che cadevano dalla volta della caverna e increspavano la superficie delle pozze.

<< Ok... prossima mossa? >> disse Piplup.
<< Uscire da qui, naturalmente >> rispose in fretta Chimchar.
<< Non essere precipitoso, Chimchar >> lo richiamò Leah.
<< Ma... >>
<< Abbiamo già percorso buona parte della Foresta Rocciosa e non abbiamo trovato niente. Io dico che vale pena di dare un'occhiata anche quaggiù >>.
<< Temo che ci perderemo.... >> disse Chimchar guardando con apprensione i coni d'ombra della caverna.
<< Basta stare attenti >> rispose lei, e Chimchar avvertì un secondo messaggio in quelle parole, che lo fece arrossire dalla vergogna. Comunque non poteva contestare le volontà del suo Leader, anche perché tanto vinceva sempre lei, quindi discutere era inutile.
<< Prima di fare qualunque cosa, però, possiamo prima darci una ripulita, già che ci siamo? >> borbottò lo scimmiotto cercando di pulirsi il pelo. Leah stavolta non obiettò. In fondo, ne avevano tutti di molto bisogno: avevano volato per giorni sotto il sole cocente, e tra i tentativi di salvare Chimchar e l'inseguimento da parte di Onix si erano ruzzolati nella polvere, ed ora erano anche infangati dalla testa ai piedi, come lei era stata solo poche volte in vita sua. Va bene comportarsi quasi come un Pokémon ed aver vissuto tutta la vita come una selvaggia, ma questo non significava che il suo senso dell' igiene fosse quello di una barbona puzzolente: detestava essere sporca e puzzare, per questo, ogni volta che capitava presso uno specchio d'acqua, non rinunciava mai ad un bagno; quando poi il tuo fratellino era un Pokémon d'Acqua, fare il bagno era il massimo del divertimento. E se non se ne concedevano uno anche in quel momento, se aspettavano ancora un po' il sudiciume sui loro corpi si sarebbe rappreso, e allora non solo avrebbero fatto fatica a muoversi, ma sarebbero stati scambiati per Burmy Manto Sabbia troppo cresciuti, o peggio. Comunque, sporcizia da lavar via a parte, stava anche morendo di sete, e sarebbe stato meglio anche riempire la borraccia. Le bastò accennare con la testa verso il lago come a dare il via libera che subito Chimchar vi ci si precipitò, al che Leah non poté trattenersi dal sorridere, mentre ispezionava il terreno in cerca di un punto asciutto su cui appoggiare la borsa: per essere un tipo Fuoco Chimchar non sembrava disprezzare per niente l'acqua. Va bene che tenerla lontana come la pesta era più una peculiarità di quelli di tipo Terra o Roccia, ma anche per un tipo Fuoco l'acqua generalmente era qualcosa da...
<< AAAARGHHH! >> sì, più o meno. Magari non esagerando fino a questo punto, ma in sostanza il succo era quello.
<< Aaaah!! >>. Leah interruppe il suo monologo interiore e si bloccò, perché c'era qualcosa che non andava: poteva capire Chimchar, ma perché anche Piplup si era messo a urlare? Si voltò di scatto e le venne la pelle d'oca quando capì il perché: in mezzo al lago era apparso un Gyarados. Un alto e feroce Gyarados con le fauci spalancate che troneggiava dalle acque del lago e li guardava in cagnesco. Malgrado la sorpresa, Leah non potè trattenersi dallo sbuffare.
Magnifico, pensò, prima il serpente di roccia, adesso quello acquatico... manca solo Rayquaza e con i rettili siamo a posto. Anche se, a dire il vero, forse Gyarados era meno terrificante del Leggendario Pokémon Cielo. O almeno, così aveva sentito dire, ma quale Leggendario di grosse proporzioni non lo era? Non era il momento di perdersi in un bicchier d'acqua, però: invece che di una fantasia campata per aria c'era un Pokémon in carne e ossa proprio davanti a loro, grande, grosso, cattivo, con lo sguardo famelico di chi non vedeva l'ora di affondare i denti nella carne delle sue prede e sopratutto, cosa più importante, famoso per la sua incontenibile ferocia. E lei non si era neanche accorta di quel Pokémon: come aveva fatto a non percepire la sua presenza ? E perché il suo sesto senso non l'aveva messa all'erta? Chimchar, benché sconvolto da quell'apparizione, non si preoccupò di chiedere delucidazioni a Leah: scattò verso il Pokémon, saltò in aria e gli sparò contro Lanciafiamme, ma quello lo respinse al mittente colpendolo con la coda come se avesse appena scacciato una mosca, e Chimchar venne abbrustolito al posto suo.
<< Chimchar, tutto bene? >> disse Piplup correndo in suo aiuto.
<< Sì... aveva giusto voglia di una scaldatina... >> mormorò ancora fumante.
<< La tua testa è già fin troppo calda >> disse Leah mettendosi davanti ai due.
<< Quante volte dovrò ripeterti di non essere avventato durante un combattimento? >>. Le sue parole furono coperte dal ruggito di Gyarados, che planò su di loro con l'intento di morderli. La ragazza si buttò contro i compagni e tutti e tre strusciarono di lato. Gyarados fermò la sua corsa e ritentò un nuovo assalto, ma Piplup si rialzò in piedi e provò a colpirlo con Idropulsar, ma invece di respingerlo Gyarados si limitò a piegare la testa di lato, e l'attacco venne letteralmente assorbito dalle pinne che aveva sul muso.
Prima che potesse arrivare a tiro di schioppo, però, Leah gli fece sbattere il muso contro la barriera, facendolo così arretrare arretrò, anche se continuò a ergersi alto dalle acque del lago. Non sembrava però aver subito molti danni, eppure l'impatto era stato notevole, senza contare che la mandibola era un punto delicato per i Gyarados. Il Pokémon però non stette troppo tempo a indugiare e ripartì ancora con un nuovo attacco, stavolta con la coda, ma di nuovo i ragazzi riuscirono a schivarla. Anche se aveva appena brontolato a Chimchar, Leah lasciò perdere le grandi strategie e le nozioni teoriche: approfittando della sua distrazione mentre ritirava la coda, caricò velocemente una piccola sfera energetica e gliela lanciò contro, ma invece di colpire il Pokémon fu presa al volo da qualcuno spuntato dal nulla dietro la schiena di Gyarados, qualcuno che schiacciò la sfera tra le sue enormi mani e la disperse in mille scintille, poi scalò agilmente il corpo flessuoso del serpente e gli finì sulla testa, battendosi l'immenso petto con le nocche in segno di vittoria. Questa volta Leah non riuscì a trattenersi.

<< S-Slaking?! >> esclamò esterrefatta.
<< Chi? >> chiese Chimchar, cascando dalle nuvole come sempre. Leah gli indicò l'energumeno peloso sulla testa di Gyrados.
<< Wow, com'è grosso! >> esclamò lo scimmiotto. << Ma perchè sei così tanto stupita? Sembra che tu abbia appena visto un fantasma >>. Leah non riuscì a rispondergli per le rime perché ci pensò Piplup:
<< Perché uno Slaking non dovrebbe trovarsi in un posto del genere, Chimchar! >>. Il piccolo scimpanzé guardò i due Pokémon avversari e inghiottì forte: forse era meglio evitare ulteriori domande perché, anche se le sentiva premergli in gola, preferiva evitare di allungare l'elenco di Pokémon furiosi da affrontare, visto che Piplup sembrava già abbastanza nervoso. L'essere però l'unico a non conoscere proprio niente sui Pokémon rendeva nervoso anche lui, e anche parecchio frustrato, perché gli sembrava che i suoi compagni fossero sempre un passo avanti a lui, se non di più. Leah poté solo annuire alle parole di Piplup per dargli ragione, anche se non staccò gli occhi dal grosso scimmione appollaiato sulla testa di Gyarados.
Era come aveva detto l'amico: gli Slaking prediligevano le giungle e le foreste, o quantomeno spazi in cui abbondava la vegetazione. Trovarne uno lì, a più di mille metri sotto terra, in quella che sembrava una palude a cielo chiuso, era troppo inverosimile, a meno che non si fosse adattato in qualche maniera e nel lago crescesse una qualche tipo di pianta per cui lui fosse disposto a vivere là sotto per procurarsela e nutrirsene. Ma sarebbe stato come immaginare un Cloyster a cui piaceva nuotare nella lava. Inconsuetudine della sua presenza in un posto come quello a parte, però, anche lui purtroppo sembrava molto forte, o non sarebbe riuscito a sbriciolare la sfera di Leah in quel modo.
C'era ancora da chiarire il mistero dell'Idropulsar assorbito da Gyarados, ma era un dettaglio abbastanza trascurabile, al momento. La ragazza fece una breve analisi della situazione: erano in tre contro due, e anche se i loro attacchi finora non avevano avuto molto effetto avevano ancora il vantaggio numerico, a meno che non fossero saltati fuori altre sorpresine nel frattempo. Leah ce la metteva proprio tutta per non essere pessimista, ma era più forte di lei, era piuttosto paranoica sull'argomento. Era meglio preoccuparsene solo quando e se sarebbero saltate fuori, per ora avrebbero dovuto limitarsi a mettere fuori gioco quelle che già avevano Iì. I due Pokémon nemici ruggirono insieme, e i ragazzi si tapparono le orecchie, perché il rumore rimbombò nella caverna, amplificato di dieci volte, e rischiò di assordarli. Gyarados allora ripartì all'assalto con un nuovo attacco frontale con ancora Slaking sulla testa, che però non scese a terra per attaccare i nemici, né fece qualsiasi altra azione che potesse essere utile nell'offensiva contro il Team d'esploratori. Loro si dispersero in tre direzioni diverse, ma il Pokémon Atroce fu svelto a rigirarsi indietro e a mettersi a inseguire Piplup, il più vicino alla sua portata.
Il piccolo pinguino cercò di sfuggirgli, ma alla fine fu costretto a voltarsi e affrontarlo, e sfruttando il terreno scivoloso riuscì a slittargli a lato per parecchi metri, prima di colpirlo con Bollaraggio. Slaking, però, intervenne ancora una volta, e saltando sul muso del compagno incrociò le braccia sul davanti e lo protesse, facendosi colpire dalle bolle che, però, non sortirono alcun effetto. Anche dalla distanza a cui si trovava, Leah vide che le bolle non scoppiarono, ma che anzi sembrarono quasi venire... assorbite, esattamente com'era successo prima con Gyarados e l'Idropulsar. Anche Piplup ne rimase stravolto, ma non così tanto da avere l'incoscienza di rimanere lì ad aspettare la prossima mossa avversaria: si buttò di petto sul terreno e scivolò a distanza di sicurezza. Leah fu svelta a raggiungerlo, e anche Chimchar, incespicando tra uno scivolone e l'altro, riuscì a riunirsi al gruppo.

<< E' una mia impressione o sembrano invulnerabili ai nostri attacchi? >> disse cercando di recuperare fiato.
<< No, non è solo una tua impressione >> rispose Leah. E non è neanche l'unica cosa inspiegabile pensò amareggiata. I problemi si stavano accumulando sempre più, e non erano ancora riusciti a risolverne nessuno. Oltre all'inspiegabile inefficacia dei loro attacchi, c'era anche un'altra questione che continuava a roderla: da dove era spuntato Slaking? L'unico posto dal quale sarebbe potuto apparire era il lago, ma anche questo non poteva essere possibile, perché Slaking non aveva la pelliccia bagnata, e contando la temperatura così bassa di quel posto e la massiccia quantità di pelliccia sul corpo del Pokémon, era impossibile prendere in considerazione una possibile asciugatura veloce a temperatura ambiente. Perché poi era rimasto sul dorso di Gyarados? Va bene difenderlo, ma non sarebbe stato strategico un attacco su due fronti diversi? Poteva capire Gyarados che traeva più vantaggio nello stare in acqua, ma lui non avrebbe dovuto aver problemi a combattere sulla terraferma. Forse era l'impraticabilità del suolo a causargli problemi? Per quanto poco stabile fosse, in effetti, era così viscido e scivoloso che lei stessa faceva fatica a muoversi e a stare in equilibrio, quindi forse non poteva biasimarlo poi molto. Non potevano continuare ad attaccare alla cieca in eterno, dovevano escogitare qualcosa e alla svelta.
Leah”. Piplup cercò di attirare l'attenzione del proprio Capitano senza che i nemici lo sentissero, e la telepatia era perfetta in questi casi.
Dimmi”.
Forse mi è venuta un'idea”. Le orecchie della ragazza si raddrizzarono.
Spiegati”.
Se voi due riusciste a distrarre quei Pokémon, io potrei provare a tuffarmi nel lago e cercare di attaccarli da lì”. Leah ci pensò su velocemente: era un piano semplice, ma efficacie. Forse avrebbe potuto funzionare. Proprio quello di cui avevano bisogno.
D'accordo, Piplup, proviamoci. Chimchar!”
Comandi”:
Tu ed io dovremmo fare da esche”.
Che?!?”
Hai sentito bene”.
E... Piplup?”
Cercherà di coglierli di sorpresa”. Chimchar guardò preoccupato i nemici poi alzò le spalle, anche perchè non avrebbe potuto obiettare in nessun caso.
Ok, vieni qui” e spinse Chimchar accanto a sé in modo che Piplup fosse nascosto alla vista. Lui si sdraiò per terra e cominciò a strisciare lentamente all'indietro. Leah non lo perse di vista e continuò a guardarlo con la coda dell'occhio, mentre con l'altro tenne sotto controllo i loro avversari. Anche loro sembravano in attesa di qualcosa, o forse aspettavano solo che fossero i tre ragazzi a fare la prima mossa. E così fu.
Ok... andiamo!” e si lanciarono in avanti. Anche gli altri due sembrarono riprendersi nello stesso istante e Gyarados si buttò in picchiata verso di loro. Leah aveva una piccola idea su come attaccarli, ma non spiegò i dettagli a Chimchar: si limitò a dirgli”Fidati di me” , e lui annuì convinto. Appena prima di trovarsi muso a muso con i due bestioni, Leah afferrò Chimchar con la coda e lo lanciò in aria, poi generò una sfera di energia e gliela scagliò contro.
Usa Ruotafuoco!” fu il comando immediato. Chimchar prese al volo la sfera con entrambe le mani e la tenne stretta, poi generò fiamme e ruotò su sé stesso. Il suo attacco, unito all'energia di Leah, generarono scintillanti e guizzanti fiamme bordeaux con lingue nere, che avvolsero il corpo del piccolo scimmiotto e sprigionarono anche una formidabile luminosità. Lui partì subito a razzo in direzione dei due avversari, ma malgrado il suo attacco potenziato, fu immediatamente placcato da Slaking, che lo strinse finché non smise di ruotare, ma invece di buttarlo in acqua lo rimandò sulla terraferma, proprio addosso a Leah.
<< Stai bene? >> disse lei, quando entrambi smisero di ruzzolare.
<< Mi dispiace, Leah... >> mormorò mortificato Chimchar. La ragazza scosse la testa, e con la coda dell'occhio vide Piplup, che era riuscito ad allontanarsi davvero tanto pur avendo avuto un così minimo lasso di tempo a disposizione, scivolare lentamente verso l'acqua. Riportò immediatamente la concentrazione sui nemici per non destare sospetti e per impedirgli di accorgersi di Piplup, riponendo in lui tutta la sua fiducia e sperando che riuscisse a combinare qualcosa a differenza di loro. L'urlò dell'amico le giunse inaspettato, solo che quando si voltò incredula, il suo cuore perse qualche battito e le si rizzò il pelo, che pur era così fine che quasi non esisteva. No, non poteva essere vero, doveva avere per forza le allucinazioni! Provò a chiudere gli occhi e a scuotere fortissimo la testa, poi li riaprì ma la scena non cambiò. Sarebbe svenuta dall'emozione se il suo buonsenso e la responsabilità che aveva verso i suoi compagni non le avessero impedito di farlo, ma ci mancò davvero poco: perché laggiù, proprio sopra il pelo dell'acqua, a tenere Piplup tra i denti quasi fosse una bambola di pezza, c'era nientemeno che Raikou, il Leggendario Pokémon Tuono, uno dei membri del Trio delle Bestie Leggendarie, composto da lui, Entei e Suicune. Il Pokémon incrociò il suo sguardo e con disprezzo lanciò in aria il povero pinguino. Chimchar fu svelto a strusciare sul terreno per arrivare giusto in tempo a prenderlo al volo.
<< Ehi, sei ancora intero? >> chiese subito.
<< Potrei stare meglio... ma grazie lo stesso >> borbottò il pinguino.
<< Figurati, ti dovevo un favore >> rispose Chimchar, facendogli l'occhiolino e massaggiandosi il sederino. Per fare in fretta si era lanciato di botto, e se non ci fosse stata la sua fiamma a coprirlo poteva immaginarsi benissimo di avere il didietro rosso. Leah non si preoccupò minimamente di accertarsi che stessero bene, i suoi occhi erano solo per quel Pokémon Leggendario di tipo Elettro. Era semplicemente... magnifico. Tutto in lui trasudava nobiltà e fierezza, e potenza sopratutto. Ovviamente la ragazza conosceva molte cose sul suo conto: si diceva che egli avesse la capacità di generare nubi temporalesche per poterle cavalcare e quindi volare, e anche che sapesse correre più veloce di un fulmine e che il suo ruggito ricordava una tempesta di tuoni e saette. Benché estremamente emozionata di trovarsi di fronte ad una Leggenda, la sua presenza servì solo a renderla ancora più sospettosa: Raikou era noto per essere un Pokémon piuttosto diffidente che però prestava aiuto ai soli Pokémon Elettro se questi erano in pericolo. Per di più non si trovavano nemmeno all'aperto, e non era credibile pensare che un Pokémon come lui, che incarnava nientemeno che la velocità di un fulmine, si trovasse in una caverna chiusa e buia come quella. Ma ciò che più di anormale c'era in quella situazione era il fatto che Raikou fosse letteralmente sopra il pelo dell'acqua, come se ci stesse camminando sopra. E se fino a quel momento le congetture di Leah a proposito dei suoi nemici non erano state poi di grande rilevanza, quella era la conferma definitiva che c'era decisamente qualcosa che non andava in quei Pokémon. Sì, perché Raikou non avrebbe potuto fare una cosa del genere, solo il suo compagno d'Acqua, Suicune, sarebbe stato in grado di farlo. Leah si prese la testa tra le zampe: aveva talmente tante domande che se la sentiva scoppiare.
La frustrazione, però, presto mutò in rabbia.
Adesso basta! pensò, furiosa. Era ora di fare quello a cui avrebbe dovuto attenersi fin dall'inizio: mettere in moto il cervello. Ma non ne ebbe il tempo: prima che i suoi compagni potessero anche solo pensare di voltarsi verso di lei per sapere chi fosse il nuovo arrivato, questi balzò sulla schiena di Gyarados, che cominciò a mulinare la coda. L'acqua del lago prese a vorticare e venne assorbita da Gyarados finché lui, con un colpo ben assestato, non la mandò contro i tre ragazzi. Solo che non li colpì: si fermò a mezz'aria e si disperse in mille serpentelli d'acqua che cominciarono a svolazzare velocissimi da una parte all'altra della caverna. A quel punto Raikou lanciò un potente ruggito che assordò i tre amici.
<< Aaargh, è insopportabile!! >> urlò Chimchar premendosi le mani sulle orecchie. Anche Piplup si prese la testa tra le pinne e digrignò i denti, mentre Leah arrivò quasi a strapparsi le orecchie pur di smettere di sentire quel rumore di fragorosi tuoni in tempesta, ma fu inutile: tappate o stappate, il frastuono era così forte da passarle anche attraverso le zampe. Se avesse continuato ancora non era certa che avrebbe resistito a lungo. Ma si sa... è proprio in mezzo al caos che un capo deve ragionare e agire con freddezza. Così, malgrado l'impossibilità di concentrarsi, Leah riuscì ad accorgersi che c'era qualcosa di strano, e perdendo inavvertitamente la presa su un orecchio per il fango di cui era incrostato, capì cosa fosse: quel rumore non le stava provocando alcun male alle orecchie. Lasciò cadere anche l'altra zampa e capì il perché: lei non stava davvero sentendo quell'urlo, era tutto... dentro la sua testa, era un grido mentale.
I suoi sospetti crebbero ancora di più, ma alla fine un lampo di chiarezza, il primo ad averle attraversato la mente da quando erano finiti là sotto, le illuminò il cervello, ma prima di saltare alle conclusioni aveva bisogno di esserne certa al 100%. Stringendo i denti, lasciò fluire l'energia, e quasi subito sorrise compiaciuta: finalmente aveva capito. Aveva capito com'era possibile che due Pokémon come Slaking e Raikou potessero trovarsi in un posto del genere, aveva capito perché gli attacchi acquatici di Piplup erano stati assorbiti; ma sopratutto... aveva capito perché nessuno di loro era mai sceso a terra a combatterli e perché il ruggito di Raikou risuonasse solo nelle loro menti. Si diede della stupida per non essersene accorta prima e per aver permesso di perdere tempo prezioso a farsi trarre in inganno in quel modo. E solo qualcuno con poteri psichici avrebbe avuto le capacitò necessarie per riuscirci. Sorrise, ma con perfidia, sorriso che non tirava fuori molto facilmente: chiunque fosse il loro vero nemico, sicuramente il Guardiano che tanto avevano cercato, presto si sarebbe accorto di aver scelto i bersagli sbagliati a cui propinare certi giochetti.

Ragazzi, mi serve ancora il vostro aiuto!”. Dovette urlare anche se stava parlando telepaticamente per farsi sentire.
Che ci stiamo a fare qui, sennò?!” urlò Chimchar in risposta. Piplup gli riservò un'occhiataccia.
Tenete pronti i vostri attacchi più forti, e quando ve lo dico io colpite il lago!”
Roger! ” esclamarono insieme i due ragazzi, ma subito dopo Chimchar cominciò a mugolare.
Facciamo in fretta, io non ce la faccio più!” si lamentò premendosi ancora di più le orecchie. Leah lo guardò preoccupata: come fare a rivelargli ciò che aveva scoperto senza perdere altro tempo? Di certo, però, non poteva circondarli con la sua barriera, sarebbe stata d'intralcio alle loro azioni. Un momento, però: barriera, scudo... protezione! Ma certo! pensò Leah, illuminandosi: forse avrebbe potuto usare un altro tipo di barriera. Non l'aveva mai fatto prima, ma non c'era tempo per essere fiscali: o quello o niente, non aveva altre soluzioni. Doveva proprio smetterla però di farsi venire idee di questo tipo solo quando era sul campo di battaglia: non poteva sperare che sarebbero sempre andate a buon fine. Però anche farsi prendere dall'insicurezza era un lusso che in combattimento non ci si poteva mai permettere, per cui smise di pensarci troppo e la mise in atto:
Venite qui “ disse facendo cenno ai compagni di avvicinarsi, poi mise le zampe sulle loro teste.
Cosa stai...?”
Fidatevi di me” tagliò corto, e allora la lasciarono fare. La ragazza si concentrò e immaginò una cappa protettiva intorno ai loro cervelli, e a quanto pare dovette funzionare davvero, perché quando li lasciò andare Chimchar si tappò e stappò continuamente le orecchie, stupito e meravigliato.
<< Ma... è incredibile, come... >>
<< Dopo >> tagliò di nuovo corto la ragazza, e loro si apprestarono ad eseguire gli ordini quando convenuto.
<< Continuate a fingere di non riuscire a sopportare questo rumore >> bisbigliò Leah, anche se forse era inutile: se davvero il nemico misterioso li aveva osservati fino a quel momento, allora ormai doveva essersi reso conto che il rumore non stava già più sorbendo lo stesso effetto. Piplup e Chimchar però non fecero domande: dovevano solo fidarsi del loro Leader, ed era più che sufficiente. Anche lei continuò a tenersi le orecchie premute sul muso usando la coda, e stranamente il loro inganno sembrò funzionare, perché Gyarados si preparò a caricare un attacco acquatico dalla bocca, anche se non fece in tempo a colpire: veloce come un fulmine, prima Leah avvolse lui e i suoi compagni con i suoi poteri psichici e li sollevò in aria, poi Chimchar sparò il suo Lanciafiamme e Piplup il suo Idropulsar, ma neanche stavolta i loro attacchi andarono a segno: si fermarono poco prima della superficie dell'acqua, e come spinti da una forza misteriosa tornarono ai mittenti. Loro furono svelti a evitarli, ma a Leah bastò per avere chiara la situazione: qualcuno non voleva farli avvicinare al lago per nessun motivo.
<< E va bene >> disse rivolta all'acqua. << Se è il gioco duro che vuoi... gioco duro avrai! >> e aumentò a dismisura la propria potenza stringendo i pugni. I Pokémon prigionieri cominciarono ad agitarsi e a contorcersi come in preda alle convulsioni, e infine esplosero, ritornando quello che era stati in principio: acqua, pura e semplice acqua cristallina che ricadde nel suo “contenitore” originale come una pioggia leggera. Piplup e Chimchar urlarono quando li videro esplodere.
<< M-Ma loro... tu... >> balbettò Chimchar additando prima il lago e poi Leah, ma lei alzò un braccio e subito il piccolo ammutolì. Per quanto continuasse a sostenere il contrario anche a se stesso, però, era in momenti come quello che non poteva negare che Leah, a volte, lo spaventava davvero. Ma non avrebbe mai osato dirlo ad alta voce. Lei non gli prestò attenzione, perché sapeva che non era ancora finita: c'era ancora un'ultima cosa da fare. Detto fatto, si avvicinò alla sponda del lago e si specchiò nell'acqua.
<< Chiunque tu sia... >>, cominciò a caricare l'energia, poi alzò le braccia e urlò: << Vieni fuori!! >> e le abbassò di botto, riversando tutto il suo potere in quello specchio liquido. Non dovette aspettare molto: subito sentì qualcosa opporsi alla sua energia, qualcosa che non voleva permetterle di avanzare oltre, ma lei non demordette. Fu una dura lotta, un tira e molla che non finiva più, ma girandole intorno Leah riuscì ad agganciare la fonte di quell'energia, e con un ultimo supremo sforzo riuscì a farla emergere. Aveva il fiato corto e il manto sudato, ma anche se quella misteriosa sorgente di potere continuò a opporsi anche dopo che l'ebbe catturata, la giovane riuscì a farla uscire dall'acqua. Solo che... rimase stupita da ciò che increspò la superficie del lago.

*Angolo dell'autrice*

Chiedo scusa se non mantengo la parola, avevo promesso che già in questo capitolo avrebbero finalemente incontrato il Guardiano, ma scrivendo mi è venuta tanta di quella roba che ho dovuto dividerlo in due parti. Questa forse è la meno ricca, la prossima sarà più esasustiva, lo prometto. E chiedo scusa anche per aver fatto aspettare così tanto tempo, ma ho avuto molti problemi, tra cui il blocco dello scrittore, la poca ispirazione e gli impegni Univeristari. Spero comunque di aver fatto un buon lavoro e che sia stato di gradimento.

   
 
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