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Autore: SaraEManuel95    24/03/2015    4 recensioni
Katherine ha ventisette anni, è la proprietaria di un pub molto conosciuto a Log Angeles, è una donna piena di impegni e dopo l’ennesima relazione finita male decide di lasciar stare l’amore, anche se così piena di impegni è molto legata alla famiglia, ed è proprio al terzo matrimonio del nonna che incontra David. David ha trent’anni ed è un poliziotto, dopo varie delusioni amorose è diventato uno di quegli uomini dai quali è meglio stare alla larga, ma qualcosa cambia quando al matrimonio della nonna incontra Katherine. Ma non è tutto come sembra, la loro non sarà da cuori e fiori, e l'amore a volte si presenta come l'ultima cosa alla quale avessi mai creduto.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 12

Erano passati due mesi da quando i bambini erano nati e da quando David era entrato a far parte della mia vita, non era tutto rose e fiori come nei film, litigavamo tutti i giorni anche sulle cose più stupide, ma ormai ci volevamo bene, lui aveva perfino smesso di vedere le altre ragazze per dedicarsi a Hope e Aaron, che erano cresciuti tantissimo, avevamo sfruttato l’estate al meglio, facevamo lunghe passeggiate e gite al mare, proprio come una vera famiglia, ma non l’eravamo del tutto, insomma io e David non stavamo insieme, assolutamente no, c’era qualcosa tra di noi ed era per via dei bambini, ormai ero convinta che fosse per quello anche se quello che sentivo per lui era ogni giorno più forte era meglio che le cose restassero così com’erano, la verità è che avevo paura, già, paura di innamorarmi di nuovo perché se fosse finita ci avrebbero rimesso i gemelli e non potevo permetterlo e poi non ero sicura che lui provasse qualcosa per me, poiché in due mesi non era successo assolutamente niente, avevamo dormito insieme qualche pomeriggio e si, eravamo sempre abbracciati ma non si fanno anche con gli amici queste cose?! Comunque io avevo anche ripreso a lavorare, a casa logicamente, e ringraziando Dio andava tutto bene, il Victoria era ancora sulla giusta via. Me ne stavo in giardino, a giocare con i bambini quando sentii il rumore della porta che si chiudeva e dopo poco vidi entrare David con Akira, non abitava insieme a me, ma ormai gli avevo fatto una copia delle mie chiavi di casa visto che, passava la maggior parte del tempo qui, a volte restava anche a dormire, non sapevo neanche più perché non si trasferiva qui
“ guardate è arrivato papà “ dissi prendendo in braccio i piccoli che sorridevano facendo dei versetti, erano innamorati del loro papà, li portai da David che non ci pensò due volte a prenderli in braccio entrambi e a baciarli su tutta la faccia
“ ma ciao “ disse lui tra un bacio e l’altro
 io tornai a sedermi sul prato iniziando a raccogliere i giochi, quando mi alzai andai a sbattere contro il suo petto muscoloso, alzai lo sguardo massaggiandomi la fronte, e lui mi sorrise
“ ciao anche a te “ disse poi baciandomi l’angolo della bocca, sicuramente ero arrossita, ma cercai di sembrare il più indifferente possibile, anche se stavo per andare in iperventilazione, entrammo in casa e salimmo al piano di sopra per lavare i bambini
“ com’è andata oggi al lavoro? “ gli chiesi mentre riempivo le vaschette per fargli il bagno
“ in realtà non ci sono andato “ mi rispose abbassando subito lo sguardo
“ posso chiederti dove sei stato? “
“ sono andato al cimitero, sai oggi è l’anniversario della morte dei miei genitori “
“ oh, mi dispiace, non lo sapevo... e tu come stai? “

“ sto bene, credo “
“ vuoi parlarne? “
“ non mi sembra ne il momento e ne il caso, scusami Kath ma... “

“ non scusarti, è tutto ok “ gli accarezzai la schiena e in cambio ricevetti un sorriso di gratitudine “ forza, facciamo il bagnetto a questi due “.
Mi buttai sul letto vicino a David
“ si sono addormentati? “ mi chiese lui girandosi verso di me, così da stare sdraiato su un fianco
“ si, non capiscono come fanno ad avere tutte queste forza, gli abbiamo fatti giocare per tutto il giorno eppure ci ho messo una vita per farli dormire “
“ sono bambini Kath, io da piccolo ero ancora peggio “
“ hai una foto di quando eri piccolo? “
gli chiesi mettendomi nella sua stessa posizione, lui tirò fuori il portafoglio dalla tasca posteriore dei jeans ed estrasse una foto, mi avvicinai i più per vederla, in essa c’erano una donna con i lunghi capelli castani e gli occhi verdi abbracciata ad uomo dai capelli neri e gli occhi marroni che teneva in braccio un bambino dai dolci occhi marroni ed i capelli rasati a zero, che sorrideva “ Aaron è la tua fotocopia “ dissi sorridendo e poi gli chiesi “ questi erano i tuoi genitori? “
Lui annuì “ sai, sono morti così tanto tempo fa’ eppure ho ancora il loro ricordo vivido nella mia mente, ma ho dimenticato la loro voce, un po’ di tempo fa’ mi hai chiesto perché sono diventato un poliziotto, la verità è che l’ho fatto per loro, sono stati uccisi in uno scontro tra bande, loro non c’entravano niente, passavo solo di lì per caso, e gli hanno sparato due colpi a mia madre e uno in testa a mio padre, mi stavano venendo a prendere a casa di un mio amico, sai a volte penso che tutta colpa mia “
“ non dire così, non è affatto colpa tua “
alzai il viso per guardarlo nello stesso momento in cui lo fece lui, ci guardammo negli occhi, eravamo così vicini che se solo uno dei due avesse parlato avrebbe sfiorato le labbra dell’altro, David posò una mano sul mio fianco e mi avvicinò a se, non so’ bene come o quando ma le sue labbra si posarono sulle mie,

il bacio fu’ molto lento e delicato, o almeno all’inizio, quando la sua lingua si fece strada ed arrivò alla mia, la dolcezza lasciò il posto alla passione, mi strinsi di più a lui aggrappandomi alle sue spalle, ci staccammo dopo un tempo che mi parve infinito, ed io mi alzai di colpo e cominciai a camminare per la stanza passandomi le mani nei capelli
“ bacio così male? “ mi chiese David ridendo cercando di sdrammatizzare la situazione
“ oh no, fidati, è solo che quello che è successo due secondi fa’, non so’ se può accadere di nuovo “
“ e perché mai, scusa? “
“ perché so’ che tu non lo vuoi davvero, capisco il momento e tutto, quindi non preoccuparti “
“ come fai a sapere quello che voglio o no?
“ David si alzò dal letto e lentamente mi venne incontro, sembrava come una tigre che si avvicina alla sua preda
“ seriamente David, so’ che per te sono solo la madre dei tuoi figli e mi va bene sul serio “
Cercai di indietreggiare ma ormai ero bloccata tra il suo corpo e l’armadio
“ tu non sei solo questo per me, ti voglio da quando ho messo piede qui la sera in cui ho scoperto di essere il padre dei bambini, anzi da molto, molto prima “
“ mi hai già avuto o no?! “
“ non intendevo in quel senso “
disse avvicinando il suo viso al mio
“ David, non accadrà mai più “
“ mai più? “
avvicinò il suo viso ancora di più

“ già “ non feci in tempo a rispondere che le sue labbra erano di nuovo incollate alle mie, dopo neanche un minuto di esitazione gli allacciai le braccia al collo e mi lascia prendere da quel bacio, più di quanto non fossi già.
 
  
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