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Autore: Ormhaxan    24/03/2015    3 recensioni
Inghilterra, 1471. Dopo la sanguinosa battaglia di Barnet, in cui Edward IV ha perso la vita, la corona passa a suo fratello minore Richard. Re severo ma giusto, Richard prende in moglie - sotto consiglio del fratello Edmund, Arcivescovo di York - Anne Neville, vedova del suo nemico Edouard di Lancaster, Principe del Galles.
Il matrimonio, però, non sarà inizialmente felice e Richard dovrà fare i conti con una giovane e fredda sposa, un regno in tumulto e dimostrare che anche un "sole di mezzanotte" può essere caldo e luminoso come un sole splendente.
Genere: Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anne Neville, Edmund Plantagenet, Elizabeth Woodville, Richard Plantagenet / Richard III
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Londra, Maggio 1472
 
 
 

Assorta nei suoi pensieri, Anne si stava distrattamente accarezzando il ventre oramai gonfio, testimonianza continua della vita che da sei mesi stava crescendo dentro di lei, che da settimane aveva iniziato a farsi sentire dapprima con movimenti quasi impercettibili e poi con quelli che a tutti gli effetti  aveva riconosciuto come calci – la prima volta che ne aveva sentito chiaramente uno si era lasciata scappare un urletto ed era sussultata, preoccupando le dame di compagnia presenti nella stanza che, immediatamente, si erano offerte di chiamare un medico o una levatrice – di volta in volta più decisi.
Si domandò se anche quella sera, come tutte le altre, Richard l’avrebbe raggiunta nelle sue stanze per passare la notte con lei e il loro bambino non ancora nato, impaziente di posare il viso e le mani sul suo ventre nella speranza di sentirlo muovere.
Inizialmente, la decisione di Richard di continuare a dividere il suo letto l’aveva lasciata interdetta – un marito, le avevano sempre spiegato, condivideva il talamo nuziale con la propria moglie solo per un fine, e una volta raggiunto era solito abbandonarlo per cercare appagamento altrove – ma anche piacevolmente sorpresa: la consapevolezza della sua fedeltà, il saperlo sempre al suo fianco e non altrove, con chissà chi, le riempiva l’animo di gioia e serenità, la faceva sentire speciale e in qualche modo amata.
Lei era davvero l’unica per Richard, e neanche la sua impotenza nell’adempiere ai propri doveri di moglie – la Chiesa bandiva e condannava qualsiasi tipo di rapporto tra moglie e marito durante la gestazione delle donne, e già troppe volte, all’inizio della gravidanza, i due erano andati contro le suddette leggi – e i suoi bisogni di uomo sembravano preoccuparlo.
Richard entrò quello stesso istante nelle stanze della moglie, trovandola assorta, bellissima nella sua tunica di lino, con i capelli lunghi sciolti che ricadevano sulle piccole spalle, la sua figura baciata dai raggi della luna che entravano dalla finestra socchiusa; ogni giorno che passava Richard la trovava se possibile ancor più bella e il suo ventre prominente e sempre più tondo lo riempiva di gioia e orgoglio, lo faceva sentire fiero.
Era fortunato ad avere Anne nella sua vita, e presto sarebbe stato ancora più fortunato, benedetto da un figlio o una figlia frutto del loro amore.


“Pensieri, mia cara?”
Anne fu destata dalla voce di Richard, il suo sguardo trovò immediatamente il suo e gli sorrise. Non l’aveva sentito entrare, ma ora che era lì non perse tempo e, alzatasi dalla sedia, gli andò incontro e lo abbracciò.
“Niente di importante, mio caro. – gli rispose, posando una mano sul suo farsetto – Solo i pensieri di una futura madre.”
“Ha scalciato ancora in queste ore?”
Aye, spesso. Vostro figlio è forte, sono sicura che sarà un valoroso condottiero un giorno, proprio come suo padre il Re.”
“Ne sono più che certo. – posò una mano sul suo ventre e le baciò il capo – Inizialmente sono stato terrorizzato dal vostro stato di salute, dal modo in cui questa gravidanza vi stava riducendo, ma ora che il vostro colorito è tornato roseo, il vostro peso riacquistato insieme alle vostre energie non posso fare a meno di guardarvi e pensare a quanto siate bella.”
“Voi mi onorate, Richard, siete troppo buono. – gli disse, accarezzandogli una guancia – Alcune volte penso di non meritarvi, mi domando perché continuiate a trascorrere tutte le sere nelle mie stanze; dopo tutto sappiamo entrambi che il nostro rapporto non può spingersi oltre qualche bacio e voglio che sappiate che se mai voi decideste di trovare sollievo altrove io capirei, non…”
“Perché mai dovrei? – chiese lui, aggrottando la fronte e facendo una smorfia simile ad un sorriso – Tutto ciò di cui ho bisogno è in questa stanza.”
“Perché voi siete il Re, e come Elizabeth Woodville mi ha ricordato quando abbiamo annunciato la nascita del nostro erede un Re ha appetiti da Re, e la corte è piena di fanciulle bellissime, pronte a soddisfare…”
“Io non sono mio fratello! – esclamò, piccato, posandole una mano sotto il mento – Sono fedele a voi, solo a voi; non ho bisogno di altre fanciulle, non ripeterò più l’errore che ho fatto con Jane Shore, mai.”
“Sono contenta che voi non lo siate… come vostro fratello, intendo. – confessò con una punta di imbarazzo – Per quanto comprensibile confesso che non avrei sopportato gli sguardi della corte e i loro perfidi pettegolezzi.”
Si alzò in punta di piedi e, affondate le mani tra i suoi capelli, sussurrò sulle sue labbra: “Siete mio, solo mio.”
“Solo vostro, per sempre vostro.” concluse lui, riducendo la breve distanza tra le loro labbra e baciandola.


 
**



“Tra due settimane partiremo alla volta di York, una volta là incontreremo i lord del nord e Francis, il quale ci raggiungerà da Middleham.  – informò Richard l’indomani, mentre si stava rivestendo – Prima, però, vorrei passare a porgere i miei rispetti a vostra madre e vostra sorella Isabel, vedere nostra nipote e assicurarmi che cresca bene e con i dovuti riguardi che spettano ad una Contessa, alla figlia di un Duca.”
“V-volete andare a Tewkesbury?” chiese Anne, mal celando il nervosismo e la preoccupazione nati da quell’informazione, all’idea di ritornare in quel luogo.
“E’ un problema per voi, mia cara? – chiese a sua volta Richard, guardandola con la coda dell’occhio – Visto che vostra sorella continua a rifiutare gli inviti a corte ho pensato che… oh! Capisco. E’ per lui, vero?”
Anne abbassò lo sguardo, strinse le labbra e annuì: l’ultima volta che era stata a Tewkesbury era stato un anno prima, nelle mura dell’Abazia di quella stessa città aveva seppellito il suo primo marito, il suo Edouard, e il pensiero di ritornarci stava riportando a galla ricordi dolorosi.
“Andare a Tewkesbury significa ritornare indietro nel tempo, nel passato; tornare a Tewkesbury significa andare da lui, porgere i miei omaggi al ragazzo che è stato il mio primo marito e non so se… non…”
“Non siete costretta, nessuno vi biasimerebbe se decideste di non andare, di tenervi il più lontana possibile da quel luogo.”
“Ma io devo farlo! Non andare significherebbe voltare ancora una volta le spalle alla ragazza che sono stata, mancare di rispetto alla memoria del mio primo marito, del ragazzo che nonostante tutto ha significato molto per me, e non posso fargli questo, non posso tradirlo ancora una volta!”
“Ancora una volta? – le parole di Richard furono eco delle sue, il suo sguardo si incupì – Credete che sposandomi, decidendo di diventare la mia Regina, abbiate tradito Edouard di Lancaster?”
“Non lui, ma la sua memoria. Non era ancora passato un anno dalla sua morte, portavo ancora il lutto quando vi ho sposato e all’inizio… - chiuse gli occhi, si strinse le braccia al petto – All’inizio sono stata tormentata dal suo fantasma, da incubi orrendi. All’inizio l’ho pensato, lo ammetto, ma adesso le cose sono cambiate: il senso di colpa sembra essere svanito, porto in grembo vostro figlio e non sono più tormentata dai fantasmi del nostro passato.”
“Lo avete mai amato?” chiese ancora, ancora una volta sapeva di star facendo la cosa sbagliata con lei, si star commettendo gli errori commessi nelle prime settimane del loro matrimonio ma non riuscì a resistere alla tentazione.
“L’ho amato nello stesso modo in cui voi avete amato Katheryn. – rispose Anne, tranquilla, decisa a non farsi sopraffare ancora una volta da sentimenti più grandi di lei – Lui è stato importante per me, lo ricorderò sempre nelle mie preghiere, ma questo è quanto. Voi adesso siete mio marito, il mio sovrano, presto sarete il padre di mio figlio e la mia indiscussa fedeltà e il mio affetto va a voi e soltanto a voi.”
Richard sospirò sollevato e, sentendosi uno sciocco, tornò a stendesi nuovamente sul talamo dove lei era ancora seduta e coperta da lenzuola e pellicce e l’abbracciò stretta.
“Perdonatemi, non avrei mai dovuto porvi una domanda così sciocca, non avrei mai voluto rattristarvi, riportare alla mente ricordi dolorosi. – le baciò il capo e poi una guancia – Potete perdonarmi, ma belle?”
“Va tutto bene, Richard: non c’è nulla da perdonare. Credo, invece, che parlare finalmente di lui con voi mi abbia fatto bene, abbia esorcizzato le mie paure, e credo… credo di poter sopportarlo, di poter tornare nuovamente a Tewkesbury e omaggiare Edouard senza sentirmi in colpa, senza sentirmi sporca o tormentata dalle mie paure.”
“Ne siete più che certa, mia cara? Non voglio che vi sentiate obbligata, e capirò se deciderete di rimanere a Londra, di non voler…”
“Sto bene, Richard, davvero. – lo baciò dolcemente – Non preoccupatevi per me, sono più forte di quanto sembri.
“Lo so, Anne, lo so. – ricambiò il bacio con altrettanta dolcezza – Dopo tutto siete la figlia di vostro padre, una Neville, una vera Regina, e presto sarete una splendida madre.”



 

*


Angolo Autrice: Speravo di pubblicare un capitolo più lungo, invece ho deciso di dividerlo in due e parlare della visita a Tewkesbury - e probabilmente anche della nascita del primo figlio/a di Anne e Richard - nel prossimo capitolo. Nonostante sia di passaggio spero che vi sia piaciuto e, come sempre, ringrazio tutti coloro che seguono la storia e recensiscono.
Alla prossima,
V.
  
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