6
[Ade]
Demetra
stava decimando migliaia e migliaia di
umani – nemmeno la guerra faceva approdare sulle sponde del
lago Averno tutte
le anime che invece vi conduceva la carestia. Donne, bambini, vecchi,
giovani,
non vi era alcuna differenza – la furia di una madre ferita e
privata della sua
unica figlia non conosceva limiti, e il mondo stava morendo.
Quando
Hermes ritornò nell’Oltretomba con
l’ordine secco e implacabile di Zeus di liberare la giovane,
trovò che il dio non
aveva alcuna intenzione di ribellarsi all’ennesimo ordine del
padre degli dei.
La situazione nel regno dei morti era ormai al di fuori del suo
controllo e il
sovrano degli Inferi, semplicemente, aveva le mani legate.
Ade, per
il momento, dovette capitolare.
Aveva
lasciato Hermes nella sala del trono,
intimandogli di attendere in silenzio e badando di non parlare con
nessuna
creatura, e si era diretto negli appartamenti silenziosi di Persefone,
il cui
accesso gli era solitamente negato.
Tra le
mani, un piatto d’argento con dodici
chicchi di melograno, grossi e succosi, rossi come la porpora che tinge
le
vesti degli imperatori e le armature dei soldati uccisi in battaglia.
Odiava
quanto stava per fare – ciò che lo avevano costretto
a fare – ma non c’era altro modo per assicurarsi
che la dea tornasse da lui. Se
fosse riuscito a farla affezionare a sé, allora, forse, non
ci sarebbe stato
bisogno di ricorrere a un simile e miserabile stratagemma…
Ma così non era
stato. Aveva bisogno di più tempo, e avrebbe fatto in modo
di ottenerlo.
Era
entrato nella sua stanza senza bussare, e
aveva rivisto nella fanciulla quegli occhi spaventati. Questo lo
ferì, ma gli
tolse anche ogni dubbio e remora per ciò che venne dopo.
Tornerai
da tua madre,
aveva esordito, con quel tono greve e severo che lo caratterizzava.
Aveva visto
il terrore di Persefone tramutarsi in sorpresa e poi
incredulità, prima che i
suoi occhi iniziassero loro malgrado a luccicare di gioia una volta
compreso che
il dio non si stava prendendo gioco di lei.
Il
proprio sguardo si indurì a quell’innocente
sollievo, e le porse il piatto.
Devi
essere in forze per tornare in superficie. Un tono secco, piatto.
Ecco, questi chicchi di melograno ti
aiuteranno a non soffrire durante il viaggio. Più ne
mangerai, meno
difficoltosa sarà l’ascesa.
La
fanciulla esitò. Poi, le sue dita si
allungarono su quei grani invitanti.
Il dio
non staccò gli occhi dalle labbra della
giovane, contando con brama i chicchi ingurgitati.
Due.
Quattro. Sei.
Ade
sorrise.
________________________________________________
Drabble:
412 parole.
Note
dell'Autrice: Questo capitolo mi piace proprio tanto. Ade e i
suoi stratagemmi *_* You go, Hades!