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Autore: invasata    24/03/2015    4 recensioni
E se i Cullen non fossero gli unici "non umani" a Forks? E se Bella non avesse avuto l'infanzia felice che ha sempre avuto? Se il suo passato fosse costellato di Istituti, Camici Bianchi ed Eliminatori? Una Bella completamente diversa, fisicamente e mentalmente, immersa in una storia d'amore costellata di pericoli... e non un gruppo di vampiri assetati a costituire un pericolo per la nostra protagonista!
Genere: Avventura, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Ola^^
Bene... sono in imbarazzo per il ritardo ma ho dovuto sostituire una mia collega su lavoro facendomi così doppi turni per tutta la settimana, chiedo scusa ma, ora che lei è tornata, ho finalmente il mio tempo liero a disposizione!
Ne approfitto per lanciare un annuncio:

Per colpa del lavoro e dei mille impegni giornalieri, non ce la faccio a correggere per bene i capitoli, c'è qualche buon'anima interessata a farmi da Beta? (gioca a scarica barile^^)... bene, il grande è stato fatto, adesso vi lascio davvero!

Un bacione!

CAPITOLO 10:


Ci siamo.
Guardo i due tecnici sistemare per bene l'impianto audio per tutta l'enorme sala d'ingresso, un altro installa l'area Dj osservato con scrupolo da quest'ultimo ed infine almeno una decina di ragazze arredano la stanza sotto le scrupolose direzioni di Rosalie e Alice.
Io... io rimango nascosta nel mio angolo pronta a fuggire al primo invitato che entrerà da quella porta.
Ho paura.
Terrore.
Sento il corpo fremere coma mai nella mia vita e l'adrenalina aumenta a dismisura ogni mia percezione.
Alice e Rosalie mi hanno vestita con cura, pettinata, truccata ed infine sbattuta fuori dalla loro stanza per provare a camminare sui trampoli che mi hanno infilato ai piedi, non ho niente di particolarmente eccessivo addosso ma per come sono fatta io anche una maglietta con UNO strass sarebbe pacchiano.
Immaginate un abito blu corto fino al ginocchio con scollo a balconcino con piccoli swarosky che attraversano la vita come una cintura, scarpe col tacco argentate e un trucco semplice ma ben visibile.
Provate ad immaginare la mia voglia di fuggire via.
Ogni tanto le due arpie mi lanciano occhiatine sorridenti facendomi l'occhiolino per calmarmi, ma io penso lo facciano per controllare la mia presenza.

-Ci siamo allora?- chiede una voce

Mi affaccio da dietro la colonna e noto Edward in piedi alla stanza che si guarda intorno sorridente, indica ad un uomo il posto più adatto ad una cassa stereo e gli sorride abbagliandolo quando questo la sistema perfettamente.
Non indossa niente di eccessivo, un semplice smocking blu scuro con una camicia bianca senza cravatta o papillon.
Ma è perfetto.

-Bella?- mi chiama

Io sussulto colta in flagrante e lo saluto con un sorrisino teso facendolo ridacchiare, si avvicina a me e mi tende una mano facendomi sbuffare rassegnata a dover lasciare il mio porto sicuro.

-Devo proprio?- chiedo -Sto bene qua-

-Voglio vederti- sussurra appoggiandosi di spalle alla colonna

-Ok...-

Esco lenta e mi fermo di fronte a lui controllando che i capelli stretti in una strana acconciatura coprano le orecchie, dietro di me Alice strilla indignata dal mio gesto ed io ridacchio lanciandole una linguaccia che fa ridere Rosalie.
Ricordo l'enorme lavoro...

-Tieni giù le orecchie!- strilla Alice l'ennesima volta

-Ma c'era un rumore- sbuffo

-Ce ne sono migliaia di rumori- mi sgrida

Ogni volta che sta per fissare l'ultima forcina io tiro su le orecchie distratta da un rumore fuori dalla stanza sfacendole tutta l'acconciatura con suo sgomento e le risate di Rosalie che mi sistema le unghie.

-Sono i ragazzi che passano nel corridoio- ride

Ci riproviamo.
... un rumore di passi!

-Chi diavolo fa avanti e indietro nel corridoio?- strilla Alice lanciando la spazzola contro la porta -Lo ammazzo-

-E' Edward- ride Rosalie sdraiandosi a terra in preda alle risate

-Scusate- grida questo scappando via spaventato

-Maledetto!- grida Alice -E' la quinta volta che la faccio, tu stai con le orecchie giù o le taglio chiaro?-

Per la paura le orecchie si schiacciano contro la testa e un enorme sorrisone illumina il piccolo volto del folletto che batte le mani contenta.

-Proprio così, brava Bella-

Le orecchie fremono ad un rumore poco lontano da me ma le cortingo con tutta me stessa a non alzarle.
Le forcine tirano e pungono.
Per distrarmi mi volto verso di Edward.
Enormi occhi dorati.
Ecco cosa vedo... due enormi occhi sgranati che mi fissano senza neanche battere ciglio.

-Edward...- lo chiamo

-Devi passare più tempo con le mie sorelle- sussurra

-Sarebbe troppo anche solo un'ora da sole- borbotto io

Arrossisco imbarazzata da tutte queste attenzioni e la cosa nel mio stomaco si fa sentire di nuovo scaldandomi totalmente, sento le mani calde come il fuoco e le fusa salirmi alla gola.
Un ciuffo di capelli mi sfuge all'acconciature e lui lo sistema lento e preciso.
Maledizione.

-Sei caldissima- sussurra lui

Io socchiudo gli occhi al suo tocco fresco, quasi gelato in confronto alla mia temperatura, e lascio andare le fusa facendolo sussultare per un secondo prima di tremare leggero e accarezzarmi la guancia ed infine il collo.
D'istinto sposto di poco il volto per lasciargli più spazio ma le due sorelle dietro ci richiamano alla realtà strillando per un fiore messo in un vaso sbagliato.

-Mettilo laggiù!- dice Alice

-I colori non si abbinano- spiega Rosalie

-Manca mezz'ora, siamo tutti pronti?- strilla Alice battendo le mani

Gli operai annuiscono congratulandosi tra loro per l'operazione titanica compiuta in meno di un'ora e sorridono alla vista dei panini preparati per loro, gli afferrano con gioia e salutano uscendo con le bocche piene di leccornie.

-Bene ade.... la smettete di fare i piccioncini in mezzo alla sala e ci date una mano?- dice Rosalie

La guardo camminarci incontro e quasi sbavo alla camminata seducente di lei, mi guardo i piedi gemendo sconfortata al ricordo dei mille inciampi che ho avuto io dopo 5 minuti con le mie scarpe (molto più basse delle sue).

-Bella vieni qua!-

-Posso liberare la coda?- chiedo

-E' la fine...- sbuffa Edward

-Di cosa?- chiedo facendolo sussultare

-Della mia sanità mentale- sorride -Quelle due sono esasperanti!-

Mi allontano barcollando un pò ma non appena la coda scivola via dai miei fianchi e ondeggia accarezzandomi le gambe seminude l'equilibrio riprende e mi accorgo di essere quasi al pari con Rosalie, questa mi sorride prendendomi la mano e portandomi in cucina.

-Mi aiuti a portare le cose da mangiare sui tavoli?-

Prendiamo un paio di vassoi ciascuna e cominciano a disporli sugli enormi tavoli sui lati della sala mentre Edward aiuta Alice a disporre i regalini di benvenuto in una cesta abnorme all'entrata.

-Che cosa avete regalato?- chiedo a Rosalie

-Cuffie per la musica ai ragazzi e profumi alle ragazze-

-Perchè avete speso tanto?-

-E' una festa, volevamo far felici tutti- sorride Rosalie passandomi l'ennesimo vassoio

-Posso affermare con assoluta certezza che erano felici anche solo di poter venire alla festa- rido uscendo dalla cucina

Per poco non sbatto contro il petto di Edward ma fortunatamente riesco ad evitarlo con una piccola piroetta laterale finendo precisamente al suo fianco, lui fissa la cucina di fronte a sè ed io la sala.

-Scusa- borbotta

-Non ti preoccupare, con la coda libera potrei saltare da un albero e atterrare senza fare rumore- sorrido -Senza barcollo anche da ferma-

Lui ride e mi toglie il vassoi con un gesto veloce e preciso  finendo di aiutare Rosalie, io raggiungo Alice seduta su un divanetto che si sistema i capelli specchiandosi ul tavolino in vetro.
Lo vedo male quel tavolino...

-Pronta?- chiede non appena mi siedo con lei

-... si?-

Il campanello suona.
La coda d'istinto ritorna sotto la gonna.
Guardo Alice mentre si alza con un saltello, Edward e Rosalie si avvicinano alla porta e abbassano la maniglia con un grann sorriso stampato in faccia.

-Che tu lo sia o no, adesso comincia la festa!- ghigna la piccoletta con un luccichio sadico


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La festa è a dir poco caotica.
Gente che grida.
Gente che canta.
Gente che balla.
Gente che mangia.
Le ragazze mettono il profumo nuovo.
I ragazzi si scambiano i colori delle cuffie.
Il Dj cambia canzone accogliendo felice ogni richiesta da parte dei ragazzi in pista, le luci colorate illuminano la sala a tempo di musica dando il fastidioso effetto di muoversi a scatto.

-Allora sei una donna anche tu!- strilla qualcuno dietro di me

Mi volto e Mike mi sorride divertito, lo saluto felice di vederlo ma soprattutto del fatto che la sua nuova ragazza non mi odi, infatti mi saluta anche lei con un gran sorriso sulla labbra truccate leggere.
E' carina.
Semplice... perfetta per un tipo esuberante come Mike.
La guardo meglio e quasi mi sembra di averla già vista da qualche parte, mentalmente mi do uno schiaffo ricordandola come compagna di classe la scorsa settimana.
Viene a scuola con noi... non ne ricordo il nome.

-Già...- ridacchio ricordando la battuta iniziale -Come va?-

-Questo posto è immenso!- grida allargando le braccia -Vieni un pò fuori?-

Mi guardo in giro notando i perfetti fratelli Cullen ballare tutti insieme nel mezzo alla sala, ogni tanto qualche ragazza prova ad avvicinarsi a Edward ma questo la evita spostandosi con le sorelle che lo circondano lanciandomi occhiolini complici.
E' bellissimo... e bravissimo a ballare.
Rido per una sua piroetta conclusa con un saluto verso di me e ricambio indicandogli la porta d'uscita.

-Esco un pò- mimo con le labbra -Ho caldo-

Lui mi viene incontro ma lo fermo indicandogli Mikel e la sua ragazza convincendolo dopo lunghi minuti a tornare a ballare.
Usciamo fuori e la musica prima assordante si fa soffocata, sospiro e rido insieme a Mike per la mia faccia stravolta, come sostiene lui.

-Tu e Edward state insieme?- chiede la ragazza di Mike

-No- sorrido arrossendo -Siamo buoni amici-

-Molto amici- sibila Mike -Devo farci il famoso discorsetto?-

Lo guardo stralunata ricordando solo dopo una sua occhiata seria che mi aveva fatto promettere di poter fare un discorsetto intimidatorio ad un mio futuro fidanzato, sgrano gli occhi negando muta con la testa.

-Ti prego no- mormoro

-Perchè? Se mia amica, sei una ragazza dolce e...-

-Sarebbe davvero imbarazzante dato che non stiamo insieme e neanche è successo niente!-

-Non ancora...- borbotta lui beccandosi un'occhiataccia da parte mia

Parliamo per lunghi minuti della scuola e di come questa festa sia stato il successo dell'anno, altre persone si aggiungono al nostro trio e Mike mi passa una birra che bevo ridendo.

-La prima ragazza che beve una birra come un uomo- ride uno

-Di solito le ragazze la bevono facendo le sexy..- sbuffa un altro

-E' birra- sbuffo io -Perchè dovrei provarci con una bottiglia!-

Ridiamo tutti insieme -complice le birre che alleggeriscono l'atmosfera- e pian piano rientriamo nel caos ed io vengo trascinata nella mischia della sala da ballo a saltare con tutti gli altri.
La musica non è più fastidiosa.
La luce è divertente.
Rido.
Grido.
Poco lontano da me vedo Edward che mi saluta ridendo e si avvicina a me facendo fare un giravolta sul posto, cantiamo a squarciagola la canzone che il Dj ha messo, Edward si avvicina al mio volto.

-Ti diverti?- chiede

Io di slancio lo abbraccio forte ebbra di tutte quelle emozioni meravigliose e lui, dopo un attimo di smarrimento, mi tira su  e mi fa girare forte con una risata facendomi strillare.
La più bella risata.
Musicale.
Stringo l'abbraccio con un solo pensiero in testa.
Lo amo.
In un attimo Emmett mi prende in braccio facendomi ballare con lui ed lo seguo a tempo fermandomi ogni tanto per ridere per le sue mosse idiote, Alice Rosalie si uniscono a me prendendomi per mano e saltare insieme.
Ballo.
Come una ragazza qualunque.
Normale.
Ad una festa con gli amici.
Mi volto e non trovo più Edward, lo cerco per lunghi minuti continuando a ballare in mezzo alla folla per non dare a vedere la mia ansia.
Non mi piace la sua sparizione.
C'è qualcosa di strano.
Dopo una lunga ricerca lo trovo nascosto in angolo a bordo pista, lo stesso dove mi ero nascosta io durante i preparativi, a parlare con Jasper, entrambi cercano di parlare uno sopra all'altro ma le loro espressioni sono tutt'altro che arrabbiate.
Sono preoccupati.
Sembra che Jasper stia cercando di calmare Edward... mentre mi avvicino a loro Edward tira fuori un foglietto minuscolo di carta e lo mostra al fratello che s'irrigidisce osservandolo, fissa di nuovo Edward e questo annuisce serio.
Sono a pochi metri da loro.
Mi nascondo dietro una colonna e al primo momento di silenzio tra i due sbuco facendoli trasalire per lo spavento, Edward sgrana gli occhi accartocciando il foglietto nella sua mano facendomi insospettire ancora di più.

-Ragazzi, è successo qualcosa?- chiedo

-No, tranquilla, solo un piccolo problema con il conto finale- ridacchia Jasper teso

Lo guardo.
Lo fisso.
Proprio non sa mentire questo ragazzo.
Con uno scatto veloce mi avvicino a Edward e gli strappo di mano il foglietto incriminato e scappo via sentendolo chiamarmi a gran voce e corrermi dietro tra la folla, entro in cucina chiudendomi la porta alle spalle subito riaperta da una spinta di lui.
Mi rifugio dietro il bancone della cucina sovrapponendolo a noi due.
Edward va a destra e io scappo nella direzione opposta.
Non mi prende.

-Bella, dammi quel foglio!-

-Cosa vuoi nascondermi?- chiedo aprendolo

-Bella dammi il foglietto!- grida lui


Non farla divertire troppo, presto sarà di nuovo nostra.


Sbianco a quelle parole.
Edward ormai è zitto, le mani poggiate sul marmo bianco chiuse in due pugni stretti e la testa bassa.
SIlenzio.
Solo la musica ovattata nella stanza affianco alla nostra.
Le grida dei ragazzi e le risate delle ragazze.
Fisso il ragazzo davanti a me e quasi mi sembra di non riconoscerlo.

-Chi te l'ha dato?- chiedo

-Non lo so, qualcuno è passato nella folla e me l'ha messo in mano scappando via veloce, non l'ho neanche visto-

-Quando?-

-Dopo che Emmett ti ha presa in braccio-

-Per quale motivo non me l'hai detto prima?- grido

Accortoccio il foglio e glielo tiro furiosa.
E' la mia vita e lui voleva nascondermi tutto.
Gli Eliminatori erano alla festa e lui non mi ha detto niente, è andato dal fratello di nascosto e se non gli strappavo via il foglio me lo avrebbe nascosto.
Magari sarebbe tornato a ballare tranquillo.
Sorridente.
Immagino l'Eliminatore nella folla.
Magari ci ho pure ballato insieme nella mischia senza accorgermene.
Gli ho sorriso?
La birra.... era drogata o era semplice birra?
E' un infiltrato nella festa?
Mi prendo la testa tra le mani camminando avanti e indietro piena di mille dubbi e domande senza una risposta...

-Volevi nascondermelo?-

-No, ma almeno farti passare la serata tranquilla, domani ne avrei parlato anche tuo padre!-

-La festa?- grido -Ti rendi conto che molto probabilmente ci ho ballato insieme?-

-Eri sempre sott'occhio-

-Se mi avesse drogata con la birra?-

-Le abbiamo controllate tutte noi-

-Non hai idea del potere di una bustina con della polvere sciolta in alcol allora- ghigno maligna -Sai quanto ci mette una droga a fare effetto se l'adrenalina della vittima è alle stelle?-

-Bella...-

-5 minuti!- grido -In 5 minuti sarei stata portata via e...-

-Credi non ci abbia pensato?- grida lui zittendomi -Non ti ho mai persa d'occhio neanche un minuto da qando la prima persona è entrata in questa maledetta casa, mentre eri fuori ho mandato Jasper a controllarti e sulla pista nessuno di noi ti toglieva gli occhi di dosso...- lo fisso stralunata -Dopo l'inferno che hai passato avevi diritto a passare una serata felice!Ho montato tutta questa festa per te, per vederti sorridere e senza pensieri orribili nella testa, se qualcuno vuole rovinartela deve passare sul mio cadavere, chiaro?- rimango in silenzio sconcertata dalla sua esplosione -Quei mostri non ti toccheranno mai più con un dito!-

-Io...- borbotto senza sapere cosa dire

Lui si calma con uno sbuffo e si avvicina a me prendendomi tra le sue braccia fresche, fisso il suo petto avvolto nella camicia inciapace di dire o fare niente.
Mi sono lasciata prendere dal panico.
L'h esasperato.
Dovevo mantenere la calma ed esaminare i fatti...

-Non volevo urlare- mormora accarezzandomi una spalla

-E' colpa mia-

-Bella...-

-E' colpa mia perchè ho perso la testa- mi spiego -Avrei dovuto calmarmi e parlare tranquilla, mi sono lasciata prendere dalla paura e dal panico... ti chiedo scusa-

-Chiunque lo avrebbe fatto- mormora -Ma adesso torniamo a ballare o gli altri si preoccuperanno, domani ne parleremo con calma- sussurra staccandosi con un sorriso

Lo guardo e annuisco.

-Hai speso tutti questi soldi per me, non mi farò mancare niente- ridacchio

Lui si gratta la nuca imbarazzato e io rido ancora di più.
L'Eliminatore è scappato.
Ma tornerà... ed io sarò pronta.
Non mi farò scappare via la mia felicità.
La mia vita.
La prossima volta sarò una roccia.

-Ragazzi è successo qualcosa?- chiede Alice infilando la testa in cucina

-Niente, torniamo a ballare?- dico raggiungendola

Guardo il foglietto, lo afferro e lo brucio sul fornello, guardo Edward sorridente e lui mi fissa immobile.

-Vieni?- chiedo

-Ovunque tu voglia-

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EDWARD POV:

E' forte.
La donna più forte che io conosca.
La guarda bruciare il foglietto e fissarlo con sguardo pieno di tenacia e sfida, quasi si aspetti che il mostro entri da un momento all'altro.
E lei è pronta ad affrontarlo.
Qualcosa le illumina gli occhi, qualcosa di speciale.
Quando ho sentito il foglietto nella mia mano mi sono voltato ma ho solo vista una figura scura allontanarsi nella folla, nonostante abbia provato a srguirla gli umani intorno a me no me lo hanno permesso bloccandomi a metà strada.
Ho letto il foglietto sentendo il gelo entrarmi dentro, la risata cristallina di Bella dietro di me è stata come un colpo nello stomaco, sono corso subito da Jasper chiedendogli se avesse visto qualcuno scappare via ma lui stava tenendo d'occhio Alice e gli altri.
Anche lui si è preoccupato.
Ha provato a rassicurarmi con i suoi discorsi da soldato provetto ma niente, l'idea che quei mostri fossero ad un passo da Bella senza che me ne accorgessi non lasciava la mia mente.
Avevano potuto rapirla.
Mentre era fuori con gli amici e Jasper distratto.
Mentre era in bagno da sola.
Avrei potuto voltarmi un secondo e lei sarebbe sparita.
Per sempre.
La mia nuova vita... no, non l'lavrei permesso.

-Vieni?- mi chiama lei

E' bellissima.
Affannata per le grida di prima e per la serata.
Le guancie rosse.
I capelli scomposti ed il vestito meraviglioso.
Una sua mano tesa verso di me m'invita, per un secondo penso che potrei uscire e cercare la persona di prima, ma non voglio lasciarla sola.
Vuole essere felice.

-Ovunque tu voglia-


Fine.
So che come capitolo è piuttosto corto, ma è un passaggio, un piccolo collegamento a qualcosa di molto più grande!
So che molte di voi volevano il bacio, ma se devo essere sincera non è mai stato nelle mie idee di farli baciare al ballo, sarebbe stato troppo scontato e smielato!
Ora cominciano i BUM e BAM della storia^^
Fatemi sapere... un bacio!
  
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