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Autore: invasata    13/04/2015    7 recensioni
E se i Cullen non fossero gli unici "non umani" a Forks? E se Bella non avesse avuto l'infanzia felice che ha sempre avuto? Se il suo passato fosse costellato di Istituti, Camici Bianchi ed Eliminatori? Una Bella completamente diversa, fisicamente e mentalmente, immersa in una storia d'amore costellata di pericoli... e non un gruppo di vampiri assetati a costituire un pericolo per la nostra protagonista!
Genere: Avventura, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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BuonSalve a tutto il mondo^^
Eccoci col capitolo che darà il via a tutta l'azione della storia, pronte per il giro in giostra?
Un bacione immenso!

CAPITOLO 11:

La festa è finita.
Saluto Mike e la sua ragazza mentre escono e si avviano alla macchina di lui ridacchiando quando lui inciampa per aprire la portiera a lei con fare galante, Edward spunta dietro di me e li saluta ricevendo un'occhiataccia da Mike che lo fa sorridere tranquillo.
Lo guardo incuriosito ma lui nega con la testa e mi posa un braccio intorno alle spalle portandomi di nuovo dentro casa, dove gli ultimi invitati si stanno vestendo per rincasare.
Il pigiama party è stato annullato, a quanto pare i genitori Cullen stanno già tornando dal loro viaggio.

-Ti accompagno a casa, sei sicura di non voler dormire qua?- chiede porgendomi la giacca

-Non ti preoccupare, ho già avvisato Charlie con un messaggio-

-Ok- sbuffa intristito

Saluto Alice e Rosalie con un abbraccio ringraziandole della meravigliosa serata ed abbraccio pure i due fratelli, Jasper fissa Edward serio ed io gli sorrido tranquilla.

-Stai tranquillo Jasper- sussurro mentre l'abbraccio -Non è colpa vostra-

Lui ricambia l'abbraccio ed io sento la tensione nella sua presa più forte del normale, mi stacco e corro da Edward con la borsa in spalla correndo via quando lui cerca di prendermela.

-Non sono una principessina- ridacchio

-A me piace trattarti come tale- sorride aprendomi lo sportello

-Insegnalo anche a Mike- rido -Sembrava abbastanza impacciato-

-Gli piace davvero quella ragazza-

-Già- sbuffo -Spero lo tratti bene...-

Edward accende l’auto e con un ultimo saluto di clacson parte veloce, nello stesso istante un'altra macchina ci passa accanto nel verso opposto ed Edward saluta con un sorriso.
Non vedo le persone all'interno.

-Sono appena tornati i miei- spiega 

Il mio telefono vibra.

Stai tornando?

È Charlie.

-Te li presento un altro giorno- sorride Edward

5 minuti e sono a casa.

-Scusa...-

-Fossi tuo padre non ti farei neanche uscire di casa senza 20 guardie del corpo-

-20?-

-Certo, di cui una donna così può seguirti in bagno-

-Esagerato!- rido

L'atmosfera è calma.
Dolce.
Parliamo di come sia stata bella la festa e di come suo fratello Emmett assomigli ad un orso quando balla, non tocchiamo l'argomento Eliminatore sapendo entrambi della chiacchierata che ci spetta domani con Charlie.
La macchina sfreccia nella notte.
La musica spenta.
Ridiamo.
Sto così bene da non accorgermi di essere ferma davanti casa a parlare con lui, vedo la luce nel corridoio accesa e scendo scusandomi con lui per l'ora tarda che gli ho fatto fare.
È più di mezzanotte.

-Grazie ancora per la festa- sorrido

-Sicura di voler dormire qua?-

-C'è Charlie- dico dandogli un buffetto sulla testa -Smettila di preoccuparti così tanto, ti verranno le rughe a suon di corrugare tanto la fronte- ridacchio

-Buona notte-

-Buona notte, salutami i tuoi-

-Sarà fatto-

Lo guardo andare via ed entro in casa canticchiando.
Mi tolgo le scarpe col tacco e sciolgo i capelli dall'acconciatura lasciando le orecchie libere.
Sono felice.
Così felice da non passare in sala per salutare Charlie e salgo subito in camera mia quando il telefono vibra di nuovo, lo prendo e la paura m'invade nel leggere il messaggio.

Sei già a casa? Sto arrivando.

Charlie non è a casa?
Mi blocco a metà scale sentendo un brivido dietro la schiena a dir poco agghiacciante, rallento il respiro e poso silenziosa il piede sullo scalino.
La televisione è accesa.
Basso volume.
Charlie non la tiene mai così e quando esce la spenge sempre per la bolletta troppo alta.
Charlie non è in casa.
Le luci accese.
La televisione accese.
Aguzzo le orecchie e sento un leggero respiro venire dal piano di sotto, salgo veloce e rientro in camera mia prendendo il telefono e sento dei passi pesanti correre nella mia direzione, prendo il telefono, compongo il numero di Edward e lo chiamo chiudendomi a in camera a chiave.
Giro la chiave ed un pugno si abbatte sul legno facendolo scricchiolare e spaventandomi a morte.

-Pronto?-

-Edward!- grido

-Bella?-

-Sono qua! Sono venuti a prendermi... aiuto!- urlo ad un secondo colpo alla porta
-Arrivo subito! Non buttare giù la chiamata...-

-Ti prego- imploro

Lo sento correre, accendere la macchina e sfrecciare da me, intanto dietro la porta c'è il silenzio più assoluto, vorrei aprire e controllare ma so che è solo una tattica; veloce chiudo la finestra che dà sul bosco e prendo un grosso respiro.
Sono chiusa in una scatola.
So che fuori ce ne saranno altri ad attendermi.
Non posso rischiare anche se la voglia di fuggire mi fa tremare le gambe.
D'un tratto un colpo fortissimo mi fa gridare dalla paura ed Edward dall'altra parte mi chiama terrorizzato come me, lo sento imprecare per la lentezza della macchina.

-Non vuoi tornare a casa mostro?- chiede una voce gutturale

-Neanche morta!- grido -Muori!-

-Ci manchi tanto!- un altro colpo

Vedo la porta scardinarsi sempre di più ed io mi allontano facendo il conto alla rovescia a quando questa cadrà a terra e lui entrerà per prendermi, l'ombra dei suoi piedi si muove impaziente segno che tra poco userà la sua vera forza per colpire.
Gli Eliminatori sono esseri impazienti.
Perdono subito il controllo.
Lo ricordo benissimo.

-Eccoci!- dice la voce di Edward

In quell'istante la porta cade a terra rivelando l'enorme mole dell'Eliminatore, io grido terrorizzata e lui mi corre incontro ma lo colpisco con un pugno alle tempia spostandolo di pochi centimetri, il telefono cade a terra e la voce di Edward diventa solo un lontano borbottio.
Lo sento chiamarmi.
Lui ridacchia divertito e mi da un calcio che mi fa volare sul letto, rimbalzo gemendo per la fitta al fianco ma mi rialzo veloce e lo attacco con una ginocchiata all'inguine che lo fa gemere ed arrabbiare ancora di più.
Corro al piano di sotto sfruttando il punto libero della porta, mi scontro con il muro inciampando su un legno a terra sbucciandomi i piedi e l’Eliminatore dietro di me ride eccitato.
A loro piace la caccia.
Mi guardo intorno e scendo veloce gli scalini, qualcosa brucia nella mia testa.
Adrenalina?
No... qualcosa di diverso.
In un momento la vista si fa nitida ed il tempo sembra rallentare così da darmi il tempo di prendere le mie decisioni, sbando per un momento a quel cambiamento e passo davanti allo specchio nel corridoio.
Lo guardo.
Sento l'essere che cammina verso di me, scende gli scalini lentamente ed ogni passo rimbomba nelle mie orecchie come tante bombe che esplodono in sequenza.
Bum.
Bum.
Bum.
Guardo la mia immagine.
Le mie pupille sono dilatate al massimo tanto che non riesco più a vedere neanche il bianco della sclera, solo una sottile linea verticale bianca al centro di essi.
Il cuore batte veloce.
Lo specchio.
Bum.
Lo devo rompere.
Senza saperne il reale motivo do un pugno con entrambe le mani fracassando il vetro in mille pezzi e le schegge mi entrano nella pelle, una scheggia a forma di pugnale cade ai miei piedi ed io la raccolgo veloce proprio mentre l'Eliminatore compare alle mie spalle.
Mi volto veloce graffiandolo al viso.
Sangue.
Per terra.
Su di me.
Lui grida furioso ed io corro verso il corridoio sondando ogni parte della casa, l'arma improvvisata ancora stretta nella mia mano, carico la porta di casa sfondandola con una spallata e l'aria fresca della notte mi riempie i polmoni come acqua.
Tossisco.
Un rumore poco lontano, alzo lo sguardo e vedo due fari gialli venirmi incontro veloci prima di spengersi e vedere le figure di Edward, Jasper ed Emmett scendere dalla macchina.
L'Eliminatore grida da dentro casa.
Edward è paralizzato.
Mi guarda.
L'essere esce e cerca di afferrarmi ma io mi abbasso appena in tempo e lo colpisco di nuovo con il frammento di vetro, questa volta però si protegge con una mano ed io corro verso i ragazzi.

-Scappiamo- grido

Edward urla.
Corre.
Un rumore assurdo.
Uno sparo.
Dolore.
Il grido di dolore di qualcuno ed un paio di braccia fredde ma gentili che mi prendono prima di toccare la terra.
Buio.

-------------------------------------------------------------------

-Si sta svegliando- sussurra qualcuno

Mi sembra di essere su una nuvola morbida e calda, una meravigliosa sensazione di benessere mi avvolge ed io prego di non uscirne mai.
Ma si sa, quando desideri così tanto una cosa, quella ti sfuggirà sempre dalle mani lasciandoti solo l'amaro in bocca.

-Bella, amore, come stai?- chiede una voce

Mugolo pregandolo di non svegliarmi.
Voglio dormire ancora un po’.
Non voglio andare a scuola... oggi il letto è più comodo del solito.

-Bella sono papà, svegliati-

Papà?
Un piccola fitta di dolore mi fa mugolare ancora e la sensazione bellissima di prima svanisce veloce come il flash di una macchina fotografica ed il dolore m'invade.
Mi fa male tutto.
Braccia.
Gambe.
Fianchi.
Spalle.
Soprattutto la spalla destra... o sinistra?

-Che succede?- chiedo con un filo di voce

-Non lo ricordi?- chiede papà -Ti hanno aggredita...-

L'aggressione.
Mi metto a sedere con uno scatto e apro gli occhi impaurita, la luce mi abbaglia e mi porto le mani agli occhi infastidita, due mani calde mi sdraiano rimboccandomi le coperte.
-Calmati Bella, va tutto bene!- mormora Charlie -Ho spento la luce...-

Apro di nuovo gli occhi e finalmente posso tornare a vedere, sono in camera mia circondata da Charlie, Sue ed Edward.
Quest'ultimo è seduto sulla sedia a dondolo nell'angolo e si guarda le mani con una strana espressione negli occhi, Sue mi accarezza i capelli ed io sobbalzo fissandola stranita.
Non ricordo di essere svenu... lo sparo!
L'Eliminatore dietro di me.
Edward che corre disperato.

-Non ti preoccupare, ti ha mancata- sussurra Charlie

-Lui...-

-Morto- dice lugubre Charlie

-Com...-

-Sono stato io- sussurra Edward alzandosi e guardandomi

Sgrano gli occhi a quella rivelazione e le lacrime mi salgono agli occhi senza che io le fermi come ogni volta, mi lascio andare e piango sedendomi di nuovo, mi asciugo le lacrime con le mani notando le fasciature su di esse e un singhiozzo mi lancia una fitta al fianco.

-Questa volta è stata peggio- sussurra Charlie

-Andiamo di sotto- mormora Sue portando via Charlie -Vi preparo un po’di camomilla-

-Grazie- sussurra Edward senza emozione

Loro escono ed io li sento scendere le scale lenti e pesanti, Charlie sibila qualcosa e Sue lo consola, porto di nuovo l'attenzione su Edward e lui è ancora nella stessa posizione di prima senza essersi mosso di un millimetro.

-Mi dispiace- sussurro

Lui sgrana gli occhi alzando lo sguardo su di me, si avvicina e si siede sul letto prendendomi il volto tra le mani ed un velo di tristezza lo avvolge.

-Ti dispiace?-

-Hai ucciso un uomo-

-Ho ucciso un mostro- sibila iroso -Quando ti ho vista coperta di sangue e correre verso di me, lui ha riso ed ha tirato fuori la pistola...-

Le sue parole escono a scatti dalla bocca contratta.
Lo lascio parlare nonostante sia spaventata.
Ho paura.
Tremo.
Ha ucciso un uomo.
Come?
A mani nude?
Ha usato un coltello?

-I miei fratelli ti hanno portata alla macchina ma in quel momento sono arrivati Sue e Charlie- sussurra -Tuo padre non mi ha fermato...-

-Edward...-

-Non è riuscito a fermarmi- si corregge -Più lo guardavo e...-

-È finito- sussurro con le lacrime che mi bagnano il viso e lui si riscuote -Non c'è più...-

-Non c'è più- ripete lui

Chi sto consolando?
Me stessa o lui?
Lui sta consolando me o se stesso?
Le nostre mani sono sui nostri volti come a tenerci saldi per non crollare a pezzi, le sue mani sono bagnate delle mie lacrime.

-Non sono corso subito da te...-

-Si invece-

-No Bella, ti sei difesa da sola quando siamo arrivati e solo dop...-

-No- mormoro -Appena siete arrivati lui mi ha sparat... ero fuori?-

Edward si stacca da me e mi guarda con occhi sgranati rimanendo in silenzio.

-Ricordo che stavo scappando, stavo scendendo le scale e poi...-

-Hai rotto lo specchio- suggerisce lui

-No... perché avrei dovuto?-

-Ti sei creata l'arma per difenderti-

Parla lento.
Sceglie con cura le parole, quasi come se parlasse con un animale impaurito o estremamente pericoloso.
Non capisco.
Perché avrei dovuto rompere un vetro.
Quale arma?
Non avevo armi.
Come sono uscita di casa?

-Eri strana- mormora ancora risvegliandomi -Avevi gli occhi completamente neri e due linee bianche verticali come pupille... sembravi... -

-Sembravo?-

-Un animale- conclude lui con un soffio

Apro la bocca per chiedere cosa voglia dire ma Sue rientra in camera con tue tazze fumanti di camomilla nelle mani, allungo il braccio per prenderne una ma appena noto la mia mano completamente fasciata mi blocco.
Come... ho rotto davvero lo specchio?
Mi alzo e corro al piano di sotto con Edward e Sue alle spalle che mi chiamano spaventati ma io mi fermo solo davanti alla vetrata quasi totalmente distrutta, solo due buchi al centro di essa come s... se fossero due pugni.
Posiziono le mie mani e i fori combaciano perfettamente.

-Bella?- mi chiama Charlie

Mi volto a guardarlo spaventata.

-Che cos'ho fatto?- chiedo

Mio padre mi guarda a sua volta con occhi curiosi, ignoranti del perché di questa mia domanda ed io non so come spiegare.
Mi è successo qualcosa ieri.
Provo a ricordare ma, appena arrivo all'ultimo scalino la mia mente si oscura del tutto, solo un enorme calore alla testa, una fitta e poi niente.

-No… non ricordo niente- balbetto -Mi ricordo solo che ho sceso le scale, che ho sentito caldo e poi Edward di fronte a me fuori di casa...- mi volto a guardare lui -Hai detto che ero strana?-

-Si, sembravi...-

-Un animale- concludo -Il DNA si sta agitando...-




Fine!
Non è finita qua, ci sono altre due chicche che ho in serbo per voi, di cui una vi farà rimanere MOLTO male... già, MOLTO male!!
A parte questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto, ci vediamo alla prossima!!


 
  
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