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Autore: FrancyFox    24/03/2015    1 recensioni
Voi non sapete che avventura ho vissuto. Sono successe cose strabilianti nel nostro mondo. Sì, ci troviamo nel nostro mondo e io ero una sedicenne come tutti gli altri. Con due migliori amiche. Con due compagne con cui abbiamo sconfitto il male.
Sono Scarlett Redclaws e insieme alle mie migliori amiche Kate Wong e Delilah Deadhearth, abbiamo cambiato la storia.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                                                               || I nostri Fidelis ||
 

Appena uscita da scuola e aver parlato di libri con le mie amiche mi precipitai a casa. Ero ansiosa di entrare in quel mondo:avrei dovuto frequentare una scuola di magia!
Da quel giorno è cambiato tutto. Non sapevo se raccontarlo ai miei amici o meno,chissà se mi avessero creduto. Nah,non credo. E a mamma? Papà era partito per la Svizzera per lavori importanti. Ma mamma,sapeva qualcosa di Wonderland?
Mentre queste domande mi impegnavano i pochi neuroni rimasti dopo l’entrata in Wonderland (Nota bene: i neuroni iniziali sono andati in corto circuito per le troppe emozioni), ero già arrivata a casa.
“Com’è andata a scuola,Scar?”  chiese mia madre curiosa.
“Come al solito. Paul mi ha fregato di nuovo la gomma…” dissi sbuffando e sedendomi a tavola.
“Oh,non è possibile…Scar mangia veloce che devo far presto.” disse mia madre velocemente. Era già vestita forse doveva andare di nuovo a scuola sua per scrutini o cose varie.
“Certo!” risposi io pensando che quando prima avessi finito i compiti,prima sarei andata a Wonderland.
Dopo aver divorato il mio pranzo veloce e semplice (molto semplice),mi precipitai in camera.
“Okay. Devo fare solo matematica.” dissi prendendo velocemente il libro e il quaderno di algebra.
Le quattro espressioni furono risolte in meno di dieci minuti.
“Il tempo è a mio favore” dissi guardando l’orologio. Mi fermai un attimo. Fissai l’orologio pensosa. “Ma certo,Delilah!” esclamai alzando le braccia al cielo. “Grande,Delih!” dissi sottovoce mentre alzai un pugno al cielo in segno di vittoria.
“Io vado!” irruppe mia madre entrando in camera correndo.
“Ciao!” dissi salutando con una dolce manina innocente. Mamma chiuse la porta della camera e io sfiorai il bracciale non potendo più aspettare. Si aprì il varco temporale dell’altra volta e io ci volai dentro urlando come sempre. Faceva sempre un certo effetto stare sospesi nel nulla. Mi ritrovai come sempre, sedere a terra. Ma non nella valle. Ero in mezzo ad una radura con qualche albero.
“Ma..dove mi trovo ora?” mi chiesi un po’ spaventata. Mi venne in mente il Grifone.
“EagleKill!” urlai al vento nella speranza che mi sentisse. Ed eccolo lì. Mi girai e me lo ritrovai dietro che mi fissava.
“Kill!!!” esclamai circondandolo con le braccia. Kill appoggiò il becco sulla mia spalla respirando lentamente. Aprì le ali mostrandole al mondo intero. Erano enormi e bellissime. All’interno erano marroni e bianche,anzi: erano marroni striate bianche in grosse fasce dove comparivano all’interno puntini neri. Una specie di pois neri. Sì,aveva stile il ragazzo…pardon,Grifone.
“Sai dove sono le altre?” dissi voltandomi indietro in cerca di qualcosa a cui fare riferimento una prossima volta.
“Oh,sì.” Mi si gelò il sangue nelle vene.
“C-Chi ha parlato?!” chiesi girando la testa di scatto più volte invano.
La voce ridacchiò. “Sono qui,Scarlett.” disse fiero. La voce poteva essere di un ragazzo poco più grande di me. Guardavo invano altrove. “Qui.” disse poi la voce. Era dietro di me. Sentii picchiettare il becco sulle spalle. Mi girai ancora più incredula. EagleKill mi fece una faccia irresistibile. “Sono qui…” disse calmo sorridendomi. Aggrottai la fronte preoccupata per la mia sanità mentale. Il vento mosse il ciuffo sulla fronte del mio Kill. Io,spostai il ciuffo all’insù e lui mi guardò con una faccia da ragazzo cattivo. Sapete…. quelli fighi. E la sua voce? Figa e rassicurante pure quella.
“Dai,andiamo ti stanno aspettando.” disse  voltandosi. Spalancò le ali e si mise pronto a spiccare il volo: piegò le zampe posteriori e tese quelle anteriori. Poi volse il muso verso di me.
Mi mossi alla velocità di una lumaca e lui aspettò pazientemente fissandomi con i suoi occhi oro. Fantastico. Che fai Scarlett,ti innamori di un Grifone ora?
Misi una mano sul suo sedere (non pensate male) per fare leva e mi misi a cavalcioni su di lui.
“N-Non volare..io non so volare.” dissi scioccamente.
“Ma devo volare io non tu…” disse ridendo. No,basta. La risata? Fantastica anche quella.
“Okay,ma basso.”
“Ovvio.” Disse chiudendo gli occhi,sicuro di sé.
Prese a volare piano. Sentii i piedi staccarsi da terra e lo stomaco scomparire. Affondai le mani nel suo collo. Volava piano per agevolarmi e soprattutto basso. All’altezza degli alberi,forse cinque metri.
“E’ tutto fantastico e surreale…” dissi lasciandomi andare ai miei pensieri.
“Già..” rispose lui mentre sbatteva le ali innalzando una brezza piacevole.
“Imparerò a volare con te?” dissi avvicinando la testa al suo collo.
“Ovvio…faremo anche le gare insieme.” disse guardando in basso.“Posso andare più veloce?” mi chiese. Presi un respiro profondo. “….vai.” Aumentò lo sbattere delle ali facendomi attaccare di più al suo collo e stringendo forte le gambe ai suoi fianchi.
“Ti piace?”
“Sì!!” dissi ridendo come una bambina nel bel mezzo di un sogno di unicorni e caramelle.
Ridacchiò con la sua voce fantastica. Okay,la smetto.
“Oh,ecco la casa!” esclamai indicando la casa e il panorama che,seppur eravamo (ora) a dieci metri,era fantastico.
“Questa è la Valle del Saggio…”
“Avrei dovuto immaginarlo…” dissi intenta a guardare l’orizzonte e il sole che splendeva lì.
Intravidi le mie amiche.
“Posso dire che tu puoi parlare?” chiesi non riuscendo più a trattenere il segreto.
“Okay,tanto prima o poi avrei parlato.” disse scendendo di quota.
Atterrò graziosamente facendomi balzare dolcemente poi,come l’altra volta,spalancò l’ala destra per farmi scendere.
“Kill parla!” dissi appena mi vennero incontro. Kill ruotò gli occhi al cielo sorridendo.
“A-Anche Bianca..” disse Delilah accarezzando le ossa dell’aquilotta.
“Ciao,Kill…” disse Bianca. Trovai un scintillio di malizia nei suoi occhi.
“Ciao…” rispose Kill venendo avanti vicino a me.
Kate e Delilah guardarono Kill. Avevo la vaga impressione che la sua voce calda le aveva particolarmente stupite. Il ciuffo di Kill si spostò sugli occhi e lui lo spostò soffiandoci da sotto il becco.
Aqua intervenne: “Ragazze,dovete trascorre qualche notte qui d’ora in poi.”
“Come?La scuola? E’ vero fra poco ci saranno le vacanze d’Estate…ma ora?” chiesi io.
“I vostri genitori fingeranno che vi siete fatte male.”
“Mia madre non sa nulla.” Disse Dalilah mordendosi un labbro.
“Glielo hai chiesto?” chiese Aqua quasi stizzita.
“No,ovvio!” rispose Delilah aprendo le braccia.
“Vi fermerete già oggi.”continuò la Sirena.
Kate venne vicino a me e mi guardò come per chiedermi qualcosa.
Alzai un sopracciglio e un angolo della bocca. Il mio sorriso compromettente.
“Stasera,Pigiama Party…a Wonderland.”
Kate circondò con le braccia me e Delilah entusiasta.
Voltai lo sguardo verso Kill  e  chiesi: “Il pigiama?”
Mi rispose Aqua: “Abbiamo delle camicie da notte,qui.”
“E anche molto belle e ..corte.”  disse Kill trattenendo un risolino demente.
Sospirai sorridendo con l’ espressione compromettente e poi “Ah,maschi.”
Guardai il cielo. Il tramonto: Wonderland adesso aveva sfumature arancioni, le nuvole rosa (Unicorni?) e un sole rosso fuoco.
“Passate un po’ di tempo con i vostri Fidelis” Comparve il Saggio con queste parole e continuò:” Quando si fa sera vi aspetto in casa.” E scomparve di nuovo. Stupirmi era una cosa che mi riusciva spesso ora. I Fidelis? Cos’era un Fidelis?
“I Fidelis siamo noi,creature che vi proteggeranno sempre. Sappiamo dove siete,cosa fate. Se sentite dolori li sentiamo anche noi. Per dolori intendo anche quelli dell’anima.” Disse Aqua con fare decisamente intelligente rispetto alle nostre facce stordite e dementi.
Ci dividemmo. Motivo? Non so. Andai istintivamente  verso il sole che tramontava e Kill mi venne dietro.
“Ti porto io,principessa?” disse con fare molto attraente.
Alzai un gridolino di gioia. Mi ritrovai abbracciata al suo collo che mi trasportava.
“Okay,okay…” dissi ridendo e continuai “Ora salgo…”
Salii in groppa e lui richiuse le ali per tenermi ferme le gambe. Prese a ‘galoppare’ verso il sole che tramontava.
“Dove mi porti?” chiesi combattendo contro il sole negli occhi e il vento che mi si spiaccicava il ciuffo di Kill in faccia.
“A ballare,dolcezza!” mi disse e poi spiccò il volo facendomi gridare. Si andava sempre più in alto e lo stomaco diventava sempre più trasparente.
Poi vidi una specie di stalla e lui appena la vide scese in obliquo. Non in picchiata. Grazie a Dio,non in picchiata. Si fermò appena arrivò a terra facendomi balzare pesantemente sulla sua schiena.
Vidi il ben di Dio:selle,briglie,spazzole ecc…
“Cavalli?!” gridai guardandomi in giro.
“No,Draghi e Grifoni!” urlò lui indicando con una delle sue zampe anteriori in alto. Non ci credevo: c’erano altre persone cha cavalcavano anche Draghi e Grifoni!
Kill corse verso i finimenti e prese solo una specie di collare di cuoio.
“Imparerai a cavalcarmi con questa” mi disse venendo frettolosamente verso di me.
“Ma la sella-” non finii la frase che fui interrotta con un “Sei più brava degli altri. Tu stupirai tutti.”
Pensai a The Legend of Zelda Skyward Sword dove dovevo cavalcare un Solcanubi. Link lo cavalcava a pelo reggendosi ad una cintura di cuoio stretta al collo del Solcanubi come quella che Kill mi stava porgendo. Ora dovevo farlo anche io.
Annuii decisa e strinsi la cintura al suo petto. Tirai un respiro ampio e salii in groppa reggendomi a quello.
“Partiamo soft.” Disse Kill alzandosi in volo piuttosto bruscamente.
“E menomale.” Replicai reggendomi, guardando il cielo arancione avvicinarsi sempre di più.
“Okay,ora ti faccio provare l’ebbrezza di stare sopra EagleKill…” disse deciso.
“Oh no.” Un sospiro poi il vuoto. Kill scese in picchiata facendomi salire l’adrenalina a mille. Stringevo fortissimo il collare e Kill aveva richiuso le ali per farmi stare ancora più in ansia.
Gridai. Gridai forte. Un urlo squarciò la calma del cielo: il mio. Il paesaggio volò in una zoomata. La terra si avvicinò vertiginosamente e sentii che mi sarei schiantata se non avessi fatto qualcosa (che intuizione da genio). Istintivamente strinsi il collare in cuoio e tirai forte come se avessi delle briglie in mano. Kill sfiorò la terra e quando sentì tirare si mise in orizzontale e spalancò le ali.
Mi ero salvata per un pelo. Ci eravamo salvati per un pelo.
 Io e EagleKill eravamo una cosa sola. Un forza sola,una mente sola,un’anima sola.
Planò e poi sbattè le ali per alzarsi di nuovo di quota.
“Wohooo” urlai al vento alzando le mani al cielo e tenendomi in equilibrio.
“Ora dovrai imparare un’altra cosa.” Disse puntando verso un albero enorme:una quercia secolare gigante.
Rallentò e si fermò su un ramo ampio. Scesi scivolando dalla groppa e appena toccai con i piedi il ramo vidi le gambe che tremavano ancora per l’adrenalina.
“Kill..” dissi richiamando la sua attenzione. “Uh?” rispose guardandomi con il ciuffo all’aria.
“Se mi dovessi buttare da qui tu riusciresti a prendermi al volo?” chiesi con aria perplessa guardandolo negli occhi.
“Ovvio. Era questo quello che dovevo farti vedere.” disse guardandomi stupito. “Scarlett…d’ora in poi noi siamo uno,uno solo.
“Ma tu vuoi essere uno,uno solo con me?” chiesi io un po’ triste. EagleKill mi si avvicinò.
“Ho scelto io di essere tuo. Mi piaci molto,da quando ti ho visto..ho capito che io ti appartenevo. E’ una cosa che senti dentro… ti lega al tuo padrone per sempre.” mi disse dolce.
Mi sciolsi peggio di una barretta di cioccolato sotto 50° ad Agosto.
“Kill…” dissi di nuovo mentre con la mano grattai il suo collo e continuai:”Io non sono tua padrona. Io sono tua amica.” dissi dolce anche io.
“Migliore amica…” mi corresse sorridendo e si girò: “Dovrai raccontarmi tutti i tuoi segreti e io i miei…” disse ridendo alzando il sopracciglio.
“Kill…farò questo fischio quando desidero averti accanto.” dissi mettendomi due dita in bocca e fischiando forte. Ma che parole forbite che avevo usato.
Non ti deluderò.” disse guardandomi sicuro e spiccando il volo facendo il tipico verso dell’aquila.
“Bene.” Mi preparai piegando leggermente le gambe. La terra era distante. Ero sospesa su un ramo a circa trenta metri di altezza. A me piaceva volare, non avevo paura. Ora,tra l’altro c’era Kill, il mio migliore amico. Un amico di cui non mi sarei mai separata..
Mi lanciai. Mi lanciai nel vuoto. Non chiusi gli occhi anche se il vento me lo ordinava. Dovevo chiamare Kill e aggrapparmi al suo collare velocemente. Fischiai forte portandomi due dita in bocca. Sentii il verso di Kill e poi lo vidi che si lanciava con me verso terra. Subito si mise sotto di me. Allungai le braccia verso il collare,lo presi e lo strinsi forte. Kill chiuse un’ala facendomi mettere a cavalcioni su di lui e, subito dopo, aprendola.
 Ce l’avevo fatta! Le grandi vittorie della vita.
Strinsi forte il collare fino a farmi diventare le nocche bianche e guidai Kill:se mi sporgevo a sinistra, lui virava a sinistra se lo facevo a destra,lui virava a destra.
Si chiama lavoro di coppia questo’ pensai.
Il tempo passò in fretta e dovemmo tornare a casa per la ‘cena’.
“Avete ancora tutto un mondo da esplorare…” disse il saggio facendomi accomodare sulla sedia in legno intarsiata: c’era un drago che lottava con un cavaliere, la tipica scena medioevale.
Delilah e  Kate corsero da me incredule. Restarono mute per un po’ di tempo, tanto da farmi chiedere sarcastica: “Che avete visto un ragazzo carino qui in casa?”
Kate mi scuotè per un braccio. Aveva gli occhi sgranati e il sorriso di qualcuno che aveva visto un miracolo davanti a sé. Le sorprese non erano ancora finite, cari miei.
Mi venne spontaneo un sorriso: era veramente buffa in quello stato!
Delilah fece dei respiri enormi come se stesse aspirando la polvere in casa, sembrava l’aspirapolvere 2000 in azione. Mi prese la mano come se stesse per darmi l’anello e per sposarmi.
“Tu non sai,cosa hai avuto come Fidelis.”
“Ehm, sì. Un grifone…?” chiesi molto incerta.
Delilah scosse la testa.
“Un Grifone… che parla!” dissi speranzosa di indovinare.
“Un Grifone che può trasformarsi in un umano!!”. L’ultima parola la disse saltando e agitando le braccia.
Guardai Kate abbastanza insicura. Il suo sguardo era come: “Vai in camera e vedrai.”
“Tu fai quell’espressione quando vedi un ragazzo carino…” pensai ad alta voce. Kate annuì velocemente.
Sgranai gli occhi.
“Oh!” scattai in avanti in cerca di ragazzi carini e appostandomi alla porta. Ci poggiai un orecchio e sentii la sua voce. La sua voce calda, come quella di Kill. Guardai le mie amiche con un sorriso a cinque mila denti (cosa possibile per un drago a mille teste).
Feci un respiro profondo e me lo ritrovai davanti. Aprì la porta di scatto e mi scaraventò a terra, stordendomi. Scuotei la testa e lo vidi: Era alto, abbastanza muscoloso. Aveva i capelli biondi, alla Jason Grace (Percy Jackson), con il ciuffo in alto. Un biondo più miele, che limone (ammettetelo i miei paragoni sono fantastici). Un biondo scuro, in sintesi. E due occhi marroni. Sapevo che avreste scommesso azzurri o verdi. Marroni. Il massimo per me. Sembrava Peeta. E mi innamorai all’istante.
“Tu chi sei?” domandai facendo finta di nulla.
Dire bugie è il mio forte: sono brava nel recitare.
“Sono Jason.” Mi rispose sorridendo. No, il massimo. Jason, uno dei miei personaggi preferiti in Percy Jackson. Era uguale. Tranne per gli occhi marroni ma…dettagli.
 Ma Kill? Dov’è il mio Kill? Per scoprirlo feci una delle mie uscite.
“Uhm…okay. Ah, non trovo il mio Fidelis... hai per caso visto un Grifone qui in giro?”
“Beh, sì l’ho visto.”
“Ah. E quindi? Dov’è?” chiesi ansiosa (e speranzosa).
“Beh, ce l’hai davanti.”
E mentre il mio cuore ballava il Tango con il mio cervello per la felicità mi limitai a sorridere.
“Ma tu sei un umano!” dissi parecchio entusiasta.
“Sono il tuo Grifone... il tuo Fidelis che ti seguirà come un angelo.”
Oh, faceva il carino. Aspetta, qui ci vuole un po’ di Scarlett.
“Il mio stalker, vorrai dire.” Dissi sicura sentendo Delilah e Kate che ridevano e facevano la loro comparsa nello spettacolino. Jason rise facendomi sentire meglio.
“Dai, andiamo dobbiamo cenare.” Mi disse sorridendo e mettendomi una mano sulla spalla accompagnandomi al tavolo. Kate e Delilah ci seguirono.
La cena non fu animata da discussioni importanti. Però una mia domanda fece cadere tutte mie certezze .
“Ma fino a quando resteremo qui? Io devo tornare a casa! E se mia madre mi sta cercando ora?”. Mi alzai da tavolo agitata. L’unica cosa che non volevo era far agitare gli altri per me.
Il Saggio intervenne: “Scarlett tua madre è a conoscenza di tutto questo.”
“E le loro?!” dissi indicando ancora agitata le mie due amiche.
“Scarlett è tutto sotto controllo.” Kate mi fece riabbassare.
“Ma-“ . Fui interrotta da Kate che mi sussurrò: “Stasera, Pigiama Party.”
A quell’ordine mi misi sull’attenti, da seduta.
Dopo cena fummo tutte in salone con i materassi sul pavimento.
Mi aggrappai al braccio di Kate.
“Lo hai visto?! Lo hai visto?!” chiesi sussurrando ridendo a Kate.
“Mamma mia, e a pensare che starà tutto il tempo con te!” mi rispose con enfasi sognante.
“Scarlett non ti fare strane idee. Lui è il tuo Fidelis.”
E’ arrivata Delilah, la Distruttrice di Speranze.
“Il Fidelis è come un amico. Un amico e basta.” Continuò.
“Miii, però.” Non so da dove la presi quell’espressione dialettale.
Kate intervenne: “Delilah, diamine! Scarlett sta sempre dalla parte delle regole. Qualche cavolata la può pure fare qualche volta!”
“Lascia stare..” dissi io annoiata e continuai “a proposito le vostre Fidelis?”
“Non le abbiamo ancora viste in forma umana.” Disse Delilah voltandosi dall’altra parte.
Mi girai allora dalla parte di Kate.
“Di sicuro non sono ragazzi.” Mi sussurrò amareggiata.
La notte finì lì,con tutti quei dubbi, poi crollammo tutte di sonno.
Prima di addormentarmi, mi ricordai di parecchi libri,dove di solito c’era sempre un ragazzo a proteggere la ragazza: beh,sì questa in fondo è come se fosse la storia di un libro.
 
 
  
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