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Autore: Fuocqua    17/12/2008    0 recensioni
Questa è una fanfic ambientata all'ultimo anno di scuola dei Malandrini. Ho provato a immaginare che csa sarebbe potuto succedere se fosse arrivata una cugina italiana di Sirius, una ragazza apatica e antisociale. Spero vi possa piacere. Ps- Le età dei personaggi non sono tutte giuste, spero mi perdonerete. Inoltre scusate anche se non ho l'htlm e la lettura è un po' difficoltosa. PPS- Credo di aver fatto un azzardo nel capitolo 11 (non mi pare che qualcuno abbia già fatto questa ipotesi)spero di sapere presto qual è la vostra opinione al riguardo.
Genere: Generale, Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Black, I Malandrini, Lucius Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Orion! Orion! Sei pronto?" gridò la signora Black, "Sì cara" rispose la voce del marito dal primo piano "Arrivo subito, un attimo!" la donna, tranquillizzata da quel fronte, chiese al figlio: "Regulus, tu a che punto sei?" il sedicenne le fece notare che era già in salotto. "Bene, bene, mi raccomando dobbiamo accoglierla bene, deve sentirsi a suo agio con noi, capito?" "Mamma, calmati, non dei essere così agitata, sta solamente venendo Irma……" la signora Black non gli lasciò finire la frase e disse: "Ti pare poco? Quella povera ragazza di tua cugina è rimasta orfana e suo padre, mio fratello, l’ha affidata a noi e s’è raccomandato di trattarla come una figlia! Ha la tua età, Regulus, vedi di trattarla garbatamente, di farle conoscere i tuoi amici e di farla sentire parte integrante della famiglia." "Ma toglimi una curiosità, come mai viene qui? Non ha i parenti di sua madre in Italia?" la signora Black sbuffò e spiegò: "Certo, ma quello non è certo un bel paese, i maghi sono costretti a vivere in mezzo ai Babbani, a frequentare le loro scuole a fare i loro mestieri, tu ci vivresti mai in un luogo simile? E poi sono quasi tutti babbanofili, che orrore! Non c’è da stupirsi che mio fratello, pace all’anima sua, abbia deciso di mandarla qui da noi. I primi tempi saranno un po’ difficili, deve superare la morte del padre e deve ambientarsi, quindi stalle vicino, intesi?" Regulus annuì e rispose: "Farò quel che posso, spero solo che il crescere in mezzo ai Babbani non l’abbia fatta diventare una Traditrice del Sangue." Orion, che scendeva le scale, lo rassicurò: "Sta pur certo che tuo zio non avrebbe mai permesso una cosa simile." Passò qualche minuto, poi sentirono il classico schiocco della materializzazione e udirono i pesanti tocchi del battiporta che colpiva l’uscio. Kreacher andò ad aprire e fece capolino nell’atrio una giovane ragazza alta e di corporatura robusta. Aveva i tratti caratteristici dei Black: lineamenti aristocratici ed eleganti, occhi quasi neri ma brillanti (benché i suoi sembrassero persi) e capelli neri boccolosi che le scendevano oltre a metà schiena. Ciò che non aveva tipico della famiglia era l’abito, invece di una gonna e una camicetta scura, come le si sarebbe addetto, indossava brache nere, una fusciacca multi colore, maglione a dolcevita azzurro e bandana in testa, nel complesso poteva sembrare una piratessa. “Sarà lo stile italiano.” Pensò la signora Black vedendo la giovane, poi le sorrise, si fece avanti e disse: "Ben venuta, cara, hai fatto buon viaggio?" Irma alzò le spalle con indifferenza e rispose: "Mi sono smaterializzata, non è che abbia dovuto viaggiare molto." Orion le diede ragione: "In effetti era una domanda futile. Io sono tuo zio Orion, lei è mia moglie Walburga e questo e nostro figlio Regulus. Ma immagino che tuo padre ti abbia già parlato di noi e che ti abbia fatto vedere delle foto." Lo sguardo della ragazza sembrava assente, il tono era calmo e piatto "È vero, dov’è Sirius?" chiese lei come se stesse parlando di un vecchio amico piuttosto che di uno sconosciuto cugino che, forse, poteva anche non esistere. A quella domanda ci fu un attimo di tensione nella stanza, infine Orion ruppe il silenzio e spiegò: “Se n’è andato, è fuggito di casa e noi l’abbiamo rinnegato. È un traditore del sangue, il disonore della famiglia! Non è più un Black, è come se non fosse mai esistito." La ragazza capì che aveva toccato un tasto dolente, per cui si scusò: "Mi dispiace, non ne avevo idea, non lo menzionerò mai più." Walburga esclamò: “Tranquilla, nessun problema, non lo sapevi. Vieni ti mostro la stanza in cui potrai sistemarti." le due donne salirono al secondo piano mentre Orion e Regulus tornarono alle proprie faccende. Quella sera, durante la cena in cui la signora Black fece mille domande alla nuova arrivata, entrarono in volo due piccioni che lasciarono cadere due lettere sul tavolo, una davanti a Regulus e una davanti a Irma, il primo aprì tranquillamente la propria, la seconda, invece, scrutò la busta non capendo di cosa si trattasse, poi chiese: "Che cos’è?" "La tua lettera per Hogwarts, presumo, è la scuola di magia della Gran Bretagna." Irma rimase stupita e domandò: "Qui c’è una scuola di stregoneria?" poi ricordò "In effetti mio padre, ora che ci penso, me ne aveva parlato, ogni tanto diceva che anche in Italia ci sarebbe dovuta essere una scuola per soli maghi. Va bhe, suppongo sia obbligatorio frequentarla, quindi è meglio che me ne parliate." "Dai, Regulus, spiega un po’ a tua cugina come si vive e cosa si fa ad Hogwarts." Il giovane iniziò a descrivere vivacemente e con entusiasmo la scuola e la gente che la frequentava e continuò anche dopo cena. Così Irma passò il suo primo giorno con la sua nuova famiglia, sapendo che presto l’avrebbe dovuta lasciare per frequentare la scuola e sapendo che sarebbe stata catapultata in un nuovo mondo completamente a lei nuovo, pieno di nuova gente da scoprire.
  
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