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Autore: Fuocqua    18/12/2008    0 recensioni
Questa è una fanfic ambientata all'ultimo anno di scuola dei Malandrini. Ho provato a immaginare che csa sarebbe potuto succedere se fosse arrivata una cugina italiana di Sirius, una ragazza apatica e antisociale. Spero vi possa piacere. Ps- Le età dei personaggi non sono tutte giuste, spero mi perdonerete. Inoltre scusate anche se non ho l'htlm e la lettura è un po' difficoltosa. PPS- Credo di aver fatto un azzardo nel capitolo 11 (non mi pare che qualcuno abbia già fatto questa ipotesi)spero di sapere presto qual è la vostra opinione al riguardo.
Genere: Generale, Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Black, I Malandrini, Lucius Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pochi giorni dopo l’arrivo di Irma, arrivò un gufo a Regulus da parte del suo caro amico Lucius Malfoy che lo invitava a trascorrere il pomeriggio seguente assieme a lui e ad altri amici alla sua sontuosa villa, ‘Malfoy’s Manor’. Il giovane, naturalmente, chiese il permesso alla madre che acconsentì e aggiunse: “Mi raccomando porta anche Irma e presentala a tutti, così inizia a conoscere già i suoi futuri compagni di casa, sicuramente verrà assegnata anche lei a Serpeverde.” Il figlio le rispose: “Non ti preoccupare, si troverà benissimo, ne sono certo. In più ci saranno anche Bella e Cissy, così conoscerà un altro pezzo di famiglia.” Walburga fu contenta di queste parole, poi le balenò nella mente un terribile pensiero ed esclamò: “Ma non può mettersi quegli abiti che ha di solito, sono sciatti! Ora vado a vedere se per caso ha qualche vestito adatto nel suo guardaroba, altrimenti dovremo andare a comprare qualcosa oggi.” La signora Black teneva in modo molto particolare all’eleganza e alla bella impressione, diceva che i membri della sua nobilissima casata non potevano permettersi di sfigurare e dovevano sempre mostrarsi al massimo della forma, in ogni occasione. Walburga, quindi, si precipitò in camera della nipote a rovistare negli armadi e, con suo grande sollievo, trovò preziosi, eleganti e curati abiti che Irma era solita usare solo per le grandi occasioni e non per un semplice pomeriggio tra amici. Il giorno dopo Irma e Regulus si smaterializzarono all’opulente ‘Malfoy’s Manor’. La ragazza pareva tranquilla e rilassata come se non stesse andando in mezzo a un gruppo di sconosciuti ma da vecchi amici, il cugino notò la cosa e pensò tra sé e sé: “Com’è disinvolta! Questo sì che è un comportamento da veri Black, dovrò ricordarmene.” I due cugini attraversarono tutto il grande parco della villa, poi giunsero davanti al portone, bussarono e venne loro ad aprire un elfo domestico che li condusse nel salotto dove li attendeva il giova Lucius. Erano già arrivate Bellatrix e Narcissa. Appena vide l’amico, il padrone di casa si alzò in piedi e lo accolse dicendo: “Regulus caro, che piacere vederti! Benvenuto.” “Grazie Lucius, come stai?” “Ottimamente, tu, invece?” “Non ho da lamentarmi.” “Ne sono felice, ma dimmi chi è questa ragazza che è con te? Non lo mai vista prima d’ora…” poi sottovoce aggiunse: “Non sarà una mezzosangue, m’auguro?” Regulus rise con classe e rispose: “Non temere, lei è Irma una mia cugina.” spiegò poi in breve come mai era con lui, nel frattempo la ragazza si guardava attorno meravigliata, senza però che lo si potesse notare dal suo sguardo sempre monotono. Appresa la situazione, Lucius strinse la mano alla giovane e si presentò: “Piacere, io sono Lucius dell’antichissima casata purosangue dei Malfoy. È un onore conoscere un’altra giovane Black, per di più cugina della mia fidanzata.” detto ciò si avvicinò a Narcissa, anche lei, sorridente, si presentò, a differenza di tutti gli altri membri della sua famiglia aveva i capelli lisci e biondi; infine fu il turno di Bellatrix. Dopo queste presentazioni, Irma domandò: “Ma non avevate una terza sorella, più grande, di nome Andromaca?” dal silenzio che pervase la stanza, la giovane dedusse: “Capisco, anche questo è un argomento tabù.” In quel momento un elfo domestico introdusse nella stanza un giovane dai neri capelli unti, lisci e lunghi fino a poco sopra le spalle, aveva un naso adunco, era Severus Piton. Di nuovo iniziarono le presentazioni che continuarono anche dopo, con l’arrivo di Tiger e Goyle (i guardaspalle di Lucius) e i fratelli Rodolphous e Rabastan Lastrange. I giovani iniziarono a parlare di molte e varie cose, ma l’argomento che più li entusiasmava era il nascente potere di Lord Voldemort e gli ideali che presentava. Tutti ne erano affascinati e tutti si professavano futuri mangiamorte, l’unica a non dire nulla era Irma che rimaneva in silenzio ad ascoltare, così vedendola Narcissa pensò fosse bene coinvolgerla e le chiese: “E tu, cugina, non so se in Italia sia giunta la fama del Signore Oscuro, ma credo di sì, che cosa ne pensi? Non trovi anche tu nobili e giusti i suoi intenti?” Irma alzò un sopracciglio, poi rispose: “Lo sterminio non porta mai a nulla di buono.” “Ma non possiamo più permettere agli schifosi mezzosangue di contaminarci, dobbiamo ucciderli tutti!” intervenne Rabastan. Irma ribatté: “Io non voglio entrare ne merito, dico solo che un massacro non è la soluzione ideale.” Iniziò così una nuova ed animosa discussione che sfociò in sperticati elogi ai mangiamorte e alle loro opere. Ad un tratto Regulus fece ammutolire gli amici, si levò in piedi, tirò su la manica sinistra e mostrò il marchio nero, l’ammirazione fu generale. “Ma da quanto ne fai parte?” chiese Piton. “Da quest’estate.” “Perché non ci hai detto nulla?” chiese Narcissa, sua sorella aggiunse: “Come hai fatto? Anch’io voglio essere una seguace dell’Oscuro Signore!” “Idem.” si aggregò Lucius seguito, poi, da tutti gli altri. Regulus si godette un poco quel suo momento di gloria, ne respirò fino in fondo l’essenza, poi disse: “Non vi preoccupate, intercederò per voi presso il mio signore, vi accoglierà nelle sue schiere, non temete!” I suoi amici furono contenti, così tanto che Lucius propose: “Che ne dite di andare a festeggiare a Diagon Alley? Mio padre ha detto che hanno da poco aperto un locale davvero chic.” I ragazzi approvarono, così si smaterializzarono e giunsero nella magica Diagon Alley. Il gruppo iniziò a camminare in mezzo alla strada, apriva Lucius con Cissy alla sua destra e Regulus a sinistra, dietro di loro Tiger e Goyle, poi Bellatrix e Irma, infine i due Lastrange. “Cuginetta, toglimi una curiosità, perché sei convinta che non si debbano sterminare i mezzosangue?” “Bella, vedi, tu faresti mai la commessa in un negozio di calderoni o qualcosa del genere?” l’altra strega inorridì e rispose: “Mai e poi mai! Non è un lavoro degno di famiglie come la nostra.” “Ecco, appunto, ti sei risposta da sola.” Bellatrix impiegò un attimo, ma poi capì cosa intendesse la cugina, quindi lasciò perdere l’argomento e si mise a parlare con Rodolphous. All’improvviso Lucius s’arrestò e con lui anche gli altri, Malfoy fece notare: “Regulus, guarda là, c’è quel traditore del sangue di tuo fratello.” “Lui non è più mio fratello.” Poi Piton aggiunse: “Ovviamente è assieme a quel suo amico, Potter, quanto sono patetici. Guardateli lì a mischiarsi coi mezzosangue, mi disgustano.” Lucius propose: “Perché non li stuzzichiamo un po’?” Regulus scosse la testa: “No, lascia stare, andiamo avanti.” Da quando Sirius se n’era andato di casa un anno prima, il più giovane dei Black faceva di tutto per evitarlo, non lo voleva vedere, né parlargli perché questo lo avrebbe fatto soffrire, anche se non lo voleva ammettere a Regulus mancava il proprio fratellone, quindi lo evitava. Occhio non vede, cuore non duole.
  
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