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Autore: Justice Gundam    25/03/2015    3 recensioni
Reborn, un continente sconosciuto, dove smog nero e piogge acide rovinano ancora di più gli edifici fatiscenti che costeggiano le strade della capitale Reborn City. Intere città ridotte in rovina, Pokemon in fuga, e dietro le scene, un'organizzazione che tira i fili per i propri terribili scopi. Questo mondo ha bisogno di eroi... e sarà qui che, mentre Ash e Misty affrontano il loro viaggio attraverso Unima, accadimenti misteriosi porteranno Vera, Drew, Max ed Hitomi, in una corsa contro il tempo per fermare il Team Meteora e riportare un raggio di luce agli abitanti di quel mondo crudele. (Contestshipping)
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Drew, Max, Nuovo personaggio, Vera | Coppie: Drew/Vera
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Anime
Capitoli:
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Pokemon: A World Reborn
Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam
 
 
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Capitolo 8 - Julia e Florinia
 
La notizia del successo della resistenza si era diffusa rapidamente, sia tra la popolazione di Reborn City che nei vari nascondigli della resistenza... e in quel momento Saphira, la misteriosa giovane donna che, assieme a Cain e a Vittoria aveva salvato Vera e i suoi compagni quando erano stati rapiti dal Team Meteora, stava guardando con espressione vagamente compiaciuta il servizio che Gossip Gardevoir, l'inusuale Gardevoir cronista nota in tutto il continente di Reborn, stava trasmettendo dal Quartiere Peridoto. La centrale elettrica era stata liberata, e il Team Meteora era in rotta, almeno per il momento. Certo Saphira non si aspettava che sarebbe durata a lungo, visto che il Team Meteora aveva una spiccata quanto irritante capacità di rimontare rapidamente anche da quelle che sembravano sconfitte schiaccianti...
 
Eppure per qualche motivo, la giovane donna immaginava che non sarebbe stato così, questa volta. Non si poteva certo dire nulla da una prima vittoria, ma... se non altro era un inizio promettente. Forse questa volta, se fossero riusciti a mettere a segno altre vittorie di questo tipo, sarebbero riusciti a penetrare più in profondità nei ranghi del Team Meteora. Forse questa volta, con un po' di fortuna e di abilità, sarebbero riusciti a costringere i capi della malvagia organizzazione a scendere in campo di persona, e quella sarebbe stata l'occasione perfetta per toglierli di mezzo una volta per tutte e distruggere quei criminali che tenevano il continente di Reborn sotto il giogo dell'oppressione.
 
"Hmph... un po' di pazienza, Saphira. Non volare troppo in alto. Hai visto già troppe volte cosa succede quando ti fai troppe illusioni... e Reborn è un posto maledetto che ama farti sorgerequalche speranza per poi buttarla nel cestino." si ammonì, con un sorriso amaro sulle labbra, mentre riavviava i suoi capelli multicolore. "Per ora, abbiamo ottenuto un successo, ed è qualcosa. Adesso... è il caso di fare qualche preparativo nel caso il Team Meteora tiri subito fuori i grossi calibri."
 
Saphira si alzò dalla sua sedia e spense la televisione con un gesto noncurante della mano. Mise a posto la sedia sulla quale si trovava e tirò fuori un cellulare dalla tasca dei suoi pantaloni, componendo un numero e poi restando in attesa. Dopo un paio di squilli, qualcuno dalla parte opposta ricevette la chiamata, e Saphira sorrise sottilmente mentre cominciava a spiegare la situazione. 
 
"Pronto? Sì... sì, sto parlando con il Circo Agata? Sì... sì, Ciel, sono proprio io, Saphira." rispose alla persona che aveva preso su il ricevitore dalla parte opposta. "Senti... hai visto anche tu, vero? Certo... sì, credo proprio che dobbiamo ringraziare anche quei ragazzi di Hoenn se è andata così bene. Questo potrebbe essere l'inizio della fine per il Team Meteora, anche se non è bene essere troppo ottimisti.... sì... sì, certo, capisco... beh, dì pure a Terra e a Sansone di continuare così... Certo... avete fatto un ottimo lavoro, finora! Tuttavia... ecco, ho bisogno di sapere di più di ciò che passa attraverso la vostra zona. Sospetto che il Team Meteora comincerà a mobilitare tutte le sue risorse..."
 
Si fermò per un attimo, ascoltando quello che la persona dall'altra parte aveva da dire, e annuì con espressione sollevata verso la fine. "Bene... sì, mi fa piacere che li abbiate tenuti d'occhio, anche quelli. Non saranno pericolosi come il Team Meteora... ma non mi fido lo stesso. Quel branco di fanatici della Chiesa d'Alfa... sta cercando di fare dei proseliti, e lo fanno in un modo un po' troppo aggressivo per i miei gusti. Certo... Sì, Ciel, certamente... il vostro aiuto è apprezzato. Grazie, e a presto. Spero di potervi dare buone notizie alla svelta."
Saphira interruppe la chiamata e tirò un sospiro, guardando per un attimo la foto che aveva messo come sfondo del suo cellulare. Un piccolo sorriso increspò le sue labbra alla vista della foto di gruppo che ritraeva lei, di qualche anno più giovane, assieme a due ragazze più giovani... una adolescente dai ricci e lunghi capelli fucsia, vestita quasi interamente di verde... e una ragazzina di non più di tredici anni, dall'aria impertinente, il viso spruzzato di lentiggini e i capelli rossi legati in due codini ai lati della testa.       
 
"Laura, Charlotte... ho l'impressione che le cose si stiano finalmente muovendo, qui a Reborn. Aspettatemi, tra non molto potremo finalmente prenderci la nostra rivincita. Il Team Meteora si pentirà di aver cercato di fare i duri con noi, ve lo garantisco." disse tra sè, inviando mentalmente i suoi migliori auguri alle due ragazze nella foto...
 
 
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"Ce l'avete fatta! Bentornati!"
 
L'esclamazione gioiosa di Vittoria accolse Vera e i suoi compagni mentre rientravano nella base segreta della resistenza, nei sotterranei di Reborn City. Lei, Cain e Pietro stavano accogliendo i loro compagni di ritorno da quella rischiosa missione nella centrale elettrica del Quartiere Peridoto, e Vera doveva ammettere che dopo gli eventi di quella giornata, non le dispiaceva sentire una voce amica accoglierla.
 
"Ehilà! Vedo che i nostri cavalieri senza macchia e senza paura sono tornati dalle loro dame adoranti!" scherzò Cain, strizzando un occhio. "Ottimo lavoro, ragazzi... siamo venuti a sapere che c'era anche il comandante Sirius tra quelli del Team Meteora che avete affrontato. Se è così, siete stati davvero in gamba  a tenergli testa. Quello è uno che non scherza per niente."
 
"Ce ne siamo rese conto, Cain... siamo state io e la Flo a scontrarci con lui. E' stata una fortuna che Vera e Drew siano intervenuti, altrimenti ce la saremmo vista brutta." affermò Julia, guardando verso i due ragazzi di Hoenn e i loro compagni. "Possiamo dire che è stato un successo, ma solo in parte. Come ha detto Flo, siamo riusciti solo a liberare la centrale elettrica, ma non a sapere nulla di più sui loro piani o sui loro obiettivi. Ho come l'impressione che vogliano mandare via tutti da Reborn City, ma per quale motivo... non ne ho la più pallida idea."
 
"Per adesso se ne sono andati. Per un po' non ci disturberanno più. Almeno spero." disse Fern con noncuranza, entrando nella sala principale con le mani intrecciate sulla nuca. "E ora, se permettete..."
 
Il ragazzo con gli occhiali si allontanò dal gruppo, sempre mantenendo quella sua irritante aria di superiorità, e Vera storse il naso e lo guardò mentre se ne andava per conto suo. Oh, beh, affari suoi, decise la bambina castana. Aveva già avuto modo di rendersi conto di che razza di persona fosse Fern, e da quando lo avevano incontrato, da lui non avevano ricevuto altro che disprezzo e sarcasmo maligno. Se era così che voleva comportarsi con loro, Vera non avrebbe certo tentato di diventare sua amica.
 
"Bene... se non altro siamo riusciti a salvare la centrale elettrica." disse Hitomi. "A proposito, Shelly dov'è? Credo che Heather, qui, vorrebbe parlare un po' con lei..."
 
Heather si fece avanti, massaggiandosi la fronte con espressione stanca. Per oggi, aveva già avuto abbastanza problemi, e ora tutto quello che voleva era rivedere la sua migliore amica e passare un po' di tempo in pace. "Sì, infatti... e poi ho affidato a Shelly il mio Anellorubino..." disse.
 
Si sentirono alcuni passi leggeri, e Shelly entrò con esitazione nel salotto, muovendo una mano per salutare Vera e i suoi compagni. "Ben... Bentornati! Sono... contenta di vedere che è andato tutto per il meglio..." mormorò, un po' esitante.
 
"Non è stato facile, è vero... ma alla fine, in qualche modo, siamo riusciti a sistemarli. Almeno per adesso, abbiamo vinto noi." disse Drew, evitando di menzionare che si erano trovati in difficoltà contro Astro ed Eclisse.
Shelly fece un cenno con la testa, come per dire che era contenta di saperlo, e si avvicinò ad Heather, porgendole l'Anellorubino. "Ecco... il tuo anello, Heather. Mi... mi avevi detto di tenerlo, e io... ho fatto del mio meglio... per mantenerlo al sicuro!"
 
Heather riuscì a sorridere, una volta tanto, e recuperò l'anello che per lei voleva dire così tanto dalle mani della sua migliore amica. "Grazie, Shelly... sapevo che di te potevo fidarmi! Grazie infinite!" ringraziò, strappando un timido sorriso anche alla nativa di Johto.
 
"Di niente. Ho fatto solo... il mio dovere da amica." disse Shelly, per poi sospirare e guardare verso il pavimento, evidentemente turbata. Heather corrugò la fronte, sospettando che la sua migliore amica avesse qualcosa di veramente molto importante da dire... sapeva che era timida e nervosa, ma Shelly riusciva più o meno a parlare normalmente quando era con Heather. Ci doveva essere qualcosa sotto... e infatti, quando Shelly alzò lo sguardo, la ragazzina dai capelli fucsia vide un lampo di preoccupazione e al tempo stesso di determinazione nello sguardo della sua amica. "Heather... c'è una cosa che dovrei chiederti. Potremmo... potremmo andare a parlare da un'altra parte? E'... una cosa di cui vorrei discutere in privato."
 
"Certo... certo che sì, amica mia." affermò Heather, chiedendosi cosa mai stesse angustiando Shelly fino a quel punto. Aveva il presentimento, per qualche motivo, che la risposta non le sarebbe piaciuta, ma cercò di non darlo a vedere e annuì, rivolgendosi poi a Vera e ai suoi compagni. "Vera... amici, scusatemi... io e Shelly... dovremmo parlare da sole. Torniamo dopo, va bene?"
 
Lei stessa con il presentimento che le due bambine fossero in procinto di discutere di qualcosa di molto importante, e immaginando che non fosse il caso di intromettersi, Vera fece un cenno di assenso ad Heather e Shelly. "Per noi... non c'è nessun problema, Heather." affermò. "Prego... voi due prendetevi tutto il tempo che vi serve!"
 
"Grazie, Vera." rispose Heather. Lei e Shelly si scusarono e se ne andarono rapidamente dal salone principale della base della resistenza, seguite dagli sguardi preoccupati di Cain, Vittoria e degli allenatori di Hoenn. Le due bambine entrarono nel corridoio vicino e  lo percorsero fino a raggiungere la stanza di Heather, che la piccola allenatrice di draghi provvide a chiudere dietro di sè, in modo che nessuno potesse intrudere nella loro conversazione. Quando fu sicura che lei e Shelly erano sole, Heather prese un bel respiro per calmarsi e si voltò verso di lei, forse con più veemenza di quanta intendesse. "Va... va bene, Shelly, adesso parla! Cos'è tutta questa segretezza? Cosa ti ha preso tutt'a un tratto?"
 
Shelly restò qualche attimo a pensare, cercando di organizzarsi il discorso... e un attimo dopo, la piccola allenatrice di Pokemon Coleottero si schiarì la voce e cercò di prendere il discorso di petto. "Heather... ero preoccupata per quello che... qualche recluta del Team Meteora avrebbe potuto dirti. Hanno... hanno per caso parlato... di... di tuo papà? Del fatto che... era uno dei loro?"
 
Heather impallidì e sgranò gli occhi, non riuscendo a credere a quello che sentiva! Ma allora... Shelly aveva per caso sempre saputo? Era... era davvero consapevole che suo padre era un membro del Team Meteora? Heather si mise una mano sulla fronte e respirò affannosamente, sentendosi per un attimo soverchiata da mille pensieri. E in particolare, dal terrore che Shelly le voltasse le spalle, ora che il suo segreto era stato scoperto. Come poteva chiederle di fidarsi della figlia di uno degli agenti di alto  rango del Team Meteora?
 
"Sh... Sh... Shelly... tu... tu... tu sapevi? Sapevi che... mio padre era..." riuscì infine a balbettare, un attimo prima che Shelly la raggiungesse e le mettesse le mani sulle spalle per aiutarla a reggersi in piedi. Heather strinse i denti e, sentendo che le gambe le tremavano, si sedette su uno sgabellino vicino alla sua scrivania. Shelly, non volendo lasciarla sola proprio in quel momento, si mise accanto a lei, acquattandosi in modo da poterla guardare dritta negli occhi... il che non avvenne, visto che Heather teneva lo sguardo basso e puntato verso il terreno, quasi si vergognasse anche solo a guardare Shelly negli occhi. "Tu... tu lo sapevi già... sapevi... che mio padre... era un agente di quei maledetti? E... e non hai mai detto niente? Ma... ma perchè? Io... io..."
 
"Heather, calmati, per favore!" esclamò la ragazzina dai capelli lavanda. "Se... se tu perdi la testa, allora anch'io..."
 
Heather afferrò strette le gambe del suo sgabello, cercando di tenere sotto controllo le sue emozioni che minacciavano di esplodere in tutta la loro irruenza. "Scusa... scusa, Shelly, credevo... credevo che..." si interruppe, sentendosi che le mancava il fiato per l'apprensione, e prese fiato, tentando di calmarsi. "Allora... Shelly, tu lo sapevi fin dall'inizio? Sapevi che mio padre era un agente del Team Meteora?"
 
Shelly annuì lentamente. "Sì, Heather... l'ho sempre saputo. Non... non ti posso dire chi me l'ha rivelato, ma... ecco... è stato da quando tu ed io siamo entrate nella resistenza che sapevo... tuo padre... Corey Molinar... ha lavorato per il Team Meteora. Anche se... non so il motivo per cui l'ha fatto... ma sappi che non te ne ho mai fatto una colpa, e mi sono sempre fidata di te. Ti ho sempre considerato la mia migliore amica... e... e anche adesso è lo stesso!"
 
"Sh-Shelly..." mormorò Heather, con gli occhi che le tremavano. "Ne... ne sei davvero sicura? Io... io... con tutte le volte che mi sono comportata male con te... etu... tu invece hai sempre avuto... tutta... questa fiducia... e... e non mi hai detto che..."
 
"Non volevo che la cosa ti turbasse, Heather... ma poi ho pensato che fosse meglio essere chiare con te." affermò la giovane esperta di Pokemon Coleottero, con una mano sulla spalla della bambina più piccola. "Scusa se... non ti ho detto niente. Io... avevo a cuore la nostra amicizia. E... non volevo metterla a rischio... facendo q-qualcosa che tu non... non..."
 
"SHELLY!" esclamò Heather, gettando le braccia attorno alla sua amica e abbracciandola strettamente. La bambina dai capelli fucsia appoggiò poi il viso sulla spalla della sua migliore amica e cominciò a singhiozzare, tenendo stretta Shelly come se fosse stata uno scoglio in mezzo ad una tempesta! "Oh, Shelly... io... io... mi dispiace... sono... sono stata così egoista con te... e tu invece pensavi solo a me... io... mi... mi dispiace... perdonami, io..." Non riuscì a dire altro, prima che il suo discorso si trasformasse in un pianto dirotto... e dopo un attimo di sorpresa, Shelly ricambiò l'abbraccio, cercando di farla calmare, ma non riuscendo lei stessa a trattenere le lacrime.
 
"Va... va tutto bene, Heather..." mormorò Shelly. "Non... non hai niente da farti... perdonare... lo sai che noi... noi siamo amiche... vedrai... ne usciremo assieme... andrà... andrà tutto bene, stai tranquilla!"
 
Le due bambine persero la cognizione del tempo, restando lì abbracciate nel tentativo di farsi coraggio a vicenda. Heather si sentiva come se un peso le fosse stato finalmente tolto dalle spalle, e finalmente era riuscita a dar voce alle sue paure e ai suoi sensi di colpa... mentre Shelly era felice di aver visto la sua amicizia con Heather uscire rafforzata. Dopo tutto quello che avevano passato, il loro legame era solido come sempre...
 
 
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"Quindi, è arrivato proprio uno dei membri di più alto rango del Team Meteora, eh? Beh... che posso dire, siete stati davvero in gamba a farla in barba a Sirius. E' uno dei comandanti del Team Meteora di cui sappiamo meno, e al tempo stesso è uno di quelli che noi della resistenza temiamo di più." stava spiegando Pietro, mentre Vera e i suoi compagni riassumevano quello che era successo alla centrale elettrica. "Sappiamo per certo che fa rapporto diretto a Solaris, il comandante dell'organizzazione, e non si è guadagnato quel posto per caso."
 
"E' un allenatore forte e spietato, e anche i suoi uomini lo temono." affermò Vittoria. "E come avete potuto vedere... anche due come Julia e Florinia, la cui abilità è pari a quella di un Capopalestra delle vostre parti, hanno avuto grosse difficoltà ad affrontarlo."
 
"Questo... è un bel problema." affermò Max, sfregandosi il mento con fare dubbioso. "Sicuramente prima o poi ci troveremo a doverlo affrontare in uno scontro decisivo, e allora dovremo essere molto più forti di adesso. Sia noi che i nostri Pokemon. E alcuni degli allenatori che sono con noi... non hanno esattamente tanto tempo per addestrarsi."
 
Il ragazzino con gli occhiali guardò verso Ortilla, che annuì lentamente, ben consapevole che la situazione era particolarmente difficile per lei e per Alty. Ancora non avevano avuto l'occasione di incontrare altri Pokemon che potessero rafforzarli, e non avevano avuto abbastanza esperienza in una battaglia vera e propria...
 
La ragazzina dai capelli azzurrini guardò dubbiosa verso Alty, appollaiato al suo fianco... e il Pokemon Drago/Volante dalle piume lanugginose sembrò riflettere per un attimo, forse cercando di pensare a cosa fosse la cosa migliore da fare... prima di guardare verso la sua allenatrice e farle una proposta.
 
"Altarrrr... altaria!" cinguettò, la voce che suonava quasi come un acuto campanello. Ortilla sorrise lievemente e accarezzò la testa del suo Pokemon, per poi alzare lo sguardo verso Florinia e mettersi in piedi. 
 
"Mi scusi, miss Florinia..." disse Ortilla, attirando l'attenzione della stoica esperta di Pokemon Erba, che si voltò verso di lei aggiustando i suoi occhiali. "Certo, Vera e DRew sono degli allenatori già esperti, e non credo che abbiano tanto bisogno di essere seguiti. Ma... io e il mio Alty siamo ancora dei principianti, e anche Max ed Hitomi hanno iniziato ad allenare Pokemon da meno di un anno. Quindi... vorrei chiederle se aveste la possibilità di allenarci un po', almeno nei momenti in cui non abbiamo da pensare al Team Meteora."
 
"L'idea ha certamente merito." rispose la giovane dai capelli verdi, senza esitazione. "La vostra proposta è approvata, dunque. La sottoscritta e Julia si occuperanno di darvi qualche lezione, come faranno anche i nostri compagni della resistenza. Cercate di impegnarvi. Dal vostro rapido miglioramento potrebbero dipendere le sorti della resistenza."
 
Cain ridacchiò, sfregandosi la nuca con una mano. "Heh, grazie per aver deciso per noi, Florinia. Non che avremmo rifiutato, si intende, ma la prossima volta, non è che potresti chiedere anche a noi prima di prendere una decisione che coinvolge anche noi?" affermò il ragazzo dai capelli viola. "Sai com'è, a noi piace sapere in anticipo con chi è che abbiamo un rapporto. Heheheee..."
 
"Questo doppio senso era un po' volgare, lo sai, vero, Cain?" chiese Vittoria, con un grosso gocciolone di sudore sulla fronte. Drew fece un piccolo sorriso e alzò le spalle, apprezzando la battuta, mentre Vera si strofinava gli occhi e scuoteva la testa.
 
"Almeno ricordati che alcuni di noi hanno compiuto da poco dieci anni..." mormorò la ragazzina castana.
 
Julia ridacchiò gentilmente per la battuta di Cain. "Beh, questo è il nostro Cain. Se non ci mette un doppio senso, non può dire di aver concluso la giornata." affermò la cheerleader dai capelli verdi. "Comunque, io sono d'accordo. E se volete possiamo cominciare anche adesso. Max, vuoi provare a fare una battaglia di allenamento con me? Hitomi, Ortilla... se volete misurarvi con Flo, potete già farlo."
 
"A dire la verità... penso che anch'io darò una mano a questi ragazzi a migliorarsi un po'." affermò Cain. "Dopotutto, stavo per diventare un Capopalestra sostituto, prima che scoppiasse la crisi del Team Meteora."
 
"Capopalestra sostituto?" chiese Hitomi, vagamente incuriosita. "Hmm... volete dire che le Palestre del continente di Reborn prevedono che ci siano dei sostituti nel caso il Capopalestra sia per qualche motivo impossibilitato a sostenere un incontro?"
 
"Esatto." disse il ragazzo dai capelli viola, spostandosi una ciocca di capelli dagli occhi. La ragazzina si accorse che il tono allegro del giovanotto si era fatto un po' più cupo, anche se era abbastanza assennata da non indagare oltre. "Io... dovevo essere il sostituto del Capopalestra di tipo Veleno, ma... diciamo che per un motivo o per l'altro, non mi è stato possibile accettare questo incarico, e questo onore è andato a mia sorella Aya. Chissà se mi ha perdonato per quella storia..."
 
"Aya è anche la mia fidanzata, per inciso." affermò Pietro, aggiungendo qualcossa al discorso di Cain. "E... beh, per quello che può valere, Cain, ti posso dire che non è arrabbiata come lo era una volta..."
 
"Capisco. Non me la vuole ancora perdonare, eh?" affermò Cain con una breve risata amareggiata. "Ma... basta con l'esposizione! Non siamo qui per fare un flashback, ma per allenare i nostri compagni! Allora, quale di voi graziose signorine vuole un incontro con il sottoscritto? Prometto che sarò gentile... no, non in quel senso, prima che a qualcuno vengano strane idee!"
 
"Meglio che diamo inizio agli allenamenti, sennò qui la discussione degenera..." disse Drew, mettendosi una mano sulla fronte e scuotendo la testa. Ortilla sbattè gli occhi e inclinò la testa da un lato, non del tutto sicura di cosa avesse voluto dire Cain... ma Hitomi sembrava aver capito, visto che voltò la testa dall'altra parte con espressione vagamente disgustata...
 
"Certo che questo posto è quanto di più... incredibile io abbia visto in vita mia..." affermò Vera a voce bassa. "E non lo dico necessariamente in senso buono..."
 
 
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Julia, Florinia e Cain avevano guidato Max, Hitomi ed Ortilla in una grande sala del covo della resistenza... una sala che sembrava quasi uno stadio in miniatura, come quelli di una Palestra di Pokemon, sotto una cupola di pietra alla quale erano appese delle lampade alogene che diffondevano una fioca luce sulle arene sottostanti. Attorno alle arene si trovavano degli spalti, abbastanza perchè un piccolo gruppo di spettatori potesse sedersi ed assistere agli scontri che si sarebbero tenuti. Drew e Vera, assieme a due dei loro Pokemon - rispettivamente, Blaziken ed Absol - si erano già accomodati, e con loro c'erano anche Pietro, Vittoria e Fern.
 
"Sono curiosa di vedere come si battono i campioni di Pokemon di questo continente." affermò Vera, guardando mentre i contendenti prendevano i loro posti. Max e Julia avevano preso il ring più vicino alla tribuna, mentre Hitomi e Florinia avevano preso quello più a lato, ed Ortilla e Fern avevano scelto un altro quadrato un po' più distante. "Pietro, Vittoria... voi ne sapete già qualcosa, immagino."
 
"Beh, con Julia... Max si può aspettare un attacco frontale fin dall'inizio, e doovrà stare attento agli attacchi Autodistruzione ed Esplosione dei Pokemon di Julia. Sai com'è, Julia adora le esplosioni... e le sue Voltorb ed Electrode non potevano certo non conoscere questo tipo di mosse!" affermò Vittoria. "Di noi, direi che è Julia quella più orientata su un attacco rapido e soverchiante, ma se Max riesce a resistere alla prima ondata, credo che abbia delle buone possibilità di vincere."
 
"Per quanto riguarda mia sorella..." rispose Fern con fare disinteressato. "Lei preferisce prendersela comoda e usare le capacità dei suoi Pokemon... in particolare della sua Cradily... per far stancare man mano gli avversari e prenderli per sfinimento. Bah, in ogni caso, non credo proprio che quella mocciosetta con lo Sceptile abbia ciò che serve per affrontare mia sorella."
 
"Per quanto riguarda Cain..." affermò Pietro. "Beh, lui usa molti Pokemon di tipo Veleno, come immagino che vi aspetterete già. E' bravo a cambiare tecnica al volo, e non credo di poter dare una strategia univoca. Però una cosa è certa, ha una squadra abbastanza varia, ed è in grado di affrontare una grande quantità di avversari."
 
"Capisco..." disse Drew, rivolgendo poi lo sguardo al quadrato più vicino, dove Max e Julia avevano già fatto uscire i loro Pokemon. Max aveva ovviamente scelto il suo Swampert, ritenendolo la scelta più indicata contro un gruppo di Pokemon Elettro... mentre Julia aveva mandato in campo un Pokemon che Vera e i suoi compagni non avevano mai visto prima: un piccolo scoiattolo dal pelo prevalentemente bianco, tranne il dorso, tutta la testa (eccetto la faccia), la coda e le orecchie nere. La coda aveva la forma di un fulmine, mentre le orecchie erano tonde con la parte interna gialla nella parte più esterna e bianca in quella più interna. Le guance era gialle, aveva un minuscolo nasino nero e grandi occhi neri, e dagli arti anteriori si dipartiva una sottile membrana di colore gialla che si estendeva tra le braccia e le gambe, formando una sorta di paracadute che la creatura usava per planare.
 
"Emo, emolga!" esclamò la buffa creatura, facendo un salto in aria e aprendo la membrana che usava per fluttuare. Max restò per un attimo stupefatto, non avendo mai visto un Pokemon come quello prima di allora... e subito dopo consultò il suo Pokedex per saperne qualcosa di più. Con sua grande sorpresa, il Pokedex non rivelò alcuna informazione, limitandosi a mostrare l'immagine del Pokemon simile ad uno scoiattolo... e subito dopo, lo schermo venne ricoperto da un segnale di statico.
 
"Pokemon sconosciuto. Nessuna informazione disponibile." disse la voce computerizzata del Pokedex di Max.
 
"Accidenti... temo che il mio Pokedex non sia stato ancora aggiornato." affermò il ragazzino con gli occhiali. "Che tipo di Pokemon è quello? Non l'ho mai visto prima, anche se assomiglia molto ad un Pikachu..."
 
"Questo, ragazzo mio, è un Emolga, un Pokemon di tipo Elettro/Volante che è stato scoperto nel continente di Unima! E' veloce, e può evitare gli attacchi di tipo Terra grazie alle sue ali che gli consentono di spiccare brevi voli! Quindi, mi dispiace dirti che mentre è vero che i suoi attacchi Elettro non servranno a niente contro il tuo Pokemon Acqua/Terra, nessun attacco di tipo Terra che tu possa usare farà alcunchè al mio Emolga!"
 
"Emolga!" esclamò il Pokemon Petauro, facendo un vivace segno di vittoria rivolto a Max.
 
Max accolse la cosa con relativa nonchalance. "Beh, la cosa non fa più di tanta differenza per me." affermò, mentre il suo starter corrugava la fronte e si apprestava a sostenere lo scontro con Emolga! "Il mio Swampert ed io ci siamo allenati anche per combattere contro avversari che non possono essere colpiti da mosse di tipo Terra, e ora te ne daremo una dimostrazione! Swampert, apriamo con un attacco Maledizione!"
 
"Swamp!" esclamò il Pokemon Acqua/Terra, puntando le zampe a terra. Un'aura di luce rossa si accese per un attimo attorno al suo corpo, aumentando la sua potenza offensiva e le sue difese, al prezzo di diminuire la sua velocità, e Julia per un attimo fu convinta che il corpo del Pokemon di Max fosse diventato un po' più grande.
 
"Vedo che sai giocare bene le tue carte, ragazzino." affermò Julia. "Ma aspetta di vedere cosa sa fare il mio piccolo Emolga! E' ora di dare spettacolo, piccolo amico! Usa Acrobazia!"
 
"Emolga!" esclamò il Pokemon Petauro. Emolga spiccò il volo, e si gettò in picchiata verso Swampert, eseguendo uno spettacolare avvitamento a mezz'aria e colpendo Swampert in faccia al momento dell'atterraggio! Swampert indietreggiò, scuotendo la testa irritato mentre lo scoiattolo volante si allontanava con una capriola all'indietro e si teneva in sospensione accanto alla sua allenatrice, quasi stesse sfidando l'avversario a fargli vedere come avrebbe reagito.
 
"Questa mossa non l'avevo mai vista prima..." disse Vera, meravigliata. "E' una mossa di tipo Volante, immagino." 
 
Vittoria annuì lentamente. "Esatto. Di solito Acrobazia non è una mossa particolarmente potente. Tuttavia, se il Pokemon che la usa non tiene con sè alcun oggetto, la sua potenza è raddoppiata." spiegò. "Max avrà bisogno di una nuova strategia se vorrà avere la meglio su quel Pokemon."
 
In effetti, il ragazzino con gli occhiali si era già reso conto che un attacco diretto con Swampeert sarebbe stato probabilmente destinato al fallimento, e stava pensando a come fare per rivolgere il principale vantaggio di Emolga - la sua velocità - contro di lui. "Hmm... okay, Swampert, per adesso resta dove sei..." disse Max, aggiungendo qualcosa a bassa voce in modo che la sua avversaria non sapesse cosa stava tentando. Swampert annuì con aria sicura, e restò fermo dov'era, ad attendere il prossimo attacco di Emolga. Sembrava che volesse fare finta di essere stato spiazzato dalla velocità dell'avversario...
 
"Hm? Non vuoi attaccare? Va bene, non è un problema, attaccherò io!" affermò Julia, lasciandosi prendere la mano dalla foga della battaglia. "Facciamogli una sorpresina esplosiva, che ne dici, Emolga? Usa un attacco Doppioteam, e poi... Eterelama!"
 
"Emo molga!" esclamò lo scoiattolo volante elettrico, volando in circolo e lasciandosi dietro una serie di immagini residue semitrasparenti, che davano l'impressione che il Pokemon Elettro/Volante si fosse moltiplicato. Tutti assieme, gli Emolga falsi e quello vero si fermarono e fendettero l'aria con le membrane che si estendevano tra le loro zampe! Diversi fendenti di luce si dipartirono dalle ali dei Pokemon elettrici, e piovvero fitti addosso a Swampert, creando per un istante uno spettacolare mosaico di luce a mezz'aria... ma Swampert, ben sapendo che soltanto una di queste era quella autentica, restò al suo posto e ricevette il colpo, che non riuscì a fare molto di più che farlo indietreggiare di un passo. Nel momento in cui l'Eterelama andò a segno, Swampert si illuminò di rosso, e delle nuvolette di vapore fuoriuscirono dalla sua pelle, come se l'umidità che lo ricopriva stesse evaporando tutta in una volta. Capendo che l'avversario stava tentando qualcosa, ma non sapendo esattamente che cosa, Julia sbattè gli occhi meravigliata... e anche il suo Emolga restò fermo a mezz'aria con espressione di rammarico. Evidentemente, aveva capito prima della sua allenatrice cosa stava succedendo. 
 
"Cosa?" esclamò Julia. "Che... che significa? Credevo che Swampert stesse cercando di difendersi e basta..."
Swampert sorrise con aria decisa e si acquattò su tutte e quattro le zampe, come se stesse preparando a caricare... e un attimo dopo, l'energia che aveva accumulato esplose sotto forma di un'ondata dirompente di pura forza distruttiva, che travolse Emolga e lo scagliò a terra con un breve squittio di sorpresa, facendolo rimbalzare un paio di volte sul terreno. Lo scoiattolo volante si rialzò scuotendo la testa, e riuscì a rimettersi in guardia, ma l'attacco di Swampert lo aveva lasciato indebolito e frastornato.
 
"Stavo usando un attacco Pazienza. Il Pokemon resta fermo per un po', assorbendo i colpi sferrati dall'aversario, e poi restituisce i colpi subiti con gli interessi." spiegò Max. "Certo, è una mossa abbastanza rischiosa, ma se è usata al momento giusto, può essere molto utile."
 
"Heh. E bravo, ragazzino. La mia strategia mi è... esplosa in faccia!" rispose Julia, richiamando il suo Emolga prima che potesse subire un altro attacco. "Basta così, Emolga, hai comunque fatto un buon lavoro. E... ammetto che sei in gamba, ragazzino. Non sono molti gli allenatori che hanno l'accortezza di addestrare uno Swampert in modo che possa gestire anche un Pokemon Volante. Adesso però... voglio vedere se sarai in grado di affrontare il resto della mia squadra! Vai, Electrode! E' il momento di fare un po' di fuochi d'artificio!"
 
"ELECTRODE!" esclamò il Pokemon simile ad una Pokeball gigante, apparendo in una scia di luce al posto di Emolga. Max e il suo Swampert si prepararono, cercando di immaginare che altre mosse avrebbe potuto usare Electrode a parte Autodistruzione od Esplosione...
 
 
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La battaglia tra Hitomi e Florinia stava proseguendo, e per il momento Hitomi era riuscita a tenere testa in maniera più che adeguata al Cacturne con il quale Florinia aveva cercato di metterla alla prova. Il Walrein della ragazzina di Hoenn aveva presto preso un notevole vantaggio sul Pokemon simile ad un cactus umanoide, che in quel momento stava indietreggiando dopo essere stato colpito in pieno da un attacco Gelodenti del tricheco... ma ancora una volta, anche davanti a quella dimostrazione di forza da parte dell'avversaria, Florinia era rimasta completamente impassibile, osservando la scena come se la battaglia fosse cosa che non la riguardava.
 
"A Cacturne si richiede di usare Sbigoattacco." disse Florinia, anticipando il successivo attacco della ragazzina e del suo Pokemon tricheco. Walrein fece per scagliarsi contro il suo avversario per colpirlo nuovamente, ma Cacturne scomparve davanti ai suoi occhi e riapparve attaccato a lui, sferrando un colpo micidiale al ventre del Pokemon Ghiaccio/Acqua, che lo lasciò senza fiato per un istante. Hitomi sgranò gli occhi, preoccupata per il suo Pokemon... ma quando Walrein si rimise in guardia, la ragazzina mise da parte la sua classica espressione stoica e sfoderò un ghigno sicuro, vedendo che il Pokemon di Florinia si era esposto ad un contrattacco!
 
"Walrein, rispondi con Corposcontro!" esclamò Hitomi. Il Pokemon simile ad un tricheco emise un potente ruggito prima di afferrare l'avversario tra le pinne anteriori, e scagliarsi in avanti con tutta la sua potenza, travolgendo Cacturne e scagliandolo a terra con violenza. Hitomi strinse un pugno davanti a sè, e il suo ghigno di vittoria e di fierezza si allargò. "Ottimo! Continua così, Walrein, ce l'abbiamo in pugno! Avanti, ancora un po' di animo, e sconfiggiamo Cacturne!"
 
"Waaaaalrein!" esclamò il Pokemon tricheco, battendo le pinne davanti a sè come se stesse applaudendo.
 
Tuttavia, Florinia fu di diverso avviso, e vedendo che il suo Cacturne stava barcollando, decise che era meglio farlo riposare un po'. "Ritirare Cacturne. Sostituzione necessaria." disse con la sua voce atona. "Rimpiazzo scelto. Cradily."
 
"Crrrradily!" esclamò lo strano Pokemon di tipo Erba/Roccia, apparendo davanti a Walrein ed aprendo i tentacoli che aveva attorno alla testa, in modo da sembrare più grande. Hitomi corrugò la fronte, non sapendo esattamente come comportarsi di fronte ad un Pokemon tanto inusuale... ma non si fece intimorire, e diede un nuovo ordine al suo Walrein.
 
"Hmm... un Pokemon di tipo Erba/Roccia, eh? Adesso sì che la situazione si fa difficile." affermò. "Comunque, Walrein, resta fermo dove sei, e usa Protezione! Forza, possiamo battere anche questo Pokemon!"
 
Il tricheco grugnì, e mentresi proteggeva con uno schermo di luce della durata di pochi istanti, mostrò a Cradily le sue zanne d'avorio incrostate di ghiaccio. Si stava preparando ad usare un altro attacco Gelodenti, che sprabilmente avrebbe messo fuori causa rapidamente il Pokemon fossile. "Walllll!"
 
"Eccesso emozionale. Il soggetto dipende troppo da sentimenti inutili e dannosi al fine di sviluppare la propria tecnica di lotta." sentenziò Florinia. "Cradily. Radicamento."
 
La Pokemon fossile fece crescere delle radici lunghe e sottili, simili a serpenti, e li infilò nel pavimento, ancorandosi ad esso con tutta la forza di cui era capace. Le sue radici iniziarono ad assorbire sostanze nutritive dal terreno, e Hitomi vide che la Pokemon avversaria si stava potenziando.
 
"Di cosa stai parlando, Florinia?" chiese la ragazzina, colta di sorpresa dalle parole dell'esperta di Pokemon Erba. "Stai dicendo che mi faccio prendere troppo dale mie emozioni? Ma... beh, anche se non sono esattamente la bambina più emotiva che conosco, sono convinta che anche le emozioni servano per allenare i Pokemon. Come si fa a stabilire un rapporto con i propri Pokemon senza affetto e fiducia?"
 
"Errato. Dobbiamo epurare i sentimenti dal nostro modo di allenare i Pokemon. I sentimenti sono un orpello inutile e dannoso." rispose Florinia, atona come un computer. "La tecnica è l'unica cosa che conta per un allenatore degno di questo nome. Cradily, si richiede di usare Tossina."
 
"Crad crad!" esclamò Cradily, rilasciando dalla bocca una nube di vapore violaceo che si espanse rapidamente attorno alla Pokemon fossile e avanzò lentamente ma con decisione verso Walrein, creando una sorta di barriera gassosa attorno a lei, e impedendo all'avversario di avvicinarsi. Con un grugnito preoccupato, Walrein si ritirò un po', in modo da non respirare i vapori tossici, e Florinia approfittò del momento per attaccare.
 
"Cradily. Si richiede uso di Rocciotomba." disse Florinia, la voce che non si alzava nemmeno un po' di tono. La strana creatura obbedì all'istante, alzando i tentacoli e creando delle rocce affilate che appparvero dal nulla proprio sopra la testa di Walrein, che alzò la testa preoccupato appena in tempo per vedersele precipitare addosso! Riuscì a scivare il primo colpo, ma era troppo grossso e pesante per evitare il resto, e diverse rocce gli caddero addosso, colpendolo alla schiena!
 
"Attento, Walrein!" esclamò Hitomi allarmata. Walrein muggì per il dolore e scivolò a terra, ma riuscì a tenere duro e rialzarsi... soltanto per constatare, con suo grande disappunto, che le rocce erano piovute attorno a lui e si erano piantate nel terreno, impedendogli di muoversi con rapidità! "Accidenti... questa non ci voleva, adesso siamo bloccati!"
 
"La dimostrazione è lampante." disse Florinia, senza alcuna partecipazione. "I sentimenti offuscano il pensiero e impediscono di ricorrere ad una strategia oculata. Un allenatore di Pokemon degno di questo nome non può basarsi su essi. Votazione globale, D."
 
Ma aveva fatto i conti senza la testardaggine di Hitomi. La bambina dai capelli rossicci storse il naso e scosse la testa, rifiutandosi di sottostare ai giudizi di quella donna. "Beh? Dove siamo, a scuola? Noi siamo qui per diventare più forti e affrontare il Team Meteora, e non per farci dare i voti!" affermò. "E se credi che il tuo giudizio voglia dire qualcosa per noi, temo di doverti deludere, signorina Flobot. Tocca a te, Walrein. Usa Grandine."
 
Gli occhi del Pokemon Spaccagelo si illuminarono di una brillante luce azzurra... e dal nulla, una raffica di pezzi di ghiaccio grandi come chicchi d'uva cominciò a precipitare sul quadrato, cogliendo di sorpresa Cradily, che era rimasta ancorata a terra grazie alle sue radici! La Pokemon Erba/Roccia agitò i tentacoli allarmata e cercò di proteggersi come meglio poteva, ma non poteva muoversi da lì, e fu costretta a ricevere una raffica di grandine addosso!
 
"Cradily. Questa dimostrazione di sorpresa è inopportuna." disse Florinia. Ancora una volta, manteneva quel fare privo di emozione che dava sui nervi ad Hitomi. "Si richiede di usare Accumulo."
 
Cradily spalancò la bocca, come se dovesse ingoiare un boccone enorme, e la aprì al punto che Hitomi pensò seriamente che avrebbe potuto ingoiare intero un bambino... poi, prese una grossa boccata d'aria e gonfiò il suo corpo, che diventò un po' più grande, e in grado di resistere meglio alla grandine che le pioveva addosso. Hitomi corrugò la fronte, vedendo che la sua avversaria si stava preparando a subire il colpo successivo... ma non si fece intimorire e reagì con decisione.
 
"Mostriamo a questa signorina che non è lei l'unica a saper usare la strategia." disse Hitomi. "Ora che Grandine sta continuando a cadere... è il momento di sferrare un attacco Bora!"
 
"Walreeeeeeiiiiin!" esclamò Walrein, rilasciando il respiro in una potente ventata di aria gelida mista a neve e ghiaccio direttamente addosso all'impreparata Cradily! La pianta preistorica cercò di ripararsi come poteva, facendo ricorso anche alla sua massa corporea aumentata, ma il colpo era troppo potente perchè lei potesse resistere, e la ventata gelida, assieme ai pezzi di ghiaccio che ancora fluttuavano in aria, la travolse in pieno, mandandola a terra!
 
Hitomi annuì soddisfatta, vedendo che la sua tecnica aveva funzionato, racchiudendo Cradily in un blocco di ghiaccio sottile che si infranse un istante dopo, lasciando il Pokemon preistorico frastornato e tremante. "Sembra che avere dei sentimenti non sia poi tanto inutile, eh, Florinia?" affermò Hitomi. "Non è poi tanto male essere in sintonia con il proprio Pokemon. Permette di formulare delle strategie che altrimenti non si penserebbero neanche. Non ho forse ragione, Walrein?"
 
IL tricheco annuì, squadrando Florinia e Cradily con decisione. "Rein!"
 
Ma l'esperta di Pokemon Erba non fu convinta. Con un movimento della testa che esprimeva dissenso, la giovane donna richiamò Cradily, immaginando che a quel punto la battaglia fosse persa. "I risultati di questo scontro possono essere considerati una mera aberrazione." affermò. "Finchè il soggetto Hitomi non avrà rinunciato alle irregolarità conosciute come emozioni, le sue prestazioni resteranno insoddisfacenti. Votazione globale, D. Sessione finita."
 
Mentre la grandine cessava lentamente, Walrein scosse la testa, convinto che Florinia non sapesse cosa stava dicendo, e sperando che la sua allenatrice non si stesse lasciando convincere dalle sue sciocchezze. Per fortuna, Hitomi era troppo intelligente per ascoltare Florinia, e Walrein fu contento di vedere Hitomi che gli si avvicinava sorridendo lievemente, e accarezzandogli la testa. "Non ti preoccupare, Walrein. So capire chi devo e non devo ascoltare. Non rinuncio alle mie emozioni per diventare più forte." affermò, per poi alzare la testa e parlare a Florinia, che si stava allontanando con indifferenza. "Scommetto che ti senti forte, vero, Flobot? Credi di saperne più di tutti, eh? Beh, sai che ti dico? Fai pure. Io non ho il tempo nè la voglia di stare dietro ad una vigliacca come te."
 
Florinia restò indifferente, ma se qualcuno avesse potuto vederla, avrebbe visto brillare qualcosa dietro le lenti dei suoi occhiali... per un istante, prima che lei soffocasse quella scintilla di emozione...
 
 
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"Alty, usa Dragodanza... e poi Dragospiro!" esclamò Ortilla, guidando il suo unico Pokemon mentre combatteva con tutte le sue forze contro il Pokemon che Cain aveva mandato in campo: un Nidoking, un Pokemon bipede di tipo Terra/Veleno, con caratteristiche sia da rettile che da mammifero, coperto da una spessa corazza violacea che diventava bianca sul torace e sulla pancia, due lunghe corna sul naso e sulla fronte e le orecchie tonde e grandi dal bordo frastagliato. Aveva una lunga coda corazzata, e le sue braccia erano corazzate e robuste, mentre sulla schiena si drizzavano una serie di aculei purpurei che scorrevano lungo la spina dorsale. Sembrava decisamente aggressivo e ben allenato, e stava dando del filo da torcere al Pokemon Drago/Volante di Ortilla!
 
"Nidoking, prego... usa Velenocoda!" esclamò Cain, e mentre Alty eseguiva una breve danza a mezz'aria, e poi soffiava dal becco una fiammata bluastra contro il suo avversario, Nidoking eseguì una giravolta su sè stesso e cercava di colpire il Pokemon Drago/Volante con la coda avvolta da una sottile coltre di miasma viola. I due colpi si intercettarono a mezz'aria, e dal punto in cui si incontrarono scaturì una potente esplosione che scagliò indietro i due Pokemon, assordndo per un istante anche i due allenatori! Nidoking, più abituato a quegli scontri, riuscì a tenersi in equilibrio e a rimettersi in guardia, ma Alty si ritrovò scagliato verso il pavimento, e a malapena riuscì a sbattere le ali e a tenersi in volo! Con determinazione, si alzò in volo e cercò di ripartire all'attacco, ma Nidoking fu più veloce di lui... e prima di poter capire cosa stesse accadendo, Alty si ritrovò con l'avversario davanti, le zamme sguainate e pronte a colpire! "Ed ora, Nidoking... diamo ad Altaria un'esperienza che gli darà un brivido! Usa Tuonopugno!"
 
"King!" esclamò Nidoking, sferrando un poderoso destro con il braccio elettrificato e centrando Alty in pieno petto e trasmettendogli una scarica elettrica che gli strappò un acuto stridio di dolore, prima di scagliarlo sul quadrato con aria stordita!
 
"Alty! Alty, come stai, va tutto bene?" chiese preoccupata Ortilla, andando a vedere come stava il suo Pokemon. Con un cinguettio acuto, Alty scosse la testa e guardò verso la sua giovanissima allenatrice, annuendo per tranquillizzarla. "Meno male, Alty... mi dispiace, temo che dovrò ancora fare un bel po' di strada prima di essere un'allenatrice forte come Cain e i suoi amici..."
 
"Altarrr..." mormorò Alty, facendole un cenno amichevole alla sua allenatrice.
Cain e il suo Nidoking si avvicinarono ad Ortilla e ad Alty, e il ragazzo dai capelli viola tese una mano per congratularsi con lei. "Ma siete in gamba lo stesso. Magari la vostra tecnica lascia un po' a desiderare, ma è solo perchè non avete quasi mai combattuto sul serio finora." disse gentilmente. "Nulla che l'allenamento non possa compensare. E comunque, vedo che il tuo Alty possiede delle mosse molto utili. Se continuerete così, vedrete che ben presto sarete in grado di competere con me, e magari anche di superarmi."
 
"Grazie, Cain. Sei molto gentile." affermò Ortilla. "Beh... allora, a questo punto, tanto vale riprendere! Io ed Alty... vorremmo essere in grado di dare una mano il prima possibile contro il Team Meteora!"
 
"Altaria!" affermò Alty, aprendo le ali e muovendole su e giù.
 
Il Nidoking di Cain tese una mano verso Altaria e lo aiutò a rialzarsi, mentre il ragazzo dai capelli viola faceva una risata bonaria e strizzava un occhio ad Ortilla. "Con immenso piacere! E domani, non appena avremo un po' di tempo, ti accompagnerò a catturare qualche Pokemon. La Foresta Malachite, qui vicino, è uno dei pochi luoghi in cui si possono ancora trovare Pokemon in abbondanza, e sono sicuro che potrai catturare o trovare qualche utileaggiunta alla tua squadra!"
 
"Già... così magari Alty non si sentirà più solo, vero?" chiese Ortilla al suo Pokemon, con un sorriso raggiante. Il Pokemon Drago/Volante rispose aprendo maestosamente le ali e cinguettando in segno di assenso, per poi riprendere posizione a fianco di Ortilla, pronto per un altro scontro!
 
"Bravi, questo è lo spirito giusto!" esclamò Cain. "Riprendiamo pure, Nidoking! Credo che sarà una sfida eccitante!"
 
Il Pokemon Terra/Veleno si mise in guardia e ghignò sottilmente, pronto ad un nuovo scontro...
 
 
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"Davvero niente male. Devo dire che Julia, Florinia e Cain stanno dando non poco flo da torcere ai nostri amici." affermò Vera con fare impressionato. "Avevi ragione tu, Vittoria... sono veramente degli allenatori molto abili!"
 
"E questo è niente... la resistenza può contare su elementi anche più forti!" affermò Pietro, seduto dietro di lei con le mani dietro alla nuca. "Aspettate di incontrare Amalia e Titania... loro sì che vi lasceranno a bocca aperta!"
 
"Sono tra le allenatrici più forti di tutto il continente di Reborn... al punto che penso che potrebbero seriamente pensare di ottenere un posto come Superquattro, una volta che a Reborn avremo una Lega Pokemon come si deve." disse la vocetta acuta di Heather, attirando l'attenzione di Vera e dei suoi compagni. La ragazzina castana guardò nella direzione da cui era provenuta la voce e vide, con un certo sollievo, che Heather e Shelly erano venute ad assistere anche loro agli scontri che si stavano tenendo in quell'arena. La bambina dai capelli fucsia sembrava un po' sollevata rispetto a prima, e Vera pensò che passare un po' di tempo con la sua migliore amica non aveva fatto altro che aiutarla. "Ciao, Vera. Ciao, Drew. Scusate se mi sono allontanata, ma... avevo troppe cose a cui pensare, e... non me la sentivo di restare qui. Adesso però... mi sento meglio."
 
"Ci fa piacere, Heather!" rispose Vera, sorridendo amichevolmente, e poi spostandosi in modo da fare spazio alle due amiche sulla tribuna. "Perchè tu e Shelly non vi sedete qui? Mio fratello e le sue amiche stanno favvero facendo scintille!"
 
"Beh... s-se... se non diamo d-disturbo... allora sì, ne... saremmo molto felici!" rispose Shelly, sedendosi accanto a Vera e facendo cenno ad Heather di mettersi accanto a lei a sua volta. Vera si avvicinò un po' a Drew, lasciando che Heather e Shelly avessero un po' di spazio per loro... e poi guardò verso Drew, strizzandogli argutamente l'occhio! Il ragazzo dai capelli verdi, dal canto suo, aveva intuito a che gioco stesse giocando Vera... e complimentandosi privatamente con lei per aver imparato qualche trucchetto, rispose con lo stesso gesto, facendole un occhiolino prima di concentrarsi nuovamente sulle battaglie che si svolgevano là sotto...
 
"Hmm... per me, questi due sono proprio cotti." mormorò tra sè Vittoria, stando attenta a non farsi sentire dagli interessati... "E' solo che... vogliono fare un po' i preziosi. Per qualche motivo, credo che sarà interessante vedere come va..."
 
 
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Quella notte, nel profondo della Foresta Malachite...
 
"Molto bene, Zel... allora è questo il punto più adatto. Io... non so molto di queste cose, quindi mi affido alla tua esperienza." disse a voce bassa Taka, rivolto alla figura incappucciata e vestita di nero, i cui lineamenti androgini e la cui carnagione pallida erano appena visibili sotto il cappuccio che indossava, dello stesso colore dei suoi lunghi capelli, che stava in piedi accanto a lui, davanti ad un macchinario dall'aspetto futuristico ed inquietante.
 
"Tutto è stato calcolato." affermò il comandante del Team Meteora di nome Zel, la cui voce suonava stranamente femminile. "Da qui, i quartieri Diaspro e Berillio rientreranno nel raggio d'azione del PULSE. Tra non molto, la resistenza dovrà rendersi conto di avere a che fare con qualcosa che loro non potranno gestire."
 
Taka sospirò, e guardò verso il macchinario, all'interno del quale si vedeva qualcosa che si muoveva... una figura massiccia, composta da una moltitudine di liane intrecciate tra loro, che sembrava agitarsi per lo sconforto, non sopportando la posizione in cui si trovava. "Certo... se solo potessimo evitare di fare del male a questo povero Pokemon, la cosa mi andrebbe meglio." affermò. "Non che quello che stiamo facendo sia molto giusto già di per sè. Stiamo praticamente scacciando tante persone innocenti dalle loro case."
 
Zel scosse la testa, e quando parlò di nuovo, la sua voce suonava un po' più bassa e dall'accento maschile. "Non possiamo permetterci questi sentimentalismi, Taka, e tu lo sai." affermò. "Siamo arrivati ad un punto cruciale. Tra non molto, quando Reborn City sarà diventata una città fantasma... il sogno per cui tanti di noi hanno rinunciato a tutto il resto, diventerà una realtà."
 
"Spero che ne valga la pena..." mormorò Taka, avvicinandosi al Pokemon imprigionato all'interno del macchinario. Quest'ultimo sembrò calmarsi un po', quasi si fidasse almeno in parte del giovane comandante del Team Meteora, che gli fece una carezza e lo tranquillizzò con le parole.
 
"Mi dispiace... sopporta ancora un po', okay? Vedrò di liberarti non appena posso..."
 
 
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CONTINUA...
 
Note dell'autore: Spero che vi siano piaciute le scene con Heather e Shelly. Sapete, loro diventeranno due personaggi principali, più avanti nella serie, e quindi sto cercando di dare loro un certo spazio già adesso. Shelly avrà modo di dare prova di sè tra non molto, quindi abbiate giusto un po' di pazienza. Per quanto riguarda Heather... beh, il mio scopo è quello di dipingerla come una bambina traumatizzata che cerca di difendersi meglio che può, ma che segretamente vorrebbe essere come i bambini della sua età e comportarsi in maniera spensierata, e spero di aver dato questa idea.
 
Inoltre, spero che le battaglie con Julia e Florinia vi siano piaciute. Sarà interessante vedere come si evolveranno questi personaggi... 
 
Il PULSE sta per fare il suo ingresso in scena, e per Reborn City sta per iniziare un nuovo incubo. Tenetevi forte, perchè tra non molto sarà di nuovo il momento di entrare in scena per Vera e i suoi compagni... riusciranno a fermare il Team Meteora ancora una volta? Al prossimo capitolo l'inizio della risposta!
 
A presto, e recensite se potete! 
       
  
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