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Autore: SSJD    25/03/2015    5 recensioni
Doveva essere una OS, la prima volta di Pan... Ma dopo ben nove NON prime volte, ne è uscito un racconto a più capitoli che spero possa piacervi...
Buona lettura!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Goten, Pan, Trunks, Vegeta | Coppie: Bra/Goten, Bulma/Vegeta, Gohan/Videl , Pan/Trunks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Trunks x Pan'
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Quando suonai alla porta, fu Videl ad aprirmi e ad accogliermi con un gentilissimo:
“Buongiorno Trunks! Buon sabato! Cosa fai da queste parti? Stai andando via?” mi chiese indicando lo zaino che portavo in spalla.
“No…cioè…volevo dire…sì…veramente. Ero venuto a prendere Pan. Speravo di passare il fine settimana…al mare…con lei. È in casa?” chiesi non sentendo le auree né di Pan, né di Gohan, nelle vicinanze.“Oh, mi spiace…ma non l’avevi avvisata che sareste andati via? C’era l’open day, all’università. È andata con suo padre a prendere informazioni sulle diverse facoltà. Ma tornerà fra poco! Vuoi entrare? Così l’aspetti e ti offro una fetta di torta che ho appena sfornato. Ti va?” mi chiese allegramente.
Come potevo dirle di no? Videl era famosa nel preparare le torte e una fetta l’avrei mangiata volentieri. Mi fece accomodare e, subito dopo, arrivò con un piattino con una grossa fetta di torta alle more con a fianco una forchettina d’argento.
“Grazie! Per fortuna non è alle fragole…sono allergico (*)” le dissi sorridendo.
“Oh, Non avrei potuto farla alle fragole…anche Pan è allergica…che coincidenza!” mi spiegò lei allegra, come se non lo sapessi. Poi, dopo una breve pausa continuò:
“E così andate fuori, per il weekend, giusto?” mi chiese con un tono di voce tranquillissimo. Probabilmente voleva informarsi solo su dove andavamo, ma in quel momento realizzai che, effettivamente, stavo parlando con la mia futura suocera e la cosa mi fece andare nel panico più totale. La torta mi andò di traverso e iniziai a tossire, battendomi un pugno sul torace nella speranza che il boccone malefico abbandonasse le mie vie respiratorie.
“Oddio, Trunks! Aspetta, ti prendo un po’ d’acqua” mi disse preoccupata alzandosi.
Tornò qualche istante dopo, con un bicchiere colmo. Lo bevvi tutto d’un fiato e lo appoggiai sul tavolino di fronte a me, con un timido: “Grazie”
Appena mi fui ripreso, dopo qualche colpo di tosse, le dissi:
“Scusa, Videl…Ehm…sì, volevo portare Pan al mare. Mia madre ha una casa, sulla Spiaggia del Sud…Pensavo le facesse piacere passare un paio di giorni fuori città…” spiegai timidamente, sperando di avere il suo consenso.
“Mi sembra un’ottima idea! Ne sarà sicuramente felice. Pan adora il mare!” mi disse allegra, facendomi un sorriso.
“Già, lo so…anche a me piace molto…” risposi pensando a quante cose avessimo in comune, Pan ed io.
“Vuoi un’altra fetta di torta? Vedo che ti è piaciuta!” mi chiese constatando che il mio piattino era ormai vuoto.
“Eh? No, no grazie! Era veramente deliziosa!”
“Eddai, non fare complimenti! Non vorrai mica che se la mangi tutta Gohan, o Pan, vero?” insistette.
“Ok, allora ne prendo un altro pezzettino, se non ti spiace. Grazie!”
Videl si alzò, prese il piattino dalle mie mani e lo portò in cucina assieme al bicchiere vuoto. La guardai allontanarsi verso la cucina e mi trovai a pensare a quanto mia suocera assomigliasse fisicamente a Pan, nonostante la differenza di età. Mi guardai in giro e vidi delle foto appese al muro. Strano, non le avevo mai notate durante le non poche visite che avevo fatto a Pan, negli ultimi tre anni. Ad un tratto ne vidi una, che richiamò la mia attenzione. C’era ritratto un Mr. Satan con ancora tutti i capelli sulla testa e con in braccio una bambina dai capelli corvini, molto simile a Pan e, a fianco a loro, una donna bellissima, con dei lunghi capelli neri che circondavano un viso dalla pelle nivea e dei bellissimi occhi color azzurro cielo, molto simili a quelli di mia madre.
“È mia madre” mi sentii dire da Videl che, nel contempo, era tornata dalla cucina, con un’altra fetta di torta.
“È…È…bellissima…Ti somiglia molto” dissi distrattamente, tenendo lo sguardo fisso sulla foto.
“Ah, grazie!” disse lei facendo un risolino dovuto alla spontaneità del mio complimento, indirettamente rivolto a lei.
Sentendola ridere, divenni tutto rosso, mi voltai e, imbarazzato, le dissi:
“Oh, scusa…Videl. Non volevo dire…cioè…mi dispiace…io…
“E di cosa? Non hai mica detto che mia madre era una racchia. Era oggettivamente bellissima. Quando sposò mio padre e rimase incinta di me, lui stesso sperò che io prendessi tutto da lei…e in parte fu così. Tieni, se poi ne vuoi ancora, ce n’è!” disse allegra porgendomi il piattino con la torta.
“Grazie! Posso dirti una cosa?”
“Spara!”
“Sono felice che tu abbia preso da tua madre e non da tuo padre. Senza offesa, ma quell’uomo è veramente…veramente…non so, un misto tra genialità e spavalderia!” le dissi ingurgitandomi gran parte del dolce che tenevo in mano.
“EHEHE, è il modo più carino che io abbia mai sentito per definirlo!” rise mostrandomi un sorriso dolcissimo, identico a quello di sua figlia. Poi continuò:
“Trunks, io dovrei fare un salto al bagno…ti spiace se…
“Oh, no, scusami…ho interrotto le tue faccende mattutine…se vuoi vado fuori in giardino ad aspettare Pan”
“No, stai. Finisci la tua torta. Potresti aprire tu la porta, se dovessero arrivare?”
“Ma certo! Non ti preoccupare!”
Videl sparì su per le scale e, immancabilmente, nemmeno un minuto dopo, suonò il campanello della porta di ingresso. Mi infilai l’ultimo pezzo di torta in bocca, lasciai il piattino sul tavolino e andai ad aprire.
“TRUNKS!” esclamò allegra Pan appena mi vide “Che ci fai qui?”
“Già, che ci fai qui? E dov’è Videl?” mi chiese Gohan con fare sospettoso inarcando un sopracciglio.
“Ciao! Videl è di sopra, al bagno” dissi distrattamente senza togliere gli occhi di dosso da Pan, che era davvero uno schianto. I miei pensieri su cosa avrei voluto farle in quel preciso momento, furono interrotti dall’aumento repentino dell’aura di Gohan, che interruppe il mio idillio chiedendomi, con una grazia degna di mio padre:
“Trunks, mi spieghi cosa ci fai QUI?”
Mi voltai e capii che sarebbe stato meglio fornire subito una spiegazione. Pan mi aveva detto che suo padre era geloso, molto geloso…geloso quasi quanto il mio. Tirai un sospiro di sollievo quando, alle mie spalle, sentii Videl scendere in tutta fretta le scale, per venire ad accogliere il marito e la figlia.
“Hey! Siete tornati! Hai visto chi è venuto a prenderti, Pan?”
“Prendermi?”
“Prenderla?”
Dissero in sequenza Videl, Pan e Gohan, voltandosi tutti verso di me e gettandomi nel più totale caos mentale.
“Ehm…sì, beh…già…ero passato a prenderti…voglio dire…a prendere…Pan…per andare al mare, se ti va, ovviamente”
Non feci in tempo a finire la frase che Pan era già sparita su per le scale, diretta in camera sua per preparare uno zaino con le sue cose.
Alzammo tutti lo sguardo al soffitto per seguire i passi molto poco aggraziati della mia fidanzata che correva nel corridoio come una pazza, avanti e indietro, per recuperare tutto l’occorrente.
“Trunks, lo prendo il costume?
Si può fare il bagno?
E la crema solare? La devo prendere?
E il salviettone c’è o lo devo portare?
Le ciabatte servono?
Il cappello?
Gli occhiali da sole?
Ma ci andiamo in volo o hai la macchina? TRUUUNKS?!?”
“Sì, prendi tutto! Anche la tuta…ci andiamo in volo…Ehehe, donne…” dissi abbassando lo sguardo e incrociando quello severo di Gohan che, con un tono degno dello sguardo che aveva, mi chiese:
“La tuta, Trunks?”
“Ehm…sì…La casa al mare ha una camera gravitazionale…Se Pan ha voglia di allenarsi un po’ con me…
“TRUNKS! PER.FAVORE! Non dire mai più, nella stessa frase, ‘Pan’, ‘ha voglia’ e ‘con me’…è la mia bambina…potresti evitare di trovare frasi allegoriche per dirci cosa andate a fare al mare?” mi disse Gohan che stava evidentemente controllando l’ulteriore incremento della sua aura.
“Eh? Ma cosa avete tutti stamattina? Cos’è? L’arrivo della primavera, forse? Voglio portare Pan al mare perché ho voglia di stare da solo con lei…posso?” chiesi un po’ scocciato dal fatto che era già la seconda volta che si facevano allusioni su cosa andassi a fare al mare con la mia ragazza.
Non avevo programmato quel viaggio con l’idea di passare il fine settimana a letto con Pan, anche se l’idea non mi sarebbe affatto dispiaciuta, ma non era quello il motivo.
Volevo portarla al mare per passare del tempo con lei, per divertirci, fare il bagno, allenarci, pranzare e cenare assieme, prendere il sole e giocare con le biglie sulla sabbia. Cosa c’era di male? Perché tutti si aspettavano che succedesse il finimondo? E che caspita, avevo atteso io per tre anni! Cos’era tutta ‘sta fretta?
Avevo pensato di passare il fine settimana fuori perché solo l’idea di trascorrere la notte abbracciato a Pan, in quella casa sul mare, mi faceva stare bene e mi riempiva il cuore di gioia. Era evidente che però, tutti si aspettassero altro e, in quel momento, la cosa mi mise a disagio e mi fece innervosire non poco. Fu Videl a calmarmi quando, sentendomi rispondere con un tono che non era proprio da me, interruppe il marito che stava per replicare, tirandogli una gomitata nel fianco e dicendomi:
“Certo che puoi, vero Gohan?”
“Sì…sì puoi…divertitevi” rispose lui tossendo e massaggiandosi il fianco per la botta che aveva preso.
“Grazie, papà!” intervenne Pan volando letteralmente giù dalle scale e andando ad abbracciarlo.
Diede un abbraccio anche alla madre e venne a stamparmi un bacio sulla bocca prima di prendermi per mano e dirmi:
“Sono pronta, andiamo?”
“Sì…sì, andiamo…Buon fine settimana Gohan e anche a te Videl. Il tuo dolce era fantastico, mai provato niente di più squisito…e non è una frase allegorica, Gohan” dissi facendogli l’occhiolino per prenderlo in giro.
“Hey, sayan, fai poco lo spiritoso sai? Ora sparite…che ho un impegno…con il dolce di mia moglie” mi rispose facendomi un sorriso.
Uscimmo e partimmo subito in volo alla volta della Spiaggia del Sud.






(*) scusate, devo averlo letto da qualche parte che Trunks è allergico alle fragole... ;-)
   
 
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