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Autore: Miss_Sunshine    25/03/2015    2 recensioni
67th Hunger Games
Distretto Uno. Tutti pensano che i Favoriti abbiano la vittoria in tasca e siano anche un po' cattivi. Ma non sempre le cose vanno come devono e anche tra i Favoriti può esserci una ragazza un po' particolare. Questa è la storia di Stella. Una Favorita che tutto si sente tranne che questo.
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Dal testo
Guardo fuori dal finestrino e mi godo il tramonto sul mio Distretto, che diventa sempre più piccolo. Mi trovo a pensare che potrebbe essere l'ultima volta che vedo il posto dove sono nata. L'ultima volta che ho visto le persone a me care. Potrebbero essere i miei ultimi giorni di vita. Ma poi penso a quello che ho detto ad Ariel. Io ho le carte in regola per farcela. Voglio e posso vincere questi Giochi.
È ora che il Distretto Uno abbia di nuovo un vincitore.
Genere: Azione, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri tributi, Nuovo personaggio, Tributi edizioni passate, Un po' tutti, Vincitori Edizioni Passate
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Author's note.- Salve a tutti! Siamo arrivati alla fine di questa storia e, prima di lasciarvi alla lettura, volevo ringraziarvi tutti di cuore per avermi seguito in questa avventura. So che può sembrare una frase di circostanza, ma credetemi se vi dico che ha davvero significato tanto per me. Quindi grazie a tutti! <3

P.s. Alla fine del capitolo c'è un'altra piccola nota.

P.p.s. Nel capitolo precedente si era parlato della mamma di Stella che tira fuori sue foto di quando era più piccola. Se volete vederne un paio le trovate qui e qui, avevo dimenticato di inserirle nel capitolo 8 ç_ç

 

The Golden Girl

 

Capitolo 9 - Nuovi amici e nuovi inizi

 

 

Sono seduta sul divano con Ruby e stiamo guardando una replica delle interviste alla tv, cercando di stabilire chi di noi due scuota meglio i capelli. Al momento lei mi sta battendo e Amarillis cerca invano di farci togliere i piedi dai cuscini. Sapphire osserva la scena in silenzio da dietro il libro che sta leggendo senza nascondere un sorrisetto divertito. Partiamo tra qualche ora e io dovrei davvero finire di preparare la mia valigia. A quanto pare posso portarmi a casa tutti i vestiti che mi piacciono come gentile dono di Capitol City, quindi dovrei dare un'ultima occhiata all'armadio. Tra poco, promesso. Ieri pensavo che dopo aver rivisto tutte quelle immagini dai Giochi non sarei riuscita a dormire, ma a quanto pare ero così stanca che ho dormito profondamente e se anche ho avuto degli incubi non me lo ricordo.

All'improvviso squilla il telefono e Amarillis si fionda a rispondere. Noi restiamo nelle nostre attività senza distrarci più di tanto, questo genere di cose è sempre compito suo. Quando mette giù è chiaramente a disagio e si tortura le mani mentre ci raggiunge. "Stella? Il Presidente vorrebbe salutarti prima della partenza... Ti aspetta alla sua residenza..." mi dice con aria perplessa, da cui capisco che questa non sia la norma. Prima che io possa dire qualcosa è Sapphire a parlare.

"Hanno detto perché?" chiede chiudendo il libro con un colpo secco.

"No... Solo per salutala, credo..." risponde l'Accompagnatrice sempre più a disagio.

Io non so cosa dire. Che voglia davvero darmi a qualcuno come trofeo? Mi sembra strano, è troppo presto. Forse vuole parlarmi del fatto che lo farà. Oppure no, non ne ho idea, ma se non ci vado non lo saprò mai. Credo che la possibilità di non andarci non sia nemmeno contemplata. Mi alzo e vado verso la mia stanza per vestirmi, non penso di potermi presentare al Presidente di Panem in vestaglia. Sapphire mi segue.

"Non ci vai da sola, non esiste" mi informa con tono deciso.

"Non mi succederà niente, non può far sparire una Vincitrice incoronata ieri... Sta' tranquillo, vorrà solo parlarmi" gli dico, cercando di mantenere un tono calmo, anche se in realtà sono preoccupata quanto lui. Prima che il mio Mentore possa aggiungere altro mi rifugio in camera a prepararmi. Che cosa vorrà da me? Non ho fatto proprio nulla sta volta, non può essere arrabbiato per qualcosa. Cercando di convincermi che non ho motivo di preoccuparmi, saluto gli altri dicendogli che ci rivedremo tra poco e lascio che Amarillis mi accompagni alla macchina che è venuta a prendermi per portarmi alla residenza presidenziale.

Arriviamo senza che succeda nulla, anche se una piccola parte di me si aspettava che la macchina sarebbe potuta saltare in aria lungo la strada. Mi conducono attraverso corridoi eleganti, scale di marmo e saloni enormi fino ad arrivare alla stanza dove la donna che mi ha accompagnato mi dice che il Presidente mi sta aspettando, facendomi un sorriso che scopre i suoi denti rosa. I denti colorati non li avevo ancora visti. Busso e aspetto di essere invitata ad entrare. La stanza è grande, arredata con mobili semplici e carta da parati verde malva. Coriolanus Snow è seduto dietro la scrivania su cui noto delle pile di carte e qualche soprammobile. Appena entro si alza in piedi e mi tende una mano, che stringo mentre lo saluto. Mi fa cenno di sedermi e io sprofondo in una delle due poltroncine davanti la scrivania. La stanza è pervasa da un forte odore dolciastro, che penso provenga dal vaso di rose bianche a poca distanza da noi. Nonostante sia mattina inoltrata la luce entra tenue e per niente fastidiosa, filtrata dalle tende rosa pallido.

"La ringrazio per essere venuta, anche se con così poco preavviso, signorina Maloney" inizia mentre io mi impongo di sostenere il suo sguardo.

"Non credo sia possibile rifiutare un suo invito, Presidente" gli rispondo con l'espressione più innocente che riesco a metter su.

"Non mi dica che non ci ha pensato, però" mi rimbecca con guizzo divertito negli occhi. Touché.

"Perché sono qui, Presidente Snow?" gli chiedo, stanca di girarci intorno con tutti questi convenevoli inutili.

"Lei è qui perché dobbiamo parlare, signorina Maloney."

"Parlare di cosa?"

"Di lei."

Ecco, vuole vendermi a qualche Capitolino di mezza età col doppio mento. "Non creda che io non sappia perché ha vinto. Ha vinto non perché era la più forte o la meglio addestrata, lei ha vinto perché era la più furba."

Si ferma un attimo quando entrano a portarci un vassoio con tè e biscotti, per riprendere quando la Senzavoce è uscita. "Gli Strateghi mi avevano informato della sua richiesta. Ha voluto un dodici, cosa che di solito significa essere un bersaglio. Ma lei l'ha voluto per farsi notare subito dagli Sponsor, non è così? Per tutti i Giochi non ha fatto altro che lasciare che fossero gli altri a fare il lavoro sporco mentre lei si esibiva nelle sue prodezze per accattivarsi il pubblico. Per non parlare di quella sua storia d'amore tirata fuori al momento opportuno, un vero colpo di scena."

Mi rivolge un sorriso di circostanza mentre mi porge una tazza di tè che io accetto ma non bevo. Mi limito a tenerla in mano poggiata sul suo piattino.

"E poi c'è questo suo personaggio costruito per ammaliare il pubblico, naturalmente. La ragazza d'oro di Capitol City, è così che la chiamano. E il pubblico la ama, non c'è che dire. La ragazzina del Distretto Uno che sa assecondare così bene i gusti della Capitale da sembrare quasi una Capitolina lei stessa. Beva" mi ordina e io mi affretto a bere un sorso del mio tè, valutando le possibili vie di fuga nel caso una squadra di killer entri nella stanza.

"Lei è diventata il simbolo di tutto quello che un Vincitore dovrebbe essere. Grata e obbediente verso la Capitale, giovane, carina, consapevole che i Giochi l'hanno cambiata ma non pentita di avervi preso parte. E Capitol City la adora per questo. Lei è intelligente, signorina Maloney, ha capito subito come doveva comportarsi per uscire vincitrice da tutto questo, sa cosa vuole la gente e glielo dà, sa come portare le persone dalla sua parte. È per questo che voglio che noi due siamo amici."

Per poco non sputavo il mio tè su questa bella scrivania lucida. Che cavolo vuol dire tutto questo? "Non pensavo che il Presidente si potesse permettere di avere amici" rispondo con un sorriso e un tono leggermente acido.

"A volte gli amici sono necessari. Perché sa cosa fanno gli amici?"

"Si aiutano a vicenda?"

"L'ho detto che lei è intelligente" mi risponde con un sorriso compiaciuto.

"Ma io cosa posso fare per aiutarla?"

"Voglio che convinca tutti gli altri, signorina Maloney. Tra meno di quanto pensa inizierà il Tour della Vittoria e io voglio che lei convinca tutte quelle persone nei Distretti che odiano gli Hunger Games e la Capitale ad essere invece grate e obbedienti. Pensa di potercela fare?"

Questa situazione mi sembra più surreale ogni secondo che passa. "Posso provarci. Farò del mio meglio" rispondo chiedendomi se davvero è possibile convincere la gente, soprattutto quella dei Distretti più poveri, a non odiare Capitol City.

"Allora abbiamo un accordo" mi dice posando la sua tazza sul vassoio e io faccio lo stesso.

"Ho una condizione però" mi ricordo all'improvviso e lui mi guarda con aria interrogativa. "Non voglio essere data come passatempo a qualche personaggio in vista della Capitale" dico, sperando che abbia capito cosa intendo.

"Non avrei comunque pensato che lei potesse essere adatta a quel genere di cosa, Stella, credo lei abbia un carattere un po' troppo... Spigoloso" mi dice con un sorriso divertito. Ehi. Io non ho un carattere spigoloso, cosa dice la gente di me? Ma comunque, ho ottenuto quello che volevo, va bene così.

Quando ci salutiamo il Presidente mi stringe di nuovo la mano e mi augura buon viaggio, io ricambio la stretta con un sorriso più rilassato rispetto a quando sono arrivata. La macchina mi aspetta fuori dalla residenza presidenziale e mi riporta alla Torre di controllo. Appena entro nel nostro appartamento al primo piano sento aria di partenza. Amarillis sta aiutando Ruby a trascinare la sua valigia e Sapphire fa la spola tra la sua camera e il salotto per essere sicuro di aver preso tutto. Appena mi vede mi viene incontro, visibilmente rilassato che io sia tornata tutta intera.

"Allora?" mi chiede con apprensione.

"Niente di nuovo, era esattamente ciò che sembrava. Voleva conoscere la nuova Vincitrice. Non è successo niente di preoccupante" rispondo tranquilla. Prima di andarmene Snow mi ha chiesto di mantenere privato il nostro incontro. Mi dispiace mentire a Sapphire, ma ci sarà tempo di parlare di quello che mi ha detto il Presidente quando saremo tornati a casa. In fin dei conti, tra tutte le ipotesi che mi si erano formate in testa, quello che è successo è stata la meno brutta. Stringo il braccio di Sapphire per rassicurarlo e vado in camera a finire di sistemare le mie cose.

 

Sta volta quando mi affaccio al finestrino del mio scompartimento è Capitol City quella che vedo in lontananza. Credo che Snow abbia ragione. Questa città mi ha dato tanto e mi ha tolto tanto, qui ho conosciuto persone belle e persone che avrei volentieri evitato, ho avuto momenti buoni e momenti tristi. Ma alla fine, non è sempre così che vanno le cose? Penso che se potessi tornare indietro probabilmente non cambierei nulla. I Giochi mi hanno distrutta, è vero, ma ho ancora tutta la vita davanti per rimettere insieme i pezzi. La maggior parte della gente che è entrata in un'arena non ne è più uscita, mentre io sono ancora qui, con tante prospettive davanti. Sto tornando a casa e anche se sarà difficile ricominciare, devo riuscirci. Di sicuro non sono stata la più sfortunata. Riprenderò in mano la mia vita, portando con me le cose belle e cercando di dimenticare quelle brutte. Il Distretto Uno ha avuto una nuova Vincitrice, io mi preparo ad iniziare la mia nuova vita.

 

Author's note - Il ritorno.- Salve di nuovo :3 I Giochi di Stella sono finalmente giunti al termine, ma scrivere questa storia mi è piaciuto così tanto che ho deciso di darle un sequel. Trovate la seconda parte delle avventure di Stella qui, spero continuerete a seguirmi :3

Grazie ancora per essere arrivati fin qui <3

  
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