AMARE E LOTTARE
(che titolo del cavolo...=__= scusatemi ma non mi viene in mente niente di
meglio...)
Questo è il quartultimo chap! è più che altro un
intermezzo prima dell’avvenimento decisivo, che per ovvi motivi non potevo
mettere subito “”^^
Ringrazio:
Mystika; perchè è una grande e un’amica, nonchè il sostegno morale che non
mi fa desistere dallo scrivere;
Kay; che ha commentato ^^ e
scrive molto bene! Sono contenta che ti piaccia questa piccola ff...
Mi raccomando, non perdete i prossimi due chap,
saranno cruciali! E già che ci siete, commentate!
-la storia-
I due erano ormai ufficialmente una coppia. Gli
altri li prendevano un po’ in giro, ma erano contenti per loro.
Erano felici anche perchè la loro missione si
avviava al termine: avevano scovato le tracce del grosso dell’esercito worrior,
e avevano eliminato tutti gli altri gruppi più piccoli. Ormai solo quella
schiera li separava dalla vittoria, che secondo Amy era quasi certa : i loro incantesimi si erano perfezionati,
avevano raggiunto un livello tecnico altissimo e una potenza smisurata.
Ora riuscivano a stancarsi di meno nel combattere. Ciononostante la loro allenatrice li esortava a non abbassare la guardia: in battaglia una sola distrazione può essere fatale.
I guerrieri rimasti erano alcune centinaia e qui
stava il problema: dividerli in altri gruppi era impossibile, specie ora che
c’era il terrore a tenerli uniti. Come
potevano fare a scontrarsi contro tanti guerrieri in una volta sola? Erano sì
migliorati al punto da poter rischiare lo scontro diretto, ma ciò rappresentava
comunque un pericolo più grande di tutti quelli corsi fino a quel momento.
Ad ogni scontro venivano feriti, più o meno
gravemente. I poteri guaritori di ognuno di loro finora erano bastati, ma cosa
sarebbe successo se,una volta sola, non fossero stati sufficienti? Tutti
fingevano di non pensarci, ma in realtà erano preoccupati e volevano solo che
quella guerra finisse il prima possibile.
Ardis e Kei sognavano un futuro insieme, anche se
non se l’erano mai detto, e gli altri pensavano di trovare lavoro nell’ambito
sportivo. Ognuno di loro rincorreva un sogno.
Stabilirono insieme di attaccare tutto l’esercito
due giorni dopo all’alba. A turno uno di loro sarebbe rimasto fuori dalla
battaglia e, quando gli altri fossero stati stanchi, avrebbe creato una
barriera protettiva e avrebbe coperto loro la ritirata. Erano molto più veloci
nella corsa dei Worrior, quindi con questo sistema erano sicuri di poter
risolvere in modo veloce e indolore tutta la faccenda.
Durante il giorno spiarono i nemici. Cercavano di
allontanarsi il più in fretta possibile, verso zone abitate, ma trovandosi in
Siberia la faccenda presentava qualche problema...inoltre avevano organizzato
turni di guardia, così che i blader non avevano potuto attaccarli nel sonno
come avevano sperato.
Camminavano tutto il giorno, ammazzando loro stessi
quelli fra loro che erano troppo deboli o stanchi per reggere il passo. Tutto
ciò sarebbe sembrato orribile a un qualsiasi essere umano, se non avesse saputo
che ogni membro di quel popolo crudele avrebbe fatto lo stesso anche al proprio
figlio.
In mezzo a quella durezza l’amore fra Kei e Ardis
risaltava ancora di più. Era un amore purissimo, ma non nel senso di “casto”...anzi,
i due si desideravano ardentemente e, la sera prima della battaglia decisiva,
poterono finalmente appagare il loro desiderio. I due si imboscarono (nel vero
senso della parola! ; ) in un boschetto vicino al loro accampamento e lì, fra
mille sospiri e carezze, si diedero l’uno all’altra con tutto il fuoco
dell’amore che avevano in corpo.
Rei li aveva visti allontanarsi, ma aveva intuito e
non si era intromesso, e ora rifletteva.
Erano abbastanza grandi e maturi per decidere del
loro destino. Era sinceramente contento per loro...eppure era turbato. La loro
storia non assomigliava minimamente a quelle che lui o altri avevano vissuto: a
vederli, anzi, non sembravano neanche una coppia. Sembravano nello stesso tempo
due compagni di squadra, due sposi, due migliori amici e due amanti. Il loro
rapporto era...diverso, non era come quello che normalmente si stabilisce fra
due persone innamorate. Non coinvolgeva solo l’attrazione fisica, nè l’affinità
di carattere, nè la simpatia reciproca...c’era qualcos’altro che li rendeva
perfetti l’una per l’altro...ma cosa?
Ormai non riusciva neanche a immaginarsi l’uno senza
l’altra. Stavano assieme tutto il tempo, come se fossero diventati una cosa
sola. Un po’ questo lo rattristava: avrebbe voluto anche lui trovare una
persona che lo capisse così profondamente, che lo amasse così
intensamente...sospirò, ripensando all’unica ragazza che avesse mai veramente
amato....
Ardis si svegliò. Era ancora nuda, e aveva il viso affondato
nei capelli di Kei, che si era messo sotto di lei per non schiacciarla. Lui
dormiva profondamente e al chiaro di luna i suoi lineamenti perfetti sembravano
ancora più belli....il suo respiro era così calmo e regolare, e le sue braccia
erano ancora avvolte attorno alla sua vita e alle sue spalle, in un gesto
affettuoso e protettivo.
I loro corpi erano quanto più possibile a contatto e
si trasmettevano il loro calore, che diventava uno solo...
alla ragazza venne quasi da piangere per la dolcezza
di cui aveva pieno il cuore. Due piccole lacrime le solcarono le guance, ma lei
subito le asciugò e continuò ad osservare il suo amato. Lo faceva ormai da
mesi, eppure non se ne stancava mai. Quanto lo amava...avrebbe dato tutto per
lui...
Sarebbe rimasta per sempre con lui. Al suo mondo,
ormai, pensava sempre meno. E aveva preso la sua decisione: avrebbe trascorso
il resto della sua vita a Esphenora.
Le dispiaceva per la sua famiglia e i suoi amici, ma
sentiva che il suo posto era lì: con l’Aquila Bianca, la sua amica inseparabile
grazie a cui aveva potuto realizzare tutti i suoi sogni (essere una
combattente, usare la magia, maneggire la spada...le tre cose che aveva sempre
desiderato...) ; con Kei, il ragazzo che amava; e con Amy, che per lei era come
una sorella maggiore, con Takao, il simpatico imbranato, con Rei, il riflessivo
e inquieto, con Max, l’allegro e dolce...li sentiva come veri amici,si fidava
ciecamente di loro... Cos’avrebbe mai potuto desiderare di più dalla vita?
Sorridendo si strinse ancora di più a Kei e si
riaddormentò beata.
Non fece caso alla voce interiore che la chiamava
disperatamente per avvertirla...
Il giorno dopo, poco prima dell’alba, tutti si
alzarono e sbrigarono gli ultimi preparativi. Affilarono le lame, casomai ce ne
fosse stato bisogno, e indossarono le armature che avevano riparato il giorno
prima.
Si rilassarono e si guardarono sorridenti: quello
era l’ultimo sforzo, erano sicuri di farcela.
Arrivarono silenziosamente alle spalle del nemico.
Takao si schiarì la voce.
- Eh-ehm...amici! Ho qualcosa da dirvi!-
- Takao, niente cazzate di prima mattina!-replicò
Kei alzando gli occhi al cielo,fingendosi esasperato.
-Kei, non mi pare che tu abbia ragione di essere
scorbutico...-ribattè maliziosamente il giapponese.
-Comunque... ALL’ ATTACCO!!!!!-
-Questo dovevo dirlo io!- si lamentò Amy.
-Su,sai com’è... mania di protagonismo e di fare il
capo...i soliti malanni del nostro Takao!-la consolò Rei.
Poi tutti gli corsero dietro dando inizio alla
battaglia.
Squartare, bruciare, scagliare, uccidere...la lotta
iniziò come sempre.
Gli incantesimi prodotti erano sempre più forti e si
abbattevano senza tregua sui Worrior che urlavano rabbiosi. Ogni tanto uno dei
blader veniva ferito lievemente, e allora un compagno gli faceva barriera
intorno e lo curava.
Nonostante la spropositata inferiorità numerica,
comunque, i blader stavano avendo nettamente la meglio.
C’era però qualcosa che non quadrava...i nemici
perdevano guerrieri su guerrieri, eppure non ricevevano rinforzi. Perchè? Loro
erano sì spietati, ma non stupidi e sapevano che solo con un esercito unito
potevano avere una piccola speranza. Dov’erano allora tutti gli altri?
A un certo punto, dopo averne uccisi almeno due
centinaia, i blader notarono una bassa rupe che nascondeva uno stretto
passaggio a un’altra zona piana. Dopo aver eliminato i nemici rimanenti, i
nostri constatarono che, siccome le tracce portavano là, il grosso
dell’esercito doveva trovarsi al di là.
Tutto aveva l’aria di un’imboscata. Capivano che i
nemici puntavano ormai tutto sull’astuzia per vincere.
Dopo aver preso tutte le precauzioni possibili,
scesero la rupe e entrarono nel passaggio, mentre Takao e Max coprivano loro le
spalle. Dominava un silenzio irreale...strano, perchè solitamente niente era
più rumoroso di un gruppo di Worrior.
Ma la vera sorpresa fu che non successe niente. Non
c’era neanche una trappola, anche se il luogo sarebbe stato ottimo. Non c’erano
guerrieri nascosti, nè sulla rupe nè sulle pareti del passaggio.
Il gruppo si riunì, attraversarono il passaggio, che
scendeva sottoterra e poi risaliva, convinti di trovare il nemico dall’altra
parte che li aspettava...
e quando risalirono rimasero di sasso.
Dove avrebbe dovuto trovarsi il grosso dell’esercito
nemico ... c’erano solo immense file di cadaveri worrior.