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Autore: Despicable Meggs    25/03/2015    4 recensioni
Una bella casa.
Una fantastica moglie e due figli.
Un ottimo lavoro.
Ma poi le cose cambiano.
Tony e Ziva sono sposati, hanno una famiglia felice e le cose vanno bene. Finché Tony non viene richiamato dall'esercito per servire la patria. Come evolveranno le cose? Riuscirà la coppia a sopravvivere nonostante la separazione?
Storia TIVA (al solito io scrivo solo quelle XD), con tanto family e tanto love... E ANGST. Senza angst non è una mia storia XD
Genere: Angst, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Un po' tutti, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 5

Settembre:

Tony aveva pianificato tutto alla perfezione nella sua mente. Sapeva che quello era un giorno speciale e che dovevano festeggiare.
Ma sapeva anche che avrebbero avuto i figli a casa e inoltre dovevano andare al lavoro.
Tuttavia l'anniversario di matrimonio meritava di essere festeggiato, seppur in piccolo.

Era l'inizio di settembre, mancavano pochi giorni all'inizio della scuola e i campi estivi avevano già chiuso, quindi Tony e Ziva erano costretti a portare i figli al lavoro. Fortunatamente Lily era abbastanza grande ed obbediente per stare in sala riunioni da sola a disegnare, mentre Noah poteva essere lasciato all'asilo presente nell'edificio per i figli dei dipendenti.

Quella mattina decise di alzarsi prima di Ziva e scendere a preparare la colazione. Di solito lo facevano assieme ma in un giorno come quello lui voleva portargliela a letto. Anticipò i tempi in modo che i figli fossero ancora addormentati e loro avesse un po' di tempo da soli.

"Felice anniversario, guanciotte dolci" disse Tony dandole un dolce bacio sulle labbra per svegliarla.

Ziva si mosse un po' nel letto prima di aprire gli occhi e trovarsi davanti il marito, con un'enorme sorriso stampato sulla faccia.
Sorrise anche lei prima si sollevarsi sulle braccia e baciarlo, questa volta con più passione.

"Felice anniversario a te, amore" rispose facendogli una carezza.
"Mi hai preparato la colazione?" aggiunse vedendo un vassoio sul comodino.
"Oggi è una giornata speciale e volevo farla iniziare in modo speciale. Ormai non abbiamo più tempo per la colazione a letto, ma pensavo che questa mattina ce la meritassimo" rispose prendendo il vassoio e sdraiandosi accanto alla moglie.

Ziva si mise appoggiata a lui e prese in mano il toast che Tony aveva preparato.
Tony sapeva quanto le piacesse mangiare un toast e bere una spremuta quando aveva tempo, così le aveva preparato tutto.

"Dovresti farlo sempre" commentò lei mangiando.
"Ma dopo non sarebbe più una cosa speciale" ribatté lui.
"Hai ragione, ma è bello poter stare noi due soli a letto e mangiare" rispose.

Tony diede un morso alla sua fetta di pane e marmellata e poi la riappoggiò nel piatto. Si voltò verso la moglie e iniziò a baciarla.

"Zee, sai cos'altro è molto bello?" chiese.
"Ho tante cose in mentre che potrei definire belle e anche più" rispose.
"Dimmene una" la incoraggiò Tony.
"In questo momento stavo pensando alla doccia" disse Ziva ridacchiando.
"I bambini non ci sentirebbero" ammiccò Tony mentre si alzava dal letto trascinando Ziva con lui.

Rimasero in bagno per un bel po' e non si resero conto che il normale orario della colazione per i figli era passato.
Se ne accorsero solo quando sentirono bussare alla porta del bagno.

Si bloccarono, smettendo di ridacchiare e baciarsi. Erano ancora entrambi sotto la doccia, completamente fradici e non presentabili.

"I bambini si sono svegliati" disse Ziva terrorizzata.
"Ma che ore sono?" domandò Tony.

Guardarono entrambi l'orologio di Tony che al momento era appoggiato sul lavandino e videro che erano già quasi le otto.
Non solo non avevano alzato i figli, erano anche in ritardo per il lavoro.
Ziva uscì di corsa dalla doccia, avvolgendosi in un asciugamano e aprì la porta. Si trovò davanti Lily che teneva per mano il fratellino.

"Ciao mamma" disse Noah.
"È ora di colazione" aggiunse Lily.
"Certo... Adesso io e papà scendiamo e vi prepariamo la colazione" rispose Ziva a disagio.
"Perché tu e papà siete in bagno assieme?" domandò Lily.
"Perché pensi che papà sia in bagno?" rispose Ziva.

Fino a quel momento Tony era stato fermo immobile in bagno, cercando di non farsi sentire.
Speravano entrambi che i figli non si fossero accorti che erano sotto la doccia assieme.

"Abbiamo cercato papà ma non c'è in casa" rispose Noah.
"E poi non si risponde ad una domanda con un'altra domanda" aggiunse Lily.

Ziva fece un respiro profondo pensando a cosa dire, i suoi figli erano piuttosto furbi e attenti.

"Ci siamo svegliati tardi e quindi siamo in bagno assieme per fare prima. Papà si lava io mi asciugo" spiegò Ziva sperando di convincere i bambini.
"Ma noi vogliamo la colazione" disse Noah.
"Si, abbiamo fame" aggiunse Lily.

Sollevata nel rendersi conto che i suoi figli erano più interessati alla colazione che al fatto di aver trovato i genitori in bagno assieme, Ziva sorrise.

"Perché non scendere in cucina e tu, Lily, fai la bambina grande e versi del latte e cereali per te e tuo fratello? Noi arriviamo subito" propose Ziva.
"Si! Io sono grande e posso fare la colazione da sola" rispose Lily mentre usciva dalla stanza soddisfatta.

Non appena certa che i figli fossero fuori dalla loro camera da letto, Ziva richiuse la porta del bagno e lei e Tony scoppiarono a ridere.

"Per un pelo" disse lui baciandola di nuovo.
"Meno male non hanno aperto la porta" commentò lei.
"Meglio se ora la chiudi a chiave" rispose Tony.
"Non avrai mica intenzione..." iniziò lei fissandolo.
"Oh, si David. Ho proprio quell'intenzione" rispose girando la serratura della porta e rientrando nella doccia con la moglie.

Ci misero un po' per scendere, in realtà i figli avevano già finito la colazione e stavano aspettando seduti sul divano.

"Vi eravate persi?" chiese Lily vedendoli.

Rimasero entrambi in silenzio, non potendosi giustificare in alcun modo.

"Ci vuole un po' ad asciugarsi, amore" disse Tony con Ziva a fianco che annuiva.

Lily li guardò poco convinta.

"Voi due non ce la raccontate giusta" rispose.
"Si, non raccontate giusto" ripeté Noah per enfatizzare quello che aveva detto la sorella.

A quel punto non seppero cosa dire, ma di certo non si sarebbero messi a spiegare ai loro figli cosa stavano realmente facendo.

"Va bene piccoli detective, è ora di vestirsi per uscire" cambiò discorso Tony prendendo in braccio Noah.

Anche Lily si alzò in piedi e andò da Ziva.
Vestirono entrambi i loro figli, cercando anche di non metterci troppo tempo visto che erano già in ritardo per il lavoro.

"Come mai vi siete svegliati tardi?" chiese Lily mentre Ziva le infilava la maglietta.
"La sveglia non ha suonato, tesoro" rispose Ziva.
"È rotta?" domandò ancora.
"Credo di si. O forse per sbaglio l'ho staccata dalla corrente mentre pulivo" disse.
"Oh, forse è il caso di comprarne una nuova" consigliò Lily.

Ziva cercò di non ridere alle affermazioni della figlia, doveva continuare a farle credere a quella storia.

"Ferma!" disse Lily spaventando Ziva.

Temeva ci fossero altre domande in arrivo.

"Che c'è, Lily?" le chiese.
"Non voglio i pantaloni, voglio una gonna oggi" rispose.
"Ok, di che colore?" le chiese sollevata.
"Quella gialla" rispose Lily.

Furono sollevati di arrivare al lavoro quasi per tempo e lasciare i figli per qualche ora.
Vivevano con la speranza che si sarebbero scordati dell'incidente della mattina e che all'ora di pranzo, almeno Lily, avrebbe parlato di altro.

Quando a mezzogiorno andarono a prendere la figlia dalla sala riunioni, la trovarono in piedi di fianco all'agente che quella mattina era con lei a trascrivere rapporti.

"Quindi è normale essere in bagno assieme?" stava chiedendo all'agente.

Quando l'uomo si accorse della presenza di Ziva si voltò di scatto senza rispondere alla bambina.

"Lily, cosa ti ho detto sul dare noia alle persone?" chiese Ziva alla figlia.
"Che non devo. Ma stavo solo facendo una domanda" si giustifico.

"Mi dispiace, spero non le abbia fatto troppe domande" si scusò Ziva sperando che Lily non avesse già raccontato tutta la storia.
"Non si preoccupi, mi ha solo chiesto per quale motivo due adulti vanno in bagno assieme" rispose l'uomo ridacchiando.

Ziva capì che l'agente aveva capito che Lily si riferiva a lei e Tony, ma poco le importò. In fondo erano sposati e potevano fare ciò che volevano.
Prese Lily per mano e uscì dalla stanza.

"Non sono cose da chiedere in giro, queste. Se vuoi sapere qualcosa chiedilo a me o papà" le disse Ziva seria.
"Ma l'ho già fatto" rispose Lily.
"E allora perché chiedi ad altri?" domandò Ziva.
"Perché non sono soddisfatta della tua risposta" concluse la bambina correndo verso il padre.

Tony la prese in braccio sollevandola sopra la testa e facendola ridere.

"Allora cosa ha fatto di bello la mia bambina questa mattina?" chiese.
"Ho colorato il libro delle principesse" rispose.
"E fatto domande inopportune all'agente che era con lei" aggiunse Ziva unendosi a loro.

Si guardarono e Tony capì immediatamente il tema delle domande inopportune, ma sorvolò e si preparò ad uscire per il pranzo.
Si sedettero su una panca del giardino dell'NCIS dopo aver comprato una fetta di pizza e iniziarono a mangiare.

"Papà, perché vi ho sentiti ridere stamattina in bagno?" chiese Lily.
"Ancora con queste domande, tesoro?" rispose Ziva.
"Mi hai detto tu che devo chiedere a voi" disse la bambina.

Effettivamente era proprio quello che Ziva le aveva detto e ora non poteva rifiutarsi di rispondere.
Tuttavia la loro speranza che Lily avrebbe lasciato cadere l'argomento era appena sfumata.

"Avevo appena detto una cosa divertente e la mamma rideva, lo sai che sono bravo a far ridere le persone" rispose Tony prontamente.
"Domani mattina voglio venire anche io in bagno con voi allora. Voglio ridere anche io" disse Lily sorridente.

Non aveva capito il vero motivo per cui i genitori stavano ridendo e loro non glielo avrebbero spiegato, non ora era troppo piccola.

"Ma domani mattina non saremo in bagno assieme, è stato solo oggi perché eravamo in ritardo" commentò Ziva.

Lily rimase un po' delusa ma a quel punto non ebbe più domande da fare a riguardo. Continuava a credere che i genitori le stessero nascondendo qualcosa ma non capiva cosa.

Finito il pranzo tornarono al lavoro e questa volta Ziva portò Lily da Abby. Passò all'asilo per vedere se andava tutto bene con Noah e poi tornò alla sua scrivania.
Approfittò di un momento di calma per mandare un sms a Tony.

"Nessuno si è ricordato del nostro anniversario" scrisse un po' delusa.

Pensava che almeno Gibbs se ne sarebbe ricordato. E comunque anche tutti gli altri, visto che erano al loro matrimonio.

"L'importante è che lo sappiamo noi, il resto non conta" le rispose guardandola.

Aveva ancora la scrivania di fronte alla sua e lui aveva sempre amato lanciarle occhiate piene di amore senza farsi vedere dagli altri.

Quando la sera si prepararono per tornare a casa fu Abby a portare Lily da loro mentre Tony era andato a prendere Noah.

Tuttavia c'era una sorpresa in programma per Ziva.
Anche se era un giorno durante la settimana Tony non voleva rinunciare ad una cena con la moglie. E si era accordato con gli altri per organizzare la serata.
Così quando Ziva prese per mano la figlia per dirigersi a casa la bambina si staccò.

"Io non vengo a casa con voi" disse decisa.
"Lily non fare i capricci. Cosa sarebbe questa storia?" domandò Ziva.
"Stasera io sto con la zia Abby e Noah con Gibbs" rispose.
"E chi lo ha deciso questo?" chiese ridendo.
"Loro" indicò Lily tutte le persone presenti nella stanza.

Ziva si guardò intorno vedendo le facce complici di tutti e capì che stavano confabulando qualcosa.

"Buon anniversario ragazzi, andare e divertitevi" disse Gibbs prendendo Noah da Tony.
"E non preoccupatevi per i vostri figli, sono in buone mani" aggiunse Abby.

E a quel punto lei realizzò che gli altri non si erano dimenticati del loro anniversario, semplicemente stavano facendo finta di nulla aspettando quel momento.

"Grazie" disse quasi.
"E grazie anche a te... È opera tua vero?" aggiunse guardando Tony.
"Che dire, sono troppo bravo" gongolò lui.

Si baciarono davanti a tutti, ridacchiando felici senza preoccuparsi degli altri. E Lily riconobbe quella risata.

"Ecco cosa facevate in bagno questa mattina!" esclamò.
"Ecco!" aggiunse Noah copiando dalla sorellina.

"Cosa è successo stamattina in bagno?" chiese subito Abby.
"Mamma e papà erano in bagno assieme perché dicono che erano in ritardo, ma ridevano così" rispose Lily.
"Papà rideva e mamma ha aperto la porta" aggiunse Noah.
"Chiudiamo la conversazione bagno, per favore?" disse Ziva in imbarazzo.

Tutti risero perché tutti, tranne i figli, avevano capito esattamente cosa fosse successo in quel bagno.
Ma sapendo che erano cose private non indagarono oltre e decisero di mettere fine a quell'imbarazzante conversazione.

"Allora lasciamo andare a cena mamma e papà?" disse Abby guardando Lily.
"Si. Così potranno ridere ancora mentre noi facciamo i biscotti" rispose.

Salutarono i figli e Ziva lasciò che Tony la portasse a cena fuori.
Mentre erano in ascensore Ziva non poteva fare a meno di pensare a quando fosse stato dolce Tony ad organizzare tutto questo per loro.
Bloccò l'ascensore e si lanciò sulle sue labbra facendolo appoggiare contro il muro.

"David, ti vedo molto felice per la nostra cena" disse lui.
"Lo sono molto e anche per il post cena. Immagino tu abbia organizzato in modo che i nostri figli restino a dormire fuori" rispose.
"Molto perspicace, abbiamo da adesso fino a domani mattina tutto per noi" disse.

La portò al ristorante in cui le aveva chiesto di sposarla e si fece dare lo stesso tavolo.
Ziva notò subito questo dettaglio. Era una sera di primavera e lei ricordava ancora che fuori dalla finestra del ristorante poteva vedere gli alberi in fiore.

"Sono già otto anni" disse lui prendendole la mano.
"Otto anni e due figli" rispose.
"Sono volati, tra poco arriviamo alle nozze d'oro" commentò Tony.
"Spero che il tempo non corra così veloce o mi ritroverò piena di rughe molto presto" scherzò Ziva.
"Io ti amerò anche quando non sarai più in grado di andare in bagno da sola" disse Tony.
"DiNozzo! Ti pare una cosa da dire a tua moglie nel giorno del tuo anniversario?" rispose lei infastidita.
"Era per enfatizzare il mio amore per te, occhioni belli" cercò di rimediare Tony.

Finita la cena, prima di lasciare il ristorante, Tony decise di dare il regalo a sua moglie. Come da tradizione le aveva comprato qualcosa e anche lei lo aveva fatto, nonostante ogni anno dicessero di non farsi regali.

"Spero ti piaccia, arriva da lontano" le disse dandole un piccolo pacchetto.
"Da lontano?" chiese curiosa.

Aprì la scatola velocemente e dentro vide un semplice bracciale d'oro con un'iscrizione in ebraico che diceva "per sempre".

"Per sempre eh? Sicuro?" disse lei scherzando mentre lo indossava.
"Sicuro come non mai" rispose sorridendole.
"Ti amo Tony, è stupendo. Immagino tu lo abbia fatto spedire e da Israele" gli disse dopo avergli dato un bacio.
"Esatto. Diciamo che tuo padre mi ha dato una mano a trovarlo" ammise.

Aveva smesso di meravigliarsi del fatto che Tony avesse un rapporto con Eli migliore del suo. Ma apprezzò lo sforzo di entrambi.

"Il mio regalo non è all'altezza del tuo, ma l'ho fatto con amore" disse lei dandogli il suo regalo.
"Lo avevi con te? Eri sicura ti avrei portata fuori?" chiese curioso.
"No, ma avrei voluto dartelo prima. Solo non ho trovato il momento" rispose lei.

Aspettò che lo aprisse per vedere la sua faccia.
Sapeva che gli sarebbe piaciuto, tutto ciò che riguardava il cinema gli piaceva.

"Un libro, sulla storia di James Bond. Dal primo all'ultimo film girato finora" commentò vedendolo.
"Zee, sei la prima che mi farà leggere un libro senza dovermi obbligare" aggiunse.

E a quel punto, dopo essersi fissati negli occhi per un po', ordinarono una fetta di torta a cioccolato e lasciarono il ristorante.
Quella sera avevano altre attività da svolgere. Erano finalmente soli e non dovevano chiudersi in bagno sperando di non essere scoperti dai figli.

Quella notte dormirono poco e alla fine il loro letto era più che disfatto, ma non gli interessava. Avrebbero sistemato il giorno dopo, pulendo anche tutta la panna montata che era finita sulle lenzuola.






"Quindi, sei d'accordo con me che in bagno stamattina non stavano soltanto ridendo?" disse Lily mentre Abby la metteva a letto.

Abby rise e si astenne dal rispondere.
Curiosa come Tony e insistente come Ziva, non poteva che essere loro figlia.







Note dell'autrice:

Sono in ritardo, opsi -.-"
Scusate lunedì avevo un impegno importante e nei giorni precedenti sono stata un po' impegnata.
Ma ecco qui il capitolo, con un bell'anniversario di matrimonio e una bambina un po' impertinente ahaha

Spero vi sia piaciuto XD
Preparatevi perché già la prossima settimana avremo un assaggio di ANGST XD

A presto!
Baci, Meggie :)   
  
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