Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Sabira    26/03/2015    1 recensioni
c'è chi non crede alla magia, pensando ad essa come all'invenzione di qualcuno per dare spiegazioni a cose inspiegabili, avvenute nel corso del tempo. C'è chi pensa invece che si sia estinta o che esiste solo in poche piccole cose, come i sogni. Oggi siamo lontani dal poter credere che esista qualcosa che l'uomo non può controllare, capire, spiegare... ma questo qualcosa c'è e ci sarà sempre, anche se probabilmente le persone che non sono in grado di utilizzarlo lo assoceranno a miti, leggende, storie ormai dimenticate nei secoli.
Maya era una ragazzina allegra, dai folti e ricci capelli neri e scintillanti e i grandi occhi di un rosso acceso. Viveva in una grande metropoli con i suoi genitori, andava a scuola, rideva con le amiche...insomma, era una normalissima ragazza di tredici anni, o almeno così credeva, finché un giorno le cose cambiarono. Vi narrerò una storia, una storia ambientata ai “tempi nostri” una storia di magia, di amicizia, ma anche di dolore e frustrazione. La storia di Maya e di molti altri amici che, come lei, studiarono in una scuola fuori dall'ordinario, una scuola per persone “speciali”, da poteri soprannaturali.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quando Maya aprì gli occhi si ritrovò in mezzo al verde, nel bel mezzo di una foresta coperta di neve. Con lei c'erano anche gli altri, e la sfera era caduta nel bianco terreno. Su di essa si riusciva a leggere “Destinazione Russia raggiunta”. Alla fine allora ce l'avevano fatta a raggiungere il paese...
Guardò il cielo, era buio... il sole era tramontato già da un po'.
-Siamo...in Russia?- chiese Riuji.
-Penso proprio di si- rispose intenerito Inal.
-Ma diciamo che non siamo in una parte ABITATA della Russia- Ryota sembrava nervoso.
-Calmati, Ryo, secondo me se camminiamo un po' troveremo una città o almeno un piccolo villaggio...- cercò di tranquillizzarlo Maya, ma Riccardo, non dimenticatosi della scena a cui aveva assistito, non poté sorvolare su quel “Ryo”, infatti disse: “Ah, bene, vedo che state diventando... intimi- Inal si affrettò a coprire le orecchie al piccolo Ji, prevedendo la tempesta che stava per scatenarsi.
-Oh, Rick, smettila di insinuare chissà cosa, quando sei entrato non stavamo facendo niente...-Maya era diventata rossa come un peperone.
-Intanto, però eravate spiaccicati l'uno sull'altra...
-Certo che sei testardo- iniziò Ryota -se ti dice che non stavamo facendo niente e perché non stavamo facendo niente...
-Allora perché eri addosso a mia sorella e le tenevi le mani- d'improvviso anche Inal si sentì in imbarazzo diventando paonazzo.
-Siamo caduti! Ora smettila, non vedi che il prof Inal non è abituato a sentire cose del genere?!- notò Maya.
-Chi? Quel bel visino?- rise Ryo -Ma se gli corrono dietro tutte le ragazze della scuola...Al posto tuo, Rick, starei attento a lui, non a me, si dice in giro che...
-Ma che problemi hai ragazzino?- Inal stava iniziando ad arrabbiarsi, cosa per niente buona.
-Io? Nessuno, solo che ormai tutti sanno nella scuola che tu...
-SMETTILA RYOTA- interviene Maya.
-ADESSO DOVREI SMETTERLA? MA BENE...
Le voci si sovrapponevano creando un baccano assordante.
-BASTA!- intervenne una voce sconosciuta.
Maya si girò di scatto verso il luogo da cui proveniva la voce, fu in quel momento che vide una ragazza alta con dei lunghi e ricci capelli biondi e con dei grandi occhi...rossi.
Lei continuò a parlare rivolta a Riccardo: -Vi sembra questo il luogo in cui discutere? Potrebbero arrivare dei lupi o potrebbe avvenire una frana!!! Poi con questo freddo rimanete lì, impalati, con abiti leggeri!- mosse il suo sguardo ed incrociò gli occhi di Maya, poi si accorse anche di Ryota e Riuji e sussurrò : -Rossosangue...
-Proprio così- intervenne Maya -Siamo rossosangue come te, ci stiamo riunendo per sconfiggere l' A.S.I.M.
-Oh, non va bene... proprio non va bene....più di un rossosangue nello stesso posto è pericoloso....
-Che stai blaterando- sbottò Riccardo. Lei lo guardò minacciosa per poi ignorarlo.
-Bhè se già ne sono tre non hanno bisogno di me...ma l'A.S.I.M.... no, devo aiutarli...ma che diamine, tutte a me capitano? Non penso che al mondo ci sia una persona più sfo...
-Ehehm- la ragazza si girò verso il gruppetto e notò che stavano veramente per congelarsi, così senza perder tempo il invitò a seguirla. Li condusse in una baracca dall'aspetto desolato. Nel frattempo una tempesta di neve incombeva sulla montagna.
La baracca all'interno era calda e accogliente, anche se piccola. Era una sola stanza in cui c'era un letto, un tavolino e un armadio. Non c'era una cucina, o almeno non sembrava esserci.
-Accomodatevi dove trovate spazio...MA NON SUL LETTO!!! Ah, io sono Sandra- disse tendendo la mano alla ragazza, l'unica, “rossosangue maschilisti” pensò. La osservò, era decisamente una bella ragazza con quel visetto da angelo con gli occhi da diavolo incorniciato dai capelli corvini, nonostante i suoi occhi trasmetteva solarità, non le sembrava neanche avesse perso i genitori, perché per essere lì doveva aver perso i genitori. Si presentò sussurrando un “Maya”, si quel nome era fatto per lei. Avvinghiata alla ragazza c'era un bambino terribilmente tenero, guardava Maya come se ormai avesse solo lei, lui  mormorò un “Riuji” dopo che Maya gli disse: -Dai presentati Ji.
Accanto a Maya c'era un ragazzo, alto, capelli ricci e scuri, i suoi occhi erano marroni come quelli di un cerbiatto. Quel ragazzo la incuriosiva -Riccardo- si presentò con un sorriso, e che sorriso. Un ragazzo della sua stessa età lo affiancava, capelli biondi, occhi azzurri era bello, ma non faceva per lei, lui era Inal Borin. Mancava solo un ragazzino dal viso scontroso e irritato, disse appena: -Ryota.
Il viso di Sandra si illuminò: -Capisco....liti amorose.
A quel punto Rick saltò in piedi sbraitando: -Visto che non  mi immagino le cose?!?!?! lei l'ha subito capito, STA LONTANO DA MIA SORELLA MOCCIOSETTO- fu in qualche modo felice di sapere che era solo sua sorella, ma il discorsetto non si limitò a Ryota -E tu- disse infatti guardando Inal -Non so quali sono i pettegolezzi che girano in quella scuola, ma vale lo stesso per te, nessuno, e ripeto NESSUNO, alza le mani su mia sorella!!
-SMETTILA RICCARDO!!!Non è il momento, ma ne riparleremo, per ora accontentati di sapere che da oggi in poi dovresti dormire con gli occhi aperti se non vuoi che ti succeda qualcosa...-si impose minacciosa Maya, quella ragazza aveva fegato, e si vedeva. La Martinez rivolse il suo sguardo a Sandra, era una ragazza semplice, col viso pallido e contornato da capelli biondi, ovviamente tinti.
-Abbiamo bisogno di te- chiara e concisa -come ti ho già detto ci stiamo riunendo per un unico fine: sconfiggere l'A.S.I.M. Non sappiamo a cosa andiamo in contro, è vero, il nostro potrebbe sembrare desiderio di vendetta- un lampo attraversò gli occhi rossi della ragazza bruna -ma non è così, o almeno non solo questo...la nostra scuola...quella da cui veniamo io, Ryo e In...è piena di studenti che ora sono tutti nelle mani di quell'agenzia. Prima l'hai detto: più di un rossosangue nello stesso posto, non va per niente bene..., è  vero, non va bene perché ognuno di noi muta in presenza dell'altro, non riesce a controllarsi e viene irrimediabilmente attratto...Ma noi insieme possiamo fare quel che nessun altro mezzosangue può: sconfiggere il NEMICO, insieme noi possiamo!
Sandra rimase colpita, più che dal discorso dall'energia che trasmetteva Maya. Dopo qualche secondo si decise ad aprir bocca.
-Va bene- disse -in fondo non ho niente da perdere... quello che avevo di più caro me lo hanno già strappato via, verrò con voi. Ma partiremo quando la tempesta sarà finita, poiché prima devo procurarmi delle erbe, potrebbero servirci!
Passò un'ora, ma la tempesta non dava segno di voler smettere.
-Pare che dovremo passare la notte qui- sbuffò Riuji.
-Pare che dovremo morire di freddo sdraiati sul pavimento mentre passiamo la notte qui- lo corresse Inal
-Pare che dovremo morire di freddo sdraiati sul pavimento e stretti come in una scatola di sardine mentre dormiamo qui- continuò Ryota.
-Pare che dovremo morire di freddo sdraiati sul pavimento e stretti come in una scatola di sardine, tutti meno Ryo che, data la sua statura potrebbe star comodo anche nella tana di un topo, mentre dormiamo qui- gli fece notare Maya.
-Pare che dovremo morire d freddo sdraiati sul pavimento stretti in una scatola di sardine, tutti meno Ryo che, data la sua statura potrebbe star comodo anche nella tana di un topo o  condividere uno spazio ristrettissimo con Maya mentre dormiamo... e a quel punto potrebbero non resistere e....- iniziò a fantasticare Sandra.
-Pare che dovremo morire d freddo sdraiati sul pavimento stretti in una scatola di sardine, tutti meno Ryo che, data la sua statura potrebbe star comodo anche nella tana di un topo o  condividere uno spazio ristrettissimo con Maya mentre dormiamo... e a quel punto potrebbero non resistere e....ci sarebbe più posto nella casa in seguito alla scomparsa di due corpi, caduti ACCIDENTALMENTE in un burrone- interruppe irato Riccardo. Tutti scoppiarono a ridere.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Sabira