Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: TamaraStoll    27/03/2015    2 recensioni
Tutti in montagna! Percy e altri membri del Campo Mezzosangue e Campo Giove andranno in Svizzera per una settinana bianca infernale!
Dal capitolo 1:
"-Zeus che cosa ho fatto per meritarmi questo! Gridava Nico al cielo.
Mi girai e per poco non caddi a terra dal ridere."
Se volete sapere come continua...sapete cosa fare.
P.s. Questa storia non tiene conto del Sangue dell'Olimpo.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gli Dèi, I sette della Profezia, Nico di Angelo, Quasi tutti, Sorpresa
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciaspolata…da dimenticare!
 
 
Pov Percy
 
-No, no, no . Non voglio alzarmi da questo comodissimo letto per andare con le ciaspole*! Pietà! Dissi io con la faccia sprofondata nel cuscino.
-È un’impresa farti alzare! Disse Jason.
-Io non mi muovo da qui! Gli risposi come un bambino che fa i capricci.
-Non mi lasci altra scelta, mi disse con tono sconsolato, ti folgoro tra uno…
Io non mi muovo, oggi non è giornata.
-Due…
Tanto ho già fatto l’esperienza con Thalia**.
-Tre!
Mi sento colpito da una scossa elettrica e mi alzo di scatto. Cavolo non me la ricordavo così potente.
-Questa me la paghi Grace, dico cercando di prenderlo, non mi si sveglia così!
-Dai…, comincia lui facendo la faccia d’angioletto, così hai abbastanza energia per cominciare la giornata!
-Non sei divertente come Leo, gli dico sedendomi sul letto.
Lui sbuffa e va in bagno per prepararsi. Ma appena chiude la porta io ne approfitto per fargliela pagare. Uso i miei poteri e un secondo dopo sento Jason gridare:
-JACKSON!!!
La porta del bagno si apre e vedo un Jason furioso e bagnato fino all’osso uscirne. Non potei trattenere una risata.
-Ti avevo avvertito, cominciai io a fargli la morale, mai svegliarmi con la forza.
-Ok, comincia lui, la prossima volta chiamo Annabeth.
-No Annabeth no! Gridai allarmato.
Si certo, Annabeth è la mia ragazza ma meglio non farla arrabbiare, e soprattutto mai sfidare la sua pazienza se ci tieni a restare intero.
-E adesso, continuò Jason, usa i tuoi poteri per asciugarmi.
-Ma tanto ti devi fare la doccia! Protestai io.
-Folgore in arrivo tra: uno… due…
-Ok, ok! Dissi io allarmato e lo asciugai.
-Grazie. Disse in tono piatto.
-Di niente, dissi io con il mento appoggiato sulla mano.
Dopo esserci cambiati entrambi, scendemmo a fare colazione dove fummo subito “accolti” dagli insulti di Leo per la “punizione”.
-Valcas, Stultus, Erre es korakas..., cominciò Leo venendo a sedersi al nostro tavolo.
-Vedo che sei di buon umore Valdez, lo interruppe Nico.
-Ho male a ogni singolo muscolo del mio corpo! Si lamentò massaggiandosi il braccio, come volete che adesso sopravviva ad una ciaspolata?
-Non dovevi farci ubriacare, gli risposi, e poi credo che prima di ritornare al Campo, dovreste confiscarmi la spada e legarmi mani e piedi.
-Perché? Chiese Thalia.
-Perché sarebbe probabile che Signor D resterà senza testa, dissi io cercando di trattenere la rabbia, non doveva aiutarti a farci ubriacare.
-A parte questo, disse Annabeth, come cavolo hai convinto Signor D ad aiutarti nella tua vendetta?
-Facile! Visto che odia noi “marmocchi”, cominciò Leo con un sorrisino, ha accettato di aiutarmi.
-Ma allora sapeva che avresti avuto questa punizione! Disse Annabeth.
-Perché? Disse Leo che aveva perso quel sorrisino per lasciar spazio a una espressione sorpresa.
-Perché…, cominciò Annabeth come se stesse parlando a un bambino di due anni, anche tu sei un “marmocchio”.
-Mi ha tradito! Disse Leo con la faccia rossa.
-Calmati Leo! Disse Rachel ridendo, tra poco prenderai fuoco!
Scoppiammo a ridere, Leo cercava di restare arrabbiato ma cominciò a ridere anche lui. Risalimmo a prendere l’attrezzatura e partimmo con il bus che ci portò dove iniziavano i sentieri per le ciaspole. Quando scendemmo dal bus vidi Reyna strappare dalle mani di Leo le ciaspole ed esaminarle attentamente.
-Hey! Protestò Leo cercando di riprenderle.
-Aspetta Valdez, disse Reyna mettendo una mano contro la sua fronte per tenerlo a distanza, sto controllando che tu non abbia montato marchingegni pericolosi.
Dopo qualque minuto Reyna restituì le ciaspole a Leo.
-Puoi metterle, dichiarò tendendogli le ciaspole.
-Grazie, disse Leo strappandogliele dalle mani.
-Allora, cominciò Hazel, andiamo?
Prendemmo un piccolo sentiero in salita, dopo soltanto dieci minuti Leo cominciò a lamentarsi.
-Non c’é la faccio più! Non c’é la faccio più! Continuava a dire.
-Chiudi quella boccaccia Valdez! Dissero Clarisse e Frank allo stesso tempo.
-Giuro che se non la smettiti, continuò Clarisse, te la chiudo con la colla fusa!
Però Leo non si lasciò intimorire.
-Mica siete voi ad avere portato tutta l’attrezzatura da sci a piedi fino all’hotel! Gridò a Clarisse prima di accorgersi del suo errore.
-Tu. Non. Mi. Parli. Con. Questo. TONO!!! Gridò Clarisse rossa di rabbia prima di prenderlo per i capelli e sollevarlo.
-Scusa, scusa, cominciò Leo che si era fatto piccolo piccolo, pietà non farmi del male.
-Clarisse, cominciò Thalia, lo sai quanto lo vorrei morto e tutto, ma lascialo andare, non vorrei ritornare all’hotel con qualcuno in meno.
Clarisse parve calmarsi e lasciò la presa.
-Grazie per il tuo commento, disse Leo massaggiandosi la testa.
-Di niente, disse Thalia mentre ricominciava a camminare.
Dopo circa un’ora ci fermammo a mangiare. Mi lasciai cadere nella neve.
-Alleluia si mangia!
-Ma pensi soltanto a mangiare? Mi chiede Annabeth mettendosi una mano sulla faccia.
-Be…, cominciai io, è bello mangiare e credo che tutti i ragazzi concordino con me tranne Nico e Frank.
-SI, gridarono i ragazzi a l’unisono, CIBO!!!
-Ma avete 17 anni o 5? Chiese Thalia sconsolata.
-Io nessuno dei due, disse Leo, c’è ne ho 16.
-Un anno di differenza, mica cambia molto, rispose Reyna borbottando.
-Cambia molto invece! Protestò Leo, sono 12 mesi, 365 giorni, 8.760 ore, 525.600 minuti e 31.536.000 secondi di differenza!
-Mica stai diventando come Annabeth! Commento io sempre disteso nella neve.
-Come scusa? Dice Annabeth con uno sguardo tagliente come una lama.
-Niente, niente, mi affrettai a dire prima che mi spaccasse qualque osso.
-Bene, allora mangiamo? Chiese Jason aprendo il suo zaino.
Ci sedemmo sopra delle rocce e mangiammo i nostri panini. Io tirai fuori il mio panino blu al salame. Era tutto blu, compreso il salame.
-Ma che hai pivello con il cibo blu? Mi chiese Clarisse.
-Lascia stare, gli rispose Annabeth prima che io aprissi bocca, troppo lungo da spiegare.
-Poi è tutto coloranti! Commentò Rachel.
-Si ma a me piace! Risposi difendendo il mio panino.
-Testa d’Alghe, disse Annabeth scuotendo la testa.
-Quando è che scendiamo? Chiese Leo.
-Non adesso, disse Frank.
-Questo l’ho capito bulldog Frank Zhang, disse Leo borbottando.
-Come mi hai chiamato?! Disse Frank rosso di rabbia.
-Strafico Zhang! Rispose Leo mettendo le mani davanti alla faccia per eventuali pugni.
-Meglio, disse Frank ricominciando a mangiare.
-Stai passando troppo tempo con Clarisse, disse Jason, eri spaventoso in quel momento!
-Figlio di Marte, disse Frank alzando una mano.
-Ci rimettiamo in marcia? Propone Nico che fino a li era restato silenzioso.
Ci alzammo e rincominciammo a camminare. Dopo circa una mezz’ora sento qualcosa muoversi tra gli alberi.
-Avete sentito? Chiedo.
-No, disse Annabeth, io non ho sentito niente.
-Mi sa che hai respirato troppo Barolo, disse Rachel ricominciando a camminare, ma proprio in quel momento si sentì un ramo che si spaccò e un cervo con le corna d’oro comparse sul sentiero.
-Il Cervo di Artemide, disse Thalia con la bocca aperta, devo catturarlo.
E il cervo come se avesse sentito ricominciò a correre.
-Aspetta! Urlò Thalia cominciando a corrergli dietro.
-Lascia perdere Thalia! Gli urlò Rachel, ma lei non si fermò.
Allora cominciammo a corrergli dietro. Cominciò a nevicare ma non ci fermammo. Dopo un pò che correvamo Thalia si fermò.
-L’ho perso di vista! Disse lei arrabbiata.
-Fa niente, dissi io, ritorniamo indietro.
-Ehm…, cominciò Frank, da quale parte?
-Ritorniamo sui nostri passi, disse Thalia ma appena vide che la neve stava ricoprendo le impronte cambiò espressione, oppure no.
-Credo che è da quella parte, disse Annabeth indicando la strada.
Ricominciammo a camminare ma non vedevo nulla di famigliare.
-Ammettilo Sapientona, dissi io, ci siamo persi.
 
 
*Le ciaspole sono chiamate anche racchette da neve.
**Nella “Maledizione del Titano” Thalia fulmina Percy dopo la Caccia alla Bandiera contro le Cacciatrici d’ Artemide.
 
 
Angolo della scrittrice che lascia la storia in sospeso:

Bonjour tout le monde! Ecco il quarto capitolo! Questa volta sono stata un pò (solo un pò) crudele. *faccia da maligna sfregandosi le mani*. Comunque, *ritornando la pazza seduta su una sedia a scrivere*, spero che il capitolo vi sia piaciuto! Ringrazio i 6 che hanno messo la mia storia in preferiti! Ringrazio i 7 che la seguono! E ringrazio di tutto cuore: Vale_Caleo 2000, Little_fox, Leilah Valdez, Iri_Potter, pier1946 e susbetty01 per aver recensito i miei precedenti capitoli! No, veramente: GRAZIE!!! Lasciate una recensione!
Baci

 
Daughter_Of_Gea
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: TamaraStoll