Fanfic su attori > Cast Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: CacciatriceDiTramonti    27/03/2015    1 recensioni
Jennifer e Liam. Australiani. Migliori amici da quando sono nati, praticamente vicini di casa. Con in comune la sfrenata passione per i Coldplay e il profondo affetto incondizionato che li lega. Ma una serie di eventi metteranno alla prova il loro legame così speciale costringendoli a fare scelte non sempre facili.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jennifer Lawrence, Liam Hemsworth
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Premessa: Siccome le cose mi sono andate particolarmente bene questa settimana, ho 
deciso di regalarvi un appuntamento extra prima di Domenica (che comunque pubblicherò) per 
convidere con voi la mia felicità. Questo è uno dei miei capitoli preferiti, spero vi piaccia! Buona lettura.

POV Jennifer.
Guardo fuori dalla finestra per l'ennesima volta, oggi è una giornata
fantastica, assolata e non troppo fredda, ed ovviamente io dove sono?
In casa a studiare. I raggi del sole illuminano in modo strano la mia
stanza, scaldandomi solo il lato sinistro della faccia, quel lato a
causa del quale mi distraggo ripetutamente. Non si può resistere al
richiamo del sole. Torno con gli occhi sui fogli, ma il cellulare
suona, avvisandomi che mi è arrivato un messaggio. Non è destino
che io mi concentri, oggi. Sblocco lo schermo del telefono e vedo che
quel suono era dovuto ad una mail, non ad un messaggio. Senza nemmeno
leggere elimino la notifica, so già di cosa si tratta, l'ennesima
data del tour dei Coldplay, di cui Coldplayzone, infatti il mittente
era proprio questo, mi avverte. Mi sono iscritta alla newsletter anni
fa, quando speravo che i Coldplay potessero arrivare anche qui in
Australia, cosa che non è però mai successa. Eppure mentre osservo
la notifica sparire, mi sembra di leggere Sydney. Sicuramente mi sono
suggestionata pensandoci, però per sicurezza apro Gmail e recupero
l'email di Coldplayzone.
“Ultim'ora: dopo anni di richieste da parte dei fans australiani, costretti ogni
volta ad affrontare un lungo viaggio per andare ad assistere ad un
concerto dei loro beniamini, i Coldplay annunciano in diretta agli
MTV Awards la loro prima data australiana. Il concerto si terrà a
Sydney la sera del 14 agosto 2015, i biglietti saranno in vendita dal
26 gennaio 2015. Fans australiani, sbrigatevi!!”.
Oh mio dio. Oh mio dio. Oh mio dio. Non ci credo. Il sogno di una vita
che si avvera. Io e Liam sognamo una cosa del genere da anni. Da
sempre. Da che io ricordi che amiamo i Coldplay. Liam. Oggi è
proprio 26 gennaio. Tra una settimana festeggerà il suo compleanno.
Finalmente ho trovato il regalo. Però non posso regalargli due
biglietti per me e per lui senza prima aver sentito Nikki. È la sua
ragazza e se vuole venire pure lei, di biglietti dovrò prenderne
tre. Che palle. La chiamo.
N:pronto?
J:ehi Nikki
N:Jen, scusami, sto guidando, non ho potuto vedere il numero
J:tranquilla Nikki..ti disturbo?
N:no, figurati. Come stai? Scusami se non ti ho mai chiamato, ma..
J:sto bene Nikki, non preoccuparti
N:Liam mi ha sempre aggiornato sulle tue condizioni
J:immagino. Tranquilla, davvero
N:volevi dirmi qualcosa?
J:si, ecco, quest'anno per la prima volta i Coldplay vegono in Australia, a
Sydney. Volevo andarci e siccome anche Liam lo vorrà sicuramente,
volevo regalargli il biglietto per il compleanno.
N:oddio, che bello, sarà felicissimo!
J:si, ma, tu vorresti venire?
N:ma dove?
J:al concerto
N:oh mio dio no Jen! Già sopporto a malapena le canzoni che suona Liam!
Mi bastano quelle guarda.
J:sicura?
N:sicura
J:Nikki?
N:si?
J:non ti da fastidio che ci andiamo io e Liam?
N:Jen, no, quante volte devo dirtelo?
J:non ti da nemmeno fastidio che balli con me?
N:no, anzi, almeno poi potrò farmi portare a ballare, dato che con la
scusa del non so ballare, quando mi ci porta, passa la serata sul
divano a bere birra
J:d'accordo..ti ringrazio
N:di cosa! Figurati
J:ci vediamo sabato allora
N:si, ciao Jen
J:ciao 
Inizio a frugare freneticamente nell'ultimo cassetto del mio comodino, dove
tengo i miei risparmi e arraffo cinquecento euro, che butto nel
portafoglio, che fiondo nella prima borsa che trovo a portata di
mano, seguito dal cellulare. Mi fiondo giù per le scale. Mi infilo
il cappotto. Prendo il guinzaglio e lo metto al collare di Cocky, che
sveglio bruscamente tirandolo via dalla cuccia. Esco di corsa da
casa. Non oso immaginare in che stato posso apparire, ma è per una
giusta causa. Cammino a passo spedito verso l'edicola più vicina,
mentre Cocky trotterella felice accanto a me.
-Buongiorno- ansimo salutando l'uomo dietro al bancone, Patrick.
-ciao Jennifer. Di corsa?- mi chiede lui, cordiale come sempre.
-Pat..mi servono due biglietti, per il concerto dei Coldplay, quest'anno c'è
la data a Sydney, hai presente?- gli spiego riprendendo fiato. Lui
scrive qualcosa al pc, poi alza i suoi occhi verso di me.
-sei la prima che viene sai? Ancora non è stato comprato nessun biglietto
per Sydney- dice sorridendo.
-ci credo, l'hanno appena annunciato alla conferenza stampa!- ribatto io.
-allora, che vuoi? Prato..tribuna..curva..- inizia ad elencare.
-prato- rispondo senza nemmeno pensarci. Non li ho mai visti dal vivo, come
minimo voglio vederli da molto vicino.
-ok prato c'è l'anello gold e il prato normale- mi spiega.
-l'anello gold mi fa pensare che è più davanti?- chiedo.
Patrick annuisce -le prime cinque file, transennate dal resto-
-ok anello gold-
-sono 100 euro a biglietto Jenni- mi informa. Quindi 200 euro. Va beh, sono
una che risparmia, posso sostenere questa spesa.
-va bene. Tutti ora?-
-no, metà ora, metà alla consegna- dice. Tiro fuori 100 euro dal
portafoglio e glieli porgo, lui in cambio mi rilascia una ricevuta.
Ora, Liam potrebbe aver saputo del concerto, ma conoscendolo, per una
cifra così grossa, non comprerebbe mai online. Di sicuro verrebbe
qui da Patrick.
-Patrick puoi..farmi un favore?- chiedo.
Lui annuisce -dimmi pure-
-se viene Liam, puoi dirgli che glieli ordini, ma che non vuoi soldi? In
realtà ovviamente non glieli ordini eh-
-uno dei due biglietti è per lui deduco-
Annuisco -se gli dici che glieli ordini, almeno lo tieni bloccato. Poi se
insiste per darti i soldi prenditeli, poi li dai a me-
-Jennifer però in realtà..-
-ti prego Pat- supplico.
-oh d'accordo, va bene- sbuffa lui.
-grazie mille- dico cacciandomi la ricevuta in borsa e riprendendo di corsa
la strada di casa.
POV Liam.
-tregua, ti prego- esclama Jennifer buttandosi di peso su una delle poltrone
che abbiamo sistemato in sala.
L'afferro per una manica della felpa che porta, e che è almeno due taglie più
grosse della sua perché a lei le felpe piacciono comode, e tiro
verso di me. È come muovere un sacco inanimato. La sua testa
ciondola, facendo muovere appena quella specie di chignon moscio che
si è fatta. La sua mano scivola nella manica che tengo in pugno.
-Dio che pigra, mi fumo una sigaretta allora- dico mollando la presa. La
testa di Jen scatta in alto e i suoi occhi saettano verso di me,
fulminandomi.
-oggi posso, è il mio compleanno!- esclamo, prima che possa anche solo
pensare di ammonirmi. Lei mi studia per un breve istante, poi si alza
in piedi -fumo con te-
-no, non se ne parla, tu non fumi Jen- ribatto deciso. Lei inarca un
sopracciglio e mi guarda con un sorriso furbo, che non promette nulla
di buono -devo ricordarti, Liam, chi mi ha fatto fumare la prima
sigaretta della mia vita?-
-l'abbiamo fumata insieme, non ti ho costretto- ribatto sulla difensiva.
Jen mi punta l'indice contro -tu mi hai messo l'idea in testa però-
precisa.
Sbuffo e infilo una mano in tasca, tirando fuori un pacchetto di sigarette
abbastanza stropicciato e un accendino. Prendo una sigaretta e la
passo a Jennifer, poi ne prendo una per me e rimetto il pacchetto in
tasca. Usciamo sul piccolo balconcino di questa sala, senza nemmeno
metterci i cappotti. Accendo la mia sigaretta e quella di Jen,
abbandonando poi tutto il mio peso sul corrimano. Il fumo che butto
fuori dalla bocca di condensa quasi subito per il freddo che fa.
-nonostante non fumi, non sembri una cogliona alla prima sigaretta- osservo
guardando Jennifer.
-una volta che impari a tirare, sai farlo per tutta la vita- ribatte lei
con un'alzata di spalle.
-e comunque io ti avrò pure messo l'idea in testa, ma tu hai voluto 
farlo- dico tornando a guardare davanti a me.
-si, già, sai ero nel periodo “faccio tutto quello che fa Liam”- si
difende lei.
-prego??-
Jen alza la sigaretta davanti ai miei occhi -la cosa non sembra essere
cambiata però- dice scoppiando in una sonora risata che mi contagia
subito. È inevitabile, se Jennifer ride, chiunque vicino a lei ride,
perché lei ride con tutto il corpo, non solo con la bocca, ed è una
cosa che contagia anche chi non la conosce.
All'improvviso Jen si gira, poggiandosi con la schiena contro la ringhiera e
rivolgendo il suo sguardo nella sala.
-sta venendo bene però, dai- osserva buttando fuori il fumo. Mi giro pure
io e osservo la sala che stiamo sistemando da stamattina. Annuisco,
sta venendo bene, come sempre del resto.
-ti ricordi com'è nata questa tradizione del preparare insieme la sala
del mio compleanno?- le chiedo tirando una boccata.
Jennifer scoppia di nuovo a ridere buttando la testa all'indietro -me lo
ricordo che si-
-si, ma capisci, io voglio sentirtelo dire- preciso divertito.
-oh beh- si ricompone lei -diciamo che siccome ero una timida cronica e
avevo problemi seri..credo di averti detto che siccome volevo venire,
ma non volevo essere guardata mentre entravo, preferivo già trovarmi
lì, e siccome volevo proprio essere la prima, sono venuta con te
subito dopo scuola..-
-ed io ti ho messo a lavorare- concludo con una risata.
-si, perché sei stronzo- ribatte lei.
-ma dai, ammettilo che ci siamo divertiti da morire, che quando sono
arrivati i miei genitori a sistemare le ultime cose ci hanno trovato
impiastrati dai capelli ai piedi, e anziché sgridarci si sono messi
a scattare foto ridendo fino alle lacrime- 
-è per questo che adoro i tuoi genitori- dice Jen sorridendo al ricordo.
-e loro adorano te- aggiungo.
-davvero?- chiede lei.
Tiro l'ultima boccata e butto la sigaretta oltre la ringhiera.
-smettila, lo sai, non ti darò a soddisfazione di dirti che si i miei genitori
ti adorano più o meno da quando hai iniziato a rompere i coglioni
dentro casa mia-
-cretino- sbuffa Jennifer spingendomi via per la spalla.
-dai, muoviti abbiamo del lavoro da fare- dico spingendola verso la porta.
-aspetta! Fammi finire la sigaretta- protesta lei, ma io gliela sfilo dalla
bocca e la butto oltre la ringhiera continuando a spingerla verso la
porta.
POV Jennifer.
-stanca?- mi chiede Liam, sedendosi sulla poltrona accanto alla mia con la sua
bottiglia di birra in mano. Bevo un sorso dalla mia bottiglia di
birra scuotendo la testa.
Liam scoppia a ridere -certo che, sei vestita carina, e ti attacchi alla
bottiglia- 
-anche tu però- ribatto io sulla difensiva.
-io sono un uomo-
Sto per replicare qualcosa di poco gentile quando bussano alla porta.
Liam si alza e va ad aprire, lasciando entrare Nikki. Ora io capisco
che tu sei la fidanzata del festeggiato, ma non hai minimamente
sentito quello che ti ha detto. Liam si è messo un paio di jeans ed
una camicia con sopra un gilet nero. Giusto le scarpe e la cinta sono
un po' più eleganti, per il resto è molto informale. E ha detto
“vestitevi normali, non è un 18esimo”. Io, per stargli dietro,
mi sono messa un vestito semplice, che arriva sopra il ginocchio, ho
i capelli sciolti e le scarpe che saranno nemmeno otto centimetri di
tacco. E penso che devo smettere di guardare Nikki, altrimenti capirà
che si vedrà solo lei stasera. Ha un tubino nero super-aderente e
lucido, tacco dodici, o diciotto? E i capelli rossi raccolti in
un'alta acconciatura. È decisamente ultra elegante. Mi alzo e la
saluto, abbandonando la mia bottiglia di birra sul tavolo. Liam si
avventa subito sulle sue labbra, perciò gli sfilo le sigarette e
l'accendino dalla tasca dei pantaloni ed esco fuori, richiudendomi la
porta alle spalle.
-Jennifer!!- 
Butto fuori il fumo e giro la testa nella direzione della provenienza della
voce.
-Chris! Luke!- esclamo andando verso di loro. Li abbraccio uno per volta,
attenta a non bruciarli con la sigaretta, ed osservo che anche loro
nel vestirsi hanno ascoltato Liam. 
-come stai bella bionda?- mi chiede Chris poggiandosi accanto a me contro
la ringhiera.
-bene, e tu? Voi? I bimbi? Elsa? Samantha?- 
Ok forse ho chiesto troppe cose. Luke e Chris scoppiano in una fragorosa
risata.
-noi bene, le nostre famiglie sono rimaste in America, Elsa lavorava ed
anche Samantha, non hanno potuto prendersi giorni-
-peccato..- osservo tirando una boccata.
-già- conviene Chris -ma fumi?-
Scuoto la testa -solo oggi, perché è il compleanno di Liam-
-approposito, dov'è?- mi chiede guardandosi intorno.
-è un attimo dentro a baciare Nikki, non rompergli le palle- lo
ammonisco. Lui alza le mani ridendo.
-e il tuo fidanzato dov'è?- indaga Luke mettendosi accanto a me
dall'altro lato.
-non ce l'ho ancora..un fidanzato- sbuffo io.
-ma perché? Dai, lo sappiamo che hai la fila- mi prende in giro Chris.
-sai la fila ce l'avrei pure, ma oltre ad essere scelta vorrei scegliere
io, capito? Non credo nell'amore che viene dopo- spiego.
Finalmente la porta della sala si apre, salvandomi dal continuare questa
imbarazzante conversazione.
Mi costringo a camminare lentamente, per evitare di cadere, mentre porto
il mio enorme regalo verso il tavolo dove Liam sta scartando. Mi
rendo conto solo adesso che ho visto tutti i regali che ha scartato
fin'ora, ho anche applaudito, ma non me ne ricordo nemmeno uno. Sono
troppo agitata per il mio, in verità. Poggio il regalo sul tavolo e
mi mordo il labbro quando vedo l'espressione confusa e buffa di Liam
di fronte alla sua enormità. Mi concentro solo su di lui, cercando
di non pensare agli occhi di tutti i presenti, che sento fissi su di
me. Liam scarta la carta e rimane perplesso di fronte allo scatolone
di cartone. Lo apre e la sua espressione è ancora più confusa. So
cosa vede, tanti piccoli pacchettini sparsi alla rinfusa. Ed ora li
dovrà scartare tutti, e scoprire che sono..vuoti. C'è un po' di
cattiveria in questo, ma insomma, non è semplice incartare in modo
carino due biglietti. Liam inizia a scartare uno per uno i
pacchettini, buttandoseli alle spalle ogni volta che li trova vuoti,
cioè sempre. Poi libera la scatola da quel groviglio di stelle
filanti colorate come se fosse un gatto col gomitolo di lana, ed alla
fine estrae un foglio arrotolato come una pergamena e chiuso con un
nastro. Sfila il nastro e srotola il foglio, leggendo in silenzio.
No, non è un normale biglietto di auguri, se è questo che ti stai
chiedendo, perché ti conosco, e te lo stai chiedendo di sicuro. E
poi, se fosse stato un normale biglietto d'auguri, credi forse che
avrei perso tempo a scriverlo a mano? La verità è che voglio
approfittare del fatto che sia il tuo compleanno per dirti un paio di
cose, che a voce non riuscirei a dirti, perché con le parole, sono
sempre e costantemente fottuta. E tu lo sai. Perciò
Liam ti volevo dire GRAZIE di tutto quello che fai per me, da quando
hai 8 mesi fino ad oggi, e so che continuerai a farlo, anche se io
dovessi trattarti nel peggiore dei modi, tu per me ci saresti sempre
e comunque. L'ultimo periodo non è stato dei migliori, di sicuro non
è stato facile starmi vicino, ma nonostante questo tu ci sei sempre
stato, sopportando la mia tristezza e il mio dolore ed alleviandoli.
Ed è grazie a te se mi sono rialzata e piano piano sto
tornando quella di prima.  Io
spero sul serio di fare per te, una minuscola parte di quello che tu
fai per me ogni giorno senza neanche rendertene conto.  È per questo 
che, con il mio regalo, voglio realizzare uno dei tuoi sogni.
Dai, la smetto di parlare. Cerca una busta in quel casino dello scatolone.
Buon compleanno, Orso.
Ti voglio bene.
Jen”
Liam alza gli occhi dal foglio e mi guarda sorridendomi. È un sorriso che
mi scalda, è pieno d'affetto, un abbraccio con gli occhi, che non
posso fare a meno di ricambiare. Poi riprende a svuotare lo scatolone
come un gatto, finché non estrae una busta, non chiusa. Infila
la mano dentro ed estrae i due biglietti, gialli, scritte nere. Da
come legge, con sguardo accigliato, capisco che non sa che i Coldplay
verranno a Sydney, questa estate.
-o mio diooo!!- esclama alzando la testa, sul suo viso leggo gioia,
stupore, felicità. Ha capito. Faccio un passo verso di lui, con
l'intenzione di abbracciarlo, ma mi ritrovo stretta tra le sue
braccia forti che mi sollevano da terra e mi fanno girare. Chiudo gli
occhi per evitare che mi giri la testa, e li riapro solo quando Liam
si ferma, tenendomi sempre stretta. Vedo Nikki, poco distante da noi,
farmi l'occhiolino. Le sillabo un grazie. Quando
Liam scioglie l'abbraccio, il sorriso sul suo volto si smorza e torna
serio.
-Jen, però, sono un sacco di soldi- osserva. Lo sapevo. Sapevo che
l'avrebbe detto. 
Lo allontano da me con una spintarella e gli punto l'indice contro il
petto.
-allora. Patti chiari e amicizia lunga. Prendilo per quello che è: un regalo.
Perciò non rompere i coglioni. Un biglietto è per me e uno per te-
lo ammonisco.
Lo vedo che cerca di rimanere serio, ma non ci riesce e esplode in un
bellissimo sorriso abbracciandomi di nuovo e sussurrando infinite
volte “grazie”.
-ti voglio bene- gli soffio sull'orecchio.
Liam allenta appena l'abbraccio, quel tanto che basta per guardarmi negli
occhi e farmi vedere il suo palese sguardo sorpreso. Ok, non gli dico
quasi mai che gli voglio bene con questa naturalezza, perché con le
emozioni sono un po' un casino, ma non c'è bisogno di farmela
pesare. Alzo gli occhi al cielo e sbuffo sonoramente.
-ok..ok..ok..
- ride Liam sistemandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio -ti
voglio bene anche io-
-bene, ora scollati dai- dico ridendo dandogli appena una spinta.
POV Liam.
Due mani a tapparmi gli occhi, mentre fumo nel freddo dell'alba, coi
gomiti poggiati alla ringhiera del balconcino della saletta. Metto
le mie mani sulle sue e le trascino via dai miei occhi, girandomi
verso di lei.
-chi diamine deve essere, se ci siamo solo io e te qui?- dico ridendo.
Jennifer allunga una mano verso di me -sigaretta-
-il mio compleanno è finito Jen, basta fumare- 
-dai, l'ultima, anche tu stai fumando- protesta lei.
-d'accordo, l'ultima- acconsento, porgendole una sigaretta e accendendola. Jen si
poggia coi gomiti alla ringhiera e tira una boccata.
-come hai fatto a svegliarti, dormivi da nemmeno un'ora-
-in realtà m'è rimasta la sveglia per correre, ho dimenticato di
toglierla..però ho visto questi colori fantastici entrare dalla
porta, e sono uscita- mi spiega -e tu? Come mai non dormivi?-
-sapevo che era quasi ora dell'alba e volevo vederla- dico.
-mi avresti svegliato?- chiede Jen.
Scuoto la testa ed entrambi torniamo a guardare davanti a noi, dove gli
stupendi colori dell'alba creano strani disegni tinti di rosa,
celeste, arancione, rosso e giallo, come se tutto dovesse prendere
fuoco da un momento all'altro. No, che non ti avrei svegliata Jen,
dormivi così bene dopo aver passato la notte a pulire i postumi
della festa. Come ogni anno. E come ogni anno il pre e il post festa
sono i momenti che mi piacciono di più. Quest'anno avevo chiesto
anche a Nikki di restare, ma l'indomani, cioè tra poco, doveva
lavorare. E i miei fratelli ovviamente si sono dileguati, come il
resto degli invitati. Jennifer posa la sua testa sulla mia spalla.
-ti voglio bene-
-Jen, sei sicura di stare bene? È la seconda volta in poche ore che mi
dici che mi vuoi bene, con la tua voce!- la prendo in giro io.
-ecco appunto, fanne tesoro, non capiterà molto spesso nei prossimi mesi-
sta al gioco lei.
-comunque te ne voglio anche io- aggiungo poi.
-lo so-
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: CacciatriceDiTramonti