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Autore: xadhoom    18/12/2008    1 recensioni
Alla fine Ichigo comprese che sarebbe stato un Natale indimenticabile...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kurosaki Ichigo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Al giorno d'oggi esistono vari tipi di fobie. Claustrofobia, aracnofobia, agorafobia...Uryuu, a titolo d'esempio, soffriva terribilmente la solitudine o meglio, viveva nel terrore di perdere quei legami affettivi che era riuscito così faticosamente ad instaurare; la fobia più acuta di Ichigo, invece, era quella di veder scomparire ancora una volta una persona a lui cara. Anche se in quel momento, in verità, il suo più acuto terrore si trovava aldilà di una porta.
Ishida si chiese se ad Ichigo fosse rimasta ancora un po' di saliva, considerato il numero delle volte che aveva deglutito in quegli ultimi minuti. Per tutta la durata del tragitto necessario per arrivare a casa Kurosaki il giovane shinigami non aveva saputo nascondere lo stato di inquietudine nel quale si trovava. Certo, dopo così tanti anni che si conoscevano, ormai il quincy sapeva leggere il rosso come se il volto di questi fosse un libro aperto. Ma il nervosismo del giovane Kurosaki non lasciava certo spazio a dubbi...
Dopo tre ore di viaggio finalmente i due erano giunti alla loro meta. Due bellissime pupille color blu intenso si posarono sulla figura che stava tentando, per la terza volta, di suonare il campanello di casa. Gli occhi di Ishida seguirono le numerose goccioline di sudore che continuavano a delineare i marcati, ma così affascinanti per il moro, lineamenti dello shinigami, le cui mani non avevano cessato un attimo di tremare, neppure quando le sue dita riuscirono finalmente a raggiungere il tanto sospirato campanello. Anzi, sembrò persino essere peggiorato...
Nella mente del ragazzo più basso cominciò ad insinuarsi un pericoloso dubbio: e se Ichigo avesse avuto seri motivi per temere il confronto col padre in merito alla loro relazione? Certo, Kurosaki senior aveva sempre dimostrato un...originale affetto per il proprio figlio. Uryuu ricordava ancora l'enorme bernoccolo sulla sua fronte quando aveva beccato l'affettuoso "saluto" di Isshin Kurosaki al posto del suo fidanzato...Ma, bernoccolo a parte, quell'uomo si era rilevato un individuo gentile e disponibile, ed era lampante l'amore che quel padre nutriva per i propri figli. Tuttavia, quante volte un genitore, pur mostrando un sincero affetto nei confronti della propria prole, non accetta che questa si distacchi dal modello ideale di figlio che ogni padre vorrebbe avere? Una divergenza derivata dall'aspirazione di un giovane ad intraprendere una carriera diversa da quella del padre; dal desiderio di condividere la propria vita con un soggetto che mai corrisponderà al genere di compagno che il proprio genitore sogna per il sangue del proprio sangue; oppure per il fatto di appartenere a quel gruppo di personaggi considerati "diversi" da buona parte della società...
E se con quel suo capriccio Uryuu avesse rischiato di minare il rapporto di Ichigo con i suoi parenti?
Un senso di panico e rimorso invase il cuore del moro.
Il rosso volse uno sguardo colmo di stupore sul ragazzo al suo fianco quando sentì le dita di lui stringere convulsamente la manica sinistra della sua giacca. Due pozze color chinotto incontrarono due zaffiiri carichi di preoccupazione e di un'altro tipo di emozione che lo shinigami aveva imparato ormai da tempo a riconoscere. Le sue labbra si piegarono in un dolce sorriso prima di posarsi su quella mano scarna e sottile. Il sorriso, ciononostante, si sciolse presto in una smorfia ansiosa e Uryuu non poté che sbattere ripetutamente le palpebre in modo confuso quando si trovò stretto da due braccia forti e muscolose.
"Ichigo?"
"Perdonami, perdonami! Non avrei mai voluto questo!" mormorò il ragazzo sui capelli corvini del giovane che stava stringendo con impeto "ricorda soltanto che ti amo...e che, visto che non potremo mai avere figli, sarà impossibile che una simile mostruosità possa essere trasmessa a dei nostri eredi!"
Uryuu sgranò ancor più le pupille "Cosa...?"
Non ebbe tempo di terminare la frase che il suo corpo si trovò a terra schiacciato dal peso del compagno, giusto in tempo per evitare il contatto con il piede sinistro di Kurosaki senior.
"Ah, Ichigo! Vedo che i tuoi riflessi non hanno risentito affatto dell'allontananza dal tuo vecchio! Bene, bene! Entra ora, fa un freddo del diavolo fuori!"
E sotto varie bestemmie borbottate dal giovane shinigami in direzione del padre, i due neo-arrivati varcarono la soglia della piccola villetta. Soltanto quando il rosso chiese al proprio compagno di togliersi l'impermeabile per poterlo appendere nel guardaroba il padrone della dimora si rese conto della presenza inaspettata del moro
"Oh ma tu sei il giovane Ishida! Guardati, diventi ogni più giorno più simile a tuo padre! Speriamo che non erediterai in tutto e per tutto il suo caratteraccio! Ah ah! Ichigo, perché non mi hai detto che avresti portato anche un tuo amico?"
Dopo essersi sincerato che il quincy fosse ancora in grado di respirare in seguito all'energica manata sulla schiena ricevuta dal suo genitore, il rosso fissò con decisione, seppure con evidente apprensione, l'uomo che stava ritto in piedi davanti alla sua persona
"Perché stavolta non ho portato un semplice amico"
"Oh?"
Un lungo sospiro precedette quelle parole che Ishida aveva tanto atteso di sentire "Papà, ti presento Ishida Uryuu, il mio fidanzato"
A seguito di quella rivelazione il moro sentì mancarsi il fiato. Ed era certo che anche il suo compagno si trovasse nella medesima condizione. Passarono alcuni minuti di assoluto silenzio, durante i quali la carica di tensione che attanagliava l'animo dei due studenti si fece sempre più acuta. Il moro avvertiva la mano di Ichigo stringere sempre con più forza le sue dita, a tal punto che il primo non riusciva più a sentirle, ma non si sarebbe divincolato da quella stretta per nulla al mondo.
Sussultarono entrambi quando alle loro orecchie giunse finalmente la voce del padrone di casa, seppur fosse così fievole da essere difficilmente percettibile "Da...quanto...?"
Il rosso deglutì "D-da due anni, ormai"
Il medico abbassò la testa, annuendo, continuando a ripetere la risposta del figlio fra sé e sé. Non sembrava essere particolarmente colpito dalla rivelazione del figlio. Anzi, in verità era impossibile affermare cosa stesse passando per la testa di quell'uomo. Fu solo dopo aver visto il proprio compagno picchiare violentemente la testa contro il muro che il giovane Ishida capì che quell'individuo era fuori di sé dalla rabbia
"Ichigo!" urlò, affrettandosi a raggiungere il proprio compagno per terra, ma non fece in tempo ad avvicinarglisi che si sentì afferrare con forza alla vita e trascinato via con forza
"Che cosa sta facendo?! Mi lasci andare immediatamente!" urlò, cominciando a dimenarsi furiosamente
"Uryuu!"
Alla vista del proprio compagno in pericolo il giovane Kurosaki era balzato prontamente in piedi, pronto all'inseguimento. Purtroppo per lui il suo genitore aveva previsto l'immediata reazione del figlio e si era rifugiato all'interno del proprio studio "Lascialo andare, stupido vecchio!"
"Questa è la tua punizione per avermi fatto partecipe della tua relazione con un così ampio ritardo. E ora" dichiarò volgendo la propria attenzione sul quincy dopo aver chiuso a chiave la porta "veniamo a noi"
Il brillante universitario si mise subito sulla difensiva, pronto a reagire ad ogni nuovo attacco di quell'uomo, ma non avendo mai affrontato prima di allora un simile nemico, vide inesorabilmente afferrati i proprio polsi, con la sua persona imprigionata fra il muro e il corpo di Kurosaki senior.
Ishida sentiva distintamente le urla e i violenti colpi contro alla porta prodotti da Ichigo, ma in quel momento la sua attenzione era del tutto assorbita dallo sguardo indagatore e freddo che il medico gli stava rivolgendo.
"Hmpf" sbuffò l'uomo, afferrando il mento del ragazzo fra le dita "mi sembri piuttosto deboluccio. Si vede che i quincy si indeboliscono di generazione in generazione"
I colpi alla porta improvvisamente cessarono, come pure le urla del giovane shinigami. Fu un altro tipo di grido quello che si sentì in quell'istante. Uryuu fissò con profondo astio l'individuo che ora stava saltellando da una parte all'altra della stanza reggendosi fra le mani il dito sul quale era ben impresso il segno di un morso, talmente profondo che sarebbe rimasto visibile per giorni.
"Ehi..." risuonò incerta la voce del giovane shinigami aldilà della porta "Che sta succedendo? Apri subito questa porta, maledizione! Dannazione, vecchio, ti giuro che sei hai fatto del male ad Uryuu ti...!"
"Aho, ohi, veramente quello che dovresti vendicare sarei io, non lui! Ha denti più aguzzi di quelli di un felino, misericordia!"
Dopo qualche secondo di silenzio si udì la risata squillante del giovane rosso "Ben ti sta, vecchiaccio! Uryuu non è certo un tipo da sottovalutare"
"Questo l'ho capito" mormorò il medico, guardando fisso negli occhi il ragazzo presente nella stanza.
Alla vista di quello sguardo subito Ishida si preparò a fronteggiare un nuovo tipo di attacco. Rimase, in ogni caso, piuttosto perplesso quando vide il volto del dottore illuminarsi in un ampio sorriso
"Vedo che sei un tipo combattivo! Bravo! Del resto penso che non potresti essere altrimenti, visto che stai con quella zucca vuota di mio figlio..."
"Ti rispedisco il complimento tale e quale, dannato! Ora vedi di aprire questa benedetta porta prima che mi decida a buttarla giù!"
"O andiamo, finiscila di urlare in questa maniera, finirai per spaventare le tue sorelline. Hai avuto due anni per spupazzarti questo bel giovane, non soffrirai a stargli lontano per un po'." rivolse di nuovo l'attenzione verso il moro "dammi cinque minuti e poi potrai riaverlo"
Ansia e timore invasero il cuore del giovane shinigami "C-che diavolo hai intenzione di fargli?"
Se solo Ichigo avesse potuto vedere il ghigno disegnato sul volto del proprio genitore avrebbe provato lo stesso panico che stava ora assalendo il giovane quincy
"Niente di speciale...solo qualche esame medico per verificare che il mio ragazzo non possa essere contaminato da qualche malattia"
Quelle parole tranquillizzarono a tal punto il rosso che fu per un vero miracolo che la porta rimase intatta "LASCIALO IMMEDIATAMENTE ANDARE, LURIDO PERVERTITO! Uryuu! Uryuu! Prova a vedere se trovi una finestra o un'altra porta! Esci immedia..."
L'urlo disumano che si estese per tutta la casa giunse anche alle orecchie delle donne di casa Kurosaki, per le quali esso rappresentò semplicemente la conferma che il loro fratellino era tornato all'ovile. Strano, penso tuttavia Karin mentre si accingeva ad aggiungere gli ultimi piatti sulla tavola, avrebbe giurato che la voce di Ichigo non fosse così stridula...

Ichigo Kurosaki non avrebbe mai desiderato come in quel momento essere nella sue vesti di shinigami per avere un'arma abbastanza efficace da tagliere a fette quell'essere che stava per mandare a monte due anni di felice, anche se talvolta problematica, unione
"Maledizione, brutto vecchiaccio, fammi entrare!" urlò, sbattendo per l'ennesima volta i pugni contro la porta
"Eh che diamine, Ichigo, un po' di pazienza. Ecco, Ishida-kun, apri bene, così..."
"GAAAAAH! No! Mi lasci! Ichigoooo!"
"Uryuu! Uryuu! Amore, amore!"
"AHHH! Ichigo, ti prego! Fa qualcos...Cos'è quello?!! No! Non voglio! Non...gaaaahh!!"
"Uryuu! Uryuu!"
Nella mente del rosso si stavano formando le più orribili immagini, al cui solo pensiero lo shinigami sentì brividi freddi lungo la schiena
"Uryuu! Dannazione, vecchio!" urlò con tutte le proprie forze "ti ho detto di lasciarlo andare!"
E appena Ichigo ebbe raccolto tutta l'energia di cui era dotato nelle proprie mani, ecco che la porta dello studio improvvisamente si aprì. Il giovane ebbe appena qualche secondo per sgranare perplesso gli occhi prima di trovarsi la camicia fradicia di lacrime.
"Uryuu!" esclamò Kurosaki avvolgendo immediatamente le braccia intorno al corpo del suo giovane amante "Uryuu, tesoro, stai bene?"
Il corpo del quincy non aveva smesso un secondo di tremare da quando era uscito dalla "stanza della tortura" nella quale era stato rinchiuso. Con le mani saldamente attaccate alla camica del proprio compagno, Ishida lasciò che questi passasse gentilmente le dita fra i suoi capelli, sui quali lo shinigami depositò allo stesso tempo dei teneri baci nello speranza di calmare il moro
"E'...è stato orribile...prima ha cominciato a spogliarmi!...p-poi ha preso una serie di b-barattoli e...fialette c-con le qua...con le quali...o, non farmi ripetere quello che mi ha fatto passare, ti prego!"
Il rosso non poté far altro che stringere maggiormente il compagno a sé, notando solo in quel momento la camicia completamente slacciata e lo stato disordinato nel quale si trovava il proprio fidanzato.
Incurante di quella fonte di lacrime vivente che si trovava a pochi centimetri da sé, Kurosaki Isshin fece il proprio ingresso, un sorriso soddisfatto sul volto, il quale era allo stesso tempo coperto da una serie di lividi e chiazze violastre, segni tangibili della non facile arrendovolezza del giovane quincy.
"Auff, confesso che il caro Ishida-kun si è dimostrato un avversario ancora più combattivo del mio stesso figlio. Per riuscire a prendere qualche tuo campione, Ichigo, era stato sufficiente darti qualche sedativo; invece Uryuu-kun è stato a tal punto ostinato a resistermi dal costringermi a legarlo! E ad un certo punto era anche riuscito a liberarsi! Proprio quando gli stava prendendo la fialetta delle urine. Beh, pazienza, vorrà dire che alla sua prima necessità di andare in bagno lo accompagnerò personalment...ehi, ma che caldo allucinante che sento! Yuzu non avrà lasciato acceso il forno, spero! Il mio stipendio non è alto abbastanza da permetterci..."
Il discorso fu troncato a metà quando Kurosaki senior si rese finalmente conto che quel calore proveniva dall'alone rosso che improvvisamente aveva circondato il corpo del suo unico figlio maschio, ritto in piedi davanti alla sua persona. Il moro, nel frattempo, aveva avuto l'ottima idea d'allontanarsi il più possibile dal rispettivo compagno, comunque non troppo lontano da perdersi lo spietato ma per lui delizioso supplizio che presto avrebbe avuto inizio. Con la schiena ormai completamente incollata al muro, Kurosaki Isshin si chiese per quale motivo non avesse mai chiesto ad Urahara una qualche armatura protettiva da poter usare contro il proprio figlio. Perché mai, come in quel momento, Isshin fu certo di stare per rivedere la sua amata Masaki
"COME TI SEI PERMESSO DI METTERE LE MANI ADDOSSO A URYUU, RAZZA D'IMBECILLE??!!"


Continua...

  
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