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Autore: Aliak    28/03/2015    3 recensioni
Giappone, epoca attuale. La storia sembra che sta per ripetersi.. Una comune ragazza di 15 anni, la Shikon no Tama è ricomparsa. Kagome, ignara di tutto questo, sarà coinvolta in una guerra che esiste da secoli, nascosta e celata all'occhio umano, di cui solo pochi conoscono la verità. Il pozzo mangia ossa è ormai sigillato, l'accesso all'epoca Sengoku non esiste più. Eppure una figura proveniente dal passato si riaffaccerà, nella vita dell'unica donna che abbia mai amato. Inuyasha inaspettatamente ritroverà Kagome, che credeva ormai persa per sempre. I ricordi di una vita passata insieme torneranno, potrà un'amore che trascende il tempo, superare anche questa ennesima prova? Ormai Inuyasha è un demone completo, potrà provare gli stessi sentimenti verso di lei?
NB: Questa è una fiction Kagome/Inuyasha, ma non saranno presenti Sango Miroku e Koga (non prendetela a male) ma ci saranno presenti personaggi, che sono comparsi nelle altre due mie fiction, in realtà questo è il seguito di Rift, anche se sarà anche una storia completamente a parte.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio, Sesshoumaru, Shippou | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'Passato - Presente - Futuro'
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Percorse lentamente il lungo sentiero lastricato scavato nella roccia della montagna, ai lati dello stesso un susseguirsi di statue raffiguranti ogni specie di drago che aveva solcato quelle terre, sistemate all'interno di nicchie atte a proteggere le fattezze da intemperie e la salsedine del mare.Il tutto conduceva all'ingresso pricipale, chiamato la porta del drago terrestre, chiusa da spesso cancelli neri, ai cui lati spiccavano due statue a grandezza naturale, di draghi di terra, i cui occhi composti da rubini erano puntati sulla nuova arrivata, incutendo terrore previdenziale. Al suo arrivo il cancello venne aperto, accedendo così al lungo ponte levatoio, sospeso su uno strapiombo che si innalza fino al promontorio, su cui si erge il castello, alla fine dello stesso, un pesante portone rinforzato. dischiuso appena per il suo passaggio. Due scalinate si porgono davanti agli occhi una che va ai piani superiori, mentre l'altra agli inferiori, a spirale che scende nelle visceri  dell'isola, terminando in una ampia grotta. Costellata di pietre preziose cristalli pregiati, che rendono la stessa una meraviglia per gli occhi, la stessa si presenta al livello dal mare, due imponenti statue di draghi marini, sorvegliano l'entrata della stessa. Esteriormente il castello visto da lontano si presenta di forma, quadrangolare, ad ogni angolo presenti torri-bastioni, a punta di lancia, che si armonizzano con un immenso corpo centrale, in modo tale da stringere, con la loro poderosa compattezza, il dilatarsi della facciata. Lentamente si dirige verso la scalinata a nord, che la condurrà al primo piano, la scala davanti a se nell'atrio del piano si apre in quattro biforcazioni, ognuna che conduce, a un determinato punto del castello, la sua direzione era una sola, senza guardare le altre si volge verso quella che conduce alla sua meta prefissata. Lui lo aspetta, e lo ha già fatto attendere troppo, la mano si apre lentamente rivelando la piccola sfera, che ormai  brillava di una luce violastra, sorrise soddisfatta. Un lungo corridoio si para davanti agli occhi, arazzi e tendaggi sono appesi a entrambi i lati, suntuosi portano i tre colori delle tre schiere, alternandosi al simbolo della loro potente casata. Arriva fino al portone della stessa, non fa in tempo a bussare che gli viene concesso di entrare, l'ampia sala si apre davanti ai suoi occhi, dalla pianta a croce latina, il braccio più lungo è composto da tre navate chiuse da due ordini di colonne e archi. Nel punto i due bracci si incontrano, sorge il trono, impiantato su tre ordini di gradoni che simboleggiano le tre schiere a cui chi siede su di esse è a capo. C'era poca luce come sempre, sapeva che al suo signore non piaceva la stessa, e ancora il sole spiccava alto nel cielo, ampi e pesanti tendaggi, oscuravano le finestre, non facendo filtrare nemmeno un lieve spiraglio. L'aria era pesante stantia, come se non fossero mai state aperte quelle, ormai ci era abituata, non ci faceva più caso, ma tutto quello non favoriva di certo la tensione che albergava nel suo corpo. 

-Mahr, spero per il tuo bene che tu sia uscita vittoriosa, e che mi abbia portato la sfera. O sai cosa succede a chi, non svolge il suo dovere.- tremò di colpo sapendo cosa l'aspettava se avesse deluso il suo principe, e non voleva assolutamente pensarci, doveva allontanare quel pensiero, lui poteva sentire l'odore della paura che impregnava il suo corpo, e lo avrebbe sfruttato al meglio. 

-No mio signore, sono riuscita nell'intento.- dissi, inchinandomi lentamente al suo cospetto, quando ormai ero ai piedi dei tre scalini, sentivo il suo sguardo pesare gravemente sulle mie spalle, lo sguardo non si spostava dal nero pavimento in marmo, sentivo il battito del mio cuore accelerare, quando il mio signore si era alzato dal trono e si era avvicinato sempre di più a me. 

-Dammela allora! Cosa aspetti?-  

-I.. Avete promesso, che mi avreste ridato il mio uovo, se sarei tornata con la sfera, vorrei rivederlo, e assicurarmi che stia bene. Mio signore.- sentì la mano artigliata afferrarmi per il collo e sollevarmi di peso, nell'oscurità più totale i suoi occhi violacei, brillavano di luce propria, sentivo il respiro mancarmi non solo per la pressione, sulla gola ma la pressione psicologica di tale sguardo magnetico, che ti rapiva per portarti negli inferi più profondi e farti annegare senza aver speranza di tornare in superficie. 

-Credi veramente di dettar legge? Non sei niente, sei solo una mosca inutile, potrei spazzarti via in un secondo, e ottenerla ma se veramente ci sei riuscita, vali pur qualcosa, e sarebbe uno spreco buttarti.- una risata agghiacciante uscì da quelle labbra, sentì la lingua biforcuta sfiorarmi il viso, assaggiandomi. 

-Oltretutto per essere un mare, non sei niente male.- mormorò così vicino al mio viso, tremai sapevo cosa succedeva a chi finiva a letto con lui, a chi diventava una delle sue amanti, a letto sapeva essere ancor più spietato, che in battaglia, e non volevo fare quella fine, non volevo farlo. Sentì le lacrime premere, ai lati degli occhi pronte a uscire, ma non potevo mostrarmi debole, non dovevo ne per me nel per il mio uovo. 

-Non sei un draki di parola allora?- lo stavo sfidando ma sapevo, che sarebbe stato il modo migliore intaccare quell'orgoglio senza rischiar di subire danni, sapevo che il mio signore quando dava la sua parola, la portava avanti, potevo far affidamento solo su quello, sperando che fosse così. 

-Thur'Zahra porta, subito quell'uovo.- un servitore era comparso dal nulla, con un breve inchino a seguito delle parole del padrone, si allontanò. Mi sentì cadere a terra, mi aveva lasciato, massaggiai lentamente la gola, cercando di placare il dolore provocato alla stessa, per fortuna nessun danno, che sarebbe passato con qualche ora di riposo. A un ceto punto il servitore tornò con il mio uovo, volevo correre verso lo stesso prenderlo in mano ma venni fermata. 

-Prima la sfera..- allungò la mano, aspettando che gliela lasciassi, cercai nel taschino interno della manica dell'abito, per poi tirarla fuori, e lasciargliela nel palmo. Si allontanò quasi subito da me, e io sui libera di andare dal mio cucciolo non ancora nato, erano mesi che non lo vedevo speravo solo che la mancanza della mia aura non l'avesse ucciso, sentendo il calore, e quella piccola presenza ancora viva, tirai un sospiro di sollievo. 

-Che cos'è, uno scherzo?- tuonò la voce imperiosa alle mie spalle, sentì qualcosa colpirmi fortemente venni balzata diversi metri più in la, contro una colonna, protessi con tutto il corpo il mio uovo in modo che nell'impatto non gli succedesse niente, riaprì lentamente gli occhi, poggiandoli sulla figura di lui, che si era di nuovo avvicinato, e la sua aura non prometteva nulla di buono. 

-Co..cosa?- domandai con voce tremolante, l'impatto era stato forte, e non riuscivo ancora a respirare bene. 

-E' un farlocco, ben ideato apparentemente può sembrare la vera sfera, reagisce come la stessa, ma è solo un pezzo di vetro, di inutile valore, senza nessun potere, ti sei fatta soggiogare così facilmente da quegli stupidi Inu-youkai, e da una semplice inutile essere umana.- non mi mancava più il respiro a causa, del dolore bensì dalla paura, leggevo negli occhi di quel Draki, quello che non avrei mai voluto leggere in nessuno, e mi faceva paura sarei morta invano, chiusi gli occhi pronta a sentire l'ultimo colpo che mi avrebbe tolto la vita una volta per tutte, non avrei mai visto il mio uovo schiudersi il cucciolo uscire allo scoperto non avrei vissuto abbastanza da poter vedere, il mio compagno tornare, anche se ormai temevo che fosse stato proprio lui a farlo scomparire, a ucciderlo per liberarsi dell'unico che forse avrebbe potuto contrastarlo e ucciderlo in battaglia. Lo avrei finalmente raggiunto, e saremmo stati insieme fino alla fine di tutto. 

-Sùrion, ti sto raggiungendo- l'ultimo flebile sussurro prima, di prepararmi alla fine. 
 



PS: Ok sono cattiva, vi lascerò ancora un po' sulle spine, su quello che è successo a Kagome, però finalmente sappiamo (forse qualcosa) su questo fantomatico nemico (ma se manco lo fai vedere o lo descrivi) ora sapete cosa a spinto anche quella demonessa (o draki) a attaccare la nostra Kagome, per ottenere la sfera. 
Spero vi sia piaciuto v.v ora vi lascio  

Baci 
Aliak

   
 
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