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Autore: SaraEManuel95    28/03/2015    2 recensioni
Katherine ha ventisette anni, è la proprietaria di un pub molto conosciuto a Log Angeles, è una donna piena di impegni e dopo l’ennesima relazione finita male decide di lasciar stare l’amore, anche se così piena di impegni è molto legata alla famiglia, ed è proprio al terzo matrimonio del nonna che incontra David. David ha trent’anni ed è un poliziotto, dopo varie delusioni amorose è diventato uno di quegli uomini dai quali è meglio stare alla larga, ma qualcosa cambia quando al matrimonio della nonna incontra Katherine. Ma non è tutto come sembra, la loro non sarà da cuori e fiori, e l'amore a volte si presenta come l'ultima cosa alla quale avessi mai creduto.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 16

Appena Katherine scese ad aprire la porta mi affacciai alla finestra, avevo quasi detto di amarla, ma che mi stava succedendo? L’amavo davvero? Certo che si, che domande, guardai la strada, era vuota e tranquilla, nessuna macchina era parcheggiata, era tutto così tranquillo lì fuori, troppo tranquillo e poi lo sentii, un botto fortissimo ed un lamento, Katherine, chiunque fosse alla porta, sicuramente non erano gli invitati e la mia mente andò dritta ad un nome, quel bastardo mi era sfuggito per mesi aveva smesso di inviare fiori e bigliettini così da rendere più difficile trovarlo e con tutti gli altri casi gli dedicavo poco tempo, e in più mi ero lasciato persuadere da Katherine che era convinta che dopo aver scoperto chi fossi avesse lasciato stare ma a quanto pare non era così, chiusi le tende e mi avvicinai ai bambini
“ papà torna subito ok? “ accarezzai la testa ad entrambi e uscii dalla loro stanza chiudendola a chiave poi entrai nella nostra e ripresi la pistola che solo dieci minuti prima avevo tolto dalla cinta e la rimisi al suo posto, feci una chiamata veloce prima di iniziare a scendere piano i scalini cercando di fare meno rumore possibile, quando arrivai alla fine la vidi, era seduta a terra in un angolo dalla bocca gli usciva del sangue come da alcuni tagli che aveva sul viso e sulle braccia lasciate scoperte dal vestito come le sue gambe che erano aperte e lui era lì inginocchiato ma non riuscivo a sentire cosa gli stesse dicendo, ero troppo concentrato sull’amore della mia vita, perché lei era questo per me, i suoi occhi incontrarono i miei gli feci segno di stare zitta mentre sempre con cautela mi avvicinavo sempre di più, il piano era facile, non far rumore così da prenderlo alla sprovvista e colpirlo sulla nuca, ma lui fece quello stupido errore di parlare e farmi salire il sangue al cervello
“ ora te ne stai zitta e vieni con me, così che possa finire quello che ho iniziato anni fa’, anche se non credo che riuscirò a tenermelo dentro i pantaloni per molto, sei cambiata davvero tanto e in meglio “
“ se vuoi davvero toglierti i pantaloni fallo pure “

Lo stronzo si voltò verso di me visibilmente sorpreso, ma poi mi sorride sfidandomi, se vuoi la guerra che guerra sia
“ guarda chi c’è il tuo principe azzurro “ mentre parlava con me aveva di nuovo portate le sue luride mani sulla mia donna
“ non toccarla “ lo avvertii io
“ oh e che mi fai? Vuoi picchiarmi principe? “ cominciò a ridere e la sua mano si spostò sulle cosce, Malcolm era molto più grosso di me, ma io avevo una cosa che a quanto pare a lui mancava
“ no, ti sparo “ tirai fuori la pistola dalla cintura, avevo fatto centro, lui si era paralizzato e aveva tolto le sue manacce dal corpo di Katherine “ ora ti allontani da lei e le permetti di venire da me chiaro? “ lui annuì e Katherine con le poche forze che le erano rimaste cercò di mettersi in piedi, fece un solo passo prima che lui la prendesse per il piede facendola cadere di nuovo facendola urlare dal dolore. Ed io sparai. Mentre il bastardo era a terra sanguinante mi avvicinai a Katherine e l’aiutai a sedersi sul divano, tornai da Malcolm quando lo sentii ridere
“ che cazzo ridi? Una pallottola non ti è bastata? “

“ principe hai appena firmato la tua condanna a morte, i miei compagni avevano l’ordine di entrare se avessero sentito urlare e sono armati “
“ intendi dire quei tre coglioni che abbiamo appena mandato all’ospedale? “

Dalla porta entrarono Chris, Roman, Josh e Brian seguiti da tutto il resto della famiglia, feci segno a Nina di andare da Katherine, mentre io salivo al piano di sopra dai bambini, la polizia arrivò poco dopo ed io ne approfittai per avvicinarmi di nuovo a quel viscido e gli mollai una ginocchiata in bocca

" vai all'inferno " portarono via quei bastardi, mentre io cercavo di tranquillizzare tutti, Katherine era lì, sul divano che stringeva i bambini a se piangendo, l’avevo quasi persa, non ero riuscito a salvarla, ero un completo fallimento, lei non meritava un uomo così, cosa sarebbe successo se non fossi sceso in tempo? O se non avessi con me la pistola? Lei sarebbe morta i miei figli sarebbero morti, proprio come i miei genitori, avevo promesso che mi sarei preso cura di loro, ma non l’avevo fatto. Senza dire niente presi la mia giacca di pelle, le chiavi della moto e corsi a casa mia, dovevo allontanarmi dalla mai famiglia, Katherine doveva trovare un uomo che è capace di proteggerla, non me, appena arrivai feci la prima cosa che mi venne in mente, la distrussi, buttai a terra ogni cosa che era su una qualsiasi superficie, i vasi, le carte, perfino il mio computer,

presi a calci il divano, ruppi tutte le sedie e poi andai in camera da letto e lo disfai, presi le coperte e le raggomitolai ad un angolo della stanza e presi a calci anche quelle, non avevo più il controllo di me stesso, distrussi tutto finché, senza forse non crollai a terra piangendo, . Non so’ da quanto tempo ero a casa, ma abbastanza per finirmi tre birre, il campanello suonò e senza sapere chi fosse aprii, dopo pochi minuti dalla porta entrò Chris con Akira, merda, la mia povera cucciola era già la seconda volta che la dimenticavo, che mostro sono?
“ hey amico “ disse lui entrando e sciogliendo il cane che corse da me “ che ci fai qui? “ mi chiese poi
“ sono a casa mia, secondo te che ci faccio qui? “
“ mi sorella ti sta cercando, ha bisogno di te coglione “
disse lui dandomi uno schiaffo sulla testa
“ grazie per lo schiaffo, ma lei sta meglio senza di me, faccio il poliziotto e per poco non la perdevo, non si merita una persona come me “
“ nessuno di noi poteva sapere che avrebbe fatto una cosa del genere, erano mesi che non si faceva più sentire, David ragiona “
“ ho ragionato, per questo sono qui, ti rendi conto che quello di proteggere la mia famiglia dovrebbe essere il mio lavoro a tempo pieno e invece che ho fatto? Ho lasciato che uno squilibrato restasse libero e aggredisse la mia unica ragione di vita, se penso a cosa sarebbe potuto succedere, Hope e Aaron, Dio i miei bambini erano lì “
“ hai salvato al vita a loro tre, come pensi che senza di te siano al sicuro? Tu sei il loro papà, e il ragazzo di mia sorella, vi amate, senti io non sono bravo in queste cose e da come ho capito stare qui a convincerti non serve a niente perché tu, hai la testa più dura della mia, ma una cosa fattela dire: hai quasi perso l’amore della tua vita, come ti sei sentito? “
“ vuoto “
risposi io, proprio come mi sentivo ora
“ ecco, e se te ne vai, lasciandoli così, ti sentirai per sempre in quel modo, non fare il codardo, non scappare dai tuoi sentimenti, perché sai che cos’è questa scenata che stai facendo per me? Paura, hai paura di quello che stai sentendo, perché lo sappiamo tutti che David Lewis non si innamora mai, eppure eccoti qui, non ti comportare da codardo e coglione  rendi fieri i tuoi genitori, loro non vorrebbero che tu mollassi “
Chris lasciò il mio appartamento poco dopo, e merda, aveva ragione, mi rimisi il giacchetto e presi Akira, sta volta non l’avrei lasciata, scesi le scale in fretta e furia, ma non appena aprii il cancello per poco non mi prese un colpo
“ Lisa? “ chiesi restando a bocca aperta
“ ciao fratellino, che fai non mi abbracci? “
 
  
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