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Autore: Damon Salvatore_Cit    28/03/2015    0 recensioni
[Justin Timberlake]
Questa storia tratta di una giovane ragazza che sogna di diventare la ballerina numero uno al mondo, e nel tentativo di esaudire questo suo sogno maturerà e crescerà anche grazie alle avventure e alle dure prove a cui la metterà davanti la vita. Come la perdita di persone care, l'amore vero, l'inganno, il tradimento, le difficoltà familiari e tanto altro.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 50 Cent, Altri, Justin Timberlake
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 40 – BENTORNATA FRAN!


I preparativi della festa a sorpresa per Francis, si erano rivelati più complicati e stressanti del previsto.
Chenille voleva omaggiare la sua amica per aver ottenuto il ruolo tanto ambito nel nuovo film de “I pirati dei Caraibi”, assieme agli amici più cari.
In cuor suo, però, Chenille riteneva quella festa una sorta di rilancio per la vita sociale dell’amica, come se quella festa avesse segnato il ritorno della vecchia Francis: quella felice, piena di vita, che adora essere circondata dalle persone che ama e divertirsi al più non posso.
Fortunatamente per Chenille, la festa si sarebbe tenuta nella sua enorme casa a Los Angeles, e poté contare sull’aiuto di Nina, Eddy, Jay ed alcuni amici della EmsAndFran per gli addobbi, il trasporto di bevande, cibi, e quant’altro.
Il tema della serata sarebbe stato ovviamente “La Pirateria” in ogni angolo della casa vi era una bandiera dei pirati: quella classica nera con al centro un teschio e due ossa ad X, vi erano forzieri di legno enormi con dentro finte monete d’oro e finti gioielli d’oro e di perle che adornavano anche il grande tavolo su cui erano poggiate tutte le pietanze del buffet di lusso che aveva ordinato Chenille, in uno dei ristoranti top di Los Angeles.
La lista degli invitati non fu molto lunga, o almeno si era notoriamente accorciata in confronto a quelle stilata in passato, a quando Francis era ancora una persona impegnata nel sociale.
Questa comprendeva la presenza di persone note nel mondo dello spettacolo e non: Chenille pensò bene di invitare il vecchio amico di Francis Leonardo DiCaprio, sapendo che non si vedessero ormai da qualche anno per impegni vari ed “eclissamenti” relazionali dell’amica in confronto delle sue vecchie conoscenze. Beyoncé e il suo Jay-Z, Ian Somerhalder e Nina Dobrev (attori della fortunatissima serie TV “The Vampire Diaries” che Francis ebbe modo di incontrare ad un evento qualche anno prima, riuscendo poi ad instaurarvi un bel rapporto d’amicizia), note modelle nel mondo della moda del calibro di Tyra Bancks ed altre splendide ragazze che la stessa Francis alle volte ingaggiava per dei lavori con delle coreografie in cui desiderava che apparisse qualche modella o qualche modello (un paio dei quali erano presenti a questa gran festa).
Non potevano di certo mancare gli amici di una vita come Nina, Eddy, Jay, Anna, Jess, e altri ragazzi della EmsAndFran che un tempo facevano parte della crew di Justin Timberlake; vi erano presenti anche i giovani registi Victor, Simon ed Anthony che si occuparono del lavoro per la coreografia sul brano Hurricane dei 30 Seconds to Mars.
[…]
Era venerdì sera, e nel giro di 24 ore la sorpresa sarebbe stata svelata a Francis che ignara di tutto, si preparava al suo ritorno a Napoli per i prossimi due mesi.
Chenille si era beccata l’influenza, ma neppure la febbre alta, il raffreddore e la tosse riuscirono a fermarla: tutto era super organizzato, bisognava solo passare a prendere Francis il giorno successivo per portarla a casa loro lasciandole credere che vi era una cenetta intima a casa De Noir a base di gnocchi all’Italiana ad aspettarla.
Erano le undici di sera passate, quando Chenille ricevette una telefonata da un numero che non conosceva, mentre era avvolta sotto le coperte dopo aver preso della medicina ed una tazza di thè caldo con la speranza che l’influenza l’abbandonasse quella stessa notte.
Ancora con la testa sotto le coperte, sfilò fuori il braccio in cerca del cellulare poggiato sul comodino e rispose dopo aver letto quel numero strano:
- Pronto…?
La voce della ragazza era molto bassa e roca a causa della tosse e il mal di gola, tanto da modificarle il suo tono di voce naturale.
Dall’altra parte della cornetta, una voce maschile parlò dopo alcuni attimi di titubanza:
- Che-Chenille? …Scusi, parlo con Chenille?
A quel punto la ragazza tentò di sfilar fuori dalle coperte la testa ed accigliata e curiosa da quel tono di voce che ancora non riusciva a riconoscere, rispose:
- Sì… sono Chenille. Con chi parlo?
La voce della ragazza faticava ad uscir fuori, sembrava davvero qualcun'altra:
- Oh… chiedo scusa, io…io sono Bruno…
Il ragazzo notando che dall’altra parte della cornetta non volasse una mosca, si vide costretto a dover specificare:
- ….Bruno Mars…
Chenille sussultò e balzò seduta sul letto non appena udì quel nome, e spostando via dal volto i capelli e la coperta (neanche fosse stato lì a fissarla in quello stato pietoso) e si affrettò a rispondergli:
- Oh buon Dio! Ehi!!!
Bruno non trattenne una risatina calda a quell’esclamazione della ragazza, poi le disse:
- Ehi! …Cosa ti è capitato? Stai bene?
Chenille provò con tutte le sue forze di far uscir fuori la voce, ma il meglio che riuscì ad ottenere dai suoi sforzi fu una voce fioca e roca, neanche fosse sotto tortura da mesi:
- Sì! E’ tutto a posto, soltanto un po’ di influenza… Anzi, scusami se rispondo in questo stato…
- Ma figurati… in realtà credevo mi avessi rifilato un numero sbagliato la scorsa volta
Si lasciò andare ad un’altra breve risatina nervosa, poi aggiunse:
- …non ti avevo affatto riconosciuta…
Chenille corrugò le sopracciglia “rifilare un numero sbagliato? e per quale motivo avrebbe dovuto fare una cosa simile?” si domandò, ma poi lui interruppe quei suoi pensieri e le disse:
- Ti telefonavo per confermarti la mia presenza domani alla festa a sorpresa per Fran.
- Oh… la festa! Sì! giusto, la festa!
Chenille sembrò aver dimenticato della festa, sembrò che le fosse passato di mente il fatto che il ragazzo avesse il suo numero unicamente per darle conferma della sua presenza l’indomani per Francis.
- E’ forse stata annullata?
Domandò Bruno con tono ridacchiante, e Chenille non riuscì a non lasciarsene contagiare, ma non appena cominciò a ridere, un attacco di tosse la costrinse ad allontanare il cellulare per non rischiare di stonare il povero cantante.
Trascorsero una manciata di secondi, e Chenille tornò a respirare regolarmente dopo aver dato sfogo a quella tosse influenzale.
- Ci sono… ci sono… Ce la faccio!
Esclamò Chenille sdrammatizzando quel momento imbarazzante, sorvolandoci poi su dicendogli:
- No, la festa non è stata annullata, anzi, sono felice che domani sarai dei nostri.
- Davvero?
Esclamò Bruno con forse troppo entusiasmo, ma fu lieto di sentirle dire quelle parole, al ché Chenille con nonchalance replicò:
- Certo! Francis sarà felicissima di rivederti!
In quello stesso istante l’entusiasmo del cantante volò via, lasciando spazio a disillusione ed amarezza, nonché ad un enorme palla di fieno che rotolava al vento nel suo povero cuore, ma si lasciò sfuggire un sorriso deridendo sé stesso per essersi illuso così in fretta.
- Oh… ma certo! Beh allora … ti lascio riposare, rimettiti per domani…
- Contaci!
Rispose a tono la ragazza, anche se la voce veniva sempre più a mancarle, dopodiché schiarì la cola con un colpo di tosse e lo liquidò in fretta senza neppure rendersene conto:
- A domani allora!
Non gli diede modo di risponderle che riagganciò il telefono dettata dal sentirsi sfinita, tanto che lasciò cadere il cellulare a terra dopo aver riagganciato la telefonata.
Il tonfo fu sentito dalla piccola Anaya, che passava per salutare la madre prima di andare a letto:
- Mamy…
Chenille sembrava essere intollerante alle voci e a tutto ciò che facesse rumore, così rispose con un tono di voce basso e lamentoso:
- Cosa c’è???
Lasciò il braccio penzolante fuori dal letto, mentre si distendeva a pancia all’aria e cercava di non aprire gli occhi ed accecarsi con la luce che la bambina avesse appena acceso:
- Come ti senti? Cosa hai fatto cadere?
Anaya fece il giro del letto fino ad arrivare dal lato in cui la madre stesse facendo penzolare il braccio, e notò il cellulare caduto a terra rivolto verso il pavimento:
- Con chi eri al telefono?
Le chiese curiosa mentre si chinava per raccogliere il cellulare della madre e riporlo poi sul comodino, mentre con l’altra mano si faceva spazio sotto le coperte per andare ad accoccolarsi a lei come un cucciolo di animale, decisa di voler passare un po’ di tempo con lei prima di andare a dormire in camera sua.
- Bruno…
Rispose con un filo di voce esausta la ragazza, mentre si passava una mano sulla fronte e deglutiva cercando di non impazzire per il bruciore di gola.
- Bruno?
Esclamò incuriosita la piccola, dopo essersi messa comoda accanto alla madre, poggiando le braccia fuori dalla coperta e voltandosi a guardarla accigliata.
Chenille non badò alle carrellate di domande che la figlia le avesse rivolto da quando era entrata in camera, non ne aveva le forze, così la ignorava così come ignorò quell’ultima ed ennesima domanda, e le chiese:
- Ehi baby, dov’è la nonna? Uh? Credo di star toccando i cinquanta gradi…
- E’ di sotto che fa un bagno caldo, ha detto che potevo prendermi io cura di te… cosa ti serve?
- Fantastico…
- Che cosa?
Il borbottare di Chenille era quasi incomprensibile con quel tono di voce, ma la tenera ed ingenua curiosità di Anaya non diminuirono il malessere della ragazza che lamentandosi per la febbre alta, le disse:
- Niente, niente… ascolta, baby, ce la fai a passarmi il termometro? La mamma controlla se ha la febbre alta…
- Ok…dov’è?
- Appena apri il cassettino del comodino accanto a te…
- Sei spaventosa con questa voce, Mamy…
Disse la bambina mentre cercava nel cassetto il termometro per poi passarlo alla madre, che le rispose:
- Spero di riacquistarla entro domani sera… mi raccomando, non destare sospetti con Francis!
- Nooo… me lo hai già ripetuto mille volte!
Esclamò con una buffa espressione esausta la piccola, alzando gli occhi al cielo.
- Non si sa mai, sei una chiacchierona!
- Non è vero!
Rispose con una leggera permalosità la bambina, mentre Chenille metteva il termometro sotto l’ascella destra e cominciò a scongiurare che le scendesse quell’insopportabile febbre.
[…]
Chenille quella notte dormì abbracciata a sua figlia, avente i decimi di febbre, dimenticandosi totalmente del fatto che potesse mischiare la bambina, ma fortunatamente, e anche molto stranamente, ciò non accadde.
Il giorno seguente la sua salute era nettamente migliorata: niente più febbre o raffreddore, c’era soltanto la gola a darle fastidio di tanto in tanto, causandole un notevole abbassamento di voce che gliela rendeva più roca.
[…]
L’ora della festa arrivò, e con essa anche gli invitati.
[Canzone consigliata per la scena M.I.A. – Bring The Noize]
- Dimmi che è uno scherzo!!!
- Sooorpreeesaaa!!!!
Francis era giunta alla festa a bordo dell’auto di Chenille che con una scusa si era offerta di passarla a prendere al suo appartamento per raggiungere casa loro dove MamaSu avrebbe dovuto aspettarle con degli gnocchi, ed invece era lì assieme a tutti quei volti noti dello spettacolo ospitati in casa sua per celebrare il successo di Francis.
MamaSu era raggiante: indossava un lungo abito color arancio, avente una gonna che arrivava sin giù i piedi, con una scollatura ad U e le maniche lunghe adornate da ricami di un tono di colore più scuro dell’abito.
Al collo indossava la sua immancabile collana di perle che le aveva regalato il defunto marito in occasione di un anniversario di matrimonio quando erano ancora ragazzi, e i capelli li portava raccolti in uno dei suoi favolosi turbanti Africani con della stoffa avente delle sfumature chiare e scure d’arancio, compreso delle venature di rosso.
Era la più bella della serata assieme alla piccola Anaya che indossava un grazioso vestitino celeste cielo, avvitato e con una gonna leggermente larga che le arrivava sin sopra le ginocchia, il quale metteva in risalto la sua pelle color cioccolata, i capelli li aveva legati in una coda alta che lasciava spuntare il suo corposo cespuglio di capelli ricci quasi come se fossero stati cotonati di proposito.
Ai piedi calzava delle scarpine chiuse color panna, con delle calze dello stesso colore che le coprivano le gambine da quella serata umida di metà Gennaio.
Francis entrando nel giardino dell’enorme villa, fu accolta da MamaSu, Anaya e decine di amici del mondo dello spettacolo e di lavoro.
Portò le mani davanti alla bocca per la sorpresa totalmente inaspettata, e soltanto dopo guardò Chenille che le stava alla sua destra e si godeva quel momento fiera di sé stessa, per essere riuscita a regalare quella gioia alla sua cara Feancis.
Gran parte degli invitati avevano tra le mani un calice di champagne che issarono a mezz’aria ed altri applaudivano, dicendole qualcosa con tono di voce alta e sorridevano nella sua direzione per accoglierla alla serata in suo onore.
- Sei una folle!!
Esclamò Francis verso Chenille mentre sorrideva gioiosa, abbracciò l’amica per lunghi secondi, poi Chenille le disse:
- Non è finita qui, seguimi in camera mia, ho una cosa per te, bella!
La ragazza sciolse l’abbraccio e in uno scatto rapido sfilò via il lungo cappotto nero che indossava per coprire il suo outfit della serata molto elegante e, perché no, anche sexy.
Chenille indossava una lunga e stretta gonna a vita alta sin sopra l’ombelico, che le arrivava all’altezza di metà gambe, di fondo nero e fantasie maculate color bianche. Supra aveva un toppino della stessa identica fantasia a maniche lunghe e a girocollo, stretto a corpo che le arrivava si sotto il seno, dando così l’impressione si trattasse di un unico vestito.
Come gioielli, oltre alla sua cascata di riccioli neri come la pece raccolti in una mezza coda bassa e dei ciuffetti che le contornavano il volto, indossava delle perline ai buchi delle orecchie, molto eleganti.
Al piede calzava dei decolté particolari color carne, aperti centralmente.
Francis fece un passo indietro e spalancò la bocca nel vederla così bella mentre lei fingeva di fare la smorfiosa mostrandosi in tutta la sua bellezza.
- Sei uno schianto, Chenille!!!
- Non è finita qui!!
D’improvviso Chenille tirò fuori dalla tasca destra del suo cappotto un copri occhio nero tipico di tutti i pirati che si rispettano e lo calzò sul suo occhio, poi esclamò una frase tipica di Jack Sparrow, un po’ modificata per l’occasione:
- Yoh oh! Beviamoci su, ZAHIRA!!!
Francis non riuscì a trattenere una risata fragorosa e divertita si chinò in avanti dalle risate, riuscendo a contagiare anche l’amica, che restò a guardarla felice mentre la piccola Anaya le correva incontro per abbracciarla:
- Fraaaaaaaaan!!!
- Corazòn!!!
Fran prese imbraccio la bambina lasciando che l’abbracciasse teneramente e le diede qualche bacino sulle guance, poi le disse:
- Sei la più bella della serata, lo sai!?
La bambina sciolse l’abbraccio e restando tra le sue braccia, si distanziò abbastanza per riuscire a guardarla in faccia e con un sorrisino furbetto le disse:
- Anche più di Beyoncè?
Francis sbarrò gli occhi e guardò Chenille sorridendo scioccata:
- Hai invitata anche lei?
Chenille assunse il suo portamento da ragazza del Bronx, e con poca classe, rispose:
- E’ Beyoncé che ha insistito purché la invitassi, bella! Non potevano di certo perdersi una festa esclusiva come questa?!
Francis ridacchiò, poi mise giù Anaya, la quale le disse:
- Vedrai che bella sarai con il vestito che ti ha preso mamma!
- Anaya!!!
Chenille ammonì la figlia che rovinò la sorpresa che aveva fatto a Fran, che sorridendo guardò Chenille stupita e le disse:
- Vestito? Quale vestito?
Anaya si portò le manine davanti alla bocca trattenendo un sorrisino colpevole di aver rovinato tutto involontariamente, al ché si avvicinarono a loro MamaSu e la piccola Caroline, l’amichetta di Anaya.
- Ehi bambina! Lasciati abbracciare!
- MamaSu!!
Francis travolse la splendida donna in un caloroso abbraccio sorridendo gioiosamente, e mentre si godeva quel momento, le disse:
- Mi spiace che abbiate dovuto mettere a soqquadro la casa…
- Non dire sciocchezze! Per te questo ed altro, bambina! E poi… se abbiamo questa casa dobbiamo…
- Ringraziare solo me, lo so… lo so… non fai altro che ripetermelo.
Le sorrise Fran sciogliendo quell’abbraccio.
Avendo il carattere che aveva, e possedendo un’enorme generosità, non le piaceva il fatto che quella famiglia non facesse altro che ringraziarla per averli aiutati ad ottenere quello che avevano.
Lo aveva fatto col cuore, senza alcuna intenzione di ottenervi qualcosa in cambio, semplicemente dettata dall’enorme affetto che provava per i De Noir.
- Ciao, Francis…
La piccola Caroline riuscì a trovare il coraggio di salutarla, nonostante la timidezza la stesse mangiando viva.
La ballerina fu distratta da tutto il resto, e rivolse la sua attenzione unicamente a quel batuffolo biondo di bambina, che dolcemente l’aveva salutata, al ché si piegò nelle ginocchia ed arrivando alla sua altezza, l’abbracciò:
- Hei… Ciao, cucciola!!
La bambina abbracciò Francis tenendo gli occhi aperti, sotto incoraggiamento della sua amichetta Anaya che restando di spalle a Francis, invitò Caroline a ricambiare l’abbraccio.
La bambina indossava un pantalone giallo pastello, con ai piedi delle scarpe non troppo eleganti, color bianco, con sopra un maglioncino, dello stesso colore delle scarpe, avente ricamato su dei piccoli fiorellini mono-tono lungo tutto il girocollo..
I capelli biondi come la camomilla, le scivolavano lungo le spalle, portandoli quindi a boccolarsi naturalmente sulle spalle, frenati da un frontino dello stesso colore del pantalone, che faceva pendant con i capelli setosi.
- Siete le più belle della festa, è ufficiale!
Esclamò sorridendole, Francis, ed Anaya guardando l’amichetta le disse con tono di voce euforico:
- Ha detto anche più di Beyoncé!!
- Davveeero?
Domandò la piccola entrando in uno stato di estasi ingenuo, che fece sciogliere il tenero cuore di Francis, che quando si trattava di bambini non resisteva nell’intenerirsi.
- Dai forza, vieni in camera mia! Non vorrai restare in jeans e cardigan durante tutta la serata, spero!
Francis si guardava intorno e non poteva far a meno di restare senza fiato nel notare gli addobbi spettacolari che aveva fatto l’amica, interamente a tema pirata, e nel guardarsi intorno, incrociò lo sguardo con alcuni dei suoi amici, tra cui gli stessi Beyoncé, Jay-Z ed Ian Somerhalder con la sua splendida accompagnatrice e fidanzata Nina Dobrev.
Sorrise in loro direzione, ma poi parlò in direzione di tutti alzando il tono di voce e disse:
- Sono senza parole per questa meravigliosa sorpresa! Vi ringrazio di cuore per essere qui per me, stasera… datemi due, massimo tre anni di tempo e passo a salutarvi tutti!
Gli invitati non trattennero una risatina, e qualcuno di loro si lasciò andare a dei fischi d’incoraggiamento accompagnati a gridolini, quasi come se fossero stati ad un concerto.
- La restauriamo e torniamo!
Esclamò Chenille sorridente, mentre tirava via per un braccio Francis.
[…]
Le ragazze furono raggiunte da Nina in camera di Chenille, che aiutò la sua amica a calzare quell’abito che le aveva regalato Chenille.
Si trattava di un lungo vestito elegante color indaco scuro tendente al violetto, con pieghette verticali su tutta la gonna, che cadeva dritta lungo l’intera lunghezza delle sue gambe: pieghette che arrivavano sin sopra la scollatura dell’abito privo di bretelle che lasciava scoperte le spalle su cui scivolavano i suoi lunghi ricci castano scuri.
Ai piedi calzava dei decolté alti neri avente la forma a punta (non troppo lunga)
Il trucco era semplice, così come amava portarlo lei: unicamente un filo di eyeliner e tanto mascara, labbra al naturale e blush rosa sulle guance.
- Sai che così conciata mi ricordi una di quelle Dee greche?
Esclamò con tono sognante Nina, mentre ammirava la bellezza dell’amica in quell’abito, mentre Chenille notando il suo tono di voce, si voltò a guardarla e disse:
- Non sapevo che ti intendessi di Greci, bella!
- Scherzi? Ne ho la fissa da praticamente tutta una vita! Sono fantastici! L’intera Grecia lo è!
Nina si lasciava trasportare dalla sua devozione verso la razza greca, mentre Francis specchiandosi disse loro:
- Scusate, ma… io mi sento una tenda…
- Come, scusa?
Esclamò con tono scioccato Chenille sbarrando gli occhi e spalancando la bocca in una smorfia incredula, mentre poggiava una mano sul fianco assumendo una posa ed un atteggiamento aggressivo tipici di lei:
- Non fraintendermi, Chenille… l’abito è una favola, ma…
- Ma, cosa?
- Non so… mi sento strana… forse non mi sta bene…
- Per me ti sta una favola!
Le disse con tranquillità Nina, mentre stando seduta sul bordo del letto, osservava l’amica.
- Beh il tuo parere conta poco… sei la mia personal stylist…
- Beh, e allora? Ti ricordo che l’abito non è mio… e per averlo scelto Chenille, direi che è davvero bello!
- Ehi!! Cosa vorresti dire?
Esclamò offesa Chenille, mettendo entrambe le mani sui fianchi, guardando male Nina, che le rispose:
- Voglio dire… che di solito hai gusti…uhm… come dire?… particolari, ecco! Ma stavolta hai scelto davvero bene! E poi, Fran… questo tipo di abiti ti rende ancora più statuaria! Stai benissimo, fidati del mio parere!
Chenille sorvolò sulle parole di Nina riguardo il suo pessimo gusto in quanto ad abiti, e guardando Francis che continuava a fissarsi allo specchio mentre si faceva mille problemi per quel look, le disse:
- Sei un incanto, bella! Come al solito, direi,… è difficile imbruttire una come te!
Francis si voltò in direzione di Chenille e le sorrise dolcemente:
- Grazie Chenille… grazie di tutto!
La ragazza si arrese e lasciò perdere i suoi eccessivi complessi riguardanti il suo aspetto ed avvicinandosi all’amica, le prese le mani tra le sue e le disse:
- Quest’abito è favoloso, questa festa è mozzafiato e beh… tutto è perfetto ed io non so come ringraziarti!
Chenille si intenerì in un baleno e sorridendo all’amica con quel suo bel sorriso che le faceva formare due tenere fossette nelle guance, le disse:
- Non devi ringraziarmi, bella! Se ho organizzato tutto questo è solo perché ti voglio bene… e perché lo meriti!
- Oh…
Nina non trattenne la tenerezza che provava osservando quella scena tra le due amiche, che si lasciarono andare ad un affettuoso abbraccio.
- No… lascia che ti ringrazi, Chenille…Anzi, lascia che ti dica una cosa…
Francis sciolse l’abbraccio e con Nina come testimone, e con Chenille che la guardava interrogativamente, le disse diventando seria in volto:
- In questi ultimi anni, non sono stata affatto una di quelle che si definiscono amiche… Ho fatto molti errori con te… ti ho trattata in modi che non meritavi, e ti ho detto cose che non avrei dovuto dire… cose che tra l’altro non pensavo veramente…
- Dai, bella… lascia perdere, ormai è passato…
- E invece no! Meriti le mie scuse sincere, perché sei l’amica che sei…e senza di te, chissà dove sarei oggi…
- Francis…
Chenille non amava trovarsi in situazioni simili, e anche se non poteva negare di averci sofferto molto in passato per il suo comportamento, adesso che se la ritrovava lì davanti a scusarsi, si rese conto che non necessitava scuse per farsi perdonare… lo aveva già fatto.
Fran non badò ai suoi tentativi di fermarla, e continuò dicendole, mentre la guardava dritto negli occhi, quasi dimenticandosi della presenza di Nina:
- Tempo fa ti ho detto “tu non sei Emma”…
Marcò il tono di voce su quella frase, poi continuò parlando, mentre Chenille abbassò lo sguardo riprovando ancora la stessa tristezza di quando quelle parole le furono dette la prima volta:
- … E’ vero… tu non lo sei e non lo sarai mai…
Chenille sorpresa alzò lo sguardo verso Fran, quasi ad accertarsi che stesse dicendo sul serio, mentre si sentiva Nina esclamare:
- Aspetta… che cosa???
Francis sorrise ed aggiunse:
- Anche se non amo parlarne… posso dirti che oggi, se Emma fosse viva… non prenderebbe mai il tuo posto nel mio cuore.
A quelle parole, Chenille si sorprese e se ne commosse, ma non disse una singola parola, e guardò Fran con occhi colmi di gioia ed umidi di lacrime:
- Fui una sciocca nel dirti quella frase, perché nessuno potrà mai sostituire l’altra, né da morta, né da viva…
Fran fece una pausa di due secondi, guardando l’amica negli occhi, poi aggiunse:
- Sai, non sono solita nel credere a certe cose, ma… a volte mi capita di pensare che sia stata proprio Emma a portarti nella mia vita… Tu mi hai salvata, mi hai dato un nuovo inizio, mi hai dato speranza quando tutto ciò che avevo era un animo in frantumi dopo l’incidente.
Fran sorrise guardando Chenille, la quale si accorse che fosse sul punto di piangere, ma che teneva a freno le lacrime per portare al termine quel suo discorso:
- Quindi… grazie per questa festa, per essere ancora qui accanto a me dopo tutto questo tempo e dopo tutto ciò che ho combinato negli ultimi anni… grazie di tutto Chenille… ti voglio bene…
A quel punto Chenille non riuscì più a trattenersi e si gettò tra le sue braccia stringendola forte.
Nina tamponò delle lacrime con le dita, cercando di non sbavarsi il trucco e con una buffa smorfia, intenta a non far colare il mascara, disse:
- Oddio… oddio… che dolcezza… vi amo, ragazze, vi amo!
Chenille e Francis si stringevano forte senza aver voglia di mollarsi, ed entrambe riuscivano a percepire il calore dell’altra mentre si abbracciavano, sicure di quel sentimento che le legava.
Chenille accarezzò i capelli di Fran, e sciogliendo l’abbraccio la guardò dritto negli occhi e le sorrise, come se le avesse appena comunicato qualcosa unicamente con la parola muta degli occhi.
Sapeva quanto fosse doloroso per lei parlare di Emma, sapeva quanto continuasse ad amare l’amica ormai defunta da anni, e sapeva quanto le fosse costato scusarsi con lei per aver detto quello che aveva detto, nonostante il suo carattere orgoglioso e chiuso.
Le accarezzò una guancia dolcemente e Francis capì che Chenille avesse apprezzato quelle sue parole che le uscivano dal cuore.
- Ehi, scusate ma adesso voglio anch’io il mio abbraccio…
Nina assunse una finta aria offesa, portandosi le mani incrociate sotto il petto, mentre Chenille e Fran scoppiarono in un’allegra risata andando entrambe a travolgere la ragazza in un abbraccio di gruppo.
[…]
- Ahahah e così lei si volta verso di noi e dice “Oh porca puttana vi ho appena rotto un vaso di diecimila dollari!”
- “Senza contare i fiori” …aggiunse ahahaha
- Ahahahah è sempre imbarazzante ricordare quella volta…
Jay-Z e Beyoncé erano stati avvicinati da Francis, che nel salutarli scambiò due chiacchiere con quelli che ormai considerava amici di vecchia data.
Doveva a Justin l’opportunità che ebbe di conoscerli anni addietro, ma fu merito suo e della coppia se nel tempo erano rimasti in buoni rapporti, avendo anche l’opportunità di collaborare a qualche progetto di Francis, o la stessa veniva ingaggiata per ideare qualche coreografia per dei video di Beyoncé.
I tre si trovavano in un angolo dell’immensa Living room di casa De Noir, che quella sera sembrava ancora più grande del solito, avendo rimosso qualche mobilia per far spazio ai lunghi tavoli che offrivano bevande e cibo di ogni tipo.
La sala aveva al centro la piccola piscina interna che possedeva quella casa da favola, e questo rendeva la serata ancor più suggestiva e perfetta per quel tipo di festa.
Un impianto stereo accompagnava con musiche random le chiacchiere degli invitati.
I due coniugi e neo genitori Carter, ricordavano assieme a Francis il giorno in cui questa fu invitata a casa dei due divi per lavoro, e accidentalmente nonché sbadatamente distrusse un vaso che era poggiato su di un ripiano contro il quale vi era andata a sbattere in un momento in cui non stava guardando dove mettesse i piedi, e quel buffo ricordo rallegrava la seratina con le loro melodiose risate.
- Ti trovo davvero in forma!
- Oh… grazie Fran!
- Figurati… insomma trovarti fuori forma è impossibile, ma stasera sei davvero un incanto con questo talleur.
Beyoncé sfoggiò uno dei suoi meravigliosi sorrisi alla ragazza, mentre Jay-Z beveva un sorso dal suo bicchiere di champagne e poggiando un braccio attorno le spalle della sua sposa, disse alla ballerina, deglutendo quel sorso:
- Mh… beh la gravidanza le ha fatto mettere su qualche chilo, ma riesco ad accettarla comunque…
- Ehi!!!
Beyoncé si finse offesa ma poi non trattenne una risatina accompagnata da Fran, che guardandola le disse:
- A proposito… come sta la neonata? L’ultima volta che l’ho vista in clinica era un batuffolo tutta capelli.
Beyoncé e Jay-Z sorrisero e la cantante disse:
- Sta bene, anzi benissimo grazie a Dio. Grazie ancora per quel regalo e per essere stata una delle prime persone a venirci a trovare il giorno stesso della nascita, l’ho apprezzato molto.
- Sì, Grazie davvero, ragazza!
Aggiunse Jay-Z afferrando teneramente la mano di sua moglie mentre sorrideva in direzione della ballerina, che umilmente disse:
- Non ringraziatemi per qualcosa che ho fatto con piacere e col cuore, siete delle persone stupende, e sono certa che sarete dei genitori fantastici… insomma, non capita tutti i giorni di venire al mondo come figlia di Beyoncé e Jay-Z!
- Ahahahah
- Ben detto ahahahah
[…]
- E’ successo qualcosa tra te ed Eddy, bella?
Intanto, Chenille ebbe modo di parlare con Nina da sola, chiedendole qualcosa che aveva notato giorni addietro, osservando il rapporto tra i due suoi amici.
Nina Incrociò un braccio sotto al seno, mentre con l’altro si portava il bicchiere con dello champagne che stava sorseggiando e lanciando un’occhiata in direzione di Eddy che chiacchierava con un paio d’amici della EmsAndFran e delle modelle, le rispose:
- Niente affatto, perché?
Chenille guardò l’amica, che continuava a fissare il ragazzo ridersela con quelle ragazze accompagnato dai suoi amici, e non se la bevve neanche un po’:
- Ah no?
- No…
- No?
Nina alzò gli occhi al cielo e dando le spalle in direzione di Eddy, si voltò verso Chenille e riponendo via il bicchiere vuoto su un ripiano, le disse:
- Abbiamo litigato, e adesso lui fa lo stronzo.
Tagliò a corto e si allontanò venendo seguita a coda da Chenille che curiosa ed accigliata de chiese:
- Litigato? E perché? Credevo che le cose tra voi andassero bene.
- Lo credevo anch’io.
Nina non accennava a fermarsi e camminava attraversando l’intera sala per raggiungere poi l’altra sala che antecedeva l’entrata della casa:
- Bella, dove stai andando? Con questi tacchi non mi conviene molto correre! Frena un po’.
- Non lo so, Cheille, non so dove sto andando, né so come descrivere il mio rapporto col tuo amico Eddy.
- Ehi, calma un po’… mi spieghi cosa è successo?
Nina si fermò di botto e per poco Chenille non inciampava andandole e si ritrovava lungo il pavimento. La personal Stylist di Francis incrociò le braccia sotto il petto e con un’espressione imbronciata le rispose:
- Abbiamo litigato. E lui è stronzo!
- Sì… questo lo hai già detto… ma perché avete litigato?
Nina sbuffò esasperata, poi restando nella stessa posizione, guardandola le disse:
- Avevamo cominciato col dirci che questa relazione non doveva tramutarsi in nulla di serio, perché nessuno dei due lo voleva… ma poi ha cominciato a farmi regali su regali e io restavo sempre freddina nei suoi riguardi… un po’ perché sono ancora turbata da come è finita la mia ultima relazione, e un po’ perché non volevo che la cosa diventasse seria…
Nina sciolse le braccia, lasciandole scivolare lungo i fianchi, ed arrendendosi aggiunse:
- Lui però insisteva nel dirmi che quei regali non significavano niente, e che la nostra restava comunque una relazione aperta… come dire… senza impegni, ecco.
- Beh, e allora?
- E allora se l’è presa, dicendomi che sono una lunatica con troppe pippe mentali e sono due giorni che non ci parliamo, e adesso fa il cascamorto con quelle troiette delle amiche di Fran.
Chenille accigliò lo sguardo ed interrogativamente le chiese:
- Posso farti una domanda, bella?
Nina la guardò, e già immaginandosi quale potesse essere quella domanda, acconsentì col capo e Chenille le disse:
- Non provi davvero niente per Eddy?
Nina storse le labbra in una smorfia pensierosa, e ancora un po’ irritata, le rispose:
- Non provo nulla che vada oltre un profondo affetto… niente di serio, ecco, ma la cosa che odio è il suo atteggiamento. Fa finta che nulla sia successo, e poi beh… sì ammetto che mi infastidisce vederlo fare il provolone con altre ragazze, soprattutto sotto il mio naso.
Chenille ridacchio per quelle parole dette con stizza dall’amica, poi guardandola le disse:
- Beh, posso immaginare l’irritazione, e credo anche che sia normale… insomma non solo ti porti a letto il più bel ragazzo della EmsAndFran, ma devi anche vederlo flirtare con altre ragazze.
Finalmente Nina riuscì a sorridere e Chenille la prese sottobraccio facendo retro-front per tornare dove c’era più movimento, ma proprio in quel momento, in casa si vide entrare Bruno Mars accolto da uno dei camerieri assunti unicamente per la serata.
Il cantante in un primo momento fu distratto dall’accoglienza e da quella bellissima casa, ma poi il suo sguardo inciampò nella visione di Chenille che quella sera era ancor più bella dell’ultima volta che la vide.
Nina avrebbe scommesso ogni suo avere, che nel giro di qualche secondo, la mascella del cantante gli sarebbe crollata al suolo, mentre guardava l’amica, che però parve non accorgersi di nulla, e non se ne capiva come.
- Ehi!!! Credevo non venissi più!!
Chenille gli andò incontro e con nonchalance e anche con un modo di fare un po’ troppo da Bronx, andò a salutare il cantante, mettendogli una mano sulla spalla, mentre poggiava la guancia contro la sua a mò di bacio a saluto.
Bruno inizialmente ne restò pietrificato, ma poi sorrise e poggiò una mano sulla sua schiena ricambiando piacevolmente quel caloroso saluto, per poi guardarla e dirle:
- Non potevo mancare!
Sfoggiò uno dei sorrisi migliori, e mentre restava rapito dagli occhi penetrante, dal nasino perfetto e dalle labbra irresistibili della ragazza, esclamò:
- Wow…
Per non destare sospetti, smise di esserne incantato e scuotendo il capo si guardò intorno facendo finta di nulla e le disse:
- Che meraviglia questa casa… e… questi addobbi!?
Abbozzando una risatina divertita, socchiudendo gli occhietti, le disse:
- Hai fatto tutto da sola?
Chenille gli sorrise sfoggiando le sue fossette, che per poco non lo ammazzavano, e congiungendo le mani in avanti, chinò il capo da un lato e tra l’imbarazzata e l’orgogliosa gli rispose:
- Beh… sì… ti piace?
Bruno gradualmente smise di ridere, e sorridendole dolcemente le disse guardandola negli occhi:
- E’ meraviglioso…
Nina lontana pochi passi da loro, non poté non notare quel modo che aveva Bruno di incantarsi ogni volta che guardava Chenille, e socchiudendo le labbra per mascherare un sorrisino, notò che Chenille voltandosi verso di lei, disse:
- Oh ma vieni… ti presenti Nina, è una cara amica, nonché personal stylist di Fran.
Nina fece sparire quel suo sorrisino dal volto e tornando seria in un baleno, come se nulla fosse, si affrettò a fare conoscenza col cantante:
- E’ un vero onore…
- Oh, è un vero piacere. Avevo molto sentito parlare di te, finalmente ti conosco..
D’un tratto, Nina accigliò lo sguardo e in un espressione mista allo scioccato e l’incredulo, gli disse guardandolo con sguardo accigliato:
- Cosa? Sei serio?
Bruno ridacchio trovandola molto buffa, ma Nina non riusciva a mutare espressione, ancora incredula del fatto che Bruno Mars avesse sentito parlar di lei e che “moriva” dalla voglia di conoscerla, nella sua testa era completamente il contrario.
- Serissimo.
Il sorriso di Bruno abbagliò la serata, era davvero impeccabile: indossava uno smoking nero, con pantalone a vita bassa in cui aveva infilato la camicia grigio tortora che portava sbottonata di almeno tre bottoni, con una giacca con dei risvolti lungo gli avanbracci che lasciava scoperto qualche tatuaggio, e ai piedi calzava delle scarpe sportive nere con gomma bianca e lacci dello stesso colore. I capelli li portava gelatinati un una delle sue solite acconciature col ciuffo gelatinato a riporto, tipiche dell’epoca.
- Oh, dai , vieni che c’è molta gente che vorrà salutarti… Francis in primis. Ah, e c’è un pianoforte enorme in sala, magari ci canti una delle tue canzoni, così quel povero aggeggio avrà qualcuno che saprà suonarlo a dovere…
Chenille scrollò le spalle ammettendo le sue pecche sonore, mentre accompagnava Bruno nell’enorme sala che affacciava sul grande giardino e dove vi era la festa.
Bruno sorrise a quelle parole, ma poi Chenille, dopo una smorfia pensierosa, aggiunse:
- Beh, forse può non lamentarsi di Anaya…
- Sì dai, quella bambina ha solo dieci anni e direi che con i corsi di piano, se la cava anche molto bene, chissà magari un giorno diventerà pianista…
- Sei una di larghe vedute, eh, bella?
Tra una risatina e l’altra, i ragazzi raggiunsero la festa e trascorsero del tempo a chiacchierare con gli altri invitati.
[…]
Nina quella sera indossava un vestitino a corpo color blu elettrico, lungo sino a metà coglia, avente un'unica manica interamente ricamata, che lasciava trasparire il suo braccio destro, mentre l’altro lo aveva totalmente scoperto. L’abito metteva in mostra le sue belle forme brasiliane ed il suo colorito olivastro tipico della sua discendenza Bulgara.
I capelli li portava legati in altro in una coda ad effetto spettinato, con i capelli ondulati con la piastra e qualche boccolo che le scivolava ai lati della fronte.
Ai piedi calzava vertiginosi decolté con tacco dodici e zeppa in avanti dello stesso colore del vestito, trucco ad impatto con un ombretto bluettino glitterato, un filo di eyeliner nero, tanto mascara, guance calcate con un color bronzo caldo, e lucidalabbra trasparente sulle sue belle labbra, e come gioiello, oltre ad i suoi splendidi occhi tendenti al viola, aveva degli orecchini semplici a bottone d’argento, e un earcuff che prendeva l’intero orecchio destro.
Era uno schianto, così come lo era di canto suo Eddy, che anche lui elegantissimo, indossava un pantalone elegante a vita bassa con sopra una camicia nera di due toni più chiara del pantalone, a cui aveva abbinato delle scarpe eleganti di un nero lucido, ma non indossava alcuna giacca. I capelli li portava gelatinati all’insù, li aveva tagliati con un taglio particolare, rasati leggermente verso la fine, lasciandoli lunghi in alto, tanto da permettergli di poterli rialzare ed elaborarli in varie acconciature, avente poi un filo di barba e un orecchino di brillante al lobo sinistro dell’orecchio che spiccava tanto quanto il suo largo e smagliante sorriso.
Nina non poteva negare di trovarlo irresistibile, come sempre oltretutto, ma era troppo incazzata con lui per poterlo ammettere a sé stessa, in più era convinta del fatto che il ragazzo fosse troppo impegnato a  provarci con chiunque possedesse una vagina quella sera per poter accorgersi del fatto che lo stesse ignorando… o che almeno ci stesse provando.
[…]
[Canzone consigliata per la scena Britney Sperars ft. Will.i.am – Scream & Shout]
- Dici che si rende conto che si sta scatenando sulle note di una delle persone che più a detestato al mondo quando ancora era con…
- Per me ha alzato troppo il gomito
Rispondeva Nina a Chenille mentre da lontano osservavano Francis ballare accompagnata dalla sua amica attrice Nina Dobrev, a cui simpaticamente, poi si unì il fidanzato Ian Somerhalder con dei passi e gesti di mani davvero improponibili, che fecero ridere le due ragazze che smisero poi di scatenarsi.
Molti in quella serata si concessero dei balli, attratti dalla musica, ma Fran sembrava non badare più al passato, a Justin, a Britney o a tutto ciò che fosse legato al suo ricordo, almeno era questo che l’alcool lasciava trasparire; la ballerina aveva bevuto qualche bicchiere di champagne di troppo.
- Ti prego, riproponici la famosa danza di Damon Salvatore… lo sai che sono una vostra grande fan!
Francis ridacchiando, e riprendendo fiato mentre abbracciava Nina mettendole un braccio attorno alle spalle, pregava Ian di riproporre una scena di ballo che si era vista nel telefilm a cui entrambi gli attori lavoravano da protagonisti.
- Solo perché sei tu a chiedermelo… cioè non capita tutti i giorni che una ballerina del tuo calibro mi chieda di ballare per lei.
Francis sbottò in una risatina calda assieme a Nina, ed entrambe restarono a guardare il ragazzo esibirsi in quei brevi ma intensi passetti che aveva già mosso ni panni del suo famoso personaggio televisivo Damon Salvatore.
- Wooooooh!!! Vai Damon!!!
- Ohhh yesss!!!
Le due ragazze sembravano delle adolescenti ad una partita di baseball che facevano un tifo occasionale per la loro squadra, per poi scoppiare a ridere, mentre si chinavano leggermente in avanti e si stringevano l’una all’altra affettuosamente, contagiando nelle risate, poi, anche l’attore.
Nina Dobrev indossava un vestitino bianco con fantasie nere astratte all’interno, con un allacciatura sottile al collo molto chic, lungo sino a sopra il ginocchio, trucco pesante sugli occhi con uno smockey eyes nero, tanto mascara, del blush marroncino con dei glitterini all’interno che le illuminavano il viso, un rossetto che risaltava il colore naturale delle sue labbra e portava un’alta coda liscia e due lunghi orecchini pendenti di Swarovski ad entrambi i lobi delle orecchie.
Ian di canto suo era molto elegante: indossava uno smoking nero, camicia banca e papillon dello stesso colore del vestito, ma aveva tolto la giacca già da un po’ per poter restare un po’ più comodo mentre si godeva la festa con la sua splendida ragazza, chiacchierando con la loro cara Fran e le altre celebrity lì presenti.
[…]
- Caroooliiiiineeeeeee!!!!
Anaya sembrava essere sul punto di esplodere dall’emozione e dalla gioia, mentre correva in cerca della sua amichetta, che nel sentirla urlare in quel modo quasi se ne spaventò:
- Anaya? Che c’è?
- Non indovinerai mai chi è appena arrivato!!!
La bambina afferrò per le braccine l’amica e col volto colmo di gioia, la fissava impaziente di darle la notizia.
Caroline storse il naso pensierosa e in un espressione buffa esclamò:
- I One Direction?
- MOLTO meglio!!!
Caroline cominciò a non immaginare chi potesse essere, così con la curiosità che la divorava, impose all’amichetta di dirle di chi si trattasse, dicendole:
- Chi c’è di molto meglio?
- BRUNO MARS!!!!
- COOOOOOOOSAAAAAAA? AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!
- AAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!!
Le due bambine impazzirono letteralmente e cominciarono ad urlare e a saltare di gioia, scaturendo l’attenzione di alcune persone accanto a loro e di MamaSu che sorpresa si avvicinò alle due bambine accigliata e disse loro:
- Bambine!!
Le ammonì di darsi una calmata, ma le bambine erano tropo emozionate per poter prendere in seria considerazione la calma:
- Cosa vi prende? Perché urlate in questo modo?
- Nonnaaaaa!!! C’è Bruno Maaaaars!!!!
Le due bambine totalmente in delirio si voltarono in sua direzione, ed Anaya andò ad abbracciarla emozionata, al ché nonostante il caratterino timido, anche Caroline si lasciò prendere dall’emozione ed andò a travolgere la donna che non trattenne delle risate gioiose vedendosi travolta dalle due bambine che non contenevano più la loro emozione nel sapere della presenza del cantane amatissimo dalle giovani donne, anche le più giovani come loro.
[…]
Trascorse qualche ora, e Fran riuscì a scambiare due risate e qualche chiacchiera con tutti gli invitati, amici di lunga data che non fecero altro che complimentarsi con lei per il ruolo ottenuto, augurandole buona fortuna per le prossime riprese.
Fu tutto fantastico: invitati, cibo, musica, addobbi, tutti vestiti elegantissimi e bellissimi, ma con qualche dettaglio di pirateria: come bende mono-occhio, bandane, orecchini, e quant’altro, il che rendeva la cosa ancora più adorabile e divertente agli occhi della “festeggiata”.
Era proprio la svolta di cui aveva bisogno Francis per ritornare nel suo binario della socialità riallacciando rapporti un po’ freddati nel corso degli ultimi quattro anni.
La ballerina, senza volerlo realmente, aveva alzato troppo spesso il gomito quella sera, a furia di brindare con ognuno degli invitati, aveva perso il conto di quanti bicchierini di champagne francese avesse buttato giù per la gola.
Fortunatamente, però, aveva mangiucchiato qualcosa dal buffet che la privò degli sforzi di vomito.
Quasi a fine serata, dopo aver salutato tutti gli invitati, compresi MamaSu, Chenille, Nina, Eddy, Jay e gli altri amici della EmsAndFran che vedeva ogni giorno, si concesse una lunga chiacchierata in compagnia della persona che nel corso di quegli anni si accorse di esserle mancato di più: Leo Di Caprio.
I due si erano allontanati un po’ dal caos della festa, passeggiando in giardino, chiacchierando ed aggiornandosi sulle cose più importanti capitate negli ultimi tempi.
L’attore commentò molto professionalmente la storia del ruolo nel film con Johnny Depp della sua carissima amica Fran, rivolgendole lusinghieri complimenti, e permettendosi di darle consigli in qualità di mega esperto in materia.
Fran adorava trascorrere il suo tempo con lui, non si sarebbe mai stanca di sentirlo parlare e dirle quelle preziose cose riguardanti il film, la recitazione, e l’auto amministrarsi in quanto manager di sé stessa.
Purtroppo però lo champagne cominciava a farsi sentire e a prendere il sopravvento su di lei, che rideva un po’ troppo a delle battutine dell’amico, che di canto suo aveva bevuto anche lui un po’ di bicchierini di champagne quella sera.
Ad un certo punto si videro costretti a sedersi su una panchina  appena fuori la casa che dava sull’enorme piscina contornata da verse e grandi alberi.
- Ahahahah hai sentito di questa moda delle selfie? Sta spopolando!!!
Francis rideva accompagnata da risatine pacate dell'attore, che guardandola le disse:
- Sì che ne ho sentito parlare e già da un pezzo… che stai facendo?
Le domandò curioso mentre la notava cercare qualcosa nella sua piccola pochette dello stesso colore del vestito che indossava.
- Aspetta… voglio scattare una selfie con Leonardo DiCaprio.
Leo non trattenne una risata, e Fran finalmente trovando il suo cellulare, impostò la telecamera anteriore e cominciò a scattare foto abbracciata al ragazzo, in smorfie davvero improponibili: tra linguacce, occhi storti, e buffe smorfie con la bocca, finendo poi col riguardarle dall’album del cellulare.
- Qui sei davvero brutta ahahahahahah
- Ahahahahaha ne avremmo scattate tipo 45 e su 45 soltanto due sono serie e decenti!!
Entrambi risero divertiti da quella buffa verità, non riuscendo più a tenere a bada gli effetti dello champagne.
- E’ sempre bello passare del tempo con te…
Confessò lei mentre lasciava scemare quelle risate e ritornava un attimino più seria, mentre si poggiava sulla sua spalla, lui avvolse un braccio lungo le sue spalle e ancora sorridente le rispose dicendo:
- Concordo! E dato che sei il mio avvocato, mi aspetto di vederti più spesso in futuro.
- Agli ordini, signor DiCaprio… ma ricordati che oltre al tuo avvocato, sono anche un’attrice ormai, e sarò via per qualche mese.
- Ho forse scelto l’avvocato peggiore al mondo?!
- Ma se hai vinto innumerevoli cause grazie a me? Una su tutte quella della modella che ti trascinasti ad una delle tue feste e che ti ruppe una bottiglia di spumante in testa!
- Riesco ancora a sentire il dolore… quella stronza!
- Gliel’ho fatta pagare, capo!
- Ottimo lavoro, avvocato!
- Dovere. Ma cerca di diminuire festinfestini nelle tue case con modelle sovietiche…
- Non garantisco… in fondo al momento sono a piede libero…
- Ahahahahah
Francis non trattenne una risata e si distanziò da lui restando poi a guardarlo.
Non sa bene cosa accadde nella testa della ragazza, ma quello sguardo diventava sempre più pesante, e quelle risate sparirono lentamente, man mano che i loro occhi sembrarono comunicarsi qualcosa che mai avevano osato comunicarsi fino quel momento.
Forse fu l’effetto dello champagne, ma Francis cominciò a desiderare un approccio carnale con l’attore, e così lentamente, fissandogli le labbra, si avvicinò a lui e spinse le labbra contro le sue.
In un primo momento, lui indietreggiò, avendo riacquistato immediatamente lucidità, ma poi vedendo che la ragazza desiderasse quel bacio, e rendendosi conto che era quello che in quel momento voleva anche lui, si lasciò andare, e le afferrò il capo tra le mani, affondandole nei suoi lunghi ricci morbidi, dando vita ad un vero e proprio bacio.
La passione salì alle stelle, il modo in cui baciava la ragazza, Leo non lo aveva visto fare a nessun altra, ma forse era semplicemente il fatto che stesse baciando una sua cara amica, che lo rendeva ancora più unico e raro.
Cominciarono a toccarsi le spalle, accarezzandosi, lasciandosi andare ad attimi di passione, mentre le loro bocche giocavano ad un intreccio di lingue mozzafiato.
[…]
Nello stesso momento, l’interno della casa, fu distratto da un momento emozionante, che vide coinvolto Bruno Mars, che finalmente prendeva possesso di quel lungo pianoforte, posto proprio al centro di un lato della sala spaziosissima, che ospitava quasi tutti gli ospiti, che nel sentire dei rintocchi di piano, vennero attratti tutti nella sala, se se ne fossero allontanati per qualche motivo.
- Questa casa ha tutto, persino un pianoforte, ma manca un microfono, quindi mi toccherà urlare, e spero mi perdoniate per questo…
Bruno parlava alla piccola folla di presenti, che subito andò in escandescenza vedendolo maneggiare su quel pianoforte, capendo già cosa sarebbe successo di lì a breve.
- Una persona mi ha chiesto di cantare una canzone… e beh… non posso tirarmi indietro.
Bruno lanciò un’occhiata fugace a Chenille che se ne stava dietro a tutti, mentre era poggiata ad una parete con braccia incrociata sotto al petto e ricambiava lo sguardo del cantante, il quale poi abbassò lo sguardo e non trattenne un tenero sorriso che contagiò inevitabilmente anche lei, dopo avergli sentito dire quelle parole.
Improvvisamente si udirono le urla eccitatissime delle due bambine, che erano completamente impazzite convinte che sarebbero morte di lì a breve per l’emozione che stavano per vivere, ovvero un miniconcerto privato di Bruno Mars nel salone di casa.
Bruno ridacchiò guardando le bambine, fece segno al suo amico Jay (negli anni di amicizia con Fran, aveva avuto modo di istaurare un bel rapporto col ragazzo che ormai considerava uno dei suoi amici.) di far partire la base di una sua canzone.
- Questa canzone l’ho scritta tempo fa per un film… ma mi sta molto a cuore non solo per quello, quanto per ciò che dice…
Fece un colpo di tosse, e la base della canzone “It Will Rain” partì, e lui con la sua splendida voce calda e leggermente roca cominciò ad intonare le parole, chiudendo gli occhi mentre suonava quel piano maestosamente.
Urla di apprezzamento si issarono nella sala, non appena la musica cominciò a risuonare e lui cominciava a trasportare tutti in uno stato emozionale davvero unico, e questa volta non erano solo quelle delle bambine, bensì di tutti gli altri invitati in età adulta.
Jay-Z non trattenne il suo entusiasmo, lasciandosi scappare qualche fischio euforico.
Bruno cantava d’incanto, e davvero quella canzone lo emozionò un po’ dal modo in cui la cantava.
Sembrava stesse parlando a qualcuno tra la folla, sembrava stesse dicendo davvero quelle parole a qualcuno per quanto si concentrò nell’esibirsi in modo impeccabile, come era solito fare dopotutto.
Il pianoforte fu il vero protagonista di quell’esibizione, nonostante la base in sottofondo, che accompagnava la voce di Bruno, il suono di quei tasti spiccava e rendeva l’atmosfera ancor più magica.
Ad un tratto, Bruno alzò lo sguardo tra la folla ed inchiodò quello di Chenille, mentre  cantava le parole della canzone che dicevano:
“Yea for you I’ll try, I’ll try, I’ll try, I’ll try
I’ll pick up these broken pieces ‘til I’m bleeding
if that will make you mine”

(…per te ci proverò, proverò, proverò, proverò
Raccoglierò questi cocci fino a sanguinare 
Se questo ti farà diventare mia
)
Era chiaro che in un certo senso, stesse provando a lanciare un messaggio all’amica di Francis, che sembrava essere cieca dinnanzi ai suoi tanti tentativi di farle comprendere che la trovasse la cosa più bella che avesse mai visto in vita sua.
Poi però, Bruno guardò tra la folla le due bambine (che fino ad un attimo prima che iniziasse la canzone erano in delirio, ma che appena ebbe cominciato a cantare, smisero letteralmente di respirare) e decise così di dedicare la canzone ad una delle donne più belle tra la folla, e scelse proprio la piccola Anaya, ignaro del fatto che si trattasse della figlia di Chenille.
“There will be no clear skies if I lose you baby,
just like the clouds my eyes will do the same
if you walk away…
every day it will rain rain rai-ai-ai-ain…”

Sorrise in direzione della bambina così dolcemente da sciogliere i cuori di tutti i presenti, in special modo quello di Chenille che dovette tamponare delle lacrime dagli occhi a fine esibizione.
Poi però scoppiò a ridere quando vide Bruno avvicinarsi alla sua bambina per abbracciarla, sia lei che alla piccola Caroline.
- E’ un ragazzo splendido, Chenille! Non trovi anche tu?
Nina, con qualche scusa provò ad evidenziare quel gesto del cantante, cercando di strapparle qualche parolina che le lasciasse sperare che l’amica si fosse accorta delle attenzioni che le rivolgeva il cantante e che forse anche lei si fosse accorta di lui, ma a quanto pare non era così:
- Ha davvero una bella voce…
Esclamò Chenille sorridente guardando ancora il cantante regalare gioie alle due bambine molto teneramente.
In quel momento fu come se Nina fosse stata colpita da una trave enorme sulla testa a quella frase dell’amica.
Come faceva ad essere così cieca dinnanzi all’evidenza?
- Biiiiis! Biiiiiiiis!
- Ancora! Cantaci ancora, Bruno!
Alcuni tra Ian Somerhalder, qualche modella tra cui Tyra Banks, e gli stessi Eddy e Jay chiesero ancora un esibizione al cantante, che sciogliendo l’abbraccio con le due bambine sfoggiò un grosso sorriso ed una risatina in direzione degli altri e placandoli gesticolando con le mani, spingendole in avanti nell’aria a piccoli gesti, disse loro alzando il tono di voce:
- Con calma, ragazzi… abbiamo tempo per un'altra canzone! Ahahahahah
Tutti sorrisero alle sue parole, ma poi il ragazzo fu travolto dall’arrivo di Jay che mettendogli un braccio attorno alle spalle, lo abbracciò a suo modo:
- Sei stato spettacolare, amico!
- Yo! Jay! Grazie per la base, bello!
- Ma ti pare, zucchero!
- Chiami zucchero anche Bruno? Sei proprio senza speranze, brò!
Improvvisamente i ragazzi furono raggiunti da Eddy ed altri due ballerini della EmsAndFran che ridacchiarono alla battutina di Eddy, che ricevette una spallata da Jay, che non mancò modo nel rispondergli dando vita ad uno dei loro siparietti:
- Parla quello che indossa biancheria intima da donna…
- Ti ricordo che i boxer li hanno inventati appositamente per gli uomini, quando riuscirai a capirlo?
- I boxer normali, sì, ma non quelli superaderenti di microfibra, ZUCCHERO!
Eddy fece roteare gli occhi al cielo, mentre i tre ragazzi scoppiarono a ridere per quella buffa scenetta.
Le due bambine, nel frattempo si erano perse in ennesimi momenti di gioia, al ché Jay guardando la piccola Anaya, disse a Bruno:
- Vedo che hai fatto letteralmente impazzire la mia nipotina, stasera. Non è così Anaya?
La bambina si voltò di scatto nella sua direzione, sentendosi presa di sorpresa mentre ancora faticava a credere a quello che le fosse appena successo, e con occhi sbarrati e bocca serrata che tratteneva urla, sorrisi e quant’altro, si limitò ad acconsentire col capo ancora super emozionata, assieme alla sua amichetta.
Bruno accigliò lo sguardo sorpreso, sorridendo guardando la bambina e poi Jay, disse:
- Tua nipote?^ Non sapevo ne avessi una… è la figlia di tua sorella? Tuo fratello?
- Oh, no… Anaya è un po’ la nipotina di tutti, non è un’esclusiva di Jay, vero lilla?
Lilla era il soprannome con cui usava chiamarla Eddy sin da quando aveva due anni, dal giorno in cui la piccola si dipinse il faccino con dei pastelli a cera di color lilla sciolti, mentre lui le faceva da babysitter (lasciandole fare le cose che più le divertivano) per aiutare i De Noir che erano a lavoro per procurarsi i soldi e mantenere la bambina come meglio riuscivano.
Il ragazzo si piegò nelle ginocchia ed afferrò la piccolina tra le sue braccia, che teneramente cercava di non morire di vergogna, mentre poggiava la sua piccola guancia contro quella del ragazzo, che cominciò poi a riempirla di baci.
Bruno sorrise guardandoli, ma ne restava sempre più confuso, non riuscendo a capire come potesse quella dolce bambolina, essere la nipotina di due ragazzi che non erano neppure fratelli.
Al ché Jay appagò la sua curiosità e gli disse:
- Anaya è la figlia della nostra amica d’infanzia… Chenille. L’hai conosciuta, non è vero?
A quelle parole, Bruno fu come colpito da una doccia d’acqua gelida addosso, e cominciò a notare della somiglianza tra la piccola e la ragazza, somiglianza che si sorprese di non aver notato in precedenza, dato che era quasi impressionante.
Il cantante restò in silenzio per qualche secondo, ancora intento a fissare quella bambina bellissima come sua madre, così da suscitare sconcerto in Jay e tutti gli altri, che aspettavano una sua risposta.
- Bruno?
- Uh? Come? Sì! …Scusa …che hai detto?
Il cantante era visibilmente frastornato da quella notizia, e tornando con i piedi per terra, si voltò in direzione di Jay, che non trattenne una risatina:
- Ti senti bene, amico?
- Sì, certo, certo… mi ero incantato nel notare quanto mamma e figlia si somigliassero…
- Ah ma allora la conosci Chenille…
- Chi è che mi conosce?
D’un tratto spuntò alle loro spalle la ragazza, e Bruno e Jay furono costretti a voltarsi per poterla guardare.
Bruno se ne moriva ogni volta, era così perfetta da sembrargli irreale, ma avrebbe dovuto smetterla di guardarla in quel modo adesso che aveva appena scoperto che avesse una figlia, e pensando che il padre potesse essere lì da qualche parte tra la folla, ritenne opportuno non farsi beccare mentre si incantava nel guardare la sua donna.
- Bruno non sapeva che Anaya fosse tua figlia…
Disse Jay, mentre Bruno cercò di sorriderle come faceva sempre, ma magari meno imbambolato del solito.
- La piccola è ancora tutta presa dall’emozione… è la prima volta che le dedicano una canzone…
Eddy era ancora stretto alla piccola, quando disse quella frase che fece sorridere Chenille, e quel sorriso era tutto rivolto a Bruno, che stavolta aveva qualcosa di diverso nella sua solita espressione, quasi come se stesse ancora metabolizzando quella notizia internamente.
- Sei stato davvero fantastico! Mia figlia e la sua amichetta Caroline impazziscono letteralmente per te…
Il cantante abbassò lo sguardò ed imbarazzato, disse:
- E’ stato un piacere…
Il cantante si rivolse alle due bambine, e piegandosi nelle ginocchia per arrivare alla loro altezza, disse loro:
- Erano le più belle della festa… dovevo pur dedicarla a qualcuno quella canzone…
Le piccoline arrossirono e sorrisero a quelle lusinghiere parole che il cantante rivolse loro, dopodiché lui accarezzò le guance di entrambe sorridendole teneramente, e rialzandosi guardò Chenille tentando di non pensare più al fatto che lo facesse impazzire per quanto fosse bella, e mai come in quel momento, la canzone che aveva cantato poco fa, gli sembrava più adatta per poterla dedicare proprio a lei.
Chenille però sembrava essere l’unica a non essersi accorta dal modo in cui quel cantante continuava a guardarla, anche Jay, Eddy e gli altri ragazzi se ne erano accorti, eccezion fatta per le bambine; Chenille sembrava una di loro in quanto ad ingenuità in quel certo tipo di cose, forse perché non abituata a ricevere tali attenzioni, soprattutto i modi così carini e buffi come le riservava il cantante già dalla scorsa volta che si videro per la prima volta.
- Ehi, qualcuno di voi ha visto Fran? Si è persa il pezzo forte della serata!
Il drastico cambiamento d’argomento da parte di Chenille, spazzò via anche la più piccola briciola di speranza che avesse Bruno nei suoi riguardi, speranze che avrebbe dovuto accantonare prima che fosse troppo tardi, non aveva un fisico abbastanza sostanzioso da potergli permettere di subire delle violente bastonature da parte del marito della ragazza, se lo avesse beccato.
[…]
Nel frattempo, Francis e Leo erano in giardino, e durante quel bacio nato dallo champagne, Fran sentì qualcosa strusciarsi contro la sua gamba, ed aprendo gli occhi, notò che si trattasse del gatto di Anaya, che un tempo era stato suo sotto il nome di Randall.
Fu come un segno del destino, che proprio il gattino che anni addietro le era stato regalato da Justin, adesso avesse interrotto quel bacio.
Immediatamente Fran rinsavì e cominciò a rendersi conto di quello che stava facendo, la ragazza poggiò le mani sul suo petto e prese le distanze da lui, portandosi poi una mano sulle labbra, asciugandole dall’umidità che avevano contratto con quel bacio passionale con l’attore, e non avendo neppure il coraggio di guardarlo in faccia per i primi secondi, gli disse con un tono di voce spezzato dalla mortificazione:
- Oh mio dio! Oddio… Leo… ti prego… Scusami io… io non so proprio cosa mi sia preso…
DiCaprio ancora un po’ stordito, tento di ricomporsi la giacca ed i capelli, mentre si schiariva la voce e con tranquillità le diceva:
- No, no, no, non scusarti… anch’io non avrei dovuto…
- Ti prego non…
Finalmente Francis riuscì ad incrociare il suo sguardo, ancora presa dall’imbarazzo ed aggiunse:
- …Non voglio che questo rovini quello che c’è tra noi…
- Ma certo che no… Perché dovrebbe? È stato solo un bacio.
Fran si portò le mani tra i capelli ed alzandosi da quella panchina, un po’ spaesata si voltò a guardarlo e gli disse:
- Dev’essere stata colpa di tutto quello champagne, ti prego… perdonami!
Leo non poté far a meno di affogare una leggera amarezza a quelle parole, con un sorrisino nervoso, e abbassando per un attimo lo sguardo mentre si alzava anche lui, le disse:
- Non ho nulla di cui perdonarti, sono sicuro che passata la sbornia dimenticheremo questo momento imbarazzante.
Fran lo guardò per un attimo dispiaciuta per quel momento, ma rendendosi conto che la sbornia le era già passata e che l’imbarazzo la faceva da padrona, acconsentì col capo accennando un lieve sorriso, mentre inciampò con lo sguardo nel vedere quel gatto che le si avvicinava per cercare qualche coccola da parte sua… come se si ricordasse di lei…
[…]
Passò forse un’ora da quell’incredibile episodio in giardino, e Fran adesso le tentava tutte per non pensarci più.
Si trovava in compagnia di Eddy, Joseph e Neal (due amici ballerini).
Eddy, nel notare che Fran fosse distratta da qualche pensiero, lasciò perdere le chiacchiere tra Neal, Joseph e un paio di modelle, per voltarsi verso di lei e chiederle:
- Ehi, Fran, tutto bene?
Fran portava una mano poggiata al suo braccio destro che le scivolava lungo il fianco, e con sguardo perso sul pavimento si era lasciata distrarre dal ricordo di Justin, quel gatto le faceva da promemoria vivente del giorno più bello della sua vita: quel giorno di cinque anni fa a Parigi, durante il tour di Justin FutureSex/LoveSound Show, in cui il cantante le regalò appunto quel batuffolo di gattino, che adesso era cresciuto enormemente grazie alla piccola Anaya a cui lo aveva donato in regalo dopo la loro separazione.
Quel gatto un tempo era stato un pegno d’amore… un pegno che avrebbe rimandato al concepimento di un figlio tra lei e lo stesso Justin.
Gli anni passavano, ma lei non riusciva a dimenticare neanche un minuto che aveva trascorso assieme a colui che considerava ancora l’amore della sua vita.
Le aveva tentate tutte per dimenticarlo, per smettere di amarlo, ma era impresso nel suo cuore e nella sua mente in modo indelebile.
Il fatto che lui fosse andato avanti con la sua vita, che l’avesse dimenticata e che adesso stesse con Jessica, non l’aiutava a trovare qualche pretesto valido per dimenticarlo, per detestarlo, non ci riusciva.
Riuscì però a sentire la voce di Eddy che la riportò alla realtà, e voltandosi nella sua direzione, tirò su un sorriso forzato cercando di mascherare il tutto e gli disse:
- Oh… certo, Eddy, scusami mi ero distratta un attimo…
Il ragazzo le sorrise di ricambio sfoggiando i suoi bellissimi denti perlati, e le fossettine su entrambe le guance, rispondendole poi:
- Allora? Piaciuta la sorpresa?
- E me lo chiedi? Ancora non posso crederci… è tutto meraviglioso! Insomma, gli addobbi in stile pirata sparsi ovunque, il cibo fantastico, gli invitati che non vedevo da un pezzo e beh… tutti voi…
La ballerina chinò il capo da un lato e rivolse al ragazzo un dolce sorriso per ringraziarlo, perché sapeva che avesse collaborato anche lui affinché quella festa fosse stata tirata su in quel modo così impeccabile, e prendendolo per mano gli disse:
- Siete dei tesori…
Eddy le strinse la mano intrecciando le dita alle sue e restò a guardarla sorriderla in quel modo, rasserenandosi in cuor suo. Era felice, era felice perché finalmente adesso dopo tanto tempo la sua cara amica era tornata a sorridere in un modo che non gli aveva visto fare più nel corso degli ultimi tempi.
- E’ bello vederti tornare a sorridere così… mi era mancato vederti così felice…
Il ragazzo le si avvicinò e l’abbraccio teneramente, venendo ricambiato da Fran che finalmente riusciva a rendersi conto di quanto male avesse fatto anche a persone a cui voleva davvero bene.
Socchiuse gli occhi dal dispiacere godendosi quel bell’abbraccio tra i due amici di lunga data, e disse:
- Oh… sei un amore! Ti voglio bene Eddy…
- Te ne voglio anch’io, Fran.
Erano anni che non se lo dicevano, ed era giunto il momento di ricordarselo, e non vi sarebbe stato momento migliore di quello, poi tornarono a guardarsi e lei accigliando lo sguardo, cambiando radicalmente discorso, gli chiese:
- Ehi, ma… cosa hai combinato con la mia Nina, eh?
Il ragazzo sbottò in una risatina visibilmente imbarazzato, e portandosi le mani nelle tasche dei pantaloni, abbassò lo sguardo verso le sue scarpe distrattamente e disse:
- Niente…
- Come niente?
- Beh sì…
Il ragazzo si strinse nelle spalle, ed alzando lo sguardo verso di lei, inclinò le labbra verso il basso in una smorfia e disse:
- Mi ha mollato.
- Cosa?
Francis sbarrò gli occhi stupita da quella risposta, era chiaramente all’oscuro di tutto.
- Già… ma non è importante.
- Che dici? Perché non sarebbe importante?
- Beh perché non era niente di serio e sia io che lei lo sapevamo.
Francis non riusciva a comprendere un tale ragionamento, così accigliando lo sguardo e socchiudendo ripetutamente le palpebre, gli disse:
- Ma… ma scusa tu… tu non provi niente per lei?
Eddy cominciò a passarsi una mano tra i suoi folti capelli gelatinati, nervosamente e abbassando lo sguardo le rispose:
- Beh, certo che provo qualcosa per lei… insomma le voglio bene… ma…
- Niente di più…?
- Esatto…
Francis amareggiata inclinò le labbra da un lato ed acconsentì col capo, comprendendo perfettamente la situazione, soprattutto adesso che tornava dall’aver baciato uno dei suoi migliori amici; anche se le due relazioni non erano paragonabili tra loro, dato che tra lei e Leo non c’era stato nient’altro che un bacio, mentre beh… Eddy e Nina ci erano andati giù pesanti nelle ultime settimane…
[…]
- E’ stata un esibizione favolosa ed Anaya non stava più nella pelle per l’emozione!
- Immagino! Ha sempre adorato Bruno…
Chenille raccontava, in presenza di Bruno, il momento che Francis si era persa, e se questo fosse stato uno di quei cartoni animati in stile manga giapponese, si sarebbero potute notare le nuvole nere sulle teste di Francie e Bruno, che sembravano essere i più depressi tra tutti gli invitati, a causa di episodi avvenuti proprio a quella festa.
- Ma dove sei stata, eh? Ti abbiamo cercata ovunque…
- Ehm… ero… ero a fare due passi in giardino con Leo e ci siamo persi in chiacchiere… mi dispiace essermi persa questo fantastico momento, Bruno…
Il cantante tenendo una mano nella tasca del suo pantalone, alzò lo sguardo verso l’amica ed abbozzando un sorriso, ancora pensieroso, le disse:
- Ma figurati…
- Beh, hai promesso che avresti fatto il bis…
Chenille poggiò una mano sul braccio di Bruno, sorridendogli teneramente, proprio nel modo in cui il cantante preferiva, poi la ragazza spostò lo sguardo verso Fran ed aggiunse:
- …magari riesci a rimediare!
Fran acconsentì col capo abbozzando un lieve sorrisino a labbra strette, poi osservò l’amica che si allontanava e diceva ai due:
- Vado a testare un po’ di questo buffet, che ancora non so come sia… a dopo, belli!
Bruno e Fran restarono a guardarla sparire tra quella piccola folla di invitati, mentre si concedeva un morso di qualche prelibatezza che lei stessa si era impegnata a scegliere, e dal lungo silenzio calato tra i due dopo l’allontanamento di Chenille, Francis disse:
- E’ buffo…
Bruno si voltò a guardarla e Fran, con lo sguardo vacuo, aggiunse:
- Sia io che te siamo l’animo di questa serata, eppure abbiamo l’umore calpestato sotto i piedi… e nessuno se n’è accorto.
Alzò lo sguardo verso l’amico che sorridendole amareggiato, le disse:
- Eh già…
- Perché sei ridotto a questo stato? Cos’è successo?
Il cantante distolse lo sguardo tra la folla, e tornando a guardare Chenille che se la parlava e se la rideva con delle amiche, disse:
- Perché non mi hai detto che ha una figlia?
Francis seguì lo sguardo del cantante sulla sua amica, poi abbassò lo sguardo amareggiata e gli rispose:
- Credevo che avresti dovuto saperlo da lei…
- Me lo ha detto Jay…
Fran sbarrò gli occhi e guardò Bruno sorpresa ed esclamò:
- Che cosa?
- Già…
Sbottò in una risatina nervosa il cantante, poi aggiunse:
- E’ successo dopo la canzone… c’erano queste due splendide bambine che sembravano essere al settimo cielo nell’assistere ad una mia esibizione, così senza volerlo, ho dedicato la canzone proprio alla figlia di Chenille…
- Bruno io…
- Finito di cantare, mi sono avvicinato a loro due per un salutino, e Jay mi dice che era la bambina della tua amica…
- Mi dispiace che tu l’abbia saputo così… ma ecco, vedi… ho pensato che fosse stato più giusto se fosse stata lei a dirti che avesse una figlia….
- Infatti… ma potevi almeno dirmi che era sposata, almeno risparmiavo la figura dell’idiota. Adesso capisco perché non mi degnava della minima importanza…
- Cosa, CHE?
- Voleva evitare di rendermi ancora più sciocco, così ha finto di ignorarmi…
- Aspetta, aspetta un attimo!
Bruno finalmente tacque e Fran afferrandolo per le braccia, lo guardò in faccia e gli disse:
- Frena! Chenille… Chenille non è sposata!
Bruno fu stordito da quella frase, e confuso ed accigliato, esclamò:
- Come dici?
- Ma sì…
Fran gli sorrise, divertita dall’idea di Chenille sposata, e provando a rasserenare l’amico aggiunse:
- Lei… non ha nessuno… è una ragazza madre sin da quando è nata la piccola!
Improvvisamente un moto di speranza cominciava a farsi spazio nell’animo di Bruno, che un po’ scettico, non volendo illudersi ancora una volta, le disse:
- Vuoi farmi credere che quella bambina non ha un padre?
- Sì che ce l’ha… ma non ha più niente a che fare con nessuna delle due…
Bruno dovette metabolizzare la cosa per qualche secondo prima di poter cominciare a balbettare qualcosa:
- Mi…mi…mi stai dicendo che Chenille è libera?
- Come un’Aquila!
Un sorriso smagliante si dipinse sul volto di Bruno, che inevitabilmente contagiò anche Francis che disse in una risatina:
- Ahahah sì ma togliti quel sorriso dalla faccia… ti ricordo che è ancora l’unica che non si è accorta che ti ha mandato in fumo il cervello… sarà dura per te farti notare da una come Chenille, amico mio…
Bruno fece lentamente sparire quel sorriso dal volto, dando spazio ad un espressione irritata mentre la guardava male:
- Non potevi finire di parlare dopo la parola “Aquila”?
Francis non trattenne una risata divertita andando poi ad abbracciare il cantante, suscitando la curiosità di Jay ed un altro paio di ragazzi e ragazze in loro compagnia, che subito si avvicinarono a loro e disse:
- Wohh… cosa sono questi sorrisoni?
- Sarà la tua vicinanza, Jay…
Esclamò John, uno dei ragazzi della EmsAndFran, dandogli una spallata scherzosamente, ed il ragazzo stando allo scherzo rispose di tutto punto:
- Oh, ci puoi giurare, zucchero!!
In compagnia di Jay e gli altri, Fran dimenticò di quella parentesi con Leo, dei ricordi che le erano venuti alla mente di Justin, e riuscì a godersi il resto della serata, tornando anche a parlare con l’amico attore, che sembrò aver impiegato poco e niente nell’accantonare quel bacio che c’era stato tra loro e Francis diede merito al fatto che essendo quello che era, uno stupido bacio non avrebbe di certo scosso il suo animo di attore che baciava donne diverse ogni giorno.
[…]
La serata giunse al termine neanche troppo tardi, erano quasi l’una di notte, ed essendo cominciata attorno alle sette di sera, era durata anche parecchio.
La casa era da riordinare o meglio ristrutturare ma ci avrebbero pensato il giorno successivo con più calma.
Chenille veniva bombardata dall’euforia ingenua della figlia e di Caroline, che ancora non stavano nella pelle per quello che era successo con Bruno Mars, MamaSu si preparava per andare a letto, e Francis raccoglieva le sue cose e qualche regalino che le aveva portato qualche amico, per poter tornare a casa a bordo di un taxi che l’aspettava fuori casa.
- Ehi bella… va tutto bene? Sei stata strana tutta la sera…
Fran era visibilmente a terra per quello che era successo con Leo, lo riteneva un grosso errore che avrebbe potuto evitare, se solo non fosse stata così stupida.
Non avrebbe voluto rinunciare alla sua amicizia per una delle sue stupidate, ma non le andava di raccontarlo a Chenille, non quella sera almeno, così tirando a corto le disse:
- Sono solo un po’ stanca…
Le sorrise teneramente e la travolse in un abbraccio caloroso, lasciando Chenille dubbiosa e perplessa, tanto da impiegare qualche secondo prima di poter ricambiare l’abbraccio dell’amica.
- Grazie di tutto, Chenille… questa festa è stata fantastica… una sorpresa indimenticabile e non finirò mai e ripeto mai di dirti grazie…
- Oh… ma sta zitta, bella!!
Chenille strinse forte l’amica che le disse:
- Ti voglio bene.
- Te ne voglio anch’io.
Le rispose, per poi darle un bacio sulla guancia e sciogliendo l’abbraccio le sorrise teneramente a modo suo.
- Domani con più calma e lucidità parleremo di questa festa… ho visto che ti sei divertita parecchio e ne sono strafelice!
Fran non trattenne una risatina abbassando lo sguardo:
- Sì… è stata una bellissima serata… grazie per avermi permesso di trascorrerla nel migliore dei modi…
- Adesso posa il tuo culo su quel taxi, o giuro che al prossimo grazie, ti ficco qualcosa in un occhio.
Fran sbarrò gli occhi buffamente alle minacce bonarie dell’amica ed alzando le mani in segno di resa, disse:
- Ok, ok… me ne vado…sta calma però…
Chenille si tradì e sbottò in una risatina mentre l’accompagnava alla porta:
- A domani, bella.
- A domani Chenille.
Le due si salutarono con un bacio ed un ennesimo abbraccio, e Francis andò via a bordo di quel taxi con i suoi regali e un cappotto nero che le prestò Chenille per coprire quel bel vestito che le aveva regalato.
[…]
Durante il viaggio di ritorno a casa, Francis si accorse di avere delle email nella sua posta elettronica, così controllando dal suo cellulare si accorse che una era a nome di Jared Leto.
Stupita dalla cosa si affrettò ad aprire l’email che aveva come oggetto “xo”
L’email diceva testuali parole:

Salve.
Ho appena avuto modo di vedere il video della coreografia con la nostra canzone, sul tuo canale youtube, e volevo porgerti i miei più sinceri complimenti, anche a nome di Tomo e Shannon.
La tua inventiva e creatività sono da ammirare, e sono davvero felice che tu abbia scelto una nostra canzone per uno dei tuoi lavori, che noto con piacere stia spopolando sul web.
I miei più vivi complimenti anche ai ragazzi che hanno realizzato il video, sono stati davvero molto bravi.
Cordiali saluti
Jared Leto.


Wow!
Fu tutto ciò che riuscì a pensare appena terminò di leggere quelle poche righe.
Poi cominciò a pensare che se il ragazzo si fosse esposto ad una tale email, oltre al video, potesse centrarci anche il fatto che lei gli avesse ripagato la canon, e che quindi in un certo qual modo si sentisse in dovere di dir qualcosa in merito al video, che fu lanciato sul web appena un giorno fa.
Ripensando alla questione della canon, non poté far a meno di pensare al loro primo incontro e al disastro che combinò dandogli un pugno che rischiò seriamente di fargli male ingiustamente.
Riguardando quella email, sentì in cuor suo il desiderio di doversi scusare con lui di persona… e così ricordandosi di quelle sue parole dette proprio al ragazzo quella stessa sera,
“Avrai le mie scuse, il giorno in cui ne sarò sinceramente dispiaciuta”,
si rese conto che quel giorno era arrivato.
Così avvolta da uno di quei suoi momenti in cui ragionava unicamente d’istinto, disse al conducente del taxi di raggiungere l’indirizzo della casa del cantante.
Durante il viaggio però, cominciò a pentirsi di aver preso quella decisione, ma era troppo tardi, riusciva già a visualizzare la casa.
Beh… se non riuscirò a scusarmi, potrò sempre trovarmi la scusa di essere passata di lì per ringraziarlo per quell’email-pensò tra sé e sé cominciando già ad essere demoralizzata.
[Canzone consigliata per la scena Mazzy Star-Fade Into You]
Non era solita comportarsi in quel modo, ma diede la colpa al fatto che fosse ancora turbata per ciò che era accaduto con Leo.
Disse al tassista di aspettarla lì e che sarebbe tornata in breve tempo, così scese dal taxi e raggiunse l’entrata della casa.
Fu titubante per qualche secondo nel citofonare, ma poi si decise nel farlo e a gran sorpresa le fu aperto il cancello senza che nessuno le rispose.
Stranitasi dalla cosa, si guardò in torno per qualche attimo cercando di notare qualcuno che la raggiungesse all’entrata, ma non c’era l’ombra di nessuno, soltanto alcune luci accese in casa, così continuando a guardarsi intorno stranita, spinse in avanti quel cancello ed entrò nel giardino di quella villa incamminandosi fino alla porta d’ingresso.
Non appena si avvicinò, era sul punto di bussare con dei colpi di nocche della mano, ma proprio quando stava per battere la mano contro il legno, Jared aprì la porta.
Il ragazzo indossava un pantalone a scacchi color nero e rosso (sembrava un pigiama) e un maglioncino marroncino con le maniche tirate fin su ai gomiti.
Portava un piccolo codino in cui raccoglieva i suoi capelli che accennavano nell’essere lunghi, e la barba gli era vistosamente cresciuta dall’ultima volta che si erano visti alla EmsAndFran.
Notò che anche lui la guardò da capo a piede, ma Fran con quel lungo cappotto nero addosso, nascondeva l’abito elegante che indossava sotto, ed avendo legato i capelli in uno chignon spettinato, aveva un’aria quasi casual.
- Ehi!
Fu tutto quello che riuscì a dirgli, dopo essersi sorpresa del fatto che avesse aperto la porta proprio quando stava per bussare.
Solo in quel momento si accorse che fosse a piedi nudi, e cominciò a credere che fosse un vizio di famiglia quello di camminare senza scarpe.
Il ragazzo non sembrava particolarmente sorpreso di vederla, o forse non era entusiasta di quella visita improvvisa a quell’ora della notte.
- Ehi…
Rispose di suo canto lui lasciandola sull’uscio di casa, restando a guardarla, al ché lei si affrettò nel dire:
- Scusa se passo di qui a quest’ora…
- Non c’è problema. Hai bisogno di qualcosa?
Fran restò per qualche secondo in silenzio, cercando di capire quanto alto fosse il livello di “detestaggio” che provasse quel ragazzo nei suoi confronti.
Ma poi ecco che lui, mentre si poggiava allo stipite della porta con una spalla ed incrociava le braccia sotto al petto guardandola, aggiunse:
- Spero tu non stia cercando Tomo o Vicki… questa è casa mia… non so se te l’hanno detto.
Fran accigliò lo sguardo, visibilmente stupita da quella frase, che avrebbe potuto risparmiarsi, dato che sapeva che avesse scoperto che quella fosse casa sua, già il giorno in cui parlò a Shannon del suo progetto.
Provò a dimenticare quella frase, e tentando di focalizzarsi unicamente sul motivo per cui era giunta lì, finse di nulla e gli rispose dicendo:
- In realtà era te che cercavo…
- Oh…
Jared se ne sorprese pacatamente, e con tono tranquillo aggiunse:
- Dimmi…
Improvvisamente Francis si trovò a corto di parole, non riuscendo più a trovare le parole adatte per cominciare un discorso di scuse.
Jared notando quel silenzio, provò a fare quello che fanno di solito i professori a scuola durante qualche interrogazione, e disse:
- Sei forse qui perché hai ricevuto la mia email?
Fran socchiuse per un attimo gli occhi ed alzando lo sguardo verso di lui tornò in sé e gli disse:
- Ehm… sì, cioè no! Volevo dire sì!
Jared accigliò lo sguardo e tornò in una posizione eretta, allontanandosi dallo stipite della porta, cominciando seriamente a chiedersi come mai quella ragazza fosse sulla soglia di casa sua a quell’ora, ma poi lei nervosamente riprese possesso delle proprie parole e disse:
- Insomma, l’email l’ho ricevuta, e ti ringrazio per ciò che hai scritto, ma sono qui per altro…
- Altro?
Domandò lui seriamente curioso, mentre notava che lei si voltasse a guardare fuori dal cancello di casa sua un taxi che probabilmente la stava aspettando, al ché lei tornò a guardarlo e lanciando un’occhiata alle spalle del ragazzo, domandò:
- Sei solo in casa? Ti ho forse disturbato?
- Non è un po’ tardi per chiederti se disturbi?
Quella risposta la spiazzò, e si rese conto che forse avrebbe fatto meglio a filare a casa piuttosto che passare di lì.
Infondo però, poteva essere meno diretto e scortese, stava cercando di dirgli qualcosa, ed era anche vistosamente nervosa per questo.
D’un tratto però, fu come avvolta da una forza maggiore che stava prendendo il sopravento su di lei, come se si stesse trasformando nella vecchia versione di sé stessa: in quella Francis che si comportava lasciandosi guidare dall’istinto rabbioso e violento che aveva, quella Francis scorbutica e stronza, che rispondeva in malo modo a chiunque, senza curarsi delle conseguenze che le sue parole avrebbero potuto avere sui sentimenti degli altri, e fu sul punto di sferrargli un altro pugno piuttosto che scusarsi per quello precedente; ma per fortuna del ragazzo, Fran stava imparando a gestire la sua rabbia.
Jared si accorse che la ragazza stesse contando con un fil di voce, mentre si fissava le scarpe, e per un attimo pensò che fosse davvero una psicopatica.
Francis, aveva trovato un metodo per placare la rabbia, ed era quello di contare fino a dieci mentre si fissava le scarpe e cercava di non pensare a quanta voglia avesse di reagire male in ogni situazione, anche quella.
Se ne straniva anche lei, non credeva che quel ragazzo che conosceva da poco e niente, riuscisse ad irritarla a tal livello.
Smise di contare fino a dieci, e sospirando rialzò lo sguardo sforzandosi di sorridergli, poi gli rispose:
- Hai ragione! Ma, beh… ormai sono qui, quindi a chi importa se disturbo o meno.
Jared non smetteva di avere lo sguardo accigliato, stranito sempre più dal comportamento quasi folle della ragazza, e fissandola, restò ad ascoltare cosa avesse da dirgli:
- Sono qui perché credo tu abbia ricevuto un pacco da parte mia ultimamente…
- Ahh… sei qui per quello…
Jared finalmente capì cosa volesse la ragazza, e sembrò prenderla con superficialità, ma lei lo interruppe:
- Sì, ma volevo…
Lo guardò per un attimo negli occhi, e con tono serio, aggiunse:
- Volevo dirti qualcosa che in quel bigliettino ho mancato nello scriverti…
Jared alzò le sopracciglia in una smorfia stupita, e disse:
- Oh… beh, dimmi.
Francis distolse lo sguardo da lui e si lanciò rapide occhiate intorno, portandosi le mani nelle tasche di quel cappotto e cominciò dicendo:
- Ecco, vedi… credo che abbiamo iniziato tutto col piede sbagliato noi due… Ti confesso che dopo aver capito che non fossi tu lo stalker che mi perseguita da molti mesi, non ebbi il benché minimo rimorso nell’averti preso a pugni, quel giorno. Credevo che fossi uno di quei divi hollywoodiani ricoperto da superbia ed avarizia di notorietà…
- E cosa ti ha fatto cambiare idea?
Francis lo guardò negli occhi alzando lo sguardo, come una colpevole di reato, e disse:
- Beh… quella memory card rubata, in primis…
Jared sorrise lievemente abbassando lo sguardo a quella confessione, poi tornò ad ascoltarla:
- Quegli scatti che hai fatto ad Haiti, ma anche gli altri scatti artistici dei vari panorami, paesaggi o viste varie… mi hanno fatto rendere conto che forse c’era dell’altro… In più il fatto che tu abbia subito accettato la mia proposta di lavorare insieme a quel mio piccolo progetto, mi ha fatto ricredere sul tuo conto.
Jared si inumidì le labbra passandosi la punta della lingua tra le due labbra e mordendosi il labbro inferiore dal lato sinistro, pensò a quanto si sbagliasse la ragazza riguardo al fatto che lui avesse accettato sin da subito di collaborare con lei, ignara del fatto che l’avesse mandata via come si era solito fare con dei fastidiosi venditori ambulanti.
Ma forse era meglio che pensasse il contrario, anche perché stava provando un certo piacere nel sentirle dirgli quelle cose.
- Insomma senza fare troppe chiacchiere inutili… la sera che ti presi a pugni sul naso, ti dissi che mi sarei scusata con te per quello che avevo fatto, il giorno in cui avrei provato dispiacere… Beh… tornando a casa in taxi ho letto la tua email, e ho sentito il bisogno di venir qui per ringraziarti in persona, senza inviarti una formale email. Oltretutto tra un paio di giorni partirò e sarò via dall’America per qualche mese, e non volevo far passare altro tempo da quel momento…
Jared si perse per un attimo, ed accigliando lo sguardo confuso, incrociò le braccia sotto al petto e le chiese:
- Quale momento?
- Il momento in cui ho provato dispiacere per l’averti preso a pugni.
Ecco, finalmente lo aveva ammesso ad alta voce ed a sé stessa, e Jared se ne sorprese piacevolmente, senza però dire una parola:
- Ti chiedo scusa.
Il ragazzo chinò il capo ed acconsentì compiaciuto per quel gesto della ragazza, forse un po’ imbarazzato, ma poi le sorrise leggermente, senza sbilanciarsi troppo e le disse:
- Scuse accettate…
Fran ormai aveva ben capito che quel ragazzo fosse un tipo di poche parole e che non mangiava affatto pane ed emozioni, così si fece bastare quella risposta e quel sorriso che le fece ben comprendere che ne fosse sinceramente grato e contento, al ché abbozzò anche lei un sorriso socchiudendo le labbra in una smorfia, e dondolandosi sui tacchi, gli disse:
- Beh… allora vado. Scusa per…
- Ehi Jar… ma chi è a quest’ora? Dai torna di la, comincio ad aver freddo…
Una ragazza interruppe la sua frase, spuntando alle spalle del cantante, in déshabillé coperta unicamente da una lunga maglia bianca avente su stampato uno strano simbolo a triangolo nero, anch’ella senza nulla ai piedi, e a gambe scoperte.
Lunghe gambe sottili di una carnagione chiara che combaciava con i suoi corti capelli biondo chiaro che le arrivavano alle spalle e che portava lisci, in un ordine impeccabile.
Questa giovane ragazza, non superava i 22 anni a vista d’occhio, aveva enormi occhi castano chiaro, quasi tendenti al giallastro, un naso perfetto tipico delle californiano e labbra leggermente gonfie, forse rifatte.
Francis notò tutti quei dettagli in un battito di ciglia, giusto il tempo di far sparire dal suo volto quel sorriso cortese, lasciando spazio ad imbarazzo e mortificazione per aver chiaramente interrotto qualcosa tra i due.
Certo che quel Jared e suo fratello, cambiavano ragazze più spesso di quanto si cambiavano le mutande-pensò tra sé e sé, poi fece un passo indietro mentre fissava la ragazza che parve riconoscerla all’istante:
- Ma tu sei… Francis?! La ballerina…?
Jared l’osservò indietreggiare, poi si voltò verso la sua ragazza e restando abbastanza serio, indicò la ballerina con una mano e disse:
- Sì… era passata per un saluto…
- Già. Adesso devo proprio andare. Mi spiace avervi disturbato a quest’ora della notte.
La ragazza alzò una mano in segno di saluto, cominciando ad indietreggiare più velocemente, poi sorrise a labbra socchiuse in direzione del ragazzo e gli disse:
- Saluta Shannon, Tomo e Vicki da parte mia… Ci si vede.
- In bocca al lupo per il film.
Francis smise di indietreggiare di colpo e stupita da quella sua frase, restò a guardarlo per qualche secondo, anche lui sapeva che l’avessero presa per quel film? Le voci ad Hollywood corrono veloci- pensò, poi con un battito di ciglia tornò in sé sorridendogli sinceramente grata, gli disse:
- Grazie…
Lui la guardò fugacemente un ultima volta, trattenendo un sorriso leggermente più ampio di quello precedente, poi abbassando lo sguardo, chiuse la porta e la lasciò andar via. 
   
 
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