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Autore: Francesca_9    29/03/2015    0 recensioni
Isabella Ferreira è un'aspirante designer di moda, ritornata da poco dall'Europa per godersi la sua vecchia città natale. Catapulta in un disastro economico dell'azienda di famiglia, ovvero la Ferreira Industrial,specializzata nella produzione di gioielli, sarà costretta a soffermarsi in America per aiutare sua madre nel ripristinare l'attività. Così facendo si scontrerà con l'affascinante Dayan Scott, nastro nascente dell'editoria,intendo ad acquistare ,ad ogni costo,quote della Ferreira.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ah!. Si mette male. Il tono autoritario la dice lunga!. 
Non lo sento da quando io e Cri,ormai adolescenti, abbiamo smesso di esasperare i nonni con il nostro essere buontemponi. In realtà loro preferivano arrivare a fine giornata sfiniti piuttosto che restare immersi in quel silenzio e quella tranquillità fornita dal luogo in cui alloggiavano. Tirando le somme, papà usava un tono rigido per darci una calmata,e credo fosse un suo diritto, ma ora avventare questo atteggiamento sembra inutile, soprattutto perché non gli mai nascosto niente.
Beh...quasi sempre gli dico la verità. 
Suona meglio. 
-Me lo ripeti ancora come se avessi otto 
anni. -
Ammetto schiarendomi la voce una volta tornata al presente. 
-Cercare di deviare il discorso non mi farà dimenticare quello di cui vuoi parlarmi. -
Cerca di alzare la tensione. Come se non conoscessi il suo gioco. Mai lavorare con la propria figlia, impara i trucchi e così perdono di credibilità. Su di lei naturalmente.
-Credi lo stia facendo?. Fino ad oggi mi sembra che abbiamo sempre avuto uno scambio di opinioni senza giri di parole,
papà. -
Dico accentuando l'ultima parola. 
- Arriva pure al dunque allora. -
-Se tu abbondassi per un attimo i panni dell'amministratore delegato,rendendoti conto di parlare con tua figlia e non con qualcuno che lavora qui dentro,staremmo già affrontando l'argomento. -
Ammetto utilizzando un tono abbastanza duro per fronteggiarlo. 
-È assurdo che tu usi quel tono autoritario per spaventarmi. Non sono una di quelle galline che spenni perché riesci ad intimorirle. -
La sua espressione si converte in una smorfia accompagnata da un lungo respiro. 
Ha afferrato il concetto. 
-Mi dispiace tesoro. Ultimamente le cose non vanno come dovrebbero e mi ritrovo a svolgere questo ruolo 24 ore su 24 . Dimentico a volte di essere un marito ed un padre. -
L'animo da burbero dietro la scrivania si è dissolta, sembra calmo anche se un velo di preoccupazione attraversa i suoi occhi. Sta lavorando notte e giorno, quelle occhiaie ne sono la prova. La sua irritazione è più rivolta verso se stesso perché non è riuscito,ancora, a risanare la situazione. Qui davvero si sta per affondare come faccio ad essere così incosciente da non pensare alle conseguenze della mia sparata...e se Scott poteva essere la soluzione ai nostri problemi?. Come la mettiamo?.
-Adesso che ho riacquisto i panni di padre, puoi dirmi a cosa pensi?. Ha la solita aria di pentimento. -
La sua voce interrompe il mio catalogo di pensieri alians accogliamo ennesimi sensi di colpa. Dovrei avere la maturità di una 23enne invece mi comporto come una bambina.
-Questa volta l'ho combinata grossa. Mi sono lasciata trasportare dallo sconcerto di mamma. Non riuscivo a concepire il fatto che fosse così distrutta e pessimista. Allora non ci ho pensato due volte, sono venuta qui, ho parlato con Scott e l'ho mandato via. -
Il rospo è gettato, quello che è fatto è fatto. 
Adesso vorrei soltanto capire la natura del suo sorriso beffardo. 
- Proprio non riesci a combattere il tuo peggior difetto... -
Afferma sospirando. 
-...quando imparerai che nella vita non puoi prendere sempre decisioni affrettate. -
"Quando imparerai che nella vita non puoi prendere decisioni affrettate".
Incredibile. L'ho pensato nello stesso momento in cui l'ha detto!. 
Ecco constatato quante migliaia di volte abbia ripetuto questa frase. 
-Come se non lo sapessi. -
In teoria lo so, in pratica non so applicarlo. 
-E cosa gli avresti detto?. -
Mi chiede di punto in bianco curioso. 
-Ehm...che venivo in rappresentanza dell'amministratore delegato,il quale era in ritardo per alcuni contrattempi. -
Si acciglia a riflettere per un attimo prima di controbattere. Questo colloqui padre-figlia prenderà una brutta piega, ci metto la mano sul fuoco. Cosa starà elaborando?. 
-Spero non ti abbia messo in difficoltà. Scott è un tipo professionale, avrà frequentato le migliore scuole e sono certo che il suo modo di esprimersi sia stato eccellente. -
Dove vuole arrivare?. 
-La professionalità di cui parli consiste nell'essere molto diretto e di poche parole. Per quanto tu sia un esperto di dialettica tua figlia non è da meno. Tranquillo,non mi ha affatto messo a disagio. -
"Mi stavo soltanto maledicendo per essere entrata li dentro".
Questo meglio non aggiungerlo. In fondo non è andata male. È un uomo estremamente bello...e mi ha messo un po' a disagio però alla fine sono riuscita a parlare. 
L'auto-convinzione mancava all'appello. 
-Bene, non posso essere più fiero di te 
allora. -
Sorrido soddisfatta in risposta alla sua affermazione. Al dire il vero lo sto assecondando, ho il sospetto che ci sia altro. 
-In fondo non ho mai avuto dubbi sulla tua eccellente figura. -
"Eccellente figura". 
Che lusinghiero. 
-Perché mi stai adulando?. -
-Vorresti dire il contrario?. -
-Ci manca che tu mi dica "figliola" ed inizio a preoccuparmi. -
Dico a mo ironico.
-Tranquilla. Contrattare con Scott non deve preoccuparti. -
-Ah?. -
Abbiamo mancato un pezzo della conversazione oppure sta ironizzando?. 
A giudicare dalla sua espressione, fa sul serio. 
-Sono una disegnatrice non una donna d'affari. -
-Tranquilla, ci sarò io alle tue spalle. -
Lo fisso incredula. 
-Okay. É vero che volevo trovare un modo per aiutarvi ma... -
-Ti sto soltanto chiedendo di continuare ad interpretare un ruolo fatto per te. -
Si. Mi sta offrendo un parte. 
-Non sapevo facessi il registrata. -
Ironizzo. 
E pensare che sarei dovuta finire col pregarlo di non essere testardo,di accettare il fatto di volermi rendere utile per l'azienda. Invece, adesso lui cerca di convincere me. 
-Avvicinati. -
Mi dice concentrandosi sul computer.
-Questa è uno schema in cui ho registrato ogni minima proposta calcolando le probabilità di riuscita. I segni che vedi accanto fungono da indicatore di accessibilità. -
Scruto quell'ammassarsi di parole e numeri leggendo a malapena qualche nome. Non vedo quello di "Mr Adone" però. 
-So a cosa stai pensando. Scott non rientra perché soltanto ora ha fatto la sua mossa. -
-Fino a qui mi sembra tutto abbastanza chiaro. Dov'è il problema?. -
-Scott è disposto a coprire tutte le spese accumulate pretendendo 15% dell'azienda. Purtroppo non sono così propenso a concedergliela perciò tu dovrai proporgli di finanziarci acquistando però una riduzione del 5 % minimo. -
Resto allibita. Io mi affliggevo dai rimugini mentre lui faceva elaborare la sua mente diabolica. 
Sospiro cercando di capirci qualcosa. Suppongo che abbia bisogno di una spalla,data l'assenza di Cristian vuole il mio appoggio. 
Probabile. 
-Ho una domanda. Perché non svolgi il tuo lavoro ovvero gli parli tu?. -
-Scott è pervicace,non si fa tanti scrupoli... -
Le sue parole non coincido con ciò che ho visto. Siamo d'accordo sul suo atteggiamento ma non sembra un uomo irragionevole che non molla la corda soltanto perché vuole vincere senza rigirare le carte.
-...la tua influenza potrebbe convincerlo. -
Adesso mi è tutto più chiaro. 
Si è accesa la lampadina, bingo!. 
-Non posso abbordare uno per affari papà!. -Sputo schietta. 
-Abbordare?. -
-Si. Sei così anziano che non sai cosa significa o fai finta di non saperlo?!. -
- Non ti sto vendendo a lui. Dovrei soltanto essere impazzito. Hai lavorato per un anno qui osservando nei minimi dettagli il mondo che circonda me e tua madre, aggiungendo la tua dialettica, il tuo fare persuasivo...voilà le carte per ribaltare la situazione. -
-Non mi piace l'idea di prendere in giro una persona. -
-Tesoro non devi sposarti con lui. -
Spiritoso. 
-Devi soltanto cercare di contrattare. -
-Vorrei avere più di due mani per farti una moltitudine di applausi. E come dovrei fare scusa?. -
-Devi fare in modo di rientrare nella sua agenda il prima possibile. -
È completamento impazzito. 
-Ma... -
-Niente obiezioni. Quando agisci non pensi alle conseguenze perciò è ora che tu ti ritrova in una situazione difficile per riparare al tuo atteggiamento. I parametri per farlo sono questi,quindi,su di te ricade parte del destino di questa azienda. -
Scott è davvero la persona giusta con cui chiudere l'affare allora. Ah fantastico, non potevo scegliere giorno migliore per tornare a casa. 
-Mi stai dando una lezione che giova a tuo favore. Vecchia volpe. -
-Sono tuo padre. -
Momenti profondi. 
"Sono tuo padre". 
Un modo per dire sai come sono fatto e soprattutto sai che ho ragione.
-Eh vabbene. -
Tanto non te lo dirò. 
-Bene. -
Il suo essere monosillabo è sintomo di soddisfazione. Anche la sua espressione lo è. 
-Naturalmente se hai bisogno di supporto,ci sono sempre io qua. -
-Perfetto. Ma dove si trova questa famigerata azienda di Scott?. -
-A Vancouver. -
Non può essere. 
-Dove?. -
-In Canada. -
-... -
Lo fisso a bocca aperta. 
Sto cominciando a stancarmi di questa città. Tutti la nominano. Cosa c'è stato un flusso migratorio concentrato su Vancouver?. A meno che lì non si paghino le tasse. Impossibile. 
-Qualcosa non va?. -
Forse lui non sa che Cri è li. Probabile che, con tutto il lavoro da fare,mamma non gli abbia parlato di questo. Ha anche detto "...dimentico di essere un marito".Questa situazione sta distruggendo tutta la famiglia. 
Faccio una smorfia. 
Potrei prendere due piccioni con una fava. Almeno spero. 
-La prego "capo" mi dica che salirò domani su un aereo. -
Optare per la preoccupazione del volo. 
Piano B. 
-Tieni a bada l'umorismo, non è d'aiuto in affari. E si, ti lascio riposare "soldato". -
Ma che carino. 
-Bene, a lei è permesso fare l'ironico. -
-Sono il capo, posso farlo. -
-Si certo e per questo non risponde nemmeno al telefono?. -
-Dov'è?. -
-Dietro di te. -
-Non capisco perché non l'ho sento. -
-Forse hai la vibrazione. -
-Si... Un attimo. -
Dice alzando l'indice. 
Annuisco. 
Mi servirà una grazia affinché il piano che ho in mente vada a buon fine. Però prima mi conviene rifletterci su.
-Allora, ti farò preparare dei documenti da Courtney riassuntivi, così c'è la farai a leggerli durante il volo. Adesso devo andare in banca, tu prepara... -
-Le valigie?. Forse vorresti dire che non devo proprio disfarle. -
Si lascia scappare una risata prima di darmi un bacio sulla fronte e avvicinarsi alla porta. 
-Non farti cacciare dal Canada, morditi la lingua quando stai per fare una battuta e cosa più importante, ti farò sapere l'ora dell'aereo. -
-Ricevuto. -
Affermo mozzando una risata. 
"Non farti cacciare dal Canada". 
Cosa sono una spacciatrice?. 
Sospiro. 
Che cosa non si farebbe per la propria famiglia. A proposito, dovrei parlare con il mio fratellone ribelle. 
-Tesoro, perché sei ancora qui?. -
Mi giro di scatto portandomi una mano al petto. 
-Mamma. Mi hai fatto saltare. -
-Scusami, ti vedevo immobile lì. Cosa stavi facendo?. -
-Volevo lasciare un biglietto a papà. -
Per dirgli che mi dispiace, mi sono intromessa senza nemmeno pensare a tutti gli sforzi che stesse facendo e che tutt'ora fa. 
A volte vorrei essere molto più sciolta nel parlare, non riesco a dire determinate cose in modo serio.
E come mostrarmi in costume,mi sento a disagio. 
-Oh. E come mai?. -
-Ah è una lunga storia. Te lo spiego stasera, adesso devo sbrigare delle faccende. -
Dico di punto in bianco dirigendomi nella sua direzione. 
-Va bene. -
-Tanto so che farai l'ispettore Gadgett. -
-Chi?. -
-L'ispettore Gadget quello con il trance,i capelli ad l'ali di pipistrello... -
-... -
-Lascia perdere, umorismo italiano. -
Dico lasciandola sul ciglio della porta nella sua confusione. 
Era carina come battuta, peccato che non l'abbia capita.

 
  
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