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Autore: Francesca_9    29/03/2015    0 recensioni
Isabella Ferreira è un'aspirante designer di moda, ritornata da poco dall'Europa per godersi la sua vecchia città natale. Catapulta in un disastro economico dell'azienda di famiglia, ovvero la Ferreira Industrial,specializzata nella produzione di gioielli, sarà costretta a soffermarsi in America per aiutare sua madre nel ripristinare l'attività. Così facendo si scontrerà con l'affascinante Dayan Scott, nastro nascente dell'editoria,intendo ad acquistare ,ad ogni costo,quote della Ferreira.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"A quanto pare, i così detti,fondi della Ferreira sono stati prosciugati per saldare un debito di Balck Jack, che spettavo a mio zio Derek ripagare."


Il silenzio che persiste, mi sorprende. 
Rivolgo lo sguardo verso Legh-Anne notando che è ancora in piedi. 
-Perché sei ferma lì?. -
Gli chiedo trattenendo una risata. 
Scuote la testa raggiungendomi sul divano. 
-Non capisco, tu sei molto "fatalistica", perché hai rimuginato su questa 
faccenda?. -
Sospiro appoggiando la testa sulla parte alta del divano. 
-In realtà, ho cercato di non pensarci. Sono sicura che questa storia si sia riversata sulla Ferreira. -
-Tuo padre non poteva prevedere il calo di vendite. -
Replica confusa. 
-Non sto puntando il dito contro mio padre, almeno, non per il gesto nei confronti di mio zio. -
Spero soltanto che non si sia immischiato nella vita di zio Derek, ma,semplicemente, quest'ultimo gli abbia chiesto aiuto. 
-All'inizio era solo una congettura. Ho supposto che mio padre, per via di questa situazione contorta, si fosse assentato spesso in azienda e di conseguenza i rapporti con mia madre si sono 
complicati. -
Forse lei lo ha messo ai margini dell'attività oppure ha scoperto ciò che stava succedendo tra suo marito e suo fratello.
In ogni caso, hanno smesso di comunicare tra loro alterando il normale funzionamento della Ferreira. 
-Ipotizzare è il tuo forte. -
Sorrido alla sua affermazione. 
Ho la capacità di mettere tutto e tutti in discussione.
-Ma ho sentito un 'era', quindi, hai trovato la risposta che cercavi. -
Non so, se concepirla come una domanda o come un'affermazione. 
-Conoscendo i miei, e analizzando ciò che Scott ha menzionato al nostro colloquio, potrei averle trovate. -
Distolgo lo sguardo dal soffitto osservando Legh-Anne. 
Sapevo che avrebbe assunto quell'espressione compiaciuta. 
So a cosa sta pensando.
-Scott. -
Replica senza aggiungere altro, addirittura con un tono quasi divertito. 
Dimentico che è il suo argomento preferito (da quando ho parlato di lui quella volta a casa sua). 
-Cosa?. -
Gli chiedo sporgendomi in avanti sul divano. 
Ti piace. -
Sorrido scuotendo la testa.
-Ci hanno donato gli occhi per usufruirne. -
Mi capita di osservare alcuni uomini, magari li ammiro per la loro bellezza, ma pochi riescono a catturare la mia vera attenzione. 
-Sai dovresti smettere di sorridere in quel modo, contraddice tue affermazioni. -
Rido alzandomi per spegnere la tv.
-Quell'uomo ti entusiasma, ammettilo. -
-L'unico uomo che mi entusiasma, è mio padre quando cucina la carbonara. -
Ironizzo strappandole una risata.
-Stai deviando il discorso. -
Le strizzo l'occhio dirigendomi in cucina. 
Chissà perché ogni mio discorso viene 'deviato' verso Scott. 
-Ammettiamo che sia attratta da lui. -
Preannuncio, mentre mi verso un bicchiere d'acqua. 
-Cosa cambierebbe? Lui mantiene alto il suo profilo professionale. -
La mia affermazione, magicamente, attira la sua attenzione. 
-Ti ha guardata durante il colloquio?. -
-Questo che c'entra. -
Replico ridendo.
Si alza dal divano (fermandosi nel corridoio che separa il soggiorno dalla cucina) piazzandosi di fronte a me. 
-Se si controlla con le parole, devi capire se è interessato a te osservando i suoi atteggiamenti, le sue mosse. -
Trattengo una risata mordendomi il labbro. 
-Sai che leggere 50 sfumature non ti ha fatto bene?. -
-Smettila. -
Replica cercando di restare seria.
-Stai ostentando il tuo umorismo. È palese che ti piace. -
È incredibile di quanto si entusiasmi, come se io e Scott ci frequentassimo. 
-È palese che debba trovarti un fidanzato. Sei troppo sdolcinata, e questo influenza psicologicamente sulla mia vita. -
Mi osserva. 
Questa volta lo fa per una frazioni di secondi. 
-Sai Bel, hai tutte le carte in regola per conquistare un uomo. -
Sorrido affettuosamente. 
È bello sentire quanto credi in me e come mi incoraggi. 
-Io non voglio conquistarlo. -
Dico mentre ripongo il bicchiere sporco. 
-Ma,infondo, desideri che lui sia interessato a te. -
Resto in silenzio ad osservare l'acciaio lucido del lavandino. 
Il suo tono è serio, e lo sta per diventare anche il nostro discorso. 
Vorrei poter smentire quello che ha appena detto. 
Mi sono illusa così tante volte. Mi ritrovavo col cercare una risposta alla mia unica domanda: perché continuo a farmi del male,credendo nell'amore?.
Posso affermare che questo è l'unico errore che commento continuamente. 
Credo sia colpa del ottimismo. 
-È vero. -
Dico scuotendo la testa. 
-È un uomo attraente e sarei patetica a non ammettere che mi manderebbe su di giri sapere che è interessato a me. -
Ironizzo con un tono, al quanto, scontroso. 
-Ma non importa se succederà o meno. Io ho la mia vita, il mio lavoro, la mia famiglia e i miei amici. Non ho bisogno di una persona che mi stia accanto. Forse sarò anche incoerente, perché a volte mi piango addosso per non avere un ragazzo, per non aver mai,davvero, provato l'ebrezza dell'amore ma non posso farci niente. Il mio destino è già scritto. Non smarrirò la speranza di conoscere la persona giusta per me, ma sono consapevole che potrebbe non accadere. -
-So che la troverai. -
Dice appoggiando una mano sul mio braccio.
È in quel momento che mi accorgo della sua vicinanza. 
-Vorrei soltanto che tu non soffrisi. -
-La vita non è fatta solo di momenti particolarmente felici. -
Replico alzando le spalle.
C'è un attimo di silenzio che solleva il mio umore. 
-Ho contorto e rubato una tua frase. -
Faccio una smorfia rivolgendo lo sguardo verso di lei.
Sorride e sembra tranquillizzarsi. 
-Mi suonava familiare. -
Dice ironica. 
A proposito di famiglia, stavo dimenticando un particolare. 
-C'è una cosa su cui devi aggiornarti. -
Da un argomento dolente ad un altro. 
- Sarebbe?. -
Mi chiede incuriosita. 
-Lunedì torno a Portland. -
-Di già?. -
Sembra al quanto sorpresa. 
-Devo, se non risolveremo i problemi 'familiari', non credo l'attività sarà in grado di rialzarsi. -
Dovrei,anche, ricordare ai miei che non vanno mischiati gli affari con le proprie emozioni. 
La frase dell'anno. 
-Adesso hanno te. -
Lo dice per compiacermi. 
-Non nutrire il mio ego. -
Ironizzo, sorpresa di quanti complimenti mi abbia fatto. 
La osservo mentre si lascia scappare una risata e,in quel momento,un senso di tristezza mi invade.
Ultimamente non facciamo che parlare di me. Mi sento in colpa, non mi sono minimamente interessata a lei. 
-Appena tutta questa storia sarà finita, passeremo del tempo insieme. -
Le prometto sorridendole.
Mi mancano terribilmente i vecchi tempi. 
-Guarda che ci conto. -
Io mantengo le promesse. 
A meno che non me ne dimentichi completamente. 
-Anzi. -
Dice attirando la mia attenzione. 
-Promettimi soltanto che ci sarai per l'inaugurazione del mio ristorante. -
Cerca di trattenere l'entusiasmo eppure i suoi occhi dicono tutto. 
-Stai scherzando. Non vedo l'ora di provare i tuoi patti gratis. -
Mi abbandono ad una risata, ma non una semplice risata. 
Lascio che tutte le cose dette, quelle che avrei voluto dire, mi cedano un attimo di sollievo. 

Tutto ciò a cui voglio pensare adesso è: con cosa tornerà sul mercato la Ferreira?.

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