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Autore: RedDisposition    29/03/2015    2 recensioni
–perché il caffè non lo danno qui dentro- sbuffò la latina –ti aspetti che diano la caffeina ad un branco di matte?- Santana scoppiò a ridere ma si bloccò vedendo lo sguardo titubante di Rachel nel guardare il suo pranzo –Rach quante altre volte dovrò dirti che devi mangiare se vuoi uscire da qui?- Rachel alzò lo sguardo sulla latina –io mangio, è quello che faccio dopo che mi fa paura- Santana alzò un sopracciglio –com’è possibile che abbiamo parlato di tutto tranne che della nostra storia?- Santana fece spallucce –non ne ho idea- si alzò le maniche di poco mostrando appena i polsi e Rachel notò un paio di bende, quelle che una settimana prima non aveva.
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Kurt Hummel, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Blaine/Kurt, Mercedes/Sam, Quinn/Rachel, Rachel/Santana
Note: Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO 13
 
ho conosciuto la mia compagna di stanza, e sì lo so, scusami se non ti ho scritto per tanto tempo, ma stavamo facendo conoscenza. Credevo fosse una persona come me, depressa, apatica e con quello sguardo sempre vuoto. Certo ci sono anche i suoi momenti, ma lei non è come me, non è come nessun altro. Abbiamo stretto un rapporto d’amicizia, non faccio niente senza di lei, e lo stare qui mi sembra meno duro se c'è lei. Sei sfortunato, non puoi vederla, non puoi vedere quel sorriso con le fossette e quella cascata di capelli neri, ma soprattutto non puoi vedere quegli occhi neri, giuro ogni volta che li punta nei miei una bomba scoppia nella mia testa, non so cosa mi succede, credi sia normale sentirsi così? So tutti i suoi movimenti, dalle cose grandi ai dettagli, so che quando ride tanto mette la lingua fra i denti e arriccia il naso, so anche che per il nervoso si mordicchia le unghie togliendosi tutto lo smalto, a volte è nero altre volte è rosso. Per non parlare di quando è concentrata  a fare qualcosa e si morde un labbro. Dio dovresti avere gli occhi solo per guardarla.
 
Santana sorrise e le venne spontaneo toccarsi una fossetta, come avrebbe fatto per ancora quel tempo a stare senza di lei? Ovviamente quando sarebbe uscita da lì non sarebbero state ventiquattro ore su ventiquattro attaccate, ma almeno sarebbe potuta correre da lei appena ne avesse avuto bisogno –la mia latina preferita è sveglia?- Jo entrò in stanza portandole la colazione –sono l’unica latina che conosci- l’omone scoppiò a ridere –allora hai ideato la sorpresa per Rachel?- Santana si guardò intorno e lo zittì –non può sentirti dimentichi che abita a quarantacinque minuti da qui?- Santana annuì –lei è ovunque- l’omone scoppiò a ridere –quando avrai finito chiamami- Santana sorrise annuendo.
 
-allora quando uscirà da li dentro?- Kurt le si avvicinò sorprendendola –mi hai spaventato! Comunque fra tre settimane- Kurt abbassò lo sguardo –è davvero tanto- Rachel si avviò all’aula di storia –supereremo anche questo mese- sospirò prima di lasciare l’amico –lo supererai prima di quanto immagini- Kurt sorrise beffardo, evidentemente l’amico sapeva tutto il piano della latina.
-Rachel stai bene?- il professor Shouester chinò la testa e fissò Rachel seduta in prima fila che in quel momento sussultò sulla sedia –io, non lo so, credo, cioè, si sto bene- sorrise falsamente e sentì la mano di Mercedes stringerle una spalla –sei sicura di stare bene? Non ci hai ancora donato nessuno dei tuoi monologhi- Kitty incrociò le braccia, Rachel strinse i denti quando sentì la voce acuta di Kitty finirle nelle orecchie –se tu fossi meno concentrata a pensare a te capiresti che ci sono altre cose nella vita oltre allo sculettare e al portarsi a letto qualsiasi cosa si muova!- tutti rimasero leggermente sconvolti dalla risposta acida di Rachel, tanto che anche la ragazza si rese conto di aver esagerato, così sospirando si alzò ed andò al centro della stanza –mi dispiace- disse abbassando lo sguardo –non volevo aggredirti- guardò Kitty che alzò un sopracciglio –è un periodo non proprio esaltante questo, sono uscita da poco dal rehab e per una ragazza non è facile scoprire che tutto quello che tu ritieni normalità sia solo una grande e grossa bugia- fece un attimo di pausa e sentì il professore sedersi –l’unica cosa che era davvero vera eravate voi ragazzi, e ora non so più come relazionarmi, sono un’altra persona, penso diversamente e non so neanche perché ora sto al centro della stanza, di solito correvo al piano e iniziavo a cantare, mi rendo conto che vi ho dato del filo da torcere almeno una volta ad ognuno di voi in questi anni- vide Mercedes sorridere  e alzarle un pollice –ho passato l’ultimo anno in una clinica, il natale, il capodanno, non avevo amici, forse una o due, ma parliamo di un infermiere e della..- Rachel si bloccò, non sapeva come definire Santana, sì insomma, era la sua ragazza, ma loro non lo sapevano, e soprattutto non voleva che sapessero che Santana fosse finita in rehab -..mia compagna di stanza- concluse ricevendo un’occhiata stranita da Kurt –sei logorroica come sempre Rachel- Puck la fece sorridere leggermente –grazie Noah, forse voi non lo noterete, ma io mi sento diversa, me ne accorgo spesso, rimango a fissare il vuoto per tempo illimitato, dormo meno del dovuto e spesso, prendetemi per matta, è come se la mia stanza di notte fosse popolata di ombre, mostri e demoni che mi incitano a fare qualcosa che non è giusto- Artie chinò di poco la testa e fissò Rachel –Rachel è normale, sei appena uscita da una situazione difficile, devi darti un po’ di tempo, impareremo a conoscerti per come sei adesso, proprio come abbiamo fatto prima che tu andassi lì dentro, ora hai solo bisogno di qualche periodo per far tornare tutto alla normalità- la ragazza abbassò lo sguardo e annuì asciugandosi una lacrima –che dice tre settimane sono sufficienti?- Mercedes lanciò un occhiata a Kurt che si morse un labbro –crede che Santana uscirà fra tre settimane?- Kurt annuì e si avvicinò all’orecchio della ragazza –è tutto un po’  scombussolato, poi ti spiego, tu inizia a farti spiegare qualcosa da Rachel- Mercedes annuì e tornò a fissare la ragazza al centro della stanza –non credo che riuscirete e conoscermi, sono troppo complicata- Rachel abbassò di nuovo lo sguardo, il professor Shouster boccheggiò un paio di volte non sapendo cosa dire –hei- Rachel alzò la testa verso la voce di Blaine –cosa c’è?- il professore rispose sorridendo –io sono Blaine Anderson, piacere di conoscerti- il ragazzo camminò verso Rachel con la mano tesa, la ragazza all’iniziò non capì cosa volesse fare ma quando il resto della classe si alzò in piedi presentandosi non potè fare altro che sorridere –siamo una famiglia Rachel, indipendentemente dal fatto che te ne sia andata per qualche tempo- Rachel sorrise e venne stretta nell’abbraccio di tutti i suoi amici.
 
-Rachel! Hei aspettami!- Mercedes le corse dietro appena la campana dell’ultima ora suonò –cosa c’è? - sussurrò la ragazza –possiamo parlare?- Mercedes le sorrise –io in realtà volevo andare a casa- Mercedes annuì e fissò i suoi piedi –potrei accompagnarti e nel frattempo parlare- rialzò lo sguardo e vide lo sguardo di Rachel titubante –volevo tornare a casa a piedi, sai mi rilassa- Mercedes annuì e abbassò lo sguardo rinunciandoci –va bene, ma domani parliamo?- Rachel annuì e dopo averla salutata si avviò verso casa.
 
-com’è andata la visita stamattina?- Rachel aspettò che Kurt e Mercedes andassero un po’ fuori per lasciarle sole a parlare –è andata- Santana sorrise nervosamente e si sdraiò sul suo letto –vado dritta al punto- Rachel le si sdraiò accanto, appoggiò la testa sul suo stomaco e un suo braccio cingeva la vita della latina –quand’è che potrò vantarmi della mia ragazza fuori di qui?- Santana sorrise leggermente e le stampò un bacio fra i capelli –il medico ha detto fra un mese- Rachel si allontanò e la fissò confusa –avevi detto che le cose stavano migliorando- Rachel inziò ad andare su e giù per la stanza –Rachel..- le si avvicinò prendendole le mani –no San, non credo di riuscirci- la latina alzò un sopracciglio –è solo un mese, ce la faremo- Santana le prese il viso fra le mani facendo affogare la ragazza nei suoi occhi neri –sarà un decennio non un mese- Santana annuì abbassando lo sguardo –passerà lo stesso- Rachel sorrise quando sentì le labbra della latina appoggiarsi sulle sue –dopo questo sarà ancora più difficile andarmene da qui dentro- Santana scoppiò a ridere e tornò a sedersi sul suo letto.
 
Rachel aprì gli occhi sentendo il pugno sbattersi contro la porta della sua camera da letto –chi è?- sussurrò cercando di sembrare serena –sono io, il tuo papà, posso?- Rachel sorrise e sbucò dalle coperte andando ad aprire la porta –cosa c’è papà?- Rachel sorrise a suo padre che andò a sedersi sul suo letto sfatto –oggi non vai a trovare Santana?- Rachel chinò di poco la testa –ci sono stata ieri, perché?- Leroy fece spallucce e prese ad accarezzare il piumone –pensavo che qualche volta potresti portarci anche Finn- Rachel alzò gli occhi al cielo a quel nome –papà io e Finn non stiamo più insieme- l’uomo annuì-lo so, ma pensavo che una volta uscita da quel posto tu e lui potevate …- Rachel scosse la testa e bloccò il flusso di parole che stava facendo risuonare suo padre –Papà smettila! Smettetela entrambi! Non torneremo più insieme!- suo padre abbassò lo sguardo e annuì –si, lo avevo capito- Rachel incrociò le braccia –ma sai c’è sempre la speranza per un padre, tu e lui siete cresciuti insieme e io e tuo padre adoriamo i suoi genitori, quindi credevo che sareste rimasti insieme per sempre- Rachel annuì –sì ti capisco- sorrise a suo padre e rimasero in silenzio per qualche minuto, a fissare il vuoto e a pensare, andò avanti così finchè suo padre non si alzò e si avviò alla porta –devo preparare la cena- fece una piccola pausa e fissò sua figlia –voglio solo farti una domanda, puoi rispondermi sinceramente?- Rachel annuì –da quando tu e Santana state insieme?- Rachel spalancò gli occhi e cercò di contenere l’imbarazzo –io e , aspetta io cosa?- chiese cercando di non far capire quanto fosse impacciata –credi che non l’abbia capito? Quegli sguardi, i sorrisi, Rachel sei mia figlia e ti conosco- Rachel chinò lo sguardo sorridendo –allora?- la ragazza fissò suo padre che ancora aspettava una risposta –da un po’- suo padre sorrise e le lasciò un bacio sulla fronte prima di scendere in cucina.
 
Rachel cadde sul suo letto e prese la pallina rossa sul suo comodino, la strinse e se la portò al naso ispirando l’odore di Santana che c’era ancora sopra, sorrise immaginandosi improvvisamente quel rumore ritmico contro il muro, la sua visione scese verso il basso, si vide prima il braccio di Santana e poi il resto del corpo della latina fino al suo viso, concentrato e imbronciato nel giocare, sorrise involontariamente mentre aveva gli occhi chiusi, li riaprì sapendo che Santana sarebbe arrivata presto e che finalmente si sarebbe potuta vantare di avere una persona così perfetta nelle sue imperfezioni al suo fianco, finalmente nessun ragazzo che fingeva di ascoltarla, che voleva solo una cosa da lei, nessun perticone burbero che avrebbe preferito una palla da football a lei, che poi non era neanche rotonda, perché definirla palla non se lo spiegava.
-pronto- rispose frettolosamente al suo cellulare quando vide la schermata con il nome di Finn, aveva ancora la pallina stretta fra le mani e sperava che il ragazzo si sbrigasse per tornare a fantasticare sulla sua ragazza –hei Rachel, tutto bene?- la ragazza alzò gli occhi al cielo –Finn arriva al punto- disse fredda, non le piaceva essere così distante ma quel ragazzo le aveva fatto troppo male –va bene, con calma Rach- sbuffò e aspettò che il ragazzo concludesse –mi chiedevo, dato che è passato del tempo dall’ultima volta, ti va di fare un duetto con me?- Rachel alzò un sopracciglio –non ho voglia- sentì il ragazzo ridere e si strinse in denti, le faceva scattare il sistema nervoso –tu hai sempre voglia di cantare- Rachel strinse la pallina di Santana e si calmò per un attimo –non è che non ho voglia di cantare, è di farlo con te che non ne ho voglia- sentì il ragazzo muoversi e attese in una risposta degna della sua affermazione –Rachel, io volevo che tornassimo amici, mi dispiace per quello che ho fatto, sai come sono tutti, mi credevano già uno sfigato poi se avessero scoperto che stavo con una rinchiusa in una clinica- Rachel sentì il fumo alle orecchie e non riuscì più a contenere la stizza che le stava salendo –tu hai preferito la popolarità a me! Hai preferito qualcosa che dopo questi anni da schifo non significherà più niente! anche se cerchi di rimediare non puoi! Sei un bambino Finn, sei proprio come tutti gli altri, un immaturo bambinone che pensa di poter giocare con le ragazze!- gli urlò in un orecchio prima di staccare la chiamata e di gettare il suo cellulare dall’altro lato del letto, prese a stringere convulsivamente la pallina e giurò di essere rossa in viso dato il forte nervosismo, lo odiava, odiava quel ragazzo e tutto il resto delle persone che racchiudevano la sua cerchia, tutti sfigati montati che dopo il liceo sarebbero finiti, le ragazze a fare le spogliarelliste e i ragazzi a fare gli spacciatori. Sospirò lentamente  e cercò di riconcentrarsi su Santana.
-quando domani esci di scuola, torni a casa?- suo padre Hiram la bloccò sull’uscio della porta facendola tornare indietro -No papà, che ti importa di domani?- sospirò e si riavviò alla porta -e dove hai intenzione di andare?- Rachel sbuffo -dove vado sempre a giorni alterni e comunque non mi hai risposto- suo padre sbatté il giornale sul tavolo facendo girare suo marito -ti ho fatto una domanda precisa- Rachel sbuffo -devo andare da Santana- Hiram si passò una mano sulla fronte -non so come dirtelo, ma io non voglio che tu vada lì- Rachel alzò un sopracciglio -tutto ti ricorda cosa ti è successo e non mi va che tu lo faccia- Rachel sbuffò -ma ci vado per Santana, non faccio mica un tour- Leroy sorrise sentendo l’ironia di sua figlia, ricevette un occhiataccia da suo marito -almeno portati qualcuno, che ne so Finn, Kurt, non dico che non devi andare dalla tua amica ma non voglio che tu vada lì dentro- Rachel venne infastidita dal modo in cui suo padre credeva che lei e Santana fossero legate da qualcosa semplice come l’amicizia, ma ci passò sopra ricordandosi che aveva nominato Finn, guardò l’altro suo padre che, alle spalle di Hiram, si mise un dito sul naso in segno di silenzio, Rachel gli sorrise, sapeva perché Leroy non aveva detto niente a Hiram, voleva che glielo dicesse lei e lo aveva adorato in quel momento -io e Finn ci siamo lasciati. Capitolo chiuso.- Rachel sorrise glacialmente a suo padre prima di girarsi e camminare svelta verso la porta, prese le chiavi della sua macchina al volo e decise che era troppo tardi per andare a piedi.
 
 
Rachel corse svelta per i corridoi ed arrivò nell’aula canto quando ormai il professore aveva già scritto il tema della settimana alla lavagna -scusate!- urlò correndo per sedersi -che successo?- il professore le sorrise mettendo il tappo al pennarello -ho fatti tardi stamattina a causa di mio padre, e sono arrivata in ritardo così Sue mi ha fatto fare 20 giri di campo in più- il professore sbuffò e alzò gli occhi al cielo -non importa Rachel, non abbiamo ancora iniziato- Rachel puntò uno sguardi alla lavagna dietro il professore e sbuffo sonoramente -“myself” sul serio prof?- il signor Shuester scoppiò a ridere -eppure ero convinta che tu fossi stata la prima a cantare- Rachel chinò la testa di lato, si guardò intorno e fisso tutti i suoi compagni sorriderle dolcemente, qualcuno le aveva alzato un pollice, qualcun altro le aveva strizzato un occhio, Rachel sospirò e senti subito la stretta sulla sua spalla di Kurt, si alzò sicura di sé e camminò verso la stanza.
 
-cosa ci canterai?- Il professore le sorrise -believe in me, Demi Lovato- Rachel si morse un labbro e si posizionò al centro della stanza. Era tempo che non cantava per davvero, era tempo che non faceva che stare zitta, anche se una parte di lei stava urlando e continuava a farlo finché aveva voce. Prima di intonare la canzone sospiro chiudendo gli occhi, quando li riaprì immaginò di essere sola e che magari avesse solo una persona a guardarla, stessa persona a cui aveva promesso di tornare a cantare, le venne spontaneo sorridere quando immaginò due gemme nere che facevano da sfondo alle stelle, e nonostante la canzone fosse abbastanza triste, Rachel sorrideva e ogni tanto le cadeva qualche lacrima, non le asciugava, anzi le lasciava scivolare, sapendo che da quel giorno in poi tutte le offese, i pregiudizi, tutto ciò che la gente avrebbe detto, le sarebbe scivolato addosso, proprio come quelle lacrime. Pensò che poteva farcela, poteva riuscirci, si era persa solo per essere come gli altri ma a lei non serviva perdersi, lei doveva accettarsi così per come era, dannata e imperfetta, con il naso scomposto e la frangia sempre dritta, con i labbroni da papera e la poca altezza, lei era nata in quel modo e se alle persone non piaceva non le sarebbe importato molto -now, I believe in me- concluse la canzone con lo scoppio degli applausi da parte del resto del club, sorrise come una bambina la mattina di natale e corse a sedersi al suo posto, prese la pallina rossa di Santana che ormai si portava anche a letto e la strinse un paio di volte, anche solo per sentire la ragazza vicina -che stai stringendo?- Rachel sorrise a Tina che le sussurrò quella domanda in un orecchio -una pallina, è rilassante- Rachel le sorrise e si portò la pallina al naso, ormai si drogava di quell’odore -e chi te l’ha data?- Rachel sorrise -qualcuno di importante- sussurrò con sguardo sognante -Rachel ma tu sei innamorata!- la ragazza sussulto sulla sedia come quasi tutto il resto del gruppo, Tina aveva decisamente alzato il tono di voce, Finn la guardò confuso, mentre gli altri tornarono a farsi i fatti loro dopo qualche minuto, Finn continuava a fissarla, Rachel sbuffò -cosa vuoi?- gli chiese acida, il ragazzo scosse la testa e si girò a guardare il professore.
- dove credi di andare?- Tina la bloccò quando stava per aprire la portiera della sua auto -a casa?- rispose come se la cose fosse ovvia e sorrise a Tina -chi è il fortunato?- Rachel spalancò gli occhi -non so di che parli- Tina alzò un sopracciglio -davvero? Quella pallina la tieni sempre con te e ti ho spesso visto a drogarti del suo odore- Rachel sorrise sempre tenendo le spalle a Tina -è di un’amica- si girò a guardarla e poi entrò in auto -vado che devo studiare- Tina la salutò con il cenno della mano.
 
Il giorno dopo tornò da scuola di buon umore, correndo verso casa per prendere la borsa e filare dritta da Santana, era passata solo una settimana, ma ce l’avrebbe fatta ad aspettare un’altra settimana ancora e ancora un’altra. Anche se l’avrebbe decisamente uccisa -Ciao papà- urlò appena entrata in casa, vide la sua borsa sul l’attaccapanni dell’ingresso e la raccolse cercando di scappare via il più velocemente possibile -ferma lì- Hiram la bloccò sull’uscio della porta facendola bloccare -cosa c’è?- sbuffò andando verso il soggiorno -oggi da Santana non ci vai- Rachel alzò un sopracciglio -cosa? Ma Papà!- Rachel lanciò uno sguardo a Leroy che fece per aprire bocca -no lascia tuo padre fuori di qui- bloccò l’uomo con un gesto della mano e fissò Rachel -non ci vai punto- Rachel alzò gli occhi al cielo e si avviò all’uscita della casa -vorrà dire che non ci sto qua- urlò e chiuse la porta con un tonfo, mollò un calcio ad un vaso che aveva in cortile e camminò svelta fino alla strada, si avvio a casa di Kurt con ancora il nervosismo che la riempiva, con la speranza che almeno con il ragazzo sarebbe potuta andare dalla sua ragazza. Stava camminando velocemente quando sentì dei passi dietro di lei -Berry- si sentì chiamare e sbuffò, sembrava che quel giorno non facesse altro che sbuffare, sapeva che era qualcuno che voleva prenderla in giro così si limitò ad ignorarlo -Hei Berry, cos’è ,non rispondi?- sembrò che quella voce le fosse familiare così si girò a guardare il suo interlocutore, le cadde la bocca sul marciapiede quando la vide da lontano.



Non c'è bisogno di uccidermi vero? Vi voglio bene lo sapete. Chi potrà mai essere "l'interlocutore"? Voi che dite? Di certo io niente, #nospoiler. Dimentico sempre di chiedervi se vi sta piacendo il modo in cui sto facendo usare il diario di Rachel a Santana, allora?Che mi dite?
*grazie come sempre*
-Kisses M
  
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