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Autore: ExLuna    30/03/2015    3 recensioni
Quando il livello della criminalità nelle città diventa troppo alto ed è quindi troppo pericoloso e arduo per i principali comandi di polizia del mondo fronteggiare l’emergenza, ecco che interviene l’Organizzazione Luna Rossa; un’agenzia di sicari, attiva da anni, che collabora con le principali agenzie investigative del mondo al fine di debellare la criminalità e proteggere gli innocenti.
Ad esso è affiancato una importante agenzia investigativa indipendente di Konoha, la KCI, ovvero la Konoha Crime Investigation, che insieme alle centrali di polizia ed alle altre agenzie, fornisce all’Organizzazione tutte le informazioni necessarie per mettere sul campo i suoi migliori agenti e porre fine ai crimini più efferati.
Quando uno di questi agenti viene però attaccato personalmente, ferendo mortalmente la persona a lui più cara e rubando ciò che è per lui la cosa più preziosa sulla terra, le regole di ingaggio a quel punto cambiano. Ci vorranno solo 24 ore affinché la vendetta si compia. Ma l’amore è nascosto dietro l’angolo. [lieto fine. Sasu/Saku]
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
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Cap.5

[Nota dell’Autrice: eccomi finalmente con un nuovo aggiornamento. Ci ho messo un po’ e mi dispiace, ma spero davvero che sia di vostro gradimento. Un abbraccio forte a tutti voi cari lettori che seguite questa storia. Baci baci!]

 

Cap.5  -17
Il locale era gremito di gente, giovani che danzavano al ritmo della musica house più in voga, l’alcool scorreva a fiumi e naturalmente ragazze compiacenti pagate fior fiore di quattrini per intrattenere i clienti più in vista nei separé riservati; al piano di sopra l’ufficio del proprietario, dirigente nonché contabile di tutta l’organizzazione criminale di Orochimaru, un uomo eccentrico vestito sempre in maniera appariscente e circondato dai suoi fedelissimi, un gruppo di guardie del corpo ed “esecutori” degli incarichi più sporchi della malavita.
Il contabile era seduto alla sua scrivania impegnato a contare un grande quantitativo di denaro, il suo stesso ufficio era molto elegante con divani in pelle ed un bar ben assortito nonché una cassaforte a prova di cannone proprio dietro la scrivania; il netto confine che separava il lord del feudo dal resto della plebe nella sala da ballo al piano inferiore che ben gradiva i servizi offerti, dal bere, alla droga e al sesso.
Ad un tratto, ignari di tutto, le luci del locale si spensero, un blackout totale che incluse anche l’ufficio stesso del contabile; tra le proteste generali della clientela e l’andirivieni degli uomini della sicurezza per ovviare al problema, nessuno si accorse dell’ombra misteriosa che si era infiltrata senza problemi da una porta secondaria che dall’ufficio del capo conduceva, attraverso un corridoio segreto, nel vicolo dietro al locale: una perfetta via di fuga attraverso il quale Sasuke era riuscito ad entrare facilmente, mandando a dormire l’uomo di guardia e mandando in tilt l’impianto elettrico.
Le uniche luci funzionanti erano quelle di emergenza, le stesse telecamere che erano collegate all’impianto elettrico non registrarono quanto avvenne nei minuti successivi; nessuno  poteva vedere o sentire al di fuori dell’ufficio, non appena uno degli uomini al soldo del contabile si accorse che qualcuno era entrato nell’ufficio a loro insaputa, nessuno degli altri nella stanza ebbe  il tempo di reagire: rapido e veloce nei suoi movimenti, atterrò con una sola mossa di arti marziali il primo, usandolo come scudo contro il secondo che aveva tirato fuori un’arma ma con un rapido calcio gliela fece cadere dalle mani, spezzando il collo al primo afferrò da un tavolino vicino un piccolo bicchiere da liquore conficcandolo nell’occhio del secondo, rivolgendosi poi verso gli altri tre che gli andarono praticamente addosso. Uno di loro aveva un coltello, ma rapidamente glielo sfilò e lo usò contro di lui squarciandogli di netto la gola e poi con un gesto fulmineo lo lanciò dritto al petto del secondo mentre l’ultimo finì a terra con un ginocchio fratturato e la testa frantumata contro un il tavolo da biliardo.
Cinque in tutto che in pochi minuti esalarono l’ultimo respiro, restava lui, il contabile che durante la lotta aveva preso dal suo cassetto un revolver e che ora teneva puntato contro Sasuke; quest’ultimo rimase impassibile, gli occhi dritti verso il suo obiettivo, freddo calcolatore a passi lenti si avvicinò sempre di più e pericolosamente verso l’arma.
L’uomo sogghignò, convinto di averlo in pugno ma non si era reso conto del tutto che ormai anche i suoi giorni erano terminati. 

Non so chi sei bastardo, ma se pensi di uscire vivo da qui hai fatto male i tuoi conti. L’ultimo desiderio prima che ti pianti una pallottola in testa? 

Dov’è Kabuto? 

La risposta fredda e decisa di Sasuke spiazzò completamente il contabile che si limitò a ridere di gusto per una domanda così priva di senso e schernì Sasuke per la sua sfacciataggine ed ingenuità; invero a Sasuke bastarono pochi secondi che l’uomo si ritrovò a mani nudi e la sua stessa arma puntata contro di lui: era riuscito a sfilargliela con una rapidità incredibile, degno solo del migliore dei sicari e fu a quel punto che il sorriso sarcastico sparì dal suo volto ed iniziò a sudare freddo per la consapevolezza che entro pochi istanti avrebbero portato via il suo cadavere insieme a quelli dei suo scagnozzi. 

Ti ripeto la domanda; dov’è Kabuto? 

Ho capito che tipo sei, credi davvero che te lo dirò solo perché mi hai disarmato e mi tieni per le palle? Hai una vaga idea contro chi ti stai mettendo contro, l’intera città ti darebbe la caccia, quindi puoi anche uccidermi, non otterresti nulla comunque 

Ed invece mi dirai quello che voglio sapere perché, comunque vada,  sarai all’obitorio prima di domani sera. 

L’uomo ormai era alle strette, Sasuke aveva ragione, parlare o morire non avrebbe fatto differenza; il suo capo lo avrebbe seppellito dentro una vasca di cemento, tanto valeva arrendersi e spifferare tutto. 

Kabuto ha diversi covi in cui si rintana ed ama spassarsela con le sue donne e dove svolge i suoi affari. Ne conosco soltanto uno, un vecchio stabile vicino al porto, lo ha rilevato lui stesso e che ha ristrutturato ed adibito a locale “alternativo” con salette private, spa, vasche idromassaggio e saune. Ci trascorre la maggior parte delle sue serate. Non so altro! 

Ti ringrazio! 

Partì un colpo di pistola, la pallottola centrò in mezzo alla fronte l’uomo che si accasciò a terra senza più respiro; Sasuke gettò l’arma ai suoi piedi, nessuno avrebbe rilevato le sue impronte grazie ai guanti neri che indossava costantemente per il suo lavoro, si avvicinò alla scrivania ed aprì tutti i cassetti dove trovò un’agenda con numeri di telefono ed indirizzi vari, esattamente ciò che gli serviva per avere la precisa ubicazione del luogo dove si trovava Kabuto.
Riprese la via da dove era entrato, aveva pochi istanti prima che scoppiasse il putiferio e venisse scoperto.

 

Sakura e Naruto erano da poco entrati al locale, la fila di persone fuori che attendeva di poter essere inserita in lista era chilometrica, ma i loro distintivi li aveva assicurato un veloce lascia passare ed ora si guardavano intorno da bravi agenti, studiando l’ambiente e tutti gli uomini della sicurezza appostati strategicamente ad ogni uscita. Si erano avvicinati al bancone per chiedere al barista dove si trovava l’ufficio del padrone, il giovane glielo indicò ma disse loro che il capo al momento era assente.
Non ci credettero lontanamente ma fecero comunque finta di averla bevuta, dovevano fare in modo di parlare con il contabile ad ogni costo senza creare problemi e mettersi nei guai.
Inaspettatamente, un blackout improvviso fece cadere il locale nell’ombra e la musica si interruppe di colpo; si accesero le luci di emergenza mandando in subbuglio l’intero staff ed ovviamente scatenando le ire dei clienti che si ritrovarono senza luce e senza il loro divertimento.
Sakura e Naruto rimasero in allerta, poteva essere  un semplice corto ma era sempre meglio non lasciare troppo al caso; pochi minuti dopo si udì uno sparo che generò il caos tra la folla e gli uomini della sicurezza i quali ebbero un bel daffare a mantenere la calma tra i presenti e a farli uscire con ordine dalle varie uscite.
Sakura però aveva capito che lo sparo proveniva dall’ufficio del contabile e con Naruto, mano alla pistola, si fecero largo tra la calca verso le scale che conducevano al piano superiore; vennero bloccati da due armadi a muro vestiti di nero e nulla servì mostrare le loro generalità, non intendevano farli passare.
Naruto a quel punto dovette usare la forza ed ingaggiò un corpo a corpo con entrambi gli energumeni liberando così la strada a Sakura che con un paio di pugni dette manforte all’amico e si diresse di gran corsa verso l’ufficio del contabile; appena aprì la porta lo scenario che le si presentò davanti era alquanto di più macabro che avesse mai visto, tutti i presenti della stanza erano morti incluso l’uomo che stavano cercando e subito i suoi pensieri si riempirono di domande su chi potesse aver commesso una tale carneficina e senza che nessuno se ne fosse reso conto.
Persa in tali riflessioni non si accorse della seconda porta che si era richiusa nel momento in cui era entrata. Non potè fare altro che prendere il suo cellulare e chiamare l’agenzia e la scientifica.

 

Kakashi era sul tetto del palazzo dove aveva sede l’agenzia, non era lì per una semplice boccata d’aria infatti arrivò nel giro di poco un elicottero che atterrò preciso nella piazzola adibita proprio all’atterraggio degli elicotteri; scese un uomo dai corti capelli corvino, l’aria severa e distinta, un tipico uomo di affari nel suo completo gessato grigio e la cravatta  in tinta, in realtà era l’innominato ed incontrastato capo di tutta l’organizzazione cui faceva parte anche la stessa agenzia.
L’uomo salutò formalmente Kakashi, il quale gli consegno la chiavetta USB su cui erano salvati i file decifrati dei documenti trovati al magazzino del porto. 

E’ una lista dettagliata di tutti i membri di Luna Rossa. Sembra che all’interno dell’organizzazione ci sia un traditore e che fosse intenzionato a fare avere la lista ad Orochimaru 

Sai se la lista è già in mano sua? 

Ci stiamo lavorando. Per adesso la nostra priorità è trovare Sasuke. 

Metti in campo i tuoi uomini migliori e scopri fino a che punto Orochimaru è a conoscenza di questa lista, io farò altrettanto. Conto su di te Kakashi! 

L’uomo risalì sull’elicottero e ripartì lasciando Kakashi dove si trovava ad osservare il velivolo che si allontanava nella notte.
 

 

- 16
Il locale era gremito di poliziotti ed agenti della KCI che stavano effettuando tutti i rilevamenti, raccogliendo deposizioni del personale e di tutti i clienti presenti al momento del massacro; Sakura stava dirigendo le operazioni, i membri della scientifica erano coordinati da Sai, anche lui un agente della KCI; non era una semplice resa di conti, sembrava un’esecuzione ad opera di qualcuno navigato del mestiere, sicuramente un sicario la cui identità ovviamente era ignota, come anche il movente: poteva trattarsi di omicidio commissionato dallo stesso Orochimaru per liberarsi di un testimone scomodo, ma al momento non c’era nulla di concreto.
Vennero recuperati dalla cassaforte diversi libri contabili e svariati documenti che si sarebbero rivelati utili alle indagini, Sakura mandò un agente con tutto il materiale alla sede dell’agenzia affinchè venissero esaminati da Shikamaru e raggiunse Naruto, il quale si stava ancora tamponando il naso dopo la scazzottata con security ma non aveva perso il suo spirito goliardico ed era pronto a darsi da fare con le  indagini.
In quel momento ricevettero la chiamata da Shikamaru e fu Sakura a ragguagliarlo sulle ultime vicende e gli chiese cosa avesse scoperto riguardo all’Organizzazione Luna Rossa. 

Ti ho chiamata proprio per questo, sto ancora aspettando i documenti che avete trovato al magazzino! 

Li abbiamo consegnati a Kakashi un paio di ore fa, pensavo che ti li avesse già fatti avere. 

Kakashi non si è fatto vedere qui al settore informatico. 

Sakura rimase senza parole, com’era possibile che un uomo ligio al regolamento, così retto e preciso come Kakashi non avesse avuto la premura di far esaminare dei documenti così importanti al suo migliore hacker, inoltre era ancora in sospeso la questione dell’omicidio del contabile. Qualcosa non quadrava. 

Ti sto mandando dell’altro materiale da esaminare, io arrivo subito 

Chiuse la conversazione e lasciò il campo in mano a Sai e a Naruto che si sarebbe occupato delle indagini; Naruto protestò, non aveva alcuna intenzione di farla andare via da sola ma lei lo rassicurò, promettendogli che sarebbe andata spedita alla KCI e che si sarebbero ritrovati lì.
Aveva bisogno di risposte e solo Kakashi poteva dargliele.
Salì in macchina e partì a grande velocità, a quell’ora della notte il centro era ancora molto trafficato per via dei ristoranti e dei locali alla moda frequentati da un mare di persone, fortunatamente riuscì ad imboccare una strada secondaria molto più scorrevole e che l’avrebbe fatta giungere a destinazione in poco tempo.
Mentre guidava i suoi pensieri tornarono a tutta quella vicenda che stava diventando sempre più articolata e misteriosa, non poteva credere che Kakashi, il suo capo, il suo mentore, potesse avere dei segreti e che questi fossero collegati a Luna Rossa o anche solo ad Orochimaru.
I ricordi le riaffiorarono alla mente, ricordi dolorosi che mai avrebbe dimenticato. 

Era notte, la sua casa era in fiamme, i suoi genitori erano ancora dentro ma ancora non sapeva che erano morti; lei dormiva ed era stata soccorsa da degli uomini che l’avevano portata fuori prima che ci fosse l’esplosione che incendiò la casa. Uno di loro era Kakashi.
Ci furono degli scontri degli uomini in nero che non sapeva chi fossero; Kakashi e i suoi due compagni ebbero la meglio, ma lui rimase ferito ad un occhio, un altro venne colpito a morte, il terzo era rientrato in casa, forse per cercare di trarre in salvo anche i suoi genitori, ma ci fu una seconda esplosione e per quell’uomo non ci fu nulla da fare.
Imparò tempo dopo che quell’uomo si chiamava Obito, e che l’altro, di nome Minato, morì in ospedale pochi giorni dopo; dopo un intervento che salvò l’occhio di Kakashi, egli la prese con sé e da quel giorno era stato come un secondo padre per lei.
Promise a sé stessa che avrebbe vendicato la morte dei suoi genitori e che grazie all’aiuto di Kakashi avrebbe un giorno raggiunto il suo obiettivo; doveva la vita a quell’uomo e niente avrebbe incrinato la sua fiducia in lui. 

Quando arrivò all’ingresso del palazzo, sede dell’Agenzia, incrociò Kakashi proprio mentre usciva dall’ascensore e gli fece rapporto di quanto accaduto al locale e che avevano trovato documenti importanti nella cassaforte del contabile.
Kakashi inizialmente rimase impassibile, ma aveva già capito che l’autore del massacro era Sasuke, ma doveva ancora capire a che gioco stava giocando; era a caccia di Orochimaru? Cos’era veramente successo a lui e ad Itachi?
Capì che Sakura poteva essere di utilità ma voleva anche tenerla fuori da quella che poteva essere una guerra e la sua incolumità veniva prima di tutto. 

Naruto si sta occupando delle indagini al locale? Molto bene, seguirai il caso e sarai di supporto alla logistica insieme a Shikamaru. Raggiungilo alla sala di controllo. 

Come sarebbe? Mi sta forse tagliando fuori? C’è molto più bisogno di me sul campo che dietro alle barricate… 

Non discutere i miei ordini Sakura. In questo momento è necessario dare supporto alla logistica. Non farmi prendere provvedimenti disciplinari nei tuoi confronti. 

Sakura rimase a bocca aperta, non l’aveva mai trattata in quel modo e sebbene fosse il suo capo non aveva intenzione di lasciar perdere così senza ribattere. 

Che mi dice dell’Organizzazione Luna Rossa? Credevo che i documenti che io e Naruto le abbiamo consegnato sarebbero stati esaminati dagli agenti informatici, potrebbero essere informazioni importanti sull’organizzazione criminale di Orochimaru? 

Kakashi si voltò nuovamente e fissò Sakura con uno sguardo che lei non aveva mai visto; era uno sguardo indecifrabile, grave e furioso allo stesso tempo che le impedì di proseguire oltre con le domande. 

E’ stata avviata un’indagine interna al riguardo. Non è di tua competenza. Adesso vai e fa quello che ti ho detto, non intendo ripeterlo una seconda volta. 

Kakashi uscì dalla porta principale del palazzo lasciando Sakura basita e frustrata per non aver avuto la risposta alle sue domande; stava per cedere all’eventualità che le avesse mentito ma l’affetto che provava per lui ebbe la meglio e decise di fare a modo suo ed indagare per conto proprio, sfruttando le competenze informatiche di Shikamaru. 

   
 
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