I
due tornarono nell’alloggio
mezz’ora dopo. Dormirono fino alle 9, dopodiché
pagarono la proprietaria.
Andarono a fare colazione in un bar lì vicino, poi
lasciarono Bellingham.
-
Non voglio più tornare in
questo posto. – disse Natalie.
D’altronde,
troppe cose brutte
erano successe tra Moesko Island e Shelter Mountain.
Arrivarono
a Seattle per l’ora di
pranzo. Andy lasciò Natalie sotto casa, poi tornò
all’appartamento.
-
Proprio te stavo cercando. –
gli disse il padre una volta in casa. – Dove diamine sei
andato? Perché ti sei
portato dietro le pale e i picconi? – .
-
Ero a Bellingham con Natalie.
Quello che abbiamo fatto con le pale e i picconi non ti riguarda.
– rispose sbrigativamente
il giovane.
Il
fatto che stesse con Natalie
tranquillizzò suo padre. Ma non era del tutto convinto.
-
Bellingham…così lontano
dovevate andare per fare le vostre cose? – disse ridendo.
Andy
sorrise, poi andò a farsi
una doccia. Doveva assolutamente riposarsi.
Natalie si girava la cassetta tra le mani. Aveva la prova tangibile che quel film era vero. Fino a qualche settimana prima, erano solo due giovani universitari, che avevano deciso di passare insieme una serata. Poi Andy si era messo in testa che la storia doveva essere vera ed eccoli lì. Consci che uno dei due sarebbe morto tra una settimana.
Se c'è qualcuno che deve morire, per tutto questo, è lui. disse Natalie. Mi ama, non lo metto in dubbio. Ma sembra che voglia più bene a quel mostro.
Prese la SM0016 e la riguardò.
Ma lui, in un certo senso...ti vuole bene.
Andy vuole bene a te.
All'improvviso, ebbe l'idea che quella profezia non fosse valsa solo per quello che era successo alla fattoria dei Morgan.
Guardò
poi la videocassetta maledetta. Quei fotogrammi,
chiusi in quel nastro, erano pieni di malvagità, desiderio
di rivincita, odio,
e molto altro. Una cosa così piccola, ma al tempo stesso
così potente.
La
mise sotto il cuscino, sperando che nessuno la prendesse e la
guardasse, a parte lei ed Andy. Si distese ed iniziò a
dormire.
La
sera arrivò presto. Quel
pomeriggio, i due si riposarono, vista la giornata precedente. La
fortuna li
favorì, visto che nel pomeriggio i genitori di Andy erano
partiti per Astoria,
e non sarebbero tornati fino al giorno successivo. La sera, cenarono
insieme,
ordinando delle pizze. Nonostante l’atmosfera dovesse essere
distesa e
piacevole, entrambi erano tesi per il video che avrebbero visto a
momenti.
Attesero le 20.55, poi si appostarono in soggiorno.
-
Vorrei solo che Anna si
sbagliasse. Hai visto cosa succedeva a chi guardava la videocassetta
durante l’ultima
settimana di vita. – disse Natalie.
-
Io mi fido di lei. – fece Andy.
– Nonostante mi abbia portato da Samara quando si
impadronì del mio corpo, con
le informazioni che ci ha dato si è sdebitata. - .
-
E poi c’è ancora una domanda:
chi andrà con
Samara il settimo giorno? – chiese la ragazza.
Andy
stette in silenzio.
-
Lasceremo decidere a lei.
- .
Natalie
annuì, anche se non era
molto convinta.
Arrivarono
le 21.
-
E’ l’ora. – annunciò il
ragazzo.
Mise
la cassetta nel
videoregistratore.
In
un primo momento lo schermo del televisore rimase nero, poi il cerchio
apparve ai loro occhi.
Il
successivo minuto fu vissuto
da entrambi con la pelle d’oca. Quelle immagini strane,
Samara che appare come
un fantasma nello specchio, Anna che si suicida, l’albero di
Shelter Mountain…perché
proprio quei fotogrammi?
Quando
la cassetta finì, Andy
spense il televisore e tolse la cassetta dal videoregistratore.
Dopo qualche secondo, il
telefono cominciò a squillare.
Andy
lo prese. Natalie
si avvicinò.
-
Pronto. – fece il ragazzo.
Lei
mise l’orecchio sul
ricevitore.
-
Sette giorni.
- .
Poi
cadde la linea.
-
Ed ora aspettiamo la fine. - .
concluse.
Natalie
corse vicino al camino di
casa e bruciò il nastro.
Ora
non potevano più passare la
maledizione.