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Autore: John Spangler    01/04/2015    3 recensioni
Siete stanchi delle storie su ragazze del mondo reale che finiscono nel mondo di One Piece e hanno un colpo di fortuna dietro l'altro? Odiate a morte le Mary Sue? Ebbene, questa è la storia che fa per voi. Unitevi a Marie Denise Suesse nel suo viaggio nel mondo di One Piece, alla ricerca dei suoi genitori e della risposta ad alcuni inquietanti misteri: come ci è finita in quel mondo? Cos'è successo alla ciurma di Cappello di Paglia? Chi c'è dietro la misteriosa Nuova Era della Pirateria?
Genere: Avventura, Mistero, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le storie di Phalanx'
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Capitolo 29: Non mia figlia

 

Era una notte frenetica al Rain Dancer Bar, sull'isola di Hawker.

 

Gli abitanti dell'isola avevano appena iniziato a riprendersi dal brutto colpo ricevuto dalla ciurma della Regina dei Pirati. Anche se l'isola non era stata bombardata, la loro imbarazzante sconfitta li aveva resi lo zimbello del mondo pirata, quindi ci fu ovviamente un certo risentimento. Infatti, appena ricevuta la notizia della cattura della Regina dei Pirati, gli abitanti iniziarono a festeggiare senza sosta.

 

La festa andava avanti da qualche giorno, ormai, e pertanto la sobrietà era praticamente sparita. Il Rain Dancer Bar non faceva eccezione.

 

-...e poi, nonostante le ferite, dissi: "Chi sono io? Sono Skyblade!"- berciò un pirata palesemente ubriaco a chiunque lo stesse ascoltando.- E fu a quel punto che la sirena si rese conto di aver perso e scappò via.-

 

Se stava cercando di impressionare qualcuno, beh, non ci riuscì. La ragazza seduta accanto a lui al bancone del bar si mise a ridere.- Prego? E' un mucchio di str******! Ti sei solo fatto prendere a calci in culo da un pesce! Io invece ho affrontato la Regina dei Pirati! Si è salvata solo per un colpo di fortuna!-

 

- Non sapevo che "non riuscire a sollevare una sbarra" fosse un "colpo di fortuna", braccine secche!- disse "Skyblade".- E poi, scusa, non eri la sua "leccaculo numero uno"?-

 

- Come ti permetti...- Al che la ragazza iniziò a usare un linguaggio poco pulito.

 

Di solito, a questo punto scoppierebbe una rissa, ma l'arrivo nel bar di un nuovo arrivato fornì una distrazione che fece dimenticare il conflitto. Certo, tutti stavano celebrando la caduta della Regina dei Pirati, ma l'isola di Hawker era sempre l'isola di Hawker, e un nuovo arrivato significava una potenziale nuova ciurma o un membro da reclutare.

 

Tuttavia, questo nuovo arrivato non aveva l'aspetto tipico di un pirata. Era vestito dalla testa ai piedi di nero, a partire da un cappello nero (ben calato sulla testa), visiera nera, e un lungo impermeabile nero. Perfino la spada sulla sua schiena era nera.

 

Anche se qualcuno avrebbe potuto commentare la sua inclinazione per quel colore, nessuno si azzardò, perchè emanava una tale aura di sicurezza e potere da zittire tutti gli avventori. Quell'uomo in nero era di sicuro qualcuno di importante.

 

- Non sto reclutando.- disse subito l'Uomo in Nero notando gli sguardi.

 

L'interesse per il nuovo arrivato scemò immediatamente, e gli avventori tornarono ai racconti delle loro imprese e vittorie improbabili.

 

Ma la ragazza sboccata di prima non si fece dissuadere facilmente. Aveva dato un'occhiata al volto dell'uomo, ed evidentemente le era piaciuto abbastanza da avvicinarglisi.

 

- Naturalmente, uno come te non prenderebbe il primo che capita.- disse, in un goffo tentativo di seduzione.- Ma non mi conosci...-

 

-...Non sto neanche cercando dei parassiti, e non mi interessano le puttane.- disse bruscamente l'Uomo in Nero.- Fuori dai piedi.-

 

Il viso della ragazza assunse una colorazione violacea, ma prima che potesse riprendere con la sua diarrea verbale, la voce di un uomo seduto al bancone la bloccò.

 

- Dacci un taglio, idiota. Non riconosci uno del Cipher Pol, quando lo vedi?-

 

La colorazione violacea divenne presto verde. Quasi con la stessa velocità con cui gli altri pirati uscirono dall'edificio.

 

- Bene, ce li siamo levati di torno.- disse l'uomo al bancone, girandosi e mostrando un paio di braccia con due gomiti ciascuna.- Era ora che mandaste qualcuno. Cos'è questa storia che respingete la mia richiesta per quella taglia, eh?-

 

- Non ho avuto a che fare con quella particolare discussione, Signor Carpentiere.- disse l'Uomo in Nero.- Sono qui per una certa nave pirata.-

 

- Oh, quella. Quindi almeno mi prendo i diritti di recupero? E' un peccato che quella nave sia affondata. E sarebbe un peccato ancora più grave sprecare tutto quel legno Adam.-

 

- Forse dovremmo discuterne in un posto più discreto.-

 

- Oh, certo. Andiamo nel mio ufficio.-

 

L'Uomo in Nero seguì il carpentiere fuori dal bar senza proferir parola.

 

Quando i due uomini arrivarono alla bottega del braccialunghe, i cantieri navali erano deserti. Essendo notte, tutte le attività della zona si erano interrotte.

 

- Il mio ufficio è da questa parte.- disse il carpentiere aprendo la porta, per poi entrare nella stanza e accendere la luce. Ma a quel punto si fermò e aprì la bocca dallo stupore.

 

Seduto alla sua scrivania, sulla sua sedia, c'era un lugubre individuo con addosso una tuta anti-radiazioni.

 

- T-tu! Che cosa ci fai qui?-

 

- Non hai cambiato la combinazione.-

 

Non era stato l'uomo sulla sedia a parlare, ma qualcuno dietro la porta. Il carpentiere si girò e si trovò davanti un uomo di mezza età, magro e con gli occhiali, che conosceva e odiava.

 

- Ancora tu!-

 

Mr "Ancora Tu" rimase impassibile, e continuò a parlare.- Dato che la tua cassaforte era stata compromessa, mi sarei aspettato che l'avresti cambiata. Ma non l'hai fatto.

 

- Strano, vero? Uno paranoico come te che rischia che un gruppo di pirati torni indietro a svuotargli la cassaforte? E' quasi come se avessi avuto qualche motivo per essere sicuro che non saremmo tornati...-

 

- Di cosa mi stai accusando, huh?- disse il carpentiere. Poi fece una pausa, in cui si rese conto di cosa aveva detto l'altro uomo.- Aspetta, hai di nuovo trafficato con la mia cassaforte?-

 

- Non c'è stato bisogno di trafficare. L'ho solo aperta. Sei diventato molto più ricco, dall'ultima volta che ci ho guardato.-

 

- Maledetto ficcanaso! Che ti sei messo in testa? Non hai nessun diritto di tornare qui a tormentarmi, il nostro affare era concluso!-

 

In quel momento qualcosa cadde sul pavimento, mancando per un soffio il braccialunghe, che balzò all'indietro e imprecò. Poi iniziò a guardare con attenzione l'oggetto caduto. Sembrava un pezzo dell'albero maestro di una nave.

 

- Credo che questo sia tuo.- disse una voce dall'alto. Poi, in un lampo arancione, una sirena saltò giù dal buco che aveva fatto nel tetto.- Ad essere precisi, il dispositivo di localizzazione all'interno è tuo.-

 

Il carpentiere indietreggiò per la paura, riconoscendo la temutissima serial killer.

 

- Tra l'altro, ho anche trovato la lettera di perdono nella tua cassaforte.- disse Mr "Ancora Tu", al culmine della rabbia.- Quella ottenuta per "aver collaborato alla cattura della criminale nota come la "Regina dei Pirati". E poi, c'era la copia di una richiesta di una taglia da 666 milioni...-

 

- Che coincidenza.- aggiunse la sirena, una luce sinistra negli occhi. Fece un passo in avanti, minacciosa.

 

Rendendosi conto di essere stato scoperto, il carpentiere cercò di scappare. Tuttavia, trovò la porta bloccata dall'Uomo in Nero, che aveva osservato lo scambio di battute con un'aria divertita.

 

- I tuoi mi hanno detto che erano morti!- urlò il carpentiere all'Uomo in Nero.- Avevate tutte le informazioni che vi servivano! Come avete fatto a farveli sfuggire?-

 

- Con navi con cannoni a lungo raggio, mine traccianti e un dispositivo di localizzazione...In effetti, avrebbero dovuto morire. E' illogico che siano riusciti a non farsi scovare dalla Marina, vero?- Nel mentre, l'Uomo in Nero allungò la mano verso la spada, senza mostrare alcuna paura.

 

- Esatto, proprio così! Ho collaborato e merito protezione! Sei del Cipher Pol e loro due sono ricercati, no? Dannazione, quella è il Drago delle Sabbie, e quell'altro...- indicò la figura con la tuta.-...è quel pazzo del Disinfestatore. Prendili!-

 

- A dire la verità, quella è la mia tuta vuota. Le stavo facendo prendere un pò d'aria mentre venivo a cercarti, Carpentiere.- rispose l'uomo in nero, sguainando la sua arma.

 

Il Carpentiere ci mise un attimo a capire cosa intendeva. Poi sbiancò.- T-tu...tu sei...-

 

L'Uomo in Nero puntò la lunga lama nera di Shusui verso il carpentiere.

 

- Il Disinfestatore è tornato per occuparsi di una faccenda in sospeso.- disse, cambiando tono con una facilità sconcertante.- Il carpentiere braccialunghe non deve preoccuparsi, questa particolare transazione non richiederà molto.-

 

***

 

- Beh, si è dato da fare.- disse Mr Suesse al Disinfestatore più tardi, mentre i due osservavano le navi attraccate nel porto.- E' riuscito a recuperare e ricostruire alcune di quelle navi pirata che hai affondato l'ultima volta che siamo stati qui.-

 

- E' improbabile che le navi siano in grado di navigare a lungo.-

 

- Forse, ma ho una mezza idea su come usarle. Quanto dureranno non sarà un problema. E a proposito: è il momento?-

 

Il Disinfestatore controllò l'orologio.- Affermativo. E' ora di dare il cambio all'Uomo-Pesce Walker.-

 

Il suddetto uomo-pesce era in uno dei magazzini, intento a fare la guardia a un prigioniero legato come un salame. Questo prigioniero (che non era il carpentiere) era attualmente in canottiera e mutande, visto che i suoi abiti neri erano stati presi dal Disinfestatore/Law in precedenza.

 

- Pronto a parlare, ora?- chiese Law, dopo aver salutato Walker e tolto il bavaglio al prigioniero.

 

- Oh, sì! Credevo che non me lo avreste mai chiesto!- disse con gioia il prigioniero.

 

- Davvero un bel cambio di atteggiamento.- commentò Mr Suesse. Tra l'altro, senza specificare se si stesse riferendo al prigioniero o al Disinfestatore.

 

- Il siero della verità che usa il Cipher Pol è molto potente. Sarebbe stato uno spreco usarlo su quel carpentiere. Non ci è voluto molto per farlo parlare.-

 

Mr Suesse espresse la sua approvazione per la frase del Disinfestatore con una descrizione molto colorita del traditore braccialunghe che li aveva venduti alla Marina.

 

- C'è una certa ironia nell'usare quel siero contro il suo possessore. Che ne pensi, Mr Cipher Pol?-

 

- Oh, sì!- disse l'agente del Cipher Pol con entusiasmo. Come aveva detto Law, il siero della verità era davvero efficace.- E' davvero molto ironico!-

 

Law si abbassò in modo da guardare in faccia il prigioniero.- Ora, parlami della Regina dei Pirati. Dove l'hanno portata? Impel Down?-

 

- Impel Down? Nah...L'Alto Comando della Marina è stato costretto a venderla a un Drago Celeste. Oh, il vecchio Grand'Ammiraglio Stamper era davvero furibondo!-

 

A Mr Suesse non importava nulla dei sentimenti dell'Ammiraglio Stamper.- Un altro? Quale di quei Bastardi Celesti ha preso mia figlia?-

 

- Il nome del Drago Celeste?- chiese Law.

 

- San Magnus!- rispose subito l'agente.

 

Naturalmente, noi sappiamo già da qualche capitolo che San Magnus aveva comprato Mar grazie all'influenza di Mrs Suesse, ma la ciurma di Mar non lo sapeva, quindi lasciamo che l'informazione li stupisca.

 

- Disinfestatore, tu credi nelle coincidenze?- disse più tardi Mr Suesse, dopo la conclusione dell'interrogatorio dell'agente del Cipher Pol.

 

- No.- fu la risposta secca di Law. Era irritato.

 

- Stesso unamo-Magnus?- chiese Walker.- Stesso unamo che tiene compagna Fabbro-unamo?-

 

- Il destino si comporta spesso in modo strano.- commentò Gurnarde dopo essere arrivata lì ed essere stata aggiornata sulla situazione. Fino a poco prima, si era occupata del carpentiere braccialunghe. Per rimanere nei limiti del rating di questa storia, non entrerò nei dettagli.

 

- Mi sono sentita in dovere di aiutarvi a salvare il vostro capitano. In fondo, se non avesse usato i suoi poteri durante l'imboscata, saremmo morti tutti.-

 

- A proposito, non ho ancora capito come funziona questa cosa dei frutti demoniaci...-

 

-...rutti del diavolo.- lo corresse Law.

 

- Frutti del diavolo.- ripetè Mr Suesse lentamente.-...e come ha fatto mia figlia ad ottenere dei poteri magici che ci hanno portato fortuna, ma ha qualcosa a che fare col motivo per cui questo San Magnus l'ha comprata?-

 

- Forse. San Magnus è il tipo di "uomo" che colleziona le persone. Più famose e uniche sono, più gli interessano. Ma questa cosa ci è di aiuto. Possiamo concentrare i nostri sforzi su di lui, invece di perdere tempo.-

 

- Hai ragione.- disse Mr Suesse.- Sappiamo dov'è Blake. E per un colpo di fortuna, anche Mar è lì. Atteniamoci al piano originale...attacchiamo San Magnus, e io mi riprendo la mia famiglia.-

 

***

 

E ora che sapete come ha avuto origine l'attacco a Marijoa, torniamo nei corridoi della villa di San Magnus, dove Mar, Mrs Suesse e Red (precedentemente noto come X Drake) stavano decidendo se tornare indietro, nel caso gli invasori fossero stati davvero la ciurma di Mar.

 

La cosa bella dell'essere il Narratore, è che si è onniscienti, e si sa esattamente cosa succede in una determinata situazione. Ma anche se io so (e lo dico a tutti voi in modo che lo sappiate) che si trattava della ciurma di Mar, la nostra protagonista non lo sapeva, e aveva solo pochi indizi su cui basarsi.

 

La cosa peggiore di tutte, era che non solo lei non era assolutamente sicura, ma doveva anche convincere due adulti ad abbandonare il loro piano di fuga in favore di un debole presentimento.

 

- Marie, come fai ad essere sicura?- Sua madre stava usando quel tono esasperante da "madre paziente che si rivolge a un bambino irragionevole", che Mar odiava così tanto.- Anch'io voglio credere che tuo padre sia vivo, ma tu mi stai dicendo che sta guidando un gruppo di persone in un assalto per salvarci. Conosci tuo padre, non sarebbe capace di...-

 

- Di che stai parlando, mamma?- gridò, mi dispiace dirlo, Mar a sua madre.- E' proprio quello che papà stava progettando di fare prima che mi catturassero! Avevamo intenzione di attaccare questo posto e salvarti! Non hai sentito cosa dicevano quelle guardie sulle serrature? Era papà! Si è comportato da vero duro, e non riesco a credere che tu non voglia nemmeno...-

 

In circostanza normali, parlare in questo modo alla propria madre sarebbe risultato in una severa ramanzina. Ma sentendo parlare delle imprese di Mr Suesse, all'improvviso la madre di Mar arrossì.

 

- Vuoi dire che sarebbe venuto qui per me? A-avrebbe attaccato Marijoa per salvarmi? Oh, Garreth...-

 

Sul volto di Mrs Suesse era comparsa un'espressione zuccherosa che fece quasi rimpiangere a Mar di aver aperto bocca. Permettetemi di ricordarvi che Mar è un'adolescente, e che quindi l'idea dei suoi genitori che si facevano gli occhi dolci era per lei autentico tabù.

 

Neanche il tempismo era particolarmente appropriato, visto che all'improvviso comparvero due guardie a rovinare il momento (o a salvare la situazione, secondo il punto di vista di Mar). Fortunatamente, Red gli saltò addosso prima che capissero cosa stava succedendo e azionassero l'allarme.

 

- Non possiamo starcene qui. Dobbiamo decidere: avanti o indietro?- disse dopo aver messo fuori gioco le due guardie.

 

- Indietro.- disse Mrs Suesse, ora convinta del presentimento di Mar.- Non posso rischiare che mio marito si metta in pericolo per cercarci dopo che ce ne siamo andati.- Notando che sua madre, mentre parlava, era arrossita di nuovo, Mar rabbrividì.

 

Red non si oppose.- Va bene. Torniamo indietro. Ma vi avverto: se incontriamo San Magnus, la sua voce innescherà il controllo vocale del mio impianto. Sarò costretto a obbedirgli.-

 

- Hai ragione.- disse la madre di Mar.- Dovresti andartene senza di noi, Red. E' troppo rischioso.-

 

Ma chiunque fosse stato X Drake nella sua vita, e anche se era caduto in basso, non era il tipo di persona che avrebbe lasciato due donne in pericolo per salvarsi la pelle.

 

- No, verrò.- disse seriamente, e un'occhiata alla sua faccia convinse Mar che sarebbe stato inutile controbattere.- Se incappate nelle guardie, o se quegli invasori non sono i vostri amici, è meglio che io stia con voi.-

 

E così i tre fuggitivi voltarono le spalle alla libertà facile, e tornarono al centro del pericolo.

 

***

 

Mar trovò surreale il viaggio indietro. Certo, stava solo correndo dietro a Red e sua madre, ma l'incertezza e il dubbio erano snervanti. I suoi sensi stavano lavorando al massimo per trovare qualche conferma al suo sospetto, ma Red toglieva di mezzo le guardie in cui incappavano troppo in fretta per permetterle di cogliere una conversazione.

 

- C'è uno scontro in corso, più avanti.- disse a un certo punto Red, ascoltando attentamente dopo una breve scaramuccia con una sfortunata guardia.- Riesco a sentirli.-

 

- Se stanno combattendo qualcuno, deve essere la mia ciurma.- fu tutto quello che Mar riuscì a dire.

 

- Allora andiamo avanti. Cercate un riparo, quando potete. Trovarsi in una sparatroia è pericoloso.-

 

Erano tornati nell'area con le stanze piene di teche. Mar non avrebbe potuto immaginare un posto meno appropriato per scontrarsi. Da una delle stanze adiacenti, sentì un colpo di fucile e un rumore di vetri infranti. Molte delle collezioni di San Magnus non sarebbero più state collezionabili, dopo.

 

Red stava tossendo. La puzza della polvere da sparo che arrivava dalla stanza affianco stava interferendo col suo senso dell'olfatto. Non doveva piacergli molto.- Sembra proprio che le guardie abbiano tirato fuori l'artiglieria pesante. Hanno messo all'angolo gli invasori. Sei sicura che si tratti della tua ciurma?- chiese a Mar.

 

Mar si morse un labbro e cercò di sembrare sicura di sè.- Sono il loro capitano, so bene...-

 

Red sorrise, come se trovasse divertente la sua onestà.- E va bene, Capitano.- Posò a terra le borse che stava trasportando, la salutò e scomparve nella stanza. In pochi secondi, i suoni cambiarono radicalmente. La sparatoria rallentò, e Mar udì le grida di sorpresa delle guardie. Poi le armi smisero di sparare, e calò un silenzio inquietante.

 

Dopo un lungo periodo di silenzio ininterrotto, Mar guardò sua madre con aria interrogativa.

 

- Red deve aver finito con loro.- disse la donna, ma la sua voce era tesa.- Resta dietro di me, andiamo a dare un'occhiata.-

 

La stanza accanto era una zona di guerra. Affianco alla porta, dei mobili costosi erano stati ammassati per creare una sorta di barricata. Una mitragliatrice era stata montata dietro la barriera, e mentre gli artiglieri giacevano massacrati a terra, le canne dell'arma stavano ancora fumando.

 

Sopra ai corpi maciullati c'era Red, coperto di sangue e con la schiena rivolta verso le due donne. Ma c'era qualcosa che non andava nella sua postura. Era troppo rigido, troppo agitato, quasi come se fosse immobilizzato da una stretta paralizzante.

 

- Red?-

 

Poi Mar udì sua madre sussultare, proprio quando una voce familiare ruppe il silenzio.

 

- Magda! Eccoti qui! Dove sei stata, Figlia Mia? Non sapevi che la villa è sotto attacco? Non è il momento di raccogliere le tue cose preferite.-

 

Anche sua madre era paralizzata dalla paura. Si era avverato lo scenario peggiore di tutti.

 

- San Magnus...- mormorò una delle guardie ferite, rinvenuta proprio in quel momento.

 

- Stupida feccia.- disse disgustato il Drago Celeste, dando un calcio all'uomo in questione.- Vi siete fatti abbattere come birilli! Dovevate proteggermi! Sono quasi stato ucciso da uno dei miei animali!-

 

La madre di Mar stava guardando Red, che era ancora immobilizzato da una forza invisibile. San Magnus gli aveva forse ordinato di fermarsi? Sembrava proprio di sì.

 

- Non avere paura, Magda.- disse San Magnus, scambiando la preoccupazione di Mrs Suesse per una paura dello schiavo "instabile".- Quegli invasori devono aver fatto scappare Red, ma non preoccuparti, tuo Padre ha tutto sotto controllo. Red mi obbedirà, e ci proteggerà mentre andremo nella camera blindata. Red, vieni qui!-

 

Red si girò lentamente, e quando Mar vide la sua faccia, desiderò subito di non averlo fatto. Ora capiva perchè l'impianto veniva chiamato "controllore": ogni suo movimento era traballante e forzato, come una marionetta controllata da corde invisibili. La cosa peggiore di tutte, era che l'impianto non sembrava bloccare il pensiero autonomo, e Mar si accorse che Red era ben conscio di quello che stava succedendo. La sua espressione rifletteva la sua disperazione e frustrazione per essere tornato prigioniero del suo stesso corpo, e i suoi occhi le fecero venire in mente un animale che credeva di essere scappato dalla gabbia solo per essere intrappolato di nuovo.

 

E non riuscì a non pensare che era tutta colpa sua, perchè li aveva fatti tornare indietro.

 

Ma non dobbiamo dimenticarci che in quella stanza c'era stato un combattimento, e l'intervento di Red era servito a qualcosa. Gli invasori, che erano stati intrappolati dietro la porta, si accorsero subito che il fuoco era cessato, ed uscirono dalla copertura per avanzare. Mar notò dei movimenti in lontananza, e un'enorme figura che sembrava quasi...

 

- WALKER!- gridò Mar, riconoscendolo.- Walker! Siamo qui!-

 

Il gigantesco uomo-pesce, che stava usando una porta divelta come scudo, sentendo quella voce si girò. Appena la vide, i suoi occhi si spalancarono. Con un ruggito, caricò verso la barricata.

 

- Lurido pesce!- disse disgustato San Magnus, e tirò fuori una pistola. Ma i proiettili di piccolo calibro dell'arma furono deviati dalla porta, e avendo avuto modo di osservare la forza dell'uomo-pesce, Mar sapeva che quella piccola barricata non sarebbe riuscita a fermare il famigerato Demon Walker.

 

Purtroppo, aveva ragione.

 

- Red! Ferma quella bestia! Trasformati, se devi!- ordinò San Magnus.

 

Incapace di disobbedire, lo schiavo scattò in avanti per incontrare l'uomo-pesce, il corpo che si ingrandiva sempre di più fino a diventare un essere gigantesco che arrivava quasi fino al soffitto.

 

So bene di aver usato prima la parola "gigantesco" per descrivere anche l'uomo-pesce Walker. Ripensandoci, forse avrei invece dovuto usare il termine "grosso", perchè se ci riferiamo a una scala di grandezza da uno a dieci, Walker sarebbe un sei, mentre Red un dieci.

 

Ovviamente, Mar aveva già "visto" la forma completa di X Drake, ma sapete cosa si dice sul fatto che vedere una cosa disegnata non è la stessa cosa che vederla dal vivo. A Sabaody, Drake in forma di dinosauro era sembrato figo. Dal vivo, era decisamente spaventoso.

 

Il portamento innaturale di Drake era svanito con la trasformazione, e intercettò facilmente Walker prima che l'uomo-pesce li raggiungesse.

 

Il grosso uomo-pesce non si sconvolse per l'apparizione improvvisa di un gigantesco dinosauro; accolse la sfida evitando le fauci aperte e pungendo Drake nel collo con i suoi pungiglioni velenosi. Ma mentre tutte le altre creature che erano state punte si erano sempre accasciate al suolo contorcendosi per il dolore, Drake/Red-il-Dinosauro nemmeno si accorse del colpo, e cercò di nuovo di mordere Walker.

 

Non sarebbe potuto andare peggio, per Mar. I suoi due alleati erano costretti a combattersi, e anche se desiderava con tutto il cuore che Walker sconfiggesse Drake in modo che la sua ciurma potesse soccorrerla, non sembrava molto probabile. Invece, sembrava molto probabile che da un momento all'altro la stanza gli sarebbe crollata addosso (c'erano così tanti danni collaterali). Mar si chiese se Gurnarde, il Disinfestatore o suo padre fossero nei paraggi, ma nonostante avesse guardato dappertutto, non vide altro che nuvole di polvere e detriti cadenti.

 

Mar smise subito di guardarsi attorno quando udì sua madre lanciare un grido di protesta, seguita dalla voce di San Magnus e dai rumori della battaglia:

 

- Non preoccuparti per la schiava, Magda. Te ne comprerò un'altra. Ora vieni con me!-

 

San Magnus stava cercando di trascinare sua madre nella stanza affianco. Tra l'altro, Mar pensò di seguirli, ma stavolta ci pensò due volte prima di agire, e si rese conto che non era la cosa più intelligente da fare. San Magnus aveva una pistola, e lei era ancora indifesa. Se non fosse stato per quelle manette di agalmatolite, avrebbe potuto usare i suoi poteri...

 

E a quel punto le si accese una lampadina.

 

Agalmatolite. Che annullava i poteri dei frutti del diavolo.

 

Inclusi quelli di Drake.

 

Se fosse riuscita ad avvicinarsi abbastanza da toccare Drake con l'agalmatolite, sarebbe tornato in forma umana, e Walker sarebbe riuscito a sconfiggerlo. E con l'aiuto di Walker avrebbe potuto aiutare sua madre.

 

Ma in quel momento, era Walker ad aver bisogno di aiuto. Nonostante la sua abilità col Karate degli Uomini-Pesce e i vantaggi innati del suo fisico, ogni volta che riusciva a mettere a segno un colpo, Drake lo ignorava e continuava ad attaccare. Un colpo della coda del dinosauro fece volare Walker contro una teca, distruggendola. Subito dopo, il dinosauro caricò verso di lui, le mascelle spalancate.

 

Mar avrebbe tanto voluto girarsi e scappare via. Ma doveva salvare sua madre e Walker, quindi si fece coraggio e si buttò nella mischia, scoprendo i polsi in modo da esporre l'agalmatolite.

 

- Red! Drake! No! Fermati! Combattilo!- gridò nella speranza che sarebbe servito a qualcosa.

 

Per un attimo Drake rallentò, ma in lui non c'era più molto autocontrollo e continuò quasi subito il suo attacco. Fortunatamente, Walker riuscì a riprendersi in tempo e a scansarsi. Quello che restava della teca fu subito schiacciato da alcune tonnellate di dinosauro imbufalito. Ma la creatura non si fermò, e caricò in direzione di Mar.

 

All'improvviso, cercare di toccarlo con le manette di agalmatolite le sembrò un'idea molto stupida. Mar si rese conto in ritardo che sarebbe stata travolta o maciullata prima ancora di potersi avvicinare.

 

Walker le stava urlando di spostarsi, ma prima che lei potesse rispondere, qualcuno la placcò da un lato. La forza impiegata era tale che perse l'equilibrio ed entrambe iniziarono a rotolare per terra, fuori dalla stanza, attraverso la porta aperta e dritte nella stanza accanto.

 

Tutto questo la lasciò senza fiato. Mar rimase stordita per un attimo, disorientata, e poi vide chi era stato a salvarle la vita.

 

- Gurnarde?-

 

- Ah, bene, sei ancora viva.- La sirena dalla coda biforcuta sembrava davvero contenta per lei, mentre si alzava in piedi.- Ammiro il tuo coraggio, Capitano, ma mettersi davanti a quella creatura non è stata una mossa saggia.-

 

- Dove sono mio padre e il Disinfestatore?-

 

- Non temere, sono...-

 

Ci fu un lungo silenzio. Mar si chiese perchè la sua salvatrice aveva smesso di parlare. Poi alzò lo sguardo e vide che Gurnarde stava fissando qualcosa dietro di lei. Il volto della sirena aveva assunto una bizzarra espressione a metà tra shock e dolore, e aveva le lacrime agli occhi.

 

- Re Fukaboshi.-

 

Mar seguì lo sguardo della sirena e capì dove si trovavano: erano finite nella stanza del Re-Tritone, e era stata la vista dell'enorme tritone blu a ridurre in quel modo la sua amica.

 

- Re Fukaboshi...cosa vi hanno fatto? Cosa...come hanno osato?!- Gurnarde sembrava essersi dimenticata del presente, del fatto che suo fratello stava combattendo nella stanza affianco e che Mar era lì. Iniziò a camminare verso la teca, come una sonnambula in un sogno.

 

- Attenta!-

 

L'avvertimento fece uscire Gurnarde dalla trance, appena in tempo per evitare i proiettili diretti verso di lei, che andarono invece a colpire la teca del Re-Tritone, rompendo il vetro.

 

- Magda, fai silenzio! Ci hai fatti scoprire!-

 

Gurnarde si girò verso il suo assalitore, San Magnus, che fino a quel momento era rimasto in silenzio nascosto in un angolo. Un brivido percorse la schiena di Mar alla vista del volto della sirena. Non c'era paura, ma solo un odio puro e cocente.

 

Dalle pieghe del mantello la sirena prese un dial, premette la punta, e lo lanciò nella teca del Re-Tritone.- Una pira per voi, mio re.- disse con calma.- Perdonatemi se ci ho messo così tanto.-

 

Dietro di lei, la teca del Re-Tritone iniziò a bruciare.

 

- Lurido pesce!- disse furibondo San Magnus, puntando la pistola.- Il mio prezioso tritone...come osi!-

 

Gurnarde lo guardò senza battere ciglio.- Ridurrò le tue ossa in polvere, Magnus. E le darò in pasto ai tuoi figli!-

 

Fu interrotta dal crollo di una parete e dall'arrivo di Walker, seguito a ruota da Drake, ancora nella sua forma completa. L'uomo-pesce cadde a terra, grugnì e non si rialzò.

 

- Walker!-

 

- Red! Ottimo! Svelto, proteggimi! Fai tutto quello che è necessario!-

 

Stava tutto accadendo troppo in fretta. Gurnarde si girò, vide Walker a terra, e sul volto le comparve un'aria omicida. Ma apparentemente l'odio per San Magnus superava la preoccupazione per suo fratello, perchè si girò verso il Drago Celeste e alzò la mano, da cui gocciolava del sangue scuro.

 

- Gurnarde, aspetta!- gridò Mar, rendendosi conto del pericolo che correva sua madre. Ma San Magnus iniziò a sparare, e Gurnarde rispose con i suoi proiettili di sangue.

 

D'istinto, Mar gridò, si abbassò e cadde a terra, mentre i proiettili le sibilavano sopra la testa. Seguì un rumore di vetri infranti, uno di proiettili che colpivano della carne, e poi il silenzio.

 

Sua madre era morta? Con timore, Mar riaprì gli occhi, aspettandosi il peggio. Ma quel che vide la sconvolse.

 

- Red?- disse sua madre.

 

Drake si era trasformato nella sua versione ibrida, ed era balzato in mezzo ai due combattenti, proteggendo sia San Magnus e sua madre da Gurnarde, che Gurnarde da San Magnus. E nel farlo si era beccato tutti i proiettili sparati dai dalle due parti. Con un'espressione trionfante in volto, cadde in ginocchio, il sangue che colava da numerose ferite.

 

- Devo ubbidire a tutti i suoi ordini.- disse a Gurnarde incrociandone lo sguardo.- Se vuoi arrivare a lui, dovrai affrontare prima me. Pensi di poterci riuscire?-

 

Queste parole avrebbero potuto sembrare una minaccia, ma c'era qualcosa di strano nel tono in cui furono pronunciate. Non c'erano minacce nella sua voce, solo una calma apologetica.

 

In effetti, ora che Mar ci pensò un attimo, la sua scelta di mettersi in mezzo e beccarsi i proiettili per salvare San Magnus non aveva senso. Non se in quel preciso istante avrebbe potuto scegliere di attaccare Gurnarde e interrompere il suo attacco. Fu allora che Mar si ricordò cosa aveva detto Drake a proposito dell'essere bravo a trovare delle scappatoie nelle istruzioni del Padrone, e comprese. Anche se non aveva più il controllo del suo corpo, Drake aveva comunque trovato un modo per mettersi fuori gioco e far girare lo scontro a loro favore.

 

E mentre pensava a tutto questo, Gurnarde e Drake se le stavano suonando di santa ragione. Mar pensò per un attimo di andare ad aiutare Walker, ma appena si girò, si bloccò per la paura.

 

- Quindi è per te che sono venuti.- disse il Drago Celeste, al culmine della rabbia, la pistola puntata contro di lei.- Tutti questi danni alla mia proprietà per colpa tua. Bene, se proprio ti vogliono così tanto, allora gli darò un bel cadavere da portarsi a casa!-

 

Sena aggiungere altro, premette il grilletto.

 

Ma il suo colpo non andò a segno, perchè la madre di Mar, avendo capito cosa stava per fare San Magnus, si era intromessa e gli aveva scostato la mano. I due adulti lottarono per il controllo dell'arma, ma quando poi lo scontro si concluse, era Mrs Suesse che impugnava la pistola.

 

- Magda, che stai facendo?- San Magnus era furibondo.- Non fare la stupida! Ti comprerò una schiava nuova, ma uccidi questa qui!-

 

Mrs Suesse rispose con tre semplici parole:

 

- Non mia figlia.-

 

San Magnus impiegò qualche secondo per capire cosa intendeva, e la sua espressione si indurì.

 

- Quella feccia è tua...tu...tu non sei mia figlia.-

 

- Non quella che conoscevi.- disse la madre di Mar, tenendo la pistola puntata sul Drago Celeste.

 

Ma San Magnus non si fece intimorire.- Allora lo rimpiangerai. Red! Lascia perdere il pesce! Uccidi Magda!-

 

Essendo sotto il controllo dell'impianto, Drake ubbidì. Evitando un colpo di Gurnarde, voltò le spalle alla sua avversaria, corse attraverso la stanza, e colpì Mrs Suesse prima che lei riuscisse a sparare. La pistola le volò dalle mani, e cadde a terra.

 

- Mamma!-

 

Nonostante non sapesse come usare una pistola o cosa farne una volta recuperata, Mar corse verso l'arma. Ma prima che potesse avvicinarvisi, qualcuno la afferrò per i capelli, e un altro colpo da dietro la fece cadere a terra. Confusa, si alzò e continuò a camminare, solo per vedere San Magnus davanti a lei e vicino all'arma.

 

Proprio quando Mar pensò che sarebbe riuscito a prenderla, un grosso tridente gli infilzò la mano e lo inchiodò al suolo. San Magnus urlò dal dolore e un piede con delle pinne calciò via la pistola.

 

- Ordinagli di fermarsi!- disse Gurnarde, spingendo il tridente (che Mar ricordò di aver già visto nella teca del Re-Tritone) più a fondo in modo da infliggere più dolore.- Ubbidisce alla tua voce, no? Fallo fermare!-

 

- Red...- disse San Magnus, ignorandola.- Uccidi la Regina dei Pirati...-

 

Gurnarde colpì il Drago Celeste per fermarlo, ma era troppo tardi. Drake buttò da un lato e andò dritto verso Mar. Per un attimo rivide l'espressione apologetica di prima, e poi le saltò addosso, e la sua forza era terrificante.

 

In qualunque altra situazione, molto probabilmente Mar sarebbe stata uccisa subito. Ma Drake stava lottando contro l'impianto e si stava trattenendo, e lo sappiamo perchè, invece di squartare Mar con i suoi artigli (che sarebbe stato il modo più semplice per ucciderla), scelse di fare quello che aveva fatto prima con Mrs Suesse: salirle sopra e soffocarla fino alla morte. Le aveva anche lasciato le braccia libere, permettendo così a Mar di fare l'unica cosa possibile in quella situazione: farlo entrare in contatto con le sue manette di agalmatolite.

 

La pelle verde diventò rosa, il volto mostruoso assunse delle fattezze umane, e la stretta sul suo collo si allentò. Mar veniva ancora strangolata lentamente, ma almeno Drake non aveva più la forza per schiacciarle subito la gola.

 

- Agalmatolite. Furba.- disse Drake con un filo di voce mentre l'agalmatolite gli toglieva la forza.- Continua così, è la tua unica possibilità.-

 

Dietro di lui, San Magnus stava urlando dal dolore, mentre Gurnarde gli stava mostrando tutto ciò che sapeva sulla tortura.

 

- Ti ho detto: Ordinagli di fermarsi!-

 

Ma anche con la vita appesa a un filo, San Magnus non mollò.

 

- Non permetterò a feccia come voi di avere quello che volete! Anche se gli stacchi la carne dalle ossa, Red non smetterà di ucciderla a meno che non lo ordini io. Sono un Drago Celeste, preferirei morire piuttosto che prendere ordini da un dannato pesce!-

 

Mar stava lottando per respirare, ma senza successo. Anche se ferito, indebolito e in forma umana, Drake era comunque molto più forte di lei, e non sarebbe durata molto. Anche Gurnarde sembrò rendersene conto, perchè smise di torturare San Magnus. Si bagnò la mano col suo sangue, portò il braccio all'indietro e mirò con cura a Drake, ora umano e vulnerabile.

 

Ma non fu Gurnarde a colpire per prima. Ci fu uno sparo, e Mar sentì la presa del suo assalitore svanire e il suo corpo tremare. Qualcosa di caldo e liquido le stava gocciolando in faccia, e dall'odore capì che era sangue.

 

A poca distanza da lì c'era Mrs Suesse, che stringeva la pistola fumante con mani tremanti.

 

- Non è abbastanza, Magda.- disse Drake, tossendo sangue.- Devi mirare alla testa.-

 

- Red...- La voce della madre di Mar era carica di angoscia e terrore.

 

- E' tutto a posto. Non sarei potuto andare avanti a lungo, con voi...non col dispositivo di localizzazione nel mio impianto.- Sul suo volto ricomparve il fantasma di un sorriso.- Volevo accompagnarvi fino alla costa. Ma...anche così va bene.-

 

Mar sentì il corpo di Drake appoggiarsi alle manette di agalmatolite, quasi come se accogliesse con gioia il contatto con la sua carne.

 

- Non posso andare avanti a lungo. Non ha molto tempo. Per favore.-

 

Ci fu un rumore di passi che si avvicinavano. Mrs Suesse stava piangendo, ma puntò comunque la pistola alla testa di Drake.

 

Sul volto dello schiavo comparve un'espressione di serenità.

 

- Grazie.-

 

Chiuse gli occhi.

 

A corto d'aria, Mar iniziò a perdere conoscenza.

 

Ma riuscì lo stesso a sentire lo sparo, prima che l'oscurità circondasse ogni cosa.

 

 

NOTA DEL TRADUTTORE: Purtroppo, c'è una brutta notizia. A causa di impegni indipendenti dalla mia volontà, non potrò più tradurre questa storia. Mi dispiace davvero, ma devo interromperla qui, perchè...

 

 

 

AHAHAHAHAHAHAH! PESCE D'APRILE! Ci siete cascati, eh? Tranquilli, stavo solo scherzando. Questa storia continuerà regolarmente fino alla fine.

 

E prima che me ne dimentichi, auguro una buona Pasqua a tutti voi lettori.

  
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