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Autore: milly92    20/12/2008    4 recensioni
Debora è una normalissima ragazza di quasi sedici anni che purtroppo non esita a sentirsi “Sfigata” in ogni occasione, così decide di partecipare ai provini per diventare la “Life coach” del suo aspirante cantante preferito di un programma musicale, Music’s Planet, che si chiama Niko. Con suo grande stupore ce la fà, ma purtroppo per lei quell’evento non è un arrivo, bensì un inizio: ce la farà a vivere nel frenetico mondo della tv, dove contano solo l’aspetto esteriore, i soldi e il potere? Resisterà alle varie offese, orari stancanti e un certo aspirante cantante che la manda in tilt? E se poi all'affetto per Niko si aggiungesse anche quello per Andrea, basato più sul sentimento che sull'aspetto esteriore?? Dedicata a tutti coloro che amano sognare un (bel) po’ e che sanno che essere adolescenti e crescere NON è assolutamente semplice… Baci, milly92 ^^
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Just Believe In Yourself- Debora's Confessions'
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Tregua, Intervista E Pasta

Ciao!

Finalmente sono iniziate le vacanze natalizie, che bello!

Nello scorso cap abbiamo lasciato Debora incredula davanti ad un invito per partecipare ad un provino… Cosa succederà?

Volevo precisare che l’episodio della pasta che verrà narrato in questo cap è realmente accaduto nella prima edizione di X Factor, c’è anche un video su You Tube che lo fa vedere, per cui non ho resistito e l’ho inserito nella fic, adattandolo alla situazione (infatti alcune battute sono simili a quelle del video). Ok?

Grazie mille a:

Angel Texas Ranger: Siii, viva voi Debore! xD E Niko si è meritato proprio una bella “punizione” anche se per me non è  ancora abbastanza… Tu che ne dici? xD xD

95_Angy_95: Purtroppo lo zio Max ha rischiato di cadere nella trappola  di Rossella… E Niko ha avuto quello che si meritava come hai detto  tu, eheh! Spero che questo cap ti piaccia!

Vero15star: Riguardo Andrea e Deb in questo cap ci sarà un piccolo momento che li vedrà protagonisti, spero ti faccia piacere! E Max, beh, è pur sempre un uomo ma ha saputo dare fine ala provocazione, per questo Debora lo comprende. E su Niko, beh, hai perfettamente ragione!

A mercoledì!

La vostra milly92.

Capitolo 26

Tregua, Intervista E Pasta


Quasi riuscivo a captare l’incredulità di Rita e Samanta che mi fissavano qualche secondo dopo che Niko era uscito dalla stanza. Continuavo a fissare il foglio come se potesse darmi qualche spiegazione in  più, come se mi aspettassi che uscisse la scritta: “Scherzo!” da un momento all’altro.

Avevo il respiro affannato, e quasi non sentii Dante che mi chiedeva di poter leggere il foglio, e lasciai che se lo prendesse senza nemmeno aver capito cosa mi avesse chiesto.

Era uno scherzo, certo, una presa in giro, una pubblicità… Qualsiasi cosa spiegasse il fatto che un noto regista mi aveva invitato a dei provini, rifiutando la star del momento.

“Alla faccia, complimenti” se ne uscì Dante riconsegnandomi il foglio qualche minuto dopo.

“Ma che…” riuscii a balbettare, “Deve esserci un errore”.

“Non credo, però… E’ proprio vero che Dio esiste…” commentò preso Giuseppe leggendo il foglio.

Non riuscii a rispondere, e ringraziai Dio quando Vincenzo esclamò: “Ehi, è tardi, chi viene a preparare la cena con me?” , facendo allontanare più di metà dei presenti.

Rimasi con i Gold Boyz, che mi guardavano senza aggiungere nulla.

“Secondo voi cosa devo fare?” chiesi disperata, continuando a stringere quel foglio.

“Penso che dovresti saperne di più, quindi di conseguenza parlare un po’ con Niko dato che lui è l’unico che ne sa qualcosa” consigliò Andrea, riprendendo il foglio e leggendo.

“Ma come faccio? Cioè, scusate ma… Non ce la faccio a…parlargli…” mormorai.

“Il fatto è che lui sembra pure offeso da questo rifiuto!” ragionò Francesco. “Ma penso che alla fine è inutile litigare, insomma, a te non piace più, lui non è stato preso… Metteteci una pietra sopra!”

Un po’ aveva ragione, ma di certo non si poteva cancellare tutto quel casino e sapevo che anche se avessimo fatto pace, tra me Niko non ci sarebbe mai stata più un’amicizia dal momento che lui stesso aveva ammesso di aver finto.

Fu così che a cena me ne stetti zitta zitta, mangiandolo solo un po’ di insalata ed una mela, con il pensiero rivolto a quel foglio e alla proposta per il provino.  Com’è strana la vita, pensai: poco più di un mese prima ero lì, insicura, con una cotta pazzesca per Niko, ed invece ora ero lì, apparentemente più sicura e cresciuta, con una cotta alle spalle per lui e in procinto di fare un provino per un film.

“Ragazzi, sono arrivati i programmi!” annunciò Rita mentre aiutavo Rossella a sparecchiare. “E indovinate un po’? Domani ogni life coach verrà intervistato da “fashion Girl” con il proprio talent!” aggiunse presa.

Ascoltai la notizia con un nodo alla gola. “Un’intervista?!” chiesi.

“Si, alle dieci” confermò Samanta leggendo.

E fu quel fatto a spingermi nella camera di Niko mezz’ora dopo, tremante e incerta. Bussai alla porta, e quasi non riuscivo ad aprirla dopo il suo “avanti”.

Appena mi vide restò fermo, senza dire nulla.

“Posso?” chiesi, cercando di non ricordare la sua faccia semi indemoniata di quella mattina mentre mi diceva tute quelle cose terribili.

“Si” mormorò, facendomi segno di sedermi su una sedia lì vicino.

Ubbidii, prima di sospirare e dire: “Sai, domani abbiamo un’intervista con “Fashion Girl”…”

“Uh, davvero?” chiese, per niente interessato e facendomi irritare.

“Si, e di certo non possiamo scannarci davanti alla giornalista” risposi sarcastica.

“E allora?”

“E allora, visto che qui l’offesa dovrei essere io, volevo… volevo proporti di fare pace. So che hai finto e tutto il resto,ma non credo sarà molto doloroso comportarti con me come una normale conoscente” dissi tutto d’un fiato, abbassando lo sguardo.

“Mi stai dicendo che mi hai perdonato?!” chiese incredulo, lasciando perdere il tono irritato.

“Perdonato è una parola grossa… Diciamo che sono disposta a far finta di nulla, tanto non mi piaci più, io non ti sono mai interessata nemmeno come amica e tra un po’ non ci vedremo nemmeno più… Quindi che senso ha fare la guerra?” spiegai, dicendo addio a tutti i miei valori della “vita precedente”.

Lui non rispose all’inizio, così rimanemmo in un grande silenzio durante il quale io scrutai la stanza ed imparai a memoria ogni particolarità del pavimento.

“Non me l’aspettavo” dichiarò alla fine. “Dopo le mie parole di oggi…”

“Diciamo che sono cresciuta ed ho imparato qualcosa in queste settimane… Anche se per te resto sempre una… sedicenne psicolabile, giusto?”

Quelle parole lo colpirono e lo affondarono. “Non lo penso per davvero, e scommetto che lo sai! Quelle cose non sono vere, le ho inventate…” ammise, ma io scrollai le spalle.

“Ti ho detto che sono cresciuta, e perciò penso che solo il tempo potrà affermarmi se quanto dici è vero” ribattei il più tranquillamente possibile.

Lui annuì tristemente, prima di porgermi la mano. “Allora… Pace?”

“Tregua” precisai seccata, stringendogli brevemente la mano ed alzandomi. “L’intervista è alle dieci domani mattina” lo informai, prima di uscire dalla stanza.

La notizia fece la notizia del loft, e tutti parvero sollevati tranne Max, che se ne stava zitto zitto a provare i suoi brani.

Avrei tanto voluto parlarci, ma quando lui non incrociò il mio sguardo diverse volte, pur sapendo che lo stavo osservando, mi rassegnai, sostenendo una conversazione “garbata” con Niko.

L’indomani si annunciò particolarmente caldo, sembrava di essere già a giugno, e mi stupii quando vidi l’estetista sulla soglia della mia camera, spiegandoci che ci avrebbe preparato lei. Era la nostra prima intervista, eppure tra Rita e gli altri life coach io ero la meno emozionata, e la cosa mi preoccupava un po’. Era come se tutti quei disastri degli ultimi giorni mi avessero rafforzata e non mi permettevano di emozionarmi per una cosuccia da niente come un’intervista.

“Come pensate debba vestirmi?” chiesi alle ragazze appena uscii dalla doccia. “Elegante, casual, sportivo…?”

“Direi casual con qualcosa di elegante” mi consigliò l’estetista che stava truccando Samanta.

Annuii, e alla fine, dopo qualche indecisione, indossai dei jeans neri, una maglia a camicetta azzurra e delle ballerine con un minimo di tacco.

L’estetista fece davvero un bel lavoro, e rimasi i capelli sciolti ma adornati con un frontino . Mi sentivo davvero “a posto”, e come per il fatto dell’intervista, mi sentivo fin troppo sicura. Perché?!

Continuai a chiedermelo finché non andai in salotto ad aspettare l’autista insieme agli altri.

“Stai davvero bene, sembri un gioiellino” mi accolse Lara. Le sorrisi riconoscente, dopotutto non la conoscevo bene e all’inizio l’avevo giudicata un po’ male semplicemente per il fatto che spesso era un po’ egocentrica.

“Si, diciamo che così posso darti…uhm, sedici anni e mezzo, và!” concordò Andrea sorridendo e dandomi un pizzicotto sulla guancia.

“Ma grazie! Ed invece io con quella cresta te ne do diciotto” lo rimbeccai ridendo, prima di notare che il camera man di turno, Luigi, era appena arrivato.

“Oh, bella scena! Dai, ripetetela, la mettiamo nel day time di giovedì, il pubblico vuole anche momenti normali, in cui non provate” disse, azionando la telecamera.

Ormai ci eravamo così abituati che senza pensarci troppo ritornai indietro e feci il mio ingresso in sala e ripetemmo le stesse battute, ma alla fine si intromise anche Niko che iniziò a prendere in giro Giuseppe per i suoi capelli.

“Perfetto, va bene così” annunciò Luigi spegnendo l’aggeggio.

Alle dieci meno un quarto arrivarono i vari autisti che ci condussero in diversi posti, a me e Niko toccò un bar al centro di Napoli, dove ci stava aspettando una donna con una corta chioma bionda e riccia, con dei grandi occhiali e vestita molto elegantemente. Mi ricordava un po’ Rita Skeeter di Harry Potter a dir la verità.

“Salve, che onore! Piacere, io sono Aida Genellotti, l’inviata di “Fashion Girl”!” si presentò stringendoci la mano e sorridendo imperterrita.

“Piacere” dicemmo io e Niko, abbozzando un sorriso. 

“Che gioia essere vicino i nuovi idoli delle teenagers!” dichiarò.

“Scusi?” chiesi. “Idoli…?”

“Ma si, Music’s Planet è seguito soprattutto per voi due, il pubblico vi ama, insieme siete formidabili, lui timido ma giusto, il classico principino, e lei pacata e modesta…”

Io e Niko ci scambiammo un’occhiata scettica, prima che lei si decidesse a dire: “Allora, iniziamo quest’intervista! Io registrerò le vostre risposte con questo” spiegò, cacciando un registratore fuori dalla borsa, “E dopo dovreste fare qualche foto”.

Annuimmo, scatenando in lei l’ennesimo sorriso.

“Iniziamo con te, Debora!” mi disse poco dopo aver ordinato qualcosa. Io me ne stavo zitta ed attenta mentre bevevo il mio bicchiere di thè alla pesca, mentre Niko scrutava la scena curioso mentre beveva la sua coca cola. “Allora, parlami un po’ dell’inizio di quest’esperienza e dei provini!”

“Beh, in realtà è nato tutto per gioco, ho deciso di fare i provini tanto per fare un’esperienza, e per me era una vera sorpresa ogni volta che Maria mi faceva passare al turno successivo. Quando mi ha detto che ce l’avevo fatta, scegliendo me invece che Lucia, l’altra ragazza che era arrivata allo stesso punto, non ci credevo…” risposi. Scavare nei ricordi mi provocava un leggero brivido.

“E com’è stato ambientarsi in un ambiente dove gli altri abitavano da quasi un mese?”

“All’inizio è stata dura, già il fatto di entrare di mercoledì e non durante una prime time come succedeva con i nuovi entrati ti metteva a disagio perché non avevi una presentazione ufficiale. Poi però dopo i primi giorni mi sono trovata subito con tutti, anche se mi mancava la mia famiglia”.

Aida annuì, bevendo un sorso di caffè. “E come si è evoluto il tuo rapporto con Niko? Sappiamo che gli hai addirittura consigliato due brani, che hai organizzato un incontro con la sua famiglia…” disse, spingendo il registratore più vicino a me. Mi dissi di essere molto cauta, di certo non potevo spiattellare tutta la verità; infatti, Niko mi aveva lanciato un mezzo sguardo intimorito mentre continuava a bere.

“Oh, diciamo che non si è mai evoluto, nel senso che abbiamo avuto subito un’intesa dai primi giorni e che non abbiamo fatto altro che perfezionarla successivamente, arrivando addirittura ad avere dei riti scaramantici durante le ultime prove…”

Grazie  a Dio non mi può crescere il naso per tutte queste scemenze che sto dicendo!

“Riti scaramantici che però non hanno portato bene nell’ultima puntata: come hai vissuto il ballottaggio martedì?” domandò.

Mi lasciai scappare un sorriso al solo ricordo. “Male, male. Infatti qualcuno mi prende ancora in giro nel loft: non so se i camera men hanno ripreso-ero troppo scossa per badarci- ma feci una specie di fosso su una delle panche del back stage, tanto che non riuscivo a stare all’impiedi per via della… tremarella! Ricordo che tutti cercavano di consolarmi, e alla fine io, Massimo, Rossella e i Gold Boyz ce ne siamo stati davanti a quella piccola tv a pregare chissà quale Santo, anche se alla fine mi è dispiaciuto per Luigi, ero molto affezionata a lui”.

“Quindi, dopo cinque settimane, con chi hai legato maggiormente tra i vari coinquilini, oltre che con Niko?” fece Aida, con una vena di curiosità in più rispetto alle altre domande.

“Decisamente con i Gold Boyz e Massimo”

“Ah, e… le donne? Ti sei lasciata andare alla solidarietà maschile!” sorrise lei.

“Ma no, è che tra donne si lega molto quando si ha la stessa età, la più piccola lì tranne me ha 19 anni, e quindi i nostri discorsi, le nostre esperienze, sono diverse e non abbiamo molto in comune di cui parlare, invece, si sa, gli uomini sono più bambini, quindi diciamo che spesso io sono la più grande lì” ironizzai, soddisfatta della scusa che avevo trovato. Mica potevo dirle che Rita e Samanta erano oche, che Rossella stava sbagliando e che di Lara non sapevo quasi nulla?

“Concordo!” fece Aida ridendo. “Ultima domanda: come ti aspetti di trovare il “Mondo” alla fine di quest’esperienza?”

Ci riflettei un attimo prima di rispondere. “Non lo so… E’ che qui le giornate trascorrono tra musica, prove, prove di costumi… Invece ho un po’ paura del grande ritorno, dovrò terminare l’anno scolastico e fare qualche test e interrogazione, ma soprattutto mi mancheranno tutti i ragazzi!”

“Va bene, grazie mille Debora, dopo tocca a Niko” esordì Aida, spegnendo il registratore.

Alla fine, dopo qualche domanda similissima alla mia, si congedò, ma prima ci fece qualche foto: ne fece un paio di singole ad ognuno e poi qualcuna in coppia, in cui sorridevamo e cose simili.

 “Vi manderò la copia venerdì” ci salutò, dopo averci stretto la mano.

“Ed anche questa è fatta” dissi serenamente mentre raggiungevamo gli altri nella piazza principale della città.

“Si, comunque grazie per aver detto qualche bugia” mi ringraziò Niko cordiale e a bassa voce, quasi come se qualcuno potesse sentirci. Scrollai le spalle, prima di raggiungere gli altri che distavano a pochi passi da noi. Non sapevo perché stavo facendo tutto quello…

“Deb, com’è andata?” chiese Daniele sorridente. “A me hanno detto che sono molto fotogenico!”

“Non avevo dubbi” lo presi in giro, ridendo. “E’ andata bene, è uscito che io e Niko siamo i numeri uno e che la gente segue Music’s Planet solo per noi, ahaha!”

Fu con quest’aria spensierata che quella sera, dopo le ennesime prove, ci ritrovammo nel loft, respirando un po’ di libertà.

Non erano nemmeno le otto che Niko, Max, Francesco e Giuseppe andarono a fare un sonnellino, Daniele e i Locos Sounds andarono in giro con Luke e i Dj.

Così rimasi con dante, Andrea, Rossella e Lara a guardare un po’ di vecchie esibizioni sul mega divano del salotto.

 “Allora, hai saputo qualcosa per i provini?” mi chiese Lara mentre rileggeva il testo della sua canzone.

“No, in realtà è ancora un segreto ed io non ci sto pensando più di tanto… Poi si vedrà!” risposi sbadigliando.  Al momento, dopo l’iniziale incredulità, non me ne fregava molto.“Ma che noia, raga!” brontolai.

“Hai ragione, un altro po’ e mi addormento pure io!” concordò Andrea. “Voglio fare qualcosa…”

“Eh, ma cosa?” chiesi. “Non c’è niente da fare oltre che preparare la cena!”

Quelle parole lo illuminarono. “Giusto! Ora vado a fare la pasta!” annunciò.

“Cosa? Tu sai cucinare?”

“No, ma c’è sempre una prima volta!” mi ricordò. Era troppo entusiasto, così decisi di aiutarlo, anche se le mie arti culinarie all’epoca si riducevano a fare toast, latte e caffè.

“Ti do una mano!” proposi.

“Si! Dai, ci divertiamo un po’…”

Fu così che ci ritrovammo in cucina come due imbranati.

“Quale pentola devo usare secondo te?” chiese, guardando le varie stoviglie come se fossero degli strumenti da sala operatoria.

“Questa per fare il sugo e questa per fare la pasta” risposi, prendendo una pentola grande ed un pentolino.

Presi la pentola e la riempii d’acqua, quasi soddisfatta di sapere qualcosa che a lui era ignoto.

Lui accese i fornelli e mise l’acqua a bollire.

Ora bisognava fare il sugo!

“Ehm, questo lo fai tu, eh” dissi.

“Cosa? Tu non sai…?”

“No” risposi al’istante vedendo la sua faccia da pesce lesso.

“Ma sei una ragazza! E credevo che mi avresti aiutato!” protestò, iniziando a ridere per la mia espressione.

“E che c’entra! E poi ti ho aiutato” precisai, “Ti ho detto quale pentole prendere, ho messo l’acqua sul fuoco… Chiamo Lara, và”

Mi allontanai con un “Mi raccomando, non far esplodere nulla in mia assenza!” prima di raggiungerla, che aveva lasciato perdere le esibizioni e se ne stava nella sua stanza  mezza addormentata.

Per cui, non volendola disturbare, lasciai perdere.

Me ne ritornai da Antonio quasi delusa quando arrivò Rossella.

“Lara si stava per addormentare” dissi lentamente.

“Ed ora come facciamo?”

“Posso aiutarvi io” si offrì lei speranzosa.  L’aria si raggelò all’istante: Andrea la guardò gelido mentre lei sorrideva timidamente.

“Si, va bene” concesse improvvisamente lui, lasciandomi stupita.

La ragazza fece un sorriso enorme prima di dirmi: “Deb, vieni, guarda, così dopo continui tu!”

Accettai entusiasta, vedendo che si erano decisi a parlare: forse si erano chiariti quella mattina, chissà.

“Allora, quanto sale ci vuole?” chiese il ragazzo interessato.

“Un po’, altrimenti è salato” rispose lei, mettendone un po’ nella salsa. “Poi bisogna girare e mettere un po’ d’olio” spiegò, prendendo il sale dalle sue mani senza incrociarne lo sguardo. “Ok, Deb, vuoi continuare tu?” mi chiese cordiale.

“Si, grazie” risposi, prendendo in mano la  cucchiaia. Lei sorrise, fece un breve inchino comico e si allontanò, scusandosi con un: “Vado a ripetere il brano”.

“Avete fatto pace?” chiesi sottovoce mentre mettevo l’olio e giravo il sugo.

“Diciamo, stamattina abbiamo deciso di fare una tregua, proprio come te e Niko. A proposito, avvisami subito se fà di nuovo lo stronzo” spiegò disinvolto. “Oh, aspetta, bisogna abbassare il gas” disse allarmato, parandosi dietro di me e girando il pulsante. Rimase così, affacciato sulla mia spalla e appoggiando innocentemente una braccio vicino alla mia vita, vedendo come cucinavo,e alla fine decise di girare il sugo insieme a me. Sarà stata la temperatura dei fornelli, chissà, eppure quei gesti mi fecero sentire febbricitante e con il viso in fiamme. 

“Ok, ora devi mettere la pasta a bollire” gli ricordai mentre l’acqua bolliva da chissà quanto.

“Oh, giusto, scusami” si scusò, allontanandosi e prendendo la busta di pasta.

“Ah Andrea, ma che fai, er cuoco?” lo prese in giro la voce di Francesco mezza assonnata.

“Si,dormiglione”

“Allora mi sa che stasera farò il digiuno” dichiarò ironico, sedendosi dietro la pianola.

“Ok, ma come ti azzardi ad assaggiarne solo un cucchiaio ti taglio le mani!” sbottò Andrea minaccioso.

Così alla fine, dopo qualche incertezza, Andrea fece la sua entrata plateale in cucina con la pentola in mano.

“Oh, complimenti!” gli dissi, mentre me ne stavo seduta sulla sedia.

“Complimenti anche a te che mi hai aiutata con il sugo, te ne sarò grato” rispose giulivo, abbassandosi alla mia altezza e dandomi un delicato bacio sulla guancia. 

“Allora scrivi una canzone su quest’episodio” proposi.

Fu tra l’entusiasmo generale,qualche cuscinata, dovuta a Giuseppe che appena aveva saputo l’autore della pasta aveva affermato “Ma manco morto l’assaggio!”,le nostre occhiate sarcastiche generali  mentre Francesco assaggiava furtivo e tanti applausi per la “Prima pasta” di Andrea che cenammo.

L’atmosfera era delle migliori, tanto che anche Max si unì a noi lasciandosi strappare qualche risata. Tutti ci eravamo rappacificati, i gruppetti non esistevano più…

Era uno spasso veder Andrea che continuava a ripetere tutti i passaggi con tanto di: “Cucino anche domani se volete, ma le pentole le lavate voi!” e Niko rispondere: “Oh, ma era sugo pronto! Che ti vanti a fa?”  scatenando i deliri generali.

Ma la migliore battuta, prima di andare a dormire, fu quella di Dante: “Almeno se non facciamo successo con la musica… Apriamo un ristorante!”

                                                                                                           

Qualche Anticipazione:

“Credi che non me ne sia pentita? Il fatto è che quando mi piace una persona seguo il mio istinto, è più forte di me…”

“L’istinto della vedova nera” pensai tra me e me.

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“Ma si, grazie mille! E’ la seconda volta che mi aiuti in ventiquattro ore, grazie, grazie,prima o poi te la dedicherò una canzone!” esclamò convinto, afferrandomi  per la nuca e dandomi l’ennesimo bacio sulla guancia.

_________

“Oh, un altro po’ e ti prendevo per la mia prof di latino” disse Daniele ghignando.

“Oh, c’è una prof di latino così sexy al classico?” risposi con una vena di perfidia.

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“Si, Silvia?”

“Grazie… io… Ti devo delle scuse, ho sbagliato a giudicarti!” disse a voce alta.

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“Allora… Potresti metterci una buona parola su di me?” mi chiese, rossa più che mai.

  
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