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Autore: inochan    20/12/2008    1 recensioni
-“Ve lo dico io cos’è il Natale…”- Continuò il moro sotto gli sguardi intimoriti dei due giovani e perfino di Akamaru che si era rannicchiato dietro le gambe del suo padrone.
-“Natale è solo una seccatura, un giorno dove tutti sono tenuti a fare stupidi regali, costosi o meno, ed adornare la città con inutili e irritanti addobbi natalizi. Per noi ninja è un giorno come l’altro, credete forse che i nemici ci lascerebbero in vita per via dello spirito natalizio e della bontà d’animo? SBAGLIATO!”- Imprecò arrabbiato, alzandosi dalla scrivania e dirigendosi verso i diciottenni che, volenti o no, deglutirono per lo spavento nel vederselo arrivare a pochi centimetri dai loro visi.
-“Un ninja muore anche a Natale, perché per noi è un giorno come gli altri e se lo avete capito non seccatemi più con queste sciocchezze!”- Disse a denti stretti fissando negli occhi i due che stettero in silenzio nella speranza che si allontanasse senza avvicinarsi di un solo millimetro in più, letteralmente sconvolti dalla sfuriata senza motivo del giovane Nara.

[Accenni NaruSaku e ShikaIno]
Genere: Romantico, Commedia, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Choji Akimichi, Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Shikamaru Nara, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Canto di Natale a casa Nara

 

 

Capitolo 1: Bah, che seccatura il Natale

 

Le flebili luci dei lampioni, illuminavano le strade oramai innevate da parecchie settimane, creando dei piacevoli giochi di luce a contatto con la gelida e bianca superficie ghiacciata di quel coltro manto di neve.

Nelle case, gli adorni natalizi brillavano più delle stelle stesse, di colori brillanti e di luci intermittenti, le grida dei piccoli abitanti contornavano quell’atmosfera piena di gioie e di speranze.

Non un ufficio, non un negozio era aperto, non il giorno della vigilia di Natale dove tutti, grandi e piccini, se ne stavano attorno al camino ad arrostire le castagne o le patate dolci, oppure di fronte a un enorme albero di natale ornato con lustrini e piccoli angioletti di ceramica.

Tutti erano nelle loro accoglienti abitazioni, tutti, eccetto un paio di persone, due ninja che stavano finendo di riordinare l’ufficio dell’Hokage.

 

 

-“Ti prego Shikamaru, lasciami andare a casa…Sakura-chan mi starà aspettando!”- Disse con tono supplichevole uno dei due, un biondino di circa diciotto anni che se ne stava chino sull’archivio delle missioni, intento a catalogare ogni missione per difficoltà.

 

 

L’altro giovane, se ne stava seduto su una scrivania, aveva i capelli legati in una coda alta e lo sguardo puntato su una pila di fogli che lui era intento a controllare e a contare con la mente. Al suono di quella fastidiosa replica da parte del suo sottoposto, alzò lo sguardo per incrociare il grande orologio a pendolo che scandiva le ore all’interno dello studio e poi posò nuovamente i suoi occhi sul foglio che stava leggendo.

 

 

-“Manca ancora mezz’ora Naruto, non lamentarti più che mi fai perdere il conto…”- Lo liquidò semplicemente, incurante dell’incupirsi del volto di colui che un tempo definiva “amico”.

 

 

Per il biondo sarebbe stata la prima vigilia di Natale che avrebbe passato con accanto una donna che lo aspettava di fronte a una tavola calda e un piccolo ma sfavillante albero di Natale, come poteva essere così crudele, si domandava.

Il suo senso del lavoro stava diventando snervante, erano tutti fieri di lui e del brillante lavoro che stava facendo come ninja e burocrate, ma non poteva concentrare tutte le sue attenzioni sul lavoro, una pausa avrebbe potuto concedersela almeno la sera della vigilia.

 

Ma sapeva che, per quanto si sarebbe lamentato, Shikamaru Nara non gli avrebbe permesso di andare ad abbracciare la sua dolce fidanzata che lo aspettava davanti a un piatto di ramen, oramai freddo, e così si mise di nuovo al lavoro, sospirando mestamente.

D’ un tratto, la porta dell’ufficio si spalancò violentemente, facendo vibrare di rabbia la mano del giovane moro che avrebbe di certo fulminato con lo sguardo il disturbatore.

 

 

-“Buon Natale!”- Urlò “l’intruso”, un giovane della loro stessa età dagli strani segni rossi sul viso e dai capelli castani, ricoperti di leggeri fiocchi di neve, segno che fuori aveva iniziato a nevicare.

 

 

Portava una lunga sciarpa verde, con ricamato sopra un vischio e piccoli fiocchi di neve, sul suo giubbino da chuunin aveva attaccato un piccolo angelo di cartapesta e al suo seguito vi era un grande cane bianco che come collare aveva un nastro rosso con su attaccato un agrifoglio. Appena entrati, il grande animale pensò bene di scrollarsi di dosso i fiocchi di neve che avevano bagnato il suo pelo bianco, inondando d’acqua la stanza e facendo perdere un ennesimo pezzettino di pazienza al giovane dai capelli neri, che sbuffò qualcosa in una lingua non comprensibile.

 

 

-“Kiba! Akamaru! Buon Natale anche a voi!”- Rispose con entusiasmo all’augurio il biondo, andando a salutare entrambi con una pacca sulla spalla e una carezza sulla testa nel caso nel fido compagno a quattro zampe.

 

-“Che ci fai qui? Pensavo che fossi a ubriacarti in qualche bar con i tuoi compari…”- Rispose in maniera acida Shikamaru, facendo storcere il naso al giovane Inuzuka.

 

-“Sono venuto qui per invitarvi domani a casa mia per pranzo, ci saranno anche gli altri!”- Disse con entusiasmo il castano, cercando di ignorare le occhiate stanche e irritate che gli rifilava il moro alla scrivania.

 

 

Al biondino gli si illuminò il volto, sebbene questa sera sarebbe tornato tardi, avrebbe potuto farsi perdonare dalla sua bella portandola a pranzo con gli altri dove avrebbe potuto sfoggiare davanti a tutti il regalo di Natale che le aveva comprato in occasione della festività.

Naruto era pronto a dare la sua esuberante risposta affermativa, ma un paio di occhi color nocciola erano puntati su di lui, aveva come la sensazione che volessero perforagli la schiena e così tacque aspettando, inevitabile, risposta del suo scontroso superiore.

 

 

-“E perché mai?”- Si limitò a domandare con fare infastidito, lasciando di stucco i due giovani chuunin che si guardarono un secondo negli occhi, incapaci di rispondere.

 

-“Beh…perché domani è Natale…”- Disse timidamente Naruto, che ottenne l’approvazione con un cenno della testa da parte di Kiba che non mancò di aggiungere una frase piuttosto ironica, incurante dell’ira inaspettata che avrebbe provocato nel Nara.

 

-“ Si, hai presente il giorno in cui si fa un grande albero tutto decorato e-…”-

 

-“So cos’è il Natale!”- Sbottò improvvisamente il jounin sbattendo le mani sul tavolo della scrivania.

 

I due poveri chuunin sobbalzarono all’indietro, intimoriti da quella brusca quanto insolita reazione da parte del loro acido amico, che sembrava davvero sul punto di esplodere.

 

-“Ve lo dico io cos’è il Natale…”- Continuò il moro sotto gli sguardi intimoriti dei due giovani e perfino di Akamaru che si era rannicchiato dietro le gambe del suo padrone.

 

-“Natale è solo una seccatura, un giorno dove tutti sono tenuti a fare stupidi regali, costosi o meno, ed adornare la città con inutili e irritanti addobbi natalizi. Per noi ninja è un giorno come l’altro, credete forse che i nemici ci lascerebbero in vita per via dello spirito natalizio e della bontà d’animo? SBAGLIATO!”- Imprecò arrabbiato, alzandosi dalla scrivania e dirigendosi verso i diciottenni che, volenti o no, deglutirono per lo spavento nel vederselo arrivare a pochi centimetri dai loro visi.

 

-“Un ninja muore anche a Natale, perché per noi è un giorno come gli altri e se lo avete capito non seccatemi più con queste sciocchezze!”- Disse a denti stretti fissando negli occhi i due che stettero in silenzio nella speranza che si allontanasse senza avvicinarsi di un solo millimetro in più, letteralmente sconvolti dalla sfuriata senza motivo del giovane Nara.

 

-“Bah, che seccatura…visto che hai la testa altrove Naruto puoi tornartene a casa, qui finisco prima da solo…”- Concluse, infine, allontanandosi per tornare a sedersi alla sua scrivania.

 

 

Naruto, al suono di quelle parole, divenne rosso in volto dalla rabbia e Kiba poteva avvertire chiaramente il tremare del corpo del biondo, scosso ripetutamente da continui stimoli di mollare un bel pugno sul naso a quello strafottente che sedeva alla scrivania con fare da imperatore.

L’Inuzuka mise una mano sulla spalla all’Uzumaki nel tentativo di trascinarlo fuori prima di dover raccogliere i pezzi di una rissa tra amici proprio la vigilia di Natale, ma quest’ultimo si scansò e protese il braccio in avanti indicando con l’indice l’indaffarato uomo d’affari che alzò appena lo sguardo in direzione del giovane, sentendo i suoi occhi cerulei puntati addosso.

 

Il chuunin continuava a tremare di rabbia, ma non appena si accorse dell’attenzione ottenuta, prese un profondo respiro cercando di contenere la rabbia che andò, inaspettatamente, a sfociare in piccole lacrime che si facevano spazio tra i suoi occhi, sotto lo sguardo stupito di entrambi i presenti.

 

 

-“SEI UN MOSTRO, NARA! SEI PEGGIO DI SGROOGE, TI MANCANO SOLO I POVERI MESSAGERI PER LE OFFERTE DA SCACCIARE E SEI APPOSTO!”- Urlò in un sol fiato il biondo, lasciando ancora più sbigottiti i due che non si capacitavano che Naruto sapesse la storia di Sgrooge e che soprattutto se la ricordasse al punto da farne un paragone che l’annoiato superiore!

 

-“Io proprio non riesco più a capirti…un tempo non eri così…”- Disse, infine con un filo di voce, cercando di riprendere fiato e di ricacciare indietro quelle fastidiose lacrime che avevano iniziato ad irritargli gli occhi.

 

 

Kiba avrebbe voluto dire la sua, ma al ricordo della parola “Sgrooge”, un piccolo ghigno gli si stampò in volto e, prima che Shikamaru potesse ribattere allo sfogo da prima donna isterica offertagli da Naruto, il castano prese per un braccio il giovane chuunin e lo strascinò fuori, cercando di rassicurare il Nara sullo stato emotivo del giovane.

 

 

-“Stai tranquillo Shikamaru, ci penso io è solo un po’ imbronciato perché non poteva vedere Sakura!”-

 

-“Kiba! Ma ch-…!”- Provò a ribattere l’Uzumaki, ma la mano del giovane ninja si posò sulla sua bocca, impedendogli di pronunciare altra parola e anzi gli fece cenno con la testa di uscire fuori con lui senza fare storie sotto lo sguardo esasperato del moro.

 

 

Non appena usciti dal palazzo, Kiba lasciò andare il braccio e la bocca dell’amico che lo fissò in cagnesco pronto a dirgliene quattro, ma i suoi occhi azzurri incontrarono quelli marroni dell’amico assottigliati in due piccole fessure e la bocca storta in un ghigno che non prometteva nulla di buono, come non prometteva nulla di buono la frase che stava per uscire dalle labbra dell’Inuzuka:

 

-“Mi è venuta un’idea per far tornare lo spirito natalizio a Shikamaru,ma mi serve anche l’aiuto degli altri…”-

 

 

 

TO BE CONTINUED

 

 

 

 

Angolino dell’autrice

 

“Rosso e verde è l’agrifoglio, lalalala…”, Ehm salve sono tornata con una nuova fic per festeggiare il natale e quale miglior occasione per rispolverare il vecchio “Canto di Natale” ma in versione Naruto? Come avrete notato, al nostro chuunin, nell’occasione jounin, è toccato il ruolo dello scorbutico Ebenezer Sgrooge, mentre ai poveri Naruto e Kiba sono toccati i ruoli di Bob Cratchit, il dipendente di Sgrooge, e Fred Bowley, il nipote.

Andando avanti troverete altri personaggi e, man mano che la storia si svilupperà, ci saranno degli accenni ad alcune coppie, come in questo caso per la NaruSaku e accenni agli avvenimenti del libro, ma non preoccupatevi che vi citerò i personaggi e i loro ruoli in questo angolino.

Per uno spirito natalizio alle stelle, posterò da oggi in poi un capitolo al giorno con l’ultimo che si concluderà proprio nel giorno di Natale!

Che dire, lasciate un commentino e/o una critica e vi auguro ancora buone feste!

 

 

 

  
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