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Autore: SilVerphoenix    01/04/2015    2 recensioni
Ad un recalcitrante Draco Malfoy viene imposta una decisione che non gli sta bene per niente, ma per salvare la pelle, si costringe ad accettare ciò che il padre e il Signore Oscuro hanno deciso per lui: un fidanzamento con una persona che lui detesta, o almeno crede di detestare. Sarà davvero così?
[Ho scritto questa storia nel 2005, prima dell'uscita del sesto libro. L'ho revisionata integralmente, cercando di renderla il più possibile coincidente con il canone. Si presenta come un settimo anno alternativo. ps. No Mary Sue, promesso!!!]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Lucius Malfoy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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Capitolo tre:
Hogwarts!
 
Draco raggiunse l'ultima carrozza del treno a passo svelto. Probabilmente la notizia del suo fidanzamento con Aileen era già trapelata tra i suoi compagni, per cui non credeva che lei corresse alcun pericolo, ma non si sentiva tranquillo a saperla in compagnia delle altre Serpeverde.
All'interno della carrozza, trovò gli altri Caposcuola già presenti: c'erano la Abbott e la Patil, e ovviamente la Granger.
"Ah... benissimo! A quanto vedo le mie colleghe sono tutte in gonnella." ironizzò.
La responsabile di Corvonero batté le palpebre. "E ti dispiace così tanto, Draco?"
"Non così tanto.” ghignò lui. Poi si fece serio. "Allora, perché questa convocazione così urgente?"
Era stato chiamato per ricevere le parole d'ordine della Sala Comune, della propria stanza, dei bagni e alcune altre. Quindi la Grifondoro disse loro del progetto della McGranitt di gemellare le case a coppie, in un sorteggio che sarebbe avvenuto dopo lo Smistamento.
"E tu come lo sai?" chiese pungente la Abbott.
La Granger scrollò le spalle.
Ovviamente, Draco lo immaginava benissimo, la Preside doveva averla sicuramente informata durante l’estate, che probabilmente la secchiona e i suoi amici avevano trascorso a Grimmauld Place. Ma Miss So-Tutto-Io non l'avrebbe detto neanche sotto tortura.
Grimmauld Place, quanto gli piaceva quella casa! E anche quella, aveva saputo, adesso apparteneva a Potter. Era proprio il suo destino, doversi trovare quell’insopportabile piaga su ogni passo del suo cammino?

Mentre tornava verso lo scompartimento dove c'erano Pansy e le altre, per riprendere Aileen, si ritrovò a pensare a cosa sarebbe successo se per un qualche caso la sua fidanzata fosse stata smistata in un'altra Casa. Non avrebbe potuto controllarlo troppo strettamente, e sarebbe stato stupendo liberarsi almeno in parte delle catene... Ma non ci sperava troppo. Con quel diavolo di carattere che si ritrovava, Aileen era una Serpeverde con laurea e contro laurea.
Aprì la porta dello scompartimento e, con sua sorpresa, la trovò addormentata.
"Drackie, la tua fidanzata ha detto di essere stanca... L’hai tenuta sveglia tu stanotte?” lo prese in giro Stephanie.
“E' da poco dopo che te ne sei andato, che dorme. Non è stata molto di compagnia." lo informò prontissima la Bullstrode.
"La porto con me, grazie lo stesso ragazze. Vi ricordo che è ora che vi mettiate la divisa." Draco entrò, e prese Aileen fra le braccia.
"Beh, se vuoi restare... non abbiamo nulla in contrario!" fece Pansy con sguardo malizioso. Per quanto sapesse che la compagna di Casa stava scherzando, gli ci volle molto autocontrollo per riuscire a stamparsi un ghigno made-in-Malfoy sul viso.
"Offerta allettante, sul serio... Sfortunatamente i miei doveri mi impongono di declinare. Devo prepararmi anch'io."
Mentre già stava attraversando il corridoio sentì la voce della Parkinson raggiungerlo. "Guarda che non avremmo nulla in contrario nemmeno se ti cambiassi qui!"
Scuotendo il capo con un misto di sconforto e ironia, Draco tornò nello scompartimento nel quale aveva lasciato lo zaino. Depositò la ragazza sui sedili, e si sedette vicino al finestrino. Sospirò. Un altro anno a contatto con questa gente, speriamo bene, pensò.
Posò lo sguardo sul viso adesso sereno di lei. E sospirò di nuovo. Dannazione, ma perché lei doveva essere quella che era? Se non fosse stata figlia di Mangiamorte, se non fosse stata un'arma di Voldemort, se non fosse potuta essere la sua rovina... chissà come sarebbe potuta andare tra loro due.
Con l'ennesimo sospiro, decise di approfittare del fatto che lei dormisse per indossare la divisa, quindi la scrollò per le spalle. "Aileen svegliati. Avanti, devi cambiarti d’abito."
La ragazza aprì piano gli occhi e lo guardò seccata. Evitando di commentare il brusco risveglio, disse "Potevi dirmelo che la mia punizione consisteva nel dover sopportare quelle... serpi. Stupide, peraltro!"
Draco, che dentro di se le dava pienamente ragione, rispose invece con voce dura. "Saranno le tue compagne di stanza per tutto quest'anno, quindi ti conviene fare l'abitudine alla loro compagnia."
"Per Merlino, che sciagura..." sospirò depressa lei, quindi lo fissò. "Devi restare qui anche mentre mi cambio o mi è concessa un minimo di privacy?"
"Cambiati in fretta." ribatté laconico il Serpeverde, uscendo e appoggiandosi alla porta dello scompartimento. Non voleva per nessun motivo al mondo che qualcuno, per errore o meno, potesse entrare e trovare quella che era la sua fidanzata in biancheria intima.
 
Hermione era parecchio stupita. Stava tornando da Harry e Ron, quando aveva visto Malfoy con
in braccio quella strana ragazza di prima, tranquillamente addormentata. Non era certo questo che l'aveva perplessa, quanto la bottiglietta che era scivolata dalla tasca dei jeans della ragazza. Avrebbe voluto restituirgliela, ma sul momento aveva avuto la sensazione che non fosse molto saggio affidarla a Malfoy, e si era ripromessa di consegnarla direttamente alla diretta interessata. La curiosità, però, aveva avuto il sopravvento, e aveva levato il tappo per odorare il contenuto della fiala. Le ci erano voluti circa cinque secondi per capire cosa contenesse quella piccola bottiglia, e aveva subito intuito di aver fatto bene a seguire il suo sesto senso.
"Cos'è?" le chiese Harry, indicando quell'oggetto che lei non aveva smesso di rigirare fra le mani.
"Beh, è una fiala di Hipnotika Vigilantes." Mormorò distratta la Caposcuola.
Harry alzò un sopracciglio. Ron espresse tutto il suo disappunto con una faccia inequivocabile. Ed Hermione sospirò, seccata da tanta ignoranza. "L'Hipnotika Vigilantes è una pozione molto antica, che si prepara con ingredienti facilmente reperibili e in breve tempo, ma è una delle poche pozioni che hanno bisogno di un incantesimo per essere complete. E' una delle pozioni catalogate come oscure.. Quindi suppongo che la nuova arrivata sia della stessa razza di Malfoy e compagnia bella.”
"Ma cosa fa questa pozione?" domandò Harry, adesso interessato.
"Ha un effetto un po' strano da descrivere. Praticamente sembra che tu stia dormendo, ma in realtà puoi astrarti dal tuo corpo e vedere tutto quello che ti accade intorno. Se ad utilizzarla è un mago veramente molto potente, e intendo del calibro di Silente o di Tu- Sai – Chi”, l’occhiataccia di Harry la indusse a correggersi. “Va bene, di Voldemort. Dicevo, in quel caso potrebbe diventare pericolosa. Il mago in questione potrebbe spingersi oltre i confini del proprio corpo e spostarsi come fosse una proiezione astrale.”
“Significa che potrebbe, come un fantasma, aggirarsi non visto, e ascoltare o vedere qualunque cosa?” rabbrividì Ron.
“Tecnicamente sì. Ma sul mio testo dice che solo due persone sono riuscite a tornare nel proprio corpo dopo averla bevuta, ed aver provato a spingersi oltre un metro di distanza. Hanno raccontato che più ci si allontana, più diventa difficile rientrare in possesso del corpo. Ci sono stati altri maghi che hanno provato, ma dopo alcuni minuti, il loro cuore ha smesso di battere, e…”
“Sei stata abbastanza chiara, Herm. E quindi, abbiamo una Mangiamorte tra noi?”
“Non lo so. C’è una possibilità, secondo me.”
 
Aileen rimase affascinata dalla vista del castello. Splendidamente imponente, sovrastava un bel lago calmo, che scrutò attentamente dal finestrino di una delle carrozze, ammaliata dai tentacoli di una piovra gigante che giocavano con le luci delle stelle riflesse sull’acqua.
Draco, al suo fianco, conversava con quello che ci aveva provato con lei alla stazione di Londra, un certo Theodore.  Una delle ochette del treno, quella di nome Pansy, si trovava appesa al suo braccio e annuiva interessata a tutto quel che si dicevano.
Grazie all'Hipnotika Vigilantes, Aileen aveva potuto ascoltare il loro cicalecciare mentre fingeva di dormire. E aveva già da subito cominciato a sentirsi insofferente, ma quando avevano iniziato a parlare di Draco, e di come se lo sarebbero volentieri portato a letto, le avevano fatto proprio schifo. Non che fosse gelosa di Draco, ma ragazze come quelle le davano fastidio. Certo, poi la pozione aveva avuto anche un effetto inaspettato... Draco la aveva riportata nel loro scompartimento tenendola tra le braccia e, convinto che lei dormisse, aveva cominciato a spogliarsi davanti a lei. Uno dei difetti della pozione che spesso prendeva, era che mentre gli occhi del corpo restavano ben chiusi, quelli della mente non si potevano distogliere. E, impossibilitata a fare alcunché, non le era rimasto che ammirare il giovane a cui l’avevano promessa in sposa, sfilarle ignaro davanti con solo i boxer addosso. Aileen arrossì al ricordo. Non poteva mentire a se stessa, quello spettacolo non era affatto sgradevole.
Ma c'era una cosa che la preoccupava da matti, pensò, corrugando le sopracciglia. Non trovava più la bottiglietta con la pozione. Non sapeva neanche quando l'aveva persa, ma già nello scompartimento, quando Draco l'aveva appoggiata ai sedili, aveva notato che non la sentiva premere contro la tasca. Se qualcuno l'avesse trovata, non poteva pensare a cosa sarebbe successo. Probabilmente uno studente qualsiasi non avrebbe mai capito cosa fosse. E nemmeno le ochette amiche di Draco, benché figlie di Mangiamorte, supponeva sapessero di cosa si trattasse. Ma era certa che Draco l'avrebbe capito anche solo sentendone l'odore, l’aveva sentito vantarsi della sua abilità con le pozioni. E non si sentiva di escludere che altri studenti potessero essere sufficientemente svegli. Sarebbe bastato un semplice incantesimo per risalire al proprietario di quella fialetta, non si era mai preoccupata di renderla Irriconoscibile!
L'unica cosa che poteva sperare era che fosse andata perduta.
L'arresto della carrozza la riportò con i piedi per terra. Scesero e si concesse un'ultima carezza ai Thestral che li avevano condotti fin lì prima di seguire gli altri per i pochi metri che li separavano dal portone.
Sulla soglia stava una strega dall'espressione severa. La prima impressione che le diede fu di una persona con la quale sarebbe consigliabile non litigare, ma le ispirò anche un grande senso di fiducia. Chissà se si trattava della Preside, Minerva McGranitt..? Sua madre gliene aveva parlato a lungo e con ammirazione, e la strega che aveva davanti sembrava proprio corrispondente alla descrizione.
Le sue riflessioni sulla donna furono distolte dalla meraviglia, quando mise per la prima volta piede dentro la celebre Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. La prima sala era enorme, e sentì Pansy chiamarla Sala d'Ingresso.
Stavano per varcare un'altra porta, che dava su una vastissima sala da pranzo, quando sentì Draco afferrarla per un braccio e voltarla verso di lui. "Che cos..." stava dicendo, quando si ritrovò le sue labbra premute contro le proprie. Era ben decisa a non permettergli di approfondire il bacio, ma lui parve accontentarsi e si staccò dopo poco. Aileen avrebbe voluto urlare, prenderlo a schiaffi, scappare da lui ma... non poteva. Le ritornarono in mente quelle parole, Tu sei già mia.
Si limitò a guardarlo con odio.
"Perché?" sibilò.
"Perché tutti capiscano che sei mio territorio." Rispose con freddezza lui, varcando la soglia della sala e dirigendosi verso uno dei quattro tavoli.
Aileen provò la forte tentazione di staccargli la testa a morsi.
 
Draco sentiva su di se l'odio profondo della ragazza che, senza più pronunciare una parola, stava al suo fianco.
Più che normale, si disse. Si stava comportando con lei da grandissimo stronzo. Ma doveva farlo. Rabbrividì pensando che volevano che la sposasse, come avrebbe potuto sopportare una vita intera accanto ad una persona con la quale doveva perennemente fingere di essere un mostro? Capì in quel momento che non l'avrebbe permesso, come non avrebbe permesso a Voldemort e suo padre di rovinargli l'esistenza. Si sarebbe ribellato. Lui voleva trovare una persona con la quale tutto diventasse più bello, voleva riuscire ad amare la ragazza che avrebbe visto condotta all'altare verso di lui… Voleva poter gioire, nel vedere i loro figli crescere, ed educarli insieme a lei sotto valori che entrambi avevano stabilito di comune accordo. Guardando Aileen Angel de Blaye, tutti i suoi sogni romantici sembravano potersene andare a farsi un viaggio di non ritorno.
Cominciò il normale Smistamento degli undicenni e Draco applaudì insieme agli altri ogni qualvolta arrivava un nuovo serpeverdino. Che piccoli che sembravano, pensò. Si chiese se anche lui al suo primo anno aveva dato quell'impressione ai ragazzi più grandi.
Quando anche "Zallya Mary" si sedette al tavolo dei Tassorosso, la McGranitt chiamò Aileen perché la raggiungesse. Intanto che la ragazza si alzava e compiva il tragitto, la Preside spiegò agli altri studenti del suo trasferimento da Atalanta, e di come lei avrebbe frequentato il settimo anno. La ragazza sedette con tranquillità sullo sgabellino a tre piedi e tenne per almeno un minuto il Cappello Parlante calato sulla fronte.
Draco si chiese cosa stesse aspettando il Cappello a decretare 'Serpeverde', era così semplice! Perfino lui avrebbe saputo dirlo.
Alla fine lo strappò si aprì.
"Grifondoro!"
Draco rimase pressoché sconvolto. Che lei non fosse in Casa con lui, non poteva che essere un bene per quanto riguardava la sua libertà, ma... come sarebbe stata Aileen, figlia di Mangiamorte, malvagia e futura seguace dell'Oscuro, nella tana del nemico? Si domandò se sarebbe toccato a lui proteggerla.
Sperava di no.
Aileen si alzò ed andò a raggiungere il tavolo che stava applaudendo. Se anche lei colse lo sguardo spaventato e turbato che si scambiarono Hermione, Ron ed Harry, Draco non l'avrebbe mai saputo.
 
"Santo cielo! Una Serpeverde come quella, qui!" esalò in quel momento Ron. Da quando avevano saputo della pozione, non vedeva in lei che una spietata Mangiamorte alla stregua di Malfoy.
"Guardate Malfoy! Non sembra così dispiaciuto che la sua ragazza sia finita da noi." constatò Hermione.
"Le ridarai la bottiglietta?" chiese a bruciapelo Harry.
"Se vuoi la verità, a parte che è una pozione usata dai maghi oscuri, non credo che possa fare del male a nessuno con quella. Magari con altro, ma non con quella. " rispose lei.
"Potrebbe spiarci, 'Mione." ragionò Ron, preoccupato.
"Sì, certo, se fosse in grado di proiettarsi al di fuori del suo corpo. Ma secondo voi, quella è una strega del calibro di Silente? Atalanta o non Atalanta, non credo proprio."
Intanto, la de Blaye aveva preso posto molto lontano da loro, solitaria. Ma non restò per molto così, dato che era stata Smistata in una delle più gioviali Case della scuola, e molti erano rimasti incuriositi dal suo arrivo.
"Harry, ma secondo te è possibile che il Cappello metta a Grifondoro una Mangiamorte?" domandò Ron accigliato al suo migliore amico.
La ragazza seduta tra loro sbuffò. "Non è una Mangiamorte, Ron. Prima di cambiarsi, sul treno, indossava una camicetta che le scopriva le braccia: ho visto bene che non aveva il marchio. Oramai non sono più tanto sicura che possa avere appreso la pozione dai Mangiamorte. Ma avete sentito o no? Viene da Atalanta! Potrebbe benissimo avere studiato la pozione lì." arringò ancora.
"Spero che sia come dici. Ma scusa, anche solo il fatto che stia con Malfoy, non ti fa pensare male?" Il sesto figlio di casa Weasley sembrava non voler proprio credere all'innocenza della nuova arrivata.
"Facciamo una cosa. Domani mattina mandi un gufo a tuo padre e gli chiedi se ci sono Mangiamorte con il suo cognome, così avremo la conferma o meno dei nostri sospetti!" propose convinto il Bambino Sopravvissuto che, come l'amico, non voleva ritrovarsi con una Mangiamorte nella stanza accanto. “Anche se, detto tra noi, suppongo che se fosse così pericolosa, la Mc non l’avrebbe ammessa a scuola, no?”
Ron si strinse nelle spalle, ed Hermione scosse il capo sconfortata, prima di voltarsi verso Ginny e cominciare a parlare con l’amica di tutt'altro argomento.

Alla fine del banchetto, la McGranitt annunciò il gemellaggio delle Case, ed il sorteggio diede esiti ben poco accetti.
Tassorosso.
Gemellata con Corvonero.
Quindi...
Dai tavoli delle due Case da sempre rivali si levarono boati di protesta che a fatica la Preside riuscì a frenare.
"Bene, che ne dicono adesso i Caposcuola di accompagnare gli studenti alle loro Sale Comuni?" disse la strega, alzando la voce, per sovrastare quelle degli alunni.
Hermione si voltò verso i suoi amici. "La parola d'ordine è Anceps. Pare che la Signora Grassa si sia messa a studiare la metrica della poesia... Ci vediamo in Sala Comune, appena finisco con quelli del primo anno."
Quando anche l'ultimo dei bimbetti ebbe superato il varco aperto del ritratto, la Caposcuola vide l'altra persona ancora estranea a questo rito avanzare verso di lei.
Decise che ancora non c'era motivo di essere ostile, così le tese la mano. "Aileen, vero? Io sono Hermione Granger."
"Ciao!" salutò con un sorriso l'altra. "Scusami per quella scena patetica sul treno."
"Figurati." Hermione esitò ancora un istante, quindi prese da una tasca della divisa l' Hipnotika Vigilantes e gliela porse. "Senti, sul treno ti è caduta questa dalla tasca."
Il suo tono incerto diede modo
ad Aileen di capire che la compagna di scuola sapeva perfettamente di cosa si trattasse. Prese delicatamente la boccetta. "Perché me la restituisci, se sai cos'è?"
"Perché non vedo che male potrebbe fare." rispose sinceramente Hermione. “Sei in grado di proiettarti molto al di fuori del tuo corpo?”
“No.” Aileen sorrise mestamente. “Ho provato
una sola volta. Non mi sono mossa di un centimetro.”
Hermione si strinse nelle spalle. “Vedi, avevo ragione. Non è pericolosa, tutto sommato.”
"Ma è una pozione oscura!" obiettò la nuova arrivata, quasi volesse salire da sola sulla forca.
"Ad Atalanta non si sa bene che materie vengono insegnate, potresti averla appresa a scuola." sorrise incoraggiante la Caposcuola.
Aileen parve rasserenarsi. "Beh... Non so che dire. Grazie."
"Ascolta," cominciò l'altra "qui molte porte si aprono solo con le parole d'ordine, quella della Sala Comune è Anceps, ma può cambiare, e in caso te lo dirà la stessa Signora Grassa. Non dirla mai a nessuno che non sia un Grifondoro, mi raccomando. Per questi primi giorni, inoltre, è meglio se non ti muovi da sola o rischi di perderti. Puoi stare con noi, quando non sei con Malfoy." Sentendo il nome del ragazzo, Aileen fece una faccia stranissima che Hermione non seppe come interpretare. Ci avrebbe pensato in seguito. "Adesso vieni, ti faccio vedere il tuo dormitorio."
Quando entrò in Sala Comune, Hermione notò subito lo sguardo preoccupato che i suoi due amici le lanciarono, ma non se ne curò. Quei due erano troppo iperprotettivi.
Accompagnò Aileen al suo vecchio dormitorio. Adesso che era diventata Caposcuola, era rimasto un posto libero, e supponeva che lei avrebbe dormito lì. Infatti, videro che le sue cose erano puntualmente sistemate ai piedi dell'ultimo letto sulla sinistra.
Quando sentì di aver svolto bene il suo compito, si congedò dalla nuova arrivata, per ritornare dagli amici ed affrontare le mille domande che le avrebbero posto.



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* cantuccio di Silverphoenix: Salve a tutti! Innanzi tutto un ringraziamento a tutti quelli che leggono, seguono, preferiscono o ricordano!^^ Ma un abbraccio speciale a justsay e Trislot, che mi supportano con i loro commenti!
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Bene, tornando a noi, come avete visto in questa fanfic si ricade nel Clichè per antonomasia... la stanza privata dei Capiscuola!! Ebbene sì, sopportatelo, soffrite insieme a me e teniamoci la stanza privata. Ci servirà più avanti... forse ;) vi abbraccio e spero mi facciate sapere che ne pensate di questo nuovo capitolo! A presto!
Silverphoenix
  
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