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Autore: Imyoursmaljk    01/04/2015    3 recensioni
Paige Murphy, ragazza diciassettenne che dopo un lungo periodo torna in America con la madre.
Compiuti i diciotto anni, scopre di non essere una semplice ragazza ma ben di più.
Scopre un mondo invisibile ai comuni mortali, dove le bellezze della natura sono infinite,
così come i pericoli che si nascondono dietro ogni cespuglio.
Sarà in grado di gestire il compito che le è stata affidata da compiere?
Tradimenti e delusioni, amicizia e amore.
 
Cosa saresti disposta a rischiare, se la vita di tutti i tuoi cari fosse appesa ad un filo?
 
NB: il genere è fantasy con un pizzico di sovrannaturale.
I primi nove capitoli saranno più classici con qualche minimo particolare, dal decimo capitolo in poi inizierà la vera avventura. :)
Buona lettura!
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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XV

So where are you now that I need you.
So where are you now
Where are you now
Where are you now, that I need you.

 
Mi giro attorno, tutto è verde e splende sotto la luce del sole. Una strana sensazione dentro di me avverte gli alberi e le foglie attaccate ad esse in modo diverso; sembrano più sani e nutriti del solito. Cammino per un po' spostandomi tra i cespugli e rami marroni. Scorgo un laghetto di fronte a me: l'acqua sembra purissima e fresca, i pesci si intravedono già  da lontani a quanto è limpida. Noto però di non essere sola e mi nascondo dietro un cespuglio di more, osservando le tre persone. Una giovane donna con lunghissimi capelli biondi fino alla coscia vestita da un leggero abito di cotone bianco sta parlando con una ragazza mulatta, quest'ultima è accompagnata da un uomo che indossa un armatura. Lei gli sorride dolcemente e gli sfila l'elmo. Risvegliando il suo viso sfigurato.
"Sta morendo," esclama la donna, "vi prego, salvatelo." Il viso del cavaliere non è semplicemente malconcio, ma è ricoperto da bolle e cisti nere, gli occhi erano gonfi e sembra che stesse respirando a fatica.
"Tenete così tanto alla vita di quest'uomo, Jala?" domanda la donna in bianco. L'altra annuisce.
"Lo amo con tutta me stessa. Le nozze sono state stabilite il mese prossimo ma di questo passo la peste me lo porterà  via. Vi supplico, farò qualsiasi cosa!" Da quanto posso dedurre dai vestiti e linguaggio penso di essere finita nella prima metà  del quattrocento, quando la gente lottava per sfuggire alla terribile peste. Quelle che non capisco è il motivo per cui la donna mulatta, Jala, si è recata da lui anziché da qualche monastero per rimediare delle cure.
"Sai benissimo che qualsiasi cosa ha un prezzo. Sì, salverò la vita del tuo uomo ma, in cambio, voglio la tua primogenita. E susseguirà la primogenita di tua figlia e così via, per sempre. Sei disposta a pagare questo prezzo?" Mi tappo la bocca con la mano per lo stupore; Jala con un pugnale passatole falla donna in bianco si taglia il palmo della mano, facendo scorrere copiosamente il sangue dentro il laghetto. Ha accettato il cambio e firmato con il sangue. La donna in bianco esce dalla manica del vestito un bicchiere e lo riempie immergendolo nel acqua lievemente rossa. Si avvicina al uomo e sussurra delle parole incomprensibili, nel frattempo gli getta lentamente l'acqua nel viso. Sorride soddisfatta.
"Vai al lago e specchiati" istruisce. Il cavaliere si china e si osserva, caccia un urlo di gioia e si tocca tutto il tipo ormai guarito e sano. Corre da Jala e la stringe tra le braccia. Lei si inchina davanti alla donna in bianco e la ringrazia di cuore.
"E' stato un piacere ma ricorda il nostro patto. Non appena nascerà la bambina che porti in grembo, verrai da me e la consegnerai."
"Certamente, le sarò debitrice a vita, divina Callisto." Sgrano gli occhi e emetto un piccolo grido; la donna in bianco era mia madre. Ma quale ninfa poteva avere tutto questo potere da salvare le vita. Pensavo che fossero solo capaci a stabilire l'equilibrio in natura. All'improvviso sento il braccio pizzicarmi, abbasso lo sguardo e lo vedo sanguinare, al mio fianco vedo un serpente con la bocca bagnata del mio sangue. Urlo ed esco dal mio nascondiglio, loro tre si voltano nella mia direzione. Quello di cui mi accorgo troppo tardi è che non guardano me, ma per terra; il serpente.
"Tu donna, come hai potuto tradirmi in questo modo?" Mia madre urla con Jala. Sembrano non vedermi, mi sento pietrificata. 
"Il tuo tradimento sarà  ripagato con la tua stessa moneta." Si avvicina all'uomo e gli attraversa il petto con la mano, poi ne estrae il cuore e la sua vesta bianca si sporca di sangue. L'uomo si accascia privo di vita per terra.
"Ricordati, il patto è stato fatto e io ho mantenuto la mia parola. Ci rivedremo quando mi porterai tua figlia." Jala lancia lo sguardo colmo di lacrime nella mia direzione, attraverso i suoi occhi riesco quasi a sentire il suo dolore. Mia madre alza il braccio verso di me e l'animale, la sua mano si illumina e io inizio a urlare.


Sentivo delle mani toccarmi le braccia, il viso e il torace. In un gesto automatico aprii gli occhi e vidi Liam che cercava invano di calmarmi ma io continuavo a gridare.
"Paige, ti prego calmati, era soltanto un incubo." Realizzai di essere del tutto sveglia e mi strinsi tra le braccia di Liam. Avevo la fronte ricoperta di sudore e il respiro era troppo accelerato, mi sembrava mancare l'aria.
"Va tutto bene, adesso scendiamo a chiamare gli altri e potremo iniziare gli allenamenti con il fauno." Liam mi sorrise dolcemente e mi lisciò la schiena per rassicurarmi. Annuii e tirai un profondo respiro, abbassando lo sguardo. Notai di avere il sedile, pantaloni e la manica destra sporchi di sangue. Alzai cautamente la manica e vidi due solchi dentro la mia pelle. Era il morso del serpente nel mio sogno. Ma se era stato un sogno come faceva a sanguinare?, probabilmente era stato un scarafaggio a mordermi durante la notte. Prima che Liam svegliasse tutti gli altri andai da Torcall, medicai la ferita e la bendai, coprendola attentamente con la manica della maglietta pulita. Però la puzza di sangue si sentiva ancora. Vidi tutti raggrupparsi e stavano aspettando solo me. Era ormai una settimana che seguivamo gli allenamenti di Torcall, ci aveva fatto lavorare ma non usare i nostri poteri.
"Prima di iniziare a giocare dovete ancora imparare come si cammina sui propri piedi!" aveva urlato, sputacchiando. Ci eravamo allenati con gli attrezzi che ci forniva il posto usandoli come ostacoli e pesi. Raggiunsi Mackenzie che batteva nervosamente il piede per terra, in attesa che Torcall parlasse e ci acconsentisse di allenarci diversamente.
«Quanto tempo hai intenzione di farci perdere ancora? Callisto e mia madre potrebbero essere già morte a quest'ora e tu-» Torcall interruppe lo sfogo di mia cugina, gettandole una scarpa addosso e la colpì al fianco.
«Vedi ragazzina, come puoi pretendere di andare avanti se non sai neanche come muoverti? E fidati, i mostri che ci sono là fuori non ti lanciano delle innocue scarpe!» rispose a tono il fauno, «D'altronde perché sto sprecando il mio tempo con te; non sei nemmeno una ninfa. Siediti e non disturbarmi più!» Il volto di Mackenzie si rattristò per l'affermazione di Torcall ma orgogliosa com'era, con testa alta sparì dalla nostra vista. Torcall emise uno sbuffo e si strofinò le mani. Nessuno parlava e io non sapevo se continuare la lezione o seguire Mackenzie.
«Mi conceda di parlare,» disse Freya nel suo solito modo formale, «capisco che lei ha svolto questo lavoro per molti anni ma il tempo stringe e del resto tutti quanti abbiamo appreso abbastanza bene il 'camminare sui propri piedi'» mimò con le dita. Torcall sembrò agitarsi e lanciò un bidone per aria, sparpagliando la spazzatura ovunque.
«Perfetto, come preferite!» sbottò, «Cambio di programma: oggi vi assegnerò una missione e vedremo. Vedete quella montagna? Beh, lì crescono dei bellissimi e buonissimi funghi. Se al ritorno sarete ancora vivi ne riparleremo!» Non aggiunse altro, non ci diede le minime indicazione, spezzò il sigillo che aveva creato attorno il campo e si rinchiuse nella sua casetta. 
«Dunque, io direi di metterci in marcia prima che faccia tardi» consigliò Niall. I ragazzi andarono velocemente a preparare le bottiglie d'acqua ed io cercai Mackenzie per avvertirle del nostro piccolo compito. La vidi seduta per terra mentre stringeva con rabbia le mani in un pugno e fece sciogliere un pneumatico. Anche se malgrado Mackenzie non era una ninfa, era potente.
«Mackenzie!» la chiamai, «Dobbiamo andare, raggiungici!» Lei mi fece un lieve cenno e mi allontanai. Mentre camminavo sentii un dolore lancinante al braccio, proprio dove si trovava il morso. Aveva ripreso a sanguinare e aveva sporcato anche questa maglietta. Non avevo abbastanza tempo per cambiarmi le fasciature perciò indossai la giacca per nasconderla e ci avviammo. Non avevo intenzione di farci perdere inutilmente altro tempo per una piccola ferita quando mia madre era ancora in costante pericolo di vita. Torcall non venne per salutarci e augurarci buona fortuna. Oggi faceva caldo più del dovuto, inoltre ci trovavamo in un posto completamente nuovo e un passo sbagliato poteva risultare fatale. 
«Freya, cosa ho sulla schiena? Mi prude terribilmente» sentii Niall alle mie spalle. Si fermarono e sentii un grido da parte di Freya. Tutti ci voltammo di botto per vedere cosa fosse successo.
«Niall, Niall, Niall!» urlò disperata, «è sparito!» Cercai con gli occhi la chioma bionda di Niall ma non c'era più, era come se fosse stato risucchiato. Freya iniziò a decomporsi dal suo solito atteggiamento formale, blaterando che deve seguire gli ordini e sorvegliarlo. La presi per le spalle scuotendola.
 «Chiudi il becco Freya, ti sembra il momento di pensare a dei stupidi ordini? Niall è sparito e dobbiamo trovarlo!» Freya scuoté la testa, si ricompose e estrasse il pugnale dallo stivale per difendersi da un eventuale attacco improvviso. Se lei dovesse perdere la testa abbiamo già perso qualsiasi tipo di battaglia. 
«Io credo sia meglio tornare da Torcall. Lui saprà come aiutarci..» rifletté Liam. Torcall avrebbe trovato una soluzione, ma ciò avrebbe mostrato che lui aveva ragione e che non eravamo pronti per iniziare i veri allenamenti.
«Non esiste, Liam. Dobbiamo proseguire e nel frattempo penseremo come aiutare Niall.» Alla destra di Liam, Zayn sembrò essere d'accordo con me e strinse la spalla del castano per calmarlo. Eravamo spaventati e preoccupati per Niall, ma proseguimmo il nostro cammino nel bosco. Liam e Zayn si tolsero dalle spalle le giacche allacciandole alla vita e io stavo perdendo molti preziosi liquidi con il sudore, tuttavia non potevo levarmi di dosso la giacca e mostrare la chiazza di sangue al mio braccio; avrebbero dato di matto. Mi limitai a legare i capelli in una coda ma la testa continuava a vorticarmi. 
«Ehm, non vorrei fermarci ma ho davvero bisogno di, ehm... fare pipì» annunciò imbarazzato LIam. Eravamo in viaggio da tre ore, due dalla scomparsa di Niall. Il castano si mosse goffamente sul posto e poi non ricevendo risposta si allontanò dietro un albero per i suoi bisogni.
«Non lasciarlo solo, è meglio se camminiamo sempre in compagnia. Va da lui» suggerì Mackenzie parlando a Zayn. Quest'ultimo sembrò fare una faccia schifata.
«Io non lo vado a controllare mentre piscia.»
«Non devi controllare quello» fece una smorfia, «devi solo andare con lui e non perderlo di vista.» Zayn scosse la testa con fare ovvio che causò uno sbuffo da parte di Mackenzie.
«Sei un idiota, andrò io da lui!» Mackenzie si diresse nella direzione di Liam a passo felpato, noi ci sedemmo in attesa del loro ritorno. Freya guardava la lama tra le sue dita e Zayn prese a disegnare il terreno umido con un bastoncino. Io stavo cercando di attenuare i crampi e fitte allo stomaco, mascherando il mio malore con un mezzo sorriso; probabilmente tutto il calore e la perdita di sangue stava avendo dei effetti negativi su di me. Freya distolse lo sguardo momentaneamente dal pugnale e annusò l'aria, arricciando il naso.
«C'è una puzza terribile.»
«Scusami se non odoro di lavanda come sei stata abituata nel palazzo, ma come noti Torcall non dispone di docce ottime» brontolò in difesa Zayn. L'elfo roteò scosse la testa. 
«Non è puzza da maschio, sembra... odore da animale in decomposizione. La puzza di sangue è nauseante, davvero non sentite nulla?» Per una frazione di secondi il mio cuore perse un battito; avevo completamente dalla mente che l'olfatto di Freya era eccezionale. Zayn rispose all'elfo scuotendo la testa, io nascosi il braccio meglio sotto la giacca.
«Non sento nulla» mentii. L'argomento cessò lì e Freya prese a raccontare le sue tecniche con arco e freccia, parvero passare ore.
«Ma non stanno perdendo un po' troppo tempo? Non ho mai visto una pisciata così lunga» rifletté Zayn. Il moro si alzò seguito da me e l'elfo ma quando oltrepassammo l'albero l'unica cosa che trovammo era la giacca di Liam per terra. Di Mackenzie e Liam mancava qualsiasi traccia, anche loro spariti nel nulla come Niall. 
«Se questo è uno scherzo non è più divertente!» sbottò Zayn, «Mi senti Torcall, basta fare giochetti!» Zayn aprì le braccia esasperato e si girò verso ogni direzione. Mi tempestai su di lui tappandogli la bocca e abbassandogli le braccia.
«Chiunque ha rapito Niall, Liam e Mackenzie vuole spaventarci» sussurrai allontanando lentamente la mano dalla sua bocca, «dobbiamo mantenere il sangue freddo.» Zayn sembrò calmarsi e presso le labbra tra loro, annuendo. Il ragazzo che non sopportava la mia vicinanza ora era costretto a collaborare con me, ormai non si trattava più di convincere Torcall delle nostre capacità ma di mostrare a noi stessi che nulla riusciva a spaventarci. Freya alzò gli occhi verso il cielo, annunciando che era pomeriggio inoltrato e tra qualche ora avrebbe fatto buio. E si sapeva, il buio significava pericolo. L'elfo notò anche qualcos'altro nel cielo oltre il tramonto: una scia di fumo nero macchiava il cielo ricoperto di nuvole bianche. Non era opera del fauno perché il fumo non distava molto da noi, inoltre lui era soltanto in grado di fare un piccolo fuochino. 
«Io non penso sia una buona idea andarci» dissi all'elfo. Lei di rimando allargò un sorriso sulle labbra e mi strinse la mano.
«Potrebbero essere dei cacciatori e aiutarci! Questo spiegherebbe anche la puzza del sangue, Paige.» Lanciai uno sguardo su Zayn per sapere cosa ne pensasse ma lui alzò noncurante le spalle, così ascoltammo le suppliche di Freya. Dopo circa dieci minuti di marcia le gambe mi cedettero e caddi a terra. Iniziai a vedere nero e sentivo molto sonno in quel momento. 
«Paige!» Freya mi colpì ripetutamente le guance cercando di tenermi sveglia ma i miei occhi sembravano chiudersi da soli e respiravo a fatica. «E' pallidissima. Passami dell'acqua, è troppo disidratata!» ordinò al moro. Mi strinse le guance nel tentativo di aprirmi la bocca e farmi bere dell'acqua, poi mi tolse la giacca per far espandere i polmoni meglio. In quel momento Freya vide il mio braccio: quell'innocuo morso da insetto ora era circondato da venature nere e ampie fino alla spalla, aveva smesso di sanguinare ma la pelle sembrava come bruciata e lacerata. Non ero affatto messa bene.
«Cazzo, quando è successo tutto questo?» imprecò Zayn, chinandosi e reggendomi la testa per farmi bere meglio. Freya sembrò allontanarsi dal mio fianco, infatti sentii Zayn «Dove stai andando? Non lasciarmi solo in questa situazione!» urlarle dietro. Zayn la seguì con lo sguardo e lei tornò con delle foglie e le pressò sulla ferita. 
 «Non so cosa l'ha morsa quindi non posso fare molto per lei. Queste foglie le anestetizzeranno il dolore per alcune ore» spiegò. Urlai e mi torcigliai dal dolore, calciando e dimenandomi. Freya per lo spavento che mi potessi mordere a forza la lingua mi ficcò un fazzoletto in bocca, attutendo allo stesso tempo anche le mie urla. Non capii perfettamente quello che successe dopo, probabilmente svenni. Quando mi risvegliai era orario di tramonto, io giacevo per terra e Zayn era seduto alla mia sinistra con la testa poggiata sulle ginocchia. I dolori sembravano essere spariti ma sentivo la ferita ancora pulsare da sotto le fasciature. Doveva la mia vita a Freya, almeno per il momento ero ancora viva. A proposito, Freya non c'era vicino a noi.
«Dov'è Freya?» chiesi allarmata, spaventando Zayn che non si era accorto di essermi svegliata. Prima che potessi dire altro mi posò l'indice sulle labbra, zittendomi.
«Dobbiamo fare silenzio» pronunciò a bassa voce, «Freya è lassù, abbiamo trovato gli altri ragazzi.» Io e Zayn eravamo nascosti dietro una grande radice che ci fungeva come riparo, mi alzai lentamente e sporsi la testa e vidi una piccola casetta in legno. Dal tetto un piccolo camino produceva fumo.
«I cacciatori li hanno rapiti?» chiesi stranita.
«Non cacciatori; streghe. E lì dentro c'è una particolarmente brutta.» Freya balzò fuori dal nulla e si tolse dalla testa un cappello che sembrava aver fatto per mimetizzare i suoi capelli dorati.
«Oh ti sei ripresa, per fortuna» mi sorrise e io la ringraziai di tutto. «Dunque, attraverso le finestre ho visto Liam, Niall e Mackenzie. Sono legati a delle sedie e posti a tavola come se stessero banchettando, la strega gli gira continuamente attorno» spiegò attentamente. Freya sembrava abbastanza informata riguardo queste creature ma non capiva perché li avessero legati, secondo lei l'unica cosa che facevano era usarli come cavie delle loro pozioni.
«Beh, come abbiamo intenzioni di salvarli?» domandò dopo qualche secondo Zayn.
 «Le streghe non sono molto intelligenti, oltre vedono in modo pessimo. Uno di noi deve distrarla in modo che gli altri due liberano i ragazzi.» Freya raccolse da terra un bastoncino sottile e lo spezzo in due pezzi lunghi e uno corto. Ci incoraggiò di pescarne uno.
«Chi ha quello corto le distrarrà.» Aprimmo le mani tutti nello stesso momento ed era proprio Freya ad avere quello corto. «D'accordo. Cercate di stare attenti e non farvi ingannare.» Freya abbandonò il riparo e diresse alla parte posteriore della casa, facendo un grande fracasso. Velocemente io e Zayn ci intrufolammo in casa, cercando di raggiungere i ragazzi. Aprii la prima porta che mi ritrovai davanti e vidi i ragazzi seduti ad una tavola abbondantemente apparecchiata da dolciumi. I ragazzi non erano affatto legati e stavano divorando qualsiasi cosa gli capitava davanti.
«Cosa aspettate? Andiamo!» li spronai, scuotendo le spalle di ognuno di loro ma l'unica risposta che ricevetti furono grugniti. 
«Questa situazione mi tanto di Hansel e Gretel» arrancò Zayn. Il moro cercò di far alzare Niall dalla sedia ma lui sembrava come posseduto e lottava contro le mani di Zayn. Fu lì che mi accorso che avevano gli occhi neri. 
«Zayn, c'è qualcosa che non va. Guarda i loro occhi, sono sotto un'incantesimo.»
«Dannazione, non ci resta molto tempo prima che-» Qualcosa alle spalle Zayn l'afferrò per i capelli e lo tirò verso il basso, rise sguaiatamente.
«Ma guarda cosa abbiamo qua, un altro ospite!» La strega si mostrò: aveva dei lunghi capelli grigi arruffati, gli occhi talmente chiari che parvero trasparenti, vestiti completamente stracciati e al contrario delle favole era giovane. Gli toccò con le sue lunghe dita il viso. «Un altro maschio!» urlò quando sentì le dita pizzicarle dalla barba. Gli ficcò le unghie nelle clavicole costringendolo di sedersi alla sedia, tuttavia non lo ipnotizzò e tanto meno cercò di catturare me. Le indifferente o meglio, non riusciva a vedermi. Zayn mimò sulle labbra un 'cerca Freya', annuii appena e feci un passo verso la porta.
«Muriel!» urlò con voce stridula la strega. Ed ecco che apparve una seconda strega accompagnata da Freya ipnotizzata. Mi coprii la bocca con la mano per soffocare un singhiozzo quando vidi l'elfo che seguiva gli ordini di quella creatura. Freya si sedette ma non iniziò ad abbuffarsi ma iniziò a deporre tutte le sue armi sul tavolo. Quando finì una delle streghe parlò.
«Conosci queste persone?» Freya si voltò roboticamente verso i ragazzi e annuì. «Chi e cosa sono?»
«Tre di loro sono dei mezzosangue, la ragazza mora è la schiava di Callisto e la bionda è-» Zayn iniziò ad urlare. «Freya chiuda quella bocca, non dirlo!» Una delle streghe raccolse una freccia di Freya e la piantò nella coscia di Zayn, facendolo gemere dal dolore. L'altra strega, Murka, tastò per i scaffale cercando qualcosa in modo piuttosto disperato, all'altra parve non interessare ciò che stava cercando e prestò maggior attenzione alle parole di Freya. 
«Cosa dici, la schiava? Indicami la ragazza.» Freya alzò il braccio e puntò il dito contro Mackenzie e con uno schioccare di dita i suoi occhi tornarono normali e smise di ingozzarsi. Il suo sguardo era un misto di confusione e disgusto. La prima cosa che fece fu riportare il suo sguardo su di me e quando aprì le labbra per pronunciare il mio nome la supplicai in silenzio di non urlare. 
«Ecco, l'ho trovata Muriel» esaltò una delle streghe, mostrano fiera una sfera della grandezza di un pugno. Ci guardò attraverso e si voltò di scatto nella mia direzione; adesso riusciva a vedermi. Frenetica si avvicinò a me venendomi addosso, poggiò delicatamente una mano sulla guancia come se non credesse che fossi realmente davanti a lei.
«Non azzardarti a toccarla!» la minacciò Mackenzie scattando in piedi dalla sedia e muovendo un passo verso di me. La strega davanti a me la immobilizzò puntandole un dito contro.
«Non c'è bisogno di agitarsi, cara. I tuoi amici sono anche i nostri amici... non vogliamo mica che qualcuno si faccia ulteriormente del male.» Il suono della voce di Murka era calmo con un piccolo tono di sfida. Mi tirò dalle spalle e mi fece sedere sull'ennesima sedia, puntandomi un coltello alla gola. 
«Non toccarla» digrignò tra i denti Mackenzie, immobile. Niall e Liam dal loro canto continuavano a riempirsi le bocche di dolciumi e temevo davvero che da un momento all'altro sarebbero scoppiati. Zayn era ancora piantato sulla sedia con la freccia conficcata nella coscia e si tratteneva dal urlare. Murka impugnò i miei capelli, odorandoli.
«Sento il legame che c'è tra voi, di mezzo c'è un patto di sangue. La vita è così ingiusta..» Il suo sorriso era maligno. Mackenzie stava lottando contro se stessa con tutte le sue forza ma riusciva malapena muovere il petto per la respirazione.
«Stai zitta, non voglio sentirti!» le urlò contro mia cugina, «Chiudi quella bocca!» Era furiosa.
«Suvvia, non essere antipatica.» scherzò allontanandomi il coltello dal collo. «Non occorre che io la uccida con un misero coltello; il veleno che scorre nelle sue vene lo farò al mio posto.» 
«Cosa, quale veleno?» Mackenzie ancora non sapeva nulla riguardo il morso o del fatto che Freya mi aveva salvato per un pelo. Ero una bomba ad orologeria e il tempo stava per scadere.
«Già, a quanto pare è stata morsa da un crotalo abbastanza velenoso -mi infilò le dita dentro la maglia per sfiorare le venature scure, sorridendo- . Fortunatamente ho una cura, proprio qui. -toccò con attenzione la tasca della gonna di Muriel- Ma...»
«Ma cosa?!» Gli occhi trasparenti erano puntati prima su di me e poi sulla sfera, accarezzandola.
«Ma ho anche la possibilità di mostrarti come sciogliere quel legame che c'è tra voi. La sfera parla chiara; tu odi esserlo e non hai mai avuto altra scelta ma io posso cambiare tutto. Non sarai più schiava, né tu e né tua madre. Però puoi scegliere solo una cosa; l'antidoto o la tua libertà.» Murka scioccò nuovamente le dita e il corpo di Mackenzie si sciolse dalla posizione immobile, nel frattempo le streghe ridacchiarono tra di loro. La mora abbassò il capo pensierosa; non potevo sapere cosa avesse scelto, a dire la verità nemmeno io avrei saputo cosa scegliere in un momento del genere. Quando rialzò il capo si indirizzò verso di me, ovvero la libertà.
«No, Mackenzie! Non puoi farlo, lo sai-» Zayn cercò di farla ragionare ma Mackenzie per farlo zittire gli conficcò un'altra freccia questa volta nella spalla all'altezza della clavicola. In pochi attimi la sua maglia venne ricoperta di sangue e Mackenzie aveva perso completamente la ragione. Lacrime calde iniziarono scendermi lungo le guance.
«So che lo desideri, Morwenna...» pronunciò con suono invitante la strega, mostrandogli la sfera tra le mani. Si avvicinò a passi lenti verso di me e Murka.
«La libertà è ciò che più bramo al mondo...» Osservai le mani di Mackenzie chiudersi in pugni e accadde l'inaspettato. La mora batté le mani davanti il suo viso e le streghe furono sommerse da fiamme iniziando ad urlare. «Ma non è ancora arrivato il mio momento, mi guadagnerò la libertà!» Murka fece cadere la sfera per terra e come un lampo Mackenzie si affrettò di raccoglierla e distruggerla tra le sua mani. Gli occhi di Liam, Freya e Niall tornarono al loro colore naturale; la prima sensazione che li travolse era il panico. Tutto quanto stava prendendo fuoco all'interno della casetta.
«Usciamo in fretta da qua!» ordinò la mora, indicando l'uscita a loro tre. Zayn non riusciva ad alzarsi dalla sedia per colpa della freccia. Gliela spezzai e lo sentii imprecare per la mia poca delicatezza, infine lo presi sotto braccio e zoppicante riuscimmo a sfuggire l'incendio. Quando sentii di essere abbastanza lontani mi voltai, vedendo la casa completamente travolta da fiamme ardenti che illuminava fiocamente il bosco scuro.
«Ecco la fine che spetta ogni strega: bruciate tra le fiamme!» urlò Mackenzie a pieni polmoni, il suo viso ricoperto da cenere nera. Ero sollevata sulla sua decisione di salvarci tutti anziché scoprire il modo di liberarsi di me, ma dovevo ammettere che quando la strega le aveva offerto la libertà di averla vista in difficoltà. 'La libertà è quello che più bramo',  le era stata tolta ed era questo il motivo per cui odiava essere definita schiava? 
«La cura! Dobb- dobbiamo tornare altrimenti morirà!» rifletté Zayn. Le streghe erano state seppellite e con loro la mia possibilità di vita. Mackenzie scosse la testa e con un sorriso soddisfatto uscì una boccetta di vetro dalla tasca.
«Non sono così pazza da infilarti una freccia nella coscia senza una valido motivo...» Mi porse la boccetta ma non la bevvi subito; non potevo sapere che la strega ci avesse imbrogliati riguardo l'antidoto ma Mackenzie mi assicurò con un «Alle streghe piace ingannare ma non mentono. Mai.» Tranquillizzata dalle sue parole bevvi tutto d'un sorso, e il gusto non era affatto gradevole. Zayn continuava a piagnucolare per il dolore alla gamba, fortunatamente Freya riuscì a fermare l'uscita del sangue con il lembo della maglietta, fasciandola per bene. 
«Torniamo a casa, ho un mal di pancia tremendo; al diavolo i funghi.» Niall si massaggiò la pancia, lamentandosi.
«I funghi!, non possiamo tornare senza..» dissi balzando in piedi. Torcall ci aveva spediti in questo bosco per raccoglierli e non avevo intenzione dopo tutto l'accaduto di tornare a mani vuote dal fauno. 
«Oh, di questo non dobbiamo preoccuparci» sorrise Liam, mostrando il contenuto delle sue tasche. Liam aveva i raccolti i funghi e tutti lo guardammo sbalorditi. «Che c'è?, non è colpa mia se l'ho individuati mentre mi svuotavo la vescica. Mi dovreste ringraziare!» Liam si finse offeso e prese Zayn tra le braccia per non farlo faticare e aprì le sue ali. Non pensavo che l'avesse ancora. Spiccò il volo trasportando il ferito e noi restanti quattro eravamo costretti a raggiungere la sfasciacarrozze a piedi. Niall e Freya si reggevano a vicenda per la stanchezza e mi avvicinai a Mackenzie, mi sentivo in dovere di parlarle.
«Io- Grazie di averci salvato» dissi mentre camminavo al suo fianco, «Sapevo che avresti fatto la scelta giusta..»
«Io volevo scegliere la sfera ma non potevo, avrei tradito mia madre» rispose, fredda.
«Come, Mackenzie?»
«Niente Mackenzie,» scimmiottò la mia voce, «come avrai sentito il mio vero nome è Morwenna! Io non ho mai voluto essere quel che sono ma non posso cambiarlo; devo dare priorità a te o tua madre davanti qualunque altra cosa, anche della mia stessa vita.»
«Non essere così drammatica,» replicai, «tu per me non sei mai stata una schiava o qualunque altra cosa. Tu sei mia cugina ed io-»
«Non sono la tua dannata cugina, era tutta una bugia! Io sono stata venduta a tua madre secoli fa e non passa giorno in cui glielo rinfaccio» sputò rabbiosa, «Non passa giorno dove prego di non essere mai nata.» Mackenzie accelerò il passo lasciandomi indietro, con il cuore in mille pezzi e un groppo alla gola.
 

SALVEEEEEEEEEEEE (+7 without Zayn)

Ecco un capitoluzzo abbastanza lungo solo per voi! Ho impiegato un più tempo del dovuto per scriverlo ed è praticamente enorme. Vabbè concentriamoci su quello che accade:
1. Generalmente tutto gira a Zaige attorno e trascuro fin troppo quello che accade agli altri personaggi. Con questo capitolo ho voluto accentrare un po' Mackenzie e sua madre. Il sogno all'inizio è appunto il momento un cui sua madre la vende per salvare il padre, che poi a sua volta viene uccido dalla ninfa. E' un intreccio piuttosto strano ma più avanti capirete meglio.
2. Riguardo il morso volevo mettere su un po' di sospence e ovviamente mi chiederete 'cosa ha fatto ad essere morsa se era un sogno?' Beh, non era del tutto un sogno, almeno non per Paige ma anche questo to be continued...
3. Amo Freya e Niall insieme. Mi ha fatto tenerezza scrivere di lei e di quando si sentisse 'nuda' senza di lui, ormai boh, non si trata solo di un ordine ma non rivelo nulla.
4. Mi manca Zayn. Non il Zayn incazzoso della storia ma il Zayn vero e proprio ma non posso altro che accettare tutto e continuare la storia. Dopotutto, resterà sempre una parte di me.

Basta annoiarvi, vi lascio in pace. Lasciate una generosa recensione qua in basso con tanto di corazòn love love. Ovviamente potete chiedere qualsiasi cosa e io vi risponderò con molto piacere. Ora chiudo.
Un beso,
Imyoursmaljk.

Ps: se non dovessi aggiornare entro la prossima settimana, vi auguro buona pasqua in anticipo! 









 

  
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