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Autore: WickedSwan    01/04/2015    4 recensioni
A #Larry Fanfiction!
DAL TESTO: "Che schifo.
Ridotto a trascinarmi in locali sconosciuti dei sobborghi di Londra, pur di essere me stesso.
Che poi, forse, non sono me stesso neanche così.
No, non sono più me stesso da un po’ di tempo ormai.
Come sempre, il mio autista mi sta aspettando in una via laterale, pronto ad accogliermi in macchina, una berlina, ovviamente, e riportarmi a casa.
Sono sicuro che qualche sera non mi vedrà arrivare.
Prima o poi qualche pazzo mi rapirà, con la speranza di tirarci fuori un bel riscatto. O magari solo per il gusto di torturarmi ed uccidermi lentamente e con gusto.
Come se non ci stessi già pensando da solo."
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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SPAZIO AUTRICE: Attenzioooone! Devo scusarmi, perché con la foga di scrivere di loro mi ero completamente scordata di una cosa FONDAMENTALE della storia.
Ma in fondo, lo diceva anche Hazza in un famoso video: per un sacco di gente nel mondo il 24 dicembre è la Vigilia di Natale, ma per ancora più persone è IL COMPLEANNO DI LOUIS.

E infatti io mi sono concentrata sul compleanno e..mi sono scordata che fosse effettivamente NATALE!
Che figuraccia assurda.
Così, mi sono già premunita ed ho modificato alcuni dettagli degli ultimi tre capitoli, in modo che si sentisse aria di Natale e questo che leggerete..beh, lo scoprirete da soli quanto sarà davvero natalizio.


SO GIA’ CHE MI SPEDIRETE RECENSIONI MINATORIE.
LO SO.

Sì Fede, sto parlando di TE.
Ma ti aNo lo stesso, come aNo tutti voi che continuate a leggere questa storia e sopportare le mie follie e le stranezze e le cose che non tornano.

In fondo è la mia prima Long ‘seria’ perciò..mi perdonerete, no??

Comunque, aggiungo un’ultima informazione che spero possa allietare un po’ i vostri animi: il prossimo capitolo (ovvero quello dopo questo –scherzate, bella frase davvero) arà l’ultimo in cui vedremo Harry soffrire.
STYLES STA PER INIZIARE LA SUA RINASCITA BITCHES, E LOU DOVRA’ LOTTARE DURO PUR DI RITROVARE SE STESSO ED IL SUO AMORE!!!

XX

Iri (:

 
CAPITOLO 14-LAY ME DOWN
 
And it's hard, the days just seem so dark
The moon, and the stars, are nothing without
you

Your touch, your skin, where do I begin?
No words can explain, the way I'm missing you
The night, this emptiness, this hole that I'm inside
These tears, they tell their own story


You told me not to cry when you were gone
But the feeling's overwhelming, it's much too strong

Can I lay by your side, next to you, you
And make sure you're alright
I'll take care of you
And I don't want to be here if I can't be with you tonight
 
POV HARRY

Sono scappato da tutto.
Ho lasciato Liam in quel vicolo, perché non ce la facevo a sopportare quello sguardo afflitto e comprensivo che continuava a puntarmi addosso.

Non voglio comprensione adesso, voglio solo silenzio.
E sapevo di poterlo trovare qui, dove tutto è iniziato e dove tutto è finito.
Apro piano la porta, con le chiavi che porto con me, inutilizzate, da mesi e faccio due passi all’interno, prima di richiudermela alle spalle con un tonfo sordo.

Non vedo niente; le serrande sono abbassate e non ho idea di dove sia il divano.
Era davvero troppo tempo che non entravo qua.

Così mi lascio scivolare sul muro, sedendomi stancamente a terra, iniziando a singhiozzare.
Ho resistito anche troppo.

E’ buio, completamente.
Come se tutta la luce che sentivo addosso in questo posto se ne fosse andata insieme a te.
E forse è così.
In fondo tu sei la mia luce. Tu sei luce.
Hai semplicemente deciso di risplendere altrove.

Non ce l’ho fatta, sai Lou?
Non sono riuscito a mantenere la promessa, quella promessa che avevo fatto tanto tempo fa, mentre ancora non riuscivo a capire come avessi potuto dimenticarci.
Avevo giurato a me stesso che non avrei mai più messo piede qui dentro, se non insieme a te.
Volevo che tutto restasse uguale, o quasi, che al momento del nostro ritorno tu ti sentissi di nuovo a casa, come poco prima dell’incidente.

Quando tutto andava ancora bene.
Quando pensavo che il nostro amore sarebbe stato per sempre.
Quando ero ancora un bambino, innamorato del suo migliore amico.

E cosa mi è rimasto adesso, se non una casa che puzza di chiuso e una cucina sempre troppo in ordine?
Mai più briciole di biscotti da togliere dal divano; mai più pentole bruciate da buttare; mai più cibi disgustosi da assaggiare; mai più luci dimenticate accese e piastre lasciate attaccate alla presa del bagno.

Mai più abbracci improvvisi, sorrisi segreti, occhi brillanti.
Mai più la tua voce squillante che mi chiama dal salotto in attesa del tè.
Mai più le tue magliette a righe.
Mai più le bretelle.

Mai. Più. tu.

E sarei disposto a bruciare tutto quello che ho, pur di poter risentire il calore delle tue braccia intorno a me, mentre mi avvolgi da dietro nel nostro letto, durante le gelide notti londinesi; abbandonerei adesso la carriera, i soldi, il successo pur di sentirti dire di nuovo che andrà tutto bene.

Adesso, che ormai sta andando tutto a puttane.

E se non posso essere con te stanotte e in tutte le notti che seguiranno, allora, che vita mi resta?
Prima almeno avevo la speranza.
Adesso mi è rimasto soltanto il rifiuto, silenzioso e testardo.
La consapevolezza che non hai più bisogno di me, quando invece io, senza di te, non so davvero dove sbattere la testa.

C’è un sacco di polvere in questa casa: sui mobili, sul tappeto, sulla coperta del nostro letto.
La stessa polvere che da tempo ha iniziato a ricoprire anche il mio cuore, che, sembra un’iperbole –e spero che lo sia- davvero non ce la fa più.

Il mio desiderio più grande, fin dalla prima volta che ti ho incontrato in quel bagno, era quello di poter restare sempre al tuo fianco.
Come quando guardi una persona per la prima volta, e ti rendi conto che nella tua vita tutto sarebbe un po’ più bello, se quella fosse al tuo fianco.

Ecco cosa provai quando vidi te.
Tu avresti reso la mia vita un album di fotografie a colori.

Avrei voluto sposarti; anche subito, anche quando ci hanno buttato fuori da X-Factor, anche quando ci siamo trasferiti in questa casa, anche quando mi hai detto che mi amavi, anche quando abbiamo litigato per quello stupido tweet.
Anche adesso, che non ricordi chi sono.

Ed ora stai per sposarti davvero, ma non con me.

E come diavolo riuscirò a starmene in silenzio, in un angolo della chiesa, mentre l’amore della mia vita sposa qualcuno che non sono io?
Dove troverò la forza di non piangere di nuovo queste lacrime, di non urlare come un folle che sei mio, mentre ti donerai per sempre ad un'altra persona?

E ciò che mi fa più paura è che, pur volendolo con tutto me stesso, non riuscirò mai a smettere di amarti.
Perché ti amo da sempre, da quando apristi le tue braccia e mi facesti posto nel tuo lettino minuscolo, perché non riuscivo a dormire.
Ti amavo anche prima di rendermene conto, quando ancora pensavo che tu fossi ‘solo’ il mio migliore amico, da quando mi appoggiavo a te come se fossi la mia colonna, come se potessi crollare, senza il tuo aiuto.
E forse era proprio così.

Cazzo, ancora adesso è così.

Crollerò; anzi, sto già crollando, pezzo dopo pezzo, notte dopo notte, mentre la mia anima finirà schiacciata e distrutta dalla tua assenza.

Sono cresciuto con te, Lou.
La tua presenza rassicurante mi ha permesso di diventare quello che sono oggi, sopra e sotto il palco e soltanto la speranza di poterti riavere, un giorno, riusciva ancora a mantenermi in piedi.
Ferito, sì, ma ancora vivo.

Adesso che mi è rimasta solo una casa vuota e che di te ho soltanto quei vecchi pantaloni rossi e quei sette quadri orrendi non credo proprio che potrò restare ancora in piedi.
Non ne ho più la forza.
Perché se n’è andata insieme a te.

Siete usciti di nuovo dalla mia vita, insieme, a braccetto, lasciandomi completamente privo di difese; davanti ad un mondo che, francamente, continuo a detestare sempre di più.

E sono fottutamente incazzato con te, Louis, perché questa volta la scelta è stata tua.
Hai deciso di non credermi.
Hai deciso di non lasciarti aiutare da me, non ti sei fidato del mio amore e sei scappato di nuovo e per sempre.
Hai scelto la via tracciata, quella più semplice, quella scontata.
Ed ora sono solo una nave in balia della corrente, senza una bussola che mi indichi la strada di casa.

Ci ho provato in tutti i modi, ho aspettato in silenzio che tornassi da me; ho cercato di alzare la voce al momento giusto; ho provato a tenerti stretto con le poche forze che mi erano rimaste, ma ho comunque fallito.

Mi raggomitolo sul pavimento, cercando un po’ di caldo fra le pieghe del giaccone che indosso; non posso accendere la luce e non posso alzarmi da queste mattonelle fredde.
L’unica cosa che riesco a fare è continuare a piangere, adesso più lentamente, mentre la consapevolezza della realtà continua a scorrere nelle mie vene: la sento scendere, dal cuore fino ad ogni più piccolo e lontano capillare, a ghiacciare ogni movimento ed ogni pensiero, inesorabile.

Ed è così che i miei singhiozzi si fanno sempre più radi, mentre mi addormento, abbandonandomi ad un sonno tutt’altro che ristoratore.

“Haz? Haz..?”
Apro gli occhi di scatto, mentre un dolce tepore avvolge tutto il mio corpo e Louis mi sorride con tenerezza.
“Louis?” Chiedo, improvvisamente sveglio. Cosa ci fa Louis con me? E perché sono sdraiato sul divano di casa nostra con una coperta sulle spalle? Che diavolo è successo?
“Harry, hai dormito quasi tre ore..ma adesso sarebbe proprio il caso che tu mi aiutassi.” Mi dice Boo, cercando di mascherare una certa insicurezza che riconosco dipinta sul suo viso.
“Aiutarti..per cosa?” Chiedo ancora, cercando di mettere insieme i pezzi di un puzzle che, semplicemente, non combaciano.
“Haz riprenditi, ti prego! Non ti lascerò mai più dormire così tanto se ogni volta ti svegli così rincoglionito! Capisco che stanotte abbiamo fatto tardissimo ma..è Natale, Harry, e fra cinque ore le nostre famiglie arriveranno qui per festeggiarlo insieme a noi.”

Ma cosa sta dicendo?
Non faccio in tempo a rispondere che si sta sbagliando, che lui mi ha già preso entrambe le mani fra le sue, tirandomi in piedi con uno strattone.
Mentre io continuo a non aprire bocca –o forse è già spalancata per la sorpresa- Louis mi trascina con sé in cucina, blaterando qualcosa come ‘Pollo, mozzarella, Purea..’
“Purea?” Chiedo infine, non appena si ferma davanti al bancone della cucina –la nostra cucina- pieno di verdure, frutta, carne ed altri ingredienti strani.
“Haz. Ho detto: io so cucinare solo quella schifezza con il pollo, quindi o mi dai una mano tu adesso, o il nostro primo Natale da sposini con le famiglie si rivelerà un completo disastro.”

Natale.
Famiglie.
Sposini.

Mi guardo immediatamente la mano, scoprendo sul dito medio una fede d’oro, semplice e perfetta, che mi fa smettere di respirare per qualche secondo.
Louis sta iniziando ad osservarmi impaziente;  aspetta che io faccia tutto il lavoro mentre lui impartisce gli ordini, ma prima ho bisogno di riprendere fiato.

E’ stato tutto un brutto sogno.
Un terribile, falso, malvagio sogno, provocato da qualche spirito maligno.

D’impulso torno in salotto, dove, come speravo, trovo ad attendermi un abete gigante –ovviamente finto- tutto decorato con palline rosse e brillanti.
E’ davvero Natale.
E’ il Natale che ho sempre sognato.

Il mio sguardo continua a spostarsi velocemente dalla mia fede all’albero, fino al divano, dove stavo dormendo fino a poco tempo fa.

“Harry..” Mi sussurra Louis, prima di abbracciarmi da dietro, in una posizione sicuramente scomoda per lui, ma assolutamente perfetta per me.
“Louis, tutto questo è reale?” Gli chiedo, mentre l’emozione inizia a prendere il sopravvento e gli occhi si inumidiscono.

Il camino è acceso ed un meraviglioso tepore si espande nella stanza, mentre canzoni natalizie si susseguono, in lontananza.
Louis mi scioglie dal suo abbraccio, girandomi intorno e venendo a fermarsi proprio di fronte a me.
Mi guarda molto intensamente, mentre sfiora piano la mia mano, la sinistra, iniziando a giocare con la mia fede.
Abbasso lo sguardo sulle nostre mani unite e mi accordo che anche lui ne ha una, identica alla mia, perfetta come la mia.

“Harry, noi siamo reali. Non lasciare che ciò che accade intorno a noi ti faccia dubitare mai di questo.” Mi sussurra, continuando ad osservare le fedi, così vicine fra loro, mentre le nostre dita continuano ad intrecciarsi.

“Ma io non ce la faccio Louis. Fa troppo male.” Gli rispondo, incapace di togliermi quel brutto sogno dalla mente.
E’ ancora troppo vivido.
Ancora troppo reale, per poterlo semplicemente mettere da parte.
“Ho fatto un brutto sogno Boo. E non riesco a smettere di pensarci.” Confesso, mentre ormai penso che Louis sia completamente incantato dal movimento delle nostre mani.
E’ bellissimo così, con lo sguardo assorto su di noi.

“Cosa hai sognato Haz? Perché ti ha sconvolto tanto?” Mi chiede infine, spostando improvvisamente il suo sguardo nel mio, incatenandomi a lui.
Le parole che escono dalla mia bocca sono incontrollabili; vengono da sole, una dopo l’altra, come se non potessero fare a meno di essere dette.

“Stavo cercando di raggiungerti. Potevi sentire mentre ti chiamavo? Quel dolore che provavo..mi mancavi. Mi mancavi da impazzire. Io volevo solo potermi riposare accanto a te ed accertarmi che tu stessi bene, bene sul serio. Io voglio solo prendermi cura di te.” Parole senza senso.
E Louis continua a guardarmi, imperterrito, lasciando che io mi immerga nei suoi occhi marini.

“Non devi piangere, Haz, ti prego.” E solo quando sfiora una delle mie guance con la sua piccola manina, mi accorgo che sto piangendo sul serio.
“Harry, promettimelo. Promettimi che non piangerai. Ti prego.” Mi dice, mentre continua ad asciugare le lacrime copiose dal mio viso.
“Louis, cosa stai dicendo? Io non piangerò mai più, tu sei con me, quello era solo un brutto sogno.” Cerco di rassicurarlo, rendendomi conto del tono supplichevole della sua voce.

Noi siamo insieme adesso.
Deve capire che andrà tutto bene.
Perché è così sconvolto??

Lo abbraccio di scatto, avvolgendolo con le mie lunghe braccia, assaporando di nuovo l’effetto del suo piccolo corpo vicino al mio.
Louis mi stringe ancora più forte; la sua stretta si fa quasi disperata, come se stesse cercando in tutti i modi di restare con me, aggrappandosi per non essere trascinato via da un vento che io non riesco a sentire.

“Promettimelo!” Adesso sta quasi urlando, con il viso completamente schiacciato sul mio collo.
Non capisco, perché sembra lui quello spaventato?
“Quando me ne sarò andato, promettimi che non piangerai!!” Adesso sta proprio piangendo, ed io torno di nuovo a perdermi nei pensieri più oscuri.
Lo stacco da me, mentre cerco di osservare il suo viso, con quegli occhi azzurri adesso arrossati per le troppe lacrime.

“Cosa stai dicendo Louis? Quando te ne andrai? Dove diavolo dovresti andare? E perché stai piangendo?”
Che cazzo sta succedendo?

“Promettimelo!!” Urla di nuovo lui, mentre un forte singhiozzo lo rende quasi una supplica.
“No.” Rispondo.
Lui mi guarda, stupito, prima di urlare ancora più forte, tanto da scuotermi di nuovo e riportarmi sull’orlo delle lacrime.
“Promettimelo!!!”
“NO!!” Urlo anche io, chiudendo gli occhi di scatto, sentendo improvvisamente un grande freddo intorno a me.


E non devo neanche riaprirli, per capire cosa sia successo.
Sento di nuovo il pavimento sotto di me, gelido e morto.

Non è una coperta di pile quella che mi avvolge, ma un vecchio giaccone col cappuccio.
La casa è fredda, il camino è spento e non c’è nessun albero di Natale ad attendermi nel salotto.
E’ stato tutto un sogno.

Cazzo, io non ce la faccio davvero più.

Non pensavo si potesse amare una persona così tanto. Così tanto da impazzire.
Io devo riuscire a riappropriarmi della mia vita; dei miei giorni; dei miei sogni.

Devo liberarmi dalla presenza di Louis, perché lui si è già liberato dalla mia.
E io, un modo per continuare a vivere, devo pur trovarlo.

Mi alzo da questo pavimento gelido e accendo la luce.
Mentre passo un dito sulla polvere depositata fra le cornici e le foto, decido che è arrivato il momento.
La vendo.

Tanto questa non può essere casa, se non ci siamo io e te a viverla.

E’ solo un guscio vuoto e freddo, privo di affetto, privo di comprensione, privo di familiarità.
E’ solo l’ultimo ricordo sbiadito e sofferente di qualcosa che ho perso per sempre.
E’ il simbolo di ciò che saremmo potuti essere e che, invece, non saremo mai più.

Così me ne vado, chiudendo il portone dietro di me per l’ultima volta, certo che non metterò mai più piede qui dentro.
Domani chiamerò gli avvocati per iniziare la pratica di vendita; non voglio che questa casa finisca in mano ad un pazzo qualunque.

Mi incammino per le strade di Londra, mentre il vento mi sferza, facendo svolazzare i miei capelli in ogni possibile direzione.
Mamma e Gemma saranno sicuramente già a casa ad aspettarmi.
Questo non sarà un Natale felice.

Perché non posso volare anche io? Perché questo vento non riesce a portare via anche tutti i miei ricordi?
Devastato.
Calpestato.
Perso.
Dimenticato.

Sono un uomo che cammina in una vita a metà.
Ma da domani, tutto sarà diverso.
 
 
“You told me not to cry when you were gone
But the feeling's overwhelming, it's much too strong.”

 
 
POV LOUIS

“Promettimelo!”
“NO!”


Mi alzo di scatto, mentre il calore e le luci che mi circondano, mi accecano per qualche secondo.
Queste non sono le luci del mio sogno; non c’è un camino caldo e l’albero di Natale è orrendamente vero. Non li sopporto quando sono veri.

“Louis, andiamo, l’aperitivo è quasi pronto. Smettila di sonnecchiare sul divano e corri a prendere El, dobbiamo festeggiare un sacco di cose stasera!” Mi dice mia madre, dalla cucina.

Ma non me ne frega niente di quello che mi sta urlando, o del fatto che fra poco tutta la famiglia si riunirà in questa casa per festeggiare il Natale.
Ho di nuovo sognato Harry Styles, l’ho baciato, l’ho abbracciato, ho pianto sulla sua spalla.

Ero sposato, cazzo.
Non con Eleanor.
Ma non Harry.

E per un attimo, mi chiedo se io, di tutto questo casino, non abbia davvero capito niente.
Forse sto sbagliando tutto.


 
Hi Guyyyys!
Vediamo se riesco a postare anche il capitolo successivo entro poche ore..
SFIDA CONTRO IL TEMPO!!!

 
   
 
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