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Autore: LaRagazzaImpossibile    02/04/2015    1 recensioni
Volete rilassarvi? Eccovi una Colepaldi leggera da leggere con una tazza di tè e biscotti!
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Togliete il Dottore, togliete Clara, togliete che Peter e Jenna sono attori famosi.
Immaginateli come una ragazza in cerca di una nuova vita e un uomo di mondo, accomunati da un incontro speciale.
Buona lettura!
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jenna-Louise Coleman, Peter Capaldi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Tè, biscotti e Colepaldi-
"Uh, ma stavolta l'ha scritto di rosso!"


Capitolo 9: cari lettori, se siete arrivati fin qui, c'è un motivo
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"Solo per questa sera, faremo tutto quello che decidi tu" disse Peter,
"anche guardare i programmi che ti dicono come vestirti?", Peter alzò gli occhi al cielo "okay".
Entrarono a casa di lui, "ordino qualcosa per la cena" disse Peter mentre si dirigeva al telefono, lo prese e cominciò a comporre il numero.
C'era qualcosa nell'aria quella sera.
Mentre teneva il telefono all'orecchio, Jenna glielo tolse mentre era dietro di lui e riagganciò.
Peter si girò verso di lei, erano vicinissimi, lei in tuta, lui jeans e camicia e tremendamente meravigliosi.
Jenna lo guardò con quegli occhi enormi, di fronte a lui sembrava ancora più delicata, per quanto fosse bassa rispetto a Peter.
"Non devi toccarmi" disse lei con voce calda e maliziosa. 
Peter scosse il capo, continuava a guardarla mentre lei prendeva le sue mani e lo condiceva, tirandolo, al divano coi cuscini verde acido. C'era talmente tanto silenzio in quella stanza, che si potevano sentire i battiti del cuore di entrambi.
Jenna mise le mani sulle spalle di Peter e lo spinse facendolo sedere sul divano, Peter alzò le mani, come volesse arrendersi.
Jenna si sedette a cavalcioni su di lui, poggiano le pani alle sue spalle.
"Non devi fare nulla che tu non voglia con me, Jenna" disse Peter sospirando, anche se sperava che succedesse qualcosa.
Jenna gli sorrise "e come posso rifiutare il mio cavaliere d'argento? L'unico uomo -gli sbottonò il primo bottone della camicia- che si è presentato da me, sudaticcio dopo una corsa -secondo bottone- per invitarmi a pranzo da lui, -terzo bottone- e mi ha fatta mangiare sul divano coi piedi sul tavolo -sorrise sbottondandogli il quarto bottone, Peter la guardava, era bellissima, ma non la toccava- l'unico uomo che quella sera stessa mi ha fatta emozionare trasformandosi nel cavaliere d'argento -portò lo sguardo dai bottoni, sul viso di Peter- il mio cavaliere d'argento -tornò a sbottonare la camicia aprendo l'ultimo bottone -l'uomo che ha preso a pugni colui che ha preso a pugni me..-la sua voce si fece più calda e soave, teneva lo sguardo basso- l'uomo che mi ha fatta ridere dopo avermi protetta, mi ha fatta ubriacare, e mi ha rispettata, nonostante fossi sbronza, nel suo letto" -detto questo guardò Peter negli occhi, mentre lui teneva la bocca socchiusa. 
Jenna baciò Peter.
Ora basta, non si resiste davvero più, Peter si spins in avanti verso di lei, portò le mani sui suoi fianchi e le infilò sotto la sua maglietta.
Chi avrebbe preso il controllo? Sicuramente, qualcuno lo avrebbe perso.

Le mani di Jenna scesero sul petto di Peter, sempre più giù, fino ad incontrare la cintura dei jeans, gliela sbottonò con le sue piccole mani, Peter avvertì il suo gesto, con un movimento veloce la prese in braccio, si alzò e la stese sul divano sotto di sè, non si staccarono un attimo. 
Ora che la cinta di Peter era aperta come la sua camicia, cominciò a spogliare la sua Jenna, non quella mentale, quella vera, ora che quella vera era esattamente una Jenna tutta per sè.
Peter si ritrovò senza camicia, mentre Jenna senza maglietta, il contatto tra la pelle di ognuno fece rabbirividire Jenna che cominciò a sospirare quando sentì la mano di Peter infilarsi nella tuta e nei suoi slip. Quella mano particolare, che si era presentata a Jenna, che le aveva tenuto la mano quando ballavano, quella con cui le aveva fatto il baciamano, quella che aveva posato i suoi piedi su quel tavolino, quella mano è ancora lì a farla stare bene, e ci restò per un po' fino al momento in cui Peter, con entrambe le mani sfilò i pantaloni di Jenna, li mise via mentre era in ginocchio tra le sue sottili gambe, quanto era perfetta, non lo aveva mai considerato, anche i suoi pensieri l'avevano rispettata.
Peter si stese ancora una volta su di lei, la guardò negli occhi mentre lei sorrideva e con le sue piccole mani scendeva lungo la schiena di lui, il suo gesto fece avvertire a Peter che voleva togliergli i jeans.
Oh, i jeans, giusto.
Gli facilitò il lavoro e li lanciò via.
E ora?
Si guardarono un istante, qualche movimento per sistemarsi, Jenna mise le braccia intorno a quelle di Peter, stringendogli le spalle con le sue mani, mentre una mano di lui le accarezzava la fronte e l'altra scendeva verso il basso, sempre lei.
Jenna tremava, e il suo respiro insieme a lei, non dissero nulla.
Qualche gemito anticipò le meravigliose emozioni che si stavano regalando attraverso quei movimenti, quella pelle e quei brividi.
Respiravano faticosamente, si tenevano stretti l'un l'altra, graffiavano, mordevano e baciavano.
Avevano lo stesso profumo quella notte.
Quando arrivò il momento in cui nessuno dei due capiva più nulla si guardarono negli occhi, sudati e affaticati, ma si sorrisero, restandosi accanto, come riuscirono a dormire su quel divano tutti e due è un mistero, forse perchè dormivano così vicini, abbracciati tra loro, che erano una cosa piccola rispetto ad esso, una cosa piccola eppure così grande.
Ma dormivano, incastrati perfettamente tra le rispettive braccia.
   
 
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