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Autore: _a K u M u_    02/04/2015    1 recensioni
"Perchè stai piangendo?"
Tutto iniziò da una domanda,detta per caso. Una mano tesa verso di lui. Una speranza.
Certi ricordi ti rimangono impressi nella mente,non importa quanti anni siano passati. Magari è stato solo per un secondo,una cosa da niente,potrebbero dire gli altri:ma per te non è così,vero?
Il ricordo di quando qualcuno chinò lo sguardo su di te,quando porse la sua mano per aiutarti a rialzarti...
Questa..ehm,è la mia prima fanfiction ed è dedicata alla mia coppia preferita dei Vocaloid,ovvero la Gumi x Len! ^^ Spero vi piacerà!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gumi, Ia, Len Kagamine, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un giorno il bambino venne a conoscenza di un lato inaspettato della sua amica.
Erano rimasti a giocare nel loro “rifugio segreto” fino a tardi, e la sera stava calando velocemente. Quando Gumi se ne accorse, rabbrividì:
“Len..torniamo a casa”
“Cosa? Ma non abbiamo ancora finito di..”
“Per favore!”
Gumi lo aveva detto con fare così disperato che Len non se lo era fatto ripetere due volte.
“Ok, andiamo”
Dopo aver camminato per un po’, arrivarono alla grande radura che era necessaria attraversare per tornare sulle vie della città. I due la attraversavano e ci giocavano praticamente ogni giorno: ma ora era così buia, così sinistramente silenziosa che Gumi era rimasta paralizzata alla vista di questo inquietante spettacolo.
Senza nemmeno accorgersene, cominciò a piangere.
“Hey, Gumi..tutto ok? Dai, dammi la mano e superiamola insieme” Len le sorrise dolcemente e protese la mano verso di lei.
“sniff..V-va bene..sniff”
Si presero per mano e insieme tornarono a casa; con sua grande sorpresa, Len aveva scopeto una cosa quel giorno.
Gumi aveva paura del buio.
 


“Domani andiamo in gita ! Domani andiamo in gita con la vostra classe!” canticchiava Miku stringendo a sé il braccio dell’amica: erano all’entrata della scuola.

“Già, non vedo l’ora!” rispose Gumi entusiasta. Certo, era tutta la settimana che aspettava quel giorno: il giorno della “GITA DI CLASSE”. Chi non lo amava?
 La gita sarebbe durata dalla mattina fino al tardo pomeriggio e il programma era fantastico: inoltre insieme alla classe di Gumi(che comprendeva anche Ia, Luka e Neko) ci sarebbe stata anche la classe di Len e Miku. Più bello di così?!

“Evvaai, potrò passare più tempo con la mia Gumi-chaan!” Neko si intromise nella discussione e abbracciò la verdolina “Ehi, ehi, Gumi-chan, stiamo seduti insieme in autobus? Daai!” disse stringendola ancora più forte

“Mi dispiace Neko-kun, me lo aveva già chiesto Miku.”
Miku riafferrò il braccio della verdolina e fece la linguaccia al ragazzo, e lui ricambiò con il dito medio.
Driiiin! La campanella suonò, era già ora di entrare. Fra sbuffi e lamentele quotidiane, gli studenti entrarono ognuno nelle rispettive classi.
 
Driiiin! Stavolta il suono della campanella era decisamente più gradevole: segnava infatti la fine delle lezioni.
“Ehi, Len! Non sei stra-felice? Domani abbiamo la gita!” disse Gumi all’amico mentre si avviavano verso casa

“Sì, sarà stupendo!...” rispose Len “…e poi, secondo me, il professor Sawada farà una dichiarazione alla professoressa Higuchi!” continuò, sussurrandole all’orecchio e  ridacchiando
“Speriamo proprio! Starebbero proprio bene insieme!” disse Gumi con tono affascinato

“Aspetta un attimo..tu mi vorresti dire che, oltre che a volere che si mettano insieme due personaggi degli anime, fai delle coppie anche fra i professori?!”

“Certo! Alcune delle loro love-story sono carine e appassionanti quasi quanto quelle degli anime!”
disse Gumi con tono sognante.
I due si misero a ridere.
Arrivati davanti alla casa di Gumi, i due si salutarono:
“A domani Len! Sarà divertentissima la gita!”

“Mi raccomando, prendi tutto eh! A domani!”

 
Il cielo era sereno e si sentivano gli uccellini cinguettare allegri: il giorno era arrivato.
Davanti alla scuola, gli studenti ,con gli zaini in spalla, chiacchieravano e facevano baccano  mentre aspettavano l’arrivo dell’autobus. Gumi e Len erano appena arrivati; il cellulare di Gumi vibrò: era un messaggio di Neko.
“Gumi-chan, proprio stamattina mi sono svegliato con la febbre e il raffreddore, quindi purtroppo non verrò con voi..e io che speravo di passare un po’ di tempo con te! :( <3 Buona gita!”
Che cretino, pensò Gumi: stava male eppure continuava a fare lo scemo..
Appena l’autobus arrivò, gli insegnanti fecero l’appello e in un attimo tutti gli studenti furono a bordo del veicolo. Gumi si sedette vicino a Miku, dietro di loro Ia e Luka. Un po’ più avanti, Len e la sua allegra combriccola.
Una volta seduta, Gumi estrasse dallo zaino il foglio del programma e lo rilesse compiaciuta: durante la mattinata avrebbero camminato in un bosco per un sentiero di montagna, successivamente avrebbero mangiato(il pranzo sarebbe stato preparato dagli studenti stessi!) e dopo pranzo avrebbero continuato a camminare fino a un paesino sul monte: infine avrebbero visitato un museo sull’arte moderna, fatto merenda, fatto un giro del paese liberamente per un’ora massimo e infine l’autobus li avrebbe riportati a scuola.
“Non ci credo, potremo preparare noi il cibo!” esclamò Miku rivolgendosi alle tre amiche

“Non vedo l’ora di dare sfogo alla mia fantasia in cucina!” disse Luka convinta

“Eh già: Luka-chan, tu cucini davvero benissimo!” disse Ia

“Io invece non ho molta confidenza con i fornelli: meglio se mi limito a preparare i dolci..” disse Gumi in tono rassegnato

“Dai Gumi-chan, non sei così male a cucinare!” disse la ragazza coi codini per tirarla su di morale

“Piuttosto, spero di avvistare qualche animale: sarebbe troppo carino se riuscissi a vedere uno scoiattolino! Magari insieme alla sua mamma!”

“Che pensieri mielosi, Ia”

“A me invece piacerebbe vedere una volpe!”

“Waah, è vero!! Sono così belle..!”

Dopo un’oretta gli autobus arrivarono al luogo stabilito: un grande spiazzo di terra, vicino al quale si intravedevano già i primi alberi del bosco .
“Ok ragazzi, ora state molto attenti e ascoltate: ci sono delle regole” annunciarono i professori una volta che tutti quanti furono scesi.

“Prima di tutto, stiamo tutti insieme: il bosco è abbastanza grande, e ci dispiacerebbe rovinare una piacevole giornata insieme alla ricerca di qualcuno. Potete tenere come riferimento i vostri insegnanti.
Secondo punto: siamo in tanti, quindi cerchiamo di non fare troppo baccano, anche perché se volete vedere qualche animale dovete fare silenzio altrimenti scappano!
Terzo: se siete stanchi e volete fare una pausa basta comunicarcelo, non rimanete indietro. Ah, e se non le avete ancora addosso mettetevi le scarpe da trekking! Verso mezzogiorno arriveremo in una piccola radura dove inizieremo a preparare il pranzo, perciò sappiate che prima di allora non ci fermeremo a mangiare. E il resto..beh, lo sapete. Buon divertimento  tutti!”

“Yuhuu!”
gridarono tutti.
La salita fu abbastanza stancante: il sole batteva forte sulle teste dei ragazzi e molti di loro si scolavano intere bottiglie d’acqua, prendevano un bastone per terra e lo usavano per appoggiarcisi lungo il cammino, altri addirittura prendevano delle foglie e le usavano come ventaglio.
Fortunatamente Gumi era stata negli Scout perciò quei kilometri non le fecero troppo effetto, anche se aveva qualche vescica e non le sarebbe per niente dispiaciuto riposarsi. Miku invece sembrava che stesse per svenire da un momento all’altro, e aveva chiesto agli insegnanti già cinque volte di fermarsi un attimo.
“Prof..Prof! Potremmo per caso…”

“E insomma, Miku! Se continui così, a che ora pensi di arrivare?!”
disse Luka piuttosto scocciata: anche lei era abbastanza stremata, per questo voleva evitare di fare troppe pause e arrivare nella radura il prima possibile. “Ehi, Gumi, Ia, voi come state?”

“Bah, insomma” rispose Gumi con la foce affannata

“Io non mi lamento” disse Ia tranquilla, con il suo vestitino e il cappello da sole viola e lo zainetto in spalla.
Le tre ragazze la fissarono: ella non dava segni di sudore, fatica o stanchezza, splendida e in forma come una rosa, il sorriso sulle labbra. Rimasero per un attimo a scambiarsi sguardi increduli, poi ritornarono alla loro ‘magnifica’ scalata.
Una volta arrivati alla meta, vennero allestiti fornelli, mini-cucine improvvisate e vennero preparati i tavoli con le rispettive sedie e posate.
“Ok, ragazzi, ora pescate tutti un biglietto da questa scatola: senza guardare! Il numero scritto sopra corrisponde a un gruppo; una volta che avete tutti pescato, verrete divisi nei gruppi e vi verranno comunicati i vostri lavori! Ehi, non spingete! In fila!”
Tutti gli studenti si misero in fila e a turno ognuno pescò il suo biglietto.
“Hey, Haru, in che gruppo sei?”

“Nel 2, tu?”

“Peccato, io sono nel 4!”

“Manami, siamo in gruppo insieme! Evviva!”

“Yuppy!”

“Ehy ragazze, voi in che gruppo siete? Io nel 5.”
disse Gumi avvicinandosi alle amiche

“Io nel 2”

“Anche io!”
disse Miku battendo il cinque a Ia

“Io nel 3” disse Luka “A quanto pare siamo sole, Gumi-chan!” continuò sorridendo

“Già, hehe..ah, stanno chiamando il mio gruppo! Devo andare, a dopo!”

“A dopo Gumi-chaan!”

Gumi si affrettò a raggiungere il suo gruppo e con lo sguardo cercò qualcuno che conoscesse, quando i suoi occhi interruppero la loro ricerca alla vista di Len.

“Len! Sei anche tu nel gruppo 5!”
Len si girò verso la ragazza, ricambiò il saluto e le venne incontro:

“Gumi! A quanto pare sì, hai sentito di cosa ci occuperemo? Dobbiamo preparare i secondi. Forte, non trovi?”

“Oh, no…non potevamo occuparci dei dessert? Sono gli unici piatti che so fare bene…”

“Eddai, sarà divertente! E poi non penso sarà così difficile, ci divideremo i compiti!”

E così fu: a Gumi, con sua enorme tristezza, toccò spaccare le uova e tenere solo il tuorlo.
Per lei era un impresa impossibile. Aveva già dovuto buttare qualche uovo, dato che mischiava tuorlo e albume insieme non riuscendo a separarli. Quando Len, che era molto esperto nel campo, se ne accorse intervenì in suo aiuto.
“Aiuto, Leeen..non ce la faccio..sono un’incapace…!”

“Non sei un’incapace! Hai solo bisogno di un po’ d’aiuto! Guarda, ti faccio vedere..”

Len si mise dietro di Gumi e le prese le mani, il viso quasi appoggiato al collo della ragazza che arrossì di colpo. Poi fece prendere un uovo a Gumi e con delicatezza le spiegò e mostrò i passaggi per riuscire a spaccarlo facendo attenzione a separare il tuorlo dall’albume. Dopodichè la lasciò:
“Ora prova tu.”

“O-ok..”

Con sua grande sorpresa, la verdolina riuscì nell’intento e gli occhi le si illuminarono:

“EVVIVA! CE L’HO FATTA!”

“Ehy, piano con la voce! Qui c’è gente che vorrebbe lavorare in tranquillità!”
si lamentarono gli altri del gruppo

“Ops..scusate..” rispose Gumi imbarazzata. Il biondino rise, seguito dalla ragazza.
Una volta che i piatti furono pronti, iniziarono a mangiare con foga: erano tutti davvero molto affamati.
Dopo una pausa di un’oretta, ripresero la loro escursione.

~Note dell'autrice
Salve ragazzuoli! Come va? X3
Mi scuso per l'enorme ritardo nella pubblicazione del quarto capitolo..gomen, gomen! Dato che sarà un capitolo un po' lunghino ho deciso di dividerlo in due parti, così da far risultare la lettura piacevole e non troppo impegnativa :3 
Beh..direi che è tutto..spero che vi piaccia e buone vacanze pasquali a tutti! *va a divorare le uova di cioccolata*

 
   
 
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