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Autore: Legriel_2002    02/04/2015    1 recensioni
Ciao ragazzi! Quando ho visto l ultimo film di Lo Hobbit mi sono un po dispiaciuta per la madre di Legolas.
Spero che la mia storia vi piaccia perche parla proprio di questo personaggio. Ho pensato che fosse un Silvana come Tauriel. Il destino ha deciso di farla incontrare con Thranduil. Poco a poco si innamoreranno e qui si incontrano un po di difficoltà. Re Oropher non accetta la loro relazione, ma questo non fermerà i nostri elfi.
Spero di avervi incuriositi e che la leggiate.
Buona Lettura ;)
Bacioni ♥
Genere: Azione, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Orchi, Oropher, Thranduil
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Salve a tutti!!! So che nonostante vi chieda scusa per la mia lunga assenza, non riuscirete mai a perdonarmi. Pero chiedo lo stesso il vostro perdono. CHIEDO SCUSA A TUTTIIIII . ma in questi mesi sono stata molto occupata. Ho gli esami e non ho potuto scrivere per niente. Credo che per il prossimo dovrete aspettare ancora ma forse non tanto…credo.
Comunque vi accerti che questo capitolo è…diciamo…drammatico.
AVVISO PER SARA_3210
NON LEGGERLO!!! TI PREGO  TI SCONGIURO NON LEGGERLO…SE CI TIENI ALLA TUA VITA!!!!!
Buona lettura. Ciao
 
 
CAPITOLO 13
 
 
 

< scusa ma non voglio parlare di questo proprio ora > le rispose indifferente
< perché no?! Voglio solo aiutarti, magari posso fare qualcosa… >
< NO! Yallen per favore! Non puoi fare nulla per risolvere la situazione > detto questo portò via Legolas.
 
L’ elfa, ancora chiusa nella stanza, non si era neanche accorta di aver trattenuto il fiato e il suo cuore batteva ancora irregolarmente. Era ancora sconvolta dalla loro discussione, non lo aveva mai visto perdere il controllo in quel modo e molto probabilmente anche lui deve essersene accorto.
Dal quel giorno i due elfi non si parlavano molto. Magari solo qualche parola al giorno ma non avevano più avuto una conversazione diretto. Si limitavano a farsi cenni o cose di questo tipo. Non si guardavano piu neanche negli e i loro baci diventarono presto freddi e distaccati. Quasi falsi.
 
Due anni dopo
Legolas ormai aveva quasi due anni. Il padre invece era sempre più nervoso. Yallen avrebbe voluto saperne il motivo di tanta freddezza nei suoi confronti. Non era più lo stesso da molto tempo. Forse dalla nascita di suo figlio o dall’ultimo litigio che avevano avuto pochi giorni prima. Forse era colpa sua se Thrnaduil poco a poco si stava allontanando sempre di più da lei.
Qualunque fosse la ragione , non le importava molto. Le mancava le sue carezze e le sue pareole dolci. Erano tanti, troppi anni che non riceveva più un suo abbraccio.
 
Un giorno, stava passando in corridoio finche non senti udire delle voci. Una molto probabilmente apparteneva  a Thranduil, mentre l’altra la riconobbe poco dopo. Era il capitano della guardia, Draugluin.
 
< ma ne siete sicuro, mio signore? Insomma… il vostro esercito ha bisogno di prepararsi in più giorni. Non in due. Non potete darci più tempo? >
 
< ho detto che partiremo tra due giorni. Se vi serve più tempo, sarà meglio che cominciate a prepararvi ora >
 
< …si, mio signore >
 
Pochi secondi più tardi, dopo aver sentito i passi dei due elfi allontanarsi, Yallen poté tirare un sospiro di sollievo. Era certa che se Thranduil l’avesse scoperta ad ascoltare la conversazione, la situazione tra loro due sarebbe peggiorata. Preferì tornare da suo figlio e cercare di dare una logica a quella conversazione tanto strana. Perché l’esercito doveva prepararsi? Cosa sarebbe successo tra due giorni? Più si faceva quelle domande più non ci capiva nulla.
    Si stese sul letto insieme a Legolas che continuava ad alzare le sue manine verso l’alto cercando di prendere quelle della madre che intanto gesticolavano sopra di lui per farlo giocare un po’. Le risate del piccolo riuscirono a distrarla per un po’. Non importava quanti problemi ci fossero tra i due elfi ancora innamorati l’uno dell’altra, Legolas avrebbe avuto i genitori uniti e sempre pronti ad aiutarlo nel suo futuro.
 
< posso entrare? > l’ elfa si alzo di scatto e si mise a sedere sul letto, vedendo Thrnaduil sulla soglia e l’unica cosa che riuscì a fare fu solo annuire. Il re si sedette accanto a lei, accarezzando la testa del suo erede.
 
< tra meno di due giorni dovrò partire per la guerra. Non so ancora quando tornerò >
 
A quella frase non sentiva più batterle il cuore. D’improvviso cominciò a sentire freddo in ogni parte del corpo. Non era la prima  volta che doveva partire, ma per qualche strana ragione si sentì pieni di emozioni indescrivibili: tristezza, malinconia, rimpianto, rabbia, comprensione.
 
< …capisco > si sorprese per il tremolio che le uscì dalla bocca
 
L’elfo le rivolse uno sguardo veloce e in quei pochi secondi si chiese se sarebbe resistito dal non vederla per più di un giorno. Non riuscì più a parlare. Quello che doveva dirle glielo aveva già detto. Allora perché restava lì a fissarla come se fosse pronto a rinunciare anche a quell’impegno per poter restare per tutta l’eternità con Yallen?
   La rabbia che aveva provato due anni prima, in quella discussione, non si era ancora placata. Per quanti sforzi facesse, ogni volta che la guardava provava solo rancore, rimpianto… Non capiva più nulla, tra i due si era formato un muro ed entrambi sembravano essere troppo orgogliosi per fare il primo passo.
Si  era maledetto un sacco di volte per averle alzato la voce, quel giorno, ma forse era troppo tardi per potervi rimediare.
 
< nel caso non tornassi, vorrei che tu andassi a Gondor… Lì si trova un mio caro amico… staresti bene e di sicuro si prenderà cura di voi… >
 
< dove andrete a combattere…? >
 
< …a Gundabad… > le rispose. Se prima era disposta a tutto per riavvicinarsi a lui, ora era tutto il contrario. Si sentì infastidita e arrabbiata.
 
< e se non volessi farlo? Se volessi rimanere qui? >
 
< ti costringerebbero a farlo. Ho parlato con Brethil e soprattutto con Cuthalìon. Immaginavo che ti saresti ostinata a rimanere e credo proprio che non rimarrai neanche un secondo qui se io non tornassi  > s’incamminò verso la porta, ma si fermò e si voltò verso di lei con lo sguardo serio < Non fare l’egoista Yallen. Sai bene che se perdessimo la battaglia i nostri nemici invaderebbero questo posto e se tu rimanessi, che fine farebbe Legolas?>
Detto questo uscì dalla stanza sbattendo la porta alle sue spalle.
 
Perché doveva essere così difficile? Yallen ormai non si sentiva più amata e l’unica cosa che la teneva ancora in vita era suo figlio. Avrebbe rinunciato a tutto anche ad allontanarsi da Thrnaduil per rendere felice la vita del piccolo.
Sentiva le guance diventare sempre più calde e il nodo che sentiva in gola era troppo grosso per riuscire a deglutirlo finchè sentì gli occhi inumidirsi e la vista appannarsi.
Da quanto tempo non scoppiava in  pianto pieno di disperazione.
Cercò di trattenersi più che poteva, lo faceva per il piccolo elfo. Non doveva vedere la madre soffrire. Smise di piangere per un po’ e chiamò Cuthalìon.
 
< ditemi mia signore…ma…siete sicura di stare bene >
 
< si tranquillo sto bene >
 
< ma voi state piangendo…volete un bicchiere d’acqua? >
 
< Non voglio niente però per favore, prenditi cura di Legolas finchè non ti chiamo. Ho bisogno di stare un po’ da sola >
 
L a guardia annuì e porto via il principe.
Appena la porta si chiuse, Yallen si stese sul letto e strinse le lenzuola come per aggrapparsi. Almeno per qualche minuto poteva sfogarsi. Per tutti quegli anni i suoi pianti erano muti, le scendevano solo lacrime. Ora invece era tutto il contrario.
Tutto quello che voleva in quel momento era un po’ di affetto e un paio di braccia a cui aggrapparsi.
   
 
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