Serie TV > La Spada Della Verità
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Autore: 50shadesofLOTS_Always    02/04/2015    2 recensioni
Il malvagio Rahl é ormai morto. La guerra é finalmente terminata,ma non i problemi. Kahlan dovrà tornare ad Aydindril e questo spezzerà il cuore di Richard,che però non é ancora pronto ad arrendersi... Forse però qualcosa potrebbe intralciare il loro percorso di vita. O meglio,qualcuno...
Genere: Drammatico, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cara, Kahlan, Nuovo personaggio, Richard, Zedd
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Non c'è magia più potente dell'amore'
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Richard si guardò intorno quando il Consigliere lo lasciò nella sua camera. La stanza era enorme e completamente realizzata in marmo. Il pavimento di un color acquamarina risaltava sulle pareti bianche su cui erano appesi degli arazzi di antica fattura, raffiguranti maghi e Depositarie. Non aveva mai visto un posto così bello e restò affascinato dai ghirigori dorati, che ornavano le colonne monolitiche ai lati della porta. Un tavolo di legno scuro e lucido rifletteva la luce del fuoco, che scoppiettava allegro nel camino.
Si sedette sul divanetto per godersi il calore della fiamma mentre rifletteva. L'indomani non sapeva cosa avrebbe fatto. Kahlan avrebbe sicuramente ripreso la carica di Madre Depositaria e lui doveva proteggerla. Le guardie non ne erano capaci, ma lui sì.
Con o senza la Spada della Verità era in grado di proteggerla da qualsiasi cosa. Un pensiero lo mandò in bestia. Kahlan era una donna decisamente attraente e molti uomini non avevano un minimo di senso di umiltà. Avrebbe dovuto zittirli. 
 
****
 
Richard camminava fra i corridoi del palazzo per dimenticare le immagini di Denna, che costantemente lo perseguitavano nei sogni. Nemmeno nel sonno lo lasciava in pace. Sentì il balteo della spada muoversi ad ogni suo passo e questo lo fece stare tranquillo. La presenza dell’arma al suo fianco era una sicurezza in più. Si ritrovò in un cortile, con un bel prato al cui centro l'acqua zampillava da una fontana.
L'aria fredda della notte gli schiarì la mente dai brutti pensieri. Afferrò l'elsa della spada e la estrasse lentamente per far meno rumore possibile. Infatti, l'arma emise solo un lieve sibilo. Ne strinse forte l’elsa fino a sbiancarsi le nocche e, cominciò ad allenarsi. Era il solo modo che conosceva per dormire meglio.
Un movimento alle sue spalle lo mise in guardia e si voltò di scatto, puntando la spada verso la figura familiare, poggiata con una spalla ad una colonna del loggiato, che circondava il cortile.
Tirò un sospiro di sollievo quando riconobbe gli occhi verdi, che ora amava con tutto sé stesso.
«Tutto a posto, Cercatore? » chiese lei con voce bassa per non svegliare nessuno. Richard abbassò l'arma.
«Sto bene... » disse solamente. Kahlan decise di cambiare tattica.
Conosceva a fondo il suo Cercatore e sapeva che era turbato da qualcosa. O qualcuno.
«Ti va un duello amichevole? » propose spezzando il silenzio.
Lui abbozzò un sorriso e si mise in guardia. Si portò in avanti e sferrò un attacco che fu bloccato dai pugnali della Depositaria, che sbloccò prontamente la presa e menò un fendente, dando inizio a un vero e proprio duello.
«Un altro incubo su Denna? » chiese mentre parava un colpo del Cercatore.
«Kahlan... » la redarguì.
«Richard, guarda che lo so che sei traumatizzato... É comprensibile... » mormorò lei col fiato corto.
«Non sono traumatizzato... »
«Sì, lo sei... » insistette facendo crescere la rabbia del compagno. Le rune e le iscrizioni incise sulla lama della Spada della Verità si accesero.
«No. Denna appartiene al passato! » ringhiò.
«Ti ha lasciato un marchio indelebile che non appartiene solo al tuo corpo! » continuò la Depositaria, che venne pericolosamente disarmata.
Rimase con un solo pugnale cercando di parare i colpi di Richard, che menò un fendente completamente immerso nel duello. Quasi non fosse in sé. Il pugnale di Kahlan si fermò obliquamente in contrasto con la lama di Richard. I due rimasero a fissarsi dietro a quello schermo di acciaio. I loro corpi distavano pochi centimetri e premevano con tutta la forza del loro peso l'un contro l'arma dell'altra.
«Richard, sei cambiato da quando hai incontrato Denna... » disse in tono serio da cui trapelava la preoccupazione.
«Tu mi hai cambiato... » la accusò in risposta.
Gli occhi del Cercatore erano metallo fuso alla rabbia. Rabbia incontrollata e repressa per troppo tempo.
«Calmati adesso... Sei pieno di rancore verso te stesso... » disse lei pacata mentre nell'aria, i loro respiri affannati per la lotta si condensavano in nuvolette. Richard deglutì sonoramente.
«Sceglierai un uomo? » chiese tutt’ad un tratto.
Kahlan non voleva rispondere a quella domanda, ma doveva.
Per il bene di entrambi.
«Sì ».
Sembrò quasi convinta di quella sillaba. Quasi.
«Quando? » continuò lui mentre il dolore gli stava dilaniando il petto, come una lama che affonda sempre più nella carne.
«A breve... » lo liquidò lei. Richard allentò la morsa e lasciò scivolare la Spada, lungo la lama del pugnale avversario per poi rinfoderarla. Si fissarono intensamente per alcuni minuti, che sembrarono loro un'eternità.
«Promettimi che sarai felice... » disse lui interrompendo per primo il silenzio ansioso, che si era interposto fra i due.
«Sarebbe una bugia... » ammise lei, forse più a sé stessa che all'uomo che aveva davanti, e che amava. Richard annuì.
«Torno a letto... » annunciò per poi avviarsi verso la sua stanza. Kahlan si disse di dover fare qualcosa. Solo per assicurarsi che il loro rapporto di amicizia, fosse ancora esistente.
«Richard... » lo chiamò, protendendo una mano nella sua direzione.
Lui si fermò, continuando a darle le spalle.
«Troverai un'altra donna? » gli chiese. Era questa la domanda che affliggeva la mente e il cuore della donna in bianco, che improvvisamente temeva la risposta del Cercatore.
«Se lo facessi, ti renderei felice? »
«Questa é una domanda... » commentò Kahlan, che attendeva ancora una risposta da parte sua. Lui alzò le spalle prendendo un respiro profondo, espirando dopo essersi voltato a guardarla.
«Non so se troverò mai un'altra donna... ».
‘Non stupenda quanto te’, continuò mentalmente.
«E se io ti dicessi che mi renderesti felice? » domandò titubante.
In quel momento, il buio era intenso e solo la luna illuminava morbidamente i lineamenti forti del Cercatore.
«Sì, lo farei... Troverei un'altra donna... » sussurrò in tono quasi impercettibile. Kahlan lo fissò e si ritrovò a mordersi l'interno della guancia, sapendo che l'uomo stava mentendo. O almeno lo avrebbe fatto senza successo.
« E tu saresti felice con un'altra donna? ». Richard si sentì preso in giro e le si fece più vicino di due passi.
« Perché mi fai queste domande,se sai già la risposta? » la incalzò.
La Depositaria però capovolse ancora una volta la situazione e decise di verificare le parole di Zedd.
« Perché hai reagito a quel modo col mio Consigliere? »
« Volevo che ti trattasse bene – ammise - E poi non mi era piaciuto il modo in cui ti aveva guardata... >> disse alzando un palmo verso di lei, che stavolta vide la sincerità nelle sue parole.
« Sei geloso? » continuò Kahlan, toccando un nervo scoperto per Richard, che dopo essersi irrigidito, tornò con un'espressione imperturbabile.
« No... ».
'Bugia!' sibilò la voce interiore della Depositaria, che non lo lasciò andare via. Lo raggiunse e lo prese per il polso. Voleva risolvere quella situazione.
« Richard... ». La fronte del Cercatore si aggrottò, accartocciando il viso in una smorfia simile a quella di una persona che prova dolore.
« Sì, sono geloso. Lo ammetto. Sei felice adesso? » sospirò frustrato, come se stesse discutendo con qualcuno d’irritante.
Kahlan capì che era il momento giusto. Si sollevò sulle punte dei piedi e incorniciò il viso del compagno con le mani. Chiuse gli occhi e posò le labbra su quelle di Richard, che dopo un attimo di smarrimento, chiuse le palpebre a sua volta.
Portò la mano dietro la nuca di Kahlan, traendola maggiormente a sé in un bacio lento. Adorante.
Le dita della Depositaria imprigionarono in un pugno i capelli di Richard, che la avvolse col braccio libero. La strinse forte al petto sfiorandole la schiena con la punta delle dita. Le loro labbra si schiantavano assecondando la danza sinuosa delle loro lingue. A Richard sfuggì un gemito gutturale, quando Kahlan gli morse delicatamente il labbro. Si sciolsero riluttanti da quell'assurdo abbraccio e si fissarono negli occhi, col sangue che pompava veloce nei timpani.
« Meglio se vado a letto... » sussurrò lei per poi lasciargli un casto bacio sull'angolo della bocca.
Si scostò prima di iniziare ad avviarsi verso i propri appartamenti.
« Buonanotte, Richard... » gli augurò muovendo le dita di una mano per salutarlo.
Lui rimase imbambolato a guardarla, ancora troppo sbalordito da ciò che era appena successo.
« Buonanotte, Kahlan… » disse con un fil di voce mentre osservava la lunga vestaglia scivolare sul pavimento in marmo.
   
 
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