Storie originali > Soprannaturale > Vampiri
Segui la storia  |       
Autore: TrisNataliePrior    03/04/2015    0 recensioni
E se i Demoni non fossero solo una stupida e banale invenzione? Se ci fosse veramente qualche pericolo incombente nel Mondo di noi umani, se ci fosse perciò qualcuno incaricato apposta per proteggerlo?
Genere: Dark, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I
Capitolo:

Blinded


 
“Sono affondato nella miseria,
spengo la luce,
uccido l’alba”
Mordred’s Song – Blind Guardian

La sveglia suonò impietosa, trapanando le orecchie al corpo ancora addormentato nel letto affianco, che si svegliò, per poi affondare nuovamente la testa nel cuscino.
La sveglia aumentava la frequenza del trillo –Ti odio…
disse con voce roca alzando a malapena il viso dagli occhi sonnacchiosi, per poi lasciarlo ricadere, allungando mollemente una mano per spegnere l’infernale aggeggio.
Una gamba uscì da sotto le lenzuola, seguita da un’altra, ed insieme sollevarono il corpo per aiutarlo a barcollare fino al bagno, dove le braccia intorpidite riuscirono ad afferrare spazzolino e dentifricio, spazzolandolo sui denti.
Una volta capito cosa stava succedendo il ragazzo ordinò ad una mano di sciogliere i nodi delle bende, stupendosi della pigrizia con cui il braccio eseguiva malvolentieri l’azione.
Si doveva ancora abituare a dormire poco e raramente.
Tre ore di sonno gli sarebbero dovute bastare per una giornata o più, o almeno ci provava, tentativo dimostrato dalle occhiaie scure che gli si allungavano sotto agli occhi chiusi.
Sentì il viscidume del sangue che lasciava la stoffa per seguire il flusso del rubinetto e si portò al viso dell’acqua raccolta nelle mani tenute a mo’ di coppa, risvegliandosi del tutto al contatto del fresco liquido che gli scioglieva e toglieva le macchie di sangue solidificate attorno agli occhi, sulle guance e sul naso.
Appena il tempo di cambiare le bende, lasciando quelle ora bagnate ad asciugare al sole primaverile, e suonò il campanello.
-Già tanto tardi?- si chiese, per poi staccare la cornetta del citofono, sentendo tramite essa la voce allegra del suo amico.
Scese ad aprire il cancelletto e la porta della villetta –Ehilà Ste, come va?

Lui si toccò brevemente le bende, in tono esplicativo –Riesci già a toglierle?
No, non ci tengo a provare, non ancora almeno la voce roca del giovane rifletteva la sua cupa preoccupazione, ricordava ancora le parole dei due esseri…trovava impossibile che fossero persone, erano troppo anormali per esserlo…incarnazioni di luce e ombra, ecco cos’erano…
Un angelo ed un demone gli suggeriva un lato recondito della sua mente, prontamente ignorato dal lato più razionale angeli e demoni non sono altro che leggende, tradizioni per creduloni spaventati dalla Chiesa.
Ora sapeva però quanto quel lato irrazionale, che lui più volte non aveva atteso a chiamare stupido, si fosse avvicinato alla verità.
Angeli e demoni sono tra noi, ma solo pochi possono vederli, ed ancora meno contrastarli…
Ogni tanto udiva le voci serpentine dei malvagi che sussurravano cattiverie all’orecchio delle persone, udendo talvolta i loro rauchi gridolini di trionfo o i loro sibilanti strepiti contro chi aveva una forza di volontà abbastanza forte da contrastarli.

Che c’è, ti sei incantato? la voce dell’amico lo riscosse dai pensieri
Scusa Dany, è che ho dormito poco… non era una bugia in effetti, ma si era incantato per ben altro.
Uff, che noia però a stare sempre con quelle bende addosso, il mondo dev’essere una noia mortale...
Meno di quanto tu possa immaginare... —Almeno sopravvivo—
Avevi detto che non potevi vedere per un mese a causa di un’infezione…mancherà una settimana al termine di quel periodo, che ti costa...? Sono curioso di vedere se sono cambiati in qualche maniera…e poi credo che potrai vedere anche ora, anche se non perfettamente
Il ragazzo sbuffò, annoiato –Beh, forse potresti non avere tutti i torti- concesse infine davanti allo sguardo supplichevole dell’amico
Slegò le bende con lentezza, ripensando a ciò che quei due esseri gli avevano detto
Avrebbe potuto perdere la facoltà di vedere i demoni, ma quello non gli importava granchè.
Anche lui in fondo era un po’ curioso di osservare i suoi nuovi occhi, gli occhi della condanna da lui stesso firmata.
Si ordinò di aprire le palpebre, ma i muscoli reduci da un lungo periodo di passiva immobilità erano riluttanti all’obbedienza, fremendo senza far trasparire nemmeno una piccola porzione d’iride.
Al terzo tentativo si alzarono lentamente, come vecchi cancelli arrugginiti che cigolano e ruotano su cardini oliati minimamente.
La luce lo spinse a pararsi il viso con le mani, dando il tempo alle pupille intirizzite di adeguarsi al giorno, assumendo in volto un’espressione buffa, come di un bambino appena sveglio che cerca di mettere insieme alcuni ragionamenti nella sua mente intorpidita dal sonno.
I suoi occhi si fissarono sul volto tondo e gioviale di Daniele, che fischiò per la sorpresa, assumendo un’aria ammirata
-Che c’è?- chiese perplesso il ragazzo
-Beh…se esiste qualcosa che mi fa venire gli occhi così la voglio…-
-Cosa intendi?-
-Osserva da solo, mio caro Ste-
Lentamente si avviò verso il bagno, estasiato dalla percezione riacquisita, per poi osservare la sua immagine riflessa nello specchio.
Riconobbe a stento ciò che era diventato, le guance prima piene erano scavate e davano al volto un’espressione più acuta ed una forma più affilata, sfuggevole ma piacente. I capelli, ribelli come al solito, ricadevano in ciocche scomposte sulle spalle, neri come l’ebano, coprendo la fronte con alcuni fili indisciplinati, la barba era rimasta incolta ed era decisamente troppo lunga sembro un barbone pensò brevemente, per poi prendere un piccolo rasoio elettrico e togliere i peli in eccesso, eliminando l’intricato groviglio che arrivava da basetta a basetta passando da sotto al mento.
Le labbra, prima abbastanza carnose si erano fatte fini.
Ma gli occhi erano la cosa più sconvolgente –Cosa sono diventato?- chiese sottovoce, con voce tremante mentre un occhio destro del color del cielo ed uno sinistro rosso fuoco con un’aguzza pupilla simile a quella di rettili o gatti scrutavano i suoi tratti dall’altra parte dello specchio.
Velocemente rimise le bende, stringendo troppo nella fretta e facendosi male, ricompensato da ferruginose lacrime rosse.
Con più calma aggiustò il bendaggio, e dopo essersi legato alla schiena due katana d’acciaio si avviò con l’amico per le vie della cittadina verso il piccolo bosco in riva ad un fiume che sfruttavano come rifugio per allenarsi nella loro comune passione per le armi.
Tuttavia quegli occhi gli rimasero impressi in mente e nemmeno la vicinanza del suo migliore amico riuscì ad attenuare quella fastidiosa sensazione.
La sensazione di andare incontro al disastro…
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Vampiri / Vai alla pagina dell'autore: TrisNataliePrior