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Autore: Rohchan    20/12/2008    7 recensioni
Cosa succederebbe se una stella cadente potesse esaudire un desiderio tenuto in fondo al cuore?
E se chi desidera sono Inuyasha e Kagome?
Se vi ho incuriositi abbastanza...buona lettura...
ULTIMO CAPITOLO ON LINE
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera a tutti!
Prima di tutto, le buone notizie...^_^
1)ha smesso di piovere. Grazie, Kami.
2)mancano quattro giorni a Natale. Se Dio vuole -e se no, pazienza...perdonate la blasfemia...^^- il giorno di Natale e quello di Santo Stefano la panetteria sarà chiusa. Grazie Kami, di nuovo.
3)fra nove maledetti, lunghissimi giorni, casa sarà solo un ricordo.
Almeno per una settimana. Grazie ai miei migliori amici, per il meraviglioso -e irricambiabile, lo so...=.=- regalo di Natale.

E poi quelle meno belle...
Domani è domenica...ma io sarò a fare la Cenerentola a casa della nonna.
Ha bisogno di una mano per lavare i vetri delle finestre prima delle feste. E dovrò alzarmi alle sette per essere da lei alle dieci. ç.ç Mondo crudele...T^T

Bon...dopo questo piagnisteo che mi sa tanto di capricci -ma vi giuro...sono al limite della sopportazione- veniamo alle cose importanti.

L'angolino dei GRAZIE:

RYANFOREVER avevo paura di essere stata troppo precipitosa nello stabilire la fine di Kohaku. Ma poi mi sono detta che era proprio una cosa da Naraku, agire in quel modo.
E sì, hai ragione. Decisamente, il "mio" Naraku è un gran pezzo di *censura*. Il bello della faccenda? Che dopo aver letto il primo paragrafo lo odierai ancora di più...e, probabilmente, ti munirai di fucile a canne mozze e verrai a cercare anche me...^^"""
aiuto aiuto aiuto...e il prossimo aggiornamento mi aiuterà anche meno. Lo so già, mi lapiderete...>.<

ONIGIRI hai visto che ho combianto male/bene le cose? Tutti hanno la guardia abbassata, e Naraku attacca. Ora la vita di tutti è appesa a un filo, letteralmente. Ne succederanno di cotte e di crude, e ti garantisco che il famoso vagoncino delle montagne russe, il pendio innevato della montagna da cui vi farò scendere a rotta di collo vi darà degli scossoni mica male. Forse ci sarà anche qualche livido.
Però il materasso l'ho sistemato, giurin giuretta...^^

KRIKKA86 no, Naraku non ha ucciso Kikyo...anche se l'intenzione era quella. ^^ Per lei ho progetti più importanti in mente. Oh dei. Mi odierai, mi odieterte, me lo sento...

MOON_FLOWER ecco qua...tutto per te. Allaccia bene le cinture, mi raccomando...^^

X_MOKONA nel senso che...ehm...diciamo che...uhn...non sarà tutto liscio come l'olio. La mazzata dietro le orecchie non è ancora arrivata, per nessuno di loro. Quella vera, intendo. Qui si va ancora sul velluto...però come già detto, il materassone c'è...^^

Bene bene bene...finito. Godetevi il capitolo, munitevi di fazzoletti e perfavore lasciate stare armi, oggetti contundenti e in generale qualsiasi cosa con cui potreste farvi/farmi del male...^^

Buona lettura a tutti!
Rohchan dark mode on

45- L’Ultima Battaglia - parte I-

Kikyo rimase impietrita a guardare Inuyasha infilare la scheggia di Sfera nella patta del kariginu, senza riuscire nemmeno a respirare.
Era vittima di una battaglia interiore che sfiorava i limiti dell’impossibile; il suo cuore, in pezzi, era freddo come le braci di un fuoco spento da decenni, mentre il sangue nelle sue vene bruciava di rabbia.
Il suo cervello le gridava di uccidere, dilaniare, maledire, lacerare…ma le gambe e le braccia rimanevano inerti come se qualcuno l’avesse messa ai ceppi, pronta per la pubblica esecuzione.

L’unica cosa che riusciva a fare era piangere.

Grosse lacrime le scivolavano lungo le guance, cadendo pesanti come sassi sul suo abito sacerdotale.
- Che ti prende, Kikyo?- le chiese Naraku, mellifluo, ritornando al suo vero aspetto, lentamente.
Per lei era orribile. Ogni millimetro di Inuyasha che scompariva era un ago piantato nella sua carne, rovente come il marchio che si imponeva a ladri e assassini.
- Non ti sono piaciuti i baci che Inuyasha ti ha dato?- le sibilò all’orecchio, chinandosi su di lei e avvolgendole il collo con le mani, lascivo e impudico - Forse non erano abbastanza…passionali?-
Kikyo sentiva il suo fiato freddo addosso, la stretta delle dita che si faceva languida e insolente, disgustosa.
Ma non riusciva a reagire.
- Devo andare, ora…- le disse, a fior di labbra- ma ci rivedremo presto…sarà la tua ultima alba, Sacerdotessa…-
La presa sul suo collo si sciolse, mentre Naraku svaniva lentamente in una nube di fumo grigiastro che strisciò fuori dalla capanna approfittando di ogni più piccola fessura.
Quando anche l’ultima traccia di lui fu scomparsa, Kikyo sentì lo stomaco rovesciarsi, capovolgersi come se qualcuno l’avesse rivoltato dall’interno, e vomitò sul pavimento e sul focolare qualcosa che somigliava ai resti di una misera cena.
Piangeva, spaventata.
Tremava, disgustata e rabbiosa come l’oceano in tempesta, furiosa come il peggiore dei temporali.
Si sentiva fredda, e vuota…ingannata ancora una volta, ancora una volta semplice donna debole ed ingenua.
Desiderò accasciarsi su se stessa e lasciarsi morire.
Desiderò chiudere gli occhi e non aprirli mai più.
Desiderò non essere mai tornata in vita.
Lei non voleva, non l’aveva mai voluto.
Mai.
Poi, la voce di Kohaku le tornò alla mente.

“Siamo noi i buoni. È ovvio che vinceremo noi.”

Lei non sapeva se era buona o meno.
Ma ricordava che un tempo, molti, molti anni prima, era stata in grado di distinguere lucidamente il bene dal male.
Lei non era certo il bene.
Ma Naraku era sicuramente il male, ed andava estirpato dal mondo.
Con una forza che non credeva più di possedere, si alzò in piedi, raccolse arco e frecce e corse fuori, nel buio della notte più profonda, nella direzione del villaggio di Musashi.
Sapeva che lui sarebbe stato là.

***

In forma di nube, Naraku raggiunse il villaggio di Inuyasha e compagni in pochissimo tempo.
Tutto era silenzio e oscurità, tutti riposavano sicuri nelle loro case.
Avrebbe potuto scendere silenzioso, ucciderli uno ad uno e loro non se ne sarebbero nemmeno accorti.
Ma voleva che tutti sapessero. Voleva leggere il terrore e l’orrore negli occhi di quei miseri esseri, e più di tutto voleva distruggere il mezzo demone e quella lurida femmina che portava in grembo il frutto del loro amore.
Così si addensò su se stesso, assumendo la forma di un gigantesco essere con decine di tentacoli e chele, e si lasciò cadere al suolo provocando uno scossone spaventoso che svegliò chiunque nel raggio di molte miglia.
Metà degli abitanti di quel villaggio erano già morti, schiacciati o bruciati dal fuoco che divorava le loro capanne, gettando una luce rossastra su ogni cosa.

Nella loro capanna a margine del villaggio, Inuyasha e Kagome erano stesi sul futon, immersi nel silenzio.
Kagome dormiva tranquilla, cullata dalle lente carezze di Inuyasha, ma il mezzo demone non riusciva a chiudere occhio.
Troppo pericoloso riposare in una notte senza luna, troppo pericoloso rischiare di essere scoperto nella sua forma umana.
Naraku sembrava deciso a non attaccare ancora per molto tempo, ma lui non voleva abbassare troppo la guardia.
E poi, il frastuono provocato da quello che sembrava il crollo di un’intera montagna lo fece sobbalzare, svegliando anche Kagome, che si mise seduta, ansante e sudata, terrorizzata come se si fosse appena svegliata da un incubo orrendo.
In meno di un minuto Inuyasha era fuori dalla capanna, e così anche Sango e Miroku, scarmigliati e sonnolenti.
Naraku volse su di loro gli occhi rossi di rabbia e potenza demoniaca, ed Inuyasha sentì le gambe farsi molli dal terrore.
- TORNA DENTRO IMMEDIATAMENTE!- gridò Miroku a Rin, che si era affacciata dalla capanna per scoprire il motivo di tutto quello sconquasso.
La sua voce richiamò l’attenzione dell’enorme mezzo demone, che scagliò verso di loro decine di tentacoli scuri, quasi invisibili nel buio della notte.
Alcuni di essi si schiantarono contro delle capanne vicine, che presero immediatamente fuoco.
Alte grida di terrore e morte si levarono dal legno incendiato.
- KAGOME!! VIA DI QUI!- gridò Inuyasha, scansando per un soffio una trave di legno scagliata fino lì dalla furia di Naraku.
La ragazza non se lo fece ripetere.
Stretta nel suo kimono di hinezumi, a piedi scalzi e ancora confusa, Kagome uscì dalla capanna cercando rifugio nel bosco retrostante.
Ma Naraku non glie lo permise; un tentacolo l’avvolse alle gambe, sollevandola e scotendola fino a quando la catenina che portava al collo cadde verso il suolo, raccolta da un ricciolo di carne nauseabonda che spuntava dal tentacolo principale che la teneva sollevata.
Attaccato alla catenina, c’era il pendente formato dai tre frammenti di Sfera.
- KAGOME!! NO!!!- Inuyasha si scagliò contro il tentacolo che imprigionava la donna che amava, menando fendenti con la Tessaiga, scalfendo appena la superficie coriacea del corpo di Naraku.
Ottenuto ciò che voleva, il mezzo demone lasciò la presa e Kagome precipitò a terra, salvata per un soffio da Inuyasha, che la prese al volo attutendo la caduta.
Si ritrovarono a terra, in un groviglio di abiti e capelli, sconvolti e spaventati.
Kagome poteva sentire la giugulare martellarle impazzita in gola, e stringeva spasmodica il ventre rigonfio, tentando di proteggerlo da ciò che accadeva intorno.
- Vattene da qui…subito. Nasconditi nel bosco e resta lì.- le disse Inuyasha, più pacato che poteva.
Kagome sentiva la paura repressa a stento in ogni suono della sua voce, ma si sforzò di rimanere lucida.
- No. Non se ne parla. Io rimango qui.-
- NON ESSERE STUPIDA! NON POSSO RISCHIARE DI PERDERTI!-
- Inuyasha…problemi con la famiglia?- tuonò Naraku, scivolando verso di loro a velocità spaventosa, mentre con qualche tentacolo teneva occupati Sango e Miroku, già scagliatisi contro di lui.
Quello sporco mezzo demone era umano…sarebbe stato uno scherzo sbarazzarsi di lui.
Poi, un movimento sulla sinistra lo distrasse.
Dietro la capanna del monaco e della sterminatrice, una bambina stava trascinando per la mano una ragazza alta e flessuosa, con i lunghi capelli castani accesi di riflessi di fuoco, che sembrava restia ad andarsene.
Mekura.
Lei aveva l’ultimo frammento di Sfera, Naraku lo sentiva.

***

Mekura era rimasta pietrificata dal suono di quella voce potente.
La conosceva, la conosceva molto bene, anche se con lei non aveva mai urlato in quel modo.
Era la voce del suo buon signore, Naraku.
Altri suoni le giungevano alle orecchie; scoppi, strani fruscii, risucchi e schiocchi come di fruste che tagliavano l’aria.
Il calore del fuoco le scaldava il viso, il fumo acre le faceva bruciare gli occhi vuoti, ma non le importava.
Il suo cuore era colmo di gioia, perché il suo amato signore era tornato a prenderla, per portarla via da quell’inferno di gente bugiarda e cattiva.
- Mio signore…- sussurrò, cercando di liberarsi a forza dalla presa di Rin, per andare da lui.

***

Tra la boscaglia retrostante il villaggio, Sesshoumaru osservava Rin muoversi nella sua direzione.
Sapeva che Naraku sarebbe uscito allo scoperto prima o poi.
Era solo questione di tempo.
Nonostante la calma esteriore che lo caratterizzava in quanto demone, il suo spirito era in subbuglio, e lui stentava a comprenderne il motivo.
La piccola umana e la ragazza non significavano nulla per lui, ma non riusciva a spiegarsi il perché dell’apprensione nei loro confronti.
Alla fine, qualcosa di simile ad un sentimento lo costrinse a muovere un passo in avanti, scostando i rami che gli impedivano una chiara visuale su ciò che accadeva al villaggio.
E ciò che vide fu Rin gettata a terra dall’impeto della ragazza cieca, che si muoveva a tentoni, priva di bastone, verso l’ammasso di lordure che era Naraku.
Il suo cuore demoniaco si riempì di rabbia ed orgoglio ferito…
Quella sciocca, debole umana cieca aveva tentato di trarlo in inganno

era riuscita a trarlo in inganno

e lui non le avrebbe permesso di vedere l’alba che sarebbe sorta qualche ora più tardi.

***

Inuyasha, Sango e Miroku continuavano a cercare di distrarre Naraku dai movimenti di Rin, Mekura e Kagome, ma quando la ragazza cieca buttò a terra la bambina si resero conto che ogni loro sforzo per proteggerla sarebbe stato vano.
- Mekura san! No!- gridò Rin, alzandosi in fretta tentando di correrle dietro.
Ma Kagome le si avvicinò e la afferrò per un polso, imprigionandola.
- Resta qui Rin! È pericoloso!- le gridò, tentando di superare l’urlo delle fiamme e le urla di terrore degli abitanti del villaggio rimasti vivi.
- Devo andare da lei! Il signor Sesshoumaru è qui, e se la vede…-
- Sono già qui, Rin…- tuonò Sesshoumaru, come materializzatosi alle spalle delle due. Dietro di lui stava Jaken, evidentemente terrorizzato.
- Signor Sesshoumaru, non è come credete…Rin sa che Mekura san è buona, in realtà…è stata ingannata…-
- Basta così, Rin…non voglio ascoltarti…-
Sesshoumaru fece schioccare gli artigli e Rin sentì il cuore correre come un cerbiatto nel petto.
Gli si parò dinanzi, a braccia spalancate.
- Vi prego, signor Sesshoumaru..lasciatemi spiegare…-
- Non mi interessa Rin. Spostati.-
- Dovresti stare a sentirla, Sesshoumaru. Mekura è stata ingannata, proprio come te.- intervenne Kagome, con voce decisa.
Mekura era alleata di Naraku, ma non sapeva nulla di lui.
Conosceva il suo aspetto esteriore, ma non immaginava cosa si celasse sotto quelle bellissime spoglie mortali.
- Non metterti in mezzo, femmina. La cosa non ti riguarda. Faresti meglio a scappare, se ti è cara la vita.-
- Non ho nessuna intenzione di lasciare qui Inuyasha, Sesshoumaru, e nemmeno i miei amici. E nemmeno Rin, che la cosa ti piaccia o meno. Non puoi comandarci.- sbottò, irritata.
Gli occhi di Sesshoumaru si allargarono pericolosamente, presagio di tempesta.
- Come osi…-
- MIO SIGNORE!- gridò Mekura, avvicinandosi pericolosamente a Naraku.
Il mezzo demone allungò verso di lei un tentacolo delle dimensioni di un braccio, cingendole la vita e sollevandola di peso.
- LASCIALA ANDARE!- disse Inuyasha, colpendolo con la Tessaiga.
- Inuyasha…la tua donna non ti basta più? Vuoi proteggere anche quella di tuo fratello?- lo canzonò Naraku- Non sarebbe meglio…BADARE ALLE PERSONE A TE CARE?!- e così dicendo imprigionò Sango e Miroku, stritolandoli con alcuni tentacoli, tanto che Inuyasha potè sentire il sinistro scricchiolìo delle ossa schiacciate.
- LASCIALI STARE!! MALEDETTO BASTARDO, TI AMMAZZO!!!-
- Inu…ya…sha…Ka…Kagome…è…- Miroku attirò la sua attenzione, ed Inuyasha sentì il terrore bruciargli la carne.
Kagome stava davanti a Sesshoumaru, e l’aura demoniaca di suo fratello era pronta ad esplodere.

***

Mekura non riusciva a spiegarsi quel tocco viscido e gelido sulla pelle.
Allungò le mani, cercando la spalla di Naraku, ma non la trovò.
Per quanto si sporgesse in avanti, non trovava la fine di quella cosa morbida e fredda, piena di piccole bolle e peli ispidi che la stringeva in vita.
Ad un tratto, sentì qualcosa frugarle nell’obi del kimono, ed ogni sua certezza si sciolse quando la voce di Naraku, tremendamente vicina al suo orecchio, le disse:
- Grazie, Mekura…-
La ragazza sorrise, felice.
Ma subito dopo si sentì schiacciare il petto da una morsa ferrea, e il fiato le uscì dai polmoni in un solo colpo.
Sentì le costole scricchiolare, e credette di morire.

Naraku si portò al collo l’ultima scheggia di Sfera, e quella avvicinandosi a quelli già in suo possesso si accese di una malsana luce violacea.
Quando fu abbastanza vicino, il frammento si ricongiunse agli altri, e nella notte rossa di fiamme ci fu un’esplosione di viola che accecò i compagni, impotenti davanti all’inevitabile.

Impietriti, Sango, Miroku, Inuyasha, Kagome, Rin, Mekura, Sesshoumaru e persino il piccolo Shippo e l’anziana Kaede, accompagnata dalla sua apprendista, accorse a cercare di dare una mano, trattennero il respiro e avvertirono una scossa gelida correre lungo la spina dorsale.

***

Ancora a qualche centinaio di metri di distanza, Kikyo stremata avvertì un enorme accrescimento di potere demoniaco, e cercò di muoversi ancora più in fretta di quanto non stesse già facendo.

Ne era stata custode per tanti anni, e non poteva sbagliare.

La Sfera dei Quattro Spiriti era di nuovo completa.

ANTICIPAZIONI:
46- L'Ultima Battaglia -parte II-

"No, Kagome...non piangere...guarda il cielo..."

  
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