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Autore: padme83    03/04/2015    4 recensioni
Raccolta di storie dedicate esclusivamente a Rumplestiltskin e Belle.
{21 capitoli autoconclusivi + una mini-long di 4 = 22 storie in 25 capitoli: una stagione di OUAT completamente dedicata ai Rumbelle}
Cap. 25: "E' un attimo. Un'impercettibile distrazione – una risata che affiora appena sulle labbra – un piede in fallo, e l'urto con il pavimento che però non avviene.
Apri gli occhi, e sei fra le sue braccia.
Ti stringe con la delicatezza di una piuma e la forza dell'acciaio.
E ti guarda come se volesse rubarti l'anima."
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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#95 – Fireplace (Camino)

 


 

Rumplestiltskin: “I am now, and for all of the future, yours”.
Belle: “Wait. What are you saying?”

Rumplestiltskin: “Would you marry me?”
Belle: “Yes, yes, yes!”
(Once Upon a Time - Kansas)


 

 

 

 

 

 

Belle è sconvolta.
Se ne sta seduta sulla vecchia poltrona di Rumplestiltskin, immobile, lo sguardo fisso al soffitto, e nessuna intenzione di intraprendere i suoi quotidiani lavori domestici, a cominciare dal rimuovere la cenere accumulatasi il giorno prima nel vano profondo e buio del camino.
Non che, durante i mesi trascorsi al Castello Oscuro, abbia mai particolarmente amato questa noiosa – e faticosa – incombenza; tuttavia, il freddo pungente che, puntuale ogni pomeriggio, si impadronisce di tutti i più reconditi anfratti della dimora dell'Oscuro, l'ha sempre dissuasa dal “dimenticarsi” accidentalmente di attizzare per tempo il fuoco – impudenza che, comunque, Rumplestiltskin non le permetterebbe mai di osare, dato che l'arcolaio – dal quale il mago di rado alza gli occhi – è situato proprio a pochi passi dal grande focolare di pietra che domina con la sua sola presenza l'intero salone principale del palazzo.
Eppure, stasera Belle non riesce proprio a scrollarsi di dosso lo strano torpore che l'assale, e che le impedisce di agire con decisione e alacrità per evitare che la stanza si trasformi inesorabilmente in una grotta di ghiaccio – il tutto, naturalmente, prima che il padrone ritorni dal viaggio d'affari che l'ha tenuto lontano per buona parte della giornata.
Tutta colpa, la giovane principessa di Avonlea lo sa bene, del libro che tiene tra le mani, reo, anche se inconsapevole, di averle portato scompiglio nella mente e, soprattutto, nel cuore.
In verità, il titolo dello stesso, “Usi, costumi e tradizioni delle popolazioni dei Denti del Drago*”, non sembra di per sé abitualmente foriero di sì repentini scombussolamenti, anzi; dà l'impressione di essere un tomo piuttosto noioso, ancorché interessante da un punto di vista antropologico – e di certo questo è ciò che deve aver pensato Belle nel momento in cui le è capitato di imbattercisi per la prima volta, in un pomeriggio insolitamente tranquillo trascorso nella quiete polverosa della biblioteca.
Ciò nondimeno, è proprio qualcosa che Belle ha letto fra quelle pagine, dall'aspetto solo in superficie placido ed innocuo, ad averla gettata in uno stato di angoscia febbrile molto simile, nel suo manifestarsi, ad un vero e proprio attacco di panico; qualcosa che, in particolare, fa la sua comparsa nel capitolo specificamente dedicato agli “usi e costumi” relativi al matrimonio.
Sembra infatti che, fra le genti che popolano i Denti del Drago – dove lo stesso maniero di Rumplestiltskin giace circondato da nevi perenni e immacolate – accanto alla canonica celebrazione comune a tutti i Reami della Foresta Incantata, sia presente anche un altro rito, assai più semplice, ma parimenti considerato assolutamente idoneo ai fini della validità delle nozze: è sufficiente che un uomo e una donna consumino insieme un pasto dinnanzi ad un focolare acceso per essere considerati dalla comunità, a tutti gli effetti e senza possibilità di contestazioni, come marito e moglie**.
Quando Belle legge queste parole, il respiro le si mozza in gola.
Quante volte lei e Rumplestiltskin hanno condiviso insieme un pasto, seduti al tavolo della grande sala da pranzo, piacevolmente riscaldati dall'allegro tepore del camino?
In pratica è successo ogni giorno, con rare e trascurabili eccezioni, da quando la fanciulla ha seguito di sua spontanea volontà l'Oscuro al castello, in cambio della salvezza del suo popolo dal massacro cui sarebbe andato incontro sotto al ferro letale e spietato degli Orchi.
Quindi, secondo l'usanza del luogo in cui ella stessa è venuta a stabilirsi definitivamente (E' per sempre, dearie!), lei e Rumplestiltskin sarebbero da considerarsi niente di meno che... una coppia sposata.
E, a questo pensiero, il sangue di Belle si fa di fuoco e di ghiaccio.

 

 

 

Rumplestiltskin è allibito.
E' appena tornato al Castello Oscuro e, invece di essere accolto dal calore di uno scoppiettante fuocherello – condizione quanto mai gradita dopo aver trascorso l'intera giornata esposto ai venti gelidi di un autunno capriccioso e ormai già pronto a cedere il passo all'inverno – trova la governante appollaiata sulla sua poltrona preferita, con un libro appoggiato in grembo e gli occhi persi nel vuoto, all'apparenza ignara del freddo intenso che le rende livida la pelle del volto e delle morbide braccia lasciate in parte scoperte dal vestito azzurro.
- Dearie, dearie! Per l'amor del cielo dearie, svegliati! -
Il violento sobbalzo con il quale Belle reagisce spaventata alle sue parole non provoca nel folletto alcun moto di rimorso, dal momento che il fiato che ha usato per pronunciarle si è già trasformato in una fastidiosa nuvoletta di vapore che gli aleggia impunemente davanti al lungo naso – cosa che, se possibile, contribuisce a farlo irritare ancora di più.
- Rumplestiltskin, siete tornato! Io non... non vi ho sentito arrivare... - il candore del viso della giovane lascia ora spazio ad una più intensa sfumatura cremisi, che l'Oscuro non può far altro che attribuire alla vergogna per essere stata scoperta ad oziare in un modo tanto sfacciato. - Io... mi dispiace, accendo subito il camino... solo un attimo... -
Il fragore provocato dalla subitanea caduta della paletta e del secchio della cenere convincono infine lo stregone a mettere un freno alla ridicola farsa che si sta consumando davanti ai suoi occhi, e a provvedere egli stesso a dar vita ad un bel fuoco vivace.
D'altronde, grazie alla magia, per lui è sufficiente un semplice e sonoro schiocco di dita per plasmare a suo piacimento l'essenza della natura e dei suoi elementi, trasformando la fantasia in realtà, l'ordinario in sublime.
- Se per voi è così facile, perché continuate a prendervi il disturbo di chiedere a me di farlo? -
- Figuriamoci dearie! E poi dove andrebbe a finire tutto il divertimento di vederti coperta di fuliggine dalla testa ai piedi? E comunque... mi sembra di averti aiutata anche troppo stasera, che ne diresti di filare in cucina a preparare la cena? -
Di nuovo, le gote di Belle si tingono prepotentemente di scarlatto mentre biascica a mezza voce un mesto e tremulo – Sì, Signore. -
“Quella ragazza diventa ogni giorno più strana”, bofonchia tra sé Rumplestiltskin, guardandola uscire di corsa dal salone.
“Quando è imbarazzata i suoi occhi sono ancora più luminosi, dovrei provvedervi più spesso”, ridacchia, seguendo il filo di un pensiero malizioso e struggente ad un tempo.
Prima di mettersi finalmente comodo, però, si imbatte nel libro lasciato aperto da Belle sul bracciolo della poltrona, e ne rimane subito incuriosito.
“In fondo, perché no? E' pur sempre un modo per capire cosa le passa in quella graziosa testolina”.
Approfitta dunque dell'assenza della sua bella cameriera per leggere alcune righe della pagina che lei ha provveduto a segnare con una piccola orecchia.
Appena il tempo di una rapida scorsa, e il cuore di Rumplestiltskin si fa di luce e di tenebra.

 

 

 

Belle non riesce a dormire.
Si rigira inquieta tra le lenzuola, incapace di smettere di pensare a quanto accaduto durante le ore appena trascorse.
La cena si è svolta in un insolito ed imbarazzato silenzio, senza sbuffi e rimbrotti vari da parte del padrone di casa in risposta alle sue abituali ed incessanti chiacchiere, e nonostante gli sforzi dello stesso Rumplestiltskin per metterla a suo agio decantando, in maniera decisamente esagerata, le lodi dello stufato di manzo che lei, in qualche modo, è comunque riuscita a portare in tavola.
In realtà, anche Belle è quasi morta dalla voglia di chiedergli delucidazioni riguardo al suo viaggio – i resoconti bizzarri e divertenti del mago hanno sempre il potere di farla sognare, trasportandola in luoghi lontani – ma il tremito che ogni volta le spegneva le parole sulle labbra non ha mai accennato, nemmeno per un misero istante, a concederle un po' di tregua. Il cuore minacciava continuamente di schizzarle fuori dal petto, ed è stato con immenso sollievo che ha accolto il rapido cenno di congedo che lo stregone le ha rivolto con aria scocciata, una volta terminato di sparecchiare.
Adesso, però, avvolta dall'intima solitudine della sua stanza, si chiede se la reazione a quanto letto nel libro non sia stata fin troppo esagerata. In fondo, più che l'atto in sé, è la volontà dell'uomo e della donna coinvolti a rendere effettiva l'unione matrimoniale agli occhi del mondo, e una simile disposizione d'animo, ne è sicura, non alligna né nel suo cuore, né, tanto meno, in quello del folletto.
Di certo, non è l'Oscuro colui a cui pensava quando, da ragazza, immaginava il giorno delle sue nozze; d'altra parte, nemmeno Gaston ha rappresentato per lei qualcosa di diverso da una decisione presa a sangue freddo, principalmente per rimpinguare, grazie ad un accordo di convenienza, le casse di un Regno ormai da anni sull'orlo della bancarotta a causa dell'infinito protrarsi della guerra.
Rumplestiltskin, invece, è un discorso completamente diverso.
Rumplestiltskin non è l'ideale, non l'avrebbe sognato accanto a sé; ma ora è reale, e c'è qualcosa che non ha mai visto prima in lui***.
Possibile che ciò che l'ha scossa così profondamente non sia in realtà la prospettiva che un unione più stretta con Rumplestiltskin possa davvero un giorno realizzarsi, ma semmai l'ipotesi contraria, ovvero che una simile eventualità non si concretizzi mai? E' questo il motivo del suo tormento? L'aver scorto, sotto la maschera della Bestia, un Uomo al quale poter donare se stessa, interamente e senza alcun rimpianto?
No, è impossibile. E' assurdo, inaudito, intollerabile... ma è già vero.
E Belle capisce, in un lampo di accecante consapevolezza, che la sua strada è ormai tracciata, e che ci vorrà molto più del coraggio che ha mostrato finora per percorrerla fino in fondo.
Ma è una sua scelta. Lo è sempre stata. E non si tirerà indietro proprio adesso.
Non smetterà mai di combattere per lui.

 

 


Anche per Rumplestiltskin questa notte il sonno tarda ad arrivare.
Siede all'arcolaio, ma è da un pezzo che la vecchia ruota di legno ha smesso di diffondere nell'aria il suo confortante cigolio.
Non riesce a togliersi dalla testa lo strano comportamento di Belle durante la cena, e il suo ritrarsi pieno di imbarazzo ogni qual volta i loro sguardi si sono casualmente incrociati per qualche istante in più del consueto.
Naturalmente, non può far altro che addossare la responsabilità di quest'improvviso cambiamento nelle loro abitudini quotidiane proprio al libro con cui la ragazza si è dilettata durante la sua assenza. Diamine, quella sciocca se ne è lasciata condizionare a tal punto da credere che quanto in esso descritto possa essere applicato anche al loro caso... Forse è ancora troppo giovane per capire che qualsiasi rito, ancorché caratterizzato dalla condivisione di semplici gesti, rimane privo di significato senza due cuori che battono all'unisono e due occhi gemelli che guardano nella stessa direzione.
D'altronde, come può biasimarla per essersi tanto spaventata – e disgustata – al pensiero di essere considerata unita a lui, l'Oscuro, in quel determinato modo? E' già tanto che non si sia allontanata una volta per tutte, rifiutandosi di avere ancora il benché minimo contatto con il mostro che l'ha strappata alla sua famiglia e costretta ad una vita da reclusa. Qualsiasi ragazza avrebbe reagito così.
Eppure... eppure, a voler essere onesti, Rumplestiltskin non ricorda di aver trovato tracce di ribrezzo nell'atteggiamento della sua governante, né di disprezzo o paura, e ha come l'impressione che la forte ritrosia che ha reso le guance di Belle più irresistibili che mai sia dovuta in realtà a ragioni che per il momento non è ancora in grado di comprendere fino in fondo. O forse le ha già in parte intuite, ma si rifiuta ostinatamente di dar loro corpo.
Possibile che Belle?...
No, non è possibile, quindi è inutile rimuginarci sopra.
E' inutile illudersi.
E' inutile sperare.
Chi potrebbe mai amare una Bestia?

 

 

 

* catena montuosa scelta a caso sulla mappa delle Quattro Terre, dove è ambientata la saga di Shannara, by Terry Brooks;
** se ne parla nei libri della saga di Darkover, by M.Z.Bradley. Come avrete capito, dove posso, io saccheggio a man bassa;
*** non avevo ancora inserito nella raccolta alcun riferimento al lungometraggio animato Disney "La Bella e la Bestia", ho quindi ritenuto opportuno rimediare;

 

 

[Words Count, 1909: One Shot]

 

 


 

Nota:

Buon pomeriggio dearies! ^_^
Eccomi di ritorno con il penultimo (gulp) capitolo di questa raccolta. Non ho molto da dire in proposito, a parte che non mi sembra un gran che. Come al solito, i vostri commenti e consigli saranno più che mai utili e graditi: IC, OOC, nonsense, refusi, cavolate varie, fatevi avanti e ditemi tutto quello che avete pensato leggendo questo mio ulteriore delirio. :P
Un grazie sentitissimo va come sempre a chi leggerà e recensirà, ai lettori silenziosi, e naturalmente a chi ha aggiunto o aggiungerà questa raccolta tra le storie preferite/seguite/ricordate.
Vi aspetto anche sulla mia pagina fb Lost Fantasy, se vi va di passare, la porta è aperta a tutt* :)
La prossima volta è l'ultima eh!
Un bacio :*

padme


P.S: Buona Pasqua a tutt*!!!! <3


 

 

 

   
 
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