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Autore: Draco394    03/04/2015    3 recensioni
Sesto e penultimo anno.
Cosa succederebbe se Harry decidesse di non rivelare ad Hermione il compito che Silente gli ha affidato?
{Dal II capitolo.
«Non una parola con nessuno.» voleva essere una minaccia, ma mi esce fuori più come un'implorazione.
{Dal VI capitolo.
Guardo il mio volto allo specchio e mi accorgo di quanto io mi odi. Odio me stesso con tutto me stesso. Odio l’uomo che sono diventato. Incapace di prendere decisioni se non per la paura di morire. Capace di fare del male a chiunque pur di salvarsi la pelle.Le lacrime scorrono dure, infedeli, come me.
{Dall'VIII capitolo.
E ridiamo, ridiamo come se lui non fosse Malfoy e io non fossi la Mezzosangue che si divertiva a punzecchiare.
Ridiamo perché è la cosa più naturale da fare.
Genere: Avventura, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Come ho potuto fallire così miseramente? Katie è un’idiota.
La collana era perfetta, la magia era di un livello molto avanzato e quella stupida ha avuto la brillante idea di immischiarsi in affari che non le rigurdavano.
Il biglietto parlava chiaro: PER ALBUS SILENTE.
Severus ha avuto ragione questa volta a scagliarsi contro di me. Purtroppo non ho saputo, o forse non ho voluto, fare di meglio.

 
Ho letto metà dei libri della biblioteca. Ormai quelli sono i miei unici amici.
Ronald mi dedica qualche ora, quando ha bisogno di un aiuto con i compiti. Non ho il coraggio di cacciarlo via, anche se lo meriterebbe. Non parliamo quasi mai, comunque.
Ginny, Luna e Mirtilla sono le uniche persone che ascoltano le mie parole. Sì, Mirtilla Malcontenta.
Quando ho voglia di stare sola, mi rinchiudo in quel malandato bagno, dove lei è sempre pronta a farmi ridere con le sue terribili battute sulla sua vita e la morte.
Nel frattempo, ho avuto modo di costatare tante cose: Harry passa sempre più tempo con Silente e il professor Lumacorno, Ron cerca di dirmi qualcosa ma ogni volta si fa più rosso dei suoi capelli e Draco Malfoy sta tramando qualcosa.

 
 
Quando arrivo in Sala Grande per pranzo, noto con ribrezzo che Potter sta parlando con Katie Bell.
Non appena la ragazza mi guarda si zittisce, lui si volta e io comincio a sudare.
Allento la cravatta e corro verso l’uscita della Sala.
Corro, corro a più non posso.
Lui scoprirà quello che devo fare.
Non posso permettermi che capisca.
Corri Draco, corri!

«E’ un bel bocconcino Oliver Baston.. Non ti pare?» squittisce Mirtilla, immersa in uno dei water, mentre io sono seduta su uno spazio accatto ad una finestra con una vetrata composta da vetri colorati che formano una sirena, un po’ più in alto da terra.
«Mirtilla» dico ridendo «Baston ha terminato gli studi già da qualche anno.»
Ridiamo come due matte. Poi ci blocchiamo, sentendo dei rumori. Lei scompare nel water, io mi nascondo dietro la grande colonna davanti la vetrata, rimanendo nel piccolo spazio dove sono seduta, visto che mi ci sono arrampicata per salire e scendere richiederebbe troppo tempo.
Tutto mi sarei aspettata, fuorché un Draco Malofy piangente.

Non so perché sono qui. Ma guardo il mio volto allo specchio e mi accorgo di quanto io mi odi.
Odio me stesso con tutto me stesso.
Odio l’uomo che sono diventato.
Incapace di prendere decisioni se non per la paura di morire.
Capace di fare del male a chiunque pur di salvarsi la pelle.
Le lacrime scorrono dure, infedeli, come me. Almeno nessuno può vederle.
La porta si apre.
Mi sbagliavo.

Assisto immobile ad un momento di solitudine di Draco, sentendomi in colpa di essere lì. Poi la porta si apre e compare Harry.
Draco è colto di sorpresa. I suoi occhi incontrano quelli di Harry che, impassibile, gli punta la bacchetta contro urlando : «SECTUMSEMPRA!»
Malfoy cade, Harry torna indietro, dopo un piccolo momento di titubanza.
Io dimentico che c’è un po’ di altezza tra me e il pavimento e mi butto per terra.
Il braccio mi fa un male cane e sono tutta bagnata.
Ma questo, non mi interessa.
Ansimo, ho l’affanno.
Draco è a pochi passi da me, circondato da acqua e sangue. Il suo corpo si sta lacerando, le sue carni si aprono sotto i miei occhi.

«OH DIO DRACO!» urla Hermione Granger. Che ci fa lì?
Sento le carni lacerarsi, come se una creatura mostruosa le stesse aprendo con la mani.
Lei mi guarda e piange, toccandomi le ferite. Quando si accorge che sono troppe, prende la bacchetta.
«Non… Non… Io non riesco… Oddio Draco, guardami. RIMANI SVEGLIO, TI PREGO!»
Dice il nome di qualche incantesimo ma non sento alcun miglioramento.
«Ho fermato il sangue, aspetta qui. Arrivo tra.. arrivo tra poco.»

«P…P…Piton» mi dice.
Corro, corro come non mai. Non riesco a fare il contro incantesimo. Non riesco in niente, Draco potrebbe morire da un momento all’altro.
Incontro Piton fuori la Sala Grande e gli ordino di seguirmi.
Legge sul mio viso terrore e sulle mie mani vede il sangue, così si decide a correre con me.
Una volta lì, il professore comincia il contro incantesimo e il sangue ritorna nel corpo del suo proprietario.
Io mi accorgo solo ora, che sono seduta poco distante dai due, a guardare la scena e a trattenere la nausea per quello che è successo.
ASSASSINO.
Harry Potter, ecco quello che sei.

Recupero le forze.
Il volto di Piton è a pochi centimetri dal mio e sembra preoccupato. Ma mai come quello della Granger che è terrorizzata. I suoi occhioni gonfi non riescono a smettere di guardarmi.
Mi metto seduto.
«Chi è stato?» dice lui, secco. Non oso rispondere.
«Harry Potter.» dice la Mezosangue, ancora fissando i miei occhi. Piton non proferisce parola se non per dire «Granger, ha il braccio rotto. Deve andare in infermeria.»
Non lo avevo notato.
Per quale motivo era lì?
«Non sono io che ho bisogno dell’infermeria, professore.» dico, alzandomi e trattenendo il dolore.
Non riesco a smettere di guardare Draco.
I suoi occhi ora hanno riacquistato la loro limpidezza, ma fino a pochi secondi prima, erano iniettati di sangue.
«Signorina Granger, posso sapere cosa è successo?»
«Sì, le dirò tutto.»
«Mi aspetti nel mio ufficio, dopo essere stata in infermeria.»
«E lui?» chiedo al professore, mentre Draco si sta alzando dal pavimento.
«A lui penso io.»
Con lo sguardo perso nel vuoto, vado in infermeria.

Mentre lei va via, mi incammino per fermarla, quando Severus mi blocca.
«Lei no Draco. Sei un idiota!»
«Non sapevo fosse qui. Io..» ma non riesco a dire altro.
«Ora datti una pulita, io cerco di capire cosa è successo davvero. Se mi dirà la verità.»
«Lo farà.»

 
Madama Chips mi guardato con aria interrogativa, io le ho detto soltanto che potrà chiedere altro al professor Piton. Non  ho intenzione di parlare con lei.
Mi ha bendata il braccio e mi ha dato una pulita.
Aspetto nell’ufficio di Piton che arriva dopo cinque minuti. E’ davanti a me e mi invita a raccontare cosa ci facessi lì con Draco.
Gli racconto tutta la verità.
«Questo è quello che è accaduto.»
Non fa domande su me ed Harry e gliene sono grata. Mi congeda e io so dove andare.
 

Sto aspettando fuori la Sala Comune da  un bel po’. Ma devo rivederla. Mi ha salvato la vita e non le ho detto una parola.
Quando la vedo arrivare, lei incrocia il mio sguardo e si immobilizza.
Poi qualcuno esce dalla Sala Comune e ruba lo sguardo della Mezzosangue.
Si avvicina a Potter che è seguito da Ron. Io sono accanto a loro ma mi sposto, capendo che sono fuori luogo.

«Sei un assassino, se non ci fossi stata io sarebbe morto.» gli sussurro, anche se avrei voluto urlarlo.
«So quello che ho fatto e me ne assumo ogni responsabilità ma..»
«Non ci sono ma, Harry Potter. Io..» non riesco a terminare. Le lacrime scorrono dai miei occhi. I due vanno via, lasciandomi sola.
Sto per entrare nel dormitorio quando lui mi chiama.

«Granger, aspetta.»
Si volta e io mi avvicino a lei.
«Mi hai salvato la vita. Non so nemmeno perché eri lì, ma se non fosse stato così sarei morto.»
Non dice niente, ha ancora i suoi occhi nei miei.
«Mi dispiace per quello che ti è successo.» dice in un soffio, abbassando lo sguardo.
«Mi hai salvata, e questo basta.»
Abbozza un sorriso ed entra in Sala Comune. 
  
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